ITBS20100037U1 - Dispositivo di ancoraggio per linee vita - Google Patents
Dispositivo di ancoraggio per linee vitaInfo
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Description
“DISPOSITIVO DI SUPPORTO PER LINEE VITA”
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha per oggetto un dispositivo di supporto per linee vita e la linea vita comprendente tale dispositivo.
Sono note linee vita, ad esempio del tipo mostrato nel documento WO2008/081375, destinate ad essere montate su strutture fisse situate tipicamente ad una certa altezza dal suolo, quali tetti di edifici, muri o travi, come sistema di sicurezza per operatori che operano a tale altezza dal suolo. Tali linee vita evitano, in caso di perdita di equilibrio da parte dell'operatore e scivolata verso il basso, l'impatto dell'operatore con strutture sottostanti o con il suolo, o quantomeno ne limitano la violenza.
Sono note linee vita comprendenti due dispositivi o paletti di supporto rigidi fissati in posizioni mutuamente distanziate, tipicamente su un tetto di una struttura edile, quale per esempio una casa, una palazzina, un capannone o simile. Tra i dispositivi di supporto viene fissato un cavo di collegamento, preferibilmente in acciaio, al quale un operatore può agganciarsi mediante un dispositivo di protezione dalle cadute dall’alto (ad esempio un’imbracatura, un cavo di sicurezza, un cordino d’aggancio, una fune di trattenuta, un avvolgitore, un moschettone o simili attrezzature di sicurezza), potendo muoversi lungo il cavo tra i paletti di supporto. In tal modo l’operatore può procedere in sicurezza sulla struttura edile, ad esempio durante la realizzazione del tetto o della copertura, nonché per la realizzazione di impianti tecnici, canali di gronda, canne fumarie o lucernari, e per le connesse fasi di riparazione e manutenzione degli stessi.
Sono inoltre noti dispositivi di supporto per linee vita fissati al di sopra di coperture di edifici e costituiti da una piastra metallica stabilmente vincolata alla copertura e dotata di una porzione (ad esempio un anello), tipicamente saldata alla piastra, sporgente dalla piastra stessa per il fissaggio del cavo di collegamento della linea vita.
Tuttavia tali dispositivi, essendo sostanzialmente rigidi, presentano l'inconveniente che, quando l’operatore vincolato alla linea vita perde accidentalmente l’equilibrio e cade dall’alto, la caduta viene arrestata dal cavo di sicurezza in modo sostanzialmente istantaneo. Tutta l’energia cinetica accumulata durante la caduta viene scaricata impulsivamente sul dispositivo di supporto, tipicamente sottoforma di una sollecitazione di trazione. Tale sollecitazione può comportare la rottura del dispositivo o il suo distacco dalla struttura portante al quale è fissato (in conseguenza al cedimento dell’ancoraggio meccanico che realizza il fissaggio). Inoltre tale sollecitazione può scaricarsi impulsivamente sull’operatore con possibili conseguenze sulla sua integrità fisica.
Per ovviare a tale inconveniente, nelle linee vita note un organo di ammortizzazione, preposto ad assorbire la suddetta sollecitazione per mezzo di un elemento sottoposto a deformazione elastica o anelastica, viene interposto, in serie, tra il cavo di collegamento e almeno un dispositivo di supporto. Sono inoltre noti dispositivi di supporto per linee vita in grado di deformarsi in caso di caduta dell’operatore, per attutire lo strappo che quest’ultimo riceve. Tali dispositivi consistono ad esempio in un paletto posizionato con il proprio sviluppo longitudinale ortogonale alla struttura edile e in grado di deformarsi, quando sottoposto alla forza derivante dalla caduta dell’operatore, tipicamente inclinandosi verso la direzione di trazione del cavo di collegamento.
La Richiedente ha riscontrato che gli attuali dispositivi di supporto per linee vita non sono esenti da inconvenienti e sono migliorabili sotto diversi aspetti.
In particolare, la Richiedente ha riscontrato che i supporti per linee vita deformabili noti sono caratterizzati da una struttura complessa e/o un ingombro e/o un peso elevati e/o da una complessità di realizzazione e/o installazione e/o da un elevato costo di realizzazione.
La Richiedente ha altresì riscontrato che i dispositivi noti deformabili non sono in grado di attutire in modo efficiente le sollecitazioni impulsive in caso di caduta.
La Richiedente ha inoltre riscontrato che i metodi noti per l’esecuzione di prove di collaudo in fase di installazione non sono esenti da inconvenienti. È noto che le linee vita, una volta installate su una struttura edile, vanno sottoposte a prove di collaudo (ad esempio una prova statica consistente nell’applicazione per un periodo di tempo di una forza costante maggiore di 2kN, tipicamente pari a 5 kN) al fine di assicurarsi che la linea vita sia sufficientemente robusta e che l’installazione sia stata effettuata correttamente. Tuttavia le prove di collaudo non possono essere eseguite sui dispositivi noti deformabili in quanto esse possono determinare una deformazione permanente dei dispositivi stessi che ne compromette il comportamento meccanico in caso di sollecitazioni.
Inoltre secondo la Richiedente i dispositivi noti deformabili in modo permanente non sono in grado di essere sottoposti in modo agevole a prove di collaudo in fase di installazione.
In questa situazione lo scopo alla base del presente modello, nei suoi vari aspetti e/o forme realizzative, è mettere a disposizione un dispositivo di supporto per linee vita e una linea vita comprendente tale dispositivo che possano essere in grado di ovviare ad uno o più degli inconvenienti citati.
