ITBS20130006A1 - Una colonna telescopica - Google Patents

Una colonna telescopica

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ITBS20130006A1
ITBS20130006A1 IT000006A ITBS20130006A ITBS20130006A1 IT BS20130006 A1 ITBS20130006 A1 IT BS20130006A1 IT 000006 A IT000006 A IT 000006A IT BS20130006 A ITBS20130006 A IT BS20130006A IT BS20130006 A1 ITBS20130006 A1 IT BS20130006A1
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Vittorio Lancini
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Lanmar S P A
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    • B66BELEVATORS; ESCALATORS OR MOVING WALKWAYS
    • B66B9/00Kinds or types of lifts in, or associated with, buildings or other structures
    • B66B9/16Mobile or transportable lifts specially adapted to be shifted from one part of a building or other structure to another part or to another building or structure

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  • Automation & Control Theory (AREA)
  • Tents Or Canopies (AREA)
  • Walking Sticks, Umbrellas, And Fans (AREA)
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Description

“UNA COLONNA TELESCOPICAâ€
Campo di applicazione
La presente invenzione à ̈ generalmente applicabile al settore tecnico dei dispositivi elevatori ed ha particolarmente per oggetto una colonna telescopica.
Più in dettaglio, la presente invenzione si riferisce ad una colonna telescopica del tipo a fune.
Stato della Tecnica
È nota la necessità di elevare dispositivi, elementi o persone a predeterminate altezze per gli scopi più vari. Ad esempio, può essere necessario sollevare un tecnico per operazioni di posa o manutenzione di cavi, oppure telecamere per riprese dall’alto. Un’altra applicazione à ̈ relativa al sollevamento di fari per illuminazione di aree più o meno vaste.
In tutti i casi, per il sollevamento solitamente vengono utilizzati sistemi estensibili. Tra di essi i più diffusi sono colonne telescopiche a due o più steli ed in testa alle quali sono disposti gli oggetti o le persone da sollevare.
Il sistema di sollevamento o abbassamento della colonna telescopica può essere sia meccanico che idraulico. Nel primo caso generalmente vengono utilizzate una o più funi controllate da argani o similari. Nel secondo caso si utilizzano sistemi idraulici tipicamente ad aria o a olio.
In entrambe le situazioni, in primo luogo à ̈ fondamentale che gli steli possano scorrere con facilità l’uno dentro l’altro. Devono quindi essere evitati quanto più possibile gli attriti.
Un altro aspetto rilevante di cui tener conto à ̈ il possibile ingenerarsi di guasti che provocano la repentina chiusura della colonna. Nel caso idraulico, il sistema à ̈ di per sé sicuro in quanto anche in caso di perdite nel circuito idraulico la discesa degli steli della colonna avviene lentamente con il lento svuotarsi del circuito stesso.
Nel caso di sollevamento meccanico a fune, invece, la rottura delle funi provoca la caduta repentina degli steli con chiusura eventualmente parziale, ma repentina, della colonna. È evidente che tale situazione à ̈ da evitare poiché tipicamente i carichi sollevati sono notevoli e ciò non solo può provocarne il danneggiamento, ma costituisce anche situazione di pericolo per le persone eventualmente presenti nell’area circostante. Evidente il pericolo anche nel caso la colonna serva a sollevare persone.
Per ovviare a tale inconveniente à ̈ noto il sistema di sicurezza descritto in EP 1674 791. Tale sistema consente vantaggiosamente di bloccare la discesa di uno stelo dentro lo stelo successivo in caso di rottura della fune grazie all’azione automatica di una leva di blocco che si posiziona all’interno di corrispondenti asole realizzate sulla parete laterale dei due steli che si compenetrano.
Per quanto tale sistema consenta di evitare lo scivolamento repentino di uno stelo dentro l’altro in caso di rottura della fune, esso presenta tuttavia alcuni inconvenienti.
Innanzitutto, si osserva che il sistema di blocco à ̈ disposto internamente agli steli, con ciò impedendone l’immediata accessibilità. È quindi complicata la manutenzione, la pulizia e la sorveglianza dello stato funzionale del sistema stesso. Tutti tali fattori ne prevaricano, come vedremo tra breve, la sicurezza.
