ITFI20100015A1 - "dispositivo per il trattamento del canale vaginale e relativo apparecchio" - Google Patents

Description

“Dispositivo per il trattamento del canale vaginale e relativo apparecchioâ€

Descrizione

Campo tecnico

La presente invenzione riguarda il settore delle macchine elettromedicali e più in particolare il settore delle macchine ed apparecchiature impieganti una sorgente laser per il trattamento del corpo umano.

Stato della tecnica

Sono note molteplici applicazioni della radiazione laser per il trattamento chirurgico, estetico o terapeutico del corpo umano. In alcune applicazioni il laser viene utilizzato come strumento di taglio in sostituzione del bisturi. In altre applicazioni il laser viene utilizzato per provocare la necrosi di tessuti tumorali, per la biostimolazione della ricrescita di particolari tipi di tessuti, ad esempio del tessuto cartilagineo, per la terapia del dolore, e collagenico, in ambito più strettamente attinente ai trattamenti estetici, per la riduzione delle rughe, il ringiovanimento dell’epidermide, il trattamento del cuoio capelluto per favorire la crescita dei capelli, etc.

Sommario dell’invenzione

L’invenzione ha ad oggetto un nuovo impiego della radiazione laser in campo medico, e un apparecchio nonché un dispositivo specificamente studiati e realizzati per tale nuova applicazione.

In sostanza, secondo un primo aspetto, l’invenzione prevede un dispositivo per il trattamento tramite fascio laser del canale vaginale, comprendente un divaricatore della parete del canale vaginale associato ad un sistema di direzionamento del fascio laser verso la parete. Questo consente di impiegare il fascio laser per il trattamento della mucosa di rivestimento del canale vaginale. Lo scopo principale del trattamento attuabile con il dispositivo secondo l’invenzione à ̈ quello di prevenire e di curare la vaginite atrofica, una condizione tipica, ma non esclusiva, del periodo post-menopausico che attualmente viene normalmente trattata con estrogeni per brevi periodi. La vaginite atrofica à ̈ una condizione morbosa caratterizzata da una infiammazione della mucosa vaginale con progressiva diminuzione dello spessore della mucosa a causa della perdita di struttura collagenica. La vaginite atrofica à ̈ una malattia molto invalidante e responsabile di notevoli problemi psicologici per la donna che ne soffre a causa del dolore associato, bruciore, sanguinamento, ectropion e dell’impossibilità di avere dei normali rapporti sessuali (dispareunia).

Secondo l’invenzione, viceversa, la vaginite atrofica viene prevenuta o trattata investendo la mucosa che riveste il canale vaginale tramite un fascio laser di idonea lunghezza d’onda e potenza, preferibilmente impulsato, che consente di rinnovare l’epitelio, cioà ̈ lo strato superficiale della mucosa e che, inoltre, agisce sulla lamina sottostante stimolando la produzione di collagene.

Secondo alcune forme di realizzazione il sistema di direzionamento, cioà ̈ di orientamento del fascio laser comprende uno specchio disposto vantaggiosamente all’interno di un volume vuoto definito da organi di dilatazione che interagiscono con il canale vaginale provocandone la dilatazione all’atto dell’inserimento del dispositivo nella vagina.

Lo specchio di direzionamento del fascio può essere mobile, ma in una forma di realizzazione preferita dell’invenzione, esso à ̈ disposto in una posizione fissa all’interno del volume cavo definito dagli organi di dilatazione, in prossimità della estremità distale del suddetto volume, cioà ̈ quella che all’atto dell’inserimento del dispositivo in vagina si trova più interno all’organo trattato.

Gli organi di dilatazione possono essere costituiti da un telaio di elementi metallici longitudinali piegati, ad esempio staffe piegate ad U. Per un migliore comfort durante il trattamento e per un più agevole inserimento del dispositivo si può prevedere che gli organi di dilatazione siano contenuti all’interno di un mantello o parete di protezione che riveste almeno parzialmente il telaio medesimo, lasciando una finestra per la fuoriuscita del fascio laser. In alcune forme di realizzazione si può prevedere che il mantello o la parete di protezione sia integralmente od almeno in parte realizzato in materiale trasparente alla radiazione laser. In questo modo non à ̈ necessario prevedere un’apertura nel mantello in corrispondenza del punto in cui fuoriesce il fascio laser.

