ITFI20070155A1 - Impianto dentale e relativo confezionamento - Google Patents

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ITFI20070155A1
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Espedito Brescia
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Apollonia & Fama Implant S R L
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    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61CDENTISTRY; APPARATUS OR METHODS FOR ORAL OR DENTAL HYGIENE
    • A61C8/00Means to be fixed to the jaw-bone for consolidating natural teeth or for fixing dental prostheses thereon; Dental implants; Implanting tools
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Description

La presente invenzione riguarda in generale il settore dell'implantologia dentale e più precisamente ha per oggetto un impianto dentale dotato le cui caratteristiche ne permettono una inedita modalità di confezionamento.
Come è noto, gli impianti dentali endossei vengono inseriti chirurgicamente al posto della radice naturale di un dente perso. L’impianto si osteointegra andando a costituire l'ancoraggio per l'applicazione di una protesi, nella forma di un singolo dente artificiale o anche di una struttura complessa a più denti artificiali. La protesi viene unita al’impianto per mezzo di un perno moncone, fissato all'impianto tramite una vite di ritenzione.
Gli impianti dentali endossei devono essere dotati di un imballo protettivo per permettere sia il trasporto che lo stoccaggio del prodotto garantendo l integrità e la sterilità per la durata di un tempo prestabilito (in genere cinque anni). L’operatore deve poi riuscire a rimuovere rimpianto dalla confezione sterile per inserirlo nel sito chirurgico precedentemente preparato senza che la superficie esterna dell’impianto venga a contatto con le sue mani o con altre sostanze non biocompatibili o non sterili per evitare una contaminazione del prodotto.
Secondo la tecnica nota, l imballo comprende un involucro primario sterile (una fiala o ampolla, in vetro o materiale plastico, oppure un blister), di forma genericamente allungata secondo un asse, nel quale l'impianto viene accolto in disposizione sostanzialmente coassiale al suddetto asse. Le tipologie note di imballo sono peraltro riconducibili a due tipologie.
Un primo tipo di confezionamento prevede riutilizzo di un montante o moncone che è reso solidale, ad esempio tramite vite, all'estremità superiore dell'impianto. Il montante ha quindi la funzione di supportare ri impianto a sbalzo, mantenendolo fermo in asse con riinvolucro sterile. Il montante funge anche da sistema di trasporto per rimuovere l impianto dalla confezione. Quest’ultima operazione può avvenire manualmente: l’operatore afferra con un guanto sterile il montante (al quale è fissato l impianto), lo trasporta nel sito impiantare precedentemente preparato, impegna rimpianto per alcuni giri, svita il montante ed infine avvita rimpianto con uno strumento da inserimento che si impegna direttamente sull’impianto stesso. In altri casi il trasporto si realizza con l’ausilio di uno strumento da inserimento: l’operatore monta tale strumento su un manipolo contrangolo, oppure su una apposita chiave, aggancia con esso il montante, trasporta rimpianto nel sito impiantare precedentemente preparato, avvita rimpianto ed infine rimuove il montante.
Per semplificare all’operatore l’operazione di rimozione dell’impianto dalla confezione, e di inserimento dell’impianto nel sito impiantare, sono state recentemente proposte delle soluzioni in grado di eliminare l'uso del montante/moncone. Fare a meno del montante significa infatti togliere due step operativi al protocollo chirurgico per l’inserimento dell’impianto: lo svitamento e la rimozione del montante. Poiché quest’ultima fase comporta spesso delle difficoltà (ad esempio il montante si incastra e quindi la sua rimozione diventa difficoltosa, oppure rimpianto non ha sufficiente stabilità nel sito e tende quindi a sfilarsi con lo svitamento del montante), è evidente che la soppressione del montante è ben accetta dagli operatori.
Un secondo tipo di confezionamento noto è quindi privo di montante. L’impianto viene semplicemente chiuso in un alloggiamento definito da una camicia di titanio, oppure di vetro, inserita a misura nell'involucro sterile. In altri casi, esso viene tenuto fermo da due anelli di titanio che, disposti coassialmente all'involucro in modo reciprocamente distanziato, agiscono sulla superfìcie laterale dell'impianto. L’operatore monta quindi uno strumento da inserimento su un manipolo contrangolo o su una apposita chiave, aggancia lo strumento direttamente all’impianto, lo rimuove così dalla confezione e lo trasporta nel sito impiantare precedentemente preparato per poi avvitarlo a dimora.
