ITBO20100681A1 - Apparato per rimuovere gli eccessi di vernice dagli angoli dei bordi di pannelli o di profilati a prevalente estensione piana, in legno od altri materiali, verniciati sui bordi stessi con qualsiasi procedimento noto. - Google Patents

Apparato per rimuovere gli eccessi di vernice dagli angoli dei bordi di pannelli o di profilati a prevalente estensione piana, in legno od altri materiali, verniciati sui bordi stessi con qualsiasi procedimento noto. Download PDF

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Roberto Sorbini
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Description

DESCRIZIONE dell’ invenzione industriale dal titolo:
“Apparato per rimuovere gli eccessi di vernice dagli angoli dei bordi di pannelli o di profilati a prevalente estensione piana, in legno od altri materiali, verniciati sui bordi stessi con qualsiasi procedimento notoâ€
TESTO DELLA DESCRIZIONE
II trovato tratta un apparato ed il relativo metodo di lavorazione, per rimuovere gli eccessi di vernice dagli angoli dei bordi di pannelli o di profilati a prevalente estensione piana, di legno od altri materiali quali ad esempio truciolare, MDF, HDF, verniciati sui bordi stessi con gli attuali procedimenti ad esempio a spruzzo, ad aspirazione o cosiddetti vacuum, a rullo, a nastro, a seconda del grado di finitura richiesto e del profilo dei bordi da trattare. Questi eccessi di vernice attualmente vengono rimossi a posteriori sulla vernice essicata, con complesse e poco affidabili operazioni di finitura, oppure applicando sulle porzioni di superfici adiacenti ai bordi e sulle quali i detti eccessi di vernice tenderebbero ad accumularsi, delle protezioni continue ed antiadesive che poi vengono rimosse unitamente alla vernice che le sormonta, con una operazione di spazzolatura. Questa ultima tecnica, descritta nella domanda di brevetto W02008/031825, à ̈ anch’essa complessa e costosa per la necessità di predisporre le dette protezioni antiadesive e poi per doverle rimuovere ed eliminare come rifiuti speciali del ciclo di produzione.
Il trovato intende risolvere il problema tecnico dianzi detto con la soluzione riassunta nell’annessa rivendicazione 1), che sostanzialmente prevede la rimozione delle dette eccedenze di vernice dalle zone d’angolo del bordo dei pannelli, con una operazione di raschiatura o rasatura, effettuata con dei rulli lisci che toccano il pannello con una pressione prestabilita e che ruotano in senso contrario al senso d’avanzamento del pannello stesso, che sono opportunamente orientati e coi quali cooperano dei mezzi di pulizia che asportano da essi la vernice in modo che i rulli si presentino sempre puliti nel contatto coi pannelli ed in modo che la vernice asportata possa essere allontanata verso mezzi di recupero e di eventuale reimpiego. Maggiori caratteristiche del trovato ed i vantaggi che ne derivano, appariranno meglio evidenti dalla seguente descrizione di una forma preferita di realizzazione dello stesso, illustrata a puro titolo d’esempio, non limitativo, nelle figure delle due tavole allegate di disegni, in cui:
- La fig. 1 illustra il profilo di un bordo verniciato di un pannello, con gli eccessi di vernice che tendono a formarsi e che vengono asportati con l’apparato secondo l’invenzione;
- La fig. 2 illustra il bordo di figura 1 coi due rulli di rasamento che asportano gli eccessi di vernice dalle estremità longitudinali del bordo stesso;
- La fig. 3 illustra l’apparato di supporto e di movimentazione dei due rulli visti in elevazione frontale come indicato dalla freccia K nella figura 2;
- Le figg. 4 e 5 illustrano l’apparato di figura 2 visto lateralmente come indicato rispettivamente dalle frecce K4 e K5 nella stessa figura 2.