Un ulteriore scopo del presente modello è mettere a disposizione un supporto per linee vita che sia sufficientemente robusto per sostenere una linea vita in ogni condizione operativa, ovvero sia in grado di rimanere fissato alla struttura edile in seguito ad una sollecitazione impulsiva derivante dalla caduta di un operatore agganciato alla linea vita, di sopportare la tensione propria del cavo di collegamento, di resistere ai cicli di fatica dovuti alla dilatazione termica della linea vita e di mantenere invariate nel tempo le caratteristiche meccaniche.
Un ulteriore scopo del presente modello è fornire un dispositivo di supporto che si presti ad essere sottoposto facilmente ad una prova statica.
Uno o più di tali scopi, e altri eventuali, che meglio risulteranno nel corso della seguente descrizione, vengono sostanzialmente raggiunto da un dispositivo di supporto per linee vita e una linea vita comprendente tale dispositivo, aventi le caratteristiche tecniche contenute in una o più delle unite rivendicazioni, ciascuna delle quali presa da sola (senza le relative dipendenze) o in qualsiasi combinazione con le altre rivendicazioni, nonché secondo i seguenti aspetti e/o forme realizzative esemplari, variamente combinati, anche con le suddette rivendicazioni.
In un aspetto il modello riguarda un dispositivo di supporto per linee vita comprendente:
- un corpo principale avente una conformazione sostanzialmente piastriforme e destinato ad essere fissato rigidamente ad una struttura edile e
- un corpo di ancoraggio avente una conformazione sostanzialmente piastriforme e dotato di una estremità vincolata solidalmente fissata al corpo principale e una estremità libera opposta a detta estremità vincolata, dove la superficie in pianta del corpo principale è maggiore della superficie in pianta del corpo di ancoraggio, dove il corpo di ancoraggio presenta una serie di linee di piegatura interposte tra dette estremità libera e vincolata, ciascuna coppia di linee di piegatura adiacenti delimitando una rispettiva sottoporzione del corpo di ancoraggio in modo da definire una serie di sottoporzioni ciascuna giacente su un piano obliquo rispetto al piano di giacenza delle sottoporzioni adiacenti;
dove detto corpo di ancoraggio è strutturato per deformarsi almeno in corrispondenza di dette linee di piegatura per effetto di una forza di trazione applicata a detta estremità libera in modo tale che l’estremità libera modifica la sua posizione rispetto all’estremità vincolata.
La Richiedente ritiene che la combinazione delle suddette caratteristiche tecniche, in particolare la presenza della serie di linee di piegatura in corrispondenza delle quali il corpo di ancoraggio si deforma per effetto di una forza di trazione applicata all’estremità libera, in modo tale che l’estremità libera modifica la sua posizione rispetto all’estremità vincolata, consente di ottenere un dispositivo di supporto per linee vita in grado di ammortizzare efficacemente lo strappo in caso di caduta di un operatore e di assorbire la sollecitazione derivante da tale caduta (evitando che tale sollecitazioni si scarichi sui fissaggi alla struttura edile o alla copertura) e caratterizzato, nel contempo, da una struttura semplice, razionale e di facile ed economica manifattura.
La Richiedente ritiene inoltre che la caratteristica tecnica secondo cui la superficie in pianta del corpo principale è maggiore della superficie in pianta del corpo di ancoraggio permette vantaggiosamente di ottenere un dispositivo di supporto che consente un fissaggio ampio e distribuito alla struttura edile, sufficientemente robusto per sorreggere gli sforzi tipici di una linea vita.
Inoltre, essendo il dispositivo composto da un corpo principale e un corpo di ancoraggio piastriformi, è possibile limitarne l’altezza rispetto alla struttura edile sul quale è fissato, limitando il braccio della forza di trazione sul dispositivo. La conformazione piastriforme del corpo principale garantisce un fissaggio stabile, sicuro e agevole su strutture edili (ad esempio un tetto) già dotate di copertura. Ancora, il dispositivo composto da corpi piastriformi è ottenibile in modo semplice ed economico, ad esempio mediante taglio in un pezzo piastriforme per sagomare il corpo principale e il corpo di ancoraggio ricavati da tale pezzo.
La Richiedente ritiene, a sua conoscenza per la prima volta, che la presenza delle linee di piegatura nel corpo di ancoraggio, strutturalmente semplici e integrabili facilmente in una struttura piastriforme (ad esempio ottenibili per semplice piegatura di una porzione di lamiera), renda possibile ottenere un dispositivo a forma di piastra avente un comportamento meccanico desiderato, e di ottenerlo inoltre in modo economico.
In un aspetto, detta deformazione del corpo di ancoraggio rimane elastica almeno fino ad un valore di detta forza di trazione minore o uguale a 2 kN, preferibilmente minore o uguale a 2,5 kN. In tale modo il dispositivo assorbe efficacemente le piccole sollecitazioni derivanti dal normale utilizzo della linea vita (e/o dai cicli termici) senza compromettere la potenzialità di assorbimento delle sollecitazioni in caso di caduta.
In un aspetto, detta deformazione diventa plastica ad un valore di detta forza di trazione maggiore di 2 kN, preferibilmente maggiore di 3 kN, ancor più preferibilmente maggiore di 4 kN. In tale modo il dispositivo assorbe efficacemente le sollecitazioni impulsive dovute alla caduta dell'operatore. Per deformazione plastica si intende una deformazione anelastica.
