ITFI20110240A1 - Gap filler indoor per televisione digitale terrestre - Google Patents

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ITFI20110240A1
ITFI20110240A1 IT000240A ITFI20110240A ITFI20110240A1 IT FI20110240 A1 ITFI20110240 A1 IT FI20110240A1 IT 000240 A IT000240 A IT 000240A IT FI20110240 A ITFI20110240 A IT FI20110240A IT FI20110240 A1 ITFI20110240 A1 IT FI20110240A1
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IT
Italy
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television signal
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power
detector
output
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IT000240A
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Daniele Conti
Nicola Galli
Marco Magnarosa
Riccardo Massini
Guido Nenna
Alfredo Salvatore
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Seco S R L
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Description

GAP FILLER INDOOR PER TELEVISIONE DIGITALE TERRESTRE
Campo dell’invenzione
La presente domanda descrive un dispositivo di ritrasmissione di segnale televisivo o gap filler. In particolare, descrive un gap filler indoor per televisione digitale terrestre.
Sfondo dell’invenzione
Negli ultimi anni la televisione analogica sta gradualmente venendo abbandonata a favore di tecnologie digitali, che garantiscono una migliore qualità delle immagini e dell’audio, permettono interattività tramite un canale di ritorno, allargando in questo modo l’offerta di servizi, possono trasmettere più canali a parità di banda, e necessitano di meno potenza in trasmissione per coprire la stessa area geografica.
Gli standard per la trasmissione video digitale terrestre presenti nel mondo sono molti e diversi tra loro. In continenti diversi ed in stati diversi dello stesso continente, gli standard applicati possono differire, generando incompatibilità tra i sistemi di ricezione e trasmissione del segnale. Ad esempio, gli Stati Uniti ed il Nord America in genere utilizzano il sistema ATSC, basato su una modulazione 8VSB; l’Europa e parte del Sud Est asiatico utilizzano il DVB-T ed il DVB-H, basati su modulazione OFDM; il Giappone e l’America del Sud utilizzano il ISDB-T basato su modulazione QAM-OFDM.
DVB-T à ̈ lo standard per le trasmissioni digitali terrestre più diffuso nel mondo. Viene sviluppato dal consorzio DVB e diffuso in oltre 30 paesi. Utilizza le frequenza VHF/UHF e permette di trasmettere dai 4 ai 7 canali digitali dove adesso non può transitare un solo canale analogico.
In particolare lo standard europeo utilizza le seguenti frequenze:
-Banda III – VHF 174 - 240 MHz
-Banda IV – UHF 470 - 606 MHz
-Banda V – UHF 606 - 870 MHz
Gli standard di riferimento per il DVB-T sono:
-ETSI EN 300744 v1.6.1 (2009-01) – Digital Video Broadcasting (DVB); Framing structure, channel coding and modulation for digital terrestrial television.
-ETSI TR 101190 v1.3.1 (2008-10) – Digital Video Broadcasting (DVB); Implementation guidelines for DVB terrestrial services; Transmission aspects.
-ETSI EN 302755 v1.1.1 (2009-09) – Digital Video Broadcasting (DVB); Frame structure channel coding and modulation for a second generation digital terrestrial broadcasting system (DVB-T2).
In tutta Europa si sta attualmente effettuando l’operazione di “switch-off†del segnale analogico a favore di quello digitale terrestre; per esempio in Italia questa operazione si dovrebbe concludere in tutte le regioni entro la fine del 2012. L’introduzione del digitale terrestre non riguarda soltanto gli apparati di televisione convenzionali ma si introduce in tutti i settori di produzione di nuove macchine evolute che forniscono all’utente finale nuovi servizi di televisione interattiva.
Uno dei vantaggi della trasmissione digitale rispetto all’analogico à ̈ la minore necessità di potenza in trasmissione per la copertura di vaste aree geografiche. Lo svantaggio principale à ̈ che la modulazione digitale del segnale à ̈ più sensibile alle problematiche delle “zone d’ombra†e dell’interferenza distruttiva, fenomeni dovuti alla presenza di ostacoli, come edifici, muri, montagne.
