ITBO960509A1 - Metodo per il trattamento di una pluralita' di segnali - Google Patents

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Cinzia Sidoti
Claudio Carnevale
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Magneti Marelli Spa
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Description

D E S C R I Z I O N E
del brevetto per invenzione industriale
La presente invenzione è relativa ad un metodo per il trattamento di una pluralità di segnali, provenienti da sensori o dall’elaborazione di altri segnali generati da sensori, per la valutazione dell’ efficienza di uno o più dispositivi o elementi di un sistema. -I dispositivi o gli elementi di un sistema possono essere divisi in attuatoli, cioè i dispositivi che eseguono un’operazione fisica, ed i sensori, cioè i dispositivi che non effettuano operazioni fisiche, ma rilevano la condizione di stati fisici e la trasducono in un segnale, generalmente di tipo elettrico.
Sono note numerose applicazioni in cui viene monitorata l’efficienza di uno o più attuatori di un sistema mediante l’elaborazione di un’insieme di segnali provenienti da sensori presenti nel sistema stesso. Sono inoltre note applicazioni in cui viene monitorata l’efficienza di singoli sensori mediante l’elaborazione di un’insieme di segnali provenienti da altri sensori presenti nel sistema stesso.
II limite delle applicazioni esistenti è il fatto che non sono in grado di riconoscere e trattare delle situazioni di degradi multipli o simultanei di più sensori, cioè le situazioni in cui più sensori sono parzialmente o totalmente degradati contemporaneamente. In tali situazioni le applicazioni esistenti non riescono normalmente a riconoscere quali componenti del sistema, attuatoli o sensori, sono effettivamente degradati e quali sono ancora efficienti, ma si comportano come se fossero degradati a causa dell’effetto negativo dei componenti effettivamente degradati.
E’ evidente che tale limite è particolarmente dannoso nelle applicazioni in cui è richiesta una elevata affidabilità delle diagnosi di degrado; un tipico esempio di queste applicazioni è il controllo deir efficienza di un dispositivo di riduzione delle emissioni inquinanti di un motore endotermico, cui la descrizione farà esplicito riferimento senza per questo perdere in generalità.
La normativa degli Stai Uniti per il monitoraggio delle emissioni inquinanti, nota con il nome di OBD2 (già in vigore), e l’equivalente normativa europea per il monitoraggio delle emissioni inquinanti, nota con il nome di EOBD (ancora allo studio), obbligano i costruttori di motori endotermici a monitorare l’efficienza di tutti i componenti il cui degrado di prestazioni può provocare un aumento delle emissioni inquinanti, e quindi di tutti i componenti del dispositivo di riduzione delle emissioni inquinanti. Inoltre, nel caso in cui uno di questi componenti superi il livello massimo di degrado ammissibile, il dispositivo di controllo deve segnalarlo all’utente, il quale è obbligato ad effettuare la sostituzione del componente degradato.
E’ evidente che, visto l’obbligo della sostituzione di un componente degradato, è necessario che il dispositivo di controllo fornisca delle indicazioni affidabili sullo stato dei vari componenti monitorati.
Nei dispositivi di controllo noti dei sistemi di riduzione delle emissioni inquinanti di un motore endotermico non sono trattati degradi simultanei o multipli dei sensori, per cui nel caso in cui più sensori risultino parzialmente o totalmente degradati, questi possono fornire delle misure errate ad una centralina di controllo dell’efficienza, con la conseguente segnalazione di sostituzione di un componente efficiente o la mancata segnalazione di sostituzione di un componente non efficiente.
Un tipico esempio di questa situazione è il degrado di una sonda lambda posta a monte di un catalizzatore; anche se il catalizzatore rientra ancora nei margini di funzionamento ammessi, la sonda lambda degradata potrebbe fare sì che l' algoritmo di controllo giudichi il catalizzatore degradato.
Obiettivo della presente invenzione è un metodo per il trattamento di una pluralità di segnali, provenienti da sensori o dall’elaborazione di altri segnali generati da sensori, per la valutazione dell’efficienza di uno o più dispositivi o elementi di un sistema, in grado di funzionare correttamente anche nel caso di degradi multipli o simultanei di più sensori o attuatori.
