ITBO960271A1 - Dispositivo per il prelievo di campioni bioptici da tessuti rigidi - Google Patents

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cannula
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proximal end
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Paolo Alvatroni
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Description

DISPOSITIVO PER IL PRELIEVO DI CAMPIONI BIOPTICI DA TESSUTI RIGIDI
DESCRIZIONE DELL'INVENZIONE
La presente invenzione si inquadra nel settore tecnico concernente la realizzazione di strumenti chirurgici destinati ad essere utilizzati durante il prelievo di campioni di tessuto osseo e/o osteomidollare da un organismo vivente allo scopo di eseguirne una diagnosi.
In particolare l'invenzione si riferisce alla realizzazione di un dispositivo ad ago per l'esecuzione manuale di una biopsia su tessuti rigidi.
Sono da tempo noti diversi tipi di dispositivi per l'esecuzione di biopsie. In particolare, per il prelievo di campioni di tessuti rigidi, quali ad esempio i tessuti ossei, i dispositivi tradizionali prevedono una cannula dotata di impugnatura in corrispondenza della propria estremità prossimale, mentre l'estremità distale risulta rastremata e solitamente provvista di un bordo affilato. All'interno della cannula è scorrevolmente inserito un mandrino, costituito da un ago cilindrico la cui estremità prossimale è anch'essa dotata di un'impugnatura, e la cui estremità distale è dotata di una punta opportunamente conformata. Il mandrino ha lunghezza tale che, quando inserito totalmente nella cannula, presenta la propria punta leggermente sporgente dall'estremità distale della cannula medesima.
L'utilizzo del dispositivo sopra descritto prevede il suo inserimento nel tessuto rigido da prelevare, attraverso la cute ed eventuali fasci muscolari interposti; la punta del mandrino in questo caso favorisce la perforazione dei tessuti, compresa la porzione esterna più rigida del tessuto osseo, ed impedisce che tessuti estranei al campione da prelevare vengano introdotti nella cannula .
Una volta eseguita la perforazione il mandrino viene estratto dalla cannula, e la stessa viene fatta avanzare con ripetuti movimenti rotatori, in modo da isolare un cilindro di tessuto che viene inglobato nella cannula medesima. Vengono quindi eseguiti sulla cannula movimenti di rotazione ed oscillazione che, auspicabilmente, causano il distacco del cilindro suddetto dal resto del tessuto. La cannula viene infine ritirata insieme al campione prelevato.
I dispositivi del tipo sopra descritto presentano diversi inconvenienti, primo fra tutti la possibilità che il campione bioptico non venga completamente staccato dal resto del tessuto, e che quindi non segua la cannula durante la sua estrazione.
Inoltre i movimenti oscillatori impressi alla cannula creano sempre delle microfratture nel tessuto circostante a quello prelevato. In tal modo si aumenta la sofferenza del paziente e si ritardano i tempi di guarigione.
Infine, sempre durante l'estrazione della cannula, il campione può fuoriuscire parzialmente dall'estremità distale della stessa, in quanto la rastremazione di quest'ultima può non essere sufficiente a trattenere il campione.
Un dispositivo che risolve parzialmente gli inconvenienti sopraelencati è noto dalla domanda di brevetto italiana RM92A 000111. La soluzione tecnica proposta in tale domanda prevede l'introduzione nella cannula, una volta estratto il mandrino, di un cilindro avente diametro esterno non maggiore del diametro interno della cannula e dotato, in corrispondenza della propria estremità distale, di una sottile lamina approssimativamente semicilindrica, che costituisce una parziale continuità della sagoma del suddetto cilindro .
Quest'ultimo viene introdotto nella cannula fino a quando la lamina si interpone fra la parete interna della cannula ed il campione, esercitando sullo stesso una pressione, anche a causa della rastremazione presente nell'estremità distale della cannula medesima .
