ITBO20060396A1 - Chiodo tubolare endomidollare per la riduzione di fratture delle ossa lunghe. - Google Patents

Chiodo tubolare endomidollare per la riduzione di fratture delle ossa lunghe. Download PDF

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Alan Dovesi
Franco Mingozzi
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Description

Titolo: CHIODO TUBOLARE ENDOMIDOLLARE PER LA RIDUZIONE DI FRATTURE DELLE OSSA LUNGHE
DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un chiodo tubolare endomidollare per la riduzione di fratture delle ossa lunghe, in particolare deH'omero.
I chiodi tubolari endomidollari comprendono in genere un infibulo tubolare il quale, per consentire una facile introduzione nel canale midollare ed evitare traumi ossei, è opportunamente incurvato e si restringe progressivamente dall'estremità prossimale verso l estremità distale, cioè quella che viene introdotta nel canale midollare. L'infibulo, nelle zone prossime alle estremità prossimale e distale, presenta una pluralità di fori diametralmente trasversali e diversamente angolati rispetto aH'asse dell'infibulo, attraverso i quali sono condotte viti passanti di cui alcune hanno il compito di fissare l'mfibulo all'interno del canale midollare ed altre di ritenere le parti dell'osso coinvolte nella frattura. É questo, ad esempio, il caso della frattura della testa dell'omero la cui ricomposizione viene eseguita inserendo un chiodo nell'estremità prossimale dell'omero e solidarizzando la testa a quest'ultimo mediante viti che, dopo essere state condotte attraverso fori del chiodo, s'impegnano nella testa fratturata così da ritenerne il piano di frattura accostato e premuto a quello dell'omero.
Nell'ambito di tale compito costituisce uno scopo della presente invenzione la realizzazione di un perfezionamento che non richiede sostanziali modifiche nell'intervento richiesto per la riduzione della frattura soprattutto ne semplifica l'esecuzione e consente di affrontare molteplici situazioni operative.
La stabilità del fissaggio del chiodo nel canale endomidollare e delle viti nell'osso dipende sostanzialmente dalla solidità con cui le viti risultano impiantate nell'osso. Peraltro le viti, quando l'osso è afflitto da carenza connettivale del tessuto osseo, come ad esempio in soggetti osteoporotici, tendono ad allentarsi compromettendo la riduzione della frattura.
Il compito della presente invenzione è pertanto quello di escogitare un perfezionamento che impedisce alle viti di allentarsi così da assicurare il perfetto decorso del processo di guarigione della frattura.
Nell'ambito di tale compito costituisce uno scopo della presente invenzione la realizzazione di un perfezionamento che non implichi apprezzabili modifiche delle fasi dell'intervento operatorio.
Un altro scopo della presente invenzione consiste in un perfezionamento attuabile con una soluzione tecnica semplice e quindi altamente economica. Tale compito e tali scopi vengono ottenuti con un chiodo endomidollare per la riduzione di fratture delle ossa lunghe comprendente un infibulo tubolare dotato, nella porzione terminale prossimale di fori diametrali per il passaggio di viti di fissaggio del chiodo caratterizzato dal fatto che all'interno di detto infibulo tubolare e in corrispondenza della detta porzione terminale è disposto almeno un filamento estendentesi assialmente il quale ha una sezione tale che, quando le viti vengono condotte attraverso i fori per fissare il chiodo nell'osso, rimane incastrato fra la parete interna di detto infibulo e la filettatura di dette viti in modo da bloccare queste ultime sia contro lo svitamento, che contro lo scorrimento assiale aU'intemo del chiodo.
Ulteriori particolarità e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione che segue sulla base degli uniti disegni che mostrano alcune realizzazioni illustrate a solo titolo di esempio, non limitativo. Nei disegni allegati:
la figura 1 mostra ima vista di un chiodo endomidollare attraversato dalle viti di fissaggio nell'osso;
la figura 2 mostra una vista dall'alto del chiodo di figura 1 ;
la figura 3 mostra una vista assiale del chiodo di figura 1 ;
la figura 4 mostra una vista secondo il piano di sezione IV-IV di figura 2;
la figura 5 mostra una vista secondo il piano di sezione V-V di fig. 1 ; la figura 6 mostra una vista secondo il piano di sezione V-V di figura 1, ma senza le viti di fissaggio:
la figura 7 mostra una vista parziale di un chiodo endomidollare relativa ad una variante dell'invenzione;
la figura 8 mostra una vista secondo il piano di sezione Vili- Vili di figura 7;
la figura 9 mostra una vista secondo il piano di sezione Vili- Vili di figura 7, ma senza le viti di fissaggio;
la figura 10 mostra una vista parziale in sezione di una ulteriore variante dell'invenzione;
la figura 11 mostra una vista del filamento utilizzato nel chiodo di figura 10;
la figura 12 mostra una vista secondo il piano di sezione XII - XII di figura 10;
la figura 13 mostra una ulteriore realizzazione del filamento.
