ITBL20130013A1 - Maniglia di bilanciamento perfezionata, particolarmente per una pala o simile attrezzo da lavoro manuale - Google Patents

Maniglia di bilanciamento perfezionata, particolarmente per una pala o simile attrezzo da lavoro manuale

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ITBL20130013A1
ITBL20130013A1 IT000013A ITBL20130013A ITBL20130013A1 IT BL20130013 A1 ITBL20130013 A1 IT BL20130013A1 IT 000013 A IT000013 A IT 000013A IT BL20130013 A ITBL20130013 A IT BL20130013A IT BL20130013 A1 ITBL20130013 A1 IT BL20130013A1
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    • E01H5/02Hand implements
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    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01BSOIL WORKING IN AGRICULTURE OR FORESTRY; PARTS, DETAILS, OR ACCESSORIES OF AGRICULTURAL MACHINES OR IMPLEMENTS, IN GENERAL
    • A01B1/00Hand tools
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Description

DESCRIZIONE
“ MANIGLIA DI BILANCIAMENTO PERFEZIONA I A, PARTICOLARMENTE PER UNA PALA O SIMILE ATTREZZO DA LAVORO MANUALE<11>
Il presente trovato attiene ad un perfezionalo dispositivo a maniglia da applicare al manico di una normale pala o badile, oltre che ad ogni altro simile attrezzo da lavoro manuale, per rendere tale attrezzo trasversalmente più bilanciato ed assialmente più ergonomico nel suo normale uso. Caratteristica principale della presente innovazione à ̈ quella di prevedere la realizzazione di una maniglia con impugnatura trasversale da fissare, in modo solido ma amovibile e registrabile, lungo la mezzeria del manico del badile o pala, per mezzo di una coppia di bracci aventi un’estremità unita c solidale alla loro stessa impugnatura intermedia, mentre le rispettive estremità opposte sono tra loro ravvicinale c munite di supcrfici piane o ganasce, con almeno un foro passante, tra le quali ganasce à ̈ possibile alloggiare e chiudere le ganasce o supcrfici piane e forate di un anello aperto, detto anello aperto potendo essere infilato lungo il manico del badile, per esservi stretto c chiuso da almeno una vite o bullone che stringa le ganasce o estremità ravvicinate della coppia di bracci e le intermedie superfici piane o ganasce dello stesso anello aperto.
Sono noti innumerevoli tipi di badili da cantiere usati per il sollevamento c la traslazione di materiali inerti, ad esempio da un loro cumulo provvisorio ad una carriola o ad un altro mezzo di trasporto, cosi come sono note varie forme di pale per lo sgombero manuale della neve lungo piste pedonali pubbliche, sentieri o cortili privati. Dette pale sono generalmente realizzate in alluminio oppure in materiale plastico o altro materiale che unisca sufficiente resistenza meccanica con una opportuna leggerezza c sono dotate di una sede di testa, in cui si infila un manico, generalmente in legno, che vi viene (Issato con un chiodo od una vite infissa ad una delle estremità dello stesso manico.
Per l’uso di detti badili o pale, l’operatore impugna questo attrezzo con una mano che si dispone, ad esempio, in prossimità del lato libero del manico e con la quale mano esercita una pressione della pala contro il materiale da raccogliere, mentre con l’altra mano, che viene generalmente disposta in un prossimità della mezzeria dello stesso manico, esercita lo sforzo di sollevamento della medesima pala e del materiale che vi sia stato precedentemente raccolto. A prescindere dal peso del materiale raccolto e da traslarc, che l’operatore può commisurare alla sua forza fisica di spinta e sollevamento ma che à ̈ sempre comunque gravoso, anche il peso della pala o badile c del suo manico, sostenuto per le ore di impegno, determinano condizioni di estremo disagio e stanchezza per questo tipo di lavoro manuale.
Nell’intento di ridurre almeno lo sforzo di spinta di questo attrezzo, una tecnica consolidata ha proposto la realizzazione di pale o badili dotati di un manico piuttosto corto ed avente l'estremità libera che à ̈ munita di una forcella con traversa, la quale traversa può essere usata come impugnatura sulla quale esercitare la spinta di caricamento, ad esempio secondo l’insegnamento del brevetto US 1.207.472 del 1916. Tuttavia, anche questa soluzione non pone rimedio alla stanchezza dovuta anche al continuo ripetersi del movimento di sollevamento c traslazione del materiale che vi sia stato raccolto.
