ITFI20130028A1 - Espansore ortodontico. - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

La presente invenzione riguarda un espansore ortodontico.

E’ noto che un espansore ortodontico à ̈ un dispositivo intraorale utilizzato per correggere gli effetti negativi dei deficit di crescita trasversale del mascellare superiore mediante l’applicazione di forze atte a determinare un aumento dell'ampiezza dell'arcata dentale in senso trasversale. In generale, un espansore ortodontico à ̈ costituito da due corpi, rispettivamente collegabili mediante bracci di ancoraggio ad elementi dentali del lato destro e del lato sinistro dell’arcata dentale, i quali sono collegati tra loro da una vite centrale. Tra i detti due corpi à ̈ posizionata una molla elicoidale che viene compressa o “caricata†dal medico mediante la vite centrale ogni volta che la sua azione si esaurisce. La spinta esercitata dalla molla sui due corpi del dispositivo si trasmette ai due corrispondenti lati dell’arcata dentale determinando in tal modo, in un tempo relativamente lungo e con la periodica ricarica della molla, l’espansione desiderata. La detta molla à ̈ orientata parallelamente alla direzione di espansione, cioà ̈ ortogonalmente ai due corpi collegati ai denti dell’arcata dentale.

Poiché gli espansori ortodontici sono destinati ad essere inseriti in cavità orali caratterizzate da iposviluppo e la lunghezza della predetta molla elicoidale non può essere eccessiva in rapporto allo spazio disponibile, à ̈ tuttora fortemente avvertita l’esigenza di disporre di sistemi costruttivi alternativi che permettano di ridurre l’ingombro complessivo degli espansori ortodontici senza ridurne la capacità operativa.

Un altro inconveniente legato all’impiego degli espansori ortodontici del tipo sopra menzionato à ̈ legato al fatto che la molla posizionata tra i detti corpi à ̈ incapsulata e quindi non visibile, per cui il medico non ha la possibilità di controllare visivamente lo stato di compressione della molla. Lo scopo principale della presente invenzione à ̈ quello di ovviare ai predetti inconvenienti.

A questo risultato si à ̈ pervenuti, in conformità della presente invenzione, adottando l'idea di realizzare un espansore ortodontico avente le caratteristiche indicate nella rivendicazione 1. Altre caratteristiche della presente invenzione sono oggetto delle rivendicazioni dipendenti.

Grazie alla presente invenzione, à ̈ possibile realizzare un espansore ortodontico più efficiente ed in cui il medico ha la possibilità di controllare visivamente lo stato di compressione della molla. Inoltre, il costo di fabbricazione dell’espansore à ̈ relativamente ridotto in rapporto ai vantaggi offerti.

Questi ed ulteriori vantaggi e caratteristiche della presente invenzione saranno più e meglio compresi da ogni tecnico del ramo grazie alla descrizione che segue ed agli annessi disegni, forniti a titolo esemplificativo ma da non considerarsi in senso limitativo, nei quali:

la fig.1 rappresenta una vista in prospettiva frontale di un espansore a vite in conformità della presente invenzione;

la fig.2 rappresenta una vista in prospettiva frontale di un gruppo di spinta dell’espansore a vite di fig.1 in una configurazione di carica iniziale;

la fig.3 rappresenta una vista in prospettiva frontale del gruppo di spinta di fig.2 in configurazione iniziale scarica;

la fig.4 rappresenta una vista in prospettiva frontale del gruppo di spinta di fig.2 in una configurazione di carica finale;

la fig.5 rappresenta una vista in prospettiva frontale del gruppo di spinta di fig.2 in configurazione finale scarica;

la fig.6 rappresenta una vista in prospettiva frontale di una molla a lamina dell’espansore a vite di fig.1;

la fig.7 rappresenta una vista in prospettiva frontale di una ulteriore forma di realizzazione di una molla a lamina dell’espansore a vite di fig.1.

la fig.8 rappresenta una vista laterale della molla a lamina di fig.7. Ridotto ai suoi elementi essenziali e con riferimento alle figure degli annessi disegni, un espansore a vite in conformità della presente invenzione presenta due corpi, di cui uno sinistro (1) e l’altro destro (2), ciascuno dei quali à ̈ collegato a due bande anulari (B) tramite una corrispondente coppia di bracci longitudinali (3).

