ITBO20130557A1 - Dispositivo trasmettitore e/o ricevitore per una barriera fotoelettrica e cabina per ascensori o piattaforme elevatrici. - Google Patents

Dispositivo trasmettitore e/o ricevitore per una barriera fotoelettrica e cabina per ascensori o piattaforme elevatrici.

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ITBO20130557A1
ITBO20130557A1 IT000557A ITBO20130557A ITBO20130557A1 IT BO20130557 A1 ITBO20130557 A1 IT BO20130557A1 IT 000557 A IT000557 A IT 000557A IT BO20130557 A ITBO20130557 A IT BO20130557A IT BO20130557 A1 ITBO20130557 A1 IT BO20130557A1
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IT
Italy
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cabin
wall
elongated body
pin
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Application number
IT000557A
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English (en)
Inventor
Andrea Muzzati
Original Assignee
Microsistemi S N C Di Muzzati Vale Rio E C
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    • B66HOISTING; LIFTING; HAULING
    • B66BELEVATORS; ESCALATORS OR MOVING WALKWAYS
    • B66B13/00Doors, gates, or other apparatus controlling access to, or exit from, cages or lift well landings
    • B66B13/24Safety devices in passenger lifts, not otherwise provided for, for preventing trapping of passengers
    • B66B13/26Safety devices in passenger lifts, not otherwise provided for, for preventing trapping of passengers between closing doors
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
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  • Indicating And Signalling Devices For Elevators (AREA)
  • Selective Calling Equipment (AREA)
  • Elevator Control (AREA)

Description

DESCRIZIONE
DISPOSITIVO TRASMETTITORE E/O RICEVITORE PER UNA BARRIERA FOTOELETTRICA E CABINA PER ASCENSORI O PIATTAFORME ELEVATRICI.
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo trasmettitore e/o ricevitore per una barriera fotoelettrica ed una cabina per ascensori o piattaforme elevatrici.
Si noti che il dispositivo oggetto della presente invenzione può essere unicamente ricevitore, oppure unicamente trasmettitore, oppure svolgere entrambi i ruoli in funzione del tipo di barriera fotoelettrica installata nell’ascensore o piattaforma elevatrice.
Dunque, la presente invenzione trova particolare applicazione nel settore dei sistemi di sollevamento e nella realizzazione di elevatori per edifici, sia civili che industriali.
Nella tecnica nota sono conosciute numerose tipologie di barriere ottiche o fotoelettriche, utilizzate negli ascensori per rilevare la presenza di persone od oggetti all’interno della luce di attraversamento della cabina, ovvero nella zona di movimentazione delle porte scorrevoli (nonché in prossimità della parete del vano ascensore nelle applicazioni prive di porte).
Generalmente, le barriere fotoelettriche comprendono un dispositivo emettitore ed dispositivo ricevitore posti l'uno di fronte all'altro da bande opposte di un ingresso della cabina dell’ascensore (o della piattaforma elevatrice). In questo modo un oggetto o passeggero viene rilevato nel momento in cui interrompe il fascio di luce che dal trasmettitore va verso il ricevitore.
Per garantire un collegamento solidale tra i due dispositivi (trasmettitore e ricevitore) e la cabina (o piattaforma), essi vengono fissati alle pareti della stessa per mezzo di viti, o comunque accoppiamenti filettati.
Si noti che la reversibilità del collegamento riveste un ruolo particolarmente importante in questo tipo di applicazioni in quanto le barriere sono un elemento soggetto a danneggiamento e devono risultare completamente sostituibili senza coinvolgere l’intera struttura dell’ascensore (o della cabina).
Data la loro funzione, le barriere fotoelettriche sono fissate sui bordi esterni delle spallette di accesso della piattaforma, ovvero ai lati dall’apertura di accesso al vano..
Tale operazione è generalmente semplice se fatta in un nuovo impianto e se non subentrano inconvenienti (non sempre dovuti alla barriera) che richiedano lo smontaggio della barriera stessa.
Tuttavia, una volta alloggiata la cabina all’interno del vano ascensore e una volta ultimata l’installazione dei portelloni, lo spazio di manovra per consentire uno smontaggio ed una sostituzione della barriera risulta decisamente angusto, spesso nell' ordine di 20-30 mm.
Peraltro, in considerazione del fatto che è opportuno ridurre al minimo i giochi, le viti sono di solito numerose (fino a 5), il che allunga ancor più i tempi di manutenzione.
Si noti inoltre, che le barriere sono spesso più interne al vano ascensore rispetto allo spigolo (bordo) della luce di ingresso e dunque risulta impossibile svitarle senza prima rimuovere pannellature o altri elementi di copertura.
