ITBS20120078A1 - Attuatore pneumatico provvisto di finecorsa regolabile - Google Patents

Attuatore pneumatico provvisto di finecorsa regolabile Download PDF

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ITBS20120078A1
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IT
Italy
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pistons
actuator
limit switch
drive shaft
switch element
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IT000078A
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Inventor
Tiziano Bravo
Alessandro Pasquali
Gianpietro Tanfoglio
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Actuatech S R L
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Description

Attuatore pneumatico provvisto di finecorsa regolabile
DESCRIZIONE
Campo dell’invenzione
La presente invenzione si riferisce ad un attuatore pneumatico, provvisto di finecorsa regolabile, del tipo utilizzato per comandare l’apertura e la chiusura di valvole di intercettazione di linee idrauliche o pneumatiche.
Stato dell’arte
In molti settori dell’industria si utilizzano valvole di intercettazione di corrispondenti linee idrauliche o pneumatiche di alimentazione di fluidi, liquidi o gas.
In genere le valvole sono provviste di un otturatore ruotabile del tipo a sfera, a farfalla, o similare, e di un albero di comando della rotazione dell’otturatore tra una posizione di completa chiusura e una posizione di completa apertura. Tra l’otturatore e il corpo della valvola à ̈ prevista di solito una guarnizione di tenuta. Normalmente la rotazione dell’albero e, quindi, dell’otturatore, à ̈ pari a 90°. L’albero di comando e l’otturatore possono essere arrestati in una qualunque posizione angolare intermedia tra le due posizioni descritte sopra, in modo tale da regolare la portata istantanea del fluido a un corrispondente valore desiderato.
In alcune applicazioni la rotazione dell’albero di comando delle valvole à ̈ demandata ad un corrispondente attuatore pneumatico, spesso comandato in remoto.
Normalmente questi attuatori comprendono un corpo scatolare, alimentabile con aria compressa, all’interno del quale sono alloggiati in modo scorrevole due pistoni contrapposti, movibili in direzioni opposte in risposta ad un aumento della pressione sulla relativa faccia esterna o sulla faccia interna. Un albero di azionamento dell’attuatore, accoppiato all’albero di comando della relativa valvola, à ̈ cinematicamente connesso ai pistoni in modo tale che il movimento traslatorio dei pistoni à ̈ trasformato in un corrispondente movimento rotatorio dell’albero di azionamento. Ad esempio, l’albero d’azionamento à ̈ provvisto di un pignone e ciascun pistone à ̈ provvisto di almeno una cremagliera che ingrana il pignone.
Alimentando aria compressa sulla faccia esterna dei pistoni, questi tendono ad avvicinarsi impartendo all’albero d’azionamento una rotazione in un primo verso; alimentando aria compressa sulla faccia interna dei pistoni, questi tendono ad allontanarsi impartendo all’albero d’azionamento una rotazione in un secondo verso opposto al primo. In questo modo si ottengono corrispondenti rotazioni dell’albero di comando della valvola associata all’attuatore pneumatico, nei due sensi.
Una criticità legata all’uso degli attuatori pneumatici consiste nel dover provvedere, in fase di installazione e anche durante la manutenzione ordinaria, a regolare la corsa dei pistoni, e in particolare i finecorsa. In altre parole, à ̈ necessario verificare che in qualsiasi circostanza vi sia una corrispondenza univoca tra la posizione angolare dell’albero d’azionamento e la portata del fluido che attraversa la valvola.
Inoltre vi à ̈ spesso l’esigenza di impedire all’otturatore della valvola di esercitare un’eccessiva pressione sulla guarnizione di tenuta della valvola stessa nella posizione di completa chiusura. La guarnizione può infatti danneggiarsi. Pertanto il finecorsa dell’albero di azionamento dell’attuatore corrispondente alla posizione di chiusura della valvola deve poter essere regolato anche per evitare danneggiamenti alla guarnizione.
Sono state proposte diverse soluzioni tecniche per ottenere la regolazione della corsa dei pistoni.