Secondo la Richiedente il corpo di ancoraggio, ripiegato lungo le linee di piegatura in una serie di sottoporzioni, costituisce un elemento avente una predeterminata cedevolezza plastica e in grado di limitare o annullare il carattere impulsivo di una sollecitazione da caduta. La Richiedente ha constatato, mediante l’esecuzione di test di verifica, come l’energia sviluppata nella caduta viene spesa per deformare plasticamente il corpo di ancoraggio, riducendo il carico massimo che il dispositivo deve sopportare e consentendo quindi di sottodimensionare quest’ultimo rispetto ai dispositivi noti e di ridurre l’impiego di materiale, tipicamente limitando lo spessore del corpo principale e di ancoraggio, nonché di sottodimensionare gli organi di fissaggio del corpo principale alla struttura edile.
In un aspetto detto corpo di ancoraggio è strutturato per deformarsi, per effetto di detta forza di trazione maggiore di 2 kN, tramite una distensione plastica delle sottoporzioni che tende a portare il corpo di ancoraggio in una configurazione piana, tale distensione provocando un allungamento del corpo di ancoraggio, e un allontanamento, nella direzione di applicazione della forza di trazione, dell’estremità libera dall’estremità vincolata.
In un aspetto detta estremità libera è destinata ad essere vincolata ad un cavo di collegamento di una linea vita.
In un aspetto detta serie di linee di piegature comprende un numero dispari di linee di piegatura, preferibilmente almeno 5, più preferibilmente almeno 7, ancor più preferibilmente almeno 9.
In un aspetto la serie di sottoporzioni definisce una serie di angoli minori tra ciascuna coppia di sottoporzioni adiacenti. Preferibilmente ciascuno di detti angoli minori si trova su una faccia del corpo di ancoraggio opposta alla faccia su cui si trovano gli angoli minori adiacenti.
In un aspetto il corpo di ancoraggio è ripiegato in modo tale che la serie di sottoporzioni abbia una conformazione a “dente di sega”, ad esempio le sottoporzioni pari giacciono su rispettivi piani tra loro paralleli e le sottoporzioni dispari giacciono su rispettivi piani tra loro paralleli. In un aspetto alternativo il corpo di ancoraggio è ripiegato in modo tale che la serie di sottoporzioni abbia una conformazione ad onde quadre oppure all’incirca sinusoidali. Tuttavia la presente invenzione ricomprende ogni forma realizzativa del corpo di ancoraggio in cui ciascuna sottoporzione risulta orientata secondo un angolo qualsiasi rispetto alla sottoporzione precedente.
In un aspetto l’angolo minore formato tra due sottoporzioni adiacenti è costante.
In un aspetto l’angolo minore formato tra almeno due sottoporzioni adiacenti (preferibilmente tra tutte le sottoporzioni adiacenti) è minore di o uguale a 135°, preferibilmente minore di o uguale a 110°, ancor più preferibilmente uguale a 90°. La Richiedente ha verificato che la suddetta scelta dell’angolo minore dota il corpo di ancoraggio della desiderata capacità di assorbire la forza sviluppata dalla forza di trazione, prima di giungere ad una completa distensione plastica delle sottoporzioni corrispondente ad una configurazione piana.
In un aspetto detta serie di sottoporzioni comprende una prima sottoporzione, compresa tra la prima e la seconda linea di piegatura, e una ultima sottoporzione, compresa tra la penultima e l’ultima linea di piegatura. In un aspetto la prima linea di piegatura coincide con la suddetta estremità vincolata.
In un aspetto l’estremità libera del corpo di ancoraggio ha un bordo di estremità. In un aspetto, il bordo di estremità è sostanzialmente allo stesso livello del corpo principale, in particolare complanare alla prima linea di piegatura.
In un aspetto il corpo principale individua due semispazi opposti rispetto ad esso ed entrambi comprendenti il corpo principale stesso, e il corpo di ancoraggio si sviluppa in uno solo di detti semispazi.
In un aspetto il corpo principale ha conformazione planare.
In un aspetto la superficie in pianta del corpo principale è maggiore del doppio, preferibilmente del triplo, della superficie in pianta del corpo di ancoraggio. In un aspetto il corpo principale e/o il corpo di ancoraggio hanno un rispettivo spessore costante, preferibilmente il medesimo, preferibilmente compreso tra 1mm e 10mm.
In un aspetto il corpo di ancoraggio ha una direzione di sviluppo longitudinale sviluppantesi da detta estremità vincolata a detta estremità libera e intersecante ortogonalmente la serie di linee di piegatura. In un aspetto il corpo di ancoraggio e il corpo principale hanno una rispettiva dimensione longitudinale, parallela a detta direzione di sviluppo longitudinale, e una rispettiva dimensione trasversale, ortogonale a detta direzione di sviluppo longitudinale.
In un aspetto la dimensione longitudinale e/o la dimensione laterale del corpo principale è almeno il doppio, preferibilmente il triplo, della dimensione trasversale del corpo di ancoraggio.
In un aspetto il corpo principale circonda almeno su due lati il corpo di ancoraggio, preferibilmente almeno su tre lati. In tal modo la sollecitazione in caso di caduta ricevuta dalla seconda porzione del corpo di principale si trasmette uniformemente sul corpo principale stesso evitando di danneggiare gli organi di fissaggio.
In un aspetto il corpo di ancoraggio è disposto in posizione mediana della dimensione trasversale del corpo principale, in modo da evitare o ridurre momenti di torsione sul corpo principale.
In un aspetto il corpo principale ha forma poligonale concava e presenta una concavità rientrante, e detta estremità vincolata del corpo di ancoraggio è contenuta in detta concavità. In un aspetto il corpo principale forma con il corpo di ancoraggio un corpo unico sostanzialmente piastriforme. In un aspetto detto corpo di ancoraggio ha forma poligonale convessa (esemplarmente rettangolare).
In un aspetto il dispositivo di supporto comprende organi di accoppiamento strutturati per consentire l’ancoraggio di un cavo di collegamento di una linea vita al dispositivo stesso.