Alla luce di quanto sopra, lo smontaggio e la sostituzione di una barriera possono richiedere interventi prolungati, anche nell'ordine di qualche ora, il che in edifici trafficati o con un unico ascensore può essere problematico.
Scopo della presente invenzione è mettere a disposizione un dispositivo trasmettitore e/o ricevitore per una barriera fotoelettrica ed una cabina per ascensori o piattaforme elevatrici, in grado di superare gli inconvenienti della tecnica nota sopracitati.
In particolare, scopo della presente invenzione è mettere a disposizione un dispositivo trasmettitore e/o ricevitore per una barriera fotoelettrica per ascensori o piattaforme elevatrici di semplice e rapida installazione e sostituzione.
Inoltre, scopo della presente invenzione è mettere a disposizione un dispositivo trasmettitore e/o ricevitore per una barriera fotoelettrica per ascensori o piattaforme elevatrici di semplice realizzazione ed economica manifattura.
Ancora, scopo della presente invenzione è realizzare una cabina per ascensori o piattaforme elevatrici di semplice realizzazione e rapida manutenzione.
Detti scopi sono raggiunti da un dispositivo trasmettitore e/o ricevitore per una barriera fotoelettrica per ascensori o piattaforme elevatrici, comprendente le caratteristiche contenute in una o più delle rivendicazioni dalla 1 alla 13, ed in particolare comprendente un corpo allungato sviluppantesi lungo una propria direzione principale e provvisto una base attestabile ad una parete di una cabina per ascensori, in corrispondenza di un lato (o bordo) dell’apertura di accesso, mezzi ottici (o fotoelettrici) di emissione e/o ricezione di una radiazione elettromagnetica disposti lungo detto corpo allungato e ad esso ancorati in modo da ergersi in allontanamento da detta base, in cui i mezzi ottici sono orientati in modo da generare o ricevere una radiazione elettromagnetica in un piano sostanzialmente parallelo a detta base e mezzi di giunzione associati a detta base e predisposti per ancorare detta base a detta parete della cabina.
Secondo un aspetto dell’invenzione, i mezzi di giunzione comprendono almeno un elemento magnetico vincolato alla base ed almeno in parte affacciato esternamente ad essa per attestarsi alla parete della cabina al fine di fissare il dispositivo trasmettitore e/o ricevitore.
Vantaggiosamente, in tal modo risulta assai rapida la sostituzione della barriera, ovvero del singolo dispositivo trasmettitore o ricevitore, in quanto non risultano necessari utensili o attrezzi ma è sufficiente una leva per distaccare l’elemento magnetico dalla cabina al fine di far diminuire in modo immediato l’effetto del campo magnetico, permettendo una rapida rimozione.
Allo stesso modo, risulta sufficiente posizionare il dispositivo in corrispondenza di una zona di collegamento del cabina per ricollocarlo. Preferibilmente, sono previsti mezzi di bloccaggio operativamente attivi tra la base e la parete della cabina lungo almeno detta direzione principale per impedire uno scorrimento della base rispetto a detta parete della cabina.
In altre parole, i mezzi di bloccaggio sono preferibilmente attivi lungo un piano definito dalla parete stessa per evitare lo strisciamento tra il dispositivo trasmettitore e/o ricevitore e la parete. Infatti, essendo la forza magnetica attiva ortogonalmente al piano della parete, è vantaggioso prevedere la presenza di vincoli meccanici nelle altre due direzioni per fissare in modo inamovibile il dispositivo.
Preferibilmente, i mezzi di bloccaggio sono almeno in parte definiti da un perno sporgente da detta base accoppiabile con un foro realizzato nella parete della cabina (o, eventualmente, viceversa).
Al fine di evitare disassamenti o impedimenti legati alle tolleranze, il perno (o il foro) della base è mobile lungo detta direzione principale, ovvero lungo il corpo allungato, tra una prima ed una seconda battuta definenti una corsa prefissata.
Inoltre, preferibilmente, è prevista la presenza un organo di regolazione della posizione del perno della base lungo detta direzione principale, ovvero del perno rispetto al corpo allungato, in modo da evitare giochi e movimenti del dispositivo trasmettitore e/o ricevitore durante il movimento della cabina.
Inoltre, gli scopi precedentemente menzionati sono raggiunti da una cabina per ascensori o piattaforme elevatrici, comprendente le caratteristiche contenute in una o più delle rivendicazioni dalla 14 alla 17, ed in particolare comprendente una pluralità di pareti laterali delimitanti un vano di alloggiamento di un passeggero e provvista di almeno un’apertura di accesso al vano, una barriera fotoelettrica provvista di un dispositivo trasmettitore ed un dispositivo ricevitore ancorati esternamente alle pareti di detta cabina, in corrispondenza di rispettive zone di collegamento collocate da bande opposte di detta apertura.