In una soluzione nota l’albero di azionamento dell’attuatore à ̈ dotato di uno spallamento configurato per portarsi alternativamente in battuta contro due viti di riscontro e regolazione, avvitate nel corpo dell’attuatore, che delimitano l’ampiezza della rotazione dell’albero e, conseguentemente, delimitano la corsa dell’otturatore. Avvitando o svitando le viti di regolazione si limita o aumenta in modo corrispondente l’ampiezza della rotazione consentita all’albero d’azionamento.
In un’altra soluzione nota su uno dei pistoni à ̈ avvitata una vite di regolazione destinata a portarsi in battuta da un lato contro il pignone dell’albero d’azionamento e dall’altro lato contro una parete interna del corpo dell’attuatore. Agendo sulla vite si regola l’ampiezza della corsa del pistone e, quindi, l’ampiezza della rotazione dell’otturatore della valvola.
La domanda di brevetto coreana KR-A-20110125364 descrive un attuatore pneumatico, a comando remoto, per il controllo dell’apertura e della chiusura di valvole di intercettazione. La regolazione dei finecorsa à ̈ tradizionale. In aggiunta, nella cremagliera di uno dei pistoni à ̈ inserito un magnete; all’esterno del corpo dell’attuatore à ̈ montato un sensore che rileva la posizione del magnete per consentire il monitoraggio continuo della posizione del pistone e, quindi, della posizione dell’otturatore della valvola.
Queste soluzioni tradizionali soffrono di un inconveniente. Anche quando i pistoni sono stazionari, sugli organi meccanici che definiscono il cinematismo usato per convertire il moto rettilineo alternato dei pistoni in moto rotatorio alternato dell’albero d’azionamento insistono forze che provocano un’eccessiva usura delle parti. In altre parole la forza esercitata dall’aria compressa sui pistoni stazionari, cioà ̈ non in movimento, viene completamente sostenuta dagli organi meccanici, ad esempio le cremagliere e il pignone, che restano sotto sforzo. Ne consegue che i denti di ciascuna cremagliera e del pignone sono spinti gli uni contro gli altri con una forza superiore al necessario, che di fatto si traduce in un’usura eccessiva dei denti e può comportare l’insorgere di fenomeni di affaticamento del materiale di cui i denti sono costituiti. Quando i denti sono eccessivamente usurati si creano giochi che incidono negativamente sulla precisione della regolazione della corsa dei pistoni.
In altre parole, all’aumentare dell’usura degli organi meccanici dell’attuatore diminuisce la precisione della regolazione della corsa dei pistoni e, conseguentemente, diminuisce la precisione della regolazione delle posizioni di finecorsa dell’otturatore della valvola.
Un’altra soluzione nota prevede l’uso di due viti di riscontro e regolazione montate su almeno una flangia di estremità del corpo di attuatore e predisposte una in linea ed interagente con il primo pistone e l’altra, che attraversa il primo pistone, in linea e interagente con il secondo pistone. Questa soluzione consente di regolare i finecorsa di apertura e di chiusura. Anche questa soluzione à ̈ soggetta a un inconveniente legato alla non uniforme distribuzione dei carichi tra i diversi organi meccanici e sulle flange di chiusura del corpo dell’attuatore. In particolare, le forze si distribuiscono diversamente tra i due pistoni.
Sommario dell’invenzione
Scopo della presente invenzione à ̈ pertanto quello di mettere a disposizione un attuatore pneumatico che permetta di risolvere in modo semplice ed efficace gli inconvenienti delle soluzioni tradizionali, risultando al tempo stesso semplice nella struttura.
E’ un ulteriore scopo della presente invenzione quello di mettere a disposizione un attuatore pneumatico che consenta di regolare con estrema semplicità e precisione i finecorsa dei propri pistoni, sia in fase di installazione sia durante la normale manutenzione.
La presente invenzione concerne pertanto un attuatore pneumatico secondo la rivendicazione 1 destinato a comandare la rotazione dell’albero di comando di una valvola di intercettazione.