Secondo la presente invenzione viene realizzato un metodo di trattamento di una pluralità di segnali per la valutazione dell’efficienza di almeno un dispositivo, il detto metodo essendo atto ad associare alla detta prima pluralità di segnali almeno un valore di uscita, il metodo comprendendo la fase di acquisire una prima pluralità di valori, ciascun valore della detta prima pluralità di valori corrispondendo ad un segnale della detta prima pluralità di segnali; il metodo essendo caratterizzato dal fatto di comprendere le fasi di:
calcolare un indice di appartenenza della detta prima pluralità di valori ad un insieme di preimpostate famiglie di pluralità di valori mediante una prefissata funzione di indice di appartenenza, ad ognuna delle dette famiglie essendo associati un vettore di coefficienti utilizzato dalla detta funzione di indice di appartenenza per il calcolo del detto indice di appartenenza ed un detto valore di uscita caratteristico della famiglia stessa; ed
associare alla detta prima pluralità di segnali il detto valore di uscita caratteristico della famiglia avente il detto indice di appartenenza più elevato con la detta prima pluralità di valori,
Per una migliore comprensione della presente invenzione viene ora descritta una forma di realizzazione preferita, a puro titolo di esempio non limitativo, con riferimento ai disegni allegati, nei quali:
- la figura 1 illustra schematicamente un motore endotermico funzionante secondo il metodo di controllo della presente invenzione;
- la figura 2 è una tabella relativa ad un insieme di valori assunti in diverse condizioni di funzionamento da una pluralità di grandezze del motore di figura 1 ; - la figura 3 è un diagramma riportante alcuni valori assunti in diverse condizioni di funzionamento da due grandezze del motore di figura 1 ;
- la figura 4 è illustra un dettaglio di una parte del motore di figura 1 ; e
- la figura 5 è un diagramma riportante alcuni valori assunti in diverse condizioni di funzionamento da alcune grandezze del motore di figura 1.
In figura 1 è illustrato con 1 un motore endotermico funzionante secondo il metodo di controllo della presente invenzione.
Il motore 1 comprende un blocco motore 2, un collettore di scarico 3, un catalizzatore 4 collegato al blocco motore 2 per mezzo del collettore di scarico 3, un condotto di uscita 5 collegato al catalizzatore 4, un sensore 6 posto sul collettore di scarico 3, un sensore 7 posto sul condotto di uscita 5, ed una centralina di controllo 8 collegata al blocco motore 2, al sensore 6, ed al sensore 7.
Come illustrato in figura 4, il blocco motore 2 comprende una pluralità di organi caratteristici di un motore endotermico a benzina: una pluralità di cilindri 20 contenenti rispettivi pistoni 21 mobili collegati ad uno stesso albero motore (non illustrato); nel cielo di ogni cilindro è presente almeno una prima apertura chiusa da una valvola di scarico 22 collegata al collettore di scarico 3 ed una seconda apertura chiusa da una valvola di aspirazione 23 e collegata ad una camera detta collettore di aspirazione 24. Nel collettore di aspirazione 24 è presente un iniettore 25 alimentato da un serbatoio della benzina 26 mediante una pompa 27 ed atto ad effettuare l' iniezione di benzina nel collettore di aspirazione 24 stesso ed è presente una valvola a farfalla 28 per parzializzare la quantità di aria in ingresso. Inoltre il blocco motore 2 è provvisto di un dispositivo di raffreddamento (non illustrato) normalmente utilizzante un liquido di raffreddamento, tipicamente acqua, che viene fatto circolare internamente ai blocco motore 2.
Il blocco motore 2 comprende inoltre una pluralità di sensori 9 collegati alla centralina di controllo 8 per il rilievo di una pluralità di parametri caratteristici del funzionamento del motore 1, quali, ad esempio, la temperatura del liquido di raffreddamento, la velocità di rotazione dell’albero motore, la pressione media presente nel condotto di aspirazione 24, e la posizione della valvola a farfalla 28.
I sensori 6 e 7 (figura 1) sono definiti da una prima e da una seconda sonda lambda (rispettivamente dette sonda lambda a monte del catalizzatore e sonda lambda a valle del catalizzatore) per il rilievo della composizione stechiometrica dei gas di scarico rispettivamente prima e dopo il catalizzatore 4.
La centralina di controllo 8 comprende un’unità di elaborazione 10, un’unità di memoria 11 collegata all’unità di elaborazione 10, ed un’unità di visualizzazione 12 comandata dall’unità di elaborazione 10.
Viene di seguito descritto il metodo della presente invenzione applicato al controllo dell’efficienza del sistema di abbattimento delle emissioni inquinanti del motore 1.
