ITBO20070380A1 - Unita' di ventilazione - Google Patents

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ITBO20070380A1
ITBO20070380A1 IT000380A ITBO20070380A ITBO20070380A1 IT BO20070380 A1 ITBO20070380 A1 IT BO20070380A1 IT 000380 A IT000380 A IT 000380A IT BO20070380 A ITBO20070380 A IT BO20070380A IT BO20070380 A1 ITBO20070380 A1 IT BO20070380A1
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IT
Italy
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blades
unit according
hub
motor
openings
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IT000380A
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English (en)
Inventor
Filippis Pietro De
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Spal Automotive Srl
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    • F04POSITIVE - DISPLACEMENT MACHINES FOR LIQUIDS; PUMPS FOR LIQUIDS OR ELASTIC FLUIDS
    • F04DNON-POSITIVE-DISPLACEMENT PUMPS
    • F04D25/00Pumping installations or systems
    • F04D25/02Units comprising pumps and their driving means
    • F04D25/08Units comprising pumps and their driving means the working fluid being air, e.g. for ventilation
    • F04D25/082Units comprising pumps and their driving means the working fluid being air, e.g. for ventilation the unit having provision for cooling the motor
    • HELECTRICITY
    • H02GENERATION; CONVERSION OR DISTRIBUTION OF ELECTRIC POWER
    • H02KDYNAMO-ELECTRIC MACHINES
    • H02K5/00Casings; Enclosures; Supports
    • H02K5/04Casings or enclosures characterised by the shape, form or construction thereof
    • H02K5/20Casings or enclosures characterised by the shape, form or construction thereof with channels or ducts for flow of cooling medium
    • H02K5/207Casings or enclosures characterised by the shape, form or construction thereof with channels or ducts for flow of cooling medium with openings in the casing specially adapted for ambient air
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F04POSITIVE - DISPLACEMENT MACHINES FOR LIQUIDS; PUMPS FOR LIQUIDS OR ELASTIC FLUIDS
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    • F04D29/26Rotors specially for elastic fluids
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    • HELECTRICITY
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Description

DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:
UNITA’ DI VENTILAZIONE.
La presente invenzione concerne un’unità di ventilazione per sistemi di raffreddamento.
Le unità di ventilazione di tipo noto, quali ad esempio i motoventilatori, comprendono, generalmente, una ventola abbinata tramite il rispettivo mozzo ad un motore elettrico di azionamento della ventola stessa.
Usualmente, il motore è almeno parzialmente alloggiato all’interno del mozzo ed è opportunamente posizionato e sostenuto da relativi mezzi di supporto.
Di particolare interesse in questa trattazione sono le unità di ventilazione, ad esempio elettro-ventole, azionate da un motore elettrico chiuso o, in altre parole, sigillato.
Il motore chiuso per sua natura non offre la possibilità di accedere, con una circolazione interna di aria forzata, alle fonti del calore generato al suo interno dagli avvolgimenti, del circuito magnetico in ferro, dai componenti elettronici di controllo eventualmente integrati o comunque dalle fonti di calore intrinsecamente presenti all’interno di un motore elettrico.
Il motore chiuso infatti, una volta assemblato, non presenta alcuna apertura di accesso all’interno della carcassa in modo da preservare i componenti elettrici alloggiati nella stessa da agenti atmosferici, sporco, polvere e simili permettendo quindi l’impiego del motore stesso in ambienti particolarmente disagiati o inquinati.
Un limite di tali motori è che, data proprio la struttura chiusa, risulta problematica l’estrazione del calore dovuto al funzionamento degli stessi. Conseguentemente, i motori elettrici chiusi impiegati neH’azionamento delle elettro-ventole, hanno potenze relativamente basse, nell’ordine di qualche centinaio di watt proprio per la difficoltà di smaltimento del calore dagli stessi.
La difficoltà di smaltimento di calore è inoltre accentuata dal posizionamento del motore all’interno del mozzo che ostacola l’evacuazione del calore.