Inoltre, particolarmente nel sollevare e traslarc cumuli di neve, con le pale dotate di tradizionalilimitici, così come anche con quelle dotate delle più attuali impugnature di testa, c molto frequente lo sbilanciamento per scivolamento laterale del materiale sulla stessa pala, con ricaduta sul medesimo punto della neve o dei materiali appena raccolti e sollevati. Per evitare questo pericolo di sbilanciamento, oltre allo sforzo di spinta e di sollevamento, l’operatore deve esercitare anche un adeguato sforzo di stringimento e pressione con la mano che à ̈ disposta sulla mezzeria del manico, con incremento ulteriore della fatica e del disagio nell’uso di questo tipo di attrezzi.
Per meglio bilanciare e ridurre gli sforzi di spinta e di sollevamento, oltre che per diminuire la lo sforzo di presa sul manico, il titolare della presente domanda ha già ideato una “Maniglia di bilanciamento, particolarmente per una pala†che ha depositata con la domanda di brevetto per Modello di Utilità n. BU2013U02 in data 28.02.2013, nella quale c prevista la presenza di una impugnatura trasversale da fissare, in modo solido ma amovibile e registrabile, lungo la mezzeria del manico del badile, per mezzo di una maniglia con almeno un braccio di sostegno di detta impugnatura, sul quale braccio c saldalo o stabilmente unito un corpo cilindrico avente una coppia di ganasce lungo il suo lato esterno aperto, con le quali ganasce viene detto cilindro viene chiuso attorno al manico del badile, ad esempio con almeno una vite c dado, determinando cosi uno stabile e regolabile fissaggio dell’ impugnatura trasversale lungo lo stesso manico di badile.
Questa soluzione si à ̈ rivelata di estrema semplicità e funzionalità pratica, agevolando in particolare la fase di sollevamento del badile carico di materiale da traslarc, oltre che facilitando e rendendo meno faticoso il bilanciamento dello stesso badile, contro le possibili cadute o scivolamenti laterali del materiale caricato.
Una prima variazione costruttiva delia stessa maniglia di bilanciamento à ̈ stata proposta con la domanda di brevetto per Modello di Utilità n. BL2013U03 del 03.04.2013, sempre a nome del richiedente della presente domanda, con la quale si semplifica la struttura di detta maniglia, incorporando l'aneliti di ch iusura con i bracci di sostegno clic sono così realizzati in un unico corpo di maniglia, anche se poi à ̈ risultato più complesso il fissaggio deH’impugnatura trasversale agli stessi bracci.
Con una ulteriore domanda di brevetto per Modello di Utilità n. BU2013U05 del 04.06,2013, lo stesso richiedente ha proposto una ulteriore soluzione della medesima maniglia, nella quale sono superati anche i problemi di fissaggio dell’impugnatura ai suoi bracci di sostegno della soluzione n. BI.20I 3U03, realizzando l’intera maniglia in un unico corpo stampato. Tuttavia, anche questa soluzione ha presentalo l<'>inconveniente di una scarsa resistenza meccanica, dovuta alla difficoltà di realizzare sufficienti nervature d’ irrobustimento della sua struttura.
Compito principale di quanto forma oggetto della presente innovazione à ̈ quello di poter disporre, per ogni normale badile o analogo attrezzo di lavoro manuale, sia nuovo che già in uso, di una maniglia con impugnatura trasversale da disporre in una posizione intermedia regolabile dei suo manico, per assicurare le migliori condizioni d’uso degli stessi attrezzi e per evitare il loro sbilanciamento laterale, particolarmente in fase di sollevamento della neve o del materiale da traslare, la quale maniglia sia realizzata nella forma più semplice e funzionale, pur assicurando la massima resistenza meccanica ad ogni tipo di sforzo e di urto anche casuale. Nell’ambito di tale compito, un altro importante scopo della presente innovazione c quello di poter disporre, per ogni attrezzo manuale di tipo citato, di una maniglia con impugnatura traversale da disporre in una posizione intermedia regolabile del suo manico, per eliminare la necessita di stringere sempre forzatamente lo stesso manico, detta maniglia dovendo abbinare semplicità costruttiva e di funzionamento con una sua adeguata solidità.