Come detto, l’azionamento della leva avviene in seguito alla rottura della fune. Più in dettaglio, l’azionamento della leva avviene per traslazione di un perno di rotazione di una puleggia all’interno di due asole parzialmente sovrapposte e che si sviluppano secondo due assi tra loro non allineati e non paralleli. Le traslazioni non solo provocano uno sfregamento del perno sulle asole che ne possono provocare il deterioramento, ma possono essere impedite dall’introduzione in una delle suddette asole di sporco o corpi estranei. Lo sporco o l’otturazione anche parziale delle asole, peraltro, sono evenienze di difficile individuazione a causa del fatto evidenziato in precedenza, ossia che l’ispezione del sistema à ̈ complicata essendo esso disposto internamente agli steli.
Si osserva, inoltre, che il normale utilizzo di una tale colonna telescopica à ̈ generalmente all’aperto, con ciò favorendo il formarsi di sporco o altro che possono inficiare la traslazione del perno nelle asole e, quindi, anche in buon funzionamento del blocco di sicurezza.
Presentazione dell’invenzione
Scopo della presente invenzione à ̈ superare almeno parzialmente gli inconvenienti sopra evidenziati mettendo a disposizione una colonna telescopica che presenti un gruppo di bloccaggio dello scorrimento di uno stelo dentro l’altro in seguito alla rottura delle funi.
Un altro scopo à ̈ che il suddetto gruppo di bloccaggio sia di facile ispezione e manutenzione.
Un ulteriore scopo à ̈ che il gruppo di bloccaggio non presenti parti in scivolamento reciproco in modo da evitarne il degrado per sfregamento.
Un altro scopo à ̈ che il gruppo di bloccaggio sia facile da pulire in modo da evitare che eventuale sporco o corpi estranei ne inficino la funzionalità. In ogni caso, un ulteriore scopo à ̈ che il gruppo di bloccaggio della colonna dell’invenzione funzioni correttamente anche in presenza di sporco o corpi estranei.
Un altro scopo dell’invenzione à ̈ che la colonna telescopica presenti attriti inferiori tra gli steli rispetto alle colonne equivalenti note in modo da facilitarne l’apertura e la chiusura.
Tali scopi, nonché altri che appariranno più chiaramente nel seguito, sono raggiunti da una colonna telescopica in accordo con le rivendicazioni che seguono le quali sono parte integrante della presente descrizione.
In particolare, essa potrà comprendere almeno una coppia di steli disposti scorrevolmente l’uno dentro l’altro almeno l’interno dei quali potrà essere provvisto di una pluralità di asole disposte allineate tra loro lungo l’asse di sviluppo longitudinale dello stesso stelo.
Essa inoltre potrà comprendere almeno una fune associata almeno allo stelo immediatamente esterno allo stelo interno per la movimentazione di quest’ultimo rispetto allo stelo esterno.
Inoltre, la colonna potrà comprendere almeno un gruppo di bloccaggio dello scorrimento dello stelo interno rispetto allo stelo esterno almeno nel verso di penetrazione dello stelo interno in quello esterno.
Secondo un aspetto dell’invenzione, il gruppo di bloccaggio potrà comprendere almeno una leva che potrà presentare un perno di rotazione disposto in un punto intermedio della leva stessa.
Una prima estremità della leva potrà essere suscettibile di inserirsi in almeno una delle asole per bloccare lo scorrimento nel verso di penetrazione dello stelo interno in quello esterno. Inoltre, potranno essere presenti mezzi elastici suscettibili di spingere tale prima estremità ad inserirsi nelle asole.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, la leva potrà presentare la seconda estremità disposta a contatto con la fune in modo che la pressione esercitata da quest’ultima sulla seconda estremità, quando la fune à ̈ in tensione, contrasti l’azione dei mezzi elastici mantenendo la prima estremità disinserita da una qualsiasi asola.