Nella figura 1, con P à ̈ indicato il pannello, con C à ̈ indicato il film di vernice applicato sul bordo dello stesso pannello e con CI e C2 sono indicati gli eccessi di vernice che tendono a formarsi alle estremità longitudinali dello stesso bordo, soprattutto coi sistemi di verniciatura cosiddetti a vacuum, a nastro ed a rullo e con l’impiego di vernici essicabili con esposizione ai raggi ultravioletti. Poiché questi eccessi di vernice tendono ad impedire una perfetta catalizzazione dello spessore di vernice C applicato sul bordo e poiché renderebbero difficoltosa la successiva operazione di levigatura e di finitura delle superfici PI e P2 del pannello P e delle loro zone di congiunzione al bordo con la vernice C, gli stessi eccessi di vernice CI ed C2 vengono asportati subito dopo la fase di verniciatura, con l’apparato secondo il trovato che fondamentalmente comprende almeno una coppia di rulli 1 e 2 a superficie liscia, ad esempio a superficie metallica cromata o rivestita con qualsiasi materiale atto ad essere raclato, posti rispettivamente sopra e sotto il bordo con la vernice C e tali da toccare tangenzialmente con la loro generatrice Gl e G2, i lati longitudinali ed opposti del bordo verniciato C, come illustrato nella figura 1, in modo da raschiare tali lati con una pressione controllata (vedi oltre), per asportare le porzioni in eccesso Gl e C2 della vernice C. Con riferimento anche alla figura 3 si rileva che i rulli 1 e 2 sono posti col loro asse ortogonalmente all’asse longitudinale del bordo verniciato C ed alla direzione F nella quale il pannello P avanza con una velocità ad esempio sull’ordine di circa 15-20 m/min’. L’asse degli stessi rulli 1 e 2 à ̈ opportunamente orientato e nell’esempio di cui trattasi à ̈ inclinato in modo da formare con le pareti superiori ed inferiori PI, P2 del pannello P un angolo B di circa 15°-20°. Il senso di rotazione FI ed F2 dei rulli 1 e 2, nel punto di contatto col pannello P, à ̈ contrario al senso F d’avanzamento dello stesso pannello e la velocità di rotazione degli stessi rulli 1 e 2 à ̈ regolabile e può variare ad esempio nel range di circa 2-5 m/min’. I mandrini MI, M2 coi relativi gruppi di moto che portano i rispettivi rulli 1 e 2, sono posti all’ esterno del pannello P, per cui il rullo superiore 1 presenta ad una quota inferiore la sua estremità prossima al mandrino MI, mentre il rullo inferiore 2 presenta ad una quota inferiore la sua estremità distante dal relativo mandrino M2. Su queste estremità dei rulli 1 e 2 poste ad una quota più bassa, sono di preferenza previste delle gole anulari 101, 102 che formano delle trappole di raccolta della vernice che per gravità cola verso il basso e che tenderebbe altrimenti ad uscire da tali rulli. Il profilo interno delle dette gole 101, 102 à ̈ di preferenza in tutto od in parte convergente verso il fondo delle stesse gole, come appare dalla figura 2. Dalla figura 3 appare che l’eccedenza di vernice CI (fig. 1) prelevata dal rullo 1 viene da questo trascinata verso l’alto e poi, durante il percorso del tratto discendente dello stesso rullo, dopo un percorso complessivo di circa 220-230° dal punto di prelievo, viene allontanata da tale rullo dall’azione di mezzi di raschiatura costituiti ad esempio da almeno una racla 3 opportunamente orientata e tale per cui la vernice da questa asportata dal rullo 1, tenda a raccogliersi in un piccolo flusso concentrato che per gravità cola verso il basso e cade alf' di una tramoggia 4 predisposta per convogliare la vernice in contenitori posti all’esterno dell’apparato, non illustrati, per un eventuale riutilizzo della stessa vernice. Il rullo 1 viene pertanto mantenuto opportunamente pulito dall’azione della racla 3, per cui può presentarsi sempre nelle migliori condizioni di prelievo nel contatto col pannello P. Sempre dalla figura 3 appare che l’eccedenza di vernice C2 (fig. 1) prelevata dal rullo 2 viene da questo trascinata verso il basso e dopo un percorso complessivo di circa 90° dal punto di prelievo, viene allontanata da tale rullo dall’azione di mezzi di raschiatura costituiti ad esempio da almeno una racla 103 opportunamente orientata e tale per cui la vernice da questa asportata dal rullo 2 tenda a raccogliersi in un piccolo flusso che per gravità cola verso il basso e cade alf' di una tramoggia 104 predisposta per convogliare la vernice in contenitori posti all’esterno dell’apparato, anch’essi non illustrati, per un eventuale riutilizzo della stessa vernice. Anche il rullo 2 viene mantenuto opportunamente pulito dall’azione continua della racla 103, per cui può presentarsi sempre nelle migliori condizioni di prelievo nel contatto col pannello P.