In analogia a quanto descritto in precedenza, ciascun dispositivo trasmettitore e/o ricevitore comprende il corpo allungato sviluppantesi lungo una propria direzione principale e provvisto della base attestabile alla zona di collegamento e mezzi ottici di emissione e/o ricezione di una radiazione elettromagnetica disposti lungo ciascun corpo allungato, ad esso ancorati ed orientati in modo da generare o ricevere una radiazione elettromagnetica in direzione dell’altro corpo allungato.
La cabina è inoltre provvista di mezzi di giunzione operativamente interposti tra ciascun corpo allungato e la zona di collegamento della rispettiva parete predisposti per ancorare detto corpo allungato alla parete della cabina, in cui i mezzi di giunzione sono almeno in parte di tipo magnetico.
Si noti che, in tal caso, l’elemento magnetico può essere indistintamente parte del dispositivo trasmettitore e/o ricevitore (come descritto in precedenza) che parte della zona di collegamento della cabina.
In altre parole, secondo tale aspetto dell’invenzione, i mezzi di giunzione comprendono almeno un elemento magnetico vincolato alla base di ciascun corpo allungato e/o a detta zona di collegamento della parete. Vantaggiosamente, in tal modo potrebbe essere anche sufficiente realizzare un dispositivo trasmettitore e/o ricevitore provvisto di un corpo allungato realizzato in materiale ferromagnetico (es. ferro o acciaio) e prevedere la presenza di una bandella magnetica ancorata (anche adesivamente) alla zona di collegamento della cabina.
Peraltro, in caso la cabina sia realizzata in materiale non ferromagnetico (es. acciaio inossidabile), è possibile prevedere la presenza della suddetta bandella ferromagnetica (o eventualmente) anche in combinazione con l’elemento magnetico ancorato alla base del corpo allungato di ciascun dispositivo trasmettitore e/o ricevitore.
Queste ed altre caratteristiche risulteranno maggiormente evidenziate dalla descrizione seguente di una preferita forma realizzativa, illustrata a puro titolo esemplificativo e non limitativo nelle unite tavole di disegno, in cui:
- la figura 1 mostra una vista schematica laterale in esploso di un dispositivo trasmettitore e/o ricevitore per una barriera fotoelettrica per ascensori o piattaforme elevatrici, in una prima forma di realizzazione; - la figura 2 mostra una vista schematica in sezione del dispositivo trasmettitore e/o ricevitore di figura 1;
- la figura 3 mostra una vista frontale di un particolare del dispositivo trasmettitore e/o ricevitore di figura 1;
- la figura 4 mostra una vista schematica laterale in esploso di un dispositivo trasmettitore e/o ricevitore per una barriera fotoelettrica per ascensori o piattaforme elevatrici, in una seconda forma di realizzazione; - la figura 5 mostra una vista schematica in sezione di una cabina per ascensori o piattaforme elevatrici secondo la presente invenzione alloggiata in un vano ascensore.
Con riferimento alle allegate figure, con il numero 1 è indicato un dispositivo trasmettitore e/o ricevitore per una barriera fotoelettrica 2 per ascensori 100 o piattaforme elevatrici.
Dunque, il dispositivo 1 trasmettitore e/o ricevitore della presente invenzione è predisposto per essere associato ad una cabina 10 o piattaforma di un ascensore 100 o piattaforma elevatrice, a fini di sicurezza.
La cabina 10 comprende una pluralità di pareti 11 laterali delimitanti un vano 16 di alloggiamento di un passeggero.
Il vano 16 è inoltre delimitato da una parete di fondo 12, inferiormente, e, preferibilmente, da una parete di sommità (non illustrata), superiormente. Tale cabina 10 è inoltre provvista di almeno un’apertura 13 di accesso al vano 16.
L’apertura 13 è lateralmente delimitata da due pareti laterali 11, ovvero dai bordi 11a delle stesse.
Dunque la cabina 10 è sostanzialmente un corpo scatolare provvisto di una luce di accesso laterale (apertura 13). Tale cabina presenta preferibilmente un telaio realizzato in acciaio, oppure in acciaio inossidabile.
Preferibilmente, all’apertura 13 è associato almeno un setto scorrevole 14, più preferibilmente due, mobile tra una posizione di apertura, in cui lascia libero accesso al vano 16, ed una posizione di chiusura, in cui occlude l’apertura 13 impedendo l’attraversamento della stessa.
Tale setto 14 (o setti) è associato ad un rispettivo attuatore configurato per pilotarne il movimento tra la posizione di apertura e quella di chiusura, in funzione di un comando impartito dall’utilizzatore o passeggero, oppure di un segnale di allarme rilevato dalla barriera fotoelettrica 2.
