ITBO20130172A1 - Unita' per la realizzazione di imbottiture assorbenti per pannolini. - Google Patents

Unita' per la realizzazione di imbottiture assorbenti per pannolini.

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ITBO20130172A1
ITBO20130172A1 IT000172A ITBO20130172A ITBO20130172A1 IT BO20130172 A1 ITBO20130172 A1 IT BO20130172A1 IT 000172 A IT000172 A IT 000172A IT BO20130172 A ITBO20130172 A IT BO20130172A IT BO20130172 A1 ITBO20130172 A1 IT BO20130172A1
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IT000172A
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Matteo Piantoni
Valerio Soli
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Gdm Spa
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    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61FFILTERS IMPLANTABLE INTO BLOOD VESSELS; PROSTHESES; DEVICES PROVIDING PATENCY TO, OR PREVENTING COLLAPSING OF, TUBULAR STRUCTURES OF THE BODY, e.g. STENTS; ORTHOPAEDIC, NURSING OR CONTRACEPTIVE DEVICES; FOMENTATION; TREATMENT OR PROTECTION OF EYES OR EARS; BANDAGES, DRESSINGS OR ABSORBENT PADS; FIRST-AID KITS
    • A61F13/00Bandages or dressings; Absorbent pads
    • A61F13/15Absorbent pads, e.g. sanitary towels, swabs or tampons for external or internal application to the body; Supporting or fastening means therefor; Tampon applicators
    • A61F13/15577Apparatus or processes for manufacturing
    • A61F13/15617Making absorbent pads from fibres or pulverulent material with or without treatment of the fibres
    • A61F13/15626Making fibrous pads without outer layers

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Description

D E S C R I Z I O N E
"Unità per la realizzazione di imbottiture assorbenti per pannolini."
La presente invenzione à ̈ relativa ad una unità per la realizzazione di imbottiture assorbenti per pannolini.
Secondo quanto noto, i pannolini comprendono uno strato impermeabile, ad esempio di polietilene, uno strato di tessuto non tessuto, permeabile ai liquidi, ed una imbottitura assorbente racchiusa fra di essi.
Inoltre, i pannolini comprendono uno strato di acquisizione dei liquidi interposto tra l’imbottitura assorbente e lo strato permeabile di tessuto non tessuto, al fine di favorire la diffusione dei liquidi nell’imbottitura assorbente.
Le imbottiture assorbenti sono prevalentemente composte da particelle fibrose naturali (fluff) omogeneamente miscelate a particelle di materiale polimerico superassorbente (“SAP†).
Negli ultimi anni al fine di aumentare la capacità assorbente delle imbottiture si sono sviluppate imbottiture assorbenti comprendenti uno o più strati assorbenti discreti prevalentemente composti da particelle di materiale polimerico superassorbente (“SAP†).
È noto che un’unità per la realizzazione di imbottiture assorbenti per pannolini comprende un tamburo, rotante attorno ad un proprio asse di rotazione, sulla cui superficie cilindrica periferica sono disposte una pluralità di alloggiamenti o sedi aspiranti entro le quali si formano rispettive imbottiture assorbenti.
L’unità comprende inoltre una cappa di alimentazione delle particelle di “fluff†miscelate alle particelle di “SAP†disposta per un tratto di ampiezza determinata al di sopra della superficie cilindrica periferica del tamburo e di corrispondenti sedi aspiranti. All’interno della cappa vengono pneumaticamente immesse e miscelate le particelle fibrose di “fluff†e le particelle di materiale polimerico superassorbente “SAP†che si depositano quindi nelle sedi aspiranti del tamburo che durante la sua rotazione si trovano disposte sottostanti ed affacciate alla cappa.
Un’imbottitura assorbente viene ottenuta, una volta riempita una rispettiva sede aspirante del tamburo, mediante il “fluff†miscelato al “SAP†alimentato dalla cappa.