Le racle 3, 103 sono di preferenza profilate in modo da cooperare anche con le gole 101, 102 dei rulli 1 e 2. Resta inteso che nell’ambito del trovato rientrano anche soluzioni che prevedono l’uso di mezzi diversi dalle racle dianzi dette, ad esempio di rulli revers, di nastri od altri mezzi noti nel settore del coating o del finishing.
Con riferimento alle figure da 3 a 5 viene ora descritto l’apparato nella possibile realizzazione dei mezzi di supporto e di posizionamento dei mandrini MI ed M2 coi relativi rulli di raschiatura 1 e 2. Da queste figure si rileva che l’apparato comprende una struttura di basamento 105 posta al di sotto del percorso dei pannelli P ed alla quale à ̈ solidale un complesso verticale di guida 5 che si estende verso l’alto e che à ̈ posto all’esterno ed a breve distanza dal percorso del bordo con la vernice C dei pannelli P, i quali sono fatti avanzare da mezzi noti TI e T2, illustrati schematicamente nelle figure 4 e 5. Questi mezzi comprendono dei mezzi inferiori di trasporto TI a rulli e/od a cinghie, opportunamente motorizzati, e comprendono dei mezzi superiori di contrasto T2 usualmente folli. Il mezzo di trasporto inferiore TI à ̈ usualmente in posizione fissa e fa si che il lato orizzontale inferiore del bordo con la vernice C del pannello P, risulti sempre in posizione fissa o cosiddetta “zero†. Il contrasto superiore T2, la cosiddetta spalla, à ̈ invece mobile sulla verticale e la sua posizione in quota varia in funzione dello spessore dei pannelli P da trasportare. Ciò premesso si rileva che sulle guide 5, alla quota circa dei mezzi di trasporto Tl, scorre una slitta 6 vincolata mediante mezzi a vite e madrevite verticali 7, ad un volantino di regolazione 107, utilmente con indicatore di spostamento di precisione, ad esempio del tipo a nonio, posto sulla sommità dei detti mezzi di guida 5. Mediante questo volantino à ̈ possibile spostare la slitta 6 da una posizione bassa di riposo, utile per eseguire lavori di manutenzione sul complesso del mandrino M2 e del rullo 2, ad una posizione sollevata nella quale lo stesso rullo 2 coopera con un giusto grado di interferenza col lato inferiore del bordo con la vernice C del pannello P in transito tra i detti mezzi TI e T2. Sul piano 106 della slitta 6 à ̈ fulcrato su di un asse 8 orizzontale e perpendicolare allo stesso piano 106, una culla 9 che al di sopra del detto fulcro 8 porta trasversalmente il gruppo motori duttore 10 che tennina col mandrino M2 e col rullo raschiatore 2 ed il maggior peso di tale complesso 10, M2, 2 e di eventuali masse di zavorra, non illustrate, à ̈ posto alla sinistra del piano ideale verticale che passa per il fulcro 8 come dalla figura 4, in modo che per effetto del detto maggior peso, il rullo 2 tende ad essere spinto verso l’alto ed a cooperare col lato inferiore del bordo da pulire del pannello P, con una pressione prestabilita e costante. Sempre dalla figura 4 si rileva che al di sotto del fulcro 8, la culla 9 porta un’asola I l a settore di cerchio, concentrica al detto fulcro 8 e tale asola à ̈ attraversata da un perno 12 fisso sul piano 106, il tutto per far si che al mancare del pannello P, il rullo 2 sia libero di oscillare verso l’alto con una corsa minima e prestabilita, che vede il detto perno 12 cooperare con l’estremità di sinistra dell’asola 11. Altri adatti mezzi non illustrati possono essere previsti per ammortizzare l’oscillazione del complesso 10, M2, 2 e/o per regolare con precisione l’entità di tale oscillazione dentro lo spostamento massimo consentito dalla detta asola 11.