Un gap filler à ̈ un dispositivo di ritrasmissione di segnale televisivo. In particolare, un gap-filler à ̈, ad esempio, un dispositivo ripetitore broadcast di segnale (non puntopunto) per la copertura di zone d’ombra, adatto quindi a prelevare un segnale da una sorgente esterna e ritrasmetterlo in una area geografica più o meno estesa, non coperta dal segnale, a uno o più ricevitori indipendenti contemporaneamente. Per questo normalmente i sistemi di trasmissione broadcast DVB prevedono già l’uso di gap filler, ma questi sono normalmente di medio-alte potenze, adatte alla copertura di aree quali città, valli di montagna in ombra e sono strumenti complessi dedicati ai professionisti del settore. Tuttavia, anche con questi mezzi a disposizione, soprattutto all’interno degli edifici, spesso la potenza del segnale non à ̈ sufficiente alla ricezione diretta della televisione digitale; à ̈ necessario collegare il ricevitore all’impianto di antenna dell’edificio per poter avere una qualità delle immagini ricevuta sufficiente. Questo rende di fatto impossibile la mobilità del ricevitore in ambienti quali una abitazione, una palestra o un centro commerciale.
I sistemi attuali di ritrasmissione possono essere di tipo rigenerativo e non. I gap filler rigenerativi prevedono la demodulazione del segnale in banda base, la decodifica e la ri-codifica del segnale, prima della rimodulazione finale. Sono in grado di rimodulare il segnale anche su canali diversi dall’originale. I gap filler non rigenerativi invece prevedono la demodulazione in banda base o a frequenza intermedia, un semplice filtraggio e una ritrasmissione su canale uguale o diverso. Entrambi hanno una elevata complessità tecnica di realizzazione e normalmente sono in grado di ripetere un numero limitato di canali. Inoltre la potenza ritrasmessa à ̈ elevata, non adatta ad ambienti indoor.
Attualmente, le tecniche utilizzabili per permettere una buona qualità di ricezione diretta, wireless all’interno degli edifici prevedono:
-L’aumento della potenza trasmessa dai broadcaster, il che risulta anti economico e comunque non risolutivo,
-L’uso di gap filler indoor. Questi ultimi hanno il problema di non essere stati pensati per questa particolare applicazione, hanno potenze e complessità troppo elevate, con relativi costi di installazione ed utilizzo fuori mercato.
Sommario
La soluzione proposta dalla presente descrizione supera i limiti delle tecnologie attuali nell’ambito di utilizzo indoor, per la copertura di aree chiuse relativamente piccole.
Secondo alcune forme di realizzazione della presente invenzione, viene descritto un gap filler non rigenerativo a guadagno regolabile, in banda UHF, per ritrasmissione indoor contemporanea di tutti i canali della TV digitale terrestre. Il gap filler o ripetitore analogico indoor preleva il segnale televisivo da un’antenna esterna all’ambiente indoor, lo filtra ed amplifica per poi ritrasmetterlo in aria all’interno dell’ambiente indoor.
Il gap filler secondo la presente descrizione, eliminando gli stadi di conversione in frequenza e decodifica abbatte anche i costi di implementazione. Inoltre, permette flessibilità di installazione tramite la configurazione con antenna interna integrata o antenna esterna configurabile per la copertura di diverse tipologie di ambiente.
L’avanzamento tecnico rispetto alle problematiche rilevate nei sistemi ad oggi esistenti à ̈ determinato dalle seguenti caratteristiche e tecniche di alcune forme di realizzazione della presente descrizione:
-Utilizzo in ambienti indoor privati ad uso pubblico contemporaneamente su molti ricevitori indipendenti;
-Multistandard, può lavorare con tutti gli standard DTT (DVB-T, DVB-T2, ATCS, ecc.);
-Antenna in trasmissione integrata di dimensioni compatte nel dispositivo gap-filler, permettendo dunque facilità di installazione anche da parte di persone non qualificate;
-Algoritmo di controllo della potenza ritrasmessa in funzione dell’ambiente e del segnale ricevuto, impedisce l’autorisonanza del sistema;
-Eliminazione di stadi di conversione del segnale, permettendo un processamento interamente in radiofrequenza (RF);
-Costi ridotti;
-Limitazione del ritardo del segnale in-out che può generare interferenze. Secondo un aspetto della presente descrizione, viene previsto un dispositivo di ritrasmissione di segnale televisivo, comprendente: una sezione di filtraggio del segnale televisivo ricevuto dal dispositivo di ritrasmissione; un rilevatore di ingresso, atto a rilevare il segnale televisivo filtrato dalla sezione di filtraggio; una sezione di amplificazione di potenza del segnale televisivo filtrato dalla sezione di filtraggio; un rilevatore di uscita, atto a rilevare il segnale televisivo amplificato dalla sezione di amplificazione; un microprocessore connesso i) al rilevatore di ingresso per ricevere parametri rilevati dal rilevatore di ingresso, ii) al rilevatore di uscita per ricevere parametri di uscita rilevati dal rilevatore di uscita e iii) alla sezione di amplificazione di potenza per controllare la sezione di amplificazione di potenza sulla base dei parametri d’ingresso rilevati dal rilevatore di ingresso e dei parametri di uscita rilevati dal rilevatore di uscita; e un’antenna atta a trasmettere il segnale televisivo amplificato dalla sezione di amplificazione di potenza.
