ITBL20030014U1 - Lavaverdura a scomparti - Google Patents
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Description
Descrizione del MODELLO INDUSTRIALE DI UTILITÀ’ avente per titolo:
LAVAVERDURE A SCOMPARTÌ”
Forma oggetto della presente innovazione una particolare suddivisione della vasca, di ogni normale macchina per il lavaggio della verdura o altri prodotti alimentari, che rende possibile un lavaggio contemporaneo e separato di più tipi di prodotti, per ogni ciclo completo.
Caratteristica principale della presente innovazione è quella di prevedere l’applicazione, nella vasca di lavaggio delle normali lava-verdure, di una o più paratie o setti trasversali, atti a formare una pluralità di vani servato ogni uno almeno da un ugello superiore, per l’alimentazione e la r-circolazione forzata e continua dell’acqua entro la medesima vasca. Sono note delle macchine per il lavaggio di notevoli quantità di verdura, di frutta o di altri prodotti alimentari, per i quali un lavaggio manuale risulterebbe assolutamente non conveniente, sia per ι tempi che per il disagio delle condizioni di lavoro richieste ad una persona adibita a questa mansione.
Tali macchine, usate particolarmente in ristoranti, aziende di caterng o mense di comunità di media e grande consistenza, assicurano un perfetto lavaggio del prodotto alimentare, in tempi decisamente non paragonabili alle prestazioni manuali e senza distogliere un operatore da altri lavori di cucina che, nei momenti di punta, è già abbondantemente oberato.
Queste macchine sono genericamente costituite da una vasca con fondo sostanzialmente arrotondato nella quale uno o più ugelli immettono in circolo altrettanti getti d’acqua, preventivamente portati a notevole velocità da una opportuna pompa, per formare un vortice entro la stessa vasca, dove viene disposto il prodotto alimentare da lavare, il quale è quindi obbligato ad immergersi e ad emergere ripetutamente e con forza, scaricando così nell’acqua stessa le sue impurità.
Secondo questa tecnica nota, una determinata quantità di un unico tipo di prodotto alimentare, ad esempio di verdura, viene immessa liberamente nella vasca, nel limite della massima capacità di carico della macchina e/o in relazione alle previsioni d’uso immediato dello stesso tipo di vivanda, dopo che la stessa vasca sia già stata riempita d’acqua al suo massimo livello, per attivare quindi la pompa che la pone in circolazione forzata per alimentare gli ugelli dai quale esce con elevata velocità.
Detta pompa pesca l’acqua da una posizione inferiore alla griglia filtrante della vasca ma ad una altezza sufficiente a non assorbire la parte più pesante della terra o sporco che, staccandosi dalla vivanda in lavaggio, si deposita sul suo, in modo da inviare agli ugelli dell’acqua più pulita possibile, come si deduce dalla allegata fig. 1.
Dalla stessa figura 1 si evince come la velocità del getto d’acqua proveniente dall’ugello e la forma concava ed arrotondata della griglia della vasca determinino la formazione di un vortice, entro il quale la verdura esemplificata è obbligata ad immergersi e ad emergere ripetutamente dall’acqua, con notevoli accelerazioni che facilitano il distacco delle parti di sporco dalla superficie della vivanda, che quindi perde gradualmente le sue impurità.
Poiché però l’acqua in circolo si carica gradualmente delle impurità più leggere asportate, in quanto solo quelle più pesanti si depositano subito sul fondo, appare evidente che una parte delle impurità già asportate, entra in circolo e toma a ricadere sul prodotto in trattamento, in quanto non ha la possibilità di depositarsi sul fondo.
Per questo motivo, la tecnica attuale prevede che il lavaggio completo della vivanda sia conseguita con una successione di fasi, in ogni una delle quali sia prevista la sostituzione completa dell’acqua, mentre la stessa vivanda si deposita sul fondo della griglia o cestello, durante ogni cambio dell’acqua, oppure rimanga comunque nella vasca per essere estratta, dopo il lavaggio finale.
Λ titolo di esempio si vuole indicare un ciclo nel quale dopo un primo lavaggio, l’acqua sia scaricata in condizioni di elevato sporco raccolto sul fondo, mentre con una seconda carica d’acqua pulita, si abbia un secondo lavaggio c conseguente scarico di acqua già molto più pulita, e con una terza carica d’acqua si ottenga un ulteriore lavaggio, dove tutto lo sporco residuo sia depositato sul fondo e l’acqua che si trova sopra la griglia sia sostanzialmente pulita, tanto da poterne estrarre le vivande perfettamente lavate, anche senza lo scarico preliminare dell’acqua. In definitiva, appare evidente che, con l’attuale tecnica usata, il grosso inconveniente di questo tipo di macchine è dato dal notevole consumo d’acqua che, ad esempio per pochi chilogrammi di verdura di un determinato tipo, ne richiede un notevole quantitativo, avendo presente poi che per ogni altro tipo di verdura o prodotto alimentare da lavare successivamente, si deve ripetere il ciclo, con conseguente moltiplicarsi dello spreco d’acqua.