Facendo riferimento alle figure 1-6, con 1 è indicato un chiodo endomidollare secondo l'invenzione per la riduzione della frattura di un osso lungo, tipicamente il femore o l'omero. In figura 1, a solo titolo di esempio, è rappresentata a linee tratteggiate la parte di un omero 2 che presenta la testa emisferica 3 di articolazione nel glenoide della scapola interessata da una rima di frattura 4 il cui piano è trasversale all'asse longitudinale dell'osso.
Il chiodo 1 è costituito da un infibulo tubolare in cui si distingue una porzione prossimale 5 ed una porzione distale 6. La porzione prossimale 5 è allargata rispetto alla porzione distale 6 che inoltre, a differenza di quella, è rastremata all'estremità. Inoltre l'infibulo 1 è leggermente angolato per seguire l'andamento ricurvo del canale midollare dell'osso 2 in cui deve essere inserito.
Attraverso le porzioni prossimale 5 e distale 6 dell'infibulo 1 è ricavata una pluralità di fori 7 e rispettivamente 8 che, come si può meglio apprezzare dalla figura 6, sono distribuiti assialmente e disposti su piani radiali angolarmente sfalsati fra di loro (si veda la figura 3). I fori 7,8 sono attraversati da rispettive viti 9,10 aventi la funzione di fissare i frammenti ossei fratturati e di bloccare l'infibulo 1 aH'intemo dell'osso. Opportunamente i fori 7 della porzione prossimale 5 sono perpendicolari o inclinati (si veda la figura 1) rispetto all'asse del'infibulo per consentire alle viti 9 che li attraversano di potersi impegnare attraverso il piano della frattura e tenere uniti nel modo più efficace i frammenti dell'osso da riunire. Parimenti i fori 8 della porzione distale 6 (si vedano le figure 2 e 5) sono asolati per consentire alle viti 10 di essere orientate nel modo più appropriato per assicurare il fissaggio più saldo dell'infibulo nel canale midollare. Le viti 9,10 hanno diametro pari a quello dei rispettivi fori 7,8 così da risultare liberamente scorrevoli assialmente all'interno dei detti fori 7,8.
L'infibulo 1 è percorso da un canale cilindrico assiale 11 (vedi figura 4) che nella porzione prossimale 5 e per la lunghezza di quest ultima, si allarga formando una sede cilindrica 12 che attraversa tutti i fori 7. Il diametro della sede 12 è leggermente superiore a quello dei fori 7 cosicché la filettatura delle viti 9 si può considerare tangente internamente alla sede 12 ed ai fori 7.
Nella sede 12 è alloggiato un filamento 13 (si vedano le figure 5,6) che presenta un tratto terminale 14 ripiegato ad angolo retto ed inserito in un forellino radiale 15 che sfocia in un intaglio 16 ricavato esternamente alla porzione prossimale 5. L'intaglio 16 si estende parallelamente all'asse dell'infibulo 1 per alloggiare uno spezzone finale del tratto 14, ripiegato a gancio per consentire al filamento di rimanere fissato e posizionato nella sede 12.
H filamento 13 si estende assialmente all'interno della sede 12 in corrispondenza delle aperture dei fori 7, così da poter essere deviato dalle viti di fissaggio 9 che vengono condotte attraverso di essi. Inoltre il filamento 13 ha un diametro tale da risultare incastrato fra la parete interna della sede 12 e le filettature delle viti 9. Opportunamente l'incastro è tale da dar luogo ad un effeto di bloccaggio delle viti 9 che è sostanzialmente dovuto alla frizione con cui il filamento resta streto fra le spire delle filetature e che è incrementato dall'andamento ondulato che il filamento subisce per le deviazioni imposte dalle viti quando queste vengono avvitate attraverso i fori.
Come si riconosce il rilevante vantaggio offerto dal chiodo descrito è da intrawedere nel fato che le viti, rispeto alla tecnica nota, risultano bloccate sia rotatoriamente che assialmente all'interno del chiodo 1 per cui viene ad esse sottratta la possibilità di allentarsi e svitarsi dalle parti e frammenti ossei attraverso i quali sono condote.
Nella pratica attuazione dell'invenzione sono possibili numerose modifiche e varianti tute rientranti nel medesimo conceto inventivo. Le figure 7,8,9 mostrano una soluzione in cui gli stessi elementi o parti della soluzione sopra descritta sono indicate con gli stessi numeri di riferimento. La soluzione delle figure 7,8,9 si differenzia tuttavia per il fato che nella porzione 5 è ricavato un ulteriore intaglio 17 collegato con la sede 12 da un rispettivo forellino 18 ed ato a ricevere il trato terminale 19, opportunamente ripiegato a gancio, della estremità del filamento 13 opposta al trato 14.
In una ulteriore variante dell'invenzione è prevista la possibilità di adottare più filamenti, in particolare due filamenti all'interno della sede 12. Naturalmente il numero dei filamenti, il loro diametro e la forma della loro sezione, verranno scelti in relazione alla tipologia delle viti impiegate e delle dimensioni del chiodo. Nella figura 10-12 è illustrata una variante dell'invenzione consistente in un filamento 13 di cui un trato terminale è piegato in modo da formare un anello elastico 20 tangenziale e giacente in un piano ad esso perpendicolare. L'anello 20 è dimensionato in modo da impegnarsi per espansione in una gola anulare 21 ricavata all'interno della sede 12, mentre il filamento 13 si estende assialmente sulla superficie della sede 12, come risulta meglio dalla figura 12.
La figura 13 mostra una ulteriore soluzione in cui l'anello 20, anziché da una sola spira, è composta da una coppia di spire.