Ulteriori aspetti della presente descrizione sono previsti nelle qui presenti descrizione, disegni e rivendicazioni.
I vantaggi tecnici di alcune forme di realizzazione dell’invenzione possono essere molteplici:
ï€Permette la ricezione wireless del segnale in ambienti indoor altrimenti non coperti con costi e complessità ragionevoli;
ï€Adattabilità al multi-standard (DVB-T, DVB-H, DAB, ATSC, ecc), risulta indipendente dallo standard di utilizzo;
ï€Adattabilità frequenziale a qualsiasi Regione/Stato semplicemente adattando il filtro di ingresso sulla banda voluta;
ï€Ritardo di elaborazione stimato molto al disotto dell’intervallo di guardia del sistema di trasmissione, non crea quindi disturbo multipath, in particolare al di fuori dell’edificio di utilizzo;
ï€Facilità di installazione ed utilizzo automatico.
Breve descrizione dei disegni
Verrà fatto riferimento alle figure allegate alla presente domanda, presentate in qualità di esempio e non di limitazione.
La FIGURA 1 mostra un diagramma a blocchi di una forma di realizzazione del gap filler secondo la presente descrizione.
La FIGURA 2 mostra un esempio di applicazione del gap filler secondo la presente descrizione.
Le FIGURE 3(a) e 3(b) mostrano un esempio di realizzazione circuitale del gap filler secondo la presente descrizione.
La FIGURA 4 mostra un diagramma di flusso di una modalità di funzionamento del microprocessore del gap filler secondo la presente descrizione.
La FIGURA 5 mostra degli esempi di applicazione in un ambiente indoor del gap filler secondo la presente descrizione.
La FIGURA 6 mostra una forma di realizzazione con una pluralità di gap filler secondo la presente descrizione.
La FIGURA 7 mostra esempi di realizzazione della forma esterna del gap filler. Descrizione dettagliata
Viene descritto un gap filler per televisione digitale terrestre, per utilizzo in ambienti indoor. Viene così reso disponibile in modo wireless il segnale televisivo digitale terrestre in ambienti indoor, in modo da permettere ai ricevitori la fruizione del servizio in modalità mobile, senza la necessità di un collegamento diretto all’impianto di antenna.
Secondo alcun forme di realizzazione della presente descrizione, il gap filler à ̈ in grado di funzionare indipendentemente dallo standard di trasmissione utilizzato ed à ̈ autoregolante, al fine di limitare i problemi di interferenza con altri dispositivi radio.
Il gap filler à ̈ autoregolante per evitare a persone inesperte la necessità di un intervento diretto, sia in fase di installazione che di regolazione periodica. In particolare, viene previsto un microprocessore per:
Regolare la potenza ri-trasmessa in funzione delle necessità dettate dalla sorgente di segnale,
ï‚·Controllare e segnalare malfunzionamenti del dispositivo che possano generare disturbo al segnale televisivo,
ï‚·Evitare fenomeni di innesco di auto-oscillazione e generazione di disturbo dovuto allo scarso isolamento delle porte di ingresso ed uscita.
L’implementazione scelta, per mantenere bassi i costi e la compatibilità a tutti gli standard, prevede l’uso di una tecnologia analogica, non rigenerativa per realizzare il gap filler. Non vengono effettuate conversioni in frequenza, anche per evitare problemi di isofrequenzialità del segnale ritrasmesso dal gap filler.