Ciò agevola il distacco del campione bioptico anche senza l'esecuzione dei movimenti oscillatori della cannula. Sono comunque necessarie le predette rotazioni della stessa, perché il campione abbia buone probabilità di staccarsi dal resto del tessuto.
La soluzione sopra descritta migliora le prestazioni dei dispositivi per biopsia tradizionali, ma non risolve completamente il problema, in quanto l'estremità del campione bioptico deve essere staccata dal resto del tessuto tramite ripetuti movimenti rotatori dell'insieme cannula-cilindro. Ciò provoca ancora lacerazioni nel tessuto circostante, ed inoltre sono stati rilevati problemi nel corso dell'introduzione della lamina. Infatti essa presenta la tendenza a storcersi, rendendone a volte problematica la successiva estrazione dalla cannula.
Lo scopo principale della presente invenzione è quello di proporre un dispositivo per biopsia di tessuti rigidi in grado di garantire la separazione del campione bioptico dal resto del tessuto senza l'esecuzione di movimenti rotatori ed oscillatori del dispositivo medesimo, e senza pertanto apportare ulteriori traumi e sofferenze al paziente.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello
di rendere le operazioni suddette di semplice e poco costosa attuazione.
Gli scopi suindicati vengono ottenuti in accordo con il contenuto delle rivendicazioni.
Le caratteristiche della presente invenzione sono evidenziate nel seguito con riferimento alle allegate tavole di disegno, in cui:
- la figura 1 illustra schematicamente una vista laterale in sezione di una prima forma di realizzazione del dispositivo per biopsia oggetto della presente invenzione;
- la figura 2 illustra una vista ingrandita in sezione laterale della porzione indicata con A del dispositivo di figura 1;
- la figura 3 illustra una vista schematica parzialmente in sezione del cilindro di resezione del presente dispositivo;
- la figura 4 mostra, in scala notevolmente ingrandita, una vista secondo la sezione IV-IV di figura 3;
- la figura 5 illustra il dispositivo di figura 1 al termine della fase di introduzione del cilindro di resezione nella cannula;
- la figura 6 illustra una vista parziale ingrandita ed in sezione di una seconda forma di realizzazione del presente dispositivo, nella medesima fase operativa di figura 5;
- la figura 7 illustra una terza forma di realizzazione del presente dispositivo.
Con riferimento alle figure 1 e 2, con 1 viene indicato un dispositivo per il prelievo di campioni bioptici da tessuti rigidi secondo la presente invenzione.
Esso è costituito da una cannula metallica 3 sostanzialmente cilindrica, aperta alle estremità e dotata, in corrispondenza della propria estremità prossimale 3a, di un'impugnatura 4, atta ad agevolarne l'utilizzo manuale. La cannula 3 è inoltre rastremata in corrispondenza della propria estremità distale 3b, che risulta seghettata ed affilata per meglio penetrare nel tessuto sul quale eseguire l'esame bioptico.
L'impugnatura 4 lascia accessibile l'estremità prossimale della cannula 3 (fig. 1).
All'interno della cannula 4 è inseribile scorrevolmente un mandrino 5, anch'esso sostanzialmente di forma cilindrica e preferibilmente realizzato con materiale metallico. Il mandrino 5 è dotato di un'impugnatura 6 in corrispondenza della propria estremità prossimale 5a, ed appuntito in corrispondenza della propria estremità distale 5b. La lunghezza del mandrino 5 è tale che, una volta introdotto completamente nella cannula 3, la sua estremità distale appuntita 5b fuoriesce dall'estremità distale 3b della cannula 3 medesima.
Il dispositivo 1 prevede inoltre un cilindro cavo 7 (vedasi figura 3), anch'esso realizzato con idoneo materiale metallico, destinato ad essere introdotto all'interno della cannula 3 e dotato, nella propria estremità distale 7b, di mezzi di resezione 71.