Claims (1)

  1. R I VE N D I C AZ I ON I 1.) Chiodo tubolare endomidollare per la riduzione di fratture delle ossa lunghe, comprendente un infibulo tubolare (1) dotato, nella porzione terminale prossimale (5) di fori (6) allineati diametralmente per il passaggio di viti (9) di fissaggio del chiodo caratterizzato dal fatto che aH'intemo di detto infibulo (1) e in corrispondenza della detta porzione terminale (5), è disposto almeno un filamento (13) estendentesi assialmente il quale ha una sezione tale che, quando le viti (9) vengono condotte attraverso i detti fori (6) per fissare il chiodo nell'osso, rimane incastrato fra la parete interna di detto infibulo (1) e la filettatura di dette viti (9) in modo da bloccare queste ultime nel chiodo. 2.) Chiodo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che detto infibulo (1) è percorso da un canale cindrico (11) assiale che in detta porzione prossimale (5) e per la lunghezza di quest'ultima, si allarga formando ima sede cilindrica (12) che attraversa tutti i fori (6), detta sede (12) avendo un diametro leggermente superiore a quello di detti fori (6) cosicché la filettatura delle viti (9) risulta sostanzialmente tangente internamente alla detta sede (12) ed ai detti fori (6). 3.) Chiodo secondo una delle rivendicazioni 1,2 caratterizzato dal fatto che detto filamento (13) si estende assialmente aH'intemo della detta sede (12) in corrispondenza delle aperture dei detti fori (6), così da poter essere deviato dalle viti di fissaggio (9) che vengono condotte attraverso di essi. 4.) Chiodo secondo una delle rivendicazioni 1,3 caratterizzato dal fatto che detto filamento (13) ha un diamtro tale da poter essere incastrato fra la parete interna della detta sede (12) e le filettature delle dette viti (9). 5.) Chiodo secondo una delle rivendicazioni 1-4 caraterizzato dal fato che deto filamento (13) comprende mezzi di fissaggio all'interno di deta sede (12). 6.) Chiodo secondo la rivendicazione 5 caraterizzato dal fato che detto filamento (13) presenta un tratto terminale (14) ad angolo reto ed inserito in un forellino radiale (15) ricavato in deta porzione prossimale (5). 7.) Chiodo secondo la rivendicazione 6 caraterizzato dal fato che deto forellino (15) sfocia in un intaglio (16) ricavato esternamente alla detta porzione prossimale (5) ed estendentesi parallelamente all'infibulo (1) per alloggiare uno spezzone finale, ripiegato a gancio, del deto trato terminale (14). 8.) Chiodo secondo una delle rivendicazioni 6-7 caraterizzato dal fato che nella detta porzione prossimale (5) è ricavato un ulteriore intaglio (17) collegato con deta sede (12) da un rispetivo forellino radiale (18) ed ato a ricevere il trato terminale (19) del deto filamento (13) opposta al deto primo trato (14). 9.) Chiodo secondo la rivendicazione 5 caraterizzato dal fato che deto filamento (13) presenta un trato terminale piegato in modo da formare un anello elastico (20), tangenziale e giacente in un piano a esso perpendicolare ed ato ad impegnarsi per espansione in una gola anulare (21) ricavata aH'intemo di detta sede (12). 10.) Chiodo secondo la rivendicazione 9 caraterizzato dal fato che deto anello (20) è formato da più spire. 11.) Chiodo secondo una delle rivendicazioni precedenti caraterizzato dal fato che in detta sede (12) sono alloggiati due filamenti (13). 12.) Chiodo tubolare endomidollare per la riduzione di fratture delle ossa lunghe, secondo quanto desumibile dalla descrizione e dai disegni allegati.
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