Rispetto alle potenzialità delle macchine di questo tipo, si ha poi l’inconveniente di una sua generale sotto utilizzazione, in quanto la stessa macchina viene usata in relazione alle prevedibili quantità di vivanda da usare nell’immediato e non in relazione alle sue capacità massime, mentre per ogni singolo lavaggio è richiesta comunque una costante quantità d’acqua, che non può essere ridotta in funzione della ridotta quantità di vivanda da lavare, con conseguente incremento dei consumi energetici di lavorazione, oltre che dello spreco d’acqua già descritto.
Infine appare evidente che, dovendo immergere nella vasca e lavare un solo tipo di vivanda per volta, la preparazione competa di tutti i prodotti alimentari richiede dei tempi complessivi che, alla fine, risultano abbastanza lunghi.
Compito di quanto forma oggetto della presente innovazione è quello di poter lavare più prodotti alimentari contemporaneamente c separatamente, in quantitativi sufficienti all’uso immediato previsto, per ogni ciclo completo di lavaggio, in modo tale da contenere in un unico ciclo di lavaggio il quantitativo d’acqua altrimenti richiesto per ogni tipo di prodotto da trattare, con conseguente contenimento dell’uso dell’acqua.
Nell’ambito di tale compito, un altro importante scopo è quello di sfruttare al meglio le potenzialità della macchina, in rapporto ai prevedibili quantitativi di pronto uso per ogni singolo tipo di verdura o altro prodotto alimentare da lavare.
Altro scopo dei presente trovato è quello di rendere comunque sempre possibile l’uso anche dell’intera vasca per il lavaggio tradizionale di una unico tipo di alimento, secondo le normali potenzialità della macchina.
Ulteriore scopo del presente trovato è quello di ridurre 1 tempi di lavaggio di una normale e prevedibile scorta di più tipi di verdura o altro prodotto da lavare, per ogni lavorazione di pasti da preparare.
Non ultimo scopo dell’ innovazione, con la riduzione degli sprechi d’acqua, è quello di contenere i costi energetici ed il costo dell’acqua da usare, quindi quello di ridurre i costi di complessivi del lavaggio e di preparazione dei pasti.
Il compito citato e gli scopi proposti sono in effetti perfettamente conseguiti dal presente trovato che consente l’inserimento in una unica vasca, servita da due o più ugelli per acqua ad elevata velocità d’uscita, di altrettanti tipi separati di verdura o di altro prodotto alimentare da lavare, per semplice applicazione di una o più paratie o setti trasversali alla stessa vasca, in modo da poter utilizzare l’acqua di ogni ugello per un diverso tipo di verdura o vivanda da lavare contemporaneamente.
Queste ed altre caratteristiche dell’innovazione risultano evidenti dalla descrizione di una sua forma costruttiva, puramente indicativa e non limitativa, di seguito proposta anche con 1 ‘ausilio di n. 2 figure schematiche riprodotte nelle due tavole allegate e delle quali:
la fig. 1 di tav. 1 rappresenta una vista in sezione trasversale di una macchina per il lavaggio di verdure o altri prodotti alimentari, ai quali sia necessario liberarli ad esempio dalla terra, dal concime o dai pesticidi, essendo detta macchina realizzata secondo lo stato attuale dell’arte,
la fig. 2 di tav. 2 rappresenta un vista prospettica di una macchina per il lavaggio di prodotti alimentari, come alla fig. 1, essendo completata dall’innovativa presenza di una serie di due paratie o setti amovibili, atti a suddividere lo spazio utile della vasca di lavaggio in vari distinti e separati vani.
In entrambe le figure gli stessi particolari sono rappresentati, o si intendono rappresentati, con lo stesso numero di riferimento.
Come già citato, le attuali macchine così dette “lava-verdura” sono sostanzialmente costituite da una vasca V disposta entro una opportuna struttura portante S, presentando un fondo F superiormente delimitato da una griglia curvata o filtro G che si raccorda con le pareti laterali della vasca V, per imprimere al getto d’acqua proveniente dall’ugello U una forma rotatoria atta a costituire un vortice o turbine T, longitudinale e coassiale alla stessa vasca V.
Durante ogni fase del ciclo di lavaggio, l’acqua H, preventivamente introdotta nella vasca V fino al suo normale livello, viene posta in circolazione dalla pompa P che la pesca ad una opportuna posizione dal fondo F, per spingerla con pressione contro l’ugello U che, a sua volta, forma un getto verso la parete attigua della vasca V, da dove, per effetto della particolare conformazione della stessa parete e della associata griglia G, lo stesso getto d’acqua è spinto ad involgersi su se stesso determinando il turbine o vortice T.
Il prodotto aumentare A, preventivamente inserito nella vasca V, che già contiene l’acqua H, viene spinto dal vortice T e posto continuamente in immersione ed emersione entro l’acqua H, con conseguente continuo sfregamento delle sue superfici contro le correnti c superila d’acqua in movimento, provocando il progressivo distacco dello sporco c delle altre impurità da lavare.
