ITBR20100001A1 - Procedimento per il recupero ed il riciclo selettivo dei componenti costituenti le batterie al piombo esauste. - Google Patents

Procedimento per il recupero ed il riciclo selettivo dei componenti costituenti le batterie al piombo esauste. Download PDF

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Description

PROCEDIMENTO PER IL RECUPERO ED IL RICICLO SELETTIVO DEI COMPONENTI COSTITUENTI LE BATTERIE AL PIOMBO ESAUSTE”
Descrizione
La presente invenzione concerne un procedimento per il recupero ed il riciclo selettivo dei componenti costituenti le batterie al Piombo esauste presentante un’elevata resa ed un basso impatto ambientale. Le attuati procedure industriali per il trattamento delle batterie al Piombo esauste prevedono la separazione dei materiali costituenti i vari componenti attraverso una macinazione alla rinfusa delle batterie stesse, preventivamente svuotate dall’acido contenuto, seguita da operazioni di selezione basate su differenze gravimetriche e dimensionali dei prodotti macinati: ciò porta ad una separazione grossolana delle fasi che risultano reciprocamente inquinate. Per tale ragione i vari processi di recupero dei componenti piombiferi, mescolati tra loro, si risolvono sempre in una fusione riducente in forni ad alta temperatura. Il prodotto è un metallo che per essere reso commerciale deve subire ulteriori processi di raffinazione a caldo. Tali processi producono pericolose emissioni gassose, che devono essere opportunamente gestite e continuamente controllate, ed inoltre grandi quantità di scorie e residui con alti contenuti in Piombo che, oltre a determinare una bassa resa di recupero, devono essere smaltite con notevoli costi.
Si è ora trovato un procedimento che permette di ridurre o eliminare i problemi dell’arte nota costituito da una serie di processi tra loro integrati, atti al disassemblamento ed al recupero selettivo dei vari materiali componenti una batteria al Piombo esausta. Tali processi, scelti anche per una loro facile meccanizzazione, automazione e robotizzazione a vari livelli, evitano l’inquinamento reciproco tra i vari componenti, proprio degli attuali procedimenti di trattamento alla rinfusa, e permettono un loro facile riciclo nella produzione di nuove batterie.
Con tale procedimento si evitano i processi ad alta temperatura come le fusioni riducenti e le operazioni di raffinazione termica del Piombo, conseguentemente vengono fortemente ridotte le emissioni gassose, la produzione di scorie e di altri prodotti da collocare in discarica. Con la meccanizzazione ed automazione delle operazioni si ottengono migliori condizioni igieniche nell’ambiente di lavoro. Il procedimento, oggetto della presente invenzione, per il recupero ed il riciclo selettivo dei componenti costituenti le batterie al Piombo esauste comprende essenzialmente i seguenti stadi:
• sottoporre le batterie esauste a scollettamento separando i coperchi, uniti ai collegamenti metallici esterni, dai contenitori;
• frantumare i coperchi insieme ai collegamenti metallici esterni e separare le parti metalliche, costituite sostanzialmente da Piombo, dalle plastiche;
• svuotare le batterie scollettate dalla soluzione acida, separare i componenti solidi contenuti all’interno della batteria dall’involucro esterno;
• filtrare la soluzione acida proveniente dallo svuotamento di dette batterie scollettate separando una soluzione limpida filtrata che viene concentrata, da un residuo solido, pastello, contenente ossidi e sali di Piombo;
• frantumare l’involucro esterno, costituito sostanzialmente da plastiche, dopo eventuale lavaggio con acqua;
• disgregare i componenti solidi delle batterie e separare plastiche, pastello e griglie in Piombo;
• fondere le griglie in Piombo;
• fondere le parti metalliche provenienti dalla frantumazione dei coperchi;
• sottoporre a trattamento di desolforazione il pastello proveniente dal contenuto disgregato ed eventualmente il pastello ottenuto dalla filtrazione della soluzione acida proveniente dallo svuotamento.
Lo scollettamento delle batterie può essere eseguito effettuando un taglio lungo un piano parallelo alla base della batteria con mezzi meccanici o con filo caldo o con laser o con getto d’acqua ad alta pressione o altri sistemi, ad esempio a fiamma diretta che consente di separare coperchio, elettrodi e connettori dal resto della batteria. Un nastro trasportatore ed un sistema di sensori consentono di orientare le batterie e regolare la posizione del taglio in modo da assicurare che connettori ed elettrodi, realizzati in lega PiomboAntimonio, vengano completamente asportati e non contaminino il piombo dolce delle griglie.