Tali difficoltà risultano inoltre oltremodo accentuate in applicazioni dove l’elettro-ventola è prevista funzionare a temperature ambiente elevate, come, ad esempio, quella automobilistica per raffreddamento radiatori, in cui la temperatura di esercizio supera il centinaio di gradi centigradi. In questo contesto, compito tecnico precipuo della presente invenzione è proporre un’unità di ventilazione comprendente un motore elettrico chiuso che permetta di ovviare ai suddetti inconvenienti.
Uno scopo della presente invenzione è proporre un’unità di ventilazione in grado di smaltire il calore dovuto al motore elettrico chiuso di azionamento della stessa.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è proporre un’unità di ventilazione che permetta di estendere il campo di potenze dei motori elettrici chiusi utilizzabili per l’azionamento della ventola.
Ulteriore scopo della presente invenzione è proporre un’unità di ventilazione con motore elettrico chiuso impiegabile a temperature ambiente maggiori rispetto alle temperature di impiego delie unità di ventilazione note.
Un altro scopo della presente invenzione è proporre un’unità di ventilazione in grado di smaltire sia il calore dovuto al motore sia il calore dovuto ad elettroniche di controllo eventualmente integrate nel motore.
Il compito tecnico precisato e gli scopi precisati sono sostanzialmente raggiunti da un’unità di ventilazione secondo la rivendicazione 1 ed una o più delie rivendicazioni dipendenti.
Forma oggetto della presente invenzione anche un organo rotante avente le caratteristiche della rivendicazione indipendente 21 ed una o più delle rivendicazioni dipendenti
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione apparìranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di un’unità di ventilazione come illustrato negli uniti disegni, in cui: la figura 1 illustra una prima preferita applicazione di un’unità di ventilazione secondo la presente invenzione, in una vista laterale schematica non in proporzione e parzialmente in sezione, con alcune parti asportate per maggiore chiarezza;
la figura 2 illustra una seconda preferita applicazione di un'unità di ventilazione secondo la presente invenzione in una vista laterale schematica non in proporzione e parzialmente in sezione, con alcune parti asportate per maggiore chiarezza;
la figura 3 illustra una prima forma realizzativa di un organo rotante relativo all’applicazione di figura 1, in una vista prospettica schematica;
la figura 4 illustra un particolare dell’organo rotante di figura 3 in una vista prospettica schematica;
la figura 5 illustra il particolare di figura 4 in una differente vista prospettica schematica rispetto alla figura 4;
la figura 6 illustra una seconda forma realizzativa di un organo rotante relativo all’applicazione di figura 2, in una vista prospettica schematica;
la figura 7 illustra un particolare dell’organo rotante di figura 6, in una vista prospettica schematica;
la figura 8 illustra il particolare di figura 7 in una differente vista prospettica schematica rispetto alla figura 6.
Conformemente ai disegni allegati e con particolare riferimento alle figure 1 e 2, con il numero 1 è indicata un’unità di ventilazione secondo la presente invenzione.
Secondo quanto illustrato, l’unità 1 di ventilazione trova vantaggiosa applicazione in un sistema 2 di raffreddamento, ad esempio nell'estrazione del calore da un radiatore 3 di un veicolo non illustrato.
L’unità 1 di ventilazione comprende un motore 4 elettrico di tipo chiuso ovvero sigillato presentante una carcassa 6.
Il motore 4 elettrico chiuso o sigillato è di tipo sostanzialmente noto e pertanto non descritto nel dettaglio.
II motore 4 comprende un rispettivo albero 5 motore, girevole attorno ad un rispettivo asse R di rotazione, che si protende esternamente da una porzione 7 frontale del motore 4 stesso.
L'unità 1 comprende dei mezzi 8 di supporto dell’unità 1 associati al motore 4.