Dalla figura 3 si rileva che sulle stesse guide verticali 5, al di sopra della detta slitta 6 col rullo inferiore 2, scorre un’analoga slitta 13 dotata di un’appendice 213 (figg. 4, 5) collegata con un mezzo registrabile 14 ad un’appendice 15 della spalla T2, in modo che la slitta 13 segue tale spalla nello spostamento verticale e la sua posizione bassa di lavoro si adegua automaticamente al variare dello spessore dei pannelli P in lavorazione. Il detto mezzo di collegamento 14 (fig. 4) comprende ad esempio una vite verticale 114 solidale all’appendice 213, rivolta verso l’alto, che attraversa con gioco un foro 16 dell’appendice 15 e sul cui tratto sporgente superiormente da tale foro, à ̈ avvitato un dado o pomello di regolazione 214. Dalle figure 3 e 5 si rileva che sul piano 113 della slitta 13 à ̈ fulcrata su di un asse 18 orizzontale e perpendicolare a tale piano 113, una culla 17 che al di sopra del detto fulcro 18 porta trasversalmente il gruppo motoriduttore 19 che termina col mandrino MI e col rullo raschiatore 1 ed il maggior peso di tale complesso 19, MI, 1 e di eventuali pesi di zavorra, non illustrati, à ̈ posto alla sinistra del piano ideale verticale che passa per il detto fulcro 18 come dalla figura 5, in modo che per effetto di tale maggior peso il rullo 1 tende ad essere spinto verso il basso ed a cooperare col lato superiore del bordo da pulire del pannello P, con una pressione prestabilita e costante. Sempre dalla figura 5 si rileva che al di sotto del fulcro 18, la culla 17 porta un’asola 20 a settore di cerchio, concentrica al detto fulcro 18 e tale asola à ̈ attraversata da un perno 21 fisso sul piano 113, il tutto per far si che al mancare del pannello P, il rullo 1 sia libero di oscillare verso il basso con una corsa minima e prestabilita, che vede il detto perno 21 cooperare con Γ estremità di destra dell’asola 20. Altri adatti mezzi non illustrati possono essere previsti per ammortizzare l’oscillazione del complesso 19, MI, 1 e/o per regolare con precisione l’entità di tale oscillazione dentro lo spostamento massimo consentito dalla detta asola.
Dalle figure 4 e 5 appare evidente che quando la spalla T2 viene calata nella posizione operativa sul pannello P, prima che tale spalla tocchi il pannello, il rullo 1 tocca il lato superiore del bordo con la vernice C dello stesso pannello e fa oscillare la propria culla 17 nel senso che porta lo stesso rullo 1 a toccare il pannello con una pressione prestabilita. Alla fine della corsa discendente della spalla, il pomello di regolazione 214 tocca ancora l’appendice 15 della stessa spalla T2 oppure può essere di poco sollevato da questa ed in ogni caso potrà sollevarsi dalla stessa spalla in qualsiasi momento nel quale il complesso del rullo 1 dovesse essere sottoposto ad una spinta imprevista verso l’alto.
Nelle figure 4 e 5, con 203, 203’ sono indicati i supporti montati sulle culle 9 e 17, che sostengono amovibilmente e con possibilità di registro le racle di pulizia 3, 103
Resta infine inteso che all’apparato come descritto, possono essere apportate numerose varianti e modifiche costruttive, il tutto per altro senza abbandonare il principio informatore dell’ invenzione, come descritto, illustrato e come a seguito rivendicato. Nelle rivendicazioni, i riferimenti riportati tra parentesi sono puramente indicativi e non limitativi dell’ambito di protezione delle stesse rivendicazioni.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato per rimuovere gli eccessi di vernice (Cl, C2) dagli angoli dei bordi di pannelli (P) o di profilati a prevalente estensione piana, in legno od altri materiali, verniciati sui bordi stessi con qualsiasi procedimento noto, caratterizzato dal fatto che Γ asportazione delle dette eccedenze di vernice viene effettuata con operazioni di raschiatura o rasatura, per mezzo di rulli lisci (1, 2) che toccano i lati opposti del bordo del pannello con una pressione prestabilita, che ruotano in senso (FI, F2) contrario al senso d’avanzamento (F) del pannello (P), che sono opportunamente orientati e coi quali cooperano dei mezzi di pulizia (3, 103) che asportano da questi la vernice rasata, in modo che gli stessi rulli si presentino sempre puliti nel contatto col pannello ed in modo che la vernice asportata possa essere trasferita a mezzi di allontanamento e di eventuale recupero.
