ITFI970164A1 - Polsino per la prevenzione e il trattamento della sindrome del tunnel carpale e metodo per la sua applicazione - Google Patents

Polsino per la prevenzione e il trattamento della sindrome del tunnel carpale e metodo per la sua applicazione Download PDF

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ITFI970164A1
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Grabriele Massi
Stefano Massi
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Stefano Massi
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    • A61F5/0102Orthopaedic devices, e.g. splints, casts or braces specially adapted for correcting deformities of the limbs or for supporting them; Ortheses, e.g. with articulations
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    • A61F5/0118Orthopaedic devices, e.g. splints, casts or braces specially adapted for correcting deformities of the limbs or for supporting them; Ortheses, e.g. with articulations without articulation for the arms, hands or fingers

Description

Descrizione dell'Invenzione Industriale avente titolo:
"POLSINO PER LA PREVENZIONE E IL TRATTAMENTO DELLA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE E METODO PER LA SUA APPLICAZIONE"
La presente invenzione appartiene al campo dei presidi ortopedici ed è relativa ad un polsino coaudiavante la prevenzione e la terapia della sindrome del tunnel carpale.
Sono ormai ben note le problematiche delle neuropatie del polso i cui sintomi vengono spesso attribuiti a fattori quali artrosi cervicale o a insufficenza circolatoria e rinviate al trattamento specialistico con ritardo o sovente trattate in maniera impropria.
Per inquadrare meglio il problema vengono qui descritti i movimenti del polso umano in relazione alla suo morfologia. Si consideri a tal proposito che nelle articolazioni radiocarpica e mediocarpica si compiono movimenti che hanno per effetto il cambiamento di posizione della mano rispetto all’avambraccio; tali movimenti possono essere di flessione, di estensione, di inclinazione radiale e di inclinazione cubitale, di cireumduzione e di rotazione; per il movimento di flessione, la faccia palmare della mano si inclina nel senso della superfìcie anteriore dell'avambraccio mentre per il movimento di estensione, la faccia dorsale della mano si inclina nel senso della superficie posteriore dell’avambraccio ; nel movimento di inclinazione cubitale, o di adduzione, la mano si piega verso il lato cubitale deH'avambraccio e nel movimento di inclinazione radiale o di abduzione la mano si piega dal lato radiale. La successione e la combinazione dei movimenti sopra descritti da luogo alla cireumduzione mentre si ottiene la rotazione mediante il movimento della mano sul proprio asse. L'insieme di questi movimenti si compie con la partecipazione delle articolazioni radiocarpica e mediocarpica e mediante i muscoli flessori ed estensori dell'avambraccio e della mano, i quali vengono innervati anche dal nervo mediano il quale attraversa il canale carpale formato dalla doccia ossea delle ossa carpali sulle quali è teso il legamento traverso.
La neuropatia che interessa la presente innovazione, prende origine dallo scompenso del rapporto tra la cavità costituente il canale carpale e sua guaina (contenente) e il relativo nervo (contenuto) nonché i fattori endogeni o esogeni che possono provocare tale processo degenerativo; fattori esogeni che sono i più vari, tra questi si possono indicare: i processi infiammatori (artrite reumatoide), le fratture del polso e callo osseo, l'acromegalia (ingrossamento abnorme delle ossa), la gravidanza etc.
Dalla ripetuta osservazione di pazienti affetti da tale patologia si è potuta rilevare una eziologia assai frequente, attribuita ad un particolare fattore esogeno, quale la posizione coatta e frequente in estensione e flessione del polso, che per razione meccanica indotta genera la sofferenza del nervo mediano a causa dell'aumento pressorio che si genera nel canale carpale. Conseguenze della patologia sono fenomeni irritativi, dolore esteso, parestesia (formicolio), nonché una successiva sofferenza deficitaria che riduce la forza contrattile di alcuni muscoli, che in alcuni casi porta al’atrofia dei muscoli stessi. Il trattamento più comune della patologia è quello conservativo, cioè vengono usati farmaci antinfiammatori, anche mediante infiltrazioni lungo il decorso del nervo; tale trattamento porta ad evidenti inconvenienti aggravati dal fatto che si segnalano referti istologici che dimostrano il danno arrecato non considerando che l'eventuale beneficio ottenuto, è limitato nel tempo.