In un aspetto l’estremità libera del corpo di ancoraggio comprende un foro passante.
In un aspetto detti organi di accoppiamento comprendono un perno inserito in detto foro passante e un giunto sferico (ad esempio un cuscinetto sferico o uno snodo sferico, ad esempio di tipo noto) associato a detto perno e destinato ad essere fissato ad una estremità del cavo di collegamento. In tal modo l’estremità del cavo di collegamento, potendo ruotare all’interno del giunto sferico, consente al cavo di collegamento, mediante spostamenti laterali e verticali, di orientarsi rispetto al dispositivo, in ogni condizione operativa della linea vita e in particolar modo in caso di caduta di un operatore. In tal modo si evita che i disallineamenti tra il cavo di collegamento e il corpo di ancoraggio, ad esempio la suddetta direzione di sviluppo longitudinale, creino eccessive tensioni all’interno del dispositivo, in particolare del corpo di ancoraggio, le quali possono provocare una deformazione indesiderata del dispositivo stesso.
In un aspetto il dispositivo di supporto comprende organi di fissaggio per fissare rigidamente il dispositivo alla struttura edile. In un aspetto il corpo principale presenta una pluralità di fori passanti, preferibilmente disposti lungo una pluralità di file parallele.
In un aspetto detti organi di fissaggio comprendono una pluralità di viti autoperforanti (e/o autofilettanti) strutturate per inserirsi ciascuna in un rispettivo foro di detto corpo principale e praticare un rispettivo foro in detta struttura edile (ad esempio nella copertura in lamiera di detta struttura edile) e fissare rigidamente la posizione del corpo principale a contatto con la struttura edile.
In un aspetto gli organi di fissaggio comprendono almeno una barra di montaggio controsagomata ad una porzione di superficie della struttura edile e interposta tra il dispositivo di supporto e la struttura edile stessa, in modo tale che dette viti autoperforanti passino attraverso, e rendano solidali, il corpo principale, la barra di montaggio e la porzione di superficie della struttura edile.
Preferibilmente detto corpo principale e/o detto corpo di ancoraggio e/o detta barra di montaggio sono realizzate in materiale metallico, ad esempio acciaio, preferibilmente zincato.
In un aspetto almeno dette prima e ultima sottoporzione del corpo di ancoraggio comprendono una rispettiva asola passante. Preferibilmente tutte le sottoporzioni del corpo di ancoraggio comprendono una rispettiva asola passante, preferibilmente tutte le asole essendo allineate.
In un aspetto il modello riguarda un insieme comprendente un dispositivo di supporto in accordo con la presente invenzione e un dispositivo di bloccaggio configurato per vincolare meccanicamente la prima e ultima sottoporzione in modo tale da opporsi a detta forza di trazione fino almeno ad un valore maggiore o uguale a 3 kN e impedire la deformazione plastica del corpo di ancoraggio.
In un aspetto il dispositivo di bloccaggio comprende un perno di bloccaggio, ad esempio un bullone o una colonnina filettata, strutturato per inserirsi nelle asole passanti della prima e ultima sottoporzione (preferibilmente di tutte le sottoporzioni), e uno o due dadi da avvitare sul bullone o colonnina, rispettivamente.
In un aspetto il modello riguarda una linea vita comprendente almeno un dispositivo di supporto in accordo con la presente invenzione. In un aspetto la linea vita comprende due dispositivi di supporto secondo la presente invenzione, fissati in posizioni mutuamente distanziate di una struttura edile fissa, e un cavo di collegamento fissato a collegare detti due dispositivi di supporto.
In un aspetto il modello riguarda una struttura edile dotata della suddetta linea vita, la struttura edile essendo tipicamente un tetto o una copertura di un tetto, ad esempio una copertura piana, ondulata, grecata o aggraffata, ad esempio in lamiera metallica, cemento, legno, plastica o materiale isolante. Un metodo di produzione di un dispositivo di supporto in accordo con il presente modello può comprendere le fasi di:
- predisporre una lastra piana;
- tagliare, ad esempio tramite taglio laser, detta lastra piana lungo almeno una linea di taglio in modo da separare lungo detta linea di taglio detto corpo di ancoraggio da detto corpo principale;
- piegare detto corpo di ancoraggio lungo dette linee di piegatura.
In tal modo è possibile ottenere il dispositivo oggetto del presente modello in modo semplice ed economico. Inoltre tale metodo è altamente ripetibile e si presta vantaggiosamente ad essere automatizzato.
In un aspetto la fase di tagliare include la fase di tagliare lungo due linee di taglio, preferibilmente tra loro parallele, e sviluppantesi da un bordo perimetrale della lastra piana, preferibilmente fino ad oltre la metà della lunghezza longitudinale della piastra.
In un aspetto, in detta fase di tagliare, detta linea taglio è un percorso completamente interno alla lastra piana (ossia non interseca il perimetro della piastra), in modo da ottenere un corpo di ancoraggio interno al corpo principale e circondato da esso preferibilmente su quattro lati.
In un aspetto detta lastra piana ha forma rettangolare.
In un aspetto, il suddetto metodo di produzione comprende, preferibilmente nella fase di tagliare detta lastra piana, la fase di realizzare, ad esempio mediante intaglio o punzonatura, una o più aperture di scarico alle estremità di detta linea di taglio. In tal modo è possibile distribuire la forza di trazione, trasmessa dal corpo di ancoraggio al corpo principale in particolar modo in caso di caduta, in corrispondenza dell’estremità vincolata ed evitare che tale forza di trazione si scarichi in un solo punto all’estremità della linea di taglio. Ciò consente vantaggiosamente di evitare la formazione di cricche tra il corpo principale e il corpo di ancoraggio potenzialmente dannose per l’integrità del dispositivo di supporto.
