ITGE930024A1 - Gruppo elettrochirurgico trequarti, cosiddetto "trocar", con elettrodi bipolari. - Google Patents

Gruppo elettrochirurgico trequarti, cosiddetto "trocar", con elettrodi bipolari. Download PDF

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ITGE930024A1
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trocar
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incisor
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IT000024A
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Deborah E Forbey
John S Gentelia
Sharyn E Longo
Ernesto G Sevilla
William C Wheatley
Frank R Williams
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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal titolo: "Gruppo elettrochirurgico trequarti, cosiddetto "trocar" , con elettrodi bipolari".
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda i dispositivi o gruppi trequarti, cosiddetti "trocar", impiegati in chirurgia e, in particolare, un dispositivo o gruppo elettrochirurgico cosiddetto "trocar".
Le tecniche chirurgiche, per esempio i metodi endoscopici , richiedono che il chirurgo crei una o pi? punture nell'anatomia del paziente, per consentire la collocazione di un tubo di guida, denominato cannula, permettendo in tal modo che gli strumenti chirurgici siano fatti passare e calati attraverso la cannula nel paziente, al fine di attuare i procedim?nti deliberati .
Un metodo per effettuare ci? ? il metodo aperto o "Hussan" , in cui si fa un'incisione nella zona desiderata, per alloggiare la cannula, e si dispongono delle suture attorno alla cannula per chiudere l'interstizio lasciato dall'incisione. Si fanno pure delle suture dalla pelle alla cannula per aiutare a tenere a posto la cannula stessa. Si usa questa tecnica principalmente (ma non esclusivamente) in situazioni in cui altri interventi chirurgici addominali pongano potenziali complicazioni da aderenze. Tali complicazioni possono causare una puntura non deliberata nell'intestino o in altri organi.
Un secondo metodo comporta l'uso di un dispositivo "trocar" meccanico, che comprende la combinazione di un "trocar" e di una cannula. Il "trocar" comprende basilarmente una bacchetta o stelo, con una parte tagliente o una punta molto affilata ad una sua estremit?, ed ? incluso nella cannula tubolare. In alcuni dispositivi, la cannula incorpora un qualche tipo di congegno di sicurezza, quale uno scudo, previsto sopra la punta tagliente prima dell'uso, per ridurre il rischio di punture non deliberate. I dispositivi "trocar" richiedono, in modo caratteristico, una forza ragguardevole per spingere l'estremit? o la punta tagliente, per esempio attraverso la parete addominale, e perci? i dispositivi "trocar" possono essere ardui da controllare. Si usa un distinto dispositivo "trocar", e cio? comprendente un "trocar" e una cannula, per ciascun sito di puntura.
Secondo l'invenzione, ? previsto un dispositivo o gruppo "trocar", mediante il quale si superano i problemi incontrati con i dispositivi "trocar" secondo la precedente tecnica, discussi sopra. Il dispositivo "trocar", secondo l'invenzione, comprende un elemento incisivo elettrochirurgico, il quale, in comune con strumenti incisivi elettrochirurgici, generalmente detti "lame", provvede all'incisione del tessuto per mezzo della trasmissione di energia elettrica a radiofrequenza nella zona da incidere. Il dispositivo "trocar", secondo l'invenzione, impiega l'elettrochirurgia per fare il foro di guida per la cannula, consentendo cos? che il resto del gruppo a cannula ingrandisca la puntura. Ci? riduce di molto la forza necessaria, rispetto ai dispositivi "trocar" meccanici. Questa riduzione di forza permette che sia esercitata una pressione d'inserimento uniforme e costante, rendendo in tal modo possibile un controllo notevolmente maggiore,, e riducendo le probabilit? di una puntura non deliberata. Inoltre, l'impiego dell'elettrochirurgia elimina la necessit? di una punta affilata, com'? richiesto nei dispositivi "trocar" meccanici, consentendo cos? degli usi molteplici dello stesso "trocar".
Secondo una forma esecutiva preferita dell'invenzione, l'elemento incisivo elettrochirurgico comprende un gruppo a elettrodi bipolari. Il gruppo a elettrodi bipolari comprende un primo ed un secondo elettrodo indipendente, che sono reciprocamente isolati, uno dei quali porta la corrente a radiofrequenza, mentre l'altro provvede una via di ritorno a massa. Sebbene si possa impiegare un dispositivo a singolo elettrodo, in cui un unico elettrodo porta la corrente a radiofrequenza, mentre un ritorno a massa ? fornito, per esempio, da un blocchetto di massa collocato in una zona remota del corpo, il gruppo a elettrodi bipolari assicura che il circuito di massa sia disposto in stretta vicinanza al punto di incisione a radiofrequenza.
L'elemento incisivo elettrochirurgico ? collegato, durante l'impiego, ad un convenzionale generatore elettrochirurgico, o altra fonte di energia o corrente a radiofrequenza (r.f.), il termine generatore elettrochirurgico essendo qui usato per indicare qualsiasi fonte adatta per attivare l'elemento incisivo elettrochirurgico, mentre un'altra importante caratteristica del gruppo "trocar" secondo l'invenzione ? l'aver previsto un circuito elettronico di comando (di interruzione o di arresto) per rilevare il passaggio della corrente e, quando il "trocar" incide la parete della cavit? coinvolta del corpo, per aprire o interrompere il collegamento con il generatore elettrochirugico. Questa caratteristica elimina sostanzialmente qualsiasi rischio di puntura non deliberata.
Inoltre, ? previsto preferibilmente un altro insieme di circuiti, che richiede che l'operatore (chirurgo) disinserisca un interruttore di controllo per un periodo di tempo prestabilito, prima di riprendere le operazioni chirurgiche, cos? che l'alimentazione elettrica sia nuovamente fornita all'elemento incisivo elettrochirurgico solo in seguito a una decisione cosciente da parte dell'operatore. Ne consegue che si impedisce o si evita un funzionamento non intenzionale dell'elemento incisivo, e quindi le possibili punture involontarie di una parete di un organo. Si impiega vantaggiosamente un indicatore, quale un diodo emettitore di luce (LED), per indicare che il generatore sta alimentando la corrente all'elemento incisivo (preferibilmente prevedendo un'emissione continua di luce), ed anche per indicare il periodo di tempo prestabilito, prima che si possa riprendere l'intervento elettrochirurgico (preferibilmente prevedendo un'emissione di luce lampeggiante o intermittente).