Una prima alternativa ai farmaci antinfiammatori, è costituita dalla pratica della steccatura del polso ottenuta mediante l'impiego di stecche in metallo con imbottitura, tale steccatura impedendo movimenti di iperestensione e flessione elimina la sofferenza del nervo, con gli inconvenienti però, dati dalla necessità di predisporre la steccatura ad hoc e in situ da parte di un operatore specializzato, nonché dallimpedimento che la steccatura al o ai polsi, genera alle attività quotidiane e lavorative del paziente, oltre che dall'impossibilità per il paziente di rimuoverla.
Sul principio della steccatura vengono proposti altri presidi ortopedici che sostanzialmente sono costituiti da bracciali indossabli dal paziente con l'intento di limitare al massimo i movimenti che fanno scorrere il nervo nel canale carpale. Tali presidii impediscono il normale uso della mano e sono di non facile e corretta applicazione; inoltre non vengono tollerati dai pazienti per periodi adeguati per la risoluzione della patologia.
Tuttavia è importante sottolineare che tali presidii sono talvolta utilizzati impropriamente nella sindrome del tunnel carpale in quanto per questa patologia è fondamentale limitare la flesso-estensione del polso senza bloccare completamente i suoi movimenti, in quanto il blocco del polso provoca la sofferenza del nervo, come dimostra l'insorgenza della sindrome del tunnel carpale, dopo la ingessatura per frattura del polso e durante il riposo notturno.
Un tentativo per risolvere il problema è stato fatto dagli stessi richiedenti, che nella domanda di brevetto per invenzione n° FI/95/A/257 del 21/12/1995 descrivono un polsino mobile coadiuvante nella terapia della sindrome del tunnel carpale, consistente in un bracciale per contenere o impedire i movimenti di flessione, di estensione, di inclinazione radiale, cubitale e di rotazione delle articolazioni radiocarpica e ulnocarpica del polso, permettendo l'opponibilità del pollice e il normale uso della mano. Tale bracciale, imbottito a controsagoma del polso e parzialmente della mano, è sostanzialmente costituito da un guscio a doccia strutturalmente rigido ma imbottito presentante due imboccature di cui la minore in posizione d'uso è volta verso l'avambraccio, la maggiore è volta verso le dita della mano e da mezzi per permetterne il bloccaggio al polso. Tale soluzione oltre a presentare una qualche difficoltà costruttiva presenta l'inconveniente una volta indossata dal paziente, di non restare nella posizione voluta per ottenere lo scopo terapeutico, ma di scorrere lungo l'avambraccio; esso presenta inoltre il non perfetto contenimento del polso rispetto ai movimenti di flessione.
Lo scopo principale della presente invenzione è quello di prevenire e risolvere la sindrome del tunnel carpale, senza ricorrere a presidi farmacologici, con l’impiego di un tutore che possa essere applicato direttamente dal paziente senza ricorrere ad un operatore specializzato;
Un altro scopo è quello di consentire al paziente l'utilizzo del tutore compatibilmente con le proprie attività quotidiane e prevedendo l'agevole posizionamento e rimozione di esso.
Un ulteriore scopo è quello di prevedere un tutore che applicato al polso pur non limitando i movimenti di flesso-estensione del polso e non impedendo quindi al paziente di svolgere le proprie attività lavorative, non ne blocchi completamente la mano con conseguente sofferenza del nervo mediano.
Non ultimo scopo del trovato è quello di ottenere un dispositivo di facile ed economica realizzazione senza l'impiego di manodopera specializzata e fabbricabile industrialmente senza la previsione di attrezzature complesse o tecnologie sofisticate e di conseguenza realizzabile industrialmente in quantitativi elevati proporzionati all'alto numero delle patologie in corso e delle potenziali patologie insorgenti.
