ITFI950135A1

ITFI950135A1 - Apparecchiatura per la microdermoabrasione mediante un getto di una miscela aria/sostanze riducenti e manipolo relativo

Info

Publication number: ITFI950135A1
Application number: IT95FI000135A
Authority: IT
Inventors: Moreno Naldoni
Original assignee: Moreno Naldoni
Priority date: 1995-06-16
Filing date: 1995-06-16
Publication date: 1996-12-16
Also published as: US5971999A; EP0831748B1; DE69606176D1; WO1997000050A2; IT1278703B1; EP0831748A1; WO1997000050A3; ITFI950135A0; DE69606176T2

Abstract

Apparecchiatura per la microdermoabrasione mediante getto di una miscela aria/sostanze riducenti costituita da un corpo macchina nel quale è alloggiata una pompa a vuoto ed eventualmente un compressore, da una prima ampolla di miscelazione dell'aria con le sostanze riducenti, da una seconda ampolla di recupero di dette sostanze riducenti già utilizzate e da un manipolo applicatore della suddetta miscela. L'apparecchiatura è caratterizzata dal fatto che la prima e la seconda ampolla sono date dall'abbinamento di due cartucce, atte a contenere le sostanze riducenti, a due dispositivi di chiusura, le parti funzionali essendo comprese in detti dispositivi di chiusura.

Description

Descrizione dell'invenzione industriale avente per titolo :

"Apparecchiatura per la microdermoabrasione mediante un getto di una miscela aria/sostanze riducenti e manipolo relativo"

1 . Campo dell'invenzione

La presente invenzione trova applicazione in campo estetico e/o microchirurgico e riguarda in particolare un'apparecchiatura, e relativo manipolo, per la microdermoabrasione, in modo da applicare sul tessuto umano un getto di sostanze riducenti, in particolare cristalli di corindone (Al203).

La presente invenzione è utilizzabile in tutte le applicazioni della microdermoabrasione tradizionale.

Ad esempio :

- esiti cicatriziali da acne;

- rughe fini e rughe da lunga esposizione al sole;

- cicatrici deturpanti;

- strie atrofiche;

- iperpigmentazione;

- rimozione tatuaggi;

- ustioni.

Oltre a ciò la presente apparecchiatura trova conveniente applicazione in campo tricologico.

2. Arte Anteriore

Le apparecchiature per la microdermoabrasione presentano, allo stato attuale dell'Arte, due notevoli inconvenienti:

(1) formazione al loro interno di sacche batteriche di difficile eliminazione;

(2) intasamento dei circuiti percorsi dalla miscela aria/sostanze riducenti, intasamento che provoca il blocco dell'apparecchiatura;

(3) possibile dispersione nell'ambiente di cristalli riducenti usati frammisti a particelle di tessuto abraso che possono risultare infettanti.

La Domanda di Brevetto Europeo EP-A-0324 448 (L.I.C.A. di Rosso & C. Snc) e la Domanda di Brevetto Europeo EP-A-0 318 042 (Molinari et al.) prendono in considerazione due apparecchiature per la microabrasione dell'epidermide umana. Questi dispositivi non risolvono però né i particolari problemi igienici, né tantomeno quelli inerenti all'intasamento dei circuiti. Inoltre, per quanto riguarda il manipolo descritto in EP-A-0 318 042 (Molinari et al.) si deve aggiungere che esso è di costosa realizzazione per come è strutturato e per i materiali utilizzati.

Sono stati ideate anche delle apparecchiature che utilizzano manipoli in monoblocco costruiti in materiale vetroso (in particolare Pirex temprato) . In questo caso i manipoli non presentano particolari problemi di intasamento e sterilizzabilità, mentre invece, a causa del particolare materiale con il quale sono costruiti, si ha una rapida usura degli stessi che, assottigliandosi nell'uso o rompendosi, potrebbero potenzialmente ferire i pazienti.

Tutte e tre le apparecchiature richiedono il travaso dei cristalli, sia in fase di caricamento che in quella di scarico; si potrebbe pertanto avere un certo spargimento di cristalli nell'ambiente che, nel caso di cristalli già utilizzati frammisti a particelle di tessuto abraso, si tradurrebbe in una dispersione di materiale potenzialmente infettante.