Una volta scoperchiata, la batteria viene svuotata rovesciando il suo contenuto su di un piano forato che trattiene i costituenti solidi e lascia cadere i liquidi in una vasca sottostante per la raccolta della soluzione elettrolitica residua, mentre l’involucro svuotato viene lavato con getto d’acqua ad alta pressione e frantumato ed in tal modo può costituire materia prima di riciclo. La parte solida delle batterie è costituita da i) griglie in Piombo, eventualmente alligato con calcio, le quali servono da supporto ii) dell’impasto di polveri (ossidi e sol fato di Piombo) che rappresenta la parte elettrochimicamente attiva della batteria ed iii ) da separatori elettrodici, che sono buste in materie plastiche (solitamente in polietilene).
La soluzione acida raccolta viene filtrata separando un residuo fine costituito da pastello (ossidi e Sali di piombo); la soluzione limpida filtrata può essere concentrata con metodi tradizionali e/o con processi a membrana per poter essere o riciclata o, in ogni caso, assumere valore commerciale.
I coperchi possono essere frantumati in frantoi, ad esempio in frantoi a martelli, in modo da poter separare le fasi presenti, parti metalliche e plastiche, preferibilmente con metodi gravimetrici (ad esempio mezzi densi) o inerziali .
Pastello, griglie e separatori elettrodici vengono frantumati con un disgregatore a coltelli ceramici, per prevenire contaminazioni, e le varie fasi possono essere separate, ad esempio, con operazioni di vagliatura ad umido con getti d’acqua ad alta pressione per la separazione del pastello nei fini.
La separazione di plastiche, pastello· e griglie in Piombo, dopo la disgregazione del contenuto delle batterie, può essere preferibilmente effettuata in due stadi, nel primo separando il pastello da griglie e plastiche, nel secondo separando le plastiche dalle griglie. Le griglie e le plastiche possono essere separate a loro volta con metodi gravimetrici o pneumatici.
Le griglie in Piombo separate possono essere fuse, dopo essere state asciugate ed eventualmente compattate in una pressa, per immersione in un bagno di Piombo dolce in caldaia, nella quale è consigliabile che la zona di immersione del materiale solido sia separala dalla zona di colata per mezzo di una barriera verticale che parta da una altezza dal fondo tale da impedire la contaminazione di ossidi e ad eventuali altre impurità presenti, che vengono rimosse dalla superficie della zona di immersione per raschiatura superficiale.
Le parti metalliche provenienti dalla frantumazione dei coperchi, costituite sostanzialmente da Piombo indurito (ad esempio lega Piombo-Antimonio), possono essere fuse in una ulteriore caldaia, eventualmente correggendo la composizione della lega con l ’aggiunta di alliganti o Piombo dolce, per poterla riciclare direttamente nel la produzione dei connettori esterni e/o per altri usi. Il pastello può riacquistare la purezza necessaria per un suo riciclo all ’uso originario attraverso un semplice trattamento di desolforazione, ad esempio con idrato sodico o con carbonato sodico. Nel caso di idratazione con idrato sodico, il prodotto ottenuto, lavato opportunamente con acqua ed essiccato a temperature inferiori a 200<®>C, possiede caratteristiche chimiche e morfologiche tali da rientrare nelle specifiche degli ossidi di Piombo per batterie.
Le plastiche disgregate dei separatori elettrodici e le plastiche separate dopo la frantumazione dei coperchi, dopo separazione dalle parti metalliche, possono essere inviate, previo lavaggio ed essiccazione, ad uno stadio di pirolisi o pirogassificazione operante a 500°C per un loro recupero energetico come gas combustibile. Le ceneri, costituite dai residui carboniosi di pirolisi e dalla carica inorganica del Polietilene, possono essere calcinate a 600°C per recuperare silice amorfa purissima.
Le operazioni di disassemblamento della batteria (posizionamento, scollettamento, svuotamento del contenitore e separazione dei vari componenti) sono state studiate per essere eseguite in modo completamente automatico con una meccanizzazione spinta delle singole operazioni. Può essere pertanto evitata la presenza di operatori in questa parte del procedimento.