In particolare l’attuatore comprende:
- un corpo scatolare, alimentabile con aria compressa e provvisto di un asse longitudinale;
- due pistoni alloggiati contrapposti nel corpo scatolare, traslabili parallelamente a detto asse longitudinale alternativamente nei due sensi, in risposta alla forza esercitata dall’aria compressa su una delle facce dei pistoni, tra una posizione di massima distanza reciproca e una posizione di minima distanza reciproca;
- un albero di azionamento, destinato ad essere accoppiato all’albero di comando dell’otturatore della valvola, predisposto almeno in parte nel corpo scatolare con il proprio asse di rotazione ortogonale all’asse longitudinale;
- un cinematismo di collegamento dei pistoni all’albero d’azionamento, dove il cinematismo à ̈ configurato per convertire il moto traslatorio alternato dei pistoni in moto rotatorio alternato dell’albero d’azionamento, e
- mezzi di regolazione, ovvero registrazione, della minima distanza tra i pistoni.
I mezzi di regolazione comprendono almeno un elemento di finecorsa sostanzialmente cuneiforme, interposto tra i pistoni e movibile lungo un asse di regolazione ortogonale a entrambi l’asse longitudinale e l’asse di rotazione. L’elemento di finecorsa à ̈ arrestabile in una pluralità di posizioni stazionarie, scelte in fase di installazione o manutenzione, per definire corrispondenti posizioni di minima distanza reciproca dei pistoni.
In pratica l’elemento di finecorsa à ̈ inseribile tra i pistoni per definire di volta in volta una nuova posizione di minima distanza tra i pistoni stessi.
La soluzione tecnica descritta à ̈ vantaggiosa per i seguenti motivi. Nella posizione di minima distanza tra i pistoni e, quindi, in una posizione di finecorsa dell’albero di azionamento e dell’otturatore della valvola, le forze in gioco non si scaricano sul cinematismo, ma vengono invece sopportate dall’elemento di finecorsa stesso. Questo consente di annullare o minimizzare l’affaticamento e l’usura dei meccanismi del cinematismo normalmente riscontrabili con le soluzioni tradizionali.
Pertanto l’attuatore secondo la presente invenzione può rimanere a lungo nella configurazione di finecorsa dei pistoni senza che il cinematismo ne risenta.
Evitando che le tensioni insistano sul cinematismo si evita anche che i relativi ingranaggi si deformino localmente, in corrispondenza dei punti di contatto dei denti, e, quindi, si evita l’insorgenza di giochi meccanici indesiderati.
La posizione di massimo inserimento dell’elemento di finecorsa corrisponde alla massima distanza tra i pistoni nella posizione di minima distanza reciproca consentita. La posizione di minimo inserimento dell’elemento di finecorsa corrisponde alla minima distanza tra i pistoni nella posizione di minima distanza reciproca consentita.
Preferibilmente l’elemento di finecorsa ha una generica forma a freccia.
Nella forma di realizzazione preferita della presente invenzione l’elemento di finecorsa à ̈ provvisto di almeno due superfici di battuta destinate ciascuna a entrare in contatto con una corrispondente superficie di riscontro di uno dei due pistoni. Le superfici di battuta sono convergenti verso l’asse di regolazione, secondo appunto una configurazione a freccia. Preferibilmente la superficie di riscontro dei pistoni à ̈ parallela alla corrispondente superficie di battuta dell’elemento di finecorsa, in modo tale da portare a contatto questi elementi sulla maggiore area possibile.
Preferibilmente l’attuatore comprende un registro, accessibile dall’esterno del corpo scatolare, la cui funzione à ̈ quella di consentire la regolazione fine della posizione di arresto dell’elemento di finecorsa lungo l’asse di regolazione. Agendo sul registro, l’installatore o il manutentore dell’attuatore dispongono l’elemento di fine corsa nella posizione desiderata, corrispondente alla nuova posizione di finecorsa dei pistoni in avvicinamento.
Nella forma di realizzazione preferita il registro comprende una vite di regolazione che impegna un foro filettato ricavato attraverso una parete del corpo scatolare. La vite può quindi essere avvitata e svitata attraverso il corpo scatolare. Conseguentemente l’estremità della vite inserita nel corpo scatolare può essere avvicinata o allontanata dalla parete interna del corpo. Tale estremità della vita à ̈ vincolata all’elemento di finecorsa, nel senso che à ̈ accoppiata ad esso per spingerlo e richiamarlo in risposta all’avvitamento/svitamento impartito alla vite stessa.