La progettazione del sistema di controllo si compone di più fasi successive di seguito descritte.
In una prima fase viene definito l’insieme di componenti, attuatoli e sensori, di cui si vuole monitorare lo stato di efficienza; in particolare in questo esempio realizzai ivo si vuole monitore l’efficienza del sistema di abbattimento delle emissioni inquinanti del motore 1, cioè il catalizzatore 4 ed i sensori 6 e 7.
In una seconda fase vengono definiti ed analizzati i possibili degradi dei componenti di cui si vuole monitorare l’efficienza, cioè il catalizzatore 4 ed i sensori 6 e 7.
In una terza fase viene definita una pluralità generale di segnali comprendente tutti i segnali che sono o che potrebbero essere discriminanti nel valutare lo stato di degrado dei componenti di cui si vuole monitorare l’efficienza. Tali segnali possono provenire direttamente da sensori o possono provenire dall’elaborazione di altri segnali generati da sensori.
In una quarta fase viene effettuata una serie di prove sperimentali sul motore I; tali prove sono effettuate con diversi stati di degrado dei componenti di cui si vuole monitorare l’efficienza (tipicamente il degrado viene simulato elettronicamente) ed in diverse condizioni di funzionamento del motore 1 (ad esempio variando il numero di giri dell’albero motore, la temperatura del liquido di raffreddamento, la posizione della valvola a farfalla 28, ed altri). Per ogni prova, che risulta essere contraddistinta da un particolare stato di degrado e da una particolare condizione di funzionamento, viene acquisita una pluralità di valori corrispondenti alla citata pluralità generale di segnali. L’insieme dei risultati di tali prove viene riunito in una prima serie di pluralità di valori. Successivamente la prima serie di pluralità di valori viene analizzata statisticamente mediante metodologie statistiche di analisi canonica discriminante per identificare i segnali della citata pluralità generale aventi il più alto contenuto discriminante nei confronti dei degradi dei componenti di cui si vuole monitorare l efficienza, cioè il catalizzatore 4 ed i sensori 6 e 7. I segnali della pluralità generale che hanno il maggior contenuto discriminante vengono riuniti in una pluralità discriminante di segnali, a cui corrisponde una seconda serie di pluralità di valori. La seconda serie di pluralità di valori è composta dai valori della prima serie di pluralità di valori che corrispondono ai segnali della pluralità discriminante di segnali.
Un esempio di una seconda serie di pluralità di valori corrispondente ad una pluralità discriminante di segnali è rappresentato dalla tabella di figura 2, in cui nelle colonne sono riportati i diversi segnali monitorati, mentre nelle righe sono riportate le pluralità di valori assunti nelle diverse condizioni di funzionamento. Tale tabella è stata ricavata durante prove di messa a punto di un sistema per il controllo dell’efficienza delle sonde lambda 6 e 7 e del catalizzatore 4 del motore 1. In questo esempio la pluralità discriminante di segnali è definita dai seguenti segnali:
GiriSM: numero di giri dell’albero motore del motore 1
NCPre: numero di commutazioni della sonda a monte (sensore 6)
NCPst: numero di commutazioni della sonda a valle (sensore 7)
DKo2Fin: variazione del controllo del titolo della sonda a monte (sensore 6)
Ilaml : contenuto di energia del segnale della sonda a monte (sensore 6)
Ilam2: contenuto di energia del segnale della sonda a valle (sensore 7)
ITotStab: indice del catalizzatore
Freqmed: frequenza media del segnale della sonda a monte (sensore 6) IntSvP: tempo di transizione ricco-magro della sonda a valle (sensore 7) in cutoff
IntSvN: tempo di transizione magro-ricco della sonda a valle (sensore 7) in presenza di un arricchimento di iniezione
IDiag: diagnosi della dissimmetria di commutazione magro-ricco/ricco-magro del segnale della sonda a monte (sensore 6)
Le prime quattro colonne della tabella di figura 2 rappresentano il valore di degrado simulato delle sonde lambda 6 e 7 durante le varie prove sperimentali. In particolare SalSM (indice del ritardo di salita del segnale) e DisSM (indice del ritardo di discesa del segnale) si riferiscono alla sonda lambda a monte (sensore 6), mentre SalSV (indice del ritardo di salita del segnale) e DisSV (indice del ritardo di discesa del segnale) si riferiscono alla sonda lambda a valle (sensore 7). Un valore più elevato di tali parametri indica un degrado maggiore della sonda lambda corrispondente.