11 nuovo processo per il trattamento delle batterie al Piombo esauste presenta rispetto ai processi in uso i seguenti vantaggi:
• La possibilità di un riciclo immediato della maggior parte dei componenti della batteria.
• La riduzione dei consumi energetici con l’esclusione dal processo di operazioni termiche in forni (fusioni riducenti) a temperature elevate (> 1000°C).
• L’eliminazione delle emissioni gassose e di polveri connesse alle operazioni ad alta temperatura.
• La riduzione dei residui (scorie piombifere) da collocare in discarica.
• L’aumento della resa di recupero del Piombo.
Viene ora descritta avvalendoci della fig. 1 una realizzazione in accordo all ’invenzione che non deve essere considerata una limitazione della portata dell’invenzione stessa.
Le batterie esauste ( 1 ) vengono sottoposte a scollettamento (SC) separando i coperchi (2), uniti ai collegamenti metallici esterni, dalla batteria scollettata (3). I coperchi vengono frantumati in (FI ) separando il polipropilene (4) e/o altre plastiche, dalle parti metalliche (5). Le parti metalliche, costituite sostanzialmente da Piombo indurito, vengono sottoposte a fusione (FUI ) in caldaia, con eventuale aggiunta di alliganti e/o Piombo dolce in modo da ottenere Piombo antimoniale (Pb-Sb) di composizione tale da poter essere riciclato (6).
La batteria scollettata (3) viene sottoposta a svuotamento in (SV) separando la soluzione elettrolitica residua (7) dai componenti solidi (8) e dall ’involucro (9), costituito sostanzialmente da polipropilene, PP, che viene sottoposto a lavaggio ( LI ) frantumazione (F2) e costituisce materia prima di riciclo ( 10).
La soluzione acida (7) viene sottoposta a filtrazione (FL) separando da un residuo solido fine (11), contenente ossidi e sali di Piombo, una soluzione limpida filtrata (12) di acido solforico,2SO4, che viene concentrata (C) e indi (13) può essere eventualmente riciclata o utilizzata per altri scopi.
La frazione (8) invece viene sottoposta a disgregamento (D) e successiva separazione (SP)(in due stadi) ottenendo griglie in Piombo (14) pastello (15) e plastiche (16), costituite sostanzialmente da polietilene.
Le griglie in Piombo (14) vengono lavate (L2), essiccate (El) e poste a fusione (FU2) per recuperare piombo dolce ad alta purezza (17).
11 pastello (15), eventualmente addizionato col pastello (1 1) ottenuto dalla filtrazione della soluzione acida viene sottoposto a trattamento di desolforazione (T) con idrato sodico, indi lavato con acqua (L3) ed essiccato (E2) a temperature inferiori a 200°C, ottenendo un ossidi di piombo (18) direttamente riciclabili per la fabbricazione di nuove batterie.
Le plastiche dei separatori elettrodici (16), unite eventualmente alle plastiche provenienti dalla frantumazione dei coperchi delle batterie (4), eventualmente dopo lavaggio (L4) ed essiccazione (E3), sono inviate ad uno stadio di pirolisi o pirogassi ficazione (PG) per un loro recupero energetico producendo un gas ad alto potere calorifico (19). Il residuo carbonioso di pirolisi (20) può essere calcinato (CL) per recuperare la silice amorfa contenuta nel Polietilene dei separatori elettrodici (21 ).
Si fornisce ora un esempio allo scopo di meglio illustrare la presente invenzione.
Esempio
1000 kg di batterie al piombo esauste vengono scollettate separando coperchio, elettrodi e connettori, per un totale di 100 kg.
Le batterie “scollettate” vengono svuotate dell’elettrolita residuo, circa 15 kg di una soluzione di H2SO4al 10- 15%, e degli altri costituenti e si raccolgono 35 kg di involucri in polipropilene che viene lavato, frantumato ed inviato al riciclo.
Il contenuto solido delle batterie “scollettate” viene triturato in maniera indifferenziata in un disgregatore a coltelli e vengono separati, sfruttando le proprietà gravimetriche, 590 kg di pastello, 250 kg di griglie e 10 kg di separatori elettrodici in Polietilene, Il pastello recuperato viene trattato con idrossido di Sodio che reagendo con la frazione di solfato di Piombo (mediamente il 50-60%) lo trasforma in idrossido di Piombo. Il pastello così trattato è lavato ed essiccato a temperature inferiori a 200°C e si ottengono circa 510 kg di prodotti riciclabili per la preparazione di nuove batterie.