Le due bande anulari (B) collegate a ciascun corpo (1,2) sono unite tra loro da un braccio trasversale (40). In pratica, ciascun corpo sinistro (1) o destro (2) forma un telaio sinistro (T1) e rispettivamente un telaio destro (T2) con i corrispondenti bracci longitudinali (3), bracci trasversali (40) e bande anulari (B). I due telai (T1, T2) possono essere realizzati, ad esempio, in acciao inox. I telai sinistro (T1) e destro (T2) sono fissati rispettivamente ai lati sinistro e destro dell’arcata dentale superiore di un paziente calzando e poi cementando ciascuna delle corrispondenti bande (B) su uno dei denti selezionati della stessa arcata dentale. A tal fine, ciascuna banda (B) presenta dimensioni e forma stabilite in base alla geometria del dente sul quale essa deve essere inserita. Ciascun telaio (T1, T2) presenta dimensioni e forma prestabilite in funzione della conformazione anatomica del lato sinistro o destro del lato del palato in cui deve essere alloggiato.

Dopo aver fissato le bande (B) a denti selezionati dell’arcata superiore, ciascun corpo (1,2) risulta fissato, mediante la corrispondente coppia di bracci longitudinali (3), ad un corrispondente lato sinistro o destro dell’arcata dentale superiore.

I telai sinistro (T1) e destro (T2) sono tra loro collegati mediante una coppia di aste o guide (4) rettificate, tra loro parallele, a sezione trasversale circolare. Ciascuna asta (4) à ̈ di dimensioni prestabilite, à ̈ fissata per una prestabilita lunghezza in un foro (10) del corpo sinistro (1) e passa attraverso un foro (10) del corpo destro (2) che risulta così disposto scorrevolmente sulla stessa asta (4). Pertanto, le aste (4) fungono da guide per il corpo destro (2) che in tal modo può traslare lungo una direzione (d) imposta dalle stesse aste (4), cioà ̈ può avvicinarsi al corpo sinistro (1) od allontanarsi da questo muovendosi lungo la detta direzione (d). Tale direzione (d) à ̈ prestabilita e coincidente con quella dei carichi da applicare ai lati destro e sinistro dell’arcata dentale superiore, come ulteriormente descritto in seguito: La detta direzione (d) à ̈ parallela agli assi longitudinali delle aste (4).

Ciascun corpo (1,2) presenta due superfici piane trasversali di cui una destra (S2) e l’altra sinistra (S1) tra loro parallele ed entrambe perpendicolari agli assi dei detti fori (10). Il corpo destro (2), dopo essere stato posizionato sulle aste (4), presenta quindi le corrispondenti superfici (S1, S2) disposte parallelamente a quelle del corpo sinistro (1). Una sede (C) di altezza (h) risulta così compresa tra la superficie sinistra (S1) del corpo destro (2) e la superficie destra (S2) del corpo sinistro (1) tra loro affacciate. Essendo il corpo destro (2) posizionato scorrevolmente sulle aste (4), la lunghezza (h) della detta sede (C) risulta variabile. In particolare, la lunghezza (h) varia tra due valori di cui uno minimo (h1) e l’altro massimo (h2) corrispondenti rispettivamente alle configurazioni iniziale e finale dell’espansore come ulteriormente descritto nel seguito.

Tra i due corpi (1,2) à ̈ compresa la testa di manovra (51) di una vite (5). Il gambo (50) della stessa vite (5) à ̈ avvitato nel corpo destro (2) in un foro filettato passante con asse perpendicolare alle superfici (S1, S2) dello stesso corpo destro (2), cioà ̈ con asse parallelo alle guide (4). La detta testa (51) à ̈ disposta con una rispettiva superficie piana affacciata parallelamente alla superficie destra (S2) del corpo sinistro (1) e disposta tra le due aste (4) le quali, vantaggiosamente, presentano degli incavi (41) che permettono di alloggiarla in modo da conferire maggiore compattezza trasversale all’espansore, seppur utilizzando una testa (51) di dimensioni sufficienti per consentire l’intervento del dentista sulla vite (5) come descritto in seguito. Tra la testa (51) della vite (5) ed il corpo sinistro (1) sono posizionati mezzi elastici (M) di rigidezza prestabilita e deformabili lungo la direzione (d) di scorrimento del corpo destro (2).