Le soluzioni del secondo tipo presentano peraltro, a loro volta, un inconveniente. Non è infatti semplice agganciare rimpianto con lo strumento da inserimento perché l impianto stesso non è assicurato saldamente in posizione, per via del gioco tra l'involucro sterile e la camicia o gli anelli, oppure tra questi ultimi (camicia o anelli) e l'impianto.
Lo scopo della presente invenzione è quello di fornire un nuovo tipo di impianto ed un relativo confezionamento che permettano di evitare il ricorso ad un montante o moncone ausiliario di supporto, assicurando così operazioni di trasporto meno laboriose, ed al contempo di assicurare un supporto saldo dell'impianto all'intemo dell ampolla, senza che la superfìcie impiantare laterale entri in contatto con alcuna parte della confezione sterile.
Tale scopo viene raggiunto dall'impianto e dalla confezione secondo l'invenzione, le cui caratteristiche essenziali sono definite rispettivamente dalle rivendicazioni 1 e 7 annesse.
Le caratteristiche e i vantaggi dell'impianto dentale e relativo confezionamento secondo la presente invenzione risulteranno più chiaramente dalla descrizione che segue di sue forme realizzative, fatta a titolo esemplificativo e non limitativo con riferimento ai disegni annessi, in cui:
la figura 1 rappresenta una vista assonometrica di un impianto secondo una prima forma realizzativa dell'invenzione;
la figura 2 è una vista in pianta dal basso dell impianto di figura 1;
la figura 3 è una vista in sezione assiale dell impianto secondo le frecce III-III di figura 2;
la figura 4 è una vista laterale di un confezionamento dell’impianto secondo la prima forma realizzativa dell’invenzione;
la figura 5 è una vista laterale, secondo la freccia V, del confezionamento di figura 4;
- la figura 6 è una ulteriore vista laterale del confezionamento, in sezione parziale secondo le frecce VI- VI di figura 5;
la figura 7 mostra, sezionato assialmente come in figura 3, un impianto secondo una seconda forma realizzativa dell'invenzione;
la figura 8 è una vista laterale di un confezionamento dell’impianto secondo la seconda forma realizzativa dell’invenzione; e
la figura 9 è una vista in sezione assiale del confezionamento di figura 8, condotta secondo le frecce IX-IX.
Con riferimento a dette figure, un impianto dentale 1 è costituito in modo tradizionale da un corpo endosseo allungato 11 di forma assialsimmetrica, sul quale si distinguono in particolare tre differenti porzioni disposte in serie lungo l’asse, indicato con X: una porzione apicale di forma sostanzialmente troncoconica 12, una porzione centrale sostanzialmente cilindrica 13 ed una porzione crestaie 14, anch'essa di forma sostanzialmente troncoconica.
Sulla porzione crestaie 14 del corpo 11 è ricavata assialmente una sede crestaie 15, parzialmente filettata, in cui è alloggiabile un corrispondente perno moncone (non mostrato nelle figure), di tipo in sé noto, per il supporto di una protesi.
Lungo tutta la superfìcie laterale del corpo 11 evolve una filettatura per l’inserimento e la stabilizzazione nel sito impiantare (osso mascellare o mandibolare). Sulla porzione apicale 12 e sulla porzione centrale 13 è presente una comune prima filettatura ad un principio 16, di sezione sostanzialmente trapezoidale, mentre sulla porzione crestaie 14 si ha una seconda filettatura 17 a due principi. Sulla porzione apicale 12, che termina con una superfìcie di apice 12a estendentesi in modo prevalentemente trasversale rispetto all’asse X e non interessata dalla filettatura, la superfìcie laterale filettata presenta una convenzionale spianatura di scarico 18. La porzione crestaie 14 culmina a sua volta con una superficie di margine crestaie 14a, con conicità opposta rispetto a quella complessiva della porzione medesima.