Il condotto di alimentazione alimenta in maniera intermittente dosi di “SAP†, durante la formazione dell’imbottitura assorbente all’interno della rispettiva sede aspirante, destinate a definire i citati strati assorbenti discreti.
Mezzi valvolari intermittenti sono disposti a monte della bocca di erogazione del citato condotto di alimentazione allo scopo di regolare l’alimentazione intermittente di “SAP†in funzione del passo delle sedi del tamburo, in maniera tale che dosi discrete di “SAP†siano erogate solo nel momento in cui una sede aspirante del tamburo risulta affacciata alla bocca di erogazione del condotto medesimo.
Secondo una forma di realizzazione nota, descritta nel documento EP2405877 dalla stessa Richiedente, i mezzi valvolari comprendono un disco rotante, munito di una o più aperture arcuate, rotate attorno ad un proprio asse di rotazione. Tali mezzi valvolari realizzano l’alimentazione intermittente di “SAP†in quanto, durante la rotazione del disco, le aperture arcuate risultano in comunicazione con il condotto di alimentazione solo per un determinato spostamento angolare del disco, consentendo il passaggio di “SAP†nel condotto di alimentazione attraverso i mezzi valvolari stessi. I mezzi valvolari descritti presentano tuttavia diversi inconvenienti. In particolare, si à ̈ riscontrato che tali mezzi valvolari non garantiscono una distribuzione uniforme di materiale superassorbente (“SAP†).
Infatti, essendo il “SAP†costituito da particelle a diversa granulometria, le particelle aventi una granulometria più fine si immettono facilmente nel condotto di alimentazione rispetto alle particelle di “SAP†aventi una granulometria più grossolana, comportando così la realizzazione di strati assorbenti discreti non uniformi tra loro in quanto costituiti da particelle di “SAP†a granulometria differente, non controllata.
Ciò va ad inficiare la qualità delle imbottiture assorbenti, in quanto il potere assorbente di ogni imbottitura à ̈ funzione anche della composizione degli strati assorbenti discreti ed in particolare della granulometria delle particelle di “SAP†che compongono tali strati. Inoltre, si à ̈ riscontrato che le particelle di “SAP†impattando contro il disco rotante dei mezzi valvolari, si danneggiano, compromettendo così la loro capacità congiunta di assorbimento e drenaggio dei liquidi.
Da quanto sopra riportato à ̈ quindi deducibile come i mezzi valvolari descritti non consentono di realizzare imbottiture assorbenti tra loro uniformi ed aventi una qualità controllata e ripetibile.
Scopo della presente invenzione à ̈ di fornire una unità per la realizzazione di imbottiture assorbenti per pannolini comprendente mezzi valvolari di alimentazione e dosatura di materiale polimerico superassorbente (“SAP†) in grado di distribuire dosi di “SAP†il più possibile uniformi tra loro, in particolare in termini di granulometria, secondo quanto enunciato nelle rivendicazioni allegate.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo in cui:
- la figura 1 illustra in una vista frontale schematica una unità per la realizzazione di imbottiture assorbenti per pannolini secondo la presente invenzione;
- la figura 2 illustra in una vista prospettica schematica mezzi valvolari dell’unità illustrata nella figura 1;
- la figura 3 illustra i mezzi valvolari di figura 2 in scala maggiorata;
- la figura 4 illustra in una vista schematica frontale i mezzi valvolari di figura 4 con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;
- la figura 5 illustra in una vista schematica frontale una forma realizzativa alternativa dei mezzi valvolari con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;
- la figura 6 illustra in una vista prospettica ed in scala maggiorata un particolare dei mezzi valvolari di figura 4;
- le figure 7, 8 e 9 illustrano in una vista frontale schematica i mezzi valvolari secondo differenti configurazioni operative;
- la figura 10 illustra in una vista prospettica schematica i mezzi valvolari secondo una configurazione operativa illustrata in figura 9.
Con riferimento alla figura 1, con 1 à ̈ indicata nel suo complesso una unità per la realizzazione di imbottiture assorbenti 2 per pannolini.
