ITBO950133A1 - Sistema per il trattamento di acqua in circuiti idrici di apparecchia- ture dentali - Google Patents

Sistema per il trattamento di acqua in circuiti idrici di apparecchia- ture dentali Download PDF

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Abstract

Un sistema per il trattamento di acqua prevede, lungo un primo ramo (2a) di adduzione dell'acqua ed a monte di una serie di diramazioni (5) asservite ad utenze (4), un gruppo (7) di dissoluzione e dosaggio di un prodotto solido avente caratteristiche disinfettanti ed anticalcaree per l'acqua, il prodotto è dosabile nell'acqua in corrispondenza ed in proporzione al flusso dell'acqua richiesto da parte di almeno una delle utenze (4) attivata in misura tale, a regime, di realizzare un effetto disinfettante e decalcificante ed, in regime transitorio, un effetto di sovra - dosaggio.(FIG. 1).

Description

DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:
SISTEMA PER IL TRATTAMENTO DI ACQUA IN CIRCUITI IDRICI DI APPARECCHIATURE DENTALI.
Il presente trovato concerne un sistema per il trattamento di acqua in circuiti idrici di apparecchiature dentali, in particolare per la disinfezione e l’inibizione al calcare della stessa acqua.
Nei campo della realizzazione di apparecchiature dentali uno dei fattori più delicati e di maggiore interesse c quello inerente la disinfezione globale dei manipoli operativi, di tutta la circuiteria di alimentazione agli stessi di fluidi (qui in particolare l'acqua o il liquido fisiologico) e della stessa acqua che viene alimentata costantemente alle utenze-uomo, ossia ai manipoli che operano in bocca al paziente ed al condotto di adduzione ai bicchiere di risciacquo.
A tale proposito sono noti sistemi inerenti a metodologie ed apparecchiature ideate per risolvere il suddetto problema della disinfezione della circuiteria idrica tramite due diverse filosofie di sterilizzazione di cui una a ciclo continuo ed una a ciclo discontinuo.
AI primo caso appartiene quanto illustrato nella pubblicazione DE-3.028.550, in cui si cerca di ovviare al succitato problema tramite una apparecchiatura realizzante una disinfezione continua e che comprende un contenitore di liquido disinfettante collegato ad una pompa dosatrice dello stesso all'interno dei condotti di alimentazione di fluido alle attrezzature del riunito (ovvero i manipoli, il bicchiere, la sputacchiera ecc.). Tale pompa è asservita ad una centralina di controllo posta sul riunito in modo da controllare il dosaggio nei condotti del liquido disinfettante, attivato in modo intermittente, ovvero periodicamente, in funzione della quantità d'acqua richiesta dai l'attrezzatura in quel momento funzionante.
Questo dispositivo, che pur funzionando ad immissione discontinua realizza in pratica una disinfezionc continua dell'acqua e dei relativi condotti, presenta l'inconveniente che il prodotto disinfettante, miscelato all'acqua al momento della sua immissione nei condotti idrici, può venire a contatto con le pareti interne del cavo orale in concentrazioni elevate. Ne consegue che tale liquido disinfettante dovrà presentare caratteristiche di aggressività tollerabili dal paziente c che non sempre si adattano ad una buona efficacia di disinfczione finale.
Una ulteriore apparecchiatura per la disinfezione con continuità dei condotti e dei fluidi di adduzione ai manipoli è esplicata nel brevetto DE -3.611.329, in cui è ancora previsto un serbatoio contenente del liquido disinfettante e associabile ad un tappo di chiusura dello stesso e collegato alla rete idrica di alimentazione di acqua al riunito dentale; il contenitore è svincolabile dal riunito per permetterne il riempimento con liquido disintettante che, tramite una pompa, viene portato aH'interno di una camera di miscelazione dove avviene effettivamente la disinfezione dell'acqua proveniente dalla rete idrica durante l'attivazione del riunito.