Secondo l’invenzione, sull’apice dell’impianto, in questo caso definito dalla superfìcie di apice 12a della porzione apicale 12, sono ricavati mezzi di impegno dell’impianto ad un supporto esterno, atti per l’appunto a realizzare un supporto apicale, cioè senza interessarne la superfìcie laterale destinata all’osteointegrazione. In questa forma realizzativa tali mezzi di impegno consistono in un foro conico 19 ricavato assialmente.
Come mostrato nelle figure da 4 a 6, il foro 19 serve all’impegno con un permetto conico 22a disposto ad un'estremità 24a di un braccio 24 definito da un telaietto elastico 23, che costituisce l'elemento principale di un imballo in cui l’impianto 1 è destinato ad essere confezionato. L'imballo è completato da un blister in materiale plastico (non rappresentato) da cui il telaietto 23 va ad essere racchiuso.
Più in dettaglio, il telaietto 23 ha la configurazione di una molletta a due leve di primo genere contrapposte, costituite da due bracci 24, 25, disposti parallelamente, distanziati ed uniti in posizione intermedia da un ponte 21. 1 bracci 24, 25, di struttura laminare, definiscono da parti opposte rispetto al ponte 21, rispettivamente, prime estremità 24a, 25a atte a serrare rimpianto 1 in direzione assiale tra l'apice e la porzione crestaie, e seconde estremità 24b, 25b atte ad essere premute manualmente, in direzione di avvicinamento reciproco, per azionare la rotazione dei bracci attorno al centro del ponte 21 e allontanare mutuamente le prime estremità 24a, 25a. Le prime e seconde estremità possono quindi essere definite, rispettivamente, estremità di impegno (dell'impianto), ed estremità di azionamento.
Dalle estremità di azionamento 24b, 25b, aggettano sporgenze contrapposte 24c, 25c atte a riscontrare reciprocamente fornendo un arresto aH'avvicinamento reciproco dei bracci. Su tali sporgenze sono ricavate, rispettivamente, due sedi filettate 27, 28 di differente misura per il possibile impegno di viti di chiusura dell’impianto (non mostrate) di diverso diametro.
Tornando alle estremità di impegno 24a, 25a, si è detto del permetto 22a che sporge dall'estremità 24a, verso la corrispondente estremità 25a del braccio contrapposto 25 per impegnarsi con il foro 19 dell'impianto. Più precisamente, il permetto 22a è definito da un primo supporto 22 montato sulla prima estremità 24a e presentante a sua volta una superfìcie laterale conica 22b culminante con il pernietto 22a. Un secondo supporto 26 è solidale all'altra estremità di impegno 25b, quella cioè destinata ad impegnarsi con la porzione crestaie dell'impianto. Il secondo supporto 26 ha forma anulare, delimitando un passaggio cilindrico 26a aprentesi tra il lato esterno e quello interno del braccio 25. Il passaggio 26a definisce all'estremità interna, quella cioè rivolta verso rimpianto 1, una superfìcie svasata 26b atta ad accoppiarsi con la superfìcie di margine crestaie 14a dell'impianto stesso.
II passaggio 26a si apre come detto anche sul lato esterno della relativa estremità 25a del braccio 25, il tutto per consentire l'aggancio dell'impianto da parte dello strumento da inserimento montato su un contrangolo o una apposita chiave. A tale scopo, il secondo supporto 26 e, corrispondentemente, l'estremità 25a del braccio 25, sono interessati da spaccature 26b, 25d che aprono radialmente il passaggio 26a, così da permettere la fuoriuscita dello strumento di inserimento agganciato all'impianto. Si nota quindi come, secondo rinvenzione, rimpianto 1 venga supportato nel proprio confezionamento senza il ricorso ad alcun montante o moncone supplementare, ed al contempo senza che la superfìcie laterale sia in contatto con alcuna parte dell’imballo. L’impianto risulta sospeso tra le due estremità di impegno 24a, 25a dei due bracci 24, 25 del telaietto 23 con un effetto che rende percepibile, anche su un piano puramente visivo, l effetto di pulizia e asetticità conseguito.