In generale, i pannolini comprendono un foglio di materiale permeabile ed un foglio di materiale impermeabile tra i quali à ̈ racchiusa un’imbottitura assorbente che costituisce la parte del pannolino adibita all’assorbimento dei liquidi.
Per assolvere a tale scopo, l’imbottitura assorbente 2 à ̈ composta maggiormente da materiale fibroso naturale (fluff) 8 omogeneamente miscelato a materiale superassorbente (“SAP†) 9. Preferibilmente, il materiale superassorbente impiegato à ̈ materiale polimerico superassorbente in granuli.
Inoltre, per incrementare la capacità assorbente dell’imbottitura 2 essa comprende almeno uno strato assorbente discreto composto prevalentemente da materiale superassorbente (“SAP†) 9.
L’unità 1 comprende una linea di avanzamento 3 lungo la quale avanzano le imbottiture assorbenti 2 finite.
L’unità 1 comprende un tamburo 4 di formatura delle imbottiture assorbenti 2.
Il tamburo 4 Ã ̈ sostanzialmente tangente alla linea di avanzamento 3 in corrispondenza di una stazione di rilascio 36.
Il tamburo 4 ha un proprio asse di rotazione R, orizzontale e perpendicolare rispetto alla linea di avanzamento 3.
In particolare, nella forma realizzativa illustrata in figura 1, il tamburo 4 ruota attorno al proprio asse R in senso orario.
Il tamburo 4 presenta sulla superficie periferica 4a una pluralità di sedi 5 aspiranti.
Le sedi 5 aspiranti sono disposte sulla superficie periferica 4a del tamburo 4 secondo un passo P determinato.
Durante la rotazione del tamburo 4, all’interno delle sedi 5 aspiranti si formano gradualmente rispettive imbottiture 2 assorbenti che, una volta ultimate, vengono rilasciate sulla linea di avanzamento 3 dal tamburo 4 medesimo in corrispondenza della stazione di rilascio 36. L’unità 1 comprende una cappa 6 di alimentazione di un materiale assorbente 7 la quale à ̈ disposta contrapposta perifericamente al tamburo 4 per almeno parte della superficie periferica 4a del tamburo 4.
In altre parole, il tamburo 4 risulta interposto tra la linea di avanzamento 3 e la cappa 6 di alimentazione.
Il materiale assorbente 7 sopra citato comprende materiale fibroso naturale (fluff) 8 omogeneamente miscelato a materiale superassorbente (“SAP†) 9.
In una forma realizzativa alternativa, il materiale assorbente 7 comprende unicamente da materiale fibroso naturale (fluff) 8.
Nella forma realizzativa preferita, la cappa 6 Ã ̈ disposta al di sopra del tamburo 4.
In particolare, la cappa 6 definisce una zona 10 di miscelazione e di trasporto del materiale fibroso naturale (fluff) con il “SAP†.
La zona 10 di miscelazione e di trasporto presenta una bocca di alimentazione 11 disposta contrapposta alla superficie periferica 4a del tamburo 4.
La cappa 6 presenta una bocca di ingresso 13 disposta in corrispondenza di una delle sue estremità, da parte opposta rispetto alla bocca di alimentazione 11.
Dalla bocca di ingresso 13 alla bocca di alimentazione 11, la zona 10 ha uno sviluppo sezionale divergente.
La cappa 6 comprende una soffiante 12 di immissione in pressione di materiale fibroso “fluff†8.
La soffiante 12 à ̈ disposta in corrispondenza della bocca di ingresso 13 ed à ̈ in comunicazione di fluido con la stessa.
L’unità 1 comprende un primo impianto 14 di dosaggio e di alimentazione di “SAP†9.
Il primo impianto 14 alimenta quantità determinate di materiale superassorbente 9 all’interno della cappa 6, in particolare della zona 10 di miscelazione e di trasporto.