In conformità dell’esempio illustrato nelle figg. 2-6, i detti mezzi elastici (M) consistono in due lamine (6) con profilo (P) arcuato, disposte con le rispettive estremità a contatto e con le rispettive concavità affacciate in modo da comprendere tra loro, in una configurazione non compressa o parzialmente compressa, un volume (V) di ampiezza variabile in funzione dell’entità della compressione a cui vengono sottoposte le stesse lamine (6). Le lamine (6) presentano ciascuna una coppia di fori ellittici (60) grazie ai quali vengono infilate sulle aste (4). I fori (60) di forma ellittica anziché circolare permettono a ciascuna lamina (6), in fase di compressione, di deformarsi liberamente lungo la direzione (d) di scorrimento del corpo destro (2) senza interferire con le aste (4).

Le dette lamine (6) possono essere realizzate ad esempio in nichel – titanio. In alternativa, come illustrato nelle figg. 7 e 8, le due lamine (6) possono presentare un profilo (P) a forma di serpentina, in modo tale che una volta impacchettate tra il corpo sinistro (1) e la detta testa (51) presentino, in una configurazione di riposo o di parziale compressione, almeno due punti di contatto (S) in modo da comprendere almeno un volume (V) di forma e dimensioni prestabilite, che, variando in ampiezza, permetta alle stesse lamine (6) di deformarsi per un valore prestabilito lungo la direzione (d) di scorrimento del corpo destro (2).

Secondo una ulteriore forma di realizzazione della presente invenzione, ognuna delle lamine (6) può essere raddoppiata, nel senso di prevedere in luogo di una singola lamina, due lamine a pacchetto.

La detta testa di manovra (51) presenta un foro radiale (510) passante in cui à ̈ possibile infilare la punta di un utensile per provocare la rotazione della vite (5) nel senso desiderato in modo da registrare la forza di compressione delle lamine (6), aumentandola o diminuendola, rispettivamente svitando o avvitando il gambo (50) della vite (5) nel corpo destro (2).

Le lamine (6), quando compresse, applicano una forza espansiva sul corpo sinistro (1) ed una forza espansiva di uguale intensità e verso contrario sul corpo destro (2), entrambe lungo la direzione (d). Pertanto, comprimendo le lamine (6), i telai sinistro (T1) e destro (T2) applicano le dette forze espansive rispettivamente sui lati sinistro e destro dell’arcata dentale sottoposta al trattamento ortodontico.

In conformità dell’esempio di realizzazione sopra descritto, i mezzi elastici (M), la vite (5), i corpi (1,2) e le aste (4) costituiscono il gruppo di spinta dell’espansore a vite.

Vantaggiosamente, in conformità della presente invenzione, anziché una o più molle elicoidali come negli espansori a vite convenzionali, il mezzo elastico (M) del gruppo di spinta à ̈ costituito da una unità più lamine (6) invece che una molla elicoidale, le lamine (6) essendo orientate trasversalmente alle dette guide (4), cioà ̈ ortogonalmente alla predetta direzione (d).

A parità di caratteristiche meccaniche, l’impiego di lamine (6) anziché molle elicoidali presenta il vantaggio di richiedere un ingombro minore, che costituisce un notevole vantaggio ai fini dell’applicazione dell’espansore, considerando che lo spazio disponibile tra i lati sinistro e destro dell’arcata dentale superiore in cui à ̈ posizionato, à ̈ proprio quello che si intende aumentare con il suo utilizzo e che pertanto risulta limitato. Infatti, le lamine (6) sono orientate trasversalmente alle guide (4), cioà ̈ trasversalmente alla direzione (d) di espansione.

Inoltre le lamine (6) sono posizionabili in modo visibile, nello spazio compreso tra i corpi (1) e (2) dell’espansore, consentendo pertanto al dentista di poterne facilmente verificare lo stato di compressione.

Nella descrizione che precede i termini “sinistro†e “destro†, “corpo sinistro†e “corpo destro†sono riferiti agli esempi illustrati negli annessi disegni, ma non vanno intesi in senso limitativo.

La descrizione che segue riguarda il possibile utilizzo di un espansore ortodontico in conformità dell’invenzione.

L’espansore à ̈ posizionato sull’arcata dentale superiore del paziente in una configurazione di carica iniziale, ovvero con il gambo (50) della vite (5) avvitato nel corpo destro (2) per una prestabilita lunghezza e le lamine (6) mantenute compresse per mezzo di un anello di filo (F) che inizialmente collega i corpi sinistro (1) e destro (2) neutralizzando l’azione delle lamine (6). In tale configurazione, la detta sede (C) presenta il valore minimo dell’altezza (h1), almeno pari all’altezza della testa (51) della vite (5) sommata a quella delle lamine (6) in configurazione compressa.