  2. 2. Apparato secondo la rivendicazione 1), in cui i detti rulli di rasatura (1,2) sono rulli cromati oppure rivestiti con qualsiasi materiale atto ad essere raclato e ruotano con una velocità regolabile, ad esempio sull’ordine dei 2-5 m/min’, mentre il pannello da lavorare (P) avanza con una velocità ad esempio dell’ordine dei 15-20 m/min’.
  3. 3. Apparato secondo la rivendicazione 1), in cui l’asse dei detti rulli (1, 2) à ̈ ortogonale al lato da raschiare dei pannelli (P) ed à ̈ opportunamente orientato in funzione della forma del o dei bordi dei pannelli (P) in lavorazione, essendo ad esempio tale da formare con le pareti superiori ed inferiori (PI, P2) degli stessi pannelli (P) un angolo (B) di circa 15°-20°.
  4. 4. Apparato secondo la rivendicazione 1), in cui i mandrini (MI, M2) coi relativi gruppi di moto, che portano i detti rulli di rasatura (1, 2), sono posti alF' del pannello (P), per cui il rullo superiore (1) presenta ad una quota inferiore la sua estremità prossima al relativo mandrino (MI), mentre il rullo inferiore (2) presenta ad una quota inferiore la sua estremità distante dal relativo mandrino (M2), essendo previsto che tali estremità dei rulli (1, 2) poste ad una quota più bassa, siano provviste di gole anulari (101, 102) che formano delle trappole di raccolta della vernice che per gravità tende a colare verso il basso e che tenderebbe altrimenti ad uscire da tali rulli.
  5. 5. Apparato secondo la rivendicazione 1), in cui il profilo interno delle dette gole (101, 102) Ã ̈ di preferenza in tutto od in parte convergente verso il fondo delle stesse gole.
  6. 6. Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui le eccedenze di vernice superiore ed inferiore (Cl, C2) prelevate dal bordo verniciato dei pannelli dai rispettivi rulli di rasamento superiore ed inferiore (1, 2), vengono da questi trascinate rispettivamente verso l’alto e verso il basso e durante il percorso del tratto discendente di tali rulli, vengono allontanate da questi dall’azione di mezzi di raschiatura costituiti ad esempio da almeno rispettive racle (3, 103) che agiscono anche sulle dette gole (101, 102) dei rulli e che sono opportunamente orientate e tali per cui la vernice da queste asportata dai relativi rulli (1, 2), tenda a raccogliersi in flussi concentrati, che per gravità colano verso il basso e cadono in tramogge (4, 104) predisposte per convogliare la vernice in uno o più contenitori posti all’esterno dell’apparato.
  7. 7. Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal comprendere una struttura di basamento (105) posta al di sotto del percorso dei pannelli (P) ed alla quale à ̈ solidale un complesso verticale di guida (5) che si erge verso l’alto e che à ̈ posto all’esterno ed a breve distanza dal percorso del bordo con la vernice (C) dei pannelli che sono fatti avanzare da mezzi noti (Tl, T2), essendo su detto complesso di guida (5) scorrevole una slitta (6) vincolata mediante mezzi a vite e madrevite verticali (7) ad un volantino di regolazione (107) posto sulla sommità di detti mezzi di guida (5) ed attraverso il quale à ̈ possibile spostare detta slitta (6) da una posizione bassa di riposo, ad una posizione sollevata nella quale lo stesso rullo (2) coopera con un giusto grado di interferenza col lato inferiore del bordo con la vernice C del pannello P in transito tra i detti mezzi di trasporto (Tl, T2), essendo sul piano (106) di detta slitta (6) fulcrato su di un asse (8) orizzontale e perpendicolare a detto piano (106), una culla (9) che al di sopra del detto fulcro (8) porta trasversalmente il gruppo motoriduttore (10) col mandrino (M2) e col rullo raschiatore (2) ed il maggior peso di tale complesso (10, M2, 2) e d’eventuali pesi di zavorra, à ̈ posto rispetto al fulcro (8) in modo che il detto rullo (2) tenda ad essere spinto verso l’alto ed a cooperare col lato inferiore del bordo da pulire del pannello P, con una pressione prestabilita e costante, essendo previsto che sotto a detto fulcro (8), la detta culla (9) porti un’asola (11) a settore di cerchio, concentrica al detto fulcro (8) e tale asola essendo attraversata da un perno (12) fisso su detto piano (106), il tutto per far si che al mancare del pannello (P), il detto rullo (2) sia libero di oscillare verso l’alto con una corsa minima e prestabilita, che vede il detto perno (12) cooperare con una estremità della detta asola (11).