Le dosi di “SAP†9 immesse nella cappa 6 dal primo impianto 14 sono proporzionate alla quantità di materiale fibroso naturale (fluff) 8 con la quale si miscela all’interno della cappa 6.
Essendo sia il “fluff†sia il “SAP†alimentati in prossimità della bocca di ingresso 13, la loro miscelazione, e la conseguente formazione del materiale assorbente 7, avviene durante il loro convogliamento verso la bocca di alimentazione 11.
La bocca di alimentazione 11 eroga il materiale assorbente 7 che si deposita nelle sedi 5 aspiranti del tamburo 4 riempiendole gradualmente fintanto che risultano disposte, a seguito della rotazione del tamburo 4, affacciate alla cappa 6 medesima.
Con riferimento al senso di rotazione del tamburo 4, una volta che la superficie periferica 4a del tamburo 4 contrapposta alla cappa 6 esce dalla zona di azione della bocca di alimentazione 11 della cappa 6, le sedi 5 aspiranti alloggiano rispettive imbottiture 2 assorbenti finite che vengono rilasciate dal tamburo 4 alla linea 3 di avanzamento in corrispondenza della stazione di rilascio 36.
Al fine di realizzare nell’imbottitura 2 assorbente i citati strati assorbenti discreti costituiti da materiale superassorbente “SAP†, l’unità 1 comprende un condotto 15 di alimentazione di dosi discrete di “SAP†.
Il condotto 15 sfocia entro la cappa 6.
Con il termine sfociare si vuole intendere che preferibilmente il condotto 15 termina in corrispondenza di almeno una delle pareti della cappa 6 senza estendersi ulteriormente all’interno della cappa 6 stessa.
In una forma realizzativa non illustrata, il condotto 15 si estende almeno parzialmente all’interno della cappa 6.
La bocca 11 alimenta quindi nelle sedi aspiranti 5 il materiale assorbente 7 ed il materiale superassorbente “SAP†9 uscente dal condotto 15 di alimentazione.
Più precisamente, il condotto 15 presenta una bocca di erogazione 17 sfociante entro la cappa 6.
L’unità 1 comprende un secondo impianto 18 di dosaggio e di alimentazione di materiale superassorbente (“SAP†) 9.
Il secondo impianto 18 comprende il citato condotto 15 di alimentazione di materiale superassorbente 9 destinato a realizzare gli strati assorbenti discreti delle imbottiture 2.
Si noti che nella forma realizzativa descritta, il materiale superassorbente 9 dosato ed alimentato dal primo e secondo impianto 14 e 18 Ã ̈ il medesimo.
Alternativamente, il materiale superassorbente 9 dosato ed alimentato dal primo impianto 14 Ã ̈ differente rispetto a quello dosato ed alimentato dal secondo impianto 18.
Il condotto 15 di alimentazione comprende mezzi valvolari 19.
I mezzi valvolari 19 sono disposti a monte della bocca di erogazione 17 lungo un tratto T definito del condotto 15.
In particolare, i mezzi valvolari 19 definiscono un primo tratto T1 del condotto 15 a monte degli stessi ed un secondo tratto T2 del condotto 15 a valle dei mezzi valvolari 19 stessi.
Come illustrato nelle figure 3 e 4, i mezzi valvolari 19 comprendono un corpo principale 20 presentante almeno una prima bocca di ingresso 21 ed almeno una prima bocca di uscita 22.
La prima bocca di ingresso 21 e la prima bocca di uscita 22 sono in comunicazione di fluido con il condotto 15 di alimentazione.
Più precisamente, il primo tratto T1 del condotto 15 di alimentazione à ̈ collegato alla prima bocca di ingresso 21 ed il secondo tratto T2 del condotto 15 di alimentazione à ̈ collegato alla prima bocca di uscita 22.
Il corpo principale 20 Ã ̈ sostanzialmente un corpo scatolare e la prima bocca di uscita 22 Ã ̈ disposta da parte opposta rispetto alla prima bocca di ingresso 21.