3. Sommario dell'invenzione

L'apparecchiatura per la microdermoabrasione oggetto della presente invenzione è stata progettata con criteri innovativi in modo da superare tutte le difficoltà che si possono presentare nell'esercitare interventi di dermoabrasione o di abrasione del cuoio capelluto. L'operatore che utilizzerà tale apparecchiatura disporrà di cartucce di ricarica contenenti ognuna il corindone necessario all'esecuzione di molti interventi. Una volta che la cartuccia sarà esaurita l'Operatore dovrà semplicemente sostituirla con una piena, spostando lo speciale dispositivo di chiusura dalla cartuccia vuota a quella piena, mentre dovrà effettuare l'operazione inversa per la cartuccia contenente il corindone già utilizzato. Potrà così avviare allo smaltimento la cartuccia piena di cristalli sporchi, cioè frammisti a particelle di tessuto abraso e potenzialmente infettanti, senza dover effettuare nessun travaso, operazione quest'ultima di difficile attuazione senza avere nel contempo un certo spargimento di cristalli con conseguente diffusione nell'ambiente di tessuto abraso. Nel caso dell'apparecchiatura oggetto della presente invenzione tutta l'operazione di carica e scarica dei cristalli viene effettuata in pochissimi secondi, agevolmente e senza rischiare di spargere cristalli usati nell'ambiente. Inoltre le cartucce di ricarica possono essere fornite, qualora si rendesse necessario, in forma assolutamente sterile (cartuccia e corindone preventivamente sterilizzati) pur restando di pronto uso. I possessori di tali apparecchiature potranno acquistare le cartucce di corindone ad un costo praticamente identico a quello del corindone sfuso.

Il particolare manipolo, ulteriore oggetto della presente invenzione, è composto da tre parti completamente smontabili senza l'ausilio di attrezzature, permettendo così la rapida sostituzione del blocchetto funzionale presente al suo interno (necessario ad accelerare i cristalli prima dell'impatto con il tessuto da abradere), sostituzione che consente di variare 1' "impronta" che il getto di cristalli produce sull'epidermide. Tale impronta potrà così essere più o meno estesa e più o meno profonda in ragione della lunghezza e della sezione del capillare contenuto nel blocchetto funzionale. Il manipolo è convenientemente realizzato con un'impugnatura in materiale plastico (per esempio plexiglas), mentre la testina ed il blocchetto funzionale potranno essere costruiti in acciaio inox. I tubi di mandata e ritorno dei cristalli sono realizzati convenientemente in extraflex ad innesto rapido senza uso di raccordi pneumatici.

Oggetto principale della presente invenzione è pertanto un'apparecchiatura per la microdermoabrasione mediante un getto di una miscela aria/sostanze riducenti costituita da un corpo macchina nel quale è alloggiata una pompa a vuoto ed un eventuale compressore, da una prima ampolla di miscelazione dell'aria con le sostanze riducenti, dà una seconda ampolla di recupero di dette sostanze riducenti già utilizzate e da un manipolo applicatore della suddetta miscela. L' apparecchiatura è caratterizzata dal fatto che la prima e la seconda ampolla sono date dall'abbinamento di due cartucce, atte a contenere le sostanze riducenti, a due dispositivi di chiusura, le parti funzionali essendo comprese in detti dispositivi di chiusura. Ulteriore oggetto della presente invenzione è un manipolo che può far parte dell'apparecchiatura oggetto principale della presente invenzione, così come può anche essere accoppiato ad apparecchiature per la microdermoabrasione diverse da quella rivendicata. Detto manipolo è composto nelle sue linee generali da una testina, da un blocchetto funzionale e da un'impugnatura, i quali possono essere facilmente assemblati e smontati tra di loro in modo da ricomporre di volta in volta lo strumento più adatto per la particolare operazione da eseguire.

