ITBO20130117A1 - Gruppo di trasferimento di prodotti - Google Patents

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ITBO20130117A1
ITBO20130117A1 IT000117A ITBO20130117A ITBO20130117A1 IT BO20130117 A1 ITBO20130117 A1 IT BO20130117A1 IT 000117 A IT000117 A IT 000117A IT BO20130117 A ITBO20130117 A IT BO20130117A IT BO20130117 A1 ITBO20130117 A1 IT BO20130117A1
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IT
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rotation
axis
rod
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unit
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IT000117A
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Inventor
Antonio Martelli
Original Assignee
O A M Societa Per Azioni
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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
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Description

Titolo: GRUPPO DI TRASFERIMENTO DI PRODOTTI
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto un gruppo di trasferimento di prodotti.
Nel vasto settore delle macchine automatiche, sono diffuse numerose tipologie di apparati preposti al confezionamento di prodotti di ogni genere: più in dettaglio, e con specifico riferimento al settore farmaceutico (o anche a quello cosmetico, o a quello alimentare), sono note macchine automatiche in grado di inserire contenitori di polveri o liquidi, quali fiale, piccole bottiglie, siringhe o simili, in confezioni preformate costituite da una o più vaschette (ognuna delle quali alloggianti un numero predefinito di tali contenitori) o blister, e di consegnarle ad altre unità, che le inseriscono, nel numero e nella configurazione desiderati, nell'involucro finale (tipicamente una scatola).
Ancor più in dettaglio, prima di essere inserite nelle scatole, le sopra menzionate confezioni preformate sono trasportate con distribuzione casuale lungo una linea di alimentazione in continuo, interessata dall'azione di rispettivi dispositivi, in grado di arrestare e rilasciare ciclicamente ciascuna confezione, in modo da farle ricadere a intervalli predefiniti in vani appositi, delimitati da riscontri equidistanziati fissati ad un nastro mobile. Così, i riscontri consentono al nastro di movimentare le confezioni secondo un passo predefinito (pari alla distanza, fissa, tra due riscontri successivi), fino a raggiungere la zona di azione di un manipolatore seriale, preposto al loro prelevamento e al loro deposito in cassetti mobili, da dove uno spingitore li inserisce nelle scatole (o altro involucro finale), con una cadenza direttamente correlata al passo sopra citato.
Il manipolatore ha quindi il compito di trasferire le confezioni nei cassetti (anch'essi, ovviamente, equidistanziati secondo il passo predefinito), eventualmente modificandone l'orientamento (se necessario per consentire l'inserimento nelle scatole) e/o collocando nel medesimo cassetto, due o più confezioni una sull'altra o affiancate, qualora l'involucro finale sia destinato a contenere un numero maggiore di confezioni.
Tale soluzione realizzativa non à ̈ però priva di inconvenienti.
Appare infatti evidente come siano numerosi gli organi e le stazioni tra loro cooperanti, per consentire il trasferimento delle confezioni dalla linea di alimentazione in continuo, lungo la quale le confezioni stesse sono disposte in modo sostanzialmente disordinato, fino ai cassetti mobili, distanziati secondo il passo predefinito e nei quali le confezioni devono essere disposte nell'orientamento e secondo la configurazione voluti, in modo da poterle alloggiare nelle scatole secondo le esigenze imposte dall'utilizzatore.
Ciò determina inevitabilmente una elevata complessità strutturale, che aumenta il rischio di guasti e malfunzionamenti, e in generale impone ingenti sforzi in fase di dimensionamento e progettazione sia dei componenti, che delle leggi di moto a loro conferite, per garantire il funzionamento ottimale del complesso e il corretto sincronismo.
Inoltre, le scelte realizzative sopra descritte determinano limiti alle velocità raggiungibili dai componenti coinvolti, e quindi ai valori di produttività che la macchina nel suo complesso à ̈ in grado di garantire.