La barriera fotoelettrica 2, o barriera ottica, comprende un dispositivo 1 trasmettitore ed un dispositivo 1 ricevitore (entrambi secondo la presente invenzione come verrà meglio chiarito nel seguito) ancorati esternamente alle pareti della cabina 10, in corrispondenza di rispettive zone di collegamento 15 collocate da bande opposte dell’apertura 13.
Dunque, la barriera fotoelettrica 2 comprende due dispositivi 1 fissati alla cabina 10 ai lati di detta apertura 13, ovvero in prossimità dei bordi 11a delle pareti laterali 11 che la delimitano.
Di conseguenza, le zone di collegamento 15 dei dispositivi 1 sono collocate in prossimità dei suddetti bordi 11a delle pareti laterali 11.
Come accennato, la barriera fotoelettrica 2 comprende almeno un dispositivo 1 trasmettitore e/o ricevitore.
Più precisamente, la barriera 2 è provvista di almeno un dispositivo trasmettitore 1a e di un dispositivo ricevitore 1b.
Alternativamente, la barriera 2 potrebbe essere dotata di un dispositivo trasmettitore e ricevitore (ovvero ricetrasmettitore) associato ad un corrispondente corpo catarifrangente o ad un ulteriore dispositivo trasmettitore e ricevitore (ovvero ricetrasmettitore).
Si noti che nel presente testo, con il numero 1 è indicato il dispositivo secondo la presente invenzione indipendentemente dal suo ruolo nella barriera 2, mentre con i numeri 1a, 1b si indicherà il dispositivo legandolo alla sua funzionalità (trasmissione, ricezione, ricetrasmissione o rifrazione).
La barriera 2 è dunque posizionata ai lati dell’apertura 13 per generare un fascio di onde elettromagnetiche tra il trasmettitore ed il ricevitore al fine d rilevare l’attraversamento dell’apertura 13 da parte di un oggetto o passeggero.
Ciascun dispositivo 1 (sia esso trasmettitore 1a, ricevitore 1b, ricetrasmettitore o catarifrangente) comprende un corpo allungato 3 sviluppantesi lungo una propria direzione principale “A” e provvisto una base 4 attestabile alla rispettiva parete 11 laterale della cabina 10, in particolare alla zona di collegamento 15.
Preferibilmente, il corpo allungato 3 è definito da un profilato metallico 3a sviluppantesi lungo la direzione principale “A”. Tale profilato è preferibilmente realizzato con un materiale leggero, come ad esempio alluminio.
Tuttavia, alternativamente potrebbe essere realizzato in materiale ferromagnetico, come acciaio o ferro.
La base 4 è dunque definita da una porzione del corpo allungato 3, ovvero del profilato 3a, predisposta per attestarsi alla parete 11 della cabina 10, in particolare alla zona di collegamento. Dunque, preferibilmente, la base 4 presenta almeno una faccia sostanzialmente piana 4a attestabile alla rispettiva parete 11.
Peraltro, in corrispondenza di una faccia opposta a detta faccia sostanzialmente piana 4a, il corpo allungato 3 (o la base 4) comprende una porzione di ancoraggio 3a (o alloggiamento) di mezzi ottici 5 di emissione e/o ricezione della suddetta radiazione elettromagnetica.
Dunque, la porzione ancoraggio 4b (o alloggiamento) è disposta, in uso, in una zona distale dalla parete 11 rispetto alla faccia piana 4a.
Dunque, ciascun dispositivo 1 comprende mezzi ottici 5 di emissione e/o ricezione di detta radiazione elettromagnetica disposti lungo ciascun corpo allungato 3 (ovvero lungo ciascuna base 4) e ad esso ancorati.
In funzione dei tipo della funzione del dispositivo 1, i mezzi ottici 5 possono avere diversa natura, ovvero:
- in un dispositivo trasmettitore 1a, i mezzi ottici 5 comprendono un gruppo di emissione della radiazione elettromagnetica;
- in un dispositivo ricevitore 1b, i mezzi ottici 5 comprendono un gruppo di ricezione della radiazione elettromagnetica;
- in un dispositivo ricetrasmettitore (non illustrato), i mezzi ottici comprendono sia un gruppo di emissione che un gruppo di ricezione della radiazione elettromagnetica;
- in un corpo catarifrangente (non illustrato), i mezzi ottici 5 comprendono un gruppo di rifrazione della radiazione elettromagnetica.
Per semplicità, nel seguito verrà esemplificativamente descritta, senza per questo perdere in generalità, la forma realizzativa di una barriera 2 provvista di un dispositivo trasmettitore 1a ed un dispositivo ricevitore 1b tra loro distinti ed affacciati.
Tuttavia, le stesse considerazioni sono valide anche per barriere provviste di due dispositivi ricetrasmettitori o di un dispositivo ricetrasmettitore ed un corpo catarifrangente.