Come mostrato nella forma di realizzazione di FIGURA 1, il gap filler prevede una unità o sezione di filtraggio (102), costituita ad esempio da un banco di filtri per la selezione dei canali di interesse. La sezione di filtraggio, nel caso esemplificativo dello standard DVB-T, seleziona tutta la banda UHF dedicata alla trasmissione digitale o può essere modificata per ricevere soltanto una parte dei canali voluti.
Il sistema comprende inoltre uno stadio, unità, modulo o sezione (104) di amplificazione di potenza del segnale televisivo ricevuto dalla sezione di filtraggio (102). In alcune forme di realizzazione, la sezione (104) prevede anche un basso rumore introdotto, per preservare la qualità del segnale audio-video, in modo che non si abbiano degradazioni percettibili per l’utilizzatore finale. Il guadagno di amplificazione può essere variabile elettronicamente, per adattare il dispositivo ai diversi ambienti e situazioni di installazione presenti sul mercato. Ad esempio, un basso rumore può essere ottenuto tramite scelta dei componenti elettronici, quali ad esempio i moduli amplificatori (104), il layout della scheda, e dissipazione termica (in quanto ad una temperatura più bassa corrisponde un rumore termico più basso). La variabilità elettronica del guadagno può essere invece ottenuta, ad esempio, tramite pin di controllo del guadagno disposti sui moduli amplificatori (104).
In ingresso ed uscita allo stadio di amplificazione (104) sono presenti due accoppiatori direzionali (103, 105) a banda larga, per prelevare una parte dei segnali ricevuto e ritrasmesso dallo stadio di amplificazione (104), al fine di monitorarne l’andamento nel tempo per mezzo di due rilevatori o detector (107, 109). I detector (107, 109) possono rilevare il livello di potenza dei segnali di input (101) ed output (112), nonché ulteriori parametri di tali segnali. I detector (107, 109), realizzati in maniera identica nella forma di realizzazione mostrata in figura, prelevano in ingresso un segnale variabile nel tempo e restituiscono in uscita una tensione continua proporzionale all’ampiezza dell’ingresso. Se l’ingresso cambia, cambia di conseguenza il livello di tensione in uscita. Il processore (108) può campionare tale segnale ad intervalli di tempo stabiliti (ad es. ogni 20 ms) per vedere qual’à ̈ il livello e se vi sono state variazioni rispetto all’intervallo precedente. In questo modo à ̈ possibile monitorare il corretto funzionamento ed eventuali malfunzionamenti.
E’ inoltre possibile regolare continuamente il guadagno dell’amplificazione dello stadio (104), per compensare variazioni temporanee del sistema di trasmissione, dovute ad esempio alle condizioni atmosferiche. In particolare, il processore (108), in base alla potenza in ingresso letta tramite il detector (107), imposta direttamente il guadagno per avere la potenza in-out degli amplificatori pari al valore scelto (ad es.15 dBm), tramite l’espressione Guadagno = (Valore scelto di Pout amplificatori) – Pin, come anche descritto successivamente nel passo S6 di Figura 4.
Il sistema prevede inoltre un microprocessore (108), il quale prende in ingresso i segnali rilevati dai detector (107, 109) per regolare il funzionamento di tutto il sistema. Il microprocessore (108), attraverso un algoritmo interno, varia il guadagno dello stadio di amplificazione (104), accende e spegne il sistema, rileva i malfunzionamenti e li segnala all’utente attraverso un pannello di visualizzazione a led (110). In particolare, il sistema può segnalare: a) Livello del segnale televisivo in ingresso al connettore d’ingresso (101) troppo basso, b) Funzionamento corretto del sistema, e stato della potenza in uscita, c) Errore di sistema, sistema in auto-risonanza, necessità di manutenzione.
Un ulteriore elemento della forma di realizzazione mostrata in FIGURA 1 à ̈ uno switch/selettore elettronico (106) che permette di selezionare l’uscita desiderata per la ritrasmissione. Nella forma di realizzazione mostrata in FIGURA 1, la selezione avviene tra una antenna integrata (111) ed un connettore (112) per antenna esterna. Nel caso in cui non sia presente un connettore per antenna esterna, lo switch (106) può essere impostato direttamente su una uscita relativa all’antenna integrata (111).