I problemi risolti dalla presente invenzione si possono riassumere nei seguenti punti:

(i) Totale sicurezza durante le operazioni di carico e scarico dei materiali riducenti;

(ii) Risoluzione del problema rappresentato dall'intasamento, data la possibilità di accedere ai punti critici del circuito, che sono costituiti fondamentalmente dalla cannula e dal blocchetto funzionale contenente il capillare;

(iii) Tutte le parti funzionali sono facilmente accessibili e smontabili, facilitando così in maniera sostanziale le operazioni di pulizia e di sterilizzazione;

(iv) Possibilità di scegliere la cannula ed il blocchetto funzionale per ricomporre di volta in volta l'apparecchiatura ed il manipolo più adatti alla particolare operazione da eseguire. 4. Elenco delle figure

La presente invenzione sarà meglio compresa riferendoci adesso alle figure allegate che hanno soltanto un carattere illustrativo ma non limitativo, dove:

in figura 1 è rappresentato uno schema a blocchi dell'apparecchiatura oggetto della presente invenzione;

la figura 2 rappresenta una vista laterale ed una vista secondo la freccia A del dispositivo di chiusura della cartuccia di ricarica;

la figura 3 rappresenta una vista laterale ed una vista secondo la freccia B del dispositivo di chiusura della cartuccia di recupero;

la figura 4 rappresenta una prima forma di realizzazione del manipolo, che costituisce un ulteriore oggetto della presente invenzione;

la figura 5 rappresenta una seconda forma di realizzazione del manipolo, che costituisce un ulteriore oggetto della presente invenzione.

5. Descrizione dettagliata dell'invenzione

Lo schema a blocchi di figura 1 rappresenta l'architettura generale dell'apparecchiatura per microdermoabrasioni oggetto della presente invenzione. Il corpo macchina 10 comprende (non visibili in figura) una pompa di aspirazione necessaria allo scorrimento della miscela aria/sostanze riducenti, un eventuale compressore necessario a conferire ai cristalli una maggiore energia cinetica, compressore convenientemente azionato tramite comando pneumatico (pompetta più pressostato), e vari organi di regolazione e visualizzazione. Tale pompa per effetto del vuoto creato mette in moto, assieme all'aria aspirata dall'esterno, i cristalli di corindone presenti nella cartuccia di ricarica 15, i guali, una volta attraversato il manipolo 13, vengono poi recuperati dalla cartuccia di recupero 12. Il Richiedente ha utilizzato convenientemente per la realizzazione della cartuccia di recupero 12 una cartuccia di ricarica 15 vuota e destinata ad accogliere i cristalli usati frammisti a particelle di tessuto abraso provenienti dal manipolo 13. In pratica la cartuccia di ricarica 15, una volta esaurita, viene svitata dal suo dispositivo di chiusura 14 ed avvitata sull'altro dispositivo di chiusura 11. La cartuccia di recupero 12 piena di cristalli usati e di particelle di tessuto abraso può quindi essere eliminata nel ciclo successivo.

Le operazioni che devono essere effettuate dall'operatore,

sia in una apparecchiatura tradizionale che in quella oggetto della presente invenzione sono le seguenti:

a) accensione della apparecchiatura è regolazione iniziale del livello di vuoto desiderato;

b) posizionamento del manipolo 13 sulla zona da trattare;

c) eventuale azionamento del compressore mediante il pedale qualora sia necessaria un'abrasione profonda.

Nel momento in cui l'operatore fa aderire il foro di uscita del manipolo 13 sulla pelle, nella cartuccia di ricarica 15, a causa della depressione che si viene a creare, l'aria esterna viene miscelata ai cristalli riducenti. La miscela così costituita viene inviata con un'elevata energia cinetica nel capillare del manipolo 13, il quale accelera tale miscela indirizzandola verso il foro di uscita. Nella collisione i cristalli riducenti abradono la pelle del paziente, e la miscela aria/ sostanze riducenti con i frammenti asportati è aspirata nella cartuccia di recupero 12, sul cui fondo si depositano sia i cristalli che i frammenti di tessuto. In figura 2 è stato rappresentato capovolto un possibile dispositivo di chiusura 14 per la cartuccia di ricarica 15. Esso è costituito nelle sue linee generali da un corpo principale 19, preferibilmente realizzato in alluminio, attraversato da una cannula di miscelazione 20 e da una valvola di regolazione dell'aria esterna 21. La cannula di miscelazione 20 è realizzata convenientemente in ottone ed è fissata semplicemente a pressione, consentendo quindi un' immediata sostituzione con una delle altre cannule fornite in dotazione. Eventualmente il dispositivo di chiusura 14 può essere anche fornito di un raccordo pneumatico per il collegamento con il condotto di uscita del compressore. Il serraggio del dispositivo di chiusura 14 sulla cartuccia di ricarica 15 è convenientemente di tipo rapido (quick lock), mentre la tenuta del vuoto è assicurata da una apposita guarnizione O-Ring. Come è stato già accennato, il dispositivo di chiusura 14 è stato rappresentato capovolto, nel senso che nella disposizione reale il corpo principale 19 funge da.base ed il foro 22 della cannula 20 permette l'ingresso dei cristalli riducenti che sono trascinati dall'aria entrata dall'estremità 23. Ci si può rendere conto facilmente che il poter cambiare la cannula 20, in modo da calibrarla rispetto alle particolari esigenze dell'utente, rappresenta una possibilità non trascurabile ed un ulteriore vantaggio della presente invenzione. Difatti, la scelta del diametro del foro 22 può esser effettuata in funzione della quantità di cristalli che deve essere presente nella miscela abradente, a parità di aria esterna aspirata.