La lunghezza del cilindro cavo 7 è tale che, quando inserito completamente all'interno della cannula 3, i mezzi di resezione 7 fuoriescono parzialmente dall'estremità distale 3b della stessa (vedasi anche figura 5) per recidere la porzione terminale 8a di un campione bioptico 8.
In una prima forma di realizzazione della presente invenzione, tali mezzi di resezione 71 sono costituiti da una coppia di lobi metallici contrapposti 72,73, di lunghezza predeterminata. Tali lobi 72,73 sono costituiti da porzioni cilindriche di uguale lunghezza e costituiscono sostanzialmente un prolungamento parziale della sagoma del cilindro cavo 7. Essi sono ad esempio realizzati praticando uno scasso 79 nell'estremità distale 7b del cilindro cavo 7 stesso. La loro conformazione è più agevolmente identificabile dal disegno di figura 4.
Le estremità 74,75 dei lobi 72,73 sono affilate, e sono atte a tranciare agevolmente il tessuto osseo dal quale ottenere il campione bioptico 8.
All'estremità prossimale 7a del cilindro cavo 7 è associato un cappuccio 76 rimovibile ed atto ad impedire, quando inserito, l'afflusso di aria all'interno del cilindro cavo 7 dall'estremità prossimale 7a,
Il funzionamento del dispositivo 1 nella suddetta prima forma di realizzazione prevede innanzitutto la completa introduzione nella cannula 3 del mandrino 5, fino a quando l'impugnatura 6 di quest'ultimo non si sovrappone all'impugnatura 4 della cannula 3 stessa.
Il cilindro cavo 7 viene nel frattempo tenuto al difuori del dispositivo 1.
Si introduce quindi la cannula 3 fino in prossimità del tessuto dal quale prelevare il campione bioptico 8. L'estremità distale appuntita 5b del mandrino 5 agevola questa operazione, ed in particolar modo la perforazione del primo strato del tessuto osseo, in genere particolarmente resistente.
Una volta raggiunto il bersaglio, il mandrino 5 viene estratto dalla cannula 3, e la stessa viene fatta avanzare fino ad inglobare una porzione sostanzialmente cilindrica di tessuto, che costituisce il campione bioptico 8.
Il cilindro cavo 7 viene a questo punto privato del proprio cappuccio 76 ed introdotto completamente nella cannula 3, secondo il verso W di figura 5. Nell'ultima parte della propria corsa, i lobi contrapposti 72,73 impegnano la porzione rastremata della cannula 3 stessa, seguendone il contorno e fuoriuscendo quindi dall'estremità distale 3b di quest'ultima. Le estremità 74,75 dei lobi suddetti, seguendo un percorso il quale, guidato dalla sopra citata rastrematura, risulta sostanzialmente convergente, recidono agevolmente il tessuto osteomidollare situato nei pressi dell'estremità 8a del campione 8, e tendono infine a congiungersi, imprigionando il campione 8 medesimo in una sorta di pinza.
Il cappuccio 76 viene nuovamente posizionato all'estremità prossimale 7a del cilindro cavo 7, ed il dispositivo 1 viene a questo punto estratto senza ulteriori movimenti. Il campione 8 viene così sicuramente estratto contestualmente al dispositivo 1 medesimo, in quanto imprigionato fra i lobi 72,73 dei mezzi di resezione 71. Il contenimento del campione 8 viene inoltre agevolato da una depressione che tende a crearsi all'interno del cilindro cavo 7, ermeticamente chiuso dal cappuccio 76.
Una seconda forma di realizzazione del dispositivo 1 per il prelievo di campioni bioptici, illustrata in figura 6, prevede che i mezzi di resezione 71 siano composti da una singola lamella 77, la quale costituisce la prosecuzione parziale del cilindro cavo 7.