Infatti, per esigenze produttive, talora il manipolatore à ̈ chiamato a prelevare, nel medesimo ciclo, un numero anche elevato di vaschette affiancate, da depositare in cassetti adiacenti e su più strati: per poter procedere al prelevamento e al successivo deposito, il manipolatore deve quindi poter spostarsi avanti e indietro lungo la direzione di avanzamento del nastro e dei cassetti, venendo così sottoposto a brusche accelerazioni e decelerazioni, che risultano tollerabili (vista la mole del manipolatore seriale stesso), solo a condizione di mantenere ridotte le velocità in gioco (e quindi la produttività ottenibile).
Compito precipuo del presente trovato à ̈ quello di risolvere i problemi sopra esposti, realizzando un gruppo di trasferimento di prodotti, che presenti una struttura semplice.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato à ̈ quello di realizzare un gruppo di trasferimento che consenta in modo pratico e agevole il deposito di confezioni quali vaschette o blister in rispettivi cassetti.
Un altro scopo del trovato à ̈ quello di realizzare un gruppo di trasferimento che permetta di raggiungere elevate produttività.
Un ulteriore scopo del trovato à ̈ quello di realizzare un gruppo di trasferimento che assicuri un'elevata affidabilità di funzionamento.
Non ultimo scopo del trovato à ̈ quello di realizzare un gruppo di trasferimento che risulti facilmente ottenibile partendo da elementi e materiali di comune reperibilità in commercio.
Un altro scopo ancora del trovato à ̈ quello di realizzare un gruppo di trasferimento di costi contenuti e di sicura applicazione.
Questo compito e questi scopi vengono raggiunti da un gruppo di trasferimento di prodotti, comprendente mezzi di movimentazione di almeno una unità di presa dei prodotti, preferibilmente del tipo di confezioni preformate, quali vaschette, blister, e simili, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di movimentazione comprendono una intelaiatura rotante attorno ad un primo asse di rotazione, a detta intelaiatura essendo vincolata un'asta, rotante attorno ad un secondo asse di rotazione e scorrevolmente supportante detta almeno una unità di presa, per il prelevamento dei prodotti, da una linea di alimentazione, lungo la quale sono trasportati secondo un primo flusso di invio, e il loro deposito ordinato, con un secondo flusso di consegna, anche differente dal primo flusso, lungo una linea di evacuazione.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, del gruppo di trasferimento secondo il trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 illustra il gruppo di trasferimento secondo il trovato, in alzato laterale;
la figura 2 Ã ̈ un particolare fortemente ingrandito di figura 1;
la figura 3 illustra il gruppo di trasferimento secondo il trovato, visto dall'alto;
la figura 4 Ã ̈ un particolare fortemente ingrandito di figura 3.
Con particolare riferimento alle figure citate, à ̈ indicato globalmente con il numero di riferimento 1, un gruppo di trasferimento di prodotti, che comprende mezzi di movimentazione di almeno una unità di presa 2 dei prodotti A stessi.
I prodotti A summenzionati sono preferibilmente del tipo di confezioni preformate (tipicamente, ma non esclusivamente, realizzate in materiale polimerico), quali vaschette, blister e simili.
Nell'applicazione preferita infatti, tali confezioni contengono (al momento in cui sono interessate dall'azione dei mezzi di movimentazione) polveri, pillole, capsule o liquidi, destinati al settore farmaceutico, cosmetico o alimentare.
Si osserva sin da ora come, sebbene nel prosieguo si farà talora riferimento all'applicazione preferita sopra menzionata (e quindi all'impiego dei mezzi di movimentazione per il trattamento di confezioni quali vaschette o blister), non sia escluso il ricorso (comunque rientrante nell'ambito di protezione qui rivendicato) al gruppo 1 secondo il trovato, per la movimentazione di differenti tipologie di confezioni o prodotti A, anche destinati a differenti settori merceologici, in funzione delle specifiche esigenze.
Secondo il trovato, i mezzi di movimentazione comprendono una intelaiatura 3 rotante attorno ad un primo asse di rotazione B, alla quale à ̈ vincolata un'asta 4, che ruota a sua volta attorno ad un secondo asse di rotazione C (preferibilmente, ma non esclusivamente, parallelo al primo asse di rotazione B, e al suolo, come nelle figure allegate) e che supporta in modo scorrevole l'unità di presa 2.