Il trattamento viene eseguito semplicemente inserendo nel canale vaginale il dispositivo provocando l’allargamento del canale vaginale per mezzo degli organi divaricatori, ruotandolo attorno all’asse del dispositivo e muovendolo in direzione di inserimento ed estrazione così da investire con il fascio laser l’intero canale vaginale, o la parte di esso che richiede il trattamento.

In alcune forme di realizzazione, il dispositivo può comprendere un sistema di scansione a cui il divaricatore può vantaggiosamente essere accoppiabile in modo reversibile, così da consentire ad esempio la sterilizzazione del divaricatore oppure l’utilizzo di divaricatori monouso. Il sistema di scansione del fascio laser à ̈ disposto e controllato vantaggiosamente per indirizzare un fascio laser sul sistema di direzionamento del fascio, alloggiato nella parte del dispositivo che viene inserito nel canale vaginale, e per muovere il fascio secondo un percorso preimpostabile così da eseguire un trattamento a punti su ciascuna porzione della mucosa trattata per ogni posizione che l’operatore fa assumere al dispositivo all’interno del canale vaginale.

In alcune forme di realizzazione il sistema di scansione comprende uno specchietto o una coppia di specchietti con mezzi a galvanometro che ne comandano l’oscillazione attorno a due assi tra loro ortogonali, sotto il controllo di una unità di controllo programmabile. Quest’ultima può essere programmata per far compiere agli specchietti, e quindi al fascio laser, movimenti predeterminati, seguendo un particolare pattern o percorso definito da punti discreti, tra loro distanziati oppure no, in corrispondenza dei quali il fascio laser interagisce con il tessuto del canale vaginale.

In alcune forme di realizzazione può essere previsto sul dispositivo un sistema di aspirazione dei fumi che si generano all’interno del canale vaginale durante il trattamento.

Secondo un diverso aspetto, l’invenzione riguarda un apparecchio laser comprendente una sorgente laser, una guida d’onda e un dispositivo del tipo sopra descritto a cui il fascio laser generato dalla sorgente viene convogliato attraverso la guida d’onda.

In alcune vantaggiose forme di realizzazione la sorgente laser à ̈ una sorgente impulsata, ad esempio con impulsi di emissione di durata compresa tra 0,1 e 10 millesecondi e preferibilmente tra 0,2 e 2 millesecondi, oppure una sorgente in continua con tempi di emissione tra 0,5 e 50 millisecondi. La radiazione laser può avere una lunghezza d’onda compresa ad esempio tra 1.000 nm e 12.000 nm, preferibilmente può essere pari a 10.600 nm.

La potenza del fascio emesso dalla sorgente à ̈ scelto in modo tale che il fascio abbia sulla mucosa l’effetto di rinnovamento dell’epitelio e di stimolazione della produzione di collagene, come sopra menzionato. Tipicamente la potenza può essere compresa tra 2 e 100 W, preferibilmente tra 10 e 50 W.

L’apparecchio può comprendere sistemi di controllo degli specchi di scansione così da movimentare il fascio impulsato o continuo per eseguire un trattamento secondo un procedimento che prevede di investire la mucosa con impulsi laser in zone o punti tra loro adiacenti e consecutivi lungo un percorso prestabilito, in cui la spaziatura tra i punti di scansione può essere compresa preferibilmente tra 0 e 5.000 micrometri e preferibilmente tra 50 e 5.000 micrometri ed ancora più preferibilmente tra 200 e 2.000 micrometri.

Ulteriori vantaggiose caratteristiche e forme di realizzazione dell’invenzione sono indicate nelle rivendicazioni allegate, che formano parte integrante della presente descrizione, e appariranno più chiare dalla descrizione che segue di una forma di realizzazione dell’apparecchio e del dispositivo secondo l’invenzione.