In un quinta fase vengono determinate quali e quante famiglie (o cluster o classi) di degrado su ogni componente di cui si vuole monitorare Γ efficienza sono separabili nello spazio definito dalla pluralità discriminante di segnali. Tale valutazione è effettuata applicando delle metodologie statistiche di analisi dei cluster (o “cluster analysis”) alla seconda serie di pluralità di valori determinata sperimentalmente.
Un primo esempio di questo è rappresentato in figura 3, in cui è illustrato un diagramma che riporta il risultato di una analisi dei cluster applicato ad una serie di pluralità di valori limitata a tre stati di degrado ben distinti del motore 1 e riferita a solo due segnali (per semplicità e chiarezza del diagramma) del motore 1, in particolare Ilaml e Freqmed (rispettivamente il contenuto di energia del segnale del sensore 6 e la frequenza media del segnale del sensore 6). I tre stati di degrado sono rispettivamente: normale funzionalità della sonda a monte (sensore 6), parziale degrado della sonda a monte (sensore 6), degrado completo della sonda a monte (sensore 6). Si può notare come i valori assunti dai due segnali II am1 e Freqmed nei tre stati di degrado si collocano in tre zone distinte del diagramma, la zona “a” per il primo stato, la zona “b” per il secondo stato, e la zona “c” per il terzo stato. Ad ogni cluster o classe di degrado separabile (o individuabile) corrisponde così un ben definito stato di degrado del motore 1.
Aumentando il numero di segnali considerati ed il numero di condizioni di funzionamento, la separazione di tutti gli stati di degrado in corrispondenti classi può non essere possibile. Un esempio di questo è rappresentato in figura 5, in cui è illustrato un diagramma che riporta il risultato di una analisi dei cluster applicata ad una maggior numero di stati di degrado ed ad un maggior numero di segnali rispetto all’ esempio di figura 3. Nel diagramma di figura 5 sono illustrati con un pallino, con una croce o con un asterisco le diverse pluralità di segnali rilevate sperimentalmente, proiettate in assi canonici identificati mediante le citate metodologie statistiche di analisi canonica discriminante applicate. Nel diagramma sono indicate con una linea chiusa e numerate da 1 a 7 le classi di degrado separabili. Si può notare come alcune classi (ad esempio la classe 1) sono associate ad un unico stato di degrado, mentre altre classi (ad esempio la classe 4) sono associate a più stati di degrado. Questo è dovuto al fatto che con l’analisi dei segnali utilizzati non è possibile separare, cioè riconoscere singolarmente, alcuni stati di degrado. Tale situazione si verifica normalmente con stati di degrado simili, cioè contraddistinti da degradi simili di stessi componenti, per cui tale situazione non rappresenta un limite significativo del metodo della presente invenzione.
In una sesta fase viene scelta una tipologia di funzione di indice di appartenenza, cioè una finizione che data in ingresso una serie di coefficienti tipici di un cluster o classe di degrado e data in ingresso una pluralità di valori rilevati da una pluralità di segnali, fornisce in uscita l' indice di appartenenza della pluralità di segnali al cluster o classe di degrado in oggetto. Le tipologie di funzioni discriminanti ricavate a partire da tali funzioni di indice possono essere molteplici; dopo studi teorici e prove sperimentali è stato evidenziato che le funzioni che complessivamente si adattano meglio all’ analisi dell’ efficienza di un sistema per Γ abbattimento delle emissioni inquinanti di un motore 1 endotermico sono le funzioni polinomiali.
In una settima fase vengono determinati per la funzione di indice di appartenenza polinomiale la matrice dei valori dei coefficienti tipici di ogni cluster o classi di degrado determinate applicando le metodologie statistiche di analisi dei cluster, come in precedenza descritto (quinta fase). Tale matrice dei coefficienti è determinata applicando metodologie statistiche di analisi discriminante applicate alla seconda serie di pluralità di valori corrispondente alla pluralità discriminante di segnali.
In una ottava fase viene associato ad ogni famiglia o cluster un corrispondente valore o pluralità di valori di uscita. Il numero ed il tipo di valori di uscita associati ad ogni famiglia o cluster dipendono essenzialmente dal tipo di utilizzo a cui tali valori sono destinati. I valori di uscita possono cioè essere utilizzati per elaborazioni successive (ad esempio il calcolo di alcune grandezze di controllo basate su tali valori), oppure possono essere direttamente utilizzati per effettuare delle valutazioni sullo stato di efficienza di componenti del motore 1 (ad esempio indicare se è o meno necessaria la sostituzione di un componente oppure indicare una percentuale di efficienza residua di uno o più componenti).