Un altro importante scopo della presente innovazione à ̈ quello di poter disporre, per ogni pala o badile, di una maniglia con impugnatura trasversale che sia realizzata con un minimo numero di componenti tra loro agevolmente assemblabili e posizionabili lungo il manico dell’attrezzo da lavoro manuale.
Un ulteriore scopo della presente soluzione, à ̈ quello di poter disporre di una maniglia che assicuri le migliori condizioni di stabilità c sicurezza della sua unione con il manico dell’attrezzo di lavoro manuale a cui à ̈ applicata, pur consentendo una semplice ed agevole fase di spostamento ed adattamento della sua posizione, per essere ergonomicamente adattabile ad ogni esigenza deH’operatore.
11 compito c gli scopi specificati sono in effetti perfettamente conseguiti con la presente innovazione che, conforme alla sua rivendicazione principale, prevede la realizzazione di una impugnatura trasversale da applicare, in modo registrabile, in prossimità della mezzeria del manico del badile o pala, con una coppia di bracci accorpati a detta impugnatura ed alle cui estremità a ganascia si associano le ganasce di un corpo cilindrico aperto, ad esempio con una o più viti di chiusura, sul manico dello stesso attrezzo.
Maggiori dettagli costruttivi dei pochi e semplici componenti costituenti la struttura di maniglia in oggetto e la verifica del loro conseguimento degli scopi proposti sono di seguito meglio descritti e resi più evidenti dalla seguente descrizione di una soluzione costruttiva, puramente indicativa c non limitativa dell’ innovazione proposta, anche con l’ausilio di n. 6 figure schematiche riprodotte nelle tre tavole allegate e delle quali:
la fig. 1 di tav. 1 rappresenta una vista frontale ed in elevazione di una coppia di bracci accorpati ad una impugnatura intermedia, con cui forma la parte superiore di una maniglia per pale o analoghi attrezzi di lavoro manuale, essendo raffigurata in parte in sezione verticale, secondo il piano III - III di fig. 3;
la fig. 2 di tav. 1 rappresenta una vista laterale ed in elevazione della medesima parte di maniglia di fig. I ;
la fig. 3 di tav. 1 rappresenta una vista laterale ed in elevazione della stessa parte di maniglia di fig. I , essendo raffigurata secondo il suo piano di sezione [Il - III;
la fig. 4 di tav. 2 rappresenta una vista prospettica di un corpo cilindrico aperto da infilare al manico della pala o analogo attrezzo di lavoro manuale e da associare al corpo di maniglia di figg. da 1 a 3, por essere poi chiuso attorno allo stesso manico con almeno un bullone o vite con dado;
la fìg. 5 di tav. 2 rappresenta una vista prospettica dell’intera maniglia per una pala o attrezzo manuale del tipo citato, comprendente il corpo di impugnatura di figg. 1 - 2 - 3 ed il corpo cilindrico aperto di tig. 4, essendo raffigurato in una sua fase di assemblamcnto;
la fìg. 6 di tav. 3 rappresenta una vista verticale particolareggiata e parziale dell’applicazione del corpo cilindrico aperto di fig. 4, alla maniglia di tig. 1 ed al manico di fig. 5;
la fig. 7 di tav. 3 rappresenta una vista verticale e laterale dello stesso particolare di fig.
6.
In tutte le ligure gli stessi particolari sono rappresentati, o si intendono rappresentati, con lo stesso numero di riferimento.
Secondo la soluzione costruttiva esemplificata in dette figure, la maniglia (20) in esame c costituita da una coppia di bracci (21 - 22) e da una impugnatura intermedia (24), le cui estremità o ganasce (21c - 22c) devono essere associate alle ganasce (23a - 23b) di un corpo cilindrico aperto (23).
In particolare, con riferimento alle figg. da 1 a 3, il corpo di maniglia (20) à ̈ costituito da una coppia di staffe laterali (21 - 22) clic à ̈ realizzata, ad esempio per stampaggio di opportuno materiale plastico, quali ad esempio il propilene, il naylon ma anche qualche leggera lega metallica, in un corpo unico con una impugnatura (24), la quale à ̈ preferibilmente dotata di foro o cavità (24a), mentre le stesse staffe laterali (21 - 22) sono preferibilmente dotate di rispettive nervature (Z i a c22a)oltre che di almeno due nervature (21 K — 22li) d i consolidamento delle ganasce o estremità rientranti (2 le - 22c) delle stesse staffe (21 - 22).