Le griglie dopo essere state asciugate e compattate per mezzo di una pressa vengono fuse in una caldaia e si producono 240 kg di Piombo dolce.
Il Piombo antimoniale (Pb-Sb) dei connettori esterni, circa 65 kg, è fuso in una seconda caldaia ottenendo, dopo eventuale correzione di composizione con aggiunta di piombo dolce, una lega Pb-Sb direttamente riciclabile per la realizzazione di nuovi elettrodi.
Il Polietilene dei separatori elettrodici (10 kg) ed il Polipropilene dei coperchi (35 kg), dopo una essiccazione a 105°C, necessaria a rimuovere l’acqua di lavaggio residua, vengono inviati ad un pirogassificatore operante a 500°C in ambiente inerte, che consente di ottenere circa 30 kg di un gas combustibile avente un potere calorifico medio di 45 MJ/kg, oltre a 15 kg di ceneri e residui carboniosi che, calcinati a 600°C, consentono di recuperare circa 1 0 kg di silice amorfa.

Claims (7)

  1. RIVENDICAZIONI I . Procedimento per il recupero ed il riciclo selettivo dei componenti costituenti le batterie al Piombo esauste basato sui seguenti stadi eseguiti in maniera completamente automatizzata e robotizzata: · sottoporre le batterie esauste a scollettamento separando i coperchi, uniti ai collegamenti metallici esterni, dai contenitori; • frantumare i coperchi insieme ai collegamenti metallici esterni e separare le parti metalliche, costituite sostanzialmente da Piombo, dalle plastiche; · svuotare le batterie scollettale dalla soluzione acida, separare i componenti solidi contenuti all ’interno della batteria dairinvolucro esterno; • filtrare la soluzione acida proveniente dallo svuotamento di dette batterie scollettate separando una soluzione limpida filtrata che viene concentrata, da un residuo solido, pastello, contenente ossidi e sali di Piombo; • frantumare l’involucro esterno, costituito sostanzialmente da plastiche, dopo eventuale lavaggio con acqua; • disgregare i componenti solidi delle batterie e separare plastiche, pastello e griglie in Piombo; • fondere le griglie in Piombo; • fondere le parti metalliche provenienti dalla frantumazione dei coperchi; • sottoporre a trattamento di desolforazione il pastello proveniente dal contenuto disgregato ed eventualmente il pastello ottenuto dalla filtrazione della soluzione acida proveniente dallo svuotamento.
  2. 2. Procedimento come da rivendicazione 1 dove le griglie in Piombo separate vengono fuse, dopo essere state asciugate ed eventualmente compattate, in un bagno di Piombo dolce in caldaia.
  3. 3. Procedimento come da rivendicazione 2 dove nella caldaia la zona di immersione del materiale solido è separata dalla zona di colata per mezzo di una barriera verticale che parte da una altezza dal fondo tale da impedire la contaminazione di ossidi e ad eventuali altre impurità presenti in fasi meno dense del Piombo stesso, che vengono rimosse dalla superficie della zona di immersione per raschiatura superficiale.
  4. 4. Procedimento come da rivendicazione 1 dove le parti metalliche, costituite sostanzialmente da Piombo indurito, vengono fuse in caldaia, eventuatmente correggendo la composizione della lega con l’aggiunta di alliganti o Piombo dolce.
  5. 5. Procedimento come da rivendicazione 1 dove le plastiche separate dopo la disgregazione del contenuto dei contenitori e/o le plastiche separate dopo la frantumazione dei coperchi insieme ai collegamenti metallici e relativa separazione vengono inviate ad uno stadio di pirolisi o pirogassificazione per un loro recupero energetico come gas combustibile.
  6. 6. Procedimento come da rivendicazione 1 dove le ceneri di pirolisi sono calcinate per recuperare la silice amorfa costituente la carica organica del Polietilene dei separatori elettrodici.
  7. 7. Procedimento come da rivendicazione 1 dove la separazione di plastiche, pastello e griglie in Piombo, dopo la disgregazione del contenuto dei contenitori, viene effettuata in due stadi, nel primo separando il pastello, nel secondo separando le plastiche dalle griglie in Piombo.
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