Dal punto di vista delle operazioni di estrazione dell’impianto e montaggio sul sito impiantare, si ha poi una procedura semplice (assenza di step supplementari dovuti all’utilizzo del moncone) e sicura, poiché il bloccaggio apicale a mezzo del permetto 22a, in cooperazione con quello operato sulla superfìcie di margine crestaie, è saldo e permette un agevole aggancio dell’impianto con lo strumento da inserimento. Tale fase di aggancio è anzi particolarmente semplice, poiché è possibile dapprima impegnare con una mano lo strumento di inserimento con la porzione crestaie 14a attraverso il passaggio 26a, quindi agire con l'altra mano sulle estremità di azionamento 24b, 25b per liberare il serraggio sull'impianto da parte dei bracci di impegno 24a, 25a, ed infine svincolare strumento e impianto dal telaietto grazie ad un movimento di estrazione permesso dalle spaccature 26b, 25d.
In una forma realizzativa alternativa, rappresentata in figura 7 con indici numerici di riferimento corrispondenti a quelli già utilizzati, rimpianto l presenta un foro apicale 19' filettato, anziché liscio e conico. Con riferimento anche alle figure 8 e 9, il foro 19' è atto ad impegnarsi con un elemento filettato complementare 42, aggettante assialmente da una base 43 a di un cilindretto in titanio 43 che costituisce parte di un imballo 4 in cui l impianto l è destinato ad essere confezionato. Più in dettaglio, Timballo o confezionamento 4 comprende una ampolla 41, tubolare cilindrica, chiusa ad un’estremità e aperta all’ estremità opposta, che viene occlusa da un tappo 44, bloccato entro l’ampolla grazie ad un dimensionamento a interferenza. Il tappo 44 può vantaggiosamente incorporare anche una vite 5 di chiusura dell’impianto, alloggiata entro un vano sterile 44a definito sul lato interno del tappo, ed in particolare infissa assialmente in una sede filettata 44b formata sul fondo di tale vano.
Il cilindretto 43 è quindi scorrevolmente inserito entro l’ampolla 41, con la base che sorregge l’impianto 1, supportato apicalmente a sbalzo tramite l elemento filettato 42, rivolta verso l interno dell’ ampolla stessa. Il cilindretto entra completamente nell’ ampolla, fino ad arrestarsi contro uno spallamento 41a realizzato per l’appunto in modo da permettere un completo ingresso del cilindretto lasciando al contempo spazio, dal lato esterno, per l’impegno del tappo 44 e, dal lato interno, per l’alloggiamento dell’impianto 1 senza interferenza con l’estremità chiusa dell’ ampolla.
Anche in questa seconda forma realizzativa si evita l'utilizzo di un montante o moncone supplementare, e la superfìcie laterale delfimpianto, che appare gradevolmente eretto entro l'ampolla, non entra in alcun modo in contatto con Timballo. Inoltre, l'estrazione dell’impianto e il suo montaggio sul sito impiantare si avvalgono di una procedura agevole e sicura. L'aggancio si realizza infatti semplicemente facendo uscire dapprima il cilindretto 43 e l’impianto T dall’ ampolla 41, per poi afferrare il cilindretto 43 con una mano mentre con l’altra l’impianto viene agganciato con l’ausilio dello strumento da inserimento.
Al di là delle forme realizzative illustrate, un imballo con impianto a sostegno apicale secondo l’invenzione potrà essere realizzato attraverso soluzioni costruttive differenti. Ad esempio, rimanendo nell’ambito di imballi con fiala o ampolla, un impianto secondo l invenzione potrà prevedere semplicemente un foro conico non filettato (o addirittura una semplice spianatura) ricavato assialmente sull’ apice, l impianto venendo bloccato in serraggio assiale tra un aggetto estendentesi direttamente da un tappo analogo al tappo 44, ed un controtappo all’ estremità opposta dell’ampolla (in questo caso tubolare aperta ad entrambe le estremità). Il controtappo potrà infatti essere dotato di una sporgenza troncoconica che si impegna a misura con la sede crestaie 15', o la superficie di margine crestaie 14', per mantenere in posizione l impianto. Si tratta anche questa di una soluzione in grado di attingere lo scopo prefissato, e quindi ricadente nell’ambito di tutela della presente domanda.