Questi ed altri scopi vengono raggiunti da un polsino per la prevenzione e il trattamento della sindrome del tunnel carpale e dal metodo per la sua applicazione costituito da una fascia morbida e flessibile a più strati, atta ad essere posta su un breve tratto fra la mano e l’avambraccio corrispondente al’articolazione radiocarpica dell’utilizzatore, detta fascia comprendente cinque porzioni adiacenti di cui una prima porzione terminale approssimativamente coincidente con la faccia volare del polso e presentante tre lati arrotondati di cui uno è il lato terminale e gli altri due, il superiore e l'inferiore sono raccordati mediante due rispettive gole ad una seconda porzione centrale adiacente alla prima porzione terminale approssimativamente coincidente con la faccia dorsale del polso e presentante due lati opposti di cui il lato superiore arrotondato è raccordato mediante una gola alla porzione adiacente e il lato inferiore rettilineo a sua volta anch’esso raccordato ad una terza porzione centrale adiacente alla seconda e sovrapponibile alla prima, presentante due lati opposti di cui il superiore arrotondato e l’inferiore a proseguimento del lato inferiore rettilineo della seconda porzione a sua volta raccordata a una quarta porzione adiacente alla terza di dimensioni minori avente i due lati opposti, superiore ed inferiore ambedue arrotondati e raccordati mediante due ulteriori gole a una quinta porzione estremale linguiforme determinata da tre lati consecutivi arrotondati, presentante sulla faccia interna mezzi di tenuta costituiti da una zona di aggrappaggio ottenuta mediante un "velcro" .
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione, preferita ma non esclusiva del polsino illustrato a titolo indicativo ma non limitativo negli uniti disegni in cui:
la figura 1 rappresenta una vista dorsale del polsino aperto; la figura. 2 rappresenta una vista interna del polsino aperto; la figura 3 rappresenta una vista in sezione di una porzione centrale;
la figura 4 rappresenta una vista complessiva del polsino in posizione d'uso;
la figura 5 rappresenta una vista complessiva del polsino in una fase di posizionamento sul. polso;
Nelle figure 1 e 2, è rappresentata distesa una fascia morbida e flessibile, a più strati, indicata genericamente con il numero 10; nella figura 1 è rappresentata la faccia dorsale 1 , e nella figura 2 la faccia interna 11 con la rappresentazione delle zone che presentano rinforzi; la fascia si sviluppa secondo un asse longitudinale X curvo ed è idealmente suddivisa in cinque porzioni 2, 3, 4, 5, 6 sviluppantisi secondo rispettivi assi trasversali Y2, Y3, Y4, Y5, Y6 disposti a ventaglio. Le prime tre porzioni (2,3,4) adiacenti tra loro, formano il corpo principale presentando i lati superiori, rispettivamente 12, 13 e 14 arrotondati, risultando i lati 12 e 13 raccordati attraverso la gola 22 e i lati 13 e 14 raccordati attraverso la gola 23; il lato inferiore 32 arrotondato, della prima porzione 2 è raccordato, mediante la gola 33, al lato rettilineo inferiore 31, unico per le porzioni 3 e 4. Il lato di testa della porzione 2 risulta anch'esso arrotondato e completa la conformazione ovoidale della suddetta porzione; all'opposto la porzione 4 è raccordata alla porzione 5 superiormente mediante la gola 24 e inferiormente mediante la gola 34. La porzione 5 che presenta il lato superiore 25 arrotondato così come il lato inferiore 35, è raccordata mediante la gola superiore 52 e la gola inferiore 53 alla porzione estremale 6 che si presenta linguiforme e di dimensioni più contenute rispetto alle altre.
La faccia esterna 1 presenta, a cavallo delle porzioni 3 e 4, una zona 20, di forma simile a quella della porzione linguiforme 6 predisposta all'applicazione di mezzi di tenuta quando tale fascia viene avvolta sul polso, a bracciale.
La fascia 10, come rappresentato in figura 3, è realizzata mediante un primo strato esterno 7, di un materiale morbido e flessibile del tipo pelle o similpelle o un altro materiale lavabile ed impermeabile, un secondo strato interno 8, in guttaperca o altro materiale flessibile isolante con funzione di supporto strutturale, un terzo strato esterno 9, in un materiale tessile atossico, traspirante e comunque lavabile, atto a venire a contatto con l'epidermide del polso. Coincidenti approssimativamente con le porzioni 2, 3 e 4 sono presenti tre aree 15, 16 e 17 nelle quali vengono inserite, tra il secondo strato 8 e il terzo strato 9, altrettante sagome di irrigidimento in cuoio 29 di uno spessore adeguato a renderle rigide per il contenimento ma nel contempo sagomabili per adattarle alla conformazione anatomica del polso; l’impiego del cuoio può essere sostituito da un materiale plastico o di fibra naturale agglomerata che per resistenza e caratteristiche meccaniche assolva la medesima funzione; centralmente, nella descritta porzione 3 è ricavato un occhiello circolare 21, interessante i quattro strati.