Nella forma realizzativa preferita, dunque, il gruppo di emissione della radiazione elettromagnetica è configurato per emettere una cortina (o fascio) di raggi infrarossi ed il gruppo di ricezione è configurato per captare tali raggi.
In questa luce, i mezzi ottici 5 (ovvero il gruppo di emissione) del dispositivo trasmettitore 1a sono orientati in modo da emettere l’onda elettromagnetica in direzione del dei mezzi ottici 5 (il gruppo di ricezione) del dispositivo di ricezione 1b.
Dunque, i mezzi ottici 5 sono orientati in modo da emettere o ricevere onde elettromagnetiche orientate in un piano sostanzialmente parallelo a detta faccia sostanzialmente piana 4a.
In altre parole, i mezzi ottici 5 sono orientati in modo da emettere o ricevere onde elettromagnetiche orientate parallelamente all’apertura 13 (ovvero al piano congiungente i bordi 11a).
Qualora ad un’emissione da parte del gruppo di emissione 5a non corrisponda una ricezione da parte del gruppo di ricezione 5b, un segnale di allarme viene inviato ad un’unità di controllo che comanda all’attuatore del setto scorrevole 14 e/o ad un’unità di trazione dell’ascensore 100 un arresto.
Preferibilmente, i mezzi ottici 5 comprendono un microprocessore (non illustrato) alloggiato nel o ancorato al corpo allungato 3 di ciascun dispositivo 1 per consente di gestire i raggi regolandoli automaticamente, dosandone in modo ottimale l’efficienza in funzione della distanza fra il dispositivo trasmettitore 1a ed il dispositivo ricevitore 1b.
Al fine di fissare ciascun dispositivo 1 alla cabina 10, ed in particolare alla zona di collegamento 15 della stessa, sono previsti mezzi di giunzione 6 operativamente interposti tra ciascun corpo allungato 3 e la zona di collegamento 15 della rispettiva parete 11.
Più precisamente, i mezzi di giunzione 6 sono associati alla base 4 del corpo allungato 3 e predisposti per ancorare il corpo allungato 3 stesso alla parete 11 della cabina 10. Più precisamente, i mezzi di giunzione 6 sono associati alla faccia sostanzialmente piana 4a.
Secondo l’invenzione, tali mezzi di giunzione 6 sono (almeno in parte) di tipo magnetico.
Vantaggiosamente, in tal modo risultano semplici e veloci (nonché sicure) sia la rimozione che la sostituzione della barriera 2 o del singolo dispositivo 1, in quanto non risultano necessari utensili o attrezzi di serraggio, ma è sufficiente una leva per distaccare l’elemento magnetico dalla cabina al fine di far diminuire in modo immediato l’effetto del campo magnetico, permettendo una rapida rimozione.
Preferibilmente, i mezzi di giunzione 6 comprendono almeno un elemento magnetico 7 vincolato alla base 4 di ciascun corpo allungato 3 e/o una banda ferromagnetica 17 (o magnetica) collegata alla zona di collegamento 15 della parete 11.
In altre parole, in una prima forma di realizzazione (Figure 1-3), le pareti 11 della cabina 10 sono realizzate almeno in parte in materiale ferromagnetico ed i mezzi di giunzione 6 sono definiti almeno in parte dal suddetto elemento magnetico 7 vincolato alla base 4 di ciascun corpo allungato 3.
In una seconda forma realizzativa (Figura 4), le pareti 11 della cabina 10 sono realizzate in materiale non ferromagnetico o amagnetico (es. acciaio inossidabile), e i mezzi di giunzione 6 comprendono anche la bandella ferromagnetica 17 (o eventualmente magnetica) adesiva ancorata a ciascuna zona di collegamento 15 delle pareti 11 ed accoppiata con l’elemento magnetico 7 vincolato al rispettivo corpo allungato 3.
Alternativamente, in una ulteriore forma di realizzazione (non illustrata), il corpo allungato 3 è realizzato in materiale ferromagnetico ed i mezzi di giunzione 6 sono definiti, almeno in una direzione ortogonale alla parete 11, dalla sola bandella ferromagnetica 17 (o magnetica) collegata alla zona di collegamento 15 della parete 11.
Con riferimento alla prime due forme di realizzazione, preferibilmente l’elemento magnetico 7 è almeno in parte definito da una banda magnetica 7a longitudinale sviluppantesi lungo la direzione principale “A”.
La banda magnetica 7a è vincolata a detta base 4 almeno lungo una direzione ortogonale (o trasversale) alla base 4 stessa. Più precisamente, la banda magnetica 7a è vincolata al corpo allungato almeno lungo una direzione ortogonale alla faccia sostanzialmente piana 4a.