Analogamente alla precedente soluzione, il problema maggiore riguarda le non elevate caratteristiche intrinseche di disinfezione del liquido utilizzato, in quanto questo entra poi in contatto con il cavo orale del paziente; il contenitore inoltre risulta di piccole dimensioni, visto che ('alloggiamento avviene all'interno della base del riunito, c quindi deve essere frequentemente sostituito o rabboccato tramite il suo prelievo dalla base stessa.
La seconda metodologia prevede invece l'utilizzo della tecnica di sterilizzazione discontinua, come illustrato nella pubblicazione EP-111.249, nella quale si prevede di chiudere l'alimentazione di acqua in alimentazione agli strumenti per mezzo di una valvola di intercettazione, poi di aprire le singole valvole di intercettazione degli strumenti, quindi di immettere in pressione, nel condotto dell'acqua di alimentazione ed a valle della valvola di intercettazione generale, un liquido sterilizzante e, al termine, di interrompere l'immissione di liquido sterilizzante e di riaprire la valvola di intercettazione generale per l'espulsione del liquido sterilizzante inquinante dall'intero condotto di alimentazione dell'acqua c per il risciacquo dei condotti stessi prima della loro riutilizzazione a regime normale. Durante questa fase le singole valvole degli strumenti vengono lasciate aperte per permettere la fuoriuscita del liquido sterilizzante e dell'acqua di risciacquo dai condotti.
Questa apparecchiatura è in grado di eseguire la sterilizzazione anche con prodotti alquanto forti cd efficaci poiché il procedimento va eseguito quando gli strumenti non vengono utilizzati, ad esempio al termine di una giornata, di una sessione o di una settimana lavorativa.
Anche tale apparecchiatura non è priva di inconvenienti, ad esempio è necessaria una notevole quantità di acqua (e di tempo) per il risciacquo dei condotti idrici di adduzione dell'acqua per evitare che possano rimanere anche i più piccoli residui di liquido sterilizzante (che ovviamente è molto aggressivo e non tollerabile dal paziente) lungo gli stessi. Oltre a ciò, anche la quantità di liquido sterilizzante deve essere notevole per poter riempire l'intero circuito dell'acqua e per eseguire efficacemente la disinfezione dei condotti nei quali, durante le fasi di passaggio di acqua di rete (che come sappiamo risulta potabile, ma non certamente priva di elementi patogeni) vengono a formarsi nuclei inquinanti particolarmente attivi e resistenti.
Sempre nel campo delle soluzioni a ciclo discontinuo è previsto un ulteriore dispositivo, esplicato nel brevetto EP - 317.521 della stessa Richiedente, che prevede di alimentare un liquido sterilizzante nei condotti di alimentazione dell'acqua e/o dell'aria a valle delle valvole di intercettazione degli stessi lasciate chiuse e di inviare poi nei medesimi condotti un fluido per la rimozione del liquido sterilizzante. Con tale soluzione si è riusciti a ridurre i volumi di liquido sterilizzante in gioco e, di conseguenza anche i tempi di ciclo, dal momento che venivano interessati solo le porzioni terminali dei condotti idrici afferenti agli strumenti.
In tale soluzione, come nella precedente, vi è sicuramente una più ampia efficacia nella sterilizzazione, ma il consumo di tempo e liquido risulta comunque non trascurabile, soprattutto nei momenti di frequenti cambi di paziente.
Senza contare il fatto che, in tutte le apparecchiature fino ad ora descritte, mai veniva affrontato il problema della durezza dell'acqua di rete (variabile da zona a zona, ma comunque sempre elevata, specie nei centri urbani) che porta ad incrostazioni calcaree nei condotti, negli organi di controllo e negli stessi manipoli.
A tale scopo la Richiedente ha sorprendentemente riscontrato come, utilizzando un prodotto con proprietà disinfettanti c anticalcarcc fra loro combinate, immesso nei condotti di alimentazione delle utenze a ciclo continuo, si potesse ottenere un risultato estremamente efficace anche con dosaggi minimi e con conseguente durata del prodotto decisamente superiore a quella delle apparecchiature di tipo noto sopra accennato.
Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sottoriportate ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma dì realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
- la figura 1 illustra uno schema di una parte di un circuito idraulico di un riunito dentale dotato del sistema di trattamento di acqua oggetto del presente trovato;
- la figura 2 illustra un gruppo di dissoluzione e dosaggio facente parte del sistema di trattamento di cui a figura 1, ed in una vista schematica.
Conformemente alle figure dei disegni allegati, e con particolare riferimento alla figura 1, il sistema in oggetto ha come scopo il trattamento dell'acqua in un circuito idrico, indicato genericamente con 1, presente in apparecchiature dentali quali i noti riuniti (qui non illustrati in tutte le loro parti in quanto noti).
Tali riuniti comunque comprendono, tra l'altro, una linea 2 di alimentazione dell'acqua da una nota rete idrica 3 verso una serie di utenze 4 composte da una pluralità di manipoli operativi (qui esemplificatamente illustrati con una turbina 4a, un micromotore 4b, una siringa 4c ed un utensile per detartrasi 4d), oltre ad un condotto di alimentazione ad un bicchiere 13. Più precisamente nella soluzione in oggetto, ed anche conseguentemete al tipo di trattamento ed al tipo di struttura che lo effettua, la linea 2 di alimentazione si sviluppa lungo due rami di adduzione di acqua dalla rete idrica 3: il primo 2a che alimenta direttamente le suddette utenze 4 (cioè quelle utilizzate per il trattamento diretto nel cavo orale, ad anche indicate come utenze-uomo), mentre il secondo 2b alimenta la restante parte del circuito idrico che risulta afferente ad una sputacchiera 12.
Ognuna delle suddette utenze 4 è dotata di relative diramazioni 5 che collegano il primo ramo 2a di alimentazione agli stessi manipoli, dove le diramazioni 5 stesse sfociano. Ognuna delle diramazioni 5 è prevista di almeno una relativa prima valvola 6 di intercettazione della stessa acqua in modo da permettere, con la sua apertura, l'afflusso di acqua all'utenza 4 quando questa è richiesta.
In questo contesto è previsto il sistema in oggetto che prevede (vedi sempre fig. 1), lungo il suddetto primo ramo 2a di adduzione dell'acqua alle utenze-uomo 4 ed a monte delle diramazioni 5, un gruppo 7 di dissoluzione e dosaggio di un prodotto solido, prevalentemente a struttura granulare od in polvere, che presenta caratteristiche disinfettanti ed anticalcaree per l'acqua. Per ottenere l'effetto di disinfezione ed antiincrostante il prodotto è dosabile nell'acqua in corrispondenza ed in proporzione al flusso della stessa acqua richiesto da parte di almeno una delle utenze 4 che viene attivata: in pratica il concetto di tale sistema è il poter disinfettare con continuità e mantenere sempre disinfettato (ed altresì decalcificato) il primo ramo 2a di adduzione e, di volta in volta, la diramazione 5 relativa all'utenza 4 attivata attraverso la miscelazione del prodotto con l'acqua che via via viene prelevata dalla rete idrica 3.
Per ottenere ciò, dando altresì la possibilità di una notevole autonomia all'impianto, si è pensato di ricorrere ad un gruppo 7 di miscelazione funzionante secondo il principio della dissoluzione. Questo comprende (vedi figura 2) un corpo cavo 8 di alloggiamento di una cartuccia 9 di raccolta del prodotto (permeabile all’acqua e ricaricabile o sostituibile), associabile a mezzi 10 di collegamento al primo ramo 2a di adduzione dell'acqua; la cartuccia 9 si trova quindi completamente "annegata" in acqua proveniente dalla linea 2 di alimentazione ed il prodotto si dissolve nel solvente-acqua fino a realizzare una soluzione, indicata con 12, che riempie il corpo 8;
Come già accennato, il gruppo 7 è posto a monte delle diramazioni 5 realizzate sul circuito del riunito 1, ma a valle della linea 2 principale di alimentazione per permettere alla rete idrica 3 di alimentare separatemente, ovvero lungo il ramo 2a, le utenze-uomo 4 dalla sputacchiera 12, la quale è alimentata dal ramo 2b.