Vantaggiosamente, quindi, la colonna telescopica dell’invenzione presenta un gruppo di bloccaggio il cui funzionamento à ̈ legato all’oscillazione di una leva imperniata in un suo punto intermedio e non ad una sua estremità. In questo senso, l’attivazione del bloccaggio avviene facendo ruotare la leva sul suo perno senza la necessità di traslazioni meccaniche di perni in asole. In particolare, lo stato di riposo del gruppo di bloccaggio dell’invenzione à ̈ mantenuto dalla pressione della fune sulla seconda estremità della leva ossia, vantaggiosamente, per pressione meccanica e non per traslazioni con attrito di sfregamento. Ciò consente di salvaguardare nel tempo la funzionalità del gruppo di bloccaggio dell’invenzione.
Inoltre, poiché la posizione di riposo o la posizione di lavoro del gruppo di bloccaggio della colonna dell’invenzione sono ottenute con la presenza o l’assenza di pressione della fune sulla seconda estremità della leva, à ̈ evidente che, vantaggiosamente, esso à ̈ immune agli effetti dello sporco o dell’inserimento di corpi estranei.
Ciò consente anche di superare, vantaggiosamente, l’inconveniente della mancata facile accessibilità degli equivalenti gruppi di bloccaggio dell’arte nota. Nel caso dell’invenzione, infatti, l’ispezione del gruppo di bloccaggio non à ̈ più necessaria ed anche gli interventi di pulizia e manutenzione possono essere vantaggiosamente saltuari.
Tuttavia, secondo un altro aspetto dell’invenzione, il gruppo di bloccaggio della colonna dell’invenzione à ̈ posizionato esternamente allo stelo esterno consentendone, vantaggiosamente, la costante ispezionabilità, la facile pulizia e l’altrettanto facile manutenzione.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione preferite, ma non esclusive, di una colonna telescopica secondo l’invenzione, illustrate a titolo di esempio non limitativo con l'ausilio delle unite tavole di disegno in cui:
la FIG. 1 rappresenta una colonna telescopica secondo l’invenzione in vista assonometrica;
le FIGG. da 2 a 5 rappresentano particolari della colonna telescopica di FIG. 1.
Descrizione dettagliata di alcuni esempi di realizzazione preferiti Con riferimento alle figure citate, ed in particolare alla fig. 1, si descrive una colonna telescopica 1 utilizzabile per il sollevamento di carichi di varia natura. Nelle figure, in particolare, à ̈ riprodotta una colonna telescopica per il sollevamento di gruppi di illuminazione P, tuttavia ciò non deve essere considerato limitativo per differenti applicazioni quali, ad esempio, il sollevamento di persone.
Come si può osservare dalle figure, la colonna telescopica 1 comprende una pluralità di steli 2 disposti scorrevolmente l’uno dentro l’altro. In particolare, ad eccezione del primo stelo 3, che nella colonna 1 à ̈ quello posizionato più in basso quando essa à ̈ allungata, tutti gli altri steli 4 sono destinati a scorrere all’interno di un altro degli steli 2 e sono provvisti, come si osserva nel particolare di fig. 2, di una pluralità di asole 5 disposte allineate tra loro lungo l’asse di sviluppo longitudinale X del rispettivo stelo 4.
Ovviamente tale forma di esecuzione à ̈ solo un esempio non limitativo dell’invenzione. Infatti, secondo differenti varianti esecutive anche il primo stelo à ̈ provvisto di asole oppure solo alcuni tra gli altri steli sono provvisti di asole.
Nelle figure si osserva che gli steli sono a sezione quadra, ma anche tale dettaglio non deve essere considerato limitativo per differenti forme di esecuzione dove gli steli presentano una sezione che riproduce una differente figura geometrica. Un banale esempio, in tal senso, Ã ̈ una colonna telescopica con gli steli a sezione circolare.
Come detto in precedenza, la colonna telescopica 1 à ̈ del tipo a fune. In questo senso essa comprende, come si osserva anche nel particolare di fig. 3, una pluralità di funi 6 ciascuna associata ad uno stelo interno 7 e a quello immediatamente esterno 8 ad esso. Tali funi 6 consentono il sollevamento della colonna 1 e, per i motivi di sicurezza citati in precedenza, la colonna 1 comprende anche una pluralità di gruppi di bloccaggio 10 dello scorrimento degli steli interni 7 rispetto ai rispettivi steli esterni 8 nel verso di penetrazione degli interni negli esterni in caso di rottura delle relative funi 6.