Un possibile metodo per l’esecuzione di una prova statica su una linea vita, comprende le fasi di: a) montare su una struttura edile una linea vita comprendente un primo e un secondo dispositivo di supporto tra loro distanziati e un cavo di collegamento collegante detti due dispositivi, detti dispositivi di supporto essendo in accordo con il presente modello nei suoi vari aspetti;
b) vincolare meccanicamente la prima e ultima sottoporzione di detti dispositivi di supporto in modo tale da impedire che l’ultima sottoporzione modifichi plasticamente la sua posizione rispetto alla prima quando è applicata a detta estremità libera una forza di trazione maggiore di o uguale a 3 kN, preferibilmente maggiore di o uguale a 4 kN;
c) successivamente alla fase b), applicare al cavo di collegamento una tensione maggiore di o uguale a 3 kN per un determinato periodo di tempo;
d) successivamente alla fase c), diminuire detta tensione ad un valore minore o, preferibilmente, uguale a 2 kN;
e) svincolare detta prima e ultima sottoporzione di detto corpo di ancoraggio in modo tale da consentire la suddetta deformazione plastica.
Il metodo descritto consente vantaggiosamente di effettuare prove statiche su linee vita in modo agevole, rapido ed economico. Inoltre, tale metodo non danneggia i componenti della linea vita.
In un aspetto nella fase c) detta determinata tensione è maggiore di o uguale a 4kN, preferibilmente maggiore di o uguale a 5kN, (in alcuni casi può arrivare fino a 10 kN) e detto determinato periodo di tempo è maggiore di 1 minuto, preferibilmente maggiore di o uguale a 2 minuti, preferibilmente maggiore di o uguale a 3 minuti.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione, tra cui anche una forma di realizzazione preferita, esemplari ma non esclusive, di un dispositivo di supporto per linee vita in accordo con il presente modello. Tale descrizione verrà esposta qui di seguito con riferimento agli uniti disegni, forniti a solo scopo indicativo e, pertanto, non limitativo, nei quali:
- la figura 1 è una vista prospettica di un dispositivo di supporto per linee vita in accordo con il presente modello e parzialmente esplosa;
- la figura 2 è una vista prospettica schematica di una linea vita, in accordo con il presente modello, installata su una copertura di una struttura edile e comprendente due dispositivi di figura 1;
- la figura 2A mostra un dettaglio della figura 2, con alcune parti in spaccato.
Con riferimento alle figure allegate, un dispositivo di supporto per linee vita secondo il presente modello è globalmente indicato con il numero di riferimento 1 e una linea vita secondo il presente modello è globalmente indicata con il numero di riferimento 50. In generale, lo stesso numero di riferimento è utilizzato per gli stessi elementi, eventualmente nelle loro varianti realizzative.
La linea vita comprende due dispositivi di supporto 1, fissati in posizioni mutuamente distanziate a una struttura edile fissa 60, e un cavo di collegamento 15 fissato a detti due dispositivi di supporto. La struttura edile è esemplarmente una copertura di un tetto di un capannone, ad esempio una copertura grecata, ad esempio in lamiera metallica.
Opzionalmente, al fine di migliorare la capacità di assorbimento, la linea vita può comprendere inoltre almeno un dispositivo di ammortizzazione (non mostrato), ad esempio comprendente una molla, interposto, in serie, tra il cavo di collegamento e un dispositivo di supporto.
Il dispositivo 1 comprende un corpo principale 2, avente una conformazione piastriforme (preferibilmente planare), e un corpo di ancoraggio 3 avente una conformazione piastriforme e dotato di una estremità libera 4 e una estremità vincolata 5 opposta all’estremità libera e solidalmente fissata al corpo principale. Preferibilmente, la superficie in pianta del corpo principale 2 è maggiore di quattro volte la superficie in pianta del corpo di ancoraggio 3. Il corpo di ancoraggio presenta una serie di linee di piegatura 6 interposte tra le estremità libera e vincolata, e ciascuna coppia di linee di piegatura adiacenti delimita una rispettiva sottoporzione 7 del corpo di ancoraggio, in modo da definire una serie di sottoporzioni ciascuna giacente su un piano obliquo rispetto al piano di giacenza delle sottoporzioni adiacenti. Il corpo di ancoraggio è strutturato per deformarsi almeno in corrispondenza delle linee di piegatura 6 per effetto di una forza di trazione applicata all’estremità libera 4 in modo tale che essa modifica la sua posizione rispetto all’estremità vincolata 5.
Esemplarmente, la deformazione rimane elastica almeno fino ad un valore della forza di trazione compreso tra circa 2,5kN e 4kN, sopra il quale la deformazione diventa plastica (o anelastica).
Preferibilmente, come esemplarmente mostrato nelle figure, il corpo di ancoraggio è ripiegato in modo tale che la serie di sottoporzioni abbia una conformazione a “dente di sega”, ad esempio le sottoporzioni pari giacciono su rispettivi piani tra loro paralleli e le sottoporzioni dispari giacciono su rispettivi piani tra loro paralleli. Esemplarmente la serie di linee di piegature comprende undici linee di piegatura.
In una forma alternativa, non mostrata, il corpo di ancoraggio è ripiegato in modo tale che la serie di sottoporzioni assume una conformazione ad onde all’incirca sinusoidali, ovvero il corpo di ancoraggio è piegato con continuità. In tal caso le linee di piegatura costituiscono un continuo lungo il corpo di ancoraggio.