Tornando al gruppo 7 di dissoluzione, il ramo 2a viene segmentato da un diaframma 13 che obbliga l'acqua passante nello stesso a subire una deviazione che interessa il corpo cavo 8 e la soluzionel2 in esso contenuta (vedi freccia F); tra diaframma 13 e ramo 2a viene previsto un passaggio dosato 11 definente una sorta di "tubo Venturi" destinato a richiamare una quantità proporzionale c dosata della miscela sottostante, funzione della portata della richiesta da parte delle utenze 4. In pratica è in questo spazio che avviene la miscelazione tra acqua idrica di rete e prodotto fino a dare origine alla miscela disinfettante e anticalcare di cui sopra.
La quantità di prodotto disciolta dal gruppo 7 risulta tale che, a regime, permetta di realizzare un corretto effetto disinfettante - decalcificante, mentre se il flusso d'acqua viene richiamato solo dopo un certo periodo di pausa sul riunito, cioè ad inizio sedute o dopo lunghe soste come il cambio di un paziente, vi può essere un regime transitorio in cui il rilascio del prodotto presenta un dosaggio più elevato rispetto al regime normale così da creare un effetto di sovra-disinfezione dei condotti idrici per un limitato tempo per poi ripristinare la normale quantità di prodotto disciolto: questo effetto è determinabile, in tempo e valore, agendo sul rapporto tra portata di acqua in transito nel passaggio dosato Il e volume del corpo 8. In altre parole, limitando il volume del corpo 8 si ottiene, a regime, un dosaggio tarato a parametri minimi ma sufficienti a mantenere l'effetto disinfettante desiderato e richiesto, e durante i transitori, un rilascio nell'acqua di una soluzione a maggiore concentrazione di prodotto (ed a tempi limitati) sufficiente a garantire un effetto di sovra-disinfezione, laddove è proprio maggiormente richiesto.
La strutturazione del gruppo 7, come indicata in figura, è puramente esemplificativa e potrà allo scopo essere utilizzato un qualunque gruppo di dosaggio presentante comunque le suddette caratteristiche o comunque ad esse adeguato.
Tale sistema può utilizzare un prodotto composto dalle seguenti sostanze che nelle proporzioni sono calcolate per 100 grammi di prodotto:
un sequestrante di calcio e magnesio, ad esempio EDTA c derivati, citrati e derivati, tartrati e derivati, polifosfati e derivati, in misura di 50 gr. ± 25 gr.;
- un disinfettante a base di cloro attivo, ad esempio cloro-isocianurati, clorammina, ipocloriti ed altri prodotti cloroderivati e/o un disinfettante a base di ammonio quaternario, ad esempio benzalconiocloruro, benzoxoniocloruro, cetiltrimetilbenzilammoniocloruro ed altri per un totale di 10 gr. (- 5 gr., 10);
modificatori o correttori organolettici, quali edulcoranti sintetici acariogeni, aromi, coloranti q.b. ai 100 gr. totali;
- coadiuvanti tecnologici nella misura di 0,1 - 1,0 gr.
A questo gruppo di componenti possono essere aggiunte anche altre sostanze, quali una ulteriore sostanza monitorabilc ed indicatrice del dosaggio che permette il controllo in tempo reale dello stesso dosaggio della sostanza lungo il primo ramo 2a di adduzione: in pratica questa sostanza risulta sottoposta ad un controllo di un rilevatore chimico, posto lungo il ramo interessato 2a, il quale percepisce la presenza o l'assenza della sostanza monitorabile lungo il primo ramo 2a, e ad inviare un relativo segnale di allarme posto sul riunito e visibile chiaramente dal medico (qui solo schematicamente illustrato in quanto di tipo noto, come ad esempio un apposito LED luminoso 14 che rimane spento in caso di presenza del prodotto e viene acceso dal dispositivo nel caso di assenza del prodotto stesso, o viceversa).
Un ulteriore componente che può essere previsto per ottenere un prodotto dosabile maggiormente "isotonico" c quindi più facilmente integrabile a quelle che sono le richieste mediche è un cosiddetto osmotizzante isotonico, come ad esempio il cloruro di sodio (NaCl), in misura tale da portare la soluzione complessiva risultante ad un valore di pressione osmotica equivalente a 8,9 gr./lt. di cloruro di sodio, in acqua distillata, che risulta essere il valore medio di pressione osmotica del flusso ematico dell'uomo.
Tale sistema quindi raggiunge gli scopi prefissati grazie ad una struttura molto semplice e che permette di non stravolgere l'architettura costruttiva dei circuiti idrici dei riuniti; oltre a ciò, un altro fattore molto importante è l'aver pensato di effettuare una disinfezione (e contemporanea "decalcificazione") a ciclo continuo con un prodotto solido, a struttura granulare o polvere, che permette rispetto alle soluzione con disinfettante liquido:
un accurato controllo delle quantità dosabili del prodotto da immettere nel circuito idrico del riunito, ovvero il prodotto è disciolto in miscela nel corpo di contenimento e viene dosato direttamente dal flusso di acqua richiesto di volta in volta dall'utenza attivata; questo fa sì che possa essere trattato un elevato numero di litri di acqua con una quantità globale di prodotto solido relativamente ridotta così da richiedere l'intervento di sostituzione della cartuccia ad intervalli di tempo relativamente lunghi (un mese o più), anche perché il prodotto viene immesso solo nel ramo di adduzione riservato alle utenze dirette ai cavo orale od al bicchiere, dove la quantità di flusso richiesta è già di per sè limitata;
- una elevata sicurezza di disinfezione e dccalcificazione del circuito idrico;
- il tempo di trattamento e l'efficacia del prodotto risulta sempre veloce e aH'intcrno della normale tempistica operativa dell'attivazione del manipolo senza dover necessariamente fermare anche solo momentaneamente il riunito;
- il sistema così strutturato permette inoltre di effettuare un sovra-dosaggio di prodotto nel ramo di adduzione quando il riunito viene riattivato o dopo una certa pausa nell'attivazione delle utenze.
- la sostituzione della cartuccia di prodotto inoltre risulta veloce, comoda e priva di rischi di contaminazione dall'esterno.
Il trovato così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo. Inoltre, tutti i dettagli possono essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema per il trattamento di acqua in circuiti idrici (1) di apparecchiature dentali, apparecchiature comprendenti tra l'altro una linea (2) di alimentazione di detta acqua da una rete idrica (3), detta linea (2) comprendendo almeno un primo ramo di adduzione (2a) ad una pluralità di utenze (4) operative; dette utenze (4) essendo dotate di relative diramazioni (5) sfocianti nelle stesse utenze e previste, dette diramazioni (S), di almeno una corrispondente prima valvola (6) di intercettazione della stessa acqua, caratterizzato dal fatto di prevedere, lungo detto primo ramo (2a) di adduzione di detta acqua ed a monte di dette diramazioni (5), un gruppo (7) di dissoluzione e dosaggio di un prodotto solido avente caratteristiche disinfettanti ed anticalcaree per detta acqua, detto prodotto essendo dosabile nell'acqua in corrispondenza ed in proporzione al flusso di detta acqua richiesto da parte di almeno una detta utenza (4) attivata in misura tale, a regime, di realizzare un effetto disinfettante ed anticalcare.
  2. 2. Sistema per il trattamento di acqua in circuiti idrici (1) di apparecchiature dentali, apparecchiature comprendenti tra l'altro una linea (2) di alimentazione di detta acqua da una rete idrica (3), detta linea (2) comprendendo almeno un primo ramo di adduzione (2a) ad una pluralità di utenze (4) operative; dette utenze (4) essendo dotate di relative diramazioni (5) sfocianti nelle stesse utenze e previste, dette diramazioni (5), di almeno una corrispondente prima valvola (6) di intercettazione della stessa acqua, caratterizzato dal fatto di prevedere, lungo detto primo ramo (2a) di adduzione di detta acqua ed a monte di dette diramazioni (5), un gruppo (7) di dissoluzione e dosaggio di un prodotto solido avente caratteristiche disinfettanti ed anticalcaree per detta acqua, detto prodotto essendo dosabile nell'acqua in corrispondenza ed in proporzione al flusso di detta acqua richiesto da parte di almeno una detta utenza (4) attivata in misura tale, a regime, di realizzare un effetto disinfettante ed anticalcare ed, in regime transitorio, un effetto di sovra-dosaggio.
  3. 3. Sistema secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detto gruppo (7) di dissoluzione comprende un corpo cavo (8) di alloggiamento di una cartuccia (9) di detto prodotto, collegabile, tramite mezzi (10) a detto ramo (2a) di alimentazione di detta acqua e provvisto, detto ramo (2a), di un passaggio dosato (11) collegante detto corpo (8) allo stesso ramo (2a).
  4. 4. Sistema secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detto prodotto è costituito da, per ogni 100 gr.: -a) un sequestrante di calcio e magnesio, ad esempio EDTA e derivati, acido citrico e derivati, acido tartarico e derivati, polifosfati c derivati o sostanze equivalenti, in misura di 50 gr. ± 25 gr.; -b) un disinfettante a base di cloro attivo, ad esempio cloro-isocianurati, clorammina, ipocloriti ed altri prodotti cloroderivati e/o un disinfettante a base di ammonio quaternario, ad esempio benzalconiocloruro, benzoxoniocloruro, cctiltrimctilbcnzilammoniocloruro ed altri per un totale di 10 gr. (- 5 gr., 10gr.); -c) modificatori o correttori organolettici, quali edulcoranti sintetici, acariogeni, aromi, coloranti q.b. ai 100 gr.; -d) dei coadiuvanti tecnologici nella misura di 0,1 - 1,0 gr.
  5. 5. Sistema secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che oltre alle dette sostanze da a) a d) è prevista una ulteriore sostanza monitorabile ed indicatrice del dosaggio atta a permettere il controllo in tempo reale dello stesso dosaggio; detta sostanza essendo sottoposta ad un controllo di un rilevatore chimico atto a percepire la presenza / assenza di detta sostanza monitorabile e ad inviare un relativo segnale di attivazione / disattivazione di detto sistema.
  6. 6. Sistema secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che oltre alle dette sostanze da a) a d) è previsto un elevatore di osmolarità, ad esempio il cloruro di sodio, in misura tale da portare la soluzione complessiva ad un valore di pressione osmotica equivalente ad un una soluzione di 8,9 gr./lt. di cloruro di sodio in acqua distillata.
  7. 7. Sistema secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto prodotto è costituito da, per ogni 100 gr.: -a) un sequestrante di calcio e magnesio, ad esempio EDTA e derivati, acido citrico e derivati, acido tartarico e derivati, polifosfati e derivati o sostanze equivalenti, in misura di 50 gr. ± 25 gr.; -b) un disinfettante a base di cloro attivo, ad esempio cloro-isocianurati, clorammina, ipocloriti ed altri prodotti cloroderivati e/o un disinfettante a base di ammonio quaternario, ad esempio benzalconiocloruro, benzoxoniocloruro, cetiltrimetilbenzilammoniocloruro ed altri per un totale di 10 gr. (- 5 gr., 10 gr.); -c) modificatori o correttori organolettici, quali edulcoranti sintetici, acariogeni, aromi, coloranti q.b. ai 100 gr.; -d) dei coadiuvanti tecnologici nella misura di 0,1 - 1,0 gr; -e) una sostanza monitorabile ed indicatrice del dosaggio atta a permettcre il controllo in tempo reale dello stesso dosaggio; detta sostanza essendo sottoposta ad un controllo di un rilevatore chimico atto a percepire la presenza / assenza di detta sostanza monitorabile e ad inviare un relativo segnale di attivazione / disattivazione di detto sistema.; f) un elevatore di osmolarità, ad esempio il cloruro di sodio, in misura tale da portare la soluzione complessiva ad un valore di pressione osmotica equivalente ad un una soluzione di 8,9 gr./it. di cloruro di sodio in acqua distillata.
  8. 8. Sistema secondo le rivendicazioni precedenti e secondo quanto descritto ed illustrato con riferimento alle figure degli uniti disegni e per gli accennati scopi.
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