  8. 8. Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui sulle dette guide verticali (5), al di sopra della detta slitta (6) scorre un’analoga slitta (13) dotata di un’appendice 213 (figg. 4, 5) collegata con un mezzo registrabile di vincolo (14) ad un’appendice (15) della spalla (T2) dei mezzi d’avanzamento (Tl, T2) dei pannelli (P), in modo che la detta slitta (13) segua tale spalla nello spostamento verticale e possa adeguare automaticamente la propria posizione attiva al variare dello spessore dei pannelli (P) in lavorazione, essendo sul piano (113) di deta slita (13) su di un asse (18) orizzontale e perpendicolare a tale tavola, una culla (17) che al di sopra del detto fulcro (18) porta trasversalmente il gruppo motoriduttore (19) col mandrino (MI) e col rullo raschiatore (1) ed il maggior peso di tale complesso (19, MI, 1) e di eventuali pesi di bilanciamento o di zavorra, essendo posto rispetto al detto fulcro (18) in modo tale che detto rullo (1) tenda ad essere spinto verso il basso ed a cooperare col lato superiore del bordo da pulire del pannello (P), con una pressione prestabilita e costante, essendo anche in questo caso previsto che al di sotto del fulcro (18), la detta culla (17) porti un’asola (20) a settore di cerchio, concentrica al detto fulcro (18) e tale asola essendo da un perno (21) fisso sulla tavola (113), il tutto per far si che al mancare del pannello (P) il rullo (1) sia libero di oscillare verso il basso con una corsa minima e prestabilita, che vede il detto perno (21) cooperare con un’estremità di detta asola (20).
  9. 9. Apparato secondo la rivendicazione 8), in cui il detto mezzo di vincolo (14) à ̈ formato da una vite verticale (114) solidale all’appendice (213) della detta tavola (113) della slitta (13), essendo tale vite rivolta verso l’alto, essendo tale da attraversare con gioco un foro (16) della detta appendice (15) della spalla (T2) e sul tratto di tale vite che sporge superiormente da detto foro (16), essendo avvitato un dado o pomello di regolazione (214), essendo previsto che quando la deta spalla (T2) viene calata nella posizione operativa sui pannelli (P), prima che tale spalla tocchi il pannello, il detto rullo (1) tocchi il lato superiore del bordo con la vernice (C) dello stesso pannello e faccia oscillare la propria culla (17) nel senso che porta tale rullo (1) a toccare il pannello con una pressione prestabilita, essendo previsto che alla fine della corsa discendente di deta spalla (T2), il detto dado di regolazione (214) tocchi ancora l’appendice (15) della stessa spalla (T2) o sia di poco sollevato da questa e che in ogni caso possa sollevarsi dalla medesima spalla in qualsiasi momento nel quale il complesso del rullo (1) dovesse essere sottoposto ad una spinta imprevista verso l’alto.
  10. 10. Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui adatti mezzi possono essere previsti per ammortizzare l’oscillazione dei due complessi che portano i mandrini (MI, M2) coi relativi rulli di rasamente (1, 2) e/o per regolare con precisione l’entità di tale oscillazione dentro lo spostamento massimo consentito dalle dette asole (11, 20).
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