La rotazione attorno al primo asse di rotazione B e al secondo asse di rotazione C, oltre che la possibilità di scorrere rispetto all'asta 4, consente così all'unità di presa 2 di prelevare i prodotti A da una linea di alimentazione 5, lungo la quale essi sono trasportati secondo un primo flusso di invio, e di depositarli in modo ordinato, con un secondo flusso di consegna, anche differente dal primo flusso, lungo una linea di evacuazione 6.
A tale proposito, si osservi come per comodità di interpretazione, nelle figure 3 e 4 l'asta 4 (e altri componenti ad essa associati) sono rappresentati sia nella posizione assunta in corrispondenza del prelevamento dei prodotti A dalla linea di alimentazione 5, che in corrispondenza del deposito dei prodotti A stessi lungo la linea di evacuazione.
Con ulteriore riferimento alla soluzione realizzativa preferita, ma non esclusiva, la linea di alimentazione 5 à ̈ sostanzialmente costituita da un primo nastro trasportatore, azionato da un rispettivo primo motore 5a, mentre la linea di evacuazione 6 comprende un secondo nastro trasportatore lungo il quale sono distribuite spondine di riferimento 7 equidistanziate secondo un passo predefinito, a definire una pluralità di cassetti 8 nei quali vengono depositate e alloggiate le confezioni. Successivamente infatti, e tipicamente grazie all'azione di uno spintore mobile secondo una direzione ortogonale alla linea di evacuazione 6, le confezioni (eventualmente impilate su più strati all'interno del medesimo cassetto 8) sono inserite in un involucro finale, solitamente una scatola di carta, cartone o simili.
Si precisa che con flusso di invio e con flusso di consegna si fa riferimento ai parametri con i quali i prodotti A vengono appunto trasportati dalle rispettive linee 5, 6, e quindi: la loro velocità, il numero di prodotti A movimentati nell'unità di tempo, il passo, eccetera.
Come sarà meglio illustrato nel prosieguo della presente trattazione, grazie al gruppo 1 e ai mezzi di movimentazione, à ̈ quindi possibile consegnare i prodotti A ad una linea di evacuazione 6, che li trasporta verso lo spintore, secondo parametri anche completamente differenti da quelli con i quali sono stati prelevati dalla linea di alimentazione 5, e determinati solo dalle esigenze delle stazioni a valle e più in generale dalle modalità con le quali le confezioni devono essere inserite nelle scatole, con ciò disaccoppiando completamente le stazioni disposte a monte dei mezzi di movimentazione da quelle a valle.
Con riferimento alla soluzione realizzativa proposta nelle figure allegate a scopo illustrativo e non limitativo dell'applicazione del trovato, l'intelaiatura 3 comprende almeno un albero principale 9, che à ̈ vincolato in modo girevole ad un basamento fisso 10 e che à ̈ disposto lungo il già citato primo asse di rotazione B: all'albero principale 9 sono rigidamente vincolati due braccetti 11 di sostegno girevole dell'asta 4, per consentirle appunto la rotazione attorno al secondo asse di rotazione C. Come detto, l'asta 4 supporta a sua volta in modo scorrevole l'unità di presa 2, che comprende, nella soluzione realizzativa proposta nelle figure allegate a scopo non limitativo, almeno una bocca aspirante 12, preferibilmente scelta del tipo di una ventosa.
Per realizzare il prelevamento dei prodotti A dalla linea di alimentazione 5 quindi, l'unità di presa 2 può essere portata in prossimità di essa dai mezzi di movimentazione, per poi afferrare per aspirazione (grazie ad un opportuno circuito connesso alle ventose) le confezioni, e consentirne così una pratica e agevole movimentazione.
Va comunque precisato che non si esclude la possibilità di realizzare gruppi 1 secondo il trovato nei quali le unità di prese 2 sono di tipo differente, funzionanti anche secondo diversi principi, e per esempio scelte alla luce della specifica tipologia di prodotti A veicolati dalla linea di alimentazione 5 e destinati alla linea di evacuazione 6. Si osservi inoltre come il numero di bocche aspiranti 12, e più in generale il numero di prodotti A prelevabili ad ogni ciclo, può essere scelto a piacere (semplicemente dimensionando e strutturando adeguatamente le unità di presa 2), senza con ciò fuoriuscire dall'ambito di protezione qui definito.