Preferibilmente l’angolo minore formato tra due sottoporzioni adiacenti è costante e uguale a circa 90°. Preferibilmente la serie di sottoporzioni comprende una prima sottoporzione 7a, compresa tra la prima 6a e la seconda linea di piegatura 6b, e una ultima sottoporzione 7b, compresa tra la penultima 6c e l’ultima linea di piegatura 6d. Preferibilmente la prima linea di piegatura coincide con la suddetta estremità vincolata 5. Preferibilmente, l’estremità vincolata comprende da parti opposte due aperture di scarico 44 (esemplarmente di forma circolare).
Preferibilmente il corpo principale individua due semispazi opposti rispetto ad esso ed entrambi comprendenti il corpo principale stesso, e il corpo di ancoraggio si sviluppa in uno solo di detti semispazi. Preferibilmente in corpo di ancoraggio si sviluppa in un’altezza compresa tra 0mm e 100mm, preferibilmente 80mm, ancor più preferibilmente 60mm, dal corpo principale. Esemplarmente, il corpo di ancoraggio si sviluppa dal livello del corpo principale per un’altezza di circa 50mm dal corpo principale. Preferibilmente tutte le sottoporzioni, eccetto la prima sottoporzione, si sviluppano da un’altezza minima di 10mm, preferibilmente 20mm, dal corpo principale. In tal modo il corpo di ancoraggio risulta rialzato rispetto al corpo principale e non interferisce con la copertura della struttura edile e/o con le barre di montaggio e/o con gli organi di fissaggio durante ogni condizione operativa della linea vita.
Preferibilmente l’estremità libera 4 del corpo di ancoraggio ha un bordo di estremità 4a. Preferibilmente, il bordo di estremità 4a è sostanzialmente allo stesso livello del corpo principale, in particolare complanare della prima linea di piegatura. In un aspetto alternativo, non mostrato, il bordo di estremità è ad un livello differente dal livello del corpo principale, in particolare ad un livello differente dalla prima linea di piegatura, e coincide con detta ultima linea di piegatura. Ad esempio il bordo di estremità può essere ad un livello di circa 20mm dal livello del corpo principale, in modo da evitare interferenze tra l’estremità libera o il cavo di collegamento o i mezzi di ancoraggio e la copertura della struttura edile. Il corpo principale può avere conformazioni diverse da quella planare, in modo da controsagomarsi alla conformazione della struttura edile.
Il corpo principale e il corpo di ancoraggio hanno uno spessore costante, esemplarmente pari a circa 3mm. Tipicamente il corpo di ancoraggio ha una direzione di sviluppo longitudinale 3a orientata da detta estremità vincolata a detta estremità libera e intersecante ortogonalmente la serie di linee di piegatura. Preferibilmente le linee di piegatura sono rettilinee, preferibilmente uguali tra loro.
Preferibilmente il corpo principale circonda su tre lati il corpo di ancoraggio, il quale è disposto in posizione mediana della dimensione trasversale del corpo principale.
Alternativamente (non mostrato), il corpo principale circonda su quattro lati il corpo di ancoraggio, il quale è disposto in posizione centrale al corpo principale.
Preferibilmente il corpo principale ha forma poligonale concava e presenta una concavità 9 rientrante, e detta estremità vincolata del corpo di ancoraggio è contenuta in detta concavità. L’estremità libera del corpo di ancoraggio comprende preferibilmente un foro passante 10. Il dispositivo di supporto comprende preferibilmente organi di accoppiamento 20 strutturati per consentire l’ancoraggio di un cavo di collegamento di una linea vita al dispositivo stesso.
Gli organi di accoppiamento comprendono un perno 21 inserito nel foro passante e un giunto sferico 22 (ad esempio un cuscinetto sferico o uno snodo sferico, ad esempio di tipo noto) associato a detto perno e fissato ad una estremità del cavo di collegamento.
Tipicamente il dispositivo di supporto, in uso, comprende organi di fissaggio 30 per fissare rigidamente il dispositivo alla struttura edile. Il corpo principale presenta una pluralità di fori passanti 31, preferibilmente disposti lungo una pluralità di file parallele.
Preferibilmente gli organi di fissaggio comprendono una pluralità di viti autoperforanti (non mostrate) strutturate per inserirsi ciascuna in un rispettivo foro di detto corpo principale e praticare un rispettivo foro in detta struttura edile (ad esempio nella copertura in lamiera di detta struttura edile) e fissare rigidamente la posizione del corpo principale a contatto con la struttura edile.
Preferibilmente gli organi di fissaggio comprendono almeno una barra di montaggio 32 controsagomata ad una porzione di superficie della struttura edile e interposta tra il dispositivo di supporto e la struttura edile stessa, in modo tale che dette viti autoperforanti passino attraverso, e rendano solidali, il corpo principale, la barra di montaggio e la porzione di superficie della struttura edile. Preferibilmente, le barra di montaggio sono fissate alla porzione di superficie della struttura edile tramite viti (autofilettanti) che attraversano una superficie laterale della barra stessa.
Preferibilmente la barra di montaggio ha una superficie interna destinata a corrispondere con una rispettiva porzione di superficie della struttura edile e la superficie superiore, preferibilmente piana, destinata a contattare detto corpo principale. In tal modo è possibile ottenere un montaggio stabile e agevole del dispositivo su strutture edili aventi una superficie non piana. Inoltre, modificando la barra di montaggio è possibile montare il dispositivo su strutture edili aventi superfici differenti.
Quando la struttura edile è una lamiera grecata comprendente una pluralità di porzioni di superficie rialzate rispetto ad una superficie di fondo, gli organi di montaggio possono comprendere più barre di montaggio (esemplarmente tre) ciascuna controsagomata ad una rispettiva porzione di superficie e la pluralità di viti autoperforanti è disposta su più file (esemplarmente tre), ciascuna fila trovandosi in corrispondenza di una rispettiva barra di montaggio.