Come si può osservare dalla FIGURA 1, l’ingresso e l’uscita della sezione di filtraggio (102), l’ingresso del rilevatore di ingresso (107), l’ingresso e l’uscita della sezione di amplificazione di potenza (104), l’ingresso del rilevatore di uscita (109) e l’ingresso dell’antenna (111) sono segnali a radiofrequenza (RF).
L’antenna interna integrata (111) può essere ottimizzata per il funzionamento in ambienti indoor. In particolare, l’antenna può garantire una copertura uniforme ed omnidirezionale all’interno di un ambiente indoor. L’integrazione meccanica dell’antenna può garantire anche la facilità di installazione in quanto evita all’utente finale la necessità del posizionamento e permette di garantire isolamento dalla circuiteria interna, in modo da evitare l’auto-risonanza.
In qualità di esempio, l’antenna integrata (111) può essere una “grating antenna†caratterizzata da risonanze multiple tra loro molto vicine, che permettono la copertura dell’intera banda di funzionamento. Come mostrato successivamente in FIGURA 3(b), l’antenna può essere corredata da un circuito di adattamento a microstriscia e da un connettore per il collegamento diretto al gap filler. Il circuito di adattamento ha la funzione di garantire la risonanza dell’antenna quando questa à ̈ collegata al gap filler, eliminando quindi accoppiamenti indesiderati con il circuito e la schermatura metallica. L’antenna può essere realizzata in modo che la riflessione dovuta alla copertura in plastica dell’enclosure non ne influenzi il funzionamento. Il circuito di adattamento a microstriscia dell’antenna à ̈ realizzato tramite un setto sagomato (305) (FIGURA 3(b)) e dimensionato sul piano di massa dell’antenna stessa. In tale maniera si può ottenere una corretta transizione di impedenza tra il circuito elettronico del gap filler e l’antenna stessa, in modo che non si verifichino disadattamenti o spostamenti della frequenza di funzionamento dell’antenna nel momento in cui viene integrata all’interno della struttura. In particolare, il setto permette il funzionamento dell’antenna all’interno della struttura di sostegno del gap filler, nella posizione ad essa assegnata ad una certa distanza dal circuito elettronico e dalle parti metalliche di protezione e dissipazione, in qualità di design sia meccanico che elettronico dell’antenna. Si vedano anche le FIGURE 5 e 7.
Opzionalmente può essere presente un connettore per antenna esterna (vedi elemento 112 in FIGURA 1) per l’uso con antenne maggiormente direttive per la copertura di spazi particolari.
La FIGURA 2 à ̈ un diagramma schematico che mostra un esempio di applicazione del gap filler secondo la presente descrizione. Il gap filler (202) secondo la presente descrizione à ̈ disposto all’interno di un ambiente indoor e connesso con una antenna esterna (201) tramite una presa di antenna (206). L’antenna del gap filler (202) ritrasmette il segnale televisivo, il quale può essere ricevuto da dispositivi all’interno dell’ambiente indoor e distanti dal gap filler (202), quali ad esempio ricevitori mobili (203) con antenna integrata e/o ricevitori mobili (204) con antenna esterna (205).
Un possibile campo di applicazione del dispositivo secondo la presente descrizione à ̈ all’interno di palestre per permettere la ricezione del segnale televisivo digitale sulle macchine da palestra (dotate di ricevitori quali ad esempio i ricevitori (203) e (204) di FIGURA 2) in modo wireless. L’esigenza nasce dal fatto che la posizione delle macchine all’interno dei locali può variare in funzione della situazione e del momento. Un ricevitore di tecnica nota con collegamento diretto all’impianto di antenna richiede di volta in volta sia la disponibilità di un punto di collegamento per ciascuna macchina, sia la possibilità di stendere cavi all’interno della palestra, rendendo il tutto molto complesso. Tramite l’uso del dispositivo secondo la presente descrizione, ciascuna macchina da palestra può essere dotata, oltre che di un ricevitore integrato, anche di una antenna integrata al proprio interno per la ricezione.
In questo modo à ̈ possibile posizionare le macchine indipendentemente dalla disponibilità di una presa di antenna.
Altri scenari applicativi possono essere i centri commerciali, o le abitazioni private. Non à ̈ più necessario disporre di una presa di antenna in prossimità dei punti in cui sono presenti i ricevitori, à ̈ sufficiente un’antenna ricevente per poter usufruire del servizio di televisione digitale.