La conformazione finale del polsino tutore 30 come rappresentato nella figura 4 sarà ottenuta dalla piegatura della fascia 10 secondo le zone di minor resistenza 47, 48 e 49 le quali consentono di modellare con un andamento prettamente tubolare detta fascia adeguandola alla morfologia del polso, ottenendo comunque un tutore che avrà una prima imboccatura 51 maggiore, rivolta verso le dita e una seconda imboccatura minore 52 rivolta verso l'avambraccio, risultando di conseguenza detto tutore imbutiforme.
Nella figura 5 è raffigurato il polsino 30 oggetto dell'invenzione, al momento di applicarlo al polso di una mano destra la quale per l'indispensabile corretto posizionamento deve venire a trovarsi con la faccia posteriore o dorsale 26, rivolta verso l'alto, su detta faccia appoggia la falda 36 del polsino 30 con il lembo 18 della fascia 10 costituito dal lato 13 della porzione 3, rivolto verso le dita della mano, mentre il lembo 19 costituito dal lato 31 della medesima porzione è rivolto verso l'avambraccio e l'occhiello 21 è posizionato in corrispondenza del rilievo 50 costituito dal capitello dell’ulna; successivamente la falda 37 dovrà essere posta coincidente con la faccia anteriore o palmare della mano, con il lembo 27 rivolto verso le dita e con il lembo opposto 28 rivolto verso l'avambraccio e così mantenuta stabile durante la successiva fase che consisterà nell'appoggiare la faccia laterale 40 dell'avambraccio al torace del paziente con lo scopo di mantenere in posizione il polsino durante le fasi successive.
Proseguendo, con movimento rotatorio verso il lato mediale 42 dell'avambraccio, la falda 38 dovrà essere passata al di sotto della falda 37 alla quale dovrà esattamente sovrapporsi affinchè si realizzi - una volta terminate le fasi di applicazione - un consistente blocco dei movimenti flessori del polso; conseguentemente la falda 39 verrà a trovarsi sovrapposta alla falda 36 ed andrà a chiudere l'occhiello 21 entro cui è già collocato il rilievo 50 dell'ulna; a questo punto la fase immediatamente successiva consisterà nell 'afferrare il lembo linguiforme 41 effettuando la regolazione dell'intero complesso tubolare del polsino, che sarà ottenuta mediante la sovrapposizione dei mezzi di tenuta 43 su di esso presenti, ai corrispondenti mezzi di tenuta 45 presenti sulla faccia esterna della falda 36.
Particolare importanza riveste il corretto posizionamento del polsino affinchè si raggiunga lo scopo terapeutico. La prescrizione fondamentale consiste nell'esatto allineamento assiale della falda 36 con le falde 37 e 38; di conseguenza sulla faccia laterale del polso, in tale posizione, la gola 44 formata dalla piegatura della fàscia secondo la zona di minor resistenza 49, dovrà esattamente trovarsi in posizione tale da accogliere il rilievo più sviluppato della mano, corrispondente alla base del pollice e determinato dalla massa carnosa dei tre muscoli flessore breve del pollice, breve abduttore del pollice e opponente del pollice, tanto più considerando che tale rilievo (detto eminenza thenar) ha forma ovoide allungata con il polo più grosso volto verso il pollice e quindi in controsagoma con la gola appena detta; al lato opposto, la gola 46 formata dalla piegatura della fascia secondo la zona di minor resistenza 48, dovrà esattamente trovarsi in posizione tale da accogliere il rilievo meno pronunciato (detto eminenza ipothenar) di forma ellittica allungata che corrisponde al mignolo della mano ed è costituita dai muscoli abduttore, flessore breve ed opponente del mignolo. Altra importante prescrizione è basata sul corretto e stabile posizionamento sul polso che si otterrà nel momento in cui l'occhiello 21 presente sulla fascia 10, coinciderà con il capitello del’ulna (malleolo) 50 e ciò oltre a determinare una posizione fissa di applicazione, eviterà le possibili escursioni del polsino sia in direzione trasversale che longitudinale.