A tale proposito, sono previsti mezzi di vincolo 8 meccanici o chimici operativamente attivi tra l’elemento magnetico 7 e la base 4.
In una prima forma di realizzazione, i mezzi di vincolo 8, come detto, sono di tipo meccanico.
Più precisamente, la base 4 è provvista di almeno una gola longitudinale 4b in corrispondenza di una faccia alla parete 11 (ovvero la faccia sostanzialmente piana 4a).
Con l’espressione “gola longitudinale” si intende definire che la gola definisce sostanzialmente una scanalatura sviluppantesi lungo il corpo allungato 3, ovvero lungo la direzione principale “A”.
Tale gola longitudinale 4b è conformata per alloggiare l’elemento magnetico 7 (o la banda magnetica 7a) ed i mezzi di vincolo 8 sono operativamente attivi tra i due per impedirne il distacco.
Preferibilmente, la gola longitudinale 4b e l’elemento magnetico 7 sono provvisti rispettivamente di almeno un dente 4c e di un incavo 7b, o viceversa, conformati per accoppiarsi tra loro al fine di impedire il distacco dell’elemento magnetico 7 stesso con il profilato 3a.
Nella forma realizzativa illustrata (figura 2), l’elemento magnetico 7 è provvisto di un incavo 7b longitudinale (o scanalatura) accoppiato ad un corrispondente dente 4c longitudinale sporgente internamente alla gola 4b.
Preferibilmente, l’elemento magnetico 7 presenta due incavi 7b longitudinali tra loro contrapposti.
In altre parole, preferibilmente l’elemento magnetico 7 presenta una sezione trasversale (ovvero ortogonale alla direzione principale “A”) conformata sostanzialmente ad “H”.
Alternativamente, l’elemento magnetico 7 potrebbe essere provvisto dei denti e la gola degli incavi.
Vantaggiosamente, una tale forma di realizzazione consente di accoppiate l’elemento magnetico 7 al corpo allungato 3, ovvero alla base 4, in modo semplice e veloce, essendo sufficiente uno scorrimento longitudinale (ovvero parallelo alla direzione principale “A”) tra i due.
Preferibilmente, in ogni caso, son previsti corpi di fermo (non illustrati) atti a bloccare lo scorrimento tra l’elemento magnetico 7 e la base 4 (ovvero tra dente 7b ed incavo 4c) in una prefissata posizione operativa.
In una forma realizzativa alternativa, l’elemento magnetico 7 presenta almeno una faccia adesiva (non illustrata) incollata alla base 4. Dunque, in tal caso l’elemento magnetico 7 è sostanzialmente una bandella adesiva analoga a quella fissata alla zona di collegamento 15 in figura 4.
Preferibilmente, inoltre, il dispositivo 1 comprende mezzi di bloccaggio 9 operativamente attivi tra la base 4 e la parete 11 della cabina 10.
Tali mezzi di bloccaggio 9 sono attivi lungo il piano della parete 11 per evitare lo scorrimento del dispositivo 1 ricevitore e/o trasmettitore rispetto alla parete 11.
Dunque, i mezzi di bloccaggio 9 sono attivi lungo almeno la direzione principale “A”. Preferibilmente, tuttavia, i mezzi di bloccaggio 9 sono attivi anche ortogonalmente a detta direzione principale “A”, nel piano definito dalla parete 11.
Tali detti mezzi di bloccaggio 9 sono almeno in parte definiti da un perno 9a sporgente da detta base 4 accoppiabile con un foro 9b realizzato nella parete 11 della cabina 10, o viceversa.
Dunque, è possibile che il perno 9a sia sporgente tanto dal corpo allungato 3 (ovvero dalla base 4) quanto dalla parete 11 (ovvero dalla zona di collegamento 15).
Nella forma realizzativa illustrata, il perno 9a è associato al corpo allungato 3 e sporge dalla base 4 (in particolare dalla faccia sostanzialmente piana 4a), mentre il foro 9b è realizzato nella parete 11 (ovvero dalla zona di collegamento 15). Nel dettaglio, il perno 9a si erge ortogonalmente alla base 4 in allontanamento da detti mezzi ottici 5 per accoppiarsi con il rispettivo foro 9b della parete 11 della cabina 10.
Il foro 9b è dunque realizzato nella zona di collegamento 15 delle pareti laterali 11. Più precisamente, nel foro 9b è inserita una boccola “E” ad espansione atta ad incrementare il fissaggio con il rispettivo perno 9b. Si noti che in tale forma realizzativa i perno 9a (e dunque i fori 9b) sono almeno due, al fine di evitare rotazioni del corpo allungato 3.