Opportunamente, i mezzi di movimentazione comprendono un apparato di guida dello scorrimento dell'unità di presa 2 lungo l'asta 4, secondo una predefinita legge di moto, che può essere scelta a piacere, indipendentemente dai parametri del flusso di invio con il quale i prodotti A sono trasportati dalla linea di alimentazione 5.
In particolare, l'apparato di guida comprende un carrello 13, dotato di moto rettilineo alternato lungo una direzione sostanzialmente parallela al secondo asse di rotazione C: l'unità di presa 2 à ̈ quindi asservita al carrello 13, per consentirne lo scorrimento alternato lungo l'asta 4.
Più particolarmente, il carrello 13 dell'apparato _ di guida comprende almeno un perno 14 che à ̈ mobile all'interno di una scanalatura sagomata 15, definita lungo una slitta 16, a sua volta scorrevole lungo l'asta 4 e vincolata all'unità di presa 2: durante la rotazione dell'asta 4 (e della slitta 16 stessa) attorno al secondo asse di rotazione C e il contemporaneo moto rettilineo alternato del carrello 13, il perno 14 può riscontrare contro le pareti laterali della scanalatura 15, opportunamente sagomate per imprimere uno scorrimento guidato della slitta 16 e dell'unità di presa 2, secondo una legge di moto definita appunto dal profilo della scanalatura 15 e delle sue pareti laterali e quindi anche differente da quella con cui si sposta il carrello 13.
Di fatto quindi, la slitta 16 con la sua scanalatura sagomata 15 si comporta come una sorta di camma desmodromica o a doppio effetto: il moto rotatorio dell'asta 4 (attorno al secondo asse C) determina la contemporanea rotazione della slitta 16 e dell'unità di presa 2, le quali, sotto la spinta del perno 14 (che si muove di moto rettilineo alternato solidalmente al carrello 13) traslano a loro volta di moto rettilineo alternato, con una legge di moto determinata dal profilo scelto per la scanalatura 15.
Secondo una soluzione realizzativa di rilevante interesse pratico, illustrata nelle pagine allegate a scopo esemplificativo e non limitativo nelle figure allegate, l'apparato di guida comprende due slitte 16, scorrevoli lungo l'asta 4 e vincolate a rispettive unità di presa 2: il carrello 13 comprende due perni 14, mobili in rispettive scanalature sagomate 15 definite lungo corrispondenti slitte 16: durante la rotazione dell'asta 4 attorno al secondo asse C, ciascun perno 14 può così riscontrare contro rispettive pareti laterali sagomate della corrispondente scanalatura 15, per guidare lo scorrimento delle slitte 16 e delle unità di presa 2, in modo reciprocamente indipendente (e per esempio provvedendo a distanziarle o ravvicinarle, rispetto alla configurazione reciproca nella quale erano veicolate lungo la linea di alimentazione 5, per depositarle secondo il passo predefinito nei cassetti 8).
Si osservi in ogni caso come non si escluda la possibilità, comunque rientrante nell'ambito di protezione qui rivendicato, di realizzare gruppi 1 secondo il trovato nei quali lungo l'asta 4 siano scorrevoli tre o più slitte 16, vincolate a rispettive unità di presa 2, in funzione delle specifiche esigenze.
In una prima forma di realizzazione, ciascuna unità di presa 2 à ̈ rigidamente vincolata alla rispettiva slitta 16, e si muove quindi solidalmente a quest'ultima, durante il normale funzionamento del gruppo 1 secondo il trovato.
In una differente forma di realizzazione, di rilevante interesse pratico, illustrata nelle figure allegate a scopo non limitativo dell'applicazione del trovato, ciascuna unità di presa 2 à ̈ rigidamente assicurata ad una piastra 17 che à ̈ articolata alla rispettiva slitta 16 attorno ad un terzo asse di rotazione D (preferibilmente ortogonale al suolo), in modo tale da poter variare anche l'orientamento dei prodotti A, rispetto a tale terzo asse D, durante il trasferimento dalla linea di alimentazione 5 alla linea di evacuazione 6.