Nelle macchine così dette lava-verdura già note e che presentano un unico ugello U d’immissione dell’acqua ad elevata velocità nella vasca V, si è riscontrata la presenza di zone periferiche sostanzialmente morte, quindi non mteressate al movimento del vortice T, nelle quali il prodotto da trattare non viene coinvolto in modo completo ed uniforme nell’operazione di lavaggio.
A questo inconveniente la tecnica più attuale ha posto rimedio, predisponendo delle vasche V che sono dotate di due o più ugelli Uf - U2 - U3, opportunamente distanziati tra loro, per generare un vortice T uniforme per tutta la lunghezza della vasca ed evitare così dette zone morte.
Secondo la presente innovazione, utilizzando questa più evoluta tecnica nota di costruzione di macchine così dette “lava-verdura”a più ugelli, si rende possibile e vantaggiosa l’applicazione di paratie I 2, trasversali alla stessa vasca V ed atte al migliore sfruttamento del getto di ogni ugello Ul_ - U2 - U3 - etc., per la formazione di tre o più distinti vortici entro 1 rispettivi vani Vl_ - V2 - V3 - etc.
Ogni paratia \ e 2 è amovibilmente associata alle pareti della vasca V ed alla superficie superiore della griglia o filtro G, in virtù di una opportuna conformazione del suo bordo, che riprende il profilo della vasca V, oltre che per mezzo di opportuni e noti sistemi di guida del suo stesso bordo e del suo fondo, ad esempio per mezzo di una guida ricavata sulle pareti e sul fondo grigliato G della vasca V.
L’amovibilità delle paratie o setti 1 e 2 rende sempre possibile l’uso dell’intera vasca V, in caso di saltuaria necessità, oppure la formazione, ad esempio, di un vano piccolo e di un vano grande, per semplice estrazione di una delle due paratie.
Appare evidente che entro ogni vano VI - V2 e V3 potranno essere disposti tre distinti prodotti da lavare contemporaneamente e senza possibilità di un loro mescolamento, così come risulta logico che, dopo un unico ciclo di lavaggio, ad esempio di tre fasi come sopra descritto, si abbiano disponibili tre diversi tipi di verdure o vivande perfettamente lavate, in contemporanea, conforme allo scopo principale proposto.
Si rende così possibile un notevole risparmio sul consumo dell’acqua, che può essere quantificato anche in due terzi del volume attualmente richiesto per lavare tre distinti prodotti, nel caso frequente di dover rendere disponibili quantitativi ridotti ma di pronto uso di tali generi alimentari, con conseguente risparmio anche sui costi e sui tempi di lavaggio delle stesse vivande, conforme ad altri degli scopi specificati.
La formazione di vani ristretti Vf - V2 - ctc., rende più agevole anche l’estrazione finale della verdura o prodotto alimentare lavato, in quanto, per la sua ridotta superficie, favorisce l’introduzione di un apposito cesto o contenitore forato, che consente una rapida estrazione di tutto il prodotto lavato giacente entro ogni vano.
Un apposito e simile cesto, preferenzialmente privo di pareti laterali o dotato di pareti lisce che non ostacolino la formazione del vortice T, può essere addirittura posto entro il singolo vano Vf - V2 - etc., contenendo il prodotto da lavare, per essere poi estratto con il prodotto lavato, al termine del ciclo completo.
Naturalmente la soluzione costruttiva proposta è da intendersi, come già specificato, puramente esemplificativa e non limitativa.
È possibile infatti, ad esempio, variare il numero di paratie da poter applicare, anche in relazione alla lunghezza della vasca V, dovendo comunque essere in numero tale da determinare un vano Vi - V2 - etc. per ogni corrispondente ugello 111 - U2 - etc.
Queste ed altre analoghe modifiche o adattamenti si intendono comunque rientranti nell’originalità del trovato che si vuole proteggere.
Claims (1)
- RIVENDICAZIONI. 1.- Lavaverdure a scompartì, caratterizzata dal fatto di prevedere l’applicazione, nella sua vasca di contenimento e lavaggio della verdura o alimento da dissociare dalle impurità come dalla terra, dal concime o dai pesticidi, di una o più paratie amovibili, atte a suddividere la stessa vasca in più scompartì o vani, ogni uno dei quali sia servito da un getto dell’acqua di lavaggio, per formare un suo tradizionale vortice, nel quale un quantitativo di verdura o altro alimento da lavare, diverso o comunque separato dall’alimento presente negli scompartì attigui, sia sottoposto ad un unico ciclo completo di lavaggio, contemporaneo a quello degli altri alimenti dei vani attigui ed utilizzando la medesima acqua di lavaggio, pescata da una unica pompa che alimenta 1 getti degli ugelli di ogni vano; 2.- Lavaverdura a scompartì, come alla rivendicazione 1) caratterizzata dal fatto di prevedere l’applicazione, nella vasca V di contenimento e lavaggio di due o più alimenti A, di almeno una