Preferibilmente il dispositivo di supporto è montato sulla struttura edile in modo che la direzione di sviluppo longitudinale del corpo di ancoraggio sia ortogonale a dette barre di montaggio.
Preferibilmente almeno dette prima e ultima sottoporzione del corpo di ancoraggio comprendono una rispettiva asola passante 40. Preferibilmente tutte le sottoporzioni del corpo di ancoraggio comprendono una rispettiva asola passante 40, preferibilmente tutte le asole essendo allineate.
Preferibilmente un dispositivo di bloccaggio 41 è configurato per vincolare meccanicamente la prima e ultima sottoporzione in modo tale da opporsi alla forza di trazione fino almeno ad un valore uguale a 5 kN e impedire la deformazione plastica del corpo di ancoraggio.
Preferibilmente il dispositivo di bloccaggio comprende un perno di bloccaggio 42, ad esempio una colonnina filettata, strutturato per inserirsi nelle asole passanti di tutte le sottoporzioni, e due dadi 43 da avvitare sulla colonnina.
Alternativamente, il dispositivo di bloccaggio comprende un’asta rigida (non mostrata) avente alle sue estremità due morse destinate ad agganciarsi rimovibilmente rispettivamente alla prima e ultima sottoporzione.
Preferibilmente il corpo principale forma con il corpo di ancoraggio un corpo unico sostanzialmente piastriforme. In tale caso il metodo di produzione del dispositivo di supporto può vantaggiosamente comprendere le fasi di predisporre una lastra piana rettangolare (o quadrata); tagliare, ad esempio tramite taglio laser, la lastra piana lungo una coppia di linee di taglio parallele 11 lunghe circa tre quarti la lunghezza longitudinale della lastra, in modo da separare lungo dette linee di taglio il corpo di ancoraggio dal corpo principale; piegare il corpo di ancoraggio lungo le linee di piegatura.
Claims (36)
- RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (1) di supporto per linee vita comprendente: - un corpo principale (2) avente una conformazione sostanzialmente piastriforme e destinato ad essere fissato rigidamente ad una struttura edile e - un corpo di ancoraggio (3) avente una conformazione sostanzialmente piastriforme e dotato di una estremità vincolata (5) solidalmente fissata al corpo principale e una estremità libera (4) opposta a detta estremità vincolata, dove la superficie in pianta del corpo principale è maggiore della superficie in pianta del corpo di ancoraggio, dove il corpo di ancoraggio presenta una serie di linee di piegatura (6) interposte tra dette estremità libera e vincolata, ciascuna coppia di linee di piegatura adiacenti delimitando una rispettiva sottoporzione (7) del corpo di ancoraggio in modo da definire una serie di sottoporzioni ciascuna giacente su un piano obliquo rispetto al piano di giacenza delle sottoporzioni adiacenti; dove detto corpo di ancoraggio è strutturato per deformarsi almeno in corrispondenza di dette linee di piegatura per effetto di una forza di trazione applicata a detta estremità libera in modo tale che l’estremità libera modifica la sua posizione rispetto all’estremità vincolata.
- 2. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1 dove detta deformazione del corpo di ancoraggio rimane elastica almeno fino ad un valore di detta forza di trazione minore o uguale a 2 kN, preferibilmente minore o uguale a 2,5 kN e detta deformazione diventa plastica ad un valore di detta forza di trazione maggiore di 2 kN, preferibilmente maggiore di 3 kN, ancor più preferibilmente maggiore di 4 kN.
- 3. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1 o 2 dove detto corpo di ancoraggio è strutturato per deformarsi, per effetto di detta forza di trazione maggiore di 2 kN, tramite una distensione plastica delle sottoporzioni che tende a portare il corpo di ancoraggio in una configurazione piana, tale distensione provocando un allungamento del corpo di ancoraggio, e un allontanamento, nella direzione di applicazione della forza di trazione, dell’estremità libera dall’estremità vincolata.
- 4. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove detta serie di linee di piegature comprende un numero dispari di linee di piegatura
- 5. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove detta serie di linee di piegature comprende un numero di linee di piegatura maggiore o uguale a cinque, preferibilmente sette, ancor più preferibilmente nove.
- 6. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove la serie di sottoporzioni definisce una serie di angoli minori tra ciascuna coppia di sottoporzioni adiacenti, ciascuno di detti angoli minori trovandosi su una faccia del corpo di ancoraggio opposta alla faccia su cui si trovano gli angoli minori adiacenti.
- 7. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove il corpo di ancoraggio è ripiegato in modo tale che la serie di sottoporzioni abbia una conformazione a “dente di sega”.
- 8. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove le sottoporzioni pari giacciono su rispettivi piani tra loro paralleli e le sottoporzioni dispari giacciono su rispettivi piani tra loro paralleli.
- 9. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove tutti gli angoli minori formati tra due sottoporzioni adiacenti è costante.
- 10. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove l’angolo minore formato tra almeno due sottoporzioni adiacenti, preferibilmente tra tutte le sottoporzioni adiacenti, è minore di o uguale a 135°, preferibilmente minore di o uguale a 110°, ancor più preferibilmente uguale a 90°.
- 11. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove l’estremità libera del corpo di ancoraggio ha un bordo di estremità, il bordo di estremità essendo sostanzialmente allo stesso livello del corpo principale.
- 12. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 10, dove l’estremità libera del corpo di ancoraggio ha un bordo di estremità, il bordo di estremità essendo ad un livello maggiore di o uguale a 10 mm dal livello del corpo principale.