Ad esempio, l’estremità della vite di regolazione à ̈ conformata sostanzialmente a fungo ed à ̈ alloggiata libera di ruotare in una sede di forma complementare ricavata nell’elemento di finecorsa. Questa configurazione consente alla vite di ruotare sul proprio asse rispetto all’elemento di finecorsa, senza disimpegnarlo.
Preferibilmente l’elemento di finecorsa comprende un’asola centrale passante nella quale à ̈ scorrevolmente alloggiato l’albero di azionamento dell’attuatore.
Nella forma di realizzazione preferita dell’invenzione l’elemento di finecorsa à ̈ piano e il relativo piano di giacitura, ortogonale all’albero di azionamento, divide quest’ultimo sostanzialmente in due metà. Questa configurazione consente di configurare il cinematismo in modo sostanzialmente simmetrico, come verrà ora descritto. In alternativa il piano di giacitura dell’elemento di finecorsa può intersecare l’albero d’azionamento in corrispondenza di sezioni differenti, ad esempio superiormente o inferiormente al cinematismo.
Preferibilmente il cinematismo comprende almeno un pignone calettato sull’albero di azionamento, o ricavato di pezzo su questo, e un corrispondente elemento a cremagliera solidale a un pignone. Più preferibilmente i pignoni sono due, previsti sull’albero d’azionamento da parti opposte rispetto all’elemento di finecorsa. Ciascuno dei due pignoni impegna un corrispondente elemento a cremagliera solidale ad un pistone. Gli elementi a cremagliera sono disposti paralleli, da parti opposte rispetto all’albero d’azionamento.
In alternativa, il cinematismo à ̈ del tipo a camma e inseguitore, comunemente noto con il nome scotch-yoke. Ad esempio, l’albero di azionamento à ̈ associato ad una o due camme interne nelle quali sono scorrevolmente alloggiati gli inseguitori associati ai pistoni. Il movimento degli inseguitori nelle rispettive camme provoca la rotazione dell’albero di azionamento. Il cinematismo può anche essere invertito, nel senso che l’albero d’azionamento può essere dotato di inseguitori scorrevoli in camme associate ciascuna ad uno dei pistoni.
Preferibilmente il corpo scatolare comprende due pareti d’estremità, ad esempio costituite da flange, attraverso ciascuna delle quali à ̈ inserita una vite di regolazione del fine corsa dei pistoni nella posizione di massima distanza reciproca.
In alternativa il cinematismo à ̈ del tipo a camme e inseguitori.
Preferibilmente l’attuatore à ̈ configurato per essere comandato in remoto, nel senso che l’alimentazione dell’aria compressa al corpo scatolare e l’interruzione dell’alimentazione sono preferibilmente comandate a distanza per mezzo di elettrovalvole.
Elenco delle figure
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno meglio evidenziati dall’esame della seguente descrizione dettagliata di una forma di realizzazione preferita, ma non esclusiva, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, col supporto dei disegni allegati, in cui:
- la figura 1 Ã ̈ una vista in prospettiva di un primo attuatore secondo la presente invenzione;
- la figura 2 Ã ̈ una vista in prospettiva e in parziale trasparenza di un secondo attuatore secondo la presente invenzione;
- la figura 3 à ̈ una vista in prospettiva dell’attuatore mostrato in figura 2, in cui alcuni elementi sono stati omessi per ragioni di chiarezza;
- le figure dalla 4 alla 6 sono viste in sezione piana dell’attuatore mostrato in figura 2, in corrispondenti configurazioni;
- la figura 7 Ã ̈ una vista in prospettiva e in parziale trasparenza del primo attuatore mostrato in figura 1;
- la figura 8 Ã ̈ una vista in prospettiva e in parziale trasparenza di un terzo attuatore secondo la presente invenzione.
Descrizione dettagliata dell’invenzione
Nelle figure allegate con il numero di riferimento 1 à ̈ indicato un primo attuatore secondo la presente invenzione, comprendente un corpo scatolare 2, sostanzialmente a parallelepipedo, chiuso alle sue estremità da flange 3 e 4. Il corpo scatolare 2 à ̈ provvisto di prese o connettori (non mostrati) per la connessione di linee di aria compressa. In particolare, l’aria compressa à ̈ alimentabile in corrispondenza di diversi volumi interni del corpo scatolare 2.