Un'altra importante caratteristica dell'invenzione comporta il prevedere molteplici "trocar" quale parte di un gruppo o di un corredo di "trocar", indipendentemente dal fatto che un elemento incisivo elettrochirurgico sia usato o meno. L'aver previsto molteplici "trocar" permette che lo stesso dispositivo basilare fornisca delle punture o aperture di diversi diametri. I "trocar" possono essere molto semplici quanto alla costruzione, e perci? possono essere fabbricati come articoli a basso costo, da buttar via dopo l'uso.
Come detto sopra, un aspetto dell'invenzione concerne il prevedere un circuito di comando (di arresto) per arrestare l'alimentazione di corrente RF al "trocar", all'atto della penetrazione del "trocar" per esempio attraverso la parete addominale, rilevando la variazione dell'impedenza di caricamento, quando ci? accade. Si pu? rilevare questa variazione in parecchi modi, compreso il controllo della corrente, della tensione, o dello spostam?nto di fase. Come sar? discusso nel seguito, per motivi di semplicit? e di economia, ? desiderabile collocare quanto pi? possibile dei circuiti di comando nel generatore elettrochirurgico (ESU), o in una scatola ausiliaria di comando. Lo svantaggio di fare in questo modo risiede nel fatto che, alle frequenze richieste in elettrochirurgia, il cavo collegato al "trocar" presenta un'impedenza piuttosto grande e a "perdita" variabile, che complica il compito di provvedere una rivelazione sicura del punto di arresto, dato che il rapporto segnale/rumore del segnale rivelato si deteriora
Conformemente a un ulteriore aspetto dell'invenzione, al fine di poter affrontare questo problema, sono previsti dei mezzi per neutralizzare gli effetti dell 'impedenzaa a "perdita", descritta sopra. Per questo scopo, si possono usare svariati mezzi, comprendenti il prevedere un circuito analogico per catturare e memorizzare un segnale, per determinare le condizioni iniziali prima che sia stato stabilito il contatto (naturalmente, gli elementi critici di rilevazione possono essere situati in corrispondenza dell'estremit? del cavo dalla parte del "trocar", per ridurre al minimo l'effetto). Tuttavia, secondo una forma esecutiva preferita di questo aspetto dell'invenzione, un filo o un conduttore di riferimento ? incluso nel cavo di collegamento del "trocar", che ? collegato in parallelo al filo o conduttore "che scotta" (cio? quello che porta la corrente RF all'elemento incisivo del "trocar"), ma non ? collegato all'elemento incisivo. Con questa diposizione, il circuito di comando rileva la differenza tra le condizioni di caricamento viste dal filo "che scotta" (che porta la corrente) e dal filo di riferimento. Il filo o conduttore di riferimento pu? essere un conduttore dedicato, o pu? essere un filo o conduttore gi? usato nel sistema per assolvere qualche altra funzione al capo del "trocar", come per esempio una commutazione o una indicazione. In un vantaggioso perfezionamento di questa forma esecutiva, si usa un trasformatore di corrente per rilevare la variazione dell'impedenza di caricamento. In questa forma esecutiva, il filo o conduttore che porta la corrente, e il filo o conduttore di riferimento sono fatti passare attraverso il nucleo del trasformatore di corrente, in modo tale da contrapporre l'uno all'altro, neutralizzando quindi sostanzialmente la corrente di perdita.
Secondo un'altra forma esecutiva, l'elemento incisivo, sia unipolare o bipolare, ? provvisto di una parte speciale di isolamento resistente alle alte temperature, fatta di Teflon (politetrafluoroetilene ), di una ceramica per alte temperature, o simile, adiacente alla punta distale dell'elemento incisivo.
Si noti che un vantaggio preminente del dispositivo chirurgico elettronico secondo l'invenzione risiede nel fatto che si pu? istituire un'azione di interruzione o protettiva non appena la punta emerge passando attraverso la parete della cavit? in questione, basata sulla rilevazione della corrispondente variazione dell'impedenza. Questa interruzione ? sostanzialmente immediata, e il pericolo che l'elemento incisivo faccia inavvertitamente una puntura in un organo all'interno di tale cavit? ? sostanzialmente eliminato. Ci? ? in contrasto con i dispositivi meccanici "trocar", che provvedono al rilascio di un fodero protettivo per coprire la lama d'incisione solo dopo che il corpo del dispositivo "trocar" ? penetrato completamente nella parete della cavit?.
Altre caratteristiche e vantaggi dell'invenzione saranno esposti, o risulteranno evidenti, nella seguente descrizione dettagliata delle forme esecutive preferite dell'invenzione.
Nei disegni:.
La figura 1 ? una vista in elevazione laterale, con parti in sezione, di un gruppo "trocar" secondo una forma esecutiva preferita dell'invenzione.
La figura 2 ? una vista in elevazione laterale di uno dei "trocar" della figura 1, in cui il secondo "trocar" ? rappresentato con linee tratteggiate.
La figura 3 ? una vista in elevazione laterale del secondo "trocar" esterno secondo la figura 1.
La figura 4 ? una vista in sezione, in scala maggiore, dell'estremit? distale o libera del gruppo "trocar" secondo la figura 1.
La figura 5 ? una vista parziale in sezione del gruppo "trocar" secondo la figura 1, che rappresenta il funzionamento delle rotelle di chiusura a tenuta.
La figura 6 ? una vista in sezione trasversale, rilevata genericamente sulla linea VI-VI della figura 5
La figura 7 ? un diagramma schematico dei circuiti incorporati nella cannula secondo la figura 1.
La figura 8 ? un diagramma schematico del circuito di interruzione secondo la figura 1.
La figura 9 ? una vista parziale in sezione, analoga a quella della figura 4, che illustra un'altra forma esecutiva dell'invenzione.
La figura 10 ? un diagramma schematico del circuito di un'ulteriore forma esecutiva dell'invenzione.