I mezzi 8 di supporto sono preferibilmente associati al motore 4 in sostanziale corrispondenza di una porzione 9 posteriore della carcassa 6.
In particolare, i mezzi 8 di supporto comprendono un elemento 10 anulare di supporto del motore 4. Tale elemento 10 anulare circonda la porzione 9 posteriore della carcassa 6 ed è bloccato alla stessa; tale elemento 10 è comunemente noto come “anello di supporto motore”.
I mezzi 8 di supporto dell’unità 1 sono in particolare strutturati per connettere l’unità 1 di ventilazione a strutture esterne di sostegno non facenti parte della presente invenzione.
Un organo 11 rotante, illustrato in particolare nelle figure 3 e 6, è connesso all’albero 5 ed è azionato dal motore 4.
L'organo 11 rotante comprende una pluralità di pale 12 ed un mozzo 13 di collegamento delie pale 12 all’albero 5 motore. Le pale 12 azionate dal motore 4 servono a generare un flusso F principale di aria per l'asportazione di calore dal radiatore 3.
Le pale 12, unitamente al mozzo 13 definiscono una ventola 37 di base per l'asportazione di calore dal radiatore 3.
Il motore 4 è sostanzialmente alloggiato all'interno del mozzo 13 a meno della porzione 9 posteriore per la presenza dei mezzi 8 di supporto.
Fra la carcassa 6 del motore 4 ed il mozzo 13 e fra il mozzo 13 e l’anello 10 di supporto motore risulta definita un’intercapedine 15 necessaria alla libera rotazione dell'organo 11 rotante.
Nelle figure 1 e 2 l’intercapedine 15 è illustrata non in proporzione con gli altri elementi dell’unità 1 di ventilazione per meglio evidenziare le caratteristiche della stessa, come sarà chiarito in seguito.
Con particolare riferimento alle figure 3, 4 e 5, si osserva che il mozzo 13 comprende un primo elemento 16 sostanzialmente tubolare ed un secondo elemento 17 sostanzialmente tubolare disposto esternamente al primo elemento 16 tubolare.
Il primo ed il secondo elemento 16, 17 tubolare sono fra loro coassiali e girevoli attorno all’asse R.
Una parete 18 chiude anteriormente il primo elemento 16 tubolare e permette la connessione del mozzo 13 con l’albero 5 motore.
Il mozzo 13 comprende una pluralità di pale 19, non illustrate nelle figure 1 e 2, disposte fra il primo elemento 16 tubolare ed il secondo elemento 17 tubolare per generare un flusso F 1 , generalmente di aria, di raffreddamento del motore 4.
Più in particolare, il primo elemento 16 tubolare ed il secondo elemento 17 tubolare definiscono un condotto 20 anulare all’interno del quale sono posizionate le pale 19.
In altre parole, il primo elemento 16 tubolare, il secondo elemento 17 tubolare e le pale 19 definiscono una ventola 21 assiale che risulta così contenuta tra due superfici cilindriche.
Il condotto 20 anulare e l'intercapedine 15 definiscono, almeno parzialmente, un circuito 22 fluidodinamico per il flusso F1 di raffreddamento del motore 4.
Le pale 19 si sviluppano preferibilmente radialmente fra il primo elemento 16 tubolare ed il secondo elemento17 tubolare, all'interno del condotto 20 anulare.
Nella preferita forma realizzativa illustrata, le pale 19 si sviluppano radialmente in misura funzione del diametro complessivo dell’organo 1 1 rotante ovvero delle dimensioni radiali delle pale 12.
Più in particolare, in un organo 11 rotante avente le pale 12 presentanti dimensione radiale compresa fra circa 20 mm e circa 200 mm, le pale 19 si sviluppano radialmente rispettivamente fra circa il 20% e circa il 10% delle pale 19 stesse.
In pratica, nel caso di pale 12 aventi le dimensioni radiali minori le pale 19 sono percentualmente più grandi.
Nel caso di pale 12 aventi le dimensioni radiali maggiori le pale 19 sono percentualmente più piccole.