L’attuatore 1 comprende un albero d’azionamento 5 destinato ad essere vincolato all’albero di comando (non mostrato) dell’elemento otturatore di una valvola di intercettazione di una linea idraulica o pneumatica. L’albero di azionamento à ̈ girevole sull’asse di rotazione Y-Y.
La figura 2 mostra una seconda forma di realizzazione. La parte superiore del corpo scatolare 2 à ̈ stata omessa per rendere visibile l’interno dell’attuatore 1 che comprende due pistoni 6 e 7 posizionati contrapposti rispetto all’albero d’azionamento 5, in simmetria polare rispetto all’asse di rotazione Y-Y.
I pistoni 6 e 7 sono traslabili lungo l’asse longitudinale X-X del corpo scatolare 2, alternativamente nei due sensi e sempre in direzioni opposte, ovvero in avvicinamento e in allontanamento. La traslazione à ̈ causata dalla spinta esercitata sui pistoni 6 e 7 dall’aria compressa alimentata al corpo scatolare 2. In particolare quando la pressione dell’aria aumenta sulle facce interne 61 e 71 dei pistoni 6 e 7, questi si allontanano traslando verso le flange 4 e 3 rispettivamente. Quando la pressione dell’aria aumenta sulle facce esterne 62 e 72 dei pistoni 6 e 7, questi si avvicinano traslando verso l’albero d’azionamento 5.
Sull’albero d’azionamento à ̈ previsto almeno un pignone 51, o una superficie dentata. I pistoni 6 e 7 sono provvisti di almeno un elemento a cremagliera 63 e 73 che impegna il pignone 51 per convertire il moto traslatorio alternato dei pistoni 6 e 7 in moto rotatorio alternato dell’albero d’azionamento 5.
Con riferimento alla figura 3, sono stati omessi il pistone 7 e i relativi elementi a cremagliera per maggior chiarezza. L’attuatore 1 mostrato comprende due pignoni 51 e 52 ricavati o calettati sull’albero d’azionamento 5, ad altezze diverse lungo l’asse Y-Y, in pratica da parti opposte rispetto alla metà dell’albero 5 stesso. Il pistone 6 comprende un elemento a cremagliera superiore 63, che impegna il pignone superiore 51, e un elemento a cremagliera inferiore 64, che impegna il pignone inferiore 52. Analogamente il pignone 7 comprende un elemento a cremagliera superiore 73 e un elemento a cremagliera inferiore (entrambi non visibili in figura 3). Questa configurazione, sostanzialmente simmetrica, consente di evitare che sull’albero d’azionamento 5 si generino carichi flettenti.
Un elemento di finecorsa 8 à ̈ alloggiato nel corpo scatolare 2, interposto tra i pistoni 6 e 7. L’elemento di finecorsa 8 ha la funzione di definire la posizione di minima distanza reciproca dei pistoni 6 e 7 in avvicinamento e, quindi, definire la posizione di massima apertura o massima chiusura della valvola comandata dall’attuatore 1.
L’elemento di finecorsa 8 à ̈ traslabile lungo l’asse di regolazione Z-Z ortogonale a entrambi gli assi X-X e Y-Y che peraltro interseca. Lo spostamento dell’elemento di finecorsa 8 à ̈ comandato dalla vite di regolazione, o vite di manovra, 9 inserita attraverso la parete laterale del corpo scatolare 2.
Il funzionamento dell’elemento di finecorsa 8 verrà ora descritto con riferimento alle figure 4-6.
La figura 4 à ̈ una vista in sezione piana dell’attuatore 1 mostrato in figura 2 in una prima configurazione, in cui i pistoni 6 e 7 si trovano alla massima distanza reciproca, corrispondente ad esempio alla valvola completamente aperta. Il finecorsa dei pistoni à ̈ definito dalle viti 10 e 11 avvitate attraverso, rispettivamente, la flangia 4 e la flangia 3.