Il corpo principale 20 presenta una seconda bocca di uscita 23.
L’unità 1 comprende un impianto di ricircolo 24 del materiale superassorbente “SAP†in uscita dei mezzi valvolari 19.
In particolare, un condotto 34 di ricircolo collega l’impianto di ricircolo 24 alla seconda bocca di uscita 23 dei mezzi valvolari 19. In tale forma realizzativa, l’impianto di ricircolo 24 à ̈ collegato al primo impianto 14 di dosaggio e di alimentazione di “SAP†9.
Alternativamente, in una forma realizzativa non illustrata l’impianto di ricircolo 24 à ̈ collegato al secondo impianto 18 di dosaggio e di alimentazione di “SAP†9.
In questo modo, l’impianto di ricircolo 24 convoglia il “SAP†in uscita dai mezzi valvolari 19, attraverso la seconda bocca di uscita 23, al primo impianto 14 che alimenta la zona 10 di miscelazione e di trasporto della cappa 6.
L’erogazione della dose di granuli di “SAP†attraverso la prima bocca di uscita 22, e di conseguenza attraverso la bocca di erogazione 17 del condotto 15 di alimentazione, avviene con intermittenza, in quanto i granuli di “SAP†si depositano nella sede 5 aspirante del tamburo 4 ogni qualvolta essa si affaccia alla bocca di erogazione 17.
Secondo la presente invenzione, i mezzi valvolari 19 comprendono un distributore 25 oscillante, in particolare attorno ad un proprio asse di rotazione 25a, per essere alternativamente posizionato in una prima posizione di alimentazione in corrispondenza della prima bocca di uscita 22 ed in una seconda posizione di interruzione dell’alimentazione della bocca di uscita 22.
Il corpo principale 20 Ã ̈ cavo al suo interno e presenta una camera 20a di alloggiamento del distributore 25.
L’asse di rotazione 25a del distributore 25 à ̈ disposto secondo una direzione parallela all’asse di rotazione 4a del tamburo 4.
Più precisamente, l’asse di rotazione 25a del distributore 25 à ̈ disposto secondo una direzione sostanzialmente orizzontale.
In particolare, il distributore 25 oscilla attorno al proprio asse 25a in funzione del passo P delle sedi 5 aspiranti del tamburo 4 per alimentare ad intermittenza i granuli di materiale superassorbente 9 attraverso la prima bocca di uscita 22.
Essendo l’alimentazione del secondo impianto 18 una alimentazione continua, nel momento in cui si interrompe l’erogazione dalla prima bocca di uscita 22, il flusso del “SAP†9 viene deviato nella seconda bocca di uscita 23, come illustrato nelle figure 9 e 10.
Come à ̈ possibile osservare dalle figure da 8 a 10, il distributore 25, oscillando attorno al proprio asse 25a, alimenta selettivamente la prima bocca di uscita 22, figura 7, e la seconda bocca di uscita 23, figura 9, passando per la mezzeria delle due bocche 22 e 23, figura 8.
Il distributore 25 Ã ̈ movimentato nella sua oscillazione mediante mezzi attuatori 37 in fase con la rotazione del tamburo 4.
I mezzi attuatori 37 comprendono un motore di azionamento 38 del distributore 25 ed un oscillatore 39 meccanico interposto tra il motore di azionamento 38 ed il distributore 25, e collegato ad essi. L’oscillatore 39 meccanico à ̈ azionato dal motore 38 e converte il moto rotatorio continuo del motore 38 in un moto oscillatorio continuo.
Preferibilmente, un organo di trasmissione 40 à ̈ interposto tra il motore di azionamento 38 ed l’oscillatore 39.