Più precisamente, al carrello 13 à ̈ articolata una prima estremità 18a di una prima biella 18, girevolmente vincolata, con una sua seconda estremità 18b, opposta alla prima estremità 18a, ad una prima manovella 19, che si sviluppa dalla piastra 17: il carrello 13, la prima biella 18, la prima manovella 19 e la piastra 17 si comportano quindi come un "manovellismo di spinta" e consentono di imporre la rotazione attorno al terzo asse D della piastra 17, e della rispettiva unità di presa 2, a seguito del moto rettilineo alternato del carrello 13.
Con ulteriore riferimento alla soluzione realizzativa illustrata a scopo esemplificativo e non limitativo nelle unite tavole, il basamento fisso 10 comprende una coppia di staffe 20, che sostengono in modo girevole l'albero principale 9: i mezzi di movimentazione comprendono quindi una prima cinghia dentata 21, ingranante e avvolta attorno ad una prima ruota dentata 22, fissata ad una delle staffe 20 e sostanzialmente coassiale all'albero principale 9, e ad una seconda ruota dentata 23, coassialmente solidale all'asta 4.
In questo modo, a seguito della rotazione dell'intelaiatura 3 attorno al primo asse B, la prima cinghia 21, che non può scorrere in quanto ingranante con la prima ruota dentata 22, fissata alle staffe 20, impone una sorta di controrotazione alla seconda ruota dentata 23, e quindi all'asta 4, di un angolo direttamente proporzionale a quello percorso dall'intelaiatura 3 stessa (e dipendente dal numero di denti della prima ruota dentata 22 e della seconda ruota dentata 23), con ciò determinando l'asservimento dell'asta 4, rotante attorno al secondo asse C, all'albero principale 9, rotante attorno al primo asse B.
Sebbene non si escluda la possibilità di dotare l'asta 4 di organi motori indipendenti, senza con ciò fuoriuscire dall'ambito di protezione qui rivendicato, si osserva quindi come grazie alla soluzione realizzativa descritta nei precedenti paragrafi, sia per esempio possibile (mantenendo uguale il numero di denti fra la prima ruota dentata 22 e la seconda ruota dentata 23) imporre una rotazione di uguale ampiezza e verso opposto all'asta 4, a seguito della rotazione dell'albero principale 9. Questo, per esempio, consente di assicurare che l'unità di presa 2 non sia soggetta a rotazioni rispetto al piano orizzontale, durante il suo trasferimento dalla linea di alimentazione 5 alla linea di evacuazione 6, scongiurando inclinazioni e ribaltamenti.
Opportunamente, i mezzi di movimentazione comprendono una prima unità motrice 24, associata mediante rispettivi organi di rinvio ad una seconda cinghia dentata 25, la quale à ̈ avvolta attorno ad una terza ruota dentata 26, a sua volta coassialmente solidale all'albero principale 9, in modo tale da conferire a quest'ultimo un moto oscillatorio attorno al primo asse di rotazione B. Gli organi di rinvio (così come la prima unità motrice 24) possono essere qualsiasi, senza fuoriuscire dall'ambito di protezione qui rivendicato, e per esempio à ̈ previsto il ricorso ad un servomotore/riduttore o ad un cinematismo comprensivo di una seconda biella e di una seconda manovella, in funzione delle specifiche esigenze. Inoltre, i mezzi di movimentazione comprendono una seconda unità motrice 27, per un albero ausiliario 28, che supporta una quarta ruota dentata 29, che ingrana a sua volta con una terza cinghia dentata 30, alla quale à ̈ fissata una staffa 31. Il carrello 13 presenta quindi un disco 32 cavo, per poter scorrere lungo una rotaia 33 (che si inserisce all'interno del disco 32 stesso) solidale all'albero principale 9: il disco 32 definisce esternamente, con due creste 34 contrapposte, una scanalatura di guida 35 per un perno 36 supportato folle dalla staffa 31. Così, mentre trasla parallelamente al primo asse di rotazione B, trascinato dalla terza cinghia dentata 30, il perno 36 riscontra contro le creste 35, per conferire al carrello 13 un moto rettilineo alternato a seguito di una rotazione alternata dell'albero ausiliario 28 (comandata dalla seconda unità motrice 27), mantenendo nel contempo la necessaria possibilità di rotazione attorno al primo asse di rotazione (in quanto il perno 36 à ̈ libero di scorrere lungo la scanalatura 35.