Dopo che l’espansore a vite à ̈ stato posizionato sull’arcata dentale, il filo (F) viene tagliato e pertanto le lamine (6) applicano, attraverso i telai sinistro (T1) e destro (T2), delle forze espansive rispettivamente sui lati sinistro e destro dell’arcata dentale.

Nel tempo, sotto la spinta delle lamine (6), le strutture dentali sulle quali à ̈ applicato l’espansore si espandono e pertanto le stesse lamine (6) si flettono gradualmente fino a scaricarsi, ovvero fino a portarsi nella configurazione in cui non possono applicare più alcuna forza significativa di deformazione sull’arcata dentale superiore. L’espansore si porta così in una configurazione scarica. In tale configurazione, le lamine (6) assumono la configurazione scarica (arcuata) illustrata nelle figg. 5-8.

Per riattivare l’espansore, la vite (5) viene svitata dal corpo destro (2) ruotandone la rispettiva testa (51) per mezzo di un utensile (non illustrato nei disegni) e comprimendo quindi le lamine (6).

Poiché le lamine (6) sono visibili, à ̈ possibile valutarne lo stato di compressione, a differenza degli espansori dell’arte nota in cui viene generalmente utilizzata una molla elicoidale che, essendo incapsulata, non à ̈ visibile.

L’operazione di ricarica sopra descritta à ̈ eseguita un numero di volte prestabilito, fino al raggiungimento della configurazione finale (massima espansione consentita) dell’espansore, in cui la sede (C) presenta la precedentemente menzionata lunghezza massima (h2), che corrisponde all’apertura desiderata dell’arcata dentale superiore. Successivamente, od anche prima in funzione delle valutazioni cliniche del medico, l’espansore può essere rimosso dall’arcata dentale analogamente a quanto si fa per gli espansori ortodontici tradizionali.

In pratica i particolari di esecuzione possono comunque variare in maniera equivalente per ciò che attiene ai singoli elementi descritti e illustrati, senza per questo uscire dall’ambito dell’idea di soluzione adottata e perciò restando nei limiti della tutela accordata dal presente brevetto.

Claims (6)

1. RIVENDICAZIONI 1. Espansore ortodontico comprendente un telaio sinistro (T1) ed un telaio destro (T2), in cui i detti telaio sinistro (T1) e telaio destro (T2) comprendono rispettivamente un corpo sinistro (1) ed un corpo destro (2) e dispongono ciascuno di mezzi per il loro ancoraggio ai denti di una arcata dentale, in cui i detti corpi (1,2) presentano fori passanti (10) orientati secondo una direzione di espansione (d), in cui i detti telai (T1, T2) sono montati scorrevolmente lungo la detta direzione di espansione (d) per mezzo di guide (4) inserite nei detti fori (10) dei detti corpi (1,2), in cui la distanza (h) tra i detti corpi (1, 2) à ̈ registrata per mezzo di una vite (5) avvitata nel corpo (2) di uno dei detti telai, in cui la detta vite (5) presenta una testa di manovra (51) posizionata tra i detti corpi (1,2), ed in cui mezzi elastici (M) sono disposti ed agenti tra i detti telai (T1, T2) e sono attivabili o riattivabili agendo sulla detta vite (5) che li comprime per attivarli o riattivarli quando desiderato, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi elastici (M) comprendono più lamine elastiche (6) con profilo (P) curvilineo orientate trasversalmente rispetto alla detta direzione di espansione (d).
2. 2. Espansore ortodontico secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che i detti mezzi elastici (M) consistono in due lamine (6) con profilo (P) arcuato, disposte con le rispettive estremità a contatto e con le rispettive concavità affacciate in modo da comprendere tra loro, in una configurazione non compressa o parzialmente compressa, un volume (V) di ampiezza variabile in funzione dell’entità della compressione a cui le stesse lamine (6) sono sottoposte.
3. 3. Espansore ortodontico secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che le dette lamine (6) sono vincolate alle dette guide (4).
4. 4. Espansore ortodontico secondo la rivendicazione 3 caratterizzato dal fatto che le dette lamine (6) presentano una coppia di fori ellittici (60) attraversati dalle dette guide (4).
5. 5. Espansore ortodontico secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che i detti mezzi elastici (M) consistono in due lamine (6) con profilo (P) a forma di serpentina con due concavità consecutive.
6. 6. Espansore ortodontico secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di ancoraggio sono costituiti da bande ortodontiche (B)