Il distributore 25 à ̈ un corpo cavo dotato di una sezione di ingresso 26, in comunicazione di fluido con la prima bocca di ingresso 21 del corpo principale 20, ed una sezione di uscita 27, comunicante alternativamente con la prima e seconda bocca di uscita 22 e 23. Il distributore 25 comprende una coppia di pareti laterali 28 tra loro affacciate e sviluppantesi parallelamente all’asse di rotazione 25a ed una coppia di pareti frontali 29 tra loro affacciate e sviluppantesi ortogonalmente all’asse di rotazione 25a e ciascuna collegante le due pareti laterali 28 tra loro, come in particolare mostrato in figura 6.
Il distributore 25 definisce un bocchettone avente uno sviluppo sezionale convergente dalla sezione di ingresso 26 alla sezione di uscita 27.
Un condotto di immissione 30 collega la prima bocca di ingresso 21 del corpo principale 20 al distributore 25, in particolare in corrispondenza della sua sezione di ingresso 26.
La sezione di ingresso 26 del distributore 25 accoglie almeno parzialmente il condotto di immissione 30.
Il condotto di immissione 30 à ̈ fisso, rispetto all’asse di rotazione 25a del distributore 25.
Il condotto di immissione 30 presenta una porzione terminale di ingresso e di uscita 30a e 31b che collega la prima bocca di ingresso 21 del corpo principale 20 al distributore 25.
Il condotto di immissione 30 Ã ̈ almeno parzialmente inserito nella sezione di ingresso 26 del distributore 25, in particolare in corrispondenza della porzione terminale di uscita 31b.
Vantaggiosamente, la sezione di ingresso 26 del distributore 25 à ̈ svasata in modo tale da mantenere durante la sua oscillazione la porzione terminale di uscita 31b del condotto di immissione 30 all’interno della sezione di ingresso 26.
La sezione di ingresso 26 del distributore 25 svasata à ̈ divergente, secondo una propria inclinazione rispetto alle pareti laterali 28 del distributore 25.
Vantaggiosamente, la sezione di ingresso 26 svasata evita la fuoriuscita del “SAP†9 durante l’oscillazione del distributore 25 rispetto al condotto di immissione 30, che ricordiamo essere fisso rispetto al distributore 25 medesimo.
La prima e la seconda bocca di uscita 22 e 23 sono disposte l’una rispetto all’altra secondo un’inclinazione reciproca definente un angolo α determinato.
In particolare, l’angolo α à ̈ pari all’ampiezza massima dell’oscillazione del distributore 25.
Il corpo principale 20 presenta una seconda bocca di ingresso 32 collegata ad una sorgente di aria in pressione.
La seconda bocca di ingresso 32 Ã ̈ disposta da parte opposta rispetto alla prima e seconda bocca di uscita 22 e 23.
La seconda bocca di ingresso 32 à ̈ in comunicazione di fluido con la camera 20a del corpo principale 20 e la prima e la seconda bocca di uscita 22 e 23. Ciò consente di immettere aria in pressione nel tratto T2 del condotto 15 e nel condotto 34 di ricircolo collegati alla rispettiva bocca di uscita 22 e 23.
In altre parole, quando il distributore 25 convoglia il “SAP†9 entro una delle due bocche di uscita 22 e 23, come illustrato nelle figure 9 e 10, l’aria in pressione in uscita dalla seconda bocca di ingresso 32 si immette nell’altra bocca di uscita 23, mantenendo il condotto a valle di essa in pressione, definita dalla sorgente.
In figura 5 Ã ̈ illustrata una forma realizzativa alternativa dei mezzi valvolari 19.
Tale forma realizzativa si distingue dalla forma precedentemente descritta in quanto il distributore 25 comprende una coppia di paratie laterali 33 e 35, una affacciata all’altra, oscillanti in sincronismo attorno a rispettivi assi di rotazione 33a e 35a, per alimentare alternativamente ed ad intermittenza la prima e la seconda bocca di uscita 22 e 23.
Tali paratie laterali 33 e 35 si sviluppano lungo una direzione parallela ai rispettivi assi 33a e 35a di rotazione.