Il funzionamento del gruppo di trasferimento secondo il trovato à ̈ il seguente.
Come si à ̈ visto nei precedenti paragrafi, grazie alle unità motrici 24, 27 à ̈ possibile imprimere contemporaneamente un moto rotatorio alternato all'albero principale 9 (e all'intelaiatura 3) ed un moto rettilineo alternato al carrello 13 (lungo una direzione parallela al primo asse di rotazione B e al secondo asse di rotazione C).
A sua volta, la rotazione dell'albero principale 9 impone una rotazione dell'asta 4 attorno al secondo asse C e, con essa, della slitta 16, scorrevole lungo l'asta 4 stessa.
La rotazione dell'intelaiatura 3 attorno al primo asse B consente, per ogni ciclo di lavoro, lo spostamento dell'unità di presa 2, per portarla in prossimità della linea di alimentazione 5, per prelevare i prodotti A da essa veicolati, e successivamente nelle adiacenze della linea di evacuazione 6 (preferibilmente, ma non esclusivamente, parallela alla linea di alimentazione 5), per depositare nei cassetti 8 i prodotti A stessi.
Come si à ̈ visto, durante la suddetta movimentazione tra le due linee 5, 6, la possibilità di rotazione attorno al secondo asse C consente di impedire rotazioni delle unità di presa 2 e dei prodotti A rispetto ad un piano orizzontale, evitando così ribaltamenti (e possibile perdita, per caduta, di quanto contenuto nelle vaschette, per esempio).
Di contro, come descritto nei precedenti paragrafi, la possibilità di rotazione attorno al terzo asse D consente di variare l'orientamento attorno a tale terzo asse D, qualora ciò sia richiesto dalla differente disposizione con la quale i prodotti A lungo le due linee 5, 6.
La possibilità di scorrimento dell'unità di presa 2 lungo l'asta 4 consente inoltre di seguire il movimento delle linee 5, 6, qualora necessario, e di alloggiare i prodotti A nei cassetti 8 anche qualora questi si spostino secondo un flusso di consegna differente dal flusso di invio secondo il quale sono trasportati dalla linea di alimentazione 5.
Ancor più precisamente, la scelta di imporre al perno 14 il moto all'interno di una scanalatura 15, tra pareti sagomate contrapposte, consente di differenziare la legge di moto conferita a ciascuna unità di presa 2 rispetto a quella del carrello 13, sia durante la corsa di andata che durante quella di ritorno: più in dettaglio, potendo di fatto conferire una qualsiasi legge di moto, semplicemente in funzione del profilo scelto per la scanalatura 15, à ̈ possibile imprimere alle unità di presa 2 una traslazione (lungo il secondo asse di rotazione C) tale da consentire il loro alloggiamento lungo la linea di evacuazione 6 in cassetti 8 distanziati con passo a piacere, indipendentemente dalle modalità e dal flusso di invio, lungo la linea di alimentazione 5.
Qualora il gruppo 1 sia provvisto di due unità di presa 2, come nell'esempio proposto nelle figure allegate, à ̈ infatti possibile assicurare il collocamento nei cassetti 8 secondo il passo desiderato anche nel caso i prodotti A siano forniti dalla linea di alimentazione 5 con passo differente; successivamente al loro prelevamento infatti, mediante una opportuna scelta dei profili delle scanalature sagomate 15, à ̈ possibile distanziare i prodotti A del passo desiderato, mentre questi ultimi vengono trasferiti verso la linea di evacuazione 6.
Inoltre, durante tale trasferimento à ̈ anche possibile ruotare attorno al terzo asse D di rotazione i prodotti A, in modo tale da poterli alloggiare nei cassetti 8 secondo una configurazione anche differente rispetto a quella con la quale sono stati prelevati, e in funzione unicamente delle modalità con le quali devono essere inseriti nelle scatole.