In altre parole, i mezzi di bloccaggio 9 comprendono due perni 9a e due rispettivi fori 9b tra loro accoppiati per mantenere il dispositivo con un orientazione fissa rispetto alla parete 11 della cabina 10 (ovvero lungo la verticale).
Preferibilmente, l’elemento dei mezzi di bloccaggio 9 associato al corpo allungato 3 è mobile lungo la direzione principale “A” tra una prima “B1” ed una seconda battuta “B2” definenti una corsa prefissata “C” al fine di compensare errori di posizionamento o tolleranze tra il dispositivo 1 e la cabina 10.
Dunque, nella forma realizzativa illustrata (figura 3) il perno 9a è scorrevole rispetto alla base 4. Alternativamente, qualora fosse il foro ad essere accoppiato al corpo allungato 3, sarebbe il foro stesso ad essere mobile. Si noti che detta corsa “C” è preferibilmente dell’ordine di 2 o 3 cm. Preferibilmente, inoltre, il dispositivo comprende almeno un organo di regolazione 9c della posizione del perno 9 (o eventualmente del foro) della base 4 lungo la direzione principale “A”.
Nella forma realizzativa preferita, l’organo di regolazione 9c comprende almeno un accoppiamento filettato di detto perno 9a con detta base 4, selettivamente commutabile tra una configurazione serrata, in cui il perno 9a è bloccato rispetto alla base 4 ed una configurazione lasca, in cui il perno 9aè bloccato rispetto a detta base 4.
In altre parole, preferibilmente la base 4 comprende un’asola sviluppantesi lungo direzione principale “A”in cui il perno 9a, definito da una vite “V”, è scorrevole. Inoltre, è prevista la presenza di un dado “D” o pattino filettato, scorrevole lungo il corpo allungato ed attestabile all’asola in corrispondenza di una faccia opposta a quella della testa della vite. In questa luce, l’operatore ha la possibilità di svitare la vite permettendo la movimentazione relativa, ovvero la regolazione, della posizione del perno rispetto alla base.
Successivamente, serrando l’accoppiamento filettato, l’asola rimane chiusa a pacco tra la testa della vite “V” ed il dado “D”, bloccando la posizione del perno 9a.
Vantaggiosamente, in tal modo è possibile ovviare ad errori nelle tolleranze o a disassamenti, garantendo il preciso posizionamento del dispositivo 1.
L’invenzione raggiunge gli scopi preposti e consegue importanti vantaggi. Infatti, l’utilizzo di mezzi magnetici per collegare la barriera alla cabina rende il posizionamento dei dispositivi di ricezione e/o trasmissione semplice e veloce.
Inoltre, la presenza di una banda magnetica ancorata meccanicamente al corpo allungato consente sia di ridurre i costi che di assemblare il pezzo solo in opera.
Ancora, la presenza dei mezzi di bloccaggio “assiali”, ovvero perno e foro risulta semplice il posizionamento del dispositivo che, grazie all’organo di regolazione, è garantito per ciascuna barriera, indipendentemente dalle condizioni della cabina.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo trasmettitore e/o ricevitore per una barriera fotoelettrica per ascensori o piattaforme elevatrici provviste di almeno una cabina (10) provvista di una pluralità di pareti (11) delimitanti un vano (16) di alloggiamento di un passeggero e provvista di almeno un’apertura (13) di accesso al vano (16), detto dispositivo comprendendo: - un corpo allungato (3) sviluppantesi lungo una propria direzione principale (A) e provvisto una base (4) attestabile ad una parete (11) di detta cabina (10), in corrispondenza di un lato di detta apertura (13); - mezzi ottici (5) di emissione e/o ricezione di una radiazione elettromagnetica disposti lungo detto corpo allungato (3) e ad esso ancorati in modo da ergersi in allontanamento da detta base (4); - mezzi di giunzione (6) associati a detta base (4) e predisposti per ancorare detta base (4) a detta parete (10) della cabina (11); caratterizzato dal fatto che detti mezzi di giunzione (6) comprendono almeno un elemento magnetico (7) vincolato a detta base (4) ed almeno in parte affacciato esternamente ad essa per attestarsi a detta parete (11) della cabina (10) al fine di fissare il dispositivo trasmettitore e/o ricevitore.
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto elemento magnetico (7) è almeno in parte definito da una banda magnetica (7a) longitudinale sviluppantesi lungo detta direzione principale (A) vincolata a detta base (4) almeno lungo una direzione ortogonale alla base (4) stessa.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detto elemento magnetico (7) è vincolato alla base (4) mediante mezzi di vincolo (8) meccanici o chimici.