In uso, il distributore 25 oscilla in fase con la rotazione del tamburo 4, trascinato dall’oscillatore meccanico 39, ed ogniqualvolta la bocca di erogazione del condotto di alimentazione 15 risulta affacciata ad una sede 5 aspirante, il distributore 25 risulta in comunicazione con la prima bocca di uscita 22, come illustrato in figura 7.
In tale configurazione, il “SAP†9, alimentati in continuo alla prima bocca di ingresso 21 attraverso il primo tratto T1 del condotto 15 di alimentazione, percorrono il condotto di immissione 30 ed il distributore 25 immettendosi nel secondo tratto T2 del condotto 15, mediante la prima bocca di uscita 22.
Si osservi che, la dose di “SAP†9 immessa nel secondo tratto T2 del condotto 15 à ̈ funzione dell’ampiezza dell’oscillazione del distributore 25 durante la quale il distributore 25 medesimo à ̈ in comunicazione con la prima bocca di uscita 22.
Infatti, l’alimentazione del “SAP†9 nel secondo tratto T2 del condotto 15 à ̈ interrotta ogni qual volta il distributore 25, durante la sua oscillazione, si pone in comunicazione con la seconda bocca di uscita 23, come illustrato in figura 10.
In tale configurazione, il “SAP†9, alimentato in continuo alla prima bocca di ingresso 21 attraverso il primo tratto T1 del condotto 15 di alimentazione, percorre il condotto di immissione 30 ed il distributore 25 immettendosi nel condotto 34 di ricircolo, mediante la seconda bocca di uscita 23.
Si osservi che, l’alimentazione del “SAP†9 immesso nel secondo tratto T2 del condotto 15 à ̈ interrotta per la durata dell’ampiezza dell’oscillazione del distributore 25 durante la quale il distributore 25 medesimo à ̈ in comunicazione con la seconda bocca di uscita 23. Da quanto riportato si deduce come l’alimentazione intermittente di dose di “SAP†9 mediante il condotto 15 di alimentazione sia funzione dell’oscillazione del distributore 25.
Vantaggiosamente, il distributore 25 oscillante supera gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati dal momento che consente di alimentare con costanza dosi di granuli di materiale superassorbente uniformi tra loro, con particolare riferimento alla granulometria del materiale superassorbente, in quanto la conformazione del distributore 25 non ostacola ne impedisce il passaggio dei granuli di materiale superassorbente, qualsiasi sia la granulometria del “SAP†9.
Inoltre, la legge di moto oscillatoria del distributore 25 consente di realizzare una alimentazione intermittente maggiormente controllata e precisa rispetto ai mezzi valvolari a disco rotante descritti nell’arte nota.

Claims (13)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Unità per la realizzazione di imbottiture assorbenti per pannolini comprendente un tamburo (4) di formatura di un imbottitura assorbente (2) presentante sulla superficie periferica (4a) una pluralità di sedi (5) aspiranti; una cappa (6) di alimentazione di almeno un primo materiale assorbente (7) la quale à ̈ disposta contrapposta perifericamente al tamburo (4) per almeno parte della superficie periferica (4a) del tamburo (4) ed un condotto (15) di alimentazione di una dose di granuli di materiale superassorbente (9) dotato di una bocca di erogazione (17) sfociante nella cappa (6); il condotto (15) di alimentazione comprendendo mezzi valvolari (19) disposti lungo un tratto (T) del condotto (15) di alimentazione, a monte della bocca di erogazione (17), definente un primo tratto (T1) del condotto (15) a monte dei mezzi valvolari (19) ed un secondo tratto (T2) del condotto (15) a valle dei mezzi valvolari (19); i mezzi valvolari (19) comprendendo un corpo principale (20) presentante almeno una prima bocca di ingresso (21), in comunicazione di fluido con il primo tratto (T1) del condotto (15) di alimentazione, ed almeno una prima bocca di uscita (22, 23) in comunicazione di fluido con il secondo tratto (T2) del condotto (15) di alimentazione; l’unità essendo caratterizzata dal fatto che i mezzi valvolari (19) comprendono un distributore (25) oscillante, in particolare attorno ad un proprio asse di rotazione (25a), per essere alternativamente posizionato in una prima posizione di alimentazione in corrispondenza della prima bocca di uscita (22) ed in una seconda posizione di interruzione dell’alimentazione della prima bocca di uscita (22).