La figura 11 ? una vista parziale in sezione, analoga a quella della figura 4, che illustra ancora un'altra forma esecutiva dell'invenzione.
Facendo innanzitutto riferimento alla figura 1, in essa ? rappresentata una vista schematica in elevazione laterale, con parti in sezione, di un gruppo "trocar", genericamente indicato con 10. Il gruppo "trocar" 10 comprende fondamentalmente un "trocar" 12 a pi? elementi ed una cannula 14.
Il trocar 12 a pi? elementi comprende un elemento centrale o interno 16 a "trocar" (che si vede forse meglio: nelle figure 2 e 4), comprendente una parte di testa 16a ed una parte a stelo o bacchetta 16b, ed un elemento esterno 18 a "trocar" (che si vede forse meglio nelle figure 3 e 4), il quale comprende una parte di testa 18a e una parte a stelo cavo 18b, e scorre sull'elemento 16 a "trocar", e s'impegna in modo disinnestabile col medesimo. Come rappresentato, la parte di testa 18a dell'elemento 18 a "trocar" ? attaccata alla parte di testa 16a, mentre la parte a stelo cavo 18b circonda la parte a stelo o bacchetta 16b. La cannula 14, che ? pure rappresentata nelle figure 5 e 6, comprende una parte di testa o parte superiore di alloggiamento 14a, e un tubo di guida o. parte a cannula 14b. Come rappresentato, la parte di testa 14a ? attaccata alla parte di testa 18a dell'elemento esterno 18 a "trocar", mentre la parte a cannula 14b circonda la parte a stelo cavo 18b.
Esaminando pi? dettagliatamente l'elemento centrale o interno 16 a "trocar", e facendo riferimento alle figure 1, 2, e 4, la parte di testa 16a ha generalmente forma cilindrica, e comprende un elemento di bloccaggio o lembo 20 che si estende verso l'esterno, e presenta un orlo sagomato o parte circonferenziale di bordo, che ? atto ad essere ricevuto in una corrispondente rientranza 22 prevista nella parte di testa 18a del "trocar" esterno 18 (vedi anche la figura 3), in modo da provvedere un inserimento a scatto disinnestabile, come indicato con linee tratteggiate nella figura 2. Si intende che si pu? prevedere un analogo collegamento disinnestabile tra gli elementi 16 e 18 a "trocar", usando altri dispositivi appropriati di collegamento.
La parte di testa 16a ? pure provvista di una luce o lampadina spia 24 per indicare lo stato operativo del dispositivo, nel modo spiegato sotto, e un interruttore 26 a pulsante reset, che ripristina i circuiti elettronici descritti nel seguito.
La parte,a stelo 16b dell'elemento centrale 16 a "trocar" comprende una bacchetta metallica centrale 28 e uno stelo cavo o tubo isolante esterno 30 di tale "trocar". In una particolare forma esecutiva esemplare , la bacchetta 28 ? fatta di acciaio inossidabile, e ha un diametro di circa .075 pollici, mentre lo stelo cavo 30 del "trocar" ? fatto di plastica, di ceramica, o di qualsiasi altro materiale, in grado di fornire l'appropriata resistenza alla temperatura, e ha pure un coefficiente d'attrito relativamente basso, e ha un diametro esterno di circa 3/16 di pollice, o 5 mm. L'estremit? distale dello stelo cavo 30 del "trocar" ? rastremata nel modo illustrato, cos? da consentirne una rapida introduzione in un piccolo foro "bruciato" attraverso la parete in questione dalla bacchetta 28.
La corrente elettrica ? fornita alla bacchetta 28 attraverso un circuito elettrico, situato nella parte di testa 16a, e discusso pi? dettagliatamente nel seguito con riferimento alla figura 7. Questo circuito, che ? pure rappresentato con linee tratteggiate nella figura 1, comprende la lampadina spia 24 e l'interruttore 26.
Facendo riferimento alla figura 3, la parte di testa 18a del secondo, cio? esterno, elemento 18 a "trocar" ha anch'essa forma cilindrica e, come detto sopra, comprende una rientranza circonf erenziale 22 per ricevere l'elemento di bloccaggio o chiusura a scatto 20. Un analogo elemento di bloccaggio o chiusura a scatto, o lembo 32, con un orlo o bordo circonferenziale, ? previsto all'altra estremit? della parte di testa 18a, nel modo rappresentato. La parte a stelo 18b comprende uno stelo tubolare 34 del "trocar" , in cui vi ? un foro centrale 36, attraverso il quale si estende lo stelo centrale 30 del "trocar". L'estremit? distale dello stelo 34 del "trocar" ? rastremata, e, come rappresentato nella figura 4 (e nella figura 1), la rastremazione complessiva fornita dagli steli 30 e 34 dei "trocar" ? continua o sostanzialmente continua. L'elemento 18 a "trocar" non contiene componenti attivi, e in una tipica forma esecutiva, ha un diametro esterno di circa 13/32 di pollice, o 10 mm, e un diametro interno di circa 7/32 di pollice, e cio? un diametro appena maggiore del diametro esterno dello stelo 30 del "trocar" interno. Tuttavia, resta inteso che si possono usare elementi a "trocar" esterno di diverse misure, e che si pu? prevedere una serie di tali elementi a "trocar", che saranno infilati selettivamente su tutto lo stelo cavo 30 del "trocar" interno, per provvedere delle aperture di diversa grandezza nella parete dell'addome, o di altro organo. Si apprezzer? che tali "trocar" esterni, i quali, come detto sopra, non contengono parti attive, sono assai semplici quanto alla costruzione, e sono poco costosi quanto alla loro fabbricazione .
Facendo ora riferimento alle figure 1, 5, e 6, si vedr? che la parte di testa 14a dell'elemento a cannula 14 ha una struttura cava, e comprende una rientranza circonferenziale sagomata 38 nella sua estremit? superiore o prossimale, in cui ? ricevuto l'elemento circonferenziale di bloccaggio 32, sagomato in modo corrispondente, dell'elemento esterno 18 a "trocar", cos? da provvedere un innesto a scatto tra gli elementi 14 e 18.