Sono così evidenti i vantaggi di un tale polsino-tutore, dovuti alla immediata e agevole possibilità di applicarlo direttamente al polso con semplici manovre gestite direttamente dal paziente, così come risulta facilmente ottenibile una gamma di regolazioni e di serraggi intermedi che facilitano l'adattamento del polsino alle varie attività quotidiane (più serrato nei momenti in cui il polso è a riposo, allentato negli altri casi). La sua semplice e gradevole conformazione lo rende ben accetto alla pluralità dei pazienti senza distinzione di sesso e di attività, favorendo un uso continuo e prolungato nel tempo indispensabile per ottenere il vantaggio terapeutico.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1 Un polsino per la prevenzione e il trattamento della sindrome del tunnel carpale per permettere una limitata mobilità del polso dell'utilizzatore rispetto ai movimenti di flesso-estensione, caratterizzato dall’essere costituito da una fascia morbida e flessibile a più strati, atta ad essere posta su un breve tratto fra la mano e l’avambraccio detto tratto corrispondente all’articolazione radiocarpica dell'utilizzatore detta fascia comprendente cinque porzioni adiacenti: - una prima porzione terminale approssimativamente coincidente con la faccia volare del polso presentante tre lati arrotondati di cui uno è il lato terminale e il superiore e l’inferiore raccordati mediante due rispettive gole a: - una seconda porzione centrale adiacente alla prima porzione terminale approssimativamente coincidente con la faccia dorsale del polso, detta porzione presentante due lati opposti di cui il lato superiore arrotondato è raccordato mediante una gola alla porzione adiacente e il lato inferiore rettilineo a sua volta anch’essò raccordato a: - una terza porzione centrale adiacente alla seconda sovrapponibile alla prima, detta porzione presentante due lati opposti di cui il superiore arrotondato e l'inferiore a proseguimento del lato inferiore rettilineo della seconda porzione, detta porzione a sua volta raccordata a: - una quarta porzione adiacente alla terza e di dimensioni minori avente i due lati opposti superiore ed inferiore ambedue arrotondati e raccordati mediante due ulteriori gole a: - una quinta porzionè estremale linguiforme determinata da tre lati consecutivi arrotondati, presentante sulla faccia interna mezzi di tenuta costituiti da una zona di aggrappaggio ottenuta mediante un "velcro" . 2.- Un polsino per la prevenzione e il trattamento della sindrome del tunnel carpale secondo la rivendicazione 1° carat-terizzato dal fatto che la fascia con il quale è realizzato si sviluppa secondo un asse longitudinale X curvo e le singole porzioni in cui essa è idealmente suddivisa si sviluppano secondo i rispettivi assi trasversali Y2, Y3, Y4, Y5, Y6 disposti a ventaglio. 3.- Un polsino per la prevenzione e il trattamento della sindrome del tunnel carpale secondo la rivendicazione 1° carat-terizzato dal fatto che a cavallo tra la seconda e la terza porzione presenta sulla faccia esterna mezzi di tenuta costituiti da una zona di aggrappaggio ottenuta mediante un "velcro". 4.- Un polsino per la prevenzione e il trattamento della sindrome del tunnel carpale secondo la rivendicazione 1° carat-terizzato dal fatto che nella terza porzione è centralmente ricavato un occhiello circolare passante. 5.- Un polsino per la prevenzione e il trattamento della sindrome del tunnel carpale secondo la rivendicazione 1° caratterizzato dal fatto che la fascia con il quale è realizzato presenta tre strati. 6.- Un polsino per la prevenzione e il trattamento della sindrome del tunnel carpale secondo la rivendicazione 5°, caratterizzato dal fatto che il primo strato estèrno è di pelle. 7.- Un polsino per la prevenzione e il trattamento della sindrome del tunnel carpale secondo la rivendicazione 5° carat-terizzato dal fatto che il primo strato esterno è di similpelle o altro materiale lavabile ed impermeabile.. 8.- Un polsino per la prevenzione e il trattamento della sindrome del tunnel carpale secondo la rivendicazione 5° carat-terizzato dal fatto che il secondo strato interno è di guttaperca. 9.- Un polsino per la prevenzione e il trattamento della sindrome del tunnel carpale secondo la rivendicazione 5° caratterizzato dal fatto che il secondo strato interno è di un materiale flessibile ed isolante con funzione di supporto strutturale. 