Con una struttura semplice, e un numero limitato di componenti, il gruppo 1 consente quindi di trasferire in modo pratico e agevole prodotti A, tra una linea di alimentazione 5 ad una linea di evacuazione 6, anche qualora queste ultime presentino differenti parametri di flusso (velocità, passo, eccetera), realizzando in un'unica stazione (mediante cioà ̈ i soli mezzi di movimentazione descritti nelle precedenti pagine) un trasferimento che viceversa richiede diversi elementi e stazioni tra loro cooperanti, qualora si ricorra ai gruppi noti.
Per esempio, il gruppo 1 può prelevare confezioni quali vaschette o blister mobili lungo la linea di alimentazione 5 e su di essa disposti affiancati e reciprocamente a contatto, per poi depositarli, orientati anche diversamente, in cassetti 8, distribuiti lungo la linea di evacuazione 6 e tra loro distanziati secondo un passo a piacere.
Il numero ridotto di componenti in moto, e la semplicità strutturale del gruppo 1, consente inoltre il raggiungimento di velocità elevate, consentendo di conseguenza alte produttività, o comunque non determinando un limite superiore ai valori di produttività raggiungibili.
Inoltre, il gruppo 1 presenta, per i motivi sopra esposti, elevata flessibilità, e grazie alle velocità raggiungibili, così come alle leggi di moto configurabili a piacere, consente anche di depositare due o più prodotti A nello stesso cassetto 8, qualora sia necessario inserire nelle scatole le vaschette o i blister su più strati.
Infatti, proprio la semplicità strutturale e il peso contenuto dei componenti, consente di raggiungere elevate velocità e offre la possibilità di eseguire rapidi spostamenti lungo l'asta 4, per le slitte 16 e le unità di presa 2, qualora ciò sia necessario, per depositare su più strati i prodotti A nei cassetti 8.
Si à ̈ in pratica constatato come il gruppo di trasferimento secondo il trovato, assolva pienamente il compito prefissato, in quanto, il ricorso a mezzi di movimentazione comprendenti una intelaiatura rotante attorno ad un primo asse di rotazione, alla quale à ̈ vincolata un'asta, rotante attorno ad un secondo asse di rotazione e scorrevolmente supportante un'unità di presa dei prodotti, ne consente il prelevamento da una linea di alimentazione, lungo la quale sono trasportati secondo un primo flusso di invio, e il loro successivo deposito ordinato, con un secondo flusso di consegna, anche differente dal primo flusso, lungo una linea di evacuazione, con una struttura semplice.
Il trovato, così concepito, à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Negli esempi di realizzazione illustrati singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno essere in realtà intercambiate con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
In pratica i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (10)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Gruppo di trasferimento di prodotti, comprendente mezzi di movimentazione di almeno una unità di presa (2) dei prodotti (A), preferibilmente del tipo di confezioni preformate, quali vaschette, blister, e simili, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di movimentazione comprendono una intelaiatura (3) rotante attorno ad un primo asse di rotazione (B), a detta intelaiatura (3) essendo vincolata un'asta (4), rotante attorno ad un secondo asse di rotazione (C) e scorrevolmente supportante detta almeno una unità di presa (2), per il prelevamento dei prodotti (A), da una linea di alimentazione (5), lungo la quale sono trasportati secondo un primo flusso di invio, e il loro deposito ordinato, con un secondo flusso di consegna, anche differente dal primo flusso, lungo una linea di evacuazione (6).
  2. 2. Gruppo di trasferimento, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta intelaiatura (3) comprende almeno un albero principale (9), girevolmente vincolato ad un basamento fisso (10) e disposto lungo detto primo asse di rotazione (B), a detto albero principale (9) essendo rigidamente vincolati due braccetti (11) di sostegno girevole di detta asta (4), rotante secondo detto secondo asse di rotazione (C) e supportante scorrevolmente detta unità di presa (2), comprendente almeno una bocca aspirante (12), preferibilmente scelta del tipo di una ventosa.
  3. 3. Gruppo di trasferimento, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di movimentazione comprendono un apparato di guida dello scorrimento di detta almeno una unità di presa (2) lungo detta asta (4), secondo una predefinita legge di moto.