Ogni ganascia (21 c e 22c) à ̈ poi dotata di almeno un foro passante cilindrico (21 d - 22d) c di almeno un attiguo loro oblungo passante (2 le e 22c), la cui funzione à ̈ di seguito meglio specificata.
Con riferimento alla fig. 4, un corpo cilindrico aperto (23) à ̈ realizzato preferibilmente in lamiera, ad esempio in acciaio armonico, ed c dotato di due ganasce longitudinali (23a - 23b) che sono munite di almeno un foro passante (23a’) e 23b’) avente diametro ed interasse corrispondente al diametro ed interasse a quello dei fori (21 d - 22d) del corpo di maniglia (20). Le stesse ganasce (23a - 23b) del corpo cilindrico (23) sono poi dotate di almeno una sporgenza ortogonale (23c) clic à ̈ infine dolala di una rispettiva feritoia passante (23d).
Dalla stessa fig. 4, si evince la possibilità di dotare il corpo cilindrico (23) di una o più piegature o nervature longitudinali (23 p), atte ad irrobustirne la struttura, contro ogni possibile sbilanciamento, pur essendo realizzato in lamiera di ridotto spessore.
Con riferimento alle figg. 5 - 6 e 7, appare evidente il fatto che la maniglia in esame à ̈ costituita dal corpo di maniglia (20) associato al corpo cilindrico (23), per mezzo di almeno una vite (26) e dado (27), i quali sono atti ad avvicinare le ganasce (23a c 23b) del corpo cilindrico (23), oltre che le ganasce (21c e 22c) del corpo di maniglia (20), per chiudere il corpo cilindrico (23) attorno al manico ( 12) del badile o simile attrezzo di lavoro manuale.
Con riferimento particolare alle figg. 6 e 7, si evince il fatto che, in fase di assemblaggio ed unione della maniglia in esame con il manico (12), le ganasce (23a - 23b) del corpo cilindrico (23) sono alloggiate tra le ganasce (21 c e 22c) del corpo di maniglia (20), in modo tale clic le rispettive estremità ortogonali (23c) di dette ganasce interne (23a - 23b) possano essere alloggiate e sporgere dalle feritoie (21e - 22e) del corpo di maniglia (20).
In fase di applicazione delle viti (26) c dei dadi (27) di chiusura, sono interposte una coppia di rondelle (28) che. a causa del loro diametro e del ridotto spazio, sono destinate ad essere parzialmente alloggiate nelle feritoie (23d) di ogni feritoia (23d) che à ̈ presente sulle estremità ortogonali (23c) delle due ganasce (23a - 23b) del corpo cilindrico (23).
I, 'innesto parziale delle rondelle (28) entro il rispettivo vano (23d) di ogni estremità ortogonale (23c) dell’occhiello cilindrico aperto (23) consente di impegnare lo stesso corpo cilindrico (23) contro il bordo inferiore dei bracci (21 - 22), per potersi chiudere su manici (12) aventi anche diametri leggermente differenti, variando semplicemente la larghezza (s) della distanza delle ganasce (23a - 23b). La medesima conformazione dell’occhiello (23) c delle sue ganasce (23a - 23b), con le rispettive estremità ortogonali (23c) e le loro feritoie (23d) consentono di applicare la maniglia in esame anche a manici di diametro decisamente più ridotto, previa interposizione di un anello, chiuso o aperto, da interporre tra Pintcmo del corpo cilindrico (23) c il diametro del medesimo manico (12).
Descritte cosi le poche parti della maniglia in esame, se ne riassume di seguito il loro funzionamento, anche in relazione al conseguimento degli scopi proposti.
Come già citato, dopo aver associato le ganasce (23a - 23 b) del corpo cilindrico (23) tra le ganasce (21c - 22c) del corpo di maniglia (20), con applicazione in forma allentata delle rondelle (28) e delle viti (26) con i loro dadi (27), si procede ad infilare il manico (12) entro il corpo cilindrico (23), lino a portarlo alla voluta posizione della sua lunghezza, avendo come riferimento per l'operatore la posizione dell’ impugnatura (24).