Nella parte di testa 14a dell'elemento a cannula 14 sono disposti due rullini o rotelle 40 di chiusura a tenuta, appesi alla parete di testa superiore o prossimale della parte di testa 14a mediante molle 42, che spingono le rotelle 40 1'una verso l'altra, in modo da chiudere del tutto un'apertura 44 in tale parete prossimale di testa, come rappresentato con linee piene nella figura 5. L'introduzione nell'apertura 44, verso il basso, delle parti a stelo 16b e 18b degli elementi 16 e 18 a "trocar" fa s? che le rotelle 40 siano costrette a separarsi e ad assumere le posizioni rappresentate nella figura 1, e con linee tratteggiate nella figura 5. Si rimanda alla nostra collaterale domanda No. 07/846.388, depositata il 5 Marzo 1992, e intitolata CANNULA ENDOSCOPICA, per una ulteriore descrizione del dispositivo per consentire l'introduzione di un "trocar", mentre si chiude l'apertura per il "trocar" dopo aver ritirato il "trocar".
Nella figura 6 si vede meglio un dispositivo di chiusura a tenuta selezionabile. Il dispositivo di chiusura a tenuta 46 comprende un elemento piano di chiusura a tenuta 48, munito di linguette da tirare su estremit? opposte, e di aperture 54 e 56 di diversa grandezza, tali da poter accogliere dei "trocar" di diverso diametro. Nella tipica forma esecutiva illustrata, le aperture 54 e 56 sono destinate a ricevere il "trocar" 18 di 10 mm, e il "trocar" 16 di 5 mm , e le linguette 50 e 52 sono contrassegnate in modo corrispondente. Quindi, tirando in fuori la linguetta "10 mm" 52, l'elemento di chiusura a tenuta 48 viene spostato verso destra, come si vede nella figura 6, e l'apertura 54 di 10 mm viene portata ad allinearsi o registrarsi coll'apertura 44, cosicch? vi si pu? introdurre il "trocar" 18 con diametro esterno di 10 mm, come indicato nella figura 1. L'elemento di chiusura a tenuta 48 ? disposto in una apertura lunga e stretta, prevista nella parte di alloggiamento 14a, e pu? esser fatto scorrere in tale apertura, nel modo sopradescritto. Si noti che la forma esecutiva, test? descritta, ? solo illustrativa, e che, per esempio, le aperture previste nell'elemento di chiusura a tenuta 46 possono essere differenti quanto al numero e alla grandezza, in modo da poter accogliere strumenti chirurgici di svariate dimensioni durante l'intervento .
Come rappresentato nella figura 5, un'apertura 58 ? prevista nella parte di testa o di alloggiamento 14a, che permette di alimentare il fluido di irrigazione nel sito di puntura, attraverso lo stelo cavo 14b della cannula, quando i "trocar" 16 e 18 vengono ritirati.
Facendo riferimento alla figura 7, in essa ? rappresentato un diagramma schematico dei circuiti elettrici, contenuti all'interno della parte di testa 16a del "trocar" principale 16 (questi circuiti sono pure rappresentati con linee tratteggiate nella figura 1). Nel modo illustrato, sono previsti quattro conduttori o collegamenti d'alimentazione, indicati con 60, 62, 64, e 66, uno dei quali, il conduttore 60, ? il conduttore "che scotta", direttamente collegato alla, bacchetta elettrochirurgica 28. I conduttori 64 e 66 forniscono una via d'alimentazione e di ritorno per l'interruttore 26, mentre il conduttore 62 collega la lampadina spia facoltativa 24 al conduttore 64.
Facendo riferimento alla figura 8, vi ? rappresentata una realizzazione preferita del circuito di interruzione del generatore elettrochirurgico. Come rappresentato nella figura 1, il circuito di interruzione, genericamente indicato con 68, pu? essere un complesso o unit? separata, collegata nel cavo 70 o in un altro collegamento tra il generatore elettrochirurgico (non rappresentato) e il gruppo "trocar" 10. In alternativa, si pu? incorporare tale circuito nel generatore elettrochirurgico. Il circuito d'interruzione 68, secondo la figura 8, comprende un trasformatore di corrente 72, collegato alla linea d'uscita del generatore (che pu? corrispondere al cavo 70 della figura 1), in modo da rilevare o controllare il passaggio della corrente dal generatore elettrochirurgico (non rappresentato) al gruppo "trocar" 10. L'avvolgimento secondario 72a del trasformatore 72 ? collegato ad un radddrizzatore 74, che produce una tensione in uscita, che ? una funzione del livello di corrente. Il raddrizzatore 74 ? collegato a un comparatore di tensione regolabile 76, che determina la corrente d'interruzione, paragonando la tensione in uscita, prodotta dal raddrizzatore 74, con un livello prestabilito di riferimento. L'uscita del comparatore 76 ? collegata ad una entrata di una porta OR 78, la cui uscita ? collegata a una porta AND 80. Le funzioni delle porte 78 e 80 sono descritte pi? dettagliatamente nel seguito.
E' previsto un interruttore di controllo 82 per controllare l'eccitazione del generatore elettrochirurgico. Questo interruttore pu? corrispondere all'interruttore 26 precedentemente descritto, ed ? comandato dal chirurgo. Un paio di reti di ritardo, un circuito di ritardo dell'avviamento 84, e un circuito contatore del ritardo del ripristino 86 sono collegati all'interruttore 82 in parallelo fra loro. Il circuito di ritardo dell'avviamento 84 inizia a contare il tempo del suo associato ritardo quando l'interruttore 82 viene chiuso, mentre il circuito contatore del ritardo del ripristino 86 inizia a contare il tempo del suo associato ritardo quando l'interruttore 82 viene aperto. L'importanza dei circuiti di ritardo 84 e 86 ? spiegata nel seguito.