Tale ambito di tutela comprende in definitiva tutte le soluzioni realizzative che realizzano un sostegno apicale, in cooperazione o meno con un supporto crestaie (a contropunta o collarino), sempre con il risultato di fare a meno di un montante/moncone ausiliario da rimuovere con step procedurali aggiuntivi, e lasciando completamente libera dal contatto la superficie laterale endossea dell’impianto.
L'invenzione così concepita è quindi suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito dell'invenzione; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, senza per questo uscire dall’ambito protettivo dell’invenzione medesima.
In pratica, i materiali impiegati, purché compatibili con l’uso specifico, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.
Ove le caratteristiche e tecniche menzionate in qualsiasi rivendicazione siano seguite da segni di riferimento, questi sono stati acclusi, a titolo di esempio, al solo scopo di aumentare l’intelligibilità delle rivendicazioni e di conseguenza non hanno alcun effetto limitante sull’interpretazione di ciascun elemento che identificano.

Claims (21)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Impianto dentale (1) comprendente un corpo endosseo allungato (11) lungo un asse (X) terminante con una porzione apicale (12), caratterizzato dal fatto che detta porzione apicale comprende mezzi (19, 19') di impegno deirimpianto con un supporto esterno atti a realizzarne un supporto apicale, cioè sull’ apice deirimpianto senza interessarne la superfìcie laterale.
  2. 2. Impianto secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di impegno (19) comprendono un foro o sede ricavati su detta porzione apicale coassialmente a detto asse (X), atti ad impegnarsi con un aggetto messo a disposizione da un confezionamento dell’impianto.
  3. 3. Impianto secondo la rivendicazione 2, in cui detti mezzi di impegno (19) comprendono un foro conico liscio (19) atto ad impegnarsi con un aggetto sagomato in modo complementare.
  4. 4. Impianto secondo la rivendicazione 3, in cui detto corpo endosseo allungato presenta una porzione crestaie (14) culminante con una superficie di margine apicale (14a) conica con diametro che decresce in allontanamento da detta porzione apicale (12), detta superfìcie di margine apicale (14a) essendo atta ad impegnarsi con un elemento sagomato in modo complementare messo a disposizione da un confezionamento dell'impianto.
  5. 5. Impianto secondo la rivendicazione 2, in cui detti mezzi di impegno (19) comprendono un foro filettato (19) atto ad impegnarsi con un aggetto filettato in modo complementare.
  6. 6. Impianto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta porzione apicale è provvista di una superficie di apice (12a) estendentesi in modo prevalentemente trasversale rispetto a detto asse (X), detti mezzi di impegno (19) essendo ricavati su detta superficie di apice (12a).
  7. 7. Confezionamento per un impianto dentale (1), detto impianto comprendendo un corpo endosseo allungato (11) lungo un asse (X) terminante con una porzione apicale (12), caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di impegno (22a, 42) atti ad impegnarsi almeno con detta porzione apicale (12a) di detto impianto per realizzarne un supporto apicale, cioè sull’ apice deirimpianto senza interessarne la superficie laterale.
  8. 8. Confezionamento secondo la rivendicazione 7, in cui detti mezzi di impegno (22a, 42) comprendono un aggetto (22a, 42) atto ad impegnarsi con un foro o una sede (19) ricavati coassialmente a detto asse (X).
  9. 9. Confezionamento secondo la rivendicazione 8, in cui detto cui detto aggetto (22a) è un permetto (22a) atto ad impegnarsi con un foro liscio (19) ricavato sull'apice di detto impianto (1).
  10. 10. Confezionamento secondo la rivendicazione 9, in cui detto permetto (22a), sagomato in modo sostanzialmente conico per impegnarsi con un corrispondente foro conico (19) di detto impianto, si estende da un braccio flessibile (24) di un telaietto (23), quest'ultimo presentando un secondo braccio flessibile (25) parallelo e distanziato rispetto al primo braccio (24) in modo che detti bracci (24, 25) siano atti a serrare elasticamente ed in direzione dell'asse (X) detto impianto (1) tra l'apice (12a) e una superfìcie di margine crestaie (14a), il telaietto (23) comprendendo inoltre mezzi di azionamento dei bracci atti a comandare il disimpegno dei medesimi dall'impianto.