Chiudendo i dadi (27) sulle rispettive viti (26), le ganasce interne (23a - 23b) e le ganasce esterne (2 le - 22c) si avvicinano tra loro, riducendo lo spazio libero intermedio (s), per chiudere sempre più forte il corpo cilindrico (23) contro la superficie circolare del manico (12) e superando eventuali differenze nominali di diametro tra il manico (12) c il copro cilindrico (23) ùclla maniglia in esame.
La presenza delle estremità ortogonali (23c) sulle ganasce (23e - 23b) del corpo cilindrico (23), le quali vanno ad innestarsi nelle feritoie (2 le - 22e) del copro di maniglia (20), oltre alla presenza delle citi (26) passanti per i rispettivi fori (21 d - 22d) e (23a’ - 23b’), costituisce un primo elemento di sicurezza della solidità di unione tra il manico ( 12) e la maniglia in esame. L’innesto parziale delle rondelle (28) nelle sedi (23d) delle citate estremità ortogonali (23e) del corpo cilindrico (23), costituisce un ulteriore elemento di sicurezza di detta solidità di unione. Infine, la presenza di marcate nervature o coste (21 a — 22a) del corpo di maniglia (20), in prossimità del cilindro aperto (23), costituisce un ulteriore elemento di solidità e stabilità dell’unione tra la maniglia in esame ed il manico (12) di un attrezzo di lavoro manuale di tipo citato.
Le stesse nervature inferiori (21 b - 22b) delle ganasce (2 le — 22c), cosi come superiori (2 la -22a) dei bracci (21 - 22) del corpo di maniglia (20), come quelle esemplificativamente rappresentate in figg. 1 2 5 c 7, consentono la realizzazione di una maniglia estremamente leggera e robusta, sicura ed adattabile ad ogni tipo di manico di attrezzo citato, conforme ai vari scopi specificati.
Naturalmente la soluzione costruttiva lino ad ora descritta ed illustrata à ̈ da intendersi puramente indicativa e non limitativa. H’ possibile infatti, ad esempio, prevedere la presenza di un diverso numero di viti (26) e dadi (27) di chiusura, con conseguente variazione del numero di fori (21 d — 22d) sulle ganasce (2 l e — 22c) del corpo di maniglia (20) c di fori (23a’ - 23b’) sulle ganasce (23a c 23b) del corpo cilindrico (23), oltre che del numero di estremità ortogonali (23e) dello stesso corpo cilindrico (23).
H’ poi possibile realizzare corpi di maniglia (20) aventi una diversa e qualsiasi divaricazione angolare (beta) dell’impugnatura, rispetto alla mezzeria longitudinale del corpo cilindrico (23), così come à ̈ possibile prevedere l’applicazione delle ganasce (23a - 23b) all’esterno delle ganasce (21 c 22c), oppure come à ̈ possibi le prevedere una qualsiasi diverso sistema di nervature (21 a - 22a e 21 b 22b) di irrobustimento della maniglia in esame.