In figura 3 è stato rappresentato un dispositivo di chiusura 11 della cartuccia di recupero 12. Detto dispositivo di chiusura 11 è costituito a sua volta da un corpo principale 24 attraversato da un filtro 25 (convenientemente del tipo "disposable", per esempio un filtro per benzina) che può essere fissato per mezzo di una ghiera 26. Completa il dispositivo di chiusura 11 un condotto 27 di recupero dei cristalli usati. La funzione del filtro 25, di basso costo e di facile sostituzione, è quella di filtrare l'aria aspirata dalla pompa a vuoto, impedendo quindi il passaggio verso la pompa dei cristalli di corindone misti a particelle di tessuto abraso. Anche in questo caso è auspicabile l'utilizzo di un attacco rapido tra dispositivo di chiusura 11 e cartuccia di recupero 12..

Pertanto, una delle idee fondamentali della presente invenzione è quella di servirsi delle cartucce utilizzate per lo stoccaggio dei cristalli di corindone sia come cartucce di ricarica che come cartucce di recupero, prevedendo dei dispositivi di chiusura attrezzati che possono essere rapidamente accoppiati con esse. Nelle figure 4 e 5 sono raffigurate due particolari forme di realizzazione del manipolo 13 per l'applicazione sull'epidermide della miscela aria/sostanze riducenti.

Nella prima forma di realizzazione di figura 4 il manipolo 13 è scomposto in tre parti : la testina 16, il blocchetto funzionale 17 e l'impugnatura 18 (per esempio in plexiglas). La testina 16 prevede a sua volta un foro di uscita 28, attraverso il quale viene materialmente proiettata la miscela riducente sulla pelle del paziente, ed un attacco 29 al quale è collegato il tubo di evacuazione 30 dei cristalli usati e delle particelle di pelle asportate. Tramite il condotto 31 si invia la miscela aria/sostanze riducenti al manipolo 13. Il blocchetto funzionale 17 rappresenta anch'esso una soluzione particolarmente vantaggiosa della presente invenzione. Difatti, vi è la possibilità di sostituire rapidamente il blocchetto funzionale 17 in modo da scegliere la sezione e la lunghezza più opportune del capillare 38 in funzione della particolare operazione che si deve effettuare. In questo modo si possono ottenere sulla epidermide del paziente "impronte" più o meno estese e profonde per avere in definitiva effetti abradenti diversificati. Per esempio, se si vorrà abradere con efficacia una macchia-della pelle di ridotte dimensioni evitando di interessare il tessuto circostante si opterà per un blocchetto funzionale 17 fornito di un capillare 38 più lungo e di diametro minore, in grado di inviare un fascio di cristalli stretto e potente. Se invece si desidera operare con uniformità su una grossa macchia si opterà per un capillare 38 più corto e più aperto. La testina 16 (che può essere anch'essa in acciaio inox) potrà essere scelta a sua volta con un foro di uscita 28 adeguato al blocchetto funzionale 17 utilizzato. Inoltre, in questa prima forma di realizzazione, la geometria della testina 16, con un condotto 29 di richiamo posto in alto e perpendicolare all'asse centrale della stessa testina 16, permette alla miscela aria/cristalli di conservare una maggiore energia cinetica al momento dell'impatto con il tessuto da abradere. I tre elementi 16, 17, 18 che compongono il manipolo 13, possono essere facilmente assemblati e smontati tra di loro per ricomporre di volta in volta il manipolo più adatto per la particolare operazione da eseguire. L' accoppiamento tra la testina 16 e il blocchetto funzionale 17 può essere a pressione oppure tramite filettatura, mentre la tenuta del vuoto è assicurata da una guarnizione tipo O-Ring.