Un primo possibile vantaggio del dispositivo secondo la presente descrizione à ̈ dato dalla velocità e facilità di installazione. Non à ̈ più necessario cablare un ambiente per usufruire del servizio. E’ sufficiente posizionare il gap filler in un punto opportuno di un ambiente indoor, collegarlo alla rete di alimentazione e all’impianto di antenna, e questo ritrasmetterà automaticamente il segnale in tutto l’ambiente. Il ricevitore non ha quindi bisogno di un punto di connessione, per questo può essere posizionato liberamente e spostato in funzione delle esigenze, Diventa quindi possibile la ricezione mobile anche in ambienti indoor.
Un secondo possibile vantaggio à ̈ dato dalla facilità di riconfigurazione: di volta in volta e, in funzione delle proprie esigenze, à ̈ possibile riposizionare in modo immediato i ricevitori ed il gap filler. Se lo scenario di utilizzo cambia, per esempio per l’introduzione di nuovi ricevitori o modifiche nell’ambiente di utilizzo, e la ricezione da parte di alcuni ricevitori può essere compromessa, à ̈ sufficiente che l’utente finale riposizioni fisicamente il gap filler o ne installi uno supplementare per garantire la continuità di funzionamento.
In particolare, se l’ambiente à ̈ più grande di quanto può essere coperto da un solo gap filler, due o più gap filler (605, 610) possono essere installati, come mostrato in FIGURA 6. Tali gap filler sono indipendenti tra loro, nel senso che ognuno preleva il segnale dall’impianto del palazzo e lo ritrasmette nella sua area di copertura. Il riquadro di sinistra di FIGURA 6 mostra un caso in cui vi à ̈ intersezione tra gli ambienti coperti dai due gap filler (605, 610), mentre il riquadro di destra di FIGURA 6 mostra un caso in cui non vi à ̈ intersezione.
Un ulteriore vantaggio à ̈ dato dal fatto che ciascun ricevitore à ̈ indipendente dagli altri e dispone di tutti i canali disponibili in aria. Ciascun utente del servizio di televisione digitale può scegliere autonomamente uno tra tutti i canali disponibili, indipendentemente dagli altri utenti. I canali disponibili non sono limitati, come nel caso della tecnica nota.
La FIGURA 3(a) mostra una vista prospettica dall’alto di una forma di realizzazione circuitale del dispositivo di FIGURA 1 (senza l’uscita opzionale (112)), dove vengono usati gli stessi numeri di riferimento a sua volta riportati in FIGURA 1.
La FIGURA 3(b) mostra una modalità di realizzazione integrata dell’antenna (111) indicata in FIGURA 1 e FIGURA 3(a).
La FIGURA 4 mostra in maniera schematica un possibile algoritmo di funzionamento del microprocessore (108) descritto in FIGURA 1, nel caso in cui vengano valutate la potenza Pin in ingresso allo stadio amplificatore (104) e la potenza Pout in uscita dallo stadio amplificatore (104). Nell’esempio mostrato in figura, Pin viene letta in un passo S1 e comparata con un valore minimo di potenza Pmin in un passo S2. Se Pin < Pmin, vengono accesi sia un led giallo sia un led rosso del componente (110) (vedi FIGURA 1) in un passo S3, ad indicare assenza di segnale. Altrimenti, in un passo S4, se Pin < Psoglia, viene acceso semplicemente un led giallo del componente (110) in passo S5. Altrimenti, in un passo S6 viene impostato un guadagno per lo stadio di amplificazione (104) (ad es. G = 15 dBm – Pin) e, dopo un tempo di attesa (passo S7), viene letta, in un passo S8, la potenza di uscita Pout. In un passo di decisione S9 viene valutato se Pout à ̈ maggiore della potenza massima tollerata, nel cui caso viene acceso un led rosso del componente (110) in un passo S10 e la potenza viene successivamente spenta in un passo S12. Altrimenti, viene acceso un led verde del componente (110) in un passo S11.