In particolare, come si osserva in fig. 4 e nel particolare di fig. 5, ciascun gruppo di bloccaggio 10 comprende un corpo di supporto 10a tipicamente associato alla superficie esterna dello stelo esterno 8. Il gruppo di bloccaggio 10 comprende inoltre una leva 11. Quest’ultima, in quanto tale, presenta innanzitutto un perno di rotazione 12 che à ̈ disposto in un punto intermedio della leva 11 stessa e che à ̈ vincolato al corpo di supporto 10a. In tal senso, quindi, la leva 11 presenta due bracci 13 e 14 corrispondenti alle sue due estremità 15 e 16.
Più in dettaglio, il primo braccio 13 à ̈ suscettibile di inserirsi in una delle asole 5 per bloccare lo scorrimento nel verso di penetrazione dello stelo interno 7 in quello immediatamente esterno. Il movimento di inserimento à ̈ ottenuto mediante mezzi elastici 18, tipicamente costituiti da una molla, suscettibili di spingere il primo braccio 13 nel verso di inserimento in un’asola 5. In particolare, i mezzi elastici 18 presentano una prima estremità 19 associata al primo braccio 13 della leva 11 ed una seconda estremità 20 associata al corpo di supporto 10a. I mezzi elastici 18, quindi, sono in trazione quando il primo braccio 13 à ̈ lontano dalla stelo 7 interno e quindi anche dalle asole 5. Quando liberi di agire, essi tendono a tornare in posizione di riposo trascinando il primo braccio 13 verso lo stelo 2 e ad inserirsi, se possibile, in un’asola 5.
Secondo un aspetto dell’invenzione, il gruppo di bloccaggio 10 comprende anche mezzi di regolazione 21 del tensionamento dei mezzi elastici 18 in modo da poterne regolare l’azione. Nelle figure essi sono costituiti da mezzi a vite tramite i quali spostare il punto di applicazione della prima estremità 19 dei mezzi elastici 18, ma ciò non deve essere considerato limitativo per differenti forme di esecuzione dell’invenzione. Parimenti non limitativi sono il numero di mezzi elastici, di leve, la presenza o il numero di corpi di supporto, la disposizione del gruppo di bloccaggio sugli steli.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il secondo braccio 14 della leva 11 à ̈ disposto a contatto con la rispettiva fune 6 in modo che la pressione esercitata da quest’ultima, quando à ̈ in tensione, contrasti l’azione dei mezzi elastici 18 mantenendo il primo braccio 13 disinserito da una qualsiasi asola 5.
In altri termini, poiché tipicamente la fune 6 presenta una prima estremità associata al rispettivo stelo interno 7 ed una seconda estremità associata al rispettivo stelo esterno 8 (che à ̈ anche quello a cui à ̈ associato il gruppo di bloccaggio 10), per il buon funzionamento della colonna telescopica 1 essa deve essere sempre tensionata. Tale tensionamento la porta ad agire in pressione sul secondo braccio 14 contrastando gli effetti dei mezzi elastici 18 e mantenendo il primo braccio 13 lontano dalle asole 5. Lo scorrimento tra gli steli 2 à ̈ quindi libero.
In caso di rottura di una fune 6, lo stelo interno 7 inizia un movimento di scivolamento all’interno dello stelo esterno 8. Contestualmente, il secondo braccio 14 non à ̈ più soggetto a pressione e quindi i mezzi elastici 18 costringono la leva 11 a ruotare attorno al suo perno 12 portando il primo braccio 13 ad inserirsi nella prima asola 5 che incontra. Ciò provoca l’immediata cessazione del movimento di scivolamento.