- 13. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove il corpo principale individua due semispazi opposti rispetto ad esso ed entrambi comprendenti il corpo principale stesso, e il corpo di ancoraggio si sviluppa in uno solo di detti semispazi.
- 14. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove il corpo principale ha conformazione planare.
- 15. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove la superficie in pianta del corpo principale è maggiore del doppio, preferibilmente del triplo, della superficie in pianta del corpo di ancoraggio.
- 16. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove il corpo principale e/o il corpo di ancoraggio hanno un rispettivo spessore costante, preferibilmente il medesimo, preferibilmente compreso tra 1mm e 10mm.
- 17. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove il corpo di ancoraggio ha una direzione di sviluppo longitudinale sviluppantesi da detta estremità vincolata a detta estremità libera e intersecante ortogonalmente la serie di linee di piegatura.
- 18. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove il corpo di ancoraggio e il corpo principale hanno una rispettiva dimensione longitudinale e una rispettiva dimensione trasversale, ortogonale a detta direzione di sviluppo longitudinale, la dimensione longitudinale e/o la dimensione laterale del corpo principale essendo almeno il doppio, preferibilmente il triplo, della dimensione trasversale del corpo di ancoraggio.
- 19. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove il corpo principale circonda almeno su due lati il corpo di ancoraggio, preferibilmente almeno su tre lati.
- 20. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove il corpo di ancoraggio è disposto in posizione mediana della dimensione trasversale del corpo principale.
- 21. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove il corpo principale ha forma poligonale concava e presenta una concavità rientrante, e detta estremità vincolata del corpo di ancoraggio è contenuta in detta concavità.
- 22. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove il corpo principale forma con il corpo di ancoraggio un corpo unico sostanzialmente piastriforme.
- 23. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove detto corpo di ancoraggio ha forma poligonale convessa.
- 24. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove il dispositivo di supporto comprende organi di accoppiamento strutturati per consentire l’ancoraggio di un cavo di collegamento di una linea vita al dispositivo stesso.
- 25. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove l’estremità libera del corpo di ancoraggio comprende un foro passante.
- 26. Dispositivo (1) secondo le rivendicazioni 24 e 25 dove detti organi di accoppiamento comprendono un perno inserito in detto foro passante e un giunto sferico associato a detto perno e destinato ad essere fissato ad una estremità del cavo di collegamento.
- 27. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove il dispositivo di supporto comprende organi di fissaggio per fissare rigidamente il dispositivo alla struttura edile.
- 28. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove il corpo principale presenta una pluralità di fori passanti, preferibilmente disposti lungo una pluralità di file parallele.
- 29. Dispositivo (1) secondo le rivendicazioni 27 e 28 dove detti organi di fissaggio comprendono una pluralità di viti autoperforanti strutturate per inserirsi ciascuna in un rispettivo foro di detto corpo principale e praticare un rispettivo foro in detta struttura edile e fissare rigidamente la posizione del corpo principale a contatto con la struttura edile.
- 30. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 27 a 29 dove gli organi di fissaggio comprendono almeno una barra di montaggio controsagomata ad una porzione di superficie della struttura edile e interposta tra il dispositivo di supporto e la struttura edile stessa, in modo tale che dette viti autoperforanti passino attraverso, e rendano solidali, il corpo principale, la barra di montaggio e la porzione di superficie della struttura edile.
- 31. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove detto corpo principale e/o detto corpo di ancoraggio e/o detta barra di montaggio sono realizzate in materiale metallico, ad esempio acciaio, preferibilmente zincato.
- 32. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove detta serie di sottoporzioni comprende una prima sottoporzione, compresa tra la prima e la seconda linea di piegatura, e una ultima sottoporzione, compresa tra la penultima e l’ultima linea di piegatura e dove almeno dette prima e ultima sottoporzione del corpo di ancoraggio comprendono una rispettiva asola passante.
- 33. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dove tutte le sottoporzioni del corpo di ancoraggio comprendono una rispettiva asola passante, preferibilmente tutte le asole essendo allineate.
- 34. Insieme comprendente un dispositivo di supporto in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti e un dispositivo di bloccaggio configurato per vincolare meccanicamente la prima e ultima sottoporzione in modo tale da opporsi a detta forza di trazione fino almeno ad un valore maggiore o uguale a 3 kN e impedire la deformazione plastica del corpo di ancoraggio.
- 35. Insieme secondo la rivendicazione precedente dove il dispositivo di bloccaggio comprende un perno di bloccaggio, ad esempio un bullone o una colonnina filettata, strutturato per inserirsi nelle asole passanti della prima e ultima sottoporzione, preferibilmente di tutte le sottoporzioni, e uno o due dadi da avvitare sul bullone o colonnina, rispettivamente.
- 36. Linea vita comprendente due dispositivi di supporto, almeno uno dei quali, preferibilmente entrambi, è in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 33, fissati in posizioni mutuamente distanziate di una struttura edile fissa, e un cavo di collegamento fissato a collegare detti due dispositivi di supporto.
Priority Applications (1)
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ITBS20100037 ITBS20100037U1 (it) | 2010-10-27 | 2010-10-27 | Dispositivo di ancoraggio per linee vita |
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ITBS20100037 ITBS20100037U1 (it) | 2010-10-27 | 2010-10-27 | Dispositivo di ancoraggio per linee vita |
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ITBS20100037U1 true ITBS20100037U1 (it) | 2012-04-28 |
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ITBS20100037 ITBS20100037U1 (it) | 2010-10-27 | 2010-10-27 | Dispositivo di ancoraggio per linee vita |
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- 2010-10-27 IT ITBS20100037 patent/ITBS20100037U1/it unknown
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