Il funzionamento del dispositivo 1 nella suddetta seconda forma di realizzazione è sostanzialmente identico a quanto già descritto per la prima forma di realizzazione. Durante l'ultima fase dell'introduzione del cilindro cavo 7 nella cannula 3 secondo la direzione W, la lamella 77 impegna la rastrematura della cannula 3 stessa e fuoriesce dall'estremità distale 3b di quest'ultima, recidendo il campione bioptico 8. Il campione 8 viene quindi trattenuto dalla lamella 77 in cooperazione con la porzione terminale della cannula 3.
Una terza forma di realizzazione del dispositivo 1 è illustrata in figura 7, secondo un piano di sezione laterale ortogonale a quello di figura 1.
In detta terza forma di realizzazione il cilindro cavo 7 risulta permanentemente inserito nella cannula 3 e scorrevole in essa fra una posizione arretrata X ed una avanzata Y, illustrata in tratteggio.
Al cilindro cavo 7 risulta fissato lateralmente un grilletto 80, in prossimità dell'estremità prossimale 7a del cilindro 7 stesso. Il grilletto 80 fuoriesce lateralmente dall'impugnatura 4 attraverso un'apertura 40 in essa realizzata.
Il mandrino 5 viene in questo caso inserito all'interno della cannula 3 coassialmente al cilindro cavo 7, quando quest'ultimo si trova nella propria posizione arretrata X. L'estremità distale appuntita 5b del mandrino 5 fuoriesce dall'estremità distale 3b della cannula 3.
I mezzi di resezione 71 sono in questo caso completamente contenuti all'interno della cannula 3. Essi possono essere realizzati sia secondo la prima forma di realizzazione del dispositivo 1 che secondo la seconda forma di realizzazione dello stesso.
II grilletto 80 è bloccabile reversibilmente in maniera nota quando il cilindro cavo 7 si trova nella propria posizione avanzata Y.
Il funzionamento del dispositivo nella sua terza forma di realizzazione prevede che, da principio, il cilindro cavo 7 si trovi nella propria posizione arretrata X, e che il mandrino 5 si trovi completamente inserito nella cannula 3.
La cannula 3 viene a questo punto introdotta nel tessuto da prelevare, come già precedentemente descritto, ed il mandrino 5 viene estratto completamente. La cannula viene fatta avanzare per prelevare un campione bioptico.
Il cilindro cavo 7 viene quindi portato nella propria posizione avanzata Y tramite un'azione manuale sul grilletto 80, che viene bloccato in tale posizione. Similmente a quanto già visto in precedenza, i mezzi di resezione 71 recidono la porzione terminale del campione bioptico e trattengono lo stesso all'interno della cannula 3.
Quest 'ultima viene infine ritratta dall'organo interessato dalla biopsia, il mandrino 80 viene sbloccato ed il cilindro cavo 7 viene riportato nella propria posizione arretrata X.
I vantaggi che si ottengono con la presente invenzione sono principalmente costituiti dal fatto che il campione bioptico viene separato dal resto del tessuto senza che sia necessaria l'esecuzione di movimenti rotatori e/o oscillatori del dispositivo di prelievo 1, e senza pertanto apportare ulteriori ed inutili traumi al paziente .
Un ulteriore vantaggio è dato dal fatto che il campione bioptico stesso risulta perfettamente integro.
Infine, i risultati sopra citati vengono ottenuti per mezzo di un dispositivo affidabile, poco costoso e di semplice e sicuro utilizzo.
L'invenzione in questione è stata ovviamente descritta, con riferimento ai disegni allegati, a puro titolo esemplificativo, e non limitativo, ed è pertanto evidente che ad essa possono essere apportate tutte quelle modifiche o varianti suggerite dalla pratica e dalla sua attuazione ed utilizzazione, comunque comprese nell'ambito definito dalle rivendicazioni seguenti.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo ad ago per il prelievo di campioni bioptici da tessuti rigidi, del tipo composto da una cannula 3 dotata, in corrispondenza della propria estremità prossimale 3a, di un'impugnatura 4, e rastremata in corrispondenza della propria estremità distale 3b, composto inoltre da un mandrino 5, dotato in corrispondenza della propria estremità prossimale Sa di un'impugnatura 6 ed appuntito in corrispondenza della propria estremità distale 5b, atto ad essere inserito scorrevolmente all'interno di detta cannula 3 ed avente lunghezza tale che, quando inserito totalmente entro quest 'ultima, la citata estremità distale appuntita 5b fuoriesca dalla citata estremità distale 3b, essendo detto dispositivo altresì composto da almeno un cilindro cavo 7, destinato ad essere introdotto all'interno della citata cannula 3, il suddetto dispositivo caratterizzandosi per il fatto che il citato cilindro cavo 7 presenta, in corrispondenza della propria estremità distale 7b, mezzi di resezione 71, atti a fuoriuscire da detta estremità distale 3b della predetta cannula 3, a seguito dell'introduzione di detto cilindro cavo 7 nella menzionata cannula 3, per recidere la porzione terminale 8a di un campione bioptico 8 prelevato dalla citata cannula 3.
  2. 2 . Dispositivo per il prelievo di campioni bioptici da tessuti rigidi, del tipo composto da una cannula 3 dotata, in corrispondenza della propria estremità prossimale 3a, di un'impugnatura 4 e rastremata in corrispondenza della propria estremità distale 3b, caratterizzato dal fatto di prevedere altresì un cilindro cavo 7, permanentemente inserito in detta cannula 3 e scorrevole all'interno della stessa fra una posizione arretrata X, nella quale mezzi di resezione 71, disposti in corrispondenza dell'estremità distale 7b di detto cilindro cavo 7, sono contenuti all'interno della citata cannula 3, in prossimità dell'estremità distale 3b della stessa, ed una posizione avanzata Y, nella quale detti mezzi di resezione 71 fuoriescono dalla menzionata estremità distale 3b, il citato dispositivo prevedendo inoltre almeno un mandrino 5, inseribile all'interno della citata cannula 3 quando detto cilindro cavo 7 si trova nella propria posizione arretrata X, in modo tale che l'estremità distale appuntita 5b di detto mandrino 5 fuoriesca dalla citata estremità distale 3b della cannula 3.
  3. 3. Dispositivo secondo le rivendicazioni 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di resezione 71 sono composti da almeno due lobi contrapposti 72,73, aventi forma di porzioni cilindriche, e sostanzialmente costituenti una prosecuzione parziale della sagoma del citato cilindro cavo 7 per una lunghezza predeterminata, detti lobi 72,73 essendo altresì destinati a trattenere il citato campione bioptico 8 dopo la sua recisione.
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che le estremità 74,75 dei citati lobi contrapposti 72,73 risultano affilate.
  5. 5 Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di prevedere un cappuccio 76, in corrispondenza dell 'estremità prossimale 7a del citato cilindro cavo 7, atto ad impedire l'afflusso di aria all'interno di detto cilindro cavo 7 da detta estremità prossimale 7a .
  6. 6. Dispositivo secondo le rivendicazioni 1 o 2, caratterizzato dal fatto che i citati mezzi di resezione 71 sono composti da una singola lamella 77, costituente la prosecuzione parziale del citato cilindro cavo 7, detta lamella 77 essendo altresì destinata a trattenere, in cooperazione con la citata estremità distale 3b, il citato campione bioptico 8 dopo la sua recisione.
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto di prevedere un grilletto 80, fissato a detto cilindro cavo 7 in prossimità dell'estremità prossimale 7a del medesimo e fuoriuscente lateralmente dalla citata impugnatura 4 attraverso un'apertura laterale 40 della stessa, per consentire l'attuazione dello scorrimento di detto cilindro cavo 7 fra le citate posizioni arretrata X ed avanzata Y.
  8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detto cilindro cavo 7 è reversibilmente bloccabile nella propria posizione avanzata Y.
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