L'uscita del circuito di ritardo dell'avviamento 84 ? collegata all'altra entrata della porta OR 78, e il ritardo previsto lascia al chirurgo il tempo di iniziare un'incisione, dopo aver attivato l'interruttore 82. Perci?, quando l'interruttore 82 viene chiuso, l'uscita del circuito di ritardo dell'avviamento 84 provvede a chiudere un rel? di controllo 88 del generatore elettrochirurgico, cos? da inserire il generatore elettrochirurgico. Il rel? 88 ? collegato all'uscita della porta AND 80 attraverso un interruttore IGFET 90, previsto in modo da assicurare che siano mantenuti gli appropriati livelli di commutazione del rel?. Dopo che il circuito di ritardo 84 ha calcolato il tempo del ritardo, il funzionamento del rel? 88 ? controllato dall'uscita del sensore di corrente 72 e, in particolare, dall'uscita del comparatore 76. Perci?, se questa uscita scende sotto il livello fissato nel comparatore 76, il rel? 88 viene aperto, e l'alimentazione di corrente elettrica al generatore elettrochirurgico viene interrotta.
Il circuito di interruzione 68 comprende pure un latch inibitore 92, che comprende una prima uscita di attivazione, collegata all'uscita della porta OR 78, una seconda uscita di ripristino, collegata all'uscita del circuito contatore del ritardo del ripristino 86, ed una uscita collegata all'altra entrata della porta AND 80. Quando la corrente rilevata scende sotto al valore,di riferimento preimpostato o prestabilito, dettato dal comparatore 76, ci? si riflette sull'entrata di attivazione del latch inibitore 92, e il latch 92 ? attivato (in aggiunta all'apertura del rel? di controllo 88, come detto sopra). Il latch inibitore 92 rimarr? attivato finch? l'interruttore 82 ? aperto per il periodo di ritardo del ripristino, e cio? il periodo del circuito contatore 86 del ritardo del ripristino, che ? di circa tre secondi in una particolare forma esecutiva tipica. Il motivo di aver previsto ci? ? che il normale livello di corrente si abbasser? quando si fa inizialmente una puntura, e l 'intenzione ? qui di assicurarsi che la bacchetta 28 dell'elemento incisivo elettrochirurgico non sia usata per una nuova incisione, finch? il chirurgo non abbia provveduto intenzionalmente a reinserire il generatore elettrochirurgico, e cio? dopo il ritardo di tre secondi, fornito dal circuito contatore del ritardo del ripristino 86. Come detto sopra, l'apertura dell'interruttore 82 fa iniziare il periodo di inibizione o ripristino, e durante questo periodo di ritardo non ? possibile inserire il generatore. A questo proposito, l'interruttore di riattivazione 82 ripristina il periodo di ritardo, per cui, al fine di inserire il generatore elettrochirurgico, si deve disinserire o aprire l'interruttore 82, e lo si deve lasciare aperto per l'intero periodo di ritardo, al fine di ripristinare il circuito del latch inibitore 92. Naturalmente, col latch inibitore 92 ripristinato, il circuito funziona nel modo spiegato in precedenza, e il chirurgo pu? ricominciare a incidere.
Per mettere in guardia il chirurgo sul fatto che viene contato il tempo del periodo di ritardo del ripristino, si usa uno stadio intermedio del contatore costituito dal circuito contatore del ritardo del ripristino 86, per far lampeggiare una luce o lampadina spia (per esempio, un LED) 94 durante il periodo di ritardo e inibizione. (Ancora, la lampadina spia 94 pu? corrispondere alla lampadina spia 24 della figura 1). Considerando pi? dettagliatamente questo funzionamento, ? prevista una porta OR o NOR 96 negativa, che ha una prima entrata collegata all'uscita dell'interruttore IGFET 90, una seconda entrata collegata al suddetto stadio intermedio del contatore 86 di ritardo del ripristino, e l'uscita collegata al LED 94. Quando l'uscita dell'interruttore 90 ? bassa, il che significa che il rel? di controllo 88 ? attivato, e il generatore elettrochirurgico ? inserito,, il LED 94 sar? anch'esso continuamente inserito, per fornire un'indicazione al chirurgo che il generatore ? inserito. Inoltre, come spiegato sopra, quando il generatore ? disinserito, ma viene calcolato il tempo del periodo di ritardo del ripristino, lo stadio intermedio del contatore del ritardo del ripristino 86 fornir? un segnale a impulsi alla porta NOR 96, che far? lampeggiare il LED 94 durante questo periodo. Come spiegato precedentemente , quando questo periodo ? terminato, o come indicato dal fatto che il LED 94 non lampeggia pi?, il chirurgo sapr? che pu? chiudere l'interruttore 82 e riprendere l'intervento.
Sebbene l'elemento incisivo o gruppo a elettrodi possa comprendere una sola bacchetta a elettrodo 28, come illustrato nella figura 4, il gruppo a elettrodi pu? pure comprendere un gruppo a elettrodi bipolari, come indicato in 28' nella figura 9. Pi? specificamente, tale gruppo a elettrodi bipolari comprende un paio di elettrodi indipendenti e reciprocamente isolati 28a e 28b, separati dall'isolamento 28c. Come rappresentato, l'elettrodo 28a ? collegato al generatore elettrochirurgico (non rappresentato) e porta la corrente r.f., mentre l'elettrodo 28b fornisce una via di ritorno a massa. Ci? ? in antitesi con la forma esecutiva secondo la figura 4, in cui l'elettrodo a bacchetta 28 porta la corrente r.f., mentre la via di ritorno a massa potrebbe essere fornita, per esempio, da un convenzionale blocchetto di massa (non rappresentato), disposto in una zona lontana del corpo. Il gruppo 28' a elettrodi bipolari, secondo la figura 9, ? vantaggioso per il fatto che il circuito di massa (fornito dall'elettrodo 28b di ritorno a massa) ? in stretta vicinanza al punto di incisione a r.f., e non ? necessario provvedere un ritorno a massa attraverso il corpo, rischiando cos? la possibilit? di una bruciatura interna. Si noti tuttavia che tale blocchetto di massa convenzionale (non rappresentato) pu? essere anche previsto con la forma esecutiva della figura 9, come riserva.