Con l’ottava fase termina la progettazione del sistema di controllo, di seguito viene descritto il funzionamento di tale sistema di controllo.
Secondo il procedimento di controllo della presente invenzione, durante il funzionamento del motore 1, l’unità di elaborazione 10 rileva periodicamente la pluralità, detta pluralità dei valori di ingresso, dei valori corrispondente ai segnali della pluralità discriminante di valori. Successivamente l’unità di elaborazione 10 calcola il valore del indice di appartenenza della pluralità dei valori di ingresso con ognuno dei citati cluster o famiglie di degrado per determinare la famiglia o cluster di appartenenza della pluralità dei valori di ingresso stessa, cioè la famiglia o cluster nei cui confronti la pluralità dei valori di ingresso presenta il massimo valore di indice di appartenenza. Il valore di indice di appartenenza della pluralità di valori di ingresso con una famiglia o cluster di degrado è calcolato mediante la citata funzione di indice di appartenenza che utilizza i valori della pluralità di valori in ingresso ed i valori dei coefficienti associati alla famiglia o cluster in oggetto.
Una volta determinata la famiglia di appartenenza, allo stato di funzionamento corrente viene attribuita lo stato di funzionamento caratteristico della famiglia a cui la pluralità di valori di ingresso appartiene. Tale stato di funzionamento è espresso fisicamente dalla pluralità di valori di uscita caratterizzante tale famiglia di appartenenza.
La pluralità di valori di uscita può essere o meno omogenea con la pluralità di valori di ingresso. Una prima pluralità di valori si intende omogenea con una seconda pluralità di valori se tra i valori delle due pluralità è possibile stabilire una relazione in cui due valori in relazione tra loro sono riferiti ad una stessa grandezza. Nel caso in cui la pluralità di valori in uscita è omogenea con la pluralità di valori acquisiti, tale pluralità in uscita, caratteristica per ogni famiglia o cluster, può essere definita secondo diverse modalità, ad esempio può essere posta uguale alla pluralità dei valori di una particolare misura, oppure può essere posta uguale alla pluralità di valori bari centrica della famiglia, cioè quella pluralità di valori calcolata effettuando una media pesata su tutte le pluralità di valori della citata seconda serie di pluralità di valori che appartengono alla famiglia di degrado in oggetto.
Infine, se necessario, l’unità di elaborazione 10 invia un opportuno segnale di comando all’unità di visualizzazione 12 in modo da avvertire un utente del tipo di guasto o del degrado in corso.
Il metodo della presente invenzione presenta numerosi vantaggi, in particolare riesce a rilevare e quantificare degradi multipli di più sensori e/o attuatoli contemporaneamente, tenendo quindi conto delle influenze reciproche esercitate dai componenti degradati gli uni sugli altri.
In particolare nella valutazione dello stato di efficienza di una serie di componenti, il metodo della presente invenzione permette un notevole aumento dell’ affidabilità delle diagnosi con una conseguente riduzione dei costi di manutenzione, in quanto vengono sostituiti solo i componenti realmente degradati, ed un conseguente aumento dell’efficienza complessiva dell’apparato, in quanto il degrado di un componente è prontamente segnalato.
Inoltre il metodo della presente invenzione è implementabile con costi contenuti in un qualsiasi dispositivo di controllo dello stato di degrado, in quanto intervenendo solo sull’elaborazione dei segnali provenienti dai sensori o da mezzi di elaborazione del segnale esistenti, non richiede l’aggiunta di ulteriori componenti.
Risulta infine chiaro che al metodo di controllo qui descritto ed illustrato possono essere apportate modifiche e varianti.