Come notato precedentemente, il sistema puo’ evitare fenomeni di innesco di auto-oscillazione. Ciò può avvenire impostando una potenza consentita in-out degli amplificatori inferiore alla loro potenza massima in-out (ad es.15 dBm rispetto ad una potenza massima di 20 dBm). Se il dispositivo si mette in auto-oscillazione, il controllo di potenza consentita non viene più concesso. In tale modo la potenza effettiva degli amplificatori raggiunge (o viene ad essere molto vicina alla) la potenza massima, generando errore. Alternativamente, una seconda modalità del controllo di autoinnesco può avvenire controllando la potenza in ingresso fuori banda. Ciò può avvenire tramite i componenti (103) e (107) (accoppiatori direzionali e detector) sopra descritti.
Secondo alcune forme di realizzazione, il dispositivo della presente descrizione effettua un controllo della potenza in ingresso. Ciò può avvenire impostando la potenza consentita in-out degli amplificatori ad un valore anche minore del valore di cui alla forma di realizzazione del precedente paragrafo (ad es. 10-12 dBm rispetto ad una potenza massima di 20 dBm). Tale opzione può essere implementata via software tramite il microprocessore sopra descritto, come notato nei passi S4-S6 di Figura 4.
La FIGURA 5 mostra degli esempi di applicazione in un ambiente indoor del gap filler secondo la presente descrizione. Alcune forme di realizzazione della forma esterna del gap filler sono mostrate in FIGURA 7, in cui vengono anche indicati un ingresso (710) corrispondente all’ingresso (101) di FIGURA 1 ed un’uscita (705) corrispondente all’uscita (112) di FIGURA 1. In particolare la forma à ̈ tale da:
i) Mantenere una certa distanza tra l’antenna e l’elettronica, in maniera che non interferiscano tra loro;
ii) Permettere facilità di installazione (il gap filler può essere semplicemente poggiato su un tavolo o mensola o altra superficie piana e collegato);
iii) Se desiderato, il gap filler può essere installato a muro tramite un braccetto di sostegno snodabile (simile a quelli che reggono la TV) da avvitare alla base del gap filler.
La presente invenzione à ̈ stata descritta tramite forme di realizzazione riportate a scopo esemplificativo e non limitativo. E’ da intendersi che l’ambito di protezione della stessa à ̈ da ricercarsi nelle rivendicazioni qui allegate.

Claims (20)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di ritrasmissione di segnale televisivo, comprendente: una sezione di filtraggio (102) del segnale televisivo ricevuto dal dispositivo di ritrasmissione; un rilevatore di ingresso (107), atto a rilevare il segnale televisivo filtrato dalla sezione di filtraggio (102); una sezione di amplificazione di potenza (104) del segnale televisivo filtrato dalla sezione di filtraggio (102); un rilevatore di uscita (109), atto a rilevare il segnale televisivo amplificato dalla sezione di amplificazione (104); un microprocessore (108) connesso i) al rilevatore di ingresso (107) per ricevere parametri di ingresso rilevati dal rilevatore di ingresso, ii) al rilevatore di uscita (109) per ricevere parametri di uscita rilevati dal rilevatore di uscita e iii) alla sezione di amplificazione di potenza (104) per controllare la sezione di amplificazione di potenza (104) sulla base dei parametri di ingresso rilevati dal rilevatore di ingresso e dei parametri di uscita rilevati dal rilevatore di uscita; e un’antenna (111) atta a trasmettere il segnale televisivo amplificato dalla sezione di amplificazione di potenza (104).
  2. 2. Il dispositivo secondo la rivendicazione 1, comprendente inoltre: un accoppiatore direzionale di ingresso (103) atto ad accoppiare il segnale televisivo filtrato dalla sezione di filtraggio (102) al rilevatore di ingresso (107); e un accoppiatore direzionale di uscita (105) atto ad accoppiare il segnale televisivo amplificato dalla sezione di amplificazione (104) al rilevatore di uscita (109).
  3. 3. Il dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, comprendente inoltre: un selettore (106), controllato dal microprocessore (108), atto a direzionare il segnale televisivo amplificato dalla sezione di amplificazione di potenza (104) verso l’antenna (111) oppure verso un’opzionale uscita d’antenna (112).
  4. 4. Il dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre: una unità (110) di visualizzazione dello stato del dispositivo di ritrasmissione, controllata dal microprocessore (108).
  5. 5. Il dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i parametri rilevati dal rilevatore di ingresso (107) e dal rilevatore di uscita (109) includono rispettivamente un livello di potenza del segnale televisivo filtrato dalla sezione di filtraggio (102) ed un livello di potenza del segnale televisivo amplificato dalla sezione di amplificazione di potenza (104).