Preferibilmente le pale 19 sono del tipo noto con il nome “slotted splitted biade” per operare con alte prevalenze.
Le pale 19 sono conformate per generare alte prevalenze minimizzando il distacco dalla pala della vena fluida e la conseguente generazione di vortici.
In generale la ventola 21 risulta dimensionata per generare in uscita una componente tangenziale del flusso F1 degli stessi ordini di grandezza della sua componente assiale.
Secondo quanto illustrato in particolare nelle figure 4 e 5, ogni pala 19 è definita da una pluralità di palette 23, tre nell’esempio illustrato.
Le palette 23 presentano angolazioni fra loro distinte e crescenti a seconda della lontananza assiale dalla parete 18 anteriore.
Vantaggiosamente, le palette 23 sono fra loro completamente assialmente disallineate per evitare sottosquadri e permettere una realizzazione per stampaggio dell’organo 11 rotante; in altre parole, le palette 23 non presentano assialmente zone di sovrapposizione.
Al fine di ottimizzare il raffreddamento del motore 4, ovvero per canalizzare il flusso F1 di raffreddamento nel circuito 22, l’unità 1 di ventilazione comprende un deviatore 24 di flusso.
In pratica, il deviatore 24 contribuisce alla definizione del circuito 22 fluidodinamico.
In particolare, con riferimento alla figura 1, in cui l’applicazione illustrata comprende da sinistra verso destra, il radiatore 3, l'organo 11 rotante, il motore 4 ed un convogliatore 25 del flusso F, il deviatore 24 è opportunamente posizionato per incanalare il flusso F1 dovuto alle pale 19 dal condotto 20 anulare all’interno dell’intercapedine 15.
Il convogliatore 25 è di tipo sostanzialmente noto e descritto in seguito limitatamente alle parti di interesse per la presente invenzione.
Si osservi che, posto V il verso di avanzamento del citato veicolo, il flusso F dovuto alle pale 12 ed il flusso F1 dovuto alle pale 19, ovvero in uscita dalla ventola 21, sono fra loro concordi ed opposti al verso V.
Con riferimento alla figura 2, in cui l'applicazione illustrata comprende, da sinistra verso destra, il radiatore 3, il motore 4 con il relativo convogliatore 25 e l’organo 11 rotante, il deviatore 24 di flusso è opportunamente posizionato per incanalare il flusso F1 dall'intercapedine 15 al condotto 20 anulare.
Nelle preferite forme realizzative illustrate, il condotto 20 anulare, l’intercapedine 15 ed il deviatore 24 sono opportunamente posizionati in modo che il flusso F1 mobile nel circuito 22 interessi sostanzialmente per intero il deviatore 24 stesso.
Con particolare riferimento alle figure 5 e 7, si osserva che una pluralità di aperture 26 sono previste sulla parete 18 anteriore del mozzo 13.
Tali aperture 26 sono parte, in pratica, del circuito 22 fluidodinamico per il flusso di raffreddamento.
Preferibilmente, le aperture 26 sono previste in sostanziale corrispondenza dell’intercapedine 15.
Con riferimento alla figura 1, le aperture 26 consentono al flusso F1 di uscire dall'intercapedine 15.
Con riferimento alle figure 1 , 4 e 5, si osserva che, preferibilmente, le aperture 26 si estendono radialmente dal mozzo 13. In particolare, la parete 18 anteriore risulta conformata, in corrispondenza delle aperture 26 in modo da definire un passaggio 27 sostanzialmente radiale per le aperture 26 stesse.
Il mozzo 13 presenta un elemento 28 deflettore per definire il passaggio 27 radiale posizionato in sostanziale corrispondenza di ciascuna apertura 26 ricavata sulla parete 18.
Nella configurazione operativa illustrata nella figura 1 , il flusso F1 d’aria in uscita dalla ventola 21 viene canalizzato dal deviatore 24 di flusso, sostanzialmente semicircolare, realizzato nelle strutture sia del motore 4 che del convogliatore 25.