Breve descrizione dei disegni

L’invenzione verrà meglio compresa seguendo la descrizione e l’unito disegno, il quale mostra una pratica forma di realizzazione dell’invenzione. Più in particolare, mostrano:

la Fig.1 uno schema complessivo dell’apparecchio e

la Fig. 2 un dettaglio della porzione terminale della guida d’onda e del dispositivo in una possibile forma di attuazione.

Descrizione dettagliata di una forma di realizzazione dell’invenzione

In Fig. 1 à ̈ mostrato uno schema di un apparecchio secondo l’invenzione. L’apparecchio, complessivamente indicato con 1, presenta un supporto 3, ad esempio corredato di ruote 5 per essere movimentato a pavimento. Sul supporto 3 à ̈ posizionata una sorgente laser 7 che , tramite una guida d’onda 9, à ̈ collegata ad un dispositivo di trattamento 11. In alcune forme di realizzazione la guida d’onda 9 à ̈ formata da segmenti tubolari 9A, tra loro uniti tramite elementi di snodo 9B, di per sé conosciuti, per consentire il posizionamento e la movimentazione del dispositivo 11.

Il dispositivo 11 à ̈ mostrato in maggiore dettaglio nella Fig. 2. Esso comprende un corpo scatolare formante un alloggiamento 13, al cui interno sono alloggiati uno o due specchi di scansione. Nell'esempio illustrato sonoschematicamente indicati a tratteggio due specchi di scansione 13A e 13B. Il movimento degli specchi attorno ai propri assi di oscillazione à ̈ controllato da rispettivi attuatori, costituiti ad esempio da galvanometri, sotto il controllo di una unità centrale 14, ad esempio disposta sul supporto 3 e collegata tramite cablaggio 15 al dispositivo 11. L’unità di controllo 14 à ̈ anche collegata alla sorgente laser 7 per controllare l’emissione di quest’ultima. Sul corpo scatolare formante l’alloggiamento 13 possono essere disposti pulsanti, sensori capacitivi od altri elementi di interfaccia, che consentono all’operatore di manovrare l’apparecchiatura e di controllare l’emissione laser.

All’alloggiamento 13 del dispositivo 11 à ̈ associato un divaricatore complessivamente indicato con 19, vantaggiosamente applicabile in modo reversibile all’alloggiamento 13 così da poter utilizzare divaricatori 19 diversi per forma e dimensione e/o per consentire la sterilizzazione ovvero l’impiego di divaricatori 19 monouso, per evidenti motivi di igiene e di asepsi.

In alcune forme di realizzazione il divaricatore 19 comprende elementi lineari allungati 21 che formano una sorta di telaio definente al proprio interno un volume cavo dove si trova alloggiato un sistema di direzionamento del fascio laser proveniente dal sistema di scansione alloggiato nell’alloggiamento 13. Nell’esempio di realizzazione illustrato il sistema di direzionamento del fascio comprende uno specchio 23 inclinato a circa 45° rispetto all’asse longitudinale indicato con A-A del telaio formato dagli elementi lineari 21. Questo telaio può essere rivestito con un mantello, non mostrato, realizzato ad esempio in materiale plastico per favorirne l’inserimento nel canale vaginale e aumentare il comfort della paziente.

Inserendo il divaricatore 19 nel canale vaginale, lo specchio 23 assume una posizione tale per cui il fascio proveniente dal sistema di scansione 13A, 13B viene direzionato circa ortogonalmente rispetto all’asse A-A del divaricatore e quindi circa ortogonalmente ad una porzione della parete del canale vaginale.