  2. 2. Unità secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che le sedi (5) aspiranti sono disposte sulla superficie periferica (4a) del tamburo (4) secondo un passo determinato (P); il distributore (25) oscillando attorno ad un proprio asse (25a) in funzione del passo (P) delle sedi (5) aspiranti del tamburo (4) per alimentare ad intermittenza la bocca di uscita (22).
  3. 3. Unità secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che l’asse di rotazione (25a) del distributore (25) à ̈ disposto secondo una direzione parallela all’asse di rotazione (4a) del tamburo (4).
  4. 4. Unità secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che l’asse di rotazione (25a) del distributore (25) à ̈ disposto secondo una direzione sostanzialmente orizzontale.
  5. 5. Unità secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzata dal fatto che il distributore (25) à ̈ un corpo cavo dotato di una sezione di ingresso (26), in comunicazione di fluido con la prima bocca di ingresso (21) del corpo principale (20), ed una sezione di uscita (27), comunicante alternativamente con la bocca di uscita (22, 23).
  6. 6. Unità secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che il distributore (25) definendo un bocchettone avente uno sviluppo convergente dalla sezione di ingresso (26) alla sezione di uscita (27).
  7. 7. Unità secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 6, caratterizzata dal fatto che i mezzi valvolari (19) comprendono un condotto di immissione (30) avente una porzione terminale di ingresso e di uscita (30a, 31b) che collega la prima bocca di ingresso (21) del corpo principale (20) al distributore (25); il condotto di immissione (30) essendo fisso, rispetto all’asse di rotazione (25a) del distributore (25).
  8. 8. Unità secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che il condotto di immissione (30) à ̈ almeno parzialmente inserito nella sezione di ingresso (26) del distributore (25), in particolare in corrispondenza della porzione terminale di uscita (31b).
  9. 9. Unità secondo la rivendicazione 7 o 8, caratterizzata dal fatto che la sezione di ingresso (26) del distributore (25) à ̈ svasata in modo tale da mantenere durante la sua oscillazione la porzione terminale di uscita (31b) del condotto di immissione (30) all’interno della sezione di ingresso (26).
  10. 10. Unità secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che il distributore (25) comprende almeno una prima ed una seconda paratia laterale (33, 35), affacciate l’una con l’altra; la prima e la seconda paratia (33, 35) essendo oscillanti in sincronismo attorno ad un rispettivo asse di rotazione (33a, 35a).
  11. 11. Unità secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 10, caratterizzata dal fatto che il corpo principale (20) comprende una prima ed una seconda bocca di uscita (22, 23); la prima bocca di uscita (22) essendo collegata al secondo tratto (T2) del condotto (15) di alimentazione e la seconda bocca di uscita (23) essendo collegata ad un condotto di ricircolo (34) del materiale superassorbente; distributore (25) oscillando attorno al proprio asse di rotazione (25a) alimentando alternativamente la prima e la seconda bocca di uscita (22, 23).
  12. 12. Unità secondo la rivendicazione 11, caratterizzata dal fatto che l’ampiezza massima dell’oscillazione del distributore (25) à ̈ pari ad un angolo α definito; la prima e la seconda bocca di uscita (22, 23) essendo disposte l’una rispetto all’altra secondo un’inclinazione reciproca pari all’ampiezza dell’angolo α.
  13. 13. Unità secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 12, caratterizzata dal fatto che il corpo principale (20) presenta una seconda bocca di ingresso (32) collegata ad una sorgente di aria in pressione; la seconda bocca di ingresso (32) essendo in comunicazione di fluido con la bocca di uscita (22, 23) dei mezzi valvolari (19).
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