Il deviatore 24 ruota il flusso F1 di circa 180° sessagesimali immettendolo nell'intercapedine 15 tra la carcassa 6 ed il mozzo 13.
Questa condizione operativa genera nell'intercapedine 15, in particolare fra il mozzo 13 e l’anello 10 supporto motore, un innalzamento di pressione rispetto alla pressione a monte della ventola 37 di base secondo il flusso F.
Il flusso d’aria, invertito rispetto a come generato dalia ventola 21 e contenuto dalla superficie interna cilindrica e preferenzialmente liscia del mozzo 13, a causa delle sue componenti assiali e tangenziali, muove in modo elicoidale intorno alla carcassa 6 motore fino ad uscire dalle aperture 26 frontali.
Il flusso F1 o l'aria in uscita dalle aperture 26 si mescola al maggior flusso F d'aria che ha attraversato il radiatore 3 e muove verso le pale 12. Il flusso F1 passando nell’intercapedine 15 asporta calore dalla carcassa 6 del motore 4 contribuendo in maniera sensibile al raffreddamento dello stesso.
Con riferimento in particolare alle figure 2 e 6, si osserva che le aperture 26 sono ricavate nella parete 18 frontale e si presentano sostanzialmente complanari con la stessa.
Le aperture 26 in figura 2 consentono al flusso F1 di entrare nell’intercapedine 15.
Si osservi che nella configurazione illustrata nella figura 2, la ventola 21 , mantenendo la direzione del flusso F1 d’aria ancora allineato e concorde a quello F delia ventola 37 base, genera una circolazione dì aria all'interno dell’intercapedine 15 di senso opposto rispetto a quello mostrato nella figura 1 ovvero dal mozzo 13 verso la porzione 9 posteriore del motore 4.
In pratica, la ventola 21 addizionale provoca una depressione all’interno dell’intercapedine 15 che genera un "effetto aspirante” che richiama aria dalle aperture 26.
Entrando maggiormente nel dettaglio relativamente al deviatore 24 di flusso si osserva che questo è preferibilmente associato al motore 4 in corrispondenza della porzione 9 posteriore della carcassa 6.
Preferibilmente, il deviatore 24 è ricavato almeno parzialmente nei mezzi 11 di supporto dell’unità 1.
Secondo quanto illustrato in particolare nelle figure 1 e 2, il deviatore 24 comprende un deflettore 29 anulare a sezione sostanzialmente curvilinea associato al motore 4 e assialmente affacciato all’intercapedine 15.
In particolare, il deflettore 29 è direttamente ricavato nel motore 4 ed in particolare in uno scudo 30 posteriore dello stesso.
Il deviatore 24 di flusso comprende un secondo deflettore 31 a sezione sostanzialmente curvilinea raccordato con il deflettore 29 e sostanzialmente affacciato al condotto 20 anulare ovvero alle pale 19. Il deflettore 31 è preferibilmente ricavato nel citato elemento 10 anulare di supporto del motore 4.
Preferibilmente, il deflettore 29 ruota il flusso F1 di circa 90 gradi sessagesimali ed il deflettore 31 io ruota di ulteriori 90 gradi sessagesimali in quanto il condotto 20 anulare e l’intercapedine 15 si sviluppano sostanzialmente paralleli.
Si osservi che, preferibilmente, i mezzi 8 di supporto dell’unità 1 comprendono il convogliatore 25 tramite il quale l’anello 10 di supporto motore è attaccato alle citate strutture esterne di sostegno.
Nella pratica, con riferimento alla figura 1 , la configurazione dell’unità 1 di ventilazione ed in particolare dell'organo 11 rotante, genera, in uso, come accennato, nell'intercapedine 15 ed in corrispondenza dei deflettori 29, 31 , un innalzamento di pressione rispetto alla pressione a monte della ventola 37 secondo il flusso F.