  4. 4. Gruppo di trasferimento, secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto apparato di guida comprende un carrello (13), dotato di moto rettilineo alternato lungo una direzione sostanzialmente parallela a detto secondo asse di rotazione (C), detta almeno una unità di presa (2) essendo asservita a detto carrello (13), per il suo scorrimento alternato lungo detta asta (4).
  5. 5. Gruppo di trasferimento, secondo le rivendicazioni 3 e 4, caratterizzato dal fatto che detto carrello (13) di detto apparato di guida comprende almeno un perno (14), mobile in una scanalatura sagomata (15) definita lungo una slitta (16), scorrevole lungo detta asta (4) e vincolata a detta almeno una unità di presa (2), durante la rotazione di detta asta (4) attorno a detto secondo asse di rotazione (C) e il moto rettilineo alternato di detto carrello (13) detto perno (14) riscontrando contro le pareti laterali sagomate di detta scanalatura (15), per lo scorrimento guidato di detta slitta (16) e di detta almeno una unità di presa (2).
  6. 6. Gruppo di trasferimento, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto apparato di guida comprende due di dette slitte (16), scorrevoli lungo detta asta (4) e vincolate a rispettive dette unità di presa (2), detto carrello (13) comprendendo due di detti perni (14), mobili in rispettive dette scanalature sagomate (15) definite lungo corrispondenti dette slitte (16), durante la rotazione di detta asta (4) attorno a detto secondo asse di rotazione (C) ciascuno di detti perni (14) riscontrando contro rispettive pareti laterali sagomate della corrispondente detta scanalatura (15), per la guida dello scorrimento di dette slitte (16) e di dette unità di presa (2).
  7. 7. Gruppo di trasferimento, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ciascuna di dette unità di presa (2) à ̈ rigidamente assicurata ad una piastra (17) articolata alla rispettiva detta slitta (16) attorno ad un terzo asse di rotazione (D), per la variazione dell'orientamento dei prodotti (A), rispetto a detto terzo asse (D), durante il trasferimento dalla linea di alimentazione (5) alla linea di evacuazione (6), a detto carrello (13) essendo articolata una prima estremità (18a) di una prima biella (18), girevolmente vincolata, con una sua seconda estremità (18b), opposta a detta prima estremità (18a), ad una prima manovella (19), sviluppantesi da detta piastra (17), per la rotazione attorno a detto terzo asse (D) di detta piastra (17), e della rispettiva detta unità di presa (2), a seguito del moto rettilineo alternato di detto carrello (13).
  8. 8. Gruppo di trasferimento, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto basamento (10) comprende una coppia di staffe (20), di sostegno girevole per detto albero principale (9), detti mezzi di movimentazione comprendendo una prima cinghia dentata (21), ingranante e avvolta attorno ad una prima ruota dentata (22), fissata ad una di dette staffe (20) e sostanzialmente coassiale a detto albero principale (9), e ad una seconda ruota dentata (23), coassialmente solidale a detta asta (4), per l'asservimento di detta asta (4), rotante attorno a detto secondo asse di rotazione (C), a detto albero principale (9), rotante attorno a detto primo asse di rotazione (B).
  9. 9. Gruppo di trasferimento, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di movimentazione comprendono una prima unità motrice (24), associata mediante rispettivi organi di rinvio ad una seconda cinghia dentata (25), avvolta attorno ad una terza ruota dentata (26), coassialmente solidale a detto albero principale (9), per il conferimento a detto albero principale (9) di un moto oscillatorio attorno a detto primo asse di rotazione (B).
  10. 10.Gruppo di trasferimento, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di movimentazione comprendono una seconda unità motrice (27), per un albero ausiliario (28), supportante una quarta ruota dentata (29), ingranante con una terza cinghia dentata (30), a detta terza cinghia dentata (30) essendo fissata una staffa (31), detto carrello (13) presentando un disco (32) cavo, scorrevole lungo una rotaia (33) solidale a detto albero principale (9) e definente esternamente, con due creste (34) contrapposte, una scanalatura di guida (35) per un perno (36) supportato folle da detta staffa (31) e riscontrante contro dette creste (35), per il conferimento a detto carrello (13) di un moto rettilineo alternato a seguito di una rotazione alternata di detto albero ausiliario (28), con possibilità di rotazione attorno a detto primo asse di rotazione (B).
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