Queste ed altre analoghe modifiche o adattamenti della maniglia di bilanciamento come sopra esemplificato, si intendono comunque rientranti nel originaiità del trovato che si vuole proteggere.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI L- Maniglia di bilanciamento perfezionata, particolarmente per una pala o simile attrezzo da lavoro manuale, atta rendere tale attrezzo trasversalmente più bilanciato ed assialmente più ergonomico nel suo normale uso manuale, caratterizzato dal fatto di prevedere la realizzazione di una maniglia con impugnatura trasversale da fissare, in modo solido ma amovibile e registrabile lungo la mezzeria del manico di detto attrezzo, per mezzo di una coppia di bracci aventi un’estremità unita c solidale alla loro stessa impugnatura intermedia, mentre le rispettive opposte estremità sono tra loro ravvicinate e munite di superfici piane o ganasce, con almeno un foro passante, tra le quali ganasce à ̈ possibile alloggiare e chiudere le ganasce o superfici piane e forate di un anello aperto, detto anello aperto potendo essere infilato lungo il manico dell’attrezzo, per esservi stretto e chiuso da almeno una vite o bullone che stringa le ganasce o estremità ravvicinate della coppia di bracci e le intermedie superfici piane o ganasce dello stesso anello aperto; 2.- Maniglia di bilanciamento perfezionata, per una pala o simile attrezzo da lavoro manuale, come alla rivendicazione 1 , caratterizzata da l fatto che detta manìglia (20) c costituito do una coppia di bracci (21 - 22) che c solidalmente unita ad una impugnatura intermedia (24), le estremità libere o ganasce (21c - 22c) di detti bracci (21 — 22) essendo tra loro parallelamente ravvicinate ed atte ad essere associate alle ganasce (23a - 23 b) di un corpo cilindrico aperto (23); 3.- Maniglia di bilanciamento perfezionata, come alla rivendicazione 2, caratterizz.ata dal fatto che il corpo di maniglia (20) à ̈ costituito da una coppia di staffe laterali (21 - 22) che à ̈ realizzata, ad esempio per stampaggio di opportuno materiale plastico, in un corpo unico con una impugnatura (24), la quale à ̈ preferibilmente dotata di foro o cavità (24a), mentre le stesse staffe laterali (21 - 22) sono preferibilmente dotate di rispettive nervature (21 a e 22a) oltre che di almeno due nervature (21 b - 22b) di consolidamento delle ganasce o estremità rientranti (21 c - 22c) delle medesime staffe (21 - 22); 4.- Maniglia di bilanciamento perfezionata, come alle rivendicazioni 2 e 3, caratterizzata dal fatto che ogni ganascia (2 le e 22c) à ̈ dotata di almeno un coassiale foro passante cilindrico (21 d — 22d) e di almeno un attiguo coassiale foro oblungo passante (21 c e 22e); 5.- Maniglia di bilanciamento perfezionata, come alle rivendicazioni 1 e 2, caratterizzata dal fatto che un corpo cilindrico aperto (23) à ̈ realizzato preferibilmente in lamiera di acciaio armonico ed à ̈ dotato di due ganasce longitudinali (23a - 23b) che sono munite di almeno un coassiale foro passante (23a<?>) c 23b') avente diametro cd interasse corrispondente al diametro ed interasse a quello dei fori (21 d - 22d) del corpo di maniglia (20), oltre che essere dotate di almeno una rispettiva sporgenza ortogonale (23c) che, a sua volta, à ̈ dotata di una propria feritoia passante (23d): 6.- Maniglia di bilanciamento perfezionata, come alla rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto di poter dotare il corpo cilindrico (23) di una o più piegature o nervature longitudinali (23p), atte ad irrobustirne la struttura, contro ogni possibile sbilanciamento, pur essendo realizzato in lamiera di ridotto spessore; 7.- Maniglia di bilanciamento perfezionata, come ad una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che un corpo di maniglia (20) à ̈ associato ad un corpo cilindrico (23), per mezzo di almeno ima vite (26) e dado (27), i quali sono atti ad avvicinare le ganasce (23a e 23b) del corpo cilindrico (23), oltre ed assieme alle ganasce (21 c e 22c) del corpo di maniglia (20), per chiudersi attorno al manico (12) del badile o simile attrezzo di lavoro manuale; 8.- Maniglia di bilanciamento perfezionata, come alla rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che, in fase di assemblaggio ed unione della maniglia 20 - 23) con il manico (12), le ganasce (23a - 23 b) del corpo cilindrico (23) sono alloggiate tra le ganasce (21 c e 22c) del corpo di maniglia (20), in modo tale che le rispettive estremità ortogonali (23c) di dette ganasce interne (23a - 23b) possano essere alloggiate e sporgere dalle feritoie (21e - 22e) del corpo di maniglia (20); 9.- Maniglia di bilanciamento perfezionata, particolarmente per una pala o simile attrezzo di lavoro manuale, come alle rivendicazioni 7 ed 8, caratterizzata dal fatto che, in fase di applicazione delle viti (26) c dei dadi (27) di chiusura, una coppia di rondelle (28) à ̈ applicata a dette viti (26), le quali rondelle (28) sono destinate ad essere parzialmente alloggiate nelle feritoie (23d) di ogni feritoia (23d) che à ̈ presente sulle estremità ortogonali (23c) delle due ganasce (23a - 23b) del corpo cilindrico (23).
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