In particolare il metodo di stima dell’efficienza della presente invenzione può essere vantaggiosamente utilizzato in un qualsiasi dispositivo di controllo dell’efficienza, con particolare vantaggio nel caso di organi da monitorare mutuamente influenzanti. L’unica modifica da apportare al metodo e al dispositivo fin qui descritto è costituita dal tipo di sensori, e conseguentemente del tipo di segnali utilizzati, che devono essere adattati alle caratteristiche del sistema e degli organi da controllare

Claims (19)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1) Metodo di trattamento di una pluralità di segnali per la valutazione dell’efficienza di almeno un dispositivo, il detto metodo essendo atto ad associare alla detta pluralità di segnali almeno un valore di uscita; il metodo comprendendo la fase di acquisire una pluralità di valori, ciascun valore della detta pluralità di valori corrispondendo ad un segnale della detta pluralità di segnali; il metodo essendo caratterizzato dal fatto di comprendere le fasi di: calcolare un indice di appartenenza della detta pluralità di valori ad un insieme di preimpostate famiglie di degrado mediante una prefissata funzione di indice di appartenenza, ad ognuna delle dette famiglie essendo associati un insieme di coefficienti utilizzato dalla detta funzione di indice di appartenenza per il calcolo del detto indice di appartenenza ed almeno un detto valore di uscita caratteristico della famiglia stessa; ed associare alla detta pluralità di segnali il detto valore di uscita caratteristico della famiglia avente il detto indice di appartenenza più elevato con la detta pluralità di valori.
  2. 2) Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la detta funzione di indice di appartenenza è definita da un polinomio.
  3. 3) Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i detti vettori di coefficienti associati alle dette famiglie sono calcolati mediante metodologie statistiche di analisi discriminante applicate ad un primo gruppo di pluralità di valori in cui ciascuna pluralità di valori è associata alla detta pluralità di segnali.
  4. 4) Metodo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che il detto primo gruppo di pluralità di valori è acquisito mediante prove sperimentali.
  5. 5) Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che le dette famiglie vengono definite mediante l’utilizzo di metodologie statistiche di analisi dei cluster applicate ad un secondo gruppo di pluralità di valori in cui ciascuna pluralità di valori è associata almeno alla detta pluralità di segnali.
  6. 6) Metodo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che il detto secondo gruppo di pluralità di valori è acquisito mediante prove sperimentali.
  7. 7) Metodo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che il detto secondo gruppo di pluralità di valori coincide con il detto primo gruppo di pluralità di valori.
  8. 8) Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la detta pluralità di segnali è definita dai segnali che appartengono ad una pluralità generale di segnali e che presentano il maggior potere discriminante nei confronti di possibili degradi del detto dispositivo.
  9. 9) Metodo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che il detto potere discriminante è calcolato applicando metodologie statistiche di analisi canonica discriminante ad un terzo gruppo di pluralità di valori in cui ciascuna pluralità di valori è associata alla detta pluralità generale di segnali.
  10. 10) Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di operare con un sistema comprendente almeno un attuatore ed almeno un sensore; almeno uno dei segnali della detta pluralità di segnali provenendo dal detto sensore o da organi di elaborazione di segnali provenienti dal detto sensore.
  11. 11) Metodo secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che il detto valore di uscita è atto ad indicare lo stato di degrado del detto sensore.
  12. 12) Metodo secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che il detto valore di uscita è atto ad indicare lo stato di degrado del detto attuatore.
  13. 13) Metodo secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che il detto valore di uscita è atto ad indicare lo stato di degrado del detto sensore e del detto attuatore.
  14. 14) Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di associare ad ogni detta famiglia una pluralità di valori di uscita.
  15. 15) Metodo secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che la detta pluralità di valori di uscita è omogenea con la detta pluralità di valori di ingresso.
  16. 16) Metodo secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che la detta pluralità di valori di uscita associata ad una prima delle dette famiglie è la pluralità di valori baricentrica della detta prima famiglia stessa.
  17. 17) Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la detta pluralità di segnali è definita da una pluralità di segnali tipici del funzionamento dei componenti di un autoveicolo; il detto valore di uscita associato ad ogni detta famiglia essendo atto ad indicare lo stato di degrado di almeno un componente del detto autoveicolo.
  18. 18) Metodo secondo la rivendicazione 17, caratterizzato dal fatto che il detto autoveicolo comprende un sistema catalitico per la riduzione delle emissioni inquinanti; il detto valore di uscita associato ad ogni detta famiglia essendo atto ad indicare lo stato di degrado dei componenti del detto sistema catalitico.
  19. 19) Motore endotermico comprendente un sistema catalitico per la riduzione delle emissioni inquinanti, caratterizzato dal fatto di comprendere un dispositivo di controllo dell’efficienza del detto sistema catalitico operante secondo il metodo descritto nelle rivendicazioni 17 e 18.
IT96BO000509A 1996-10-10 1996-10-10 Metodo per il trattamento di una pluralita' di segnali IT1286727B1 (it)

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