L’elemento di finecorsa 8 à ̈ sostanzialmente cuneiforme, ad esempio a freccia, e presenta due superfici laterali inclinate e convergenti 82 e 83, rivolte rispettivamente verso la faccia interna del pistone 6 e verso la faccia interna del pistone 7, in particolare rivolte verso corrispondenti superfici di riscontro 65, 75.
L’elemento di finecorsa 8 à ̈ provvisto di un’asola 81 nella quale à ̈ scorrevolmente alloggiato l’albero d’azionamento 5.
Preferibilmente, come mostrato in figura, la superficie di riscontro 65 Ã ̈ parallela alla superficie di battuta 82 e la superficie di riscontro 75 Ã ̈ parallela alla superficie di battuta 83.
Quando l’attuatore 1 à ̈ messo in funzione e i pistoni 6 e 7 vengono spinti uno contro l’altro dall’aria compressa, si ottiene la configurazione mostrata in figura 5, in cui i pistoni 6 e 7 si trovano alla minima distanza reciproca e la superficie di riscontro 65 à ̈ in battuta contro la superficie di battuta 82 e la superficie di riscontro 75 à ̈ in battuta contro la superficie di battuta 83. L’interasse tra i pistoni 6 e 7 à ̈ indicato con M1. L’elemento otturatore della valvola à ̈ ad esempio nella posizione di chiusura completa.
Volendo impedire all’elemento otturatore di segnare la guarnizione di tenuta della valvola, oppure volendo semplicemente consentire una portata minima attraverso la valvola, si può intervenire sull’elemento di finecorsa 8 per modificare la posizione di minima distanza dei pistoni 6 e 7, come mostrato in figura 6.
La figura 6 à ̈ solo in apparenza uguale alla figura 5; in realtà un operatore à ̈ intervenuto sulla vite di regolazione 9 per spingere l’elemento di finecorsa 8 verso l’albero d’azionamento 5, in una nuova posizione stabile di arresto. Si tratta quindi di una regolazione fine della posizione di minima distanza dei pistoni 6 e 7 e, quindi, della corrispondente posizione dell’elemento otturatore della valvola. Durante la regolazione si verifica uno scorrimento reciproco della superficie di riscontro 65 sulla superficie di battuta 82 e della superficie di riscontro 75 sulla superficie di battuta 83.
In pratica la vite 9 funziona come un registro della posizione di arresto dell’elemento di finecorsa 8.
Il nuovo interasse raggiunto tra i pistoni 6 e 7 Ã ̈ indicato con M2. Confrontando le figure 5 e 6 Ã ̈ evidente che M2 > M1.
Chiaramente l’elemento di finecorsa 8 può essere spostato in avanti e indietro lungo l’asse Z-Z in una qualsiasi posizione di arresto, a seconda delle necessità.
Ritornando alla figura 5, col riferimento 91 à ̈ indicata la testa della vite di regolazione 9, alloggiata in modo girevole in un’apposita sede di trattenimento 84 dell’elemento di finecorsa 8. La testa 91 ha una generica forma a fungo per impedire il disimpegno accidentale rispetto alla corrispondente sede 84.
In questa forma di realizzazione l’elemento di finecorsa 8 à ̈ sostanzialmente piano e intercetta l’albero d’azionamento 5 in corrispondenza della sua linea di mezzeria, ovvero nel mezzo tra i pignoni 51 e 52.
La figura 7 mostra una forma di realizzazione alternativa in cui l’elemento di finecorsa 8 à ̈ posizionato superiormente al pignone 51.
La figura 8 mostra un’ulteriore forma di realizzazione, simile alla precedente, in cui il cinematismo che provoca la rotazione dell’albero d’azionamento 5 à ̈ noto nella tecnica con l’acronimo “Scotch-Yoke†. In sostanza si tratta di un meccanismo a camma e inseguitore. Ad esempio, l’albero d’azionamento 5 à ̈ provvisto di una camma e i pistoni di corrispondenti inseguitori; l’interazione tra gli inseguitori dei pistoni e la camma provoca la rotazione dell’albero d’azionamento 5.