Movimentando il divaricatore secondo la freccia f1 in direzione parallela all’asse A-A e ruotandolo secondo la freccia f2 attorno all’asse A-A à ̈ possibile all’operatore trattare porzioni adiacenti e consecutive del canale vaginale tramite il fascio laser. Quest’ultimo à ̈ preferibilmente un fascio impulsato e mantenendo fermo lo specchio 23 ciascun impulso viene indirizzato in un punto definito dagli specchi di scansione 13A e 13B. Mantenendo il dispositivo 11 in una posizione fissa all’interno del canale vaginale per un certo tempo l’apparecchio invierà una serie di impulsi che interesseranno punti adiacenti disposti secondo un pattern o percorso preimpostabile tramite l’unità di controllo programmabile 14, per trattare l’intera zona raggiungibile mantenendo lo specchio 23 in una determinata posizione. Terminato questo trattamento, il divaricatore 19 viene spostato angolarmente per investire in modo analogo tutte le porzioni di tessuto che si trovano ad una certa profondità all’interno del canale vaginale. Terminato questo trattamento, il divaricatore 19 viene spostato secondo la freccia f2 verso l’interno o verso l’esterno (a seconda di dove e come à ̈ iniziato il trattamento), per ripetere l’operazione su fasce anulari adiacenti di tutto il canale vaginale o comunque delle zone che si desidera sottoporre a trattamento.

Claims (17)

1. “Dispositivo per il trattamento del canale vaginale e relativo apparecchio†Rivendicazioni 1. Un dispositivo per il trattamento tramite fascio laser del canale vaginale, comprendente un divaricatore della parete del canale vaginale, associato a un sistema di direzionamento del fascio laser verso detta parete.
2. 2. Dispositivo come da rivendicazione 1, in cui detto sistema di direzionamento del fascio laser comprende uno specchio.
3. 3. Dispositivo come da rivendicazione 2, in cui detto divaricatore comprende organi di dilatazione definenti un volume cavo centrale, entro cui à ̈ posizionato detto specchio.
4. 4. Dispositivo come da rivendicazione 3, in cui detto specchio à ̈ disposto in posizione fissa all’interno del volume definito dagli organi di dilatazione, in prossimità della estremità distale di detto volume.
5. 5. Dispositivo come da rivendicazione 3, in cui detti organi di dilatazione comprendono un telaio formato da elementi lineari allungati e sagomati.
6. 6. Dispositivo come da rivendicazione 5, comprendente un mantello esterno di protezione, che avvolge almeno parzialmente detto telaio.
7. 7. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente un sistema di scansione del fascio laser, disposto e controllato per indirizzare un fascio laser su detto sistema di direzionamento del fascio laser e per muovere detto fascio laser secondo un percorso pre-impostabile.
8. 8. Dispositivo come da rivendicazione 7, in cui detto sistema di scansione à ̈ accoppiabile in modo reversibile a detto divaricatore.
9. 9. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente un sistema di aspirazione di fumi dall’interno del canale vaginale.
10. 10. Un apparecchio laser comprendente una sorgente laser, una guida d’onda ed un dispositivo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, collegato a detta sorgente laser tramite detta guida d’onda.
11. 11. Apparecchio laser come da rivendicazione 10, in cui detta sorgente laser à ̈ una sorgente impulsata.
12. 12. Apparecchio laser come da rivendicazione 10, in cui detta sorgente laser à ̈ una sorgente continua.
13. 13. Apparecchio laser come da rivendicazione 11, in cui gli impulsi di emissione hanno una durata compresa tra 0,1 e 10 ms e preferibilmente tra 0,2 e 2 ms.
14. 14. Apparecchio laser come da una o più delle rivendicazioni 10 a 13, in cui detta sorgente laser emette ad una lunghezza d’onda compresa tra 1000 nm e 12.000 nm e preferibilmente pari a 10.600 nm.
15. 15. Apparecchio laser come da una o più delle rivendicazioni 10 a 14, in cui detta sorgente laser ha una potenza compresa tra 2 e 100 W e preferibilmente tra 10 e 50 W.
16. 16. Apparecchio laser come da una o più delle rivendicazioni 10 a 15, in cui detta sorgente e detto dispositivo sono controllati in modo tale da generare un pattern di trattamento ad impulsi con una spaziatura tra punti di scansione successivi compresa tra o e 5.000 micrometri, preferibilmente tra 50 e 5.000 micrometri e ancora più preferibilmente tra 200 e 2.000 micrometri.
17. 17. Apparecchio laser come da una o più delle rivendicazioni 10 a 16, in cui il fascio laser, in impulsato o in continua, à ̈ controllato per permane sugli stessi punti ripetendo la durata di emissione fino a 5 volte la durata della singola emissione.