10.- Un polsino per la prevenzione e il trattamento della sindrome del tunnel carpale secondo la rivendicazione 5° caratterizzato dal fatto che il terzo strato esterno a contatto con lepidermide del polso è realizzato in un materiale tessile, atossico, traspirante, lavabile. 11.- Un polsino per la prevenzione e il trattamento della sindrome del tunnel carpale secondo la 1° ed una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che tra il secondo ed il terzo strato, in corrispondenza delle zone di appoggio delle porzioni prima, seconda e terza presenta tre sagome di irrigidimento in cuoio. 12.- Un polsino per la prevenzione e il trattamento della sindrome del tunnel carpale secondo la rivendicazione 11° caratterizzato dal fatto che dette sagome di irrigidimento sono di un qualsiasi materiale plastico o di fibra naturale agglomerata che per resistenza e caratteristiche meccaniche possa sostituire il cuoio. 13.- Un polsino per la prevenzione e il trattamento della sindrome del tunnel carpale secondo la 1° ed una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che esso è ottenuto mediante la piegatura della fascia secondo le sue zone di minor resistenza presenti tra la prima e la seconda porzione e tra la seconda e la terza, detta piegatura consentendo una conformazione finale tubolare ed imbutiforme. 14.- Metodo per l'applicazione di un polsino per la prevenzione e la cura della sindrome del tunnel carpale secondo la 1° ed una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal comprendere le seguenti operazioni: la mano deve trovarsi con la faccia posteriore o dorsale rivolta verso l'alto; su detta faccia appoggia la seconda falda corrispondente alla seconda porzione con il lembo della fascia costituito dal lato arrotondato di detta porzione, rivolto verso le dita della mano, mentre il lembo opposto è rivolto verso l’avambraccio e l’occhiello è posizionato in corrispondenza del rilievo costituito dal capitello dell’ulna; successivamente la prima falda corrispondente alla prima porzione dovrà essere posta coincidente con la faccia anteriore o palmare della mano, con il lembo della fascia costituito dal lato arrotondato di detta porzione rivolto verso le dita e con il lembo opposto rivolto verso l’avambraccio e così mantenuta stabile; successivamente la faccia laterale dell’avambraccio verrà appoggiata al torace del paziente con lo scopo di mantenere in posizione il polsino durante le fasi successive; con movimento rotatorio verso il lato mediale dell'avambraccio, la terza falda corrispondente alla terza porzione dovrà essere passata al di sotto della prima falda alla quale dovrà esattamente sovrapporsi; conseguentemente la quarta falda corrispondente alla quarta porzione verrà a trovarsi sovrapposta alla seconda falda andando a chiudere l'occhiello entro cui è già collocato il rilievo dell'ulna; successivamente mediante il lembo linguiforme si effettuerà la regolazione dell'intero complesso tubolare del polsino detta regolazione ottenuta mediante la sovrapposizione dei detti mezzi di tenuta . 15 - Metodo per l'applicazione di un polsino per la prevenzione e la cura della sindrome del tunnel carpale secondo la rivendicazione 14° caratterizzato dal fatto che il corretto posizionamento del polsino consiste nell’esatto allineamento assiale della seconda falda con la prima e la terza. 16.- Metodo per l'applicazione di un polsino per la prevenzione e la cura della sindrome del tunnel carpale secondo la rivendicazione 14° caratterizzato dal fatto che il corretto posizionamento del polsino è dato dalla gola formata dalla piegatura della fascia secondo la zona di minor resistenza posta tra la seconda e la terza falda, dovrà esattamente accogliere l'emeinenza thenar mentre al lato opposto la gola formata dalla piegatura della fascia secondo la zona di minor resistenza tra la prima e la sconda falda, dovrà esattamente accogliere l'eminenza ipothenar. 17.- Metodo per l’applicazione di un polsino per la prevenzione e la cura della sindrome del tunnel carpale secondo la rivendicazione 14° caratterizzato dal fatto che il corretto posizionamento è dato dall'occhiello presente sulla fascia, che dovrà coincidere con il capitello del'ulna o malleolo evitando le possibili escursioni di detto polsino sia in direzione trasversale che longitudinale:
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