L’immissione dell’aria compressa nel corpo scatolare 2 può essere controllata anche in remoto, all’occorrenza, secondo tecniche note.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Attuatore pneumatico (1) destinato a comandare la rotazione dell’albero di comando di una valvola di intercettazione, l’attuatore comprendente: - un corpo scatolare (2), alimentabile con aria compressa e provvisto di un asse longitudinale (X-X); - due pistoni (6, 7) alloggiati contrapposti nel corpo scatolare (2), traslabili parallelamente a detto asse longitudinale (X-X) alternativamente nei due sensi, in risposta alla forza esercitata dall’aria compressa su una delle facce (61, 71; 62, 72) dei pistoni (6, 7), tra una posizione di massima distanza reciproca e una posizione di minima distanza reciproca; - un albero di azionamento (5), destinato ad essere accoppiato a detto albero di comando, predisposto almeno in parte nel corpo scatolare (2) con il proprio asse di rotazione (Y-Y) ortogonale all’asse longitudinale (X-X); - un cinematismo (51, 63, 73) di collegamento dei pistoni (6, 7) all’albero d’azionamento (5), in cui il cinematismo (51, 63, 73) à ̈ configurato per convertire il moto traslatorio alternato dei pistoni (6, 7) in moto rotatorio alternato dell’albero d’azionamento, e - mezzi (8, 9) di regolazione della minima distanza tra i pistoni (6, 7), caratterizzato dal fatto che detti mezzi di regolazione comprendono almeno un elemento di finecorsa (8) sostanzialmente cuneiforme, interposto tra i pistoni (6, 7), movibile lungo un asse di regolazione (Z-Z) ortogonale a detti asse longitudinale (X-X) e asse di rotazione (Y-Y) e arrestabile in una pluralità di posizioni stazionarie per definire corrispondenti posizioni di minima distanza reciproca dei pistoni (6, 7).
  2. 2. Attuatore (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto elemento di finecorsa (8) ha una generica forma a freccia.
  3. 3. Attuatore (1) secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, in cui detto elemento di finecorsa (8) à ̈ provvisto di almeno due superfici di battuta (82, 83), ciascuna rivolta verso uno dei due pistoni, convergenti verso detto asse di regolazione (Z-Z) e detti pistoni (6, 7) comprendono ciascuno una corrispondente superficie di riscontro (65, 75) di una superficie di battuta (82, 83) dell’elemento di finecorsa (8).
  4. 4. Attuatore (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 1-3, comprendente un registro (9), accessibile dall’esterno del corpo scatolare (2), della posizione di arresto dell’elemento di finecorsa (8) lungo l’asse di regolazione (Z-Z).
  5. 5. Attuatore (1) secondo la rivendicazione 4, in cui detto registro comprende una vite di regolazione (9) che impegna un foro filettato ricavato attraverso una parete del corpo scatolare (2), in cui l’estremità (91) della vite (9) inserita nel corpo scatolare (2) à ̈ vincolata all’elemento di finecorsa (8).
  6. 6. Attuatore (1) secondo la rivendicazione 5, in cui detta estremità (91) della vite di regolazione à ̈ conformata sostanzialmente a fungo ed à ̈ alloggiata libera di ruotare in una sede (84) di forma complementare ricavata nell’elemento di finecorsa (8).
  7. 7. Attuatore (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 1-6, in cui detto elemento di finecorsa (8) comprende un’asola centrale (81) nella quale à ̈ scorrevolmente alloggiato l’albero di azionamento (5).
  8. 8. Attuatore (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 1-7, in cui detto elemento di finecorsa (8) à ̈ sostanzialmente planare e il relativo piano di giacitura divide l’albero di azionamento (5) sostanzialmente in due metà.
  9. 9. Attuatore (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 1-8, in cui detto cinematismo comprende almeno un pignone (51) calettato sull’albero di azionamento (5), o ricavato di pezzo su questo, e un corrispondente elemento a cremagliera (63, 73) solidale a un pignone (6, 7).
  10. 10. Attuatore (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 1-8, in cui detto cinematismo à ̈ del tipo a camma/e e inseguitore/i.
  11. 11. Attuatore (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 1-10, in cui il corpo scatolare (2) comprende due pareti d’estremità (3, 4) attraverso ciascuna delle quali à ̈ inserita una vite (10, 11) di regolazione del fine corsa dei pistoni (6, 7) nella posizione di massima distanza reciproca.
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