  6. 6. Il dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i parametri rilevati dal rilevatore di ingresso e dal rilevatore di uscita includono rispettivamente una potenza in ingresso (Pin) del segnale televisivo a monte della sezione di amplificazione (104) e una potenza in uscita (Pout) del segnale televisivo a valle della sezione di amplificazione di potenza (104).
  7. 7. Il dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la sezione di amplificazione di potenza (104) à ̈ una sezione di amplificazione a guadagno variabile, il microprocessore (108) essendo atto a controllare detto guadagno variabile durante l’uso del dispositivo di ritrasmissione.
  8. 8. Il dispositivo secondo la rivendicazione 7, in cui il microprocessore (108) controlla il guadagno variabile sulla base di una potenza in ingresso (Pin) del segnale televisivo rilevata tramite il rilevatore di ingresso (107).
  9. 9. Il dispositivo secondo la rivendicazione 8, in cui il guadagno variabile à ̈ funzione i) della potenza in ingresso del segnale televisivo e ii) di una potenza di uscita della sezione di amplificazione di potenza (104).
  10. 10. Il dispositivo secondo la rivendicazione 9, in cui la potenza di uscita della sezione di amplificazione di potenza (104) à ̈ selezionabile, precedentemente all’uso del dispositivo, ad un valore inferiore al valore massimo di potenza di uscita concesso per la sezione di amplificazione di potenza (104).
  11. 11. Il dispositivo secondo la rivendicazione 4, in cui il microprocessore (108) indica stati di funzionamento o meno del dispositivo tramite l’unita’ di visualizzazione (110).
  12. 12. Il dispositivo secondo la rivendicazione 11, in cui detti stati comprendono uno o più di: assenza di segnale televisivo in ingresso, basso livello di segnale televisivo in ingresso, funzionamento corretto, malfunzionamento ed anomalie.
  13. 13. Il dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la sezione di filtraggio (102), il rilevatore di ingresso (107), la sezione di amplificazione di potenza (104), il rilevatore di uscita (109), il microprocessore (108), e l’antenna (111) sono disposti all’interno di un contenitore.
  14. 14. Il dispositivo secondo la rivendicazione 13, in cui l’antenna (111) à ̈ una grating antenna.
  15. 15. Il dispositivo secondo la rivendicazione 13 o 14, comprendente il selettore (106) e comprendente inoltre un circuito di adattamento a microstriscia atto a connettere l’antenna (111) al selettore (106).
  16. 16. Il dispositivo secondo la rivendicazione 15, in cui la sezione di filtraggio (102), il rilevatore di ingresso (107), la sezione di amplificazione di potenza (104), il rilevatore di uscita (109) e il microprocessore (108) sono disposti lungo un primo livello del contenitore, e l’antenna (111) à ̈ disposta lungo un secondo livello del contenitore.
  17. 17. Il dispositivo secondo la rivendicazione 16, in cui il secondo livello del contenitore à ̈ sostanzialmente ortogonale al primo livello del contenitore, il contenitore assumendo una forma sostanzialmente ad L.
  18. 18. Il dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’ingresso e l’uscita della sezione di filtraggio (102), l’ingresso del rilevatore di ingresso (107), l’ingresso e l’uscita della sezione di amplificazione di potenza (104), l’ingresso del rilevatore di uscita (109) e l’ingresso dell’antenna (111) sono segnali a radiofrequenza.
  19. 19. Sistema di ritrasmissione di segnale televisivo in ambiente indoor, comprendente: il dispositivo di ritrasmissione (202) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, il dispositivo di ritrasmissione atto ad essere connesso ad una antenna esterna (201) all’ambiente indoor ed atto a ritrasmettere il segnale televisivo prelevato dall’antenna esterna; e uno o più ricevitori wireless (203, 204), con antenna esterna (204) o integrata, atti a ricevere il segnale televisivo ritrasmesso dal dispositivo di ritrasmissione.
  20. 20. Sistema di ritrasmissione di segnale televisivo in ambiente indoor, comprendente: una pluralità di dispositivi di ritrasmissione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 18, la pluralità comprendente due o più detti dispositivi di ritrasmissione (605, 610) disposti l’uno a valle dell’altro nell’ambiente indoor.
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