In altri termini, il gruppo di bloccaggio 10 dell’invenzione consente il quasi istantaneo blocco dello scivolamento di uno stelo 2 dentro un altro in caso di rottura della rispettiva fune 6. Esso inoltre à ̈ facilmente ispezionabile essendo disposto esternamente agli steli 2 e quindi presenta una manutenzione facile. Tuttavia, poiché l’azione del gruppo di bloccaggio 10 à ̈ dovuta a mezzi elastici ed alla pressione della fune 6 sul secondo braccio 14 della leva 11, eventuale sporcizia o eventuali corpi estranei non sono comunque in grado, vantaggiosamente, di impedire l’azione del gruppo di bloccaggio 10 stesso. Quest’ultimo, quindi, risulta sicuro e necessita di scarsa manutenzione. Peraltro esso non presenta movimenti di sfregamento o similari per cui à ̈ poco soggetto a deterioramento.
Al fine di consentire una comoda disposizione della fune 6 nonché la movimentazione dello stelo interno 7 rispetto a quello immediatamente esterno, il gruppo di bloccaggio 10 comprende anche una puleggia di rinvio 25 la quale rappresenta l’unica parte sempre in movimento del gruppo 10 stesso, con ciò assicurando la quasi totale assenza di parti che si possono deteriorare nel tempo nel gruppo di bloccaggio 10. Il centro di rotazione della puleggia 25 coincide con il perno di rotazione 12 della leva 11.
Come detto in precedenza, uno dei problemi della tecnica nota à ̈ anche la comodità di estrazione degli steli 2 interni. In particolare, possono essere presenti attriti di strisciamento tra gli steli 2 interni e quelli immediatamente esterni durante i movimenti di estrazione della colonna telescopica 1 e di chiusura.
Per tale motivo, secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione la colonna 1 comprende un gruppo di scorrimento 30 interposto tra una porzione dello stelo interno 7 ed una corrispondente porzione del corrispondente stelo esterno 8 per favorire lo scorrimento tra loro.
Più in dettaglio, il gruppo di scorrimento 30 comprende quattro prime pulegge 31 associate ai vertici del gruppo di bloccaggio 10 ed altre quattro seconde pulegge 32 associate all’estremità opposta dello stelo 2. Le prime pulegge 31 consentono di facilitare lo scorrimento tra lo stelo 2 cui sono applicate e quello immediatamente interno, le seconde pulegge 32 tra lo stelo 2 cui sono applicate e quello immediatamente esterno. La posizione delle prime 31 e delle seconde pulegge 32, ossia alle estremità degli steli 2, consente di mantenere centrato ciascuno stelo 2 rispetto a quello immediatamente esterno favorendone lo scorrimento.
È evidente che quello appena descritto à ̈ solo un esempio di esecuzione del gruppo di scorrimento 30. Esso quindi non deve essere considerato limitativo per differenti forme di esecuzione dove, ad esempio, la sezione degli steli non à ̈ quadrangolare per cui cambia il numero di pulegge e la loro disposizione. Anche la posizione ed il numero dei gruppi di scorrimento può essere differente così come le pulegge possono essere sostituite da elementi differenti quali, ad esempio, dei cuscinetti.
Alla luce di quanto precede, si comprende che la colonna telescopica dell’invenzione supera gli inconvenienti della tecnica nota essendo provvista di un gruppo di bloccaggio dello scorrimento di uno stelo dentro l’altro, in seguito alla rottura delle funi, che à ̈ di facile ispezione e manutenzione.
Tale gruppo di bloccaggio, inoltre, non presenta parti in scivolamento reciproco in modo da evitarne il degrado per sfregamento ed il buon funzionamento nel tempo del gruppo di bloccaggio. Esso inoltre à ̈ facile da pulire ed in ogni caso sporco o corpi estranei non ne inficiano la funzionalità.
A ben vedere, la colonna telescopica dell’invenzione risulta sicura e di facile uso anche grazie ai gruppi di scorrimento che riducono sensibilmente gli attriti di scorrimento tra gli steli rispetto alle colonne equivalenti note.
La colonna telescopica dell’invenzione à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nel concetto inventivo espresso nelle rivendicazioni allegate. Tutti i particolari potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, ed i materiali potranno essere diversi a seconda delle esigenze, senza uscire dall'ambito del trovato.