Come detto sopra con riferimento alla figura 8, il "trocar" elettronico secondo l'invenzione ? idoneo ad interrompere la corrente RF alimentata al "trocar" all'atto della penetrazione della punta del "trocar" attraverso la parete della cavit? in questione del corpo, per esempio la parete addominale, rilevando la variazione dell'impedenza di caricamento. Com'? stato anche detto precedentemente, questa rilevazione o rivelazione di una variazione dell'impedenza di caricamento pu? essere ottenuta controllando la corrente, la tensione, o lo spostamento di fase. Gli associati circuiti di comando sono vantaggiosamente incorporati nel generatore stesso, o in una scatola o unit? di comando 68 separata, come spiegato sopra, ed un problema che si incontra nel far ci? ? che, alle frequenze richieste, il cavo di collegamento (cavo 70 nella figura 1) presenta un'impedenza piuttosto grande e a "perdita" variabile, che rende difficile una rivelazione sicura del punto di interruzione, poich? il rapporto segnale/rumore si deteriora.
Facendo riferimento alla figura 10, il problema dell'impedenza a "perdita" viene risolto mediante il circuito illustrato. La figura 10 illustra un sistema in cui un gruppo "trocar" 100, che corrisponde al gruppo "trocar" 10 o 10' descritto sopra, ? collegato ad una unit? o generatore elettrochirurgico (ESU) 102, comprendente un circuito di interruzione o disinserimento 104, che pu?, per esempio, corrispondere al circuito discusso sopra, con riferimento alla figura 8. Un cavo 106 collega 1'ESU 102 al gruppo "trocar" 100, e comprende un filo o conduttore di collegamento 108, che corrisponde al filo "che scotta" delle forme esecutive precedentemente discusse (per esempio, il conduttore 60 della figura 7).
Secondo questa forma esecutiva dell 'invenzione , un filo o conduttore di riferimento 110 ? pure previsto nel cavo 106, in parallelo col filo 108 che porta la corrente RF al "trocar" 100, ma non ? collegato all 'elemento incisivo 112. L'effetto ? che i circuiti di comando rileveranno allora la differenza tra le condizioni di caricamento, viste dal filo o conduttore "che scotta" 108, e dal filo o conduttore di riferimento 110. Nella tipica forma esecutiva illustrata, si usa un trasformatore di corrente 114 per rilevare la variazione dell'impedenza di caricamento, mentre il filo 108 che porta la corrente e il filo di riferimento 110 sono passati attraverso il nucleo (non rappresentato) del trasformatore di corrente, in modo tale da opporli l'uno all'altro, neutralizando quindi essenzialmente la corrente di perdita. Si noti che il filo o conduttore di riferimento 110 pu? essere un filo distinto, dedicato a tale scopo, o pu? essere un filo usato per qualche altra funzione, per esempio di commutazione o indicazione, al capo del "trocar" (e perci? corrispondenti ai fili o conduttori discussi sopra) .
Come detto sopra, si possono impiegare altre tecniche per neutralizzare l'effetto dell'impedenza a perdita, compreso l'impiego di un circuito analogico per catturare e memorizzare un segnale (non rappresentato), per rilevare le condizioni iniziali prima che sia stabilito il contatto, o collocando gli elementi critici di rilevazione molto vicini all'estremit? del cavo dalla parte del "trocar".
Facendo riferimento alla figura 11, vi ? illustrata un'altra forma esecutiva della punta del "trocar". Questa forma esecutiva ? simile a quella della figura 4, e agli elementi uguali sono dati i medesimi numeri di riferimento, con l'aggiunta di un doppio apice. Questa realizzazione differisce da quella secondo la figura 4 (e la figura 9) per il fatto che la punta, indicata con 116, della parte a stelo 16b" dell'elemento centrale 16" del "trocar" ? fatta di un materiale resistente alle alte temperature, quale il Teflon, di una ceramica per alte temperature, o simile. Detto diversamente, lo stelo 16b" presenta una costruzione in due parti, comprendente una punta 116 per alte temperature. Questa costruzione consente che la punta del "trocar" sopporti meglio le alte temperature, generate durante i procedimenti chirurgici. Naturalmente, si apprezzer? che sebbene questa forma esecutiva sia stata descritta come una modifica della forma esecutiva secondo la figura 4, tale punta per alte temperature pu? essere anche prevista nella realizzazione bipolare secondo la figura 9.
In un perfezionamento del circuito elettronico di arresto del "trocar", come quello secondo la figura 10, in cui un conduttore di riferimento ? impiegato nel cavo per neutralizzare gli effetti della perdita, ? importante assicurarsi che il conduttore di riferimento sia presente, e cio? che, nella figura 10, il conduttore 110 non sia stato rotto o tirato fuori dal "trocar" 100. Un modo di far ci? ? di utilizzare un sensore di corrente, come quello schematicamente indicato con 118 nella figura 10, che controlla la corrente di perdita che passa nel conduttore di riferimento 110. Esso controller? se vi ? un conduttore aperto. Se il conduttore ? in corto circuito al filo attivo, il sensore di arresto 118 non rilever? alcuna corrente e escluder? il generatore elettrochirurgico. Un corto circuito al suddetto conduttore dell'interruttore e/o al conduttore dell'indicatore pu? anche turbare l'equilibrio del sensore di corrente 118. Tale corto circuito pu? essere scoperto rilevando la presenza della tensione in uscita del generatore su questi conduttori.
Sebbene la presente invenzione sia stata descritta in relazione a specifiche realizzazioni esemplari della medesima, sar? capito dai tecnici del ramo che si potranno effettuare delle variazioni e delle modifiche in queste realizzazioni esemplari, senza esorbitare dall'ambito e dallo spirito dell'invenzione.
RIVENDICAZIONI
1. Gruppo trequarti, cosiddetto "trocar", compredente un dispositivo "trocar" allungato e una cannula che circonda detto dispositivo "trocar", detto dispositivo "trocar" comprendendo un elemento incisivo elettrochirurgico con un gruppo a elettrodi bipolari .
2. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 1, in cui detto gruppo a elettrodi bipolari comprende un paio di elettrodi conduttivi, isolati l'uno dall'altro, che si estendono sulla lunghezza di detto dispositivo "trocar", uno di detti elettrodi essendo idoneo ad essere collegato a un generatore elettrochirurgico e a portare la corrente a radiofrequenza, alimentata da detto generatore elettrochirurgico, mentre l'altro di detti elettrodi fornisce una via di ritorno a massa.
3. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 2, in cui detto dispositivo "trocar" comprende inoltre uno stelo isolante del "trocar", fissato a detta bacchetta, e provvisto internamente di fori longitudinali, nei quali sono alloggiati detti elettrodi a bacchetta, in modo tale che le punte di detti elettrodi, siano esposte, l'estremit? di detto stelo del "trocar", adiacente a dette punte, essendo rastremata, e

Claims (29)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Gruppo trequarti, cosiddetto "trocar", compredente un dispositivo "trocar" allungato e una cannula che circonda detto dispositivo "trocar", detto dispositivo "trocar" comprendendo un elemento incisivo elettrochirurgico con un gruppo a elettrodi bipolari .
  2. 2. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 1, in cui detto gruppo a elettrodi bipolari comprende un paio di elettrodi conduttivi, isolati l'uno dall'altro, che si estendono sulla lunghezza di detto dispositivo "trocar", uno di detti elettrodi essendo idoneo ad essere collegato a un generatore elettrochirurgico e a portare la corrente a radiofrequenza, alimentata da detto generatore elettrochirurgico, mentre l'altro di detti elettrodi fornisce una via di ritorno a massa.
  3. 3. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 2, in cui detto dispositivo "trocar" comprende inoltre uno stelo isolante del "trocar", fissato a detta bacchetta, e provvisto internamente di fori longitudinali, nei quali sono alloggiati detti elettrodi a bacchetta, in modo tale che le punte di detti elettrodi, siano esposte, l'estremit? di detto stelo del "trocar", adiacente a dette punte, essendo rastremata, e comprendendo una superficie tagliente.
  4. 4. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 3, in cui detto dispositivo "trocar" comprende inoltre un altro stelo distinto del "trocar", accolto in detta cannula, e provvisto internamente di un foro, nel quale ? alloggiato lo stelo menzionato per primo del "trocar" .
  5. 5. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 4, in cui detto altro stelo del "trocar" ha un'estremit? rastremata, e l'estremit? rastremata di detto altro stelo del "trocar" e l'estremit? rastremata dello stelo menzionato per primo del "trocar" formano una rastremazione sostanzialmente continua.
  6. 6. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 4, in cui detto dispositivo "trocar" comprende inoltre una prima parte di testa, collegata a detto stelo menzionato per primo del "trocar", e un'altra parte di testa, collegata a detto altro stelo del "trocar", detta prima e detta seconda parte di testa essendo collegate fra loro in modo separabile.
  7. 7. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 6, in cui detta cannula comprende dei mezzi per collegare in modo separabile detta cannula a detta seconda parte di testa.
  8. 8. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 1, in cui detto dispositivo "trocar" comprende inoltre dei mezzi per collegare detto elemento incisivo di detto dispositivo "trocar" ad un generatore elettrochirurgico, detto gruppo "trocar" comprendendo inoltre dei mezzi di rilevazione per rilevare il passaggio della corrente dal generatore elettrochirurgico all'elemento incisivo, e dei mezzi di comando, collegati a detti mezzi di rilevazione, per interrompere la corrente alimentata all'elemento incisivo dal generatore elettrochirurgico, in risposta all'abbassamento della corrente rilevata al di sotto di un livello predefinito.
  9. 9. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 8, il quale comprende inoltre un mezzo indicatore per indicare quando la corrente viene alimentata a detto elemento incisivo da detto generatore elettrochirurgico .
  10. 10. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 9, in cui detto mezzo indicatore comprende un dispositivo a spia luminosa, per produrre una emissione di luce, quando la corrente viene alimentata a detto elemento incisivo da detto generatore elettrochirurgico.
  11. 11. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 8,. il quale comprende inoltre un interruttore di controllo per provvedere, in una sua prima posizione, la realizzazione di un collegamento tra il generatore ele ttrochirurgico e l'elemento incisivo elettrochirurgico, e per provvedere, in una sua seconda posizione, l'interruzione di detto collegamento, e mezzi a circuito per impedire, in risposta all'interruzione di detta alimentazione di corrente, ad opera di detti mezzi di comando, che la corrente sia alimentata a detto elemento incisivo elettrochirurgico durante un periodo di tempo prestabilito, indipendentemente dal fatto che detto interruttore di controllo possa trovarsi nella sua prima posizione.
  12. 12. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 11 , il quale comprende inoltre dei mezzi indicatori per dare una prima indicazione, quando la corrente ? alimentata a detto elemento incisivo elettrochirurgico, e una seconda indicazione durante detto periodo di tempo prestabilito.
  13. 13. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 11, in cui detti mezzi a circuito comprendono un circuito contatore del ritardo per contare detto periodo di tempo prestabilito, in risposta al fatto che detto interruttore di controllo viene girato nel suo secondo stato.
  14. 14. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 11, in cui detti mezzi a circuito comprendono un contatore di ritardo del ripristino, attivato in risposta al fatto che detto interruttore di controllo viene girato nel suo secondo stato, in modo da contare detto periodo di tempo prestabilito, e un circuito biocca-segnale che ? attivato in risposta a detti mezzi di rilevazione, ed ? ripristinato, in risposta a detto contatore di ritardo del ripristino, dopo detto periodo di tempo prestabilito, per consentire, quando ? ripristinato, che la corrente sia alimentata a detto elemento incisivo, quando detto interruttore di controllo ? girato in detto suo primo stato.
  15. 15. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 14, in cui detti mezzi di rilevazione comprendono un trasformatore di corrente per rilevare detto livello di corrente e per generare un'uscita conforme a tale livello, e detti mezzi di comando comprendono un rel? di controllo, sensibile all'uscita di detto trasformatore di corrente e a detto circuito biocca-segnale, per inserire e disinserire detto generatore elettrochirurgico.
  16. 16. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 15, in cui detto contatore di ritardo del ripristino comprende uno stadio intermedio, e detto gruppo "tro-, car" comprende inoltre un diodo emettitore di luce, collegato a detto rel? di controllo e a detto stadio intermedio di detto contatore, per produrre un segnale luminoso continuo quando detto rel? di controllo disinserisce detto generatore, e per produrre un segnale luminoso lampeggiante, durante detto periodo di tempo prestabilito.