Il flusso F1, invertito e incanalato dall’elemento 16 tubolare, si muove di moto elicoidale intorno alla carcassa 6 fino dalle aperture 26 frontali in virtù delle proprie componenti assiali e tangenziali.
Preferibilmente, la carcassa 6 presenta, sulla propria superficie esterna, una pluralità di nervature 34 che ne ottimizzano il raffreddamento.
Tali nervature 34 si estendono preferibilmente longitudinalmente lungo la carcassa 6 e aumentano lo scambio termico migliorando il raffreddamento del motore 4.
In pratica, nell’unità 1 di ventilazione il circuito 22 fluidodinamico consente di “raffreddare” il motore 4 attraverso il flusso F1 d'aria che lambisce la superficie della carcassa 6.
Nello scambio termico finalizzato al raffreddamento della carcassa 6 si ravvisa pertanto un contributo dovuto alla componente tangenziale del flusso F1 che contribuisce a massimizzare la velocità relativa del flusso F1 rispetto alla superficie esterna della carcassa 6 ottimizzando quindi lo scambio termico per convezione tra la carcassa 6 e l’aria.
La componente assiale del flusso F1 d’aria è finalizzata, sostanzialmente, all asportazione dall’intercapedine 15 della massa di aria immessa che nell’attraversamento (con il citato moto elicoidale) ha incrementato la sua temperatura rispetto alla temperatura a cui è entrata a causa del trasferimento di calore dalla carcassa 6 (effetto capacità termica della massa d’aria circolante ).
L’obiettivo è avere aria veloce neH’intercapedine 15, più l’aria è veloce più calore asporta.
Siccome assialmente esiste un limite alla velocità deH’aria, si sfrutta anche la componente tangenziale, il filetto entra inclinato e gira attorno alla ventola 21 con un effetto elica.
Secondo quanto noto, la temperatura di uscita Tout è legata alla temperatura di ingresso Tin dall’equazione :
dove 1000 è il prodotto della densità dell’aria per la sua capacità termica (ambedue misurati ad una temperatura considerata media di esercizio di circa 100 gradi centigradi per applicazione automotive).
Nella preferita forma reaiizzativa illustrata, l’unità 1 comprende dei mezzi 32 elettronici di controllo del motore 4 preferibilmente alloggiati nello scudo 30 posteriore.
Vantaggiosamente, il deflettore 29 presenta una pluralità di aperture 33 di passaggio per parte del flusso F1 di raffreddamento in modo che tale parte passando attraverso le aperture 33 asporti calore dallo scudo 30 posteriore e quindi dai mezzi 32 elettronici di controllo. È opportuno osservare che le aperture 33 definiscono o delimitano una pluralità di alette 36 che ottimizzano lo scambio termico con la porzione di flusso F1 attraversante le aperture 33 stesse.
Le alette 36 hanno profilo curvilineo, in particolare a quarto di cerchio per cooperare nella deviazione del flusso F1 d’aria proveniente dalla ventola 21.
E’ importante osservare che la funzione delle pale 12 azionate dal mozzo 13 è sostanzialmente estranea al raffreddamento del motore 4. L’invenzione come descritta consegue importanti vantaggi.
Il circuito fluidodinamico consente di asportare calore dal motore raffreddandolo.
In questo modo si amplia il range di potenze dei motori chiusi utilizzabili in questo tipo di applicazioni, in particolare nel caso di temperature ambiente elevate quali quelle riscontrabili in campo automobilistico. Il flusso di raffreddamento del motore, opportunamente, canalizzato consente altresì il raffreddamento di elettroniche di comando eventualmente presenti.
L'invenzione così descritta può essere oggetto di modifiche e varianti senza per questo allontanarsi dall annbito del concetto inventivo come definito dalle rivendicazioni.