Anche se la colonna telescopica dell’invenzione à ̈ stato descritto con particolare riferimento alle figure allegate, i numeri di riferimento usati nella descrizione e nelle rivendicazioni sono utilizzati per migliorare l'intelligenza del trovato e non costituiscono alcuna limitazione all'ambito di tutela rivendicato.

Claims (10)

  1. “UNA COLONNA TELESCOPICA†1. Una colonna telescopica comprendente: − almeno una coppia di steli (2) disposti scorrevolmente l’uno dentro l’altro almeno l’interno (7) dei quali provvisto di una pluralità di asole (5) disposte allineate tra loro lungo l’asse di sviluppo longitudinale (X) di detto stelo (2); − almeno una fune (6) associata almeno allo stelo immediatamente esterno (8) a detto stelo interno (7) per la movimentazione di quest’ultimo rispetto a detto stelo esterno (8); − almeno un gruppo di bloccaggio (10) dello scorrimento di detto stelo interno (7) rispetto a detto stelo esterno (8) almeno nel verso di penetrazione di detto stelo interno (7) in detto stelo esterno (8), detto gruppo di bloccaggio (10) comprendendo almeno una leva (11) avente: − un perno di rotazione (12) disposto in un punto intermedio di detta leva (11); − un primo braccio (13) suscettibile di inserirsi in almeno una di dette asole (5) per bloccare detto scorrimento nel verso di penetrazione di detto stelo interno (7) in detto stelo esterno (8); − mezzi elastici (18) suscettibili di spingere detto primo braccio (13) ad inserirsi in detta almeno una di dette asole (5); − un secondo braccio (14) disposto a contatto con detta fune (6) in modo che la pressione esercitata da detta fune (6) su detto secondo braccio (14), quando detta fune (6) à ̈ in tensione, contrasti l’azione di detti mezzi elastici (18) mantenendo detto primo braccio (13) disinserito da una qualsiasi di dette asole (5).
  2. 2. Colonna telescopica secondo la rivendicazione 1, in cui detto gruppo di bloccaggio (10) comprende almeno una puleggia di rinvio (25) di detta fune (6) il cui centro di rotazione coincide con detto perno di rotazione (12) di detta leva (11).
  3. 3. Colonna telescopica secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto gruppo di bloccaggio (10) comprende almeno un corpo di supporto (10a) almeno per detta leva (11) e detti mezzi elastici (18).
  4. 4. Colonna telescopica secondo la rivendicazione 3, in cui detto corpo di supporto (10a) Ã ̈ almeno parzialmente associato alla superficie esterna di detto stelo esterno (8).
  5. 5. Colonna telescopica secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi elastici (18) sono costituiti da una molla una cui prima estremità (19) à ̈ associata a detto primo braccio (13) ed una cui seconda estremità (20) à ̈ associata a detto corpo di supporto (10a).
  6. 6. Colonna telescopica secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi di regolazione (21) del tensionamento di detti mezzi elastici (18).
  7. 7. Colonna telescopica secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta fune (6) presenta una prima estremità associata a detto stelo (2) interno ed una seconda estremità associata a detto stelo esterno (8).
  8. 8. Colonna telescopica secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente un gruppo di scorrimento (30) interposto tra almeno una porzione di detto stelo interno (7) ed almeno una porzione di detto stelo esterno (8) per favorire lo scorrimento di detto stelo interno (7) in detto stelo esterno (8).
  9. 9. Colonna telescopica secondo la rivendicazione 8, in cui detto gruppo di scorrimento (30) comprende almeno una prima puleggia associata ad almeno una delle estremità di detto stelo esterno (8) e disposta a contatto con la superficie laterale di detto stelo interno (7).
  10. 10. Colonna telescopica secondo la rivendicazione 7 o 8, in cui detto gruppo di scorrimento (30) comprende almeno una seconda puleggia associata ad almeno una delle estremità di detto stelo interno (7) e disposta a contatto con la superficie interna di detto stelo esterno (8).
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