  17. 17. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 11, il quale comprende inoltre dei mezzi sensibili al fatto che detto interruttore di controllo viene inizialmente girato nel suo primo stato, per provvedere che detta corrente sia alimentata a detto elemento incisivo da detto generatore elettrochirurgico durante un ulteriore periodo di tempo prestabilito, indipendentemente dall'uscita di detti mezzi di rilevazione .
  18. 18. Gruppo "trocar" comprendente un primo "trocar" con un primo stelo allungato del "trocar", avente un primo diametro esterno, e comprendente una prima superficie tagliente sulla sua estremit? distale; ed un secondo "trocar" con un secondo stelo allungato e cavo del "trocar", avente un secondo diametro esterno pi? grande, provvisto di una seconda superficie tagliente sulla sua estremit? distale, e contenente un foro longitudinale, nel quale, in uso, ? ricevuto il primo stelo del primo "trocar" e vi ? inserito con un accoppiamento preciso; e una cannula contenente un foro longitudinale, nel quale, in uso, possono essere ricevuti sia il primo che il secondo stelo del "trocar", detto primo stelo del "trocar" incorporando in esso un elemento incisivo elettrochirurgico comprendente un gruppo a elettrodi bipolari.
  19. 19. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 18, in cui detto primo "trocar" comprende una prima parte di testa in corrispondenza dell'estremit? prossimale di detto primo stelo del "trocar", detto secondo "trocar" comprende una seconda parte di testa in corrispondenza dell'estremit? prossimale di detto secondo stelo del "trocar", e detta prima e detta seconda parte di testa comprende dei mezzi per collegare in modo separabile dette parti di testa fra loro, cos? da poter attaccare detto primo e detto secondo "trocar" l'uno all'altro in modo separabile.
  20. 20. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 18, in cui detta prima e detta seconda superficie tagliente sono rastremate, e insieme formano una superficie tagliente sostanzialmente continua.
  21. 21. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 19, in cui detta cannula comprende una parte di testa in corrispondenza della sua estremit? prossimale, comprendente dei mezzi per collegare in modo separabile detta cannula a detto secondo "trocar", detta parte di testa comprendendo un corpo contenente dei mezzi di chiusura a tenuta, per provvedere la chiusura a tenuta dell'interno di detta cannula in corrispondenza di detta estremit? prossimale.
  22. 22. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 18, in cui detta cannula comprende inoltre dei mezzi, comprendenti un elemento oblungo a slitta, munito di aperture di diversi diametri nel senso della sua lunghezza, per provvedere la chiusura a tenuta tra la cannula e dei trocar di diversi diametri.
  23. 23. Gruppo "trocar" elettrochirurgico comprendente una cannula e un dispositivo "trocar", sistemato dentro a detta cannula, detto dispositivo "trocar" comprendendo un primo ed un secondo elettrodo, disposti in posizione centrale e longitudinalmente estesi, aventi un'estremit? distale e un'estremit? prossimale, uno stelo isolante del "trocar" circondando detti elettrodi, in modo tale che le estremit? distali di detti elettrodi siano esposte, e provvedendo una superficie tagliente, adiacente a dette estremit? distali; e mezzi per collegare detto primo elettrodo a una fonte di corrente a radiofrequenza, cos? da poter usare detto primo elettrodo per eseguire degli inter-, venti elettrochirurgici, detto secondo elettrodo fornendo una via di ritorno a massa.
  24. 24. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 23, il quale comprende inoltre dei mezzi di comando per interrompere l'alimentazione di detta corrente a radiofrequenza da detta fonte a detto primo elettrodo, in risposta all'aver fatto una puntura in una parete del corpo di un paziente.
  25. 25. Gruppo "trocar" secondo la rivendicazione 24, il quale comprende inoltre dei mezzi a circuito per impedire che un operatore riprenda l'esecuzione di un intervento elettrochirurgico dopo l'interruzione di detta corrente ad opera di detti mezzi di comando, finch? un interruttore di controllo, previsto per controllare l'alimentazione di detta corrente da detta fonte, ? aperto, ed ? permesso che rimanga aperto per un periodo di ritardo prestabilito.
  26. 26. Sistema elettrochirurgico comprendente una fonte di corrente a radiofrequenza, un dispositivo "trocar" elettrochirurgico, che ? collegato a detta fonte di corrente e racchiude un elemento incisivo con una punta tagliente, e un circuito di interruzione per rilevare l'impedenza di caricamento in corrispondenza della punta tagliente di detto "trocar", e per interrompere il collegamento tra il dispositivo, "trocar" e la fonte di corrente, in risposta ad una variazione dell'impedenza di caricamento, detto elemento incisivo essendo collegato a detta fonte di corrente attraverso un conduttore che porta la corrente, facente parte di un cavo che presenta una impedenza di perdita alle frequenze operative di detta fonte di corrente, detto sistema comprendendo inoltre dei mezzi per neutralizzare l'effetto dell'impedenza di perdita presentata dal cavo.
  27. 27. Sistema secondo la rivendicazione 26, in cui detti mezzi comprendono un conduttore di riferimento incorporato in detto cavo, in parallelo con detto conduttore che porta la corrente, e sono sistemati in modo da essere permanentemente scollegati elettricamente dall'elemento incisivo del dispositivo "trocar" .
  28. 28. Sistema secondo la rivendicazione 27, in cui detto conduttore di riferimento e detto conduttore che porta la corrente sono collegati a detta fonte attraverso un trasformatore di corrente, e sono avvolti in opposizione sul nucleo del trasformatore.
  29. 29. Gruppo "trocar" elettronico, comprendente un dispositivo "trocar" allungato e una cannula che circonda detto dispositivo "trocar", detto dispositivo "trocar" comprendendo un elemento incisivo elettronico con una parte a punta in corrispondenza della sua estremit? distale, ed un manicotto isolante per detto elemento incisivo, che comprende un materiale resistente alle alte temperature, almeno sulla sua estremit? distale, adiacente a detta parte a punta.
ITGE930024A 1992-06-19 1993-03-19 Gruppo elettrochirurgico trequarti,cosiddetto "trocar", con elettrodi bipolari. IT1261905B (it)

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