Inoltre, tutti ί dettagli possono essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (28)

  1. RIVENDICAZIONE 1. Unità di ventilazione comprendente: un motore (4) chiuso provvisto di un rispettivo albero (5) motore girevole attorno ad un rispettivo asse (R) di rotazione, un organo (11 ) rotante comprendente un mozzo (13) di collegamento a detto albero (5) ed una pluralità di prime pale (12) collegate a detto mozzo (13), detto motore (4) essendo in particolare almeno parzialmente alloggiato in detto mozzo (13) e definendo con lo stesso un’intercapedine (15), detta unità essendo caratterizzata da! fatto di comprendere dei mezzi (24, 26) di definizione di un circuito (22) fluidodinamico per un flusso (F1) di raffreddamento di detto motore (4), detto circuito (22) comprendendo detta intercapedine (15) detta unità comprendendo dei mezzi (21) di generazione di detto flusso (F1) di raffreddamento.
  2. 2. Unità secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi (24, 26) di definizione di un circuito (22) fluidodinamico comprendono una pluralità di aperture (26) ricavate in detto mozzo (13), detto circuito (22) fluidodinamico interessando dette aperture (26).
  3. 3. Unità secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che detti mezzi (24, 26) di definizione di un circuito (22) fluidodinamico comprendono almeno un deviatore (24) di flusso allineato almeno a detta intercapedine (15).
  4. 4. Unità secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzata dal fatto che detti mezzi (21 , 24, 26) di generazione di detto flusso (F1) di raffreddamento comprendono una pluralità di seconde pale (19) associate a detto mozzo (13),
  5. 5. Unità secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detto mozzo (13) comprende un primo elemento (16) tubolare ed un secondo elemento (17) tubolare disposto esternamente a detto primo elemento (16) tubolare, detto primo e detto secondo elemento tubolare (16, 17) definendo un condotto (20) anulare facente parte di detto circuito (22) fluidodinamico, detta intercapedine (15) essendo in particolare definita fra detto primo elemento (16) tubolare e la carcassa (6) di detto motore.
  6. 6. Unità secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che dette seconde pale (19) sono posizionate in detto condotto (20) anulare.
  7. 7. Unità secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che dette seconde pale (19) si sviluppano radialmente fra detto primo elemento (16) tubolare e detto secondo elemento (17) tubolare, detto primo elemento (16) tubolare, detto secondo elemento (17) tubolare e dette seconde pale (19) definendo in particolare una ventola (21) assiale.
  8. 8. Unità secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 7, caratterizzata dal fatto che dette seconde pale (19) si sviluppano radialmente fra detti primo e secondo elemento (16, 17) tubolare e presentano dimensione radiale compresa fra circa il 20% e circa il 10% della dimensione radiale di dette prime pale (12), dette prime pale (12) avendo in particolare dimensione radiale compresa fra circa 20mm e circa 200 mm.
  9. 9. Unità secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 4 a 8, caratterizzata dal fatto che almeno una di dette seconde pale (19) è suddivisa in almeno due palette (23).
  10. 10. Unità secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che dette palette (23) sono assialmente disallineate.
  11. 11. Unità secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detto mozzo (13) comprende una parete (18) trasversale a detto asse (R) di rotazione, dette aperture (26) essendo ricavate in detta parete (18) trasversale a detto asse (R) di rotazione.
  12. 12. Unità secondo la rivendicazione 1 1 , caratterizzata dal fatto che dette aperture (26) si sviluppano radialmente da detto mozzo (13).
  13. 13. Unità secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detti mezzi (24, 26) di definizione di un circuito (22) fluidodinamico comprendono almeno un deviatore (24) di flusso almeno parzialmente affacciato a detto condotto (20) anulare per raccordare detto condotto (20) anulare con detta intercapedine (15).
  14. 14. Unità secondo la rivendicazione 13, caratterizzata dal fatto che detto deviatore (24) di flusso comprende almeno un deflettore (29) anulare a sezione sostanzialmente curvilinea associato a detto motore (4) e assialmente affacciato a detta intercapedine (15).
  15. 15. Unità secondo la rivendicazione 13 o 14, caratterizzata dal fatto che detto deviatore (24) di flusso comprende almeno un secondo deflettore (31) a sezione sostanzialmente curvilinea sostanzialmente affacciato a detto condotto (20) anulare.
  16. 16. Unità secondo le rivendicazione 14 e 15, caratterizzata dal fatto che detto secondo deflettore (31) è raccordato a detto primo deflettore (29).
  17. 17. Unità secondo la rivendicazione 14, caratterizzata dal fatto che detto primo deflettore (29) è ricavato in detto motore (4), in particolare in uno scudo (30) posteriore di detto motore (4).
  18. 18. Unità secondo la rivendicazione 15 o 16, caratterizzata dal fatto di comprendere dei mezzi (8) di supporto di detto motore (4), detto secondo deflettore (31 ) essendo ricavato in detti mezzi (8) di supporto di detto motore (4).
  19. 19. Unità secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 18, caratterizzata dal fatto che una porzione (9) posteriore di detto motore (4) presenta una pluralità di aperture (33) di passaggio per detto flusso (F1 ) di raffreddamento, dette aperture (33) facendo parte dì detto circuito (22) fluidodinamico.
  20. 20. Unità secondo le rivendicazioni 18 e 19, caratterizzata dal fatto che dette aperture (33) di passaggio per detto flusso (F1) di raffreddamento sono ricavate in detto scudo (30) posteriore.
  21. 21. Organo rotante azionabile da un rispettivo motore (4) per generare un flusso (F) di aria, detto organo comprendendo un mozzo (13) ed una pluralità di prime pale (12) associate a detto mozzo (13), detto mozzo (13) comprendendo un primo elemento (16) tubolare ed un secondo elemento (17) tubolare disposto esternamente a detto primo elemento (16) tubolare ed una pluralità di seconde (19) pale disposte fra detto primo elemento (16) tubolare e detto secondo elemento (16) tubolare, detto organo essendo caratterizzato dal fatto detti primo e secondo elemento (16, 1 7) tubolare definiscono un condotto (20) anulare di un circuito (22) fluidodinamico di raffreddamento per detto motore (4).
  22. 22. Organo rotante secondo la rivendicazione 21 , caratterizzato dal fatto che dette seconde pale (19) si sviluppano radialmente fra detti primo e secondo elemento (16, 17) tubolare e presentano dimensione radiale compresa fra circa il 20% e circa i l 1 0% d ella d imensione radiale di dette prime pale (12), dette prime pale (12) avendo in particolare dimensione radiale compresa fra circa 20mm e circa 200 mm.
  23. 23. Organo rotante secondo la rivendicazione 21 o 22, caratterizzato dal fatto che almeno una di dette seconde pale (19) è suddivisa in almeno due palette (23).
  24. 24. Organo rotante secondo la rivendicazione 23, caratterizzato dal fatto che dette palette (23) sono assialmente disallineate.
  25. 25. Organo rotante secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 21 a 24, caratterizzato dal fatto che detto mozzo (13) presenta una pluralità di aperture (26) detto circuito (22) fluidodinamico interessando dette aperture (26).
  26. 26. Organo rotante secondo la rivendicazione 25, caratterizzato dal fatto che detto mozzo (13) comprende una parete (18) frontale, dette aperture (26) essendo ricavate in detta parete (18) frontale.
  27. 27. Organo rotante secondo la rivendicazione 11 , caratterizzata dal fatto che dette aperture (26) si sviluppano radialmente da detto mozzo (13).
  28. 28. Unità di ventilazione secondo le rivendicazioni da 1 a 20 e organo rotante secondo le rivendicazioni da 21 a 27 e secondo quanto descritto ed illustrato con riferimento alle figure degli uniti disegni e per gli accennati scopi.
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