Il manipolo 13 è, per le ragioni esposte precedentemente, particolarmente adatto ad abradere piccole porzioni del viso senza interessare le zone circostanti (contorno labbra ed occhi), oppure per l'asportazione di imperfezioni o macchie della pelle di dimensioni molto contenute, applicazioni queste che risultano critiche con manipoli di tipo tradizionale.

In figura 5 si è rappresentata una seconda forma di realizzazione del manipolo 13 ulteriore oggetto della presente invenzione. Essa è composta da un'impugnatura 34 (per esempio in plexiglas) attraverso la quale passano entrambi i tubi di collegamento del manipolo 13 (mandata e recupero), da un blocchetto funzionale 33 , che si fissa a pressione all'interno dell'impugnatura 34 e che comprende sia il capillare 35 che il condotto di richiamo cristalli 36, e da una testina 32 presentante un foro di uscita 37. La testina 32 può essere fissata al blocchetto funzionale 33 a pressione oppure tramite filettatura. Tale versione del manipolo 13 offre un ottimo standard per ogni tipo di applicazione, ma trova il suo migliore impiego laddove si presentino ampie zone da trattare.

Senza uscire dall'ambito della presente invenzione è possibile per un tecnico del settore apportare all'apparecchiatura e al manipolo oggetti della presente descrizione tutte le modifiche ed i perfezionamenti suggeriti dalla normale esperienza e dalla naturale evoluzione della tecnica^

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura per la microderraoabrasione mediante getto di una miscela aria/sostanze riducenti costituita da un corpo macchina nel quale è alloggiata una pompa a vuoto ed un eventuale compressore, da una prima ampolla di miscelazione dell'aria con le sostanze riducenti, da una seconda ampolla di recupero di dette sostanze riducenti già utilizzate e da un manipolo applicatore della suddetta miscela, apparecchiatura caratterizzata dal fatto che dette prima e seconda ampolla sono date dall'abbinamento di due cartucce, atte a contenere le sostanze riducenti, a due dispositivi di chiusura, le parti funzionali essendo comprese in detti dispositivi di chiusura.
2. Apparecchiatura per la microdermoabrasione come rivendicato alla rivendicazione 1, in cui il dispositivo di chiusura della cartuccia di ricarica si può accoppiare ad essa mediante un innesto rapido, ed è costituito nelle sue linee generali da un corpo principale attraversato da una cannula di miscelazione, da una valvola di regolazione dell'aria esterna ed eventualmente da un raccordo per il collegamento con il condotto di uscita del compressore .
3. Apparecchiatura per la microdermoabrasione come rivendicato alla rivendicazione 2, in cui detta cannula di miscelazione è fissata semplicemente a pressione su detto corpo principale, consentendo quindi una rapida sostituzione con una delle altre cannule fornite in dotazione, in funzione dell'intervento da effettuare.
4. Apparecchiatura per la microdermoabrasione come rivendicato alla rivendicazione 1, in cui il dispositivo di chiusura della cartuccia di recupero si può accoppiare ad essa mediante un innesto rapido, ed è costituito nelle sue linee generali da un corpo principale attraversato da un filtro del tipo "disposable" fissato tramite appositi mezzi a detto corpo principale e da un condotto di recupero dei cristalli usati.
5. Manipolo per apparecchiature per la microdermoabrasione caratterizzato dal fatto di essere composto nelle sue linee generali da una testina, da un blocchetto funzionale e da un'impugnatura, i quali possono essere facilmente assemblati e smontati tra di loro in modo da ricomporre di volta in volta lo strumento più adatto alla particolare operazione da eseguire.
6. Manipolo come rivendicato alla rivendicazione 5, in cui il condotto di richiamo dei cristalli è esterno rispetto all'impugnatura.
7. Uso del manipolo rivendicato alla rivendicazione 5 in una apparecchiatura come rivendicato alla rivendicazione 1.