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detta base (4) è almeno in parte definita da un profilato longitudinale sviluppantesi lungo detta direzione principale (A) e provvisto di almeno una gola longitudinale (4b) in corrispondenza di una faccia (4a) di detta base da attestare alla parete (11) della cabina (10); detta gola longitudinale (4b) e detto elemento magnetico (7) essendo provvisti rispettivamente di almeno un dente (4c) e di un incavo (7b), o viceversa, conformati per accoppiarsi tra loro al fine di impedire il distacco dell’elemento magnetico (7) stesso con detta base (4).
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto dente (4c) e detto incavo (7b) si sviluppano trasversalmente a detta direzione ortogonale (A).
  6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto elemento magnetico (7) presenta almeno una faccia adesiva incollata alla base (4).
  7. 7. Dispositivo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di bloccaggio (9) operativamente attivi tra la base (4) e detta parete (11) della cabina (10) lungo almeno detta direzione principale (A) per impedire uno scorrimento della base (4) rispetto a detta parete (11) della cabina (10).
  8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di bloccaggio (9) sono almeno in parte definiti da un perno (9a) sporgente da detta base (4) accoppiabile con un foro (9b) realizzato nella parete (11) della cabina (10), o viceversa.
  9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detto perno (9a) erge ortogonalmente alla base (4) in allontanamento da detti mezzi ottici (5) per accoppiarsi con il rispettivo foro (9b) della parete (11) della cabina (10).
  10. 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 8 o la 9, caratterizzato dal fatto che detto perno (9a) o detto foro della base (4) è mobile lungo detta direzione principale (A) tra una prima (B1) ed una seconda battuta (B2) definenti una corsa prefissata (C) al fine di compensare errori di posizionamento o tolleranze.
  11. 11. Dispositivo secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un organo di regolazione (9c) della posizione di detto perno (9a) o foro della base (4) lungo detta direzione principale (A).
  12. 12. Dispositivo secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detto organo di regolazione (9c) comprende almeno un accoppiamento filettato di detto perno (9a) con detta base (4), selettivamente commutabile tra una configurazione serrata, in cui il perno (9a) è bloccato rispetto alla base (4) ed una configurazione lasca, in cui il perno (9a) è bloccato rispetto a detta base (4).
  13. 13. Cabina per ascensori o piattaforme elevatrici, comprendente: - una pluralità di pareti (11) laterali delimitanti un vano (16) di alloggiamento di un passeggero e provvista di almeno un’apertura (13) di accesso al vano (16); - una barriera fotoelettrica (2) provvista di un dispositivo trasmettitore (1a) ed un dispositivo ricevitore (1b) ancorati esternamente alle pareti di detta cabina (10), in corrispondenza di rispettive zone di collegamento (15) collocate da bande opposte di detta apertura (13), ciascuno comprendente: un corpo allungato (3) sviluppantesi lungo una propria direzione principale (A) e provvisto una base (4) attestabile a detta zona di collegamento (15), mezzi ottici (5) di emissione e/o ricezione di una radiazione elettromagnetica disposti lungo ciascun corpo allungato (3) e ad esso ancorati ed orientati in modo da generare o ricevere una radiazione elettromagnetica in direzione dell’altro corpo allungato (3); - mezzi di giunzione (6) operativamente interposti tra ciascun corpo allungato (3) e la zona di collegamento (15) della rispettiva parete (11) predisposti per ancorare detto corpo allungato (3) a detta parete (11) della cabina (10); caratterizzata dal fatto che detti mezzi di giunzione (6) sono almeno in parte di tipo magnetico.
  14. 14. Cabina secondo la rivendicazione 13, caratterizzata dal fatto che i mezzi di giunzione (6) comprendono almeno un elemento magnetico (7) vincolato alla base (4) di ciascun corpo allungato (3).
  15. 15. Cabina secondo la rivendicazione 13 o la 14, caratterizzata dal fatto che dette pareti sono realizzate in materiale amagnetico; detti mezzi di giunzione (6) comprendendo almeno una bandella ferromagnetica (17) o magnetica adesiva ancorata a ciascuna zona di collegamento (15) delle pareti (11).
  16. 16. Cabina secondo una qualunque delle rivendicazioni dalla 13 alla 15, caratterizzata dal fatto che ciascuna zona di collegamento (15) delle pareti laterali (11) è provvista di almeno un foro (9b) in cui è inserita una boccola (E) ad espansione ed il corpo allungato (3) di ciascun dispositivo trasmettitore (1a) o ricevitore (1b) è provvisto di almeno un perno (9a) sporgente da detta base (4); detto perno (9a) essendo accoppiato con un rispettivo foro (9b) per definire mezzi di bloccaggio (9) attivi almeno lungo detta direzione principale (A).
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Citations (3)

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USRE30719E (en) * 1978-08-02 1981-08-25 Doorway safety device
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EP2165961A2 (en) * 2004-11-15 2010-03-24 Memco Limited Safety sensing system for a powered door system

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