  11. 11. Confezionamento secondo la rivendicazione 10, in cui detti bracci (24, 25) sono atti a impegnarsi con detto impianto (1) in corrispondenza di rispettive prime estremità (24a, 25a), detti mezzi di azionamento essendo costituiti da seconde estremità (24b, 25b) di detti bracci, le prime e le seconde estremità essendo separate da un ponte (21) che unisce e distanzia detti bracci (24, 25), per cui dette seconde estremità (24b, 25b) sono atte ad essere premute manualmente, in direzione di avvicinamento reciproco, per azionare la rotazione dei bracci attorno al centro di detto ponte (21) e allontanare mutuamente le prime estremità (24a, 25a) per disimpegnare detto impianto (1).
  12. 12. Confezionamento secondo la rivendicazione 11, in cui da dette estremità di azionamento (24b, 25b), aggettano sporgenze contrapposte (24c, 25c) atte a riscontrare reciprocamente fornendo un arresto alfavvicinamento reciproco dei bracci.
  13. 13. Confezionamento secondo la rivendicazione 12, in cui su almeno una di dette sporgenze (24c, 25c) è ricavata una sede filettata (28) per l'impegno di una vite di chiusura dell impianto.
  14. 14. Confezionamento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 10 a 13, in cui detto secondo braccio presenta un supporto (26) atto ad impegnarsi con detta superfìcie di margine crestaie (14a) dell'impianto (1), detto supporto delimitando un passaggio (26a) aprentesi tra il lato esterno e quello interno del braccio (25) e definente una superfìcie svasata (26b) atta ad accoppiarsi con detta superfìcie di margine crestaie (14a).
  15. 15. Confezionamento secondo la rivendicazione 14, in cui detto passaggio (26a) è atto a consentire l'ingresso per l'aggancio dell'impianto (1) da parte di uno strumento da inserimento, il secondo supporto (26) e, corrispondentemente, la prima estremità (25a) del secondo braccio (25) essendo interessati da spaccature (26b, 25d) che aprono radialmente il passaggio (26a), così da permettere la fuoriuscita dello strumento di inserimento agganciato all'impianto
  16. 16. Confezionamento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 10 a 15, in cui detto pernietto (22a) è definito da un primo supporto (22) montato sulla prima estremità (24a) di detto primo braccio e presentante una superficie laterale conica (22b) culminante con il permetto (22a).
  17. 17. Confezionamento secondo la rivendicazione 8, in cui detto aggetto (42) è filettato per impegnarsi con un foro (19') di detto impianto, filettato in modo complementare.
  18. 18. Confezionamento secondo la rivendicazione 17, in cui detto aggetto (42) si estende assialmente da un cilindretto (43) inserito scorrevolmente in una ampolla tubolare cilindrica (41) chiusa ad una estremità, il confezionamento comprendendo inoltre un tappo (44) di occlusione dell’ estremità aperta di detta ampolla.
  19. 19. Confezionamento secondo la rivendicazione 18, in cui detto tappo (44) è bloccato entro detta ampolla (41) grazie ad un dimensionamento a interferenza e definisce sul lato interno un vano (44a) alloggiante una vite (5) di chiusura dell’ impianto.
  20. 20. Confezionamento secondo le rivendicazioni 18 o 19, in cui detto cilindretto (43) si arresta contro uno spallamento (4 la) definito da detta ampolla in modo da permettere un completo ingresso del cilindretto lasciando al contempo spazio, dal lato esterno, per l’impegno del tappo (44) e, dal lato interno, per l’alloggiamento dell’impianto (Γ) senza interferenza con l’estremità chiusa dell’ampolla.
  21. 21. Impianto dentale e relativo confezionamento sostanzialmente come descritto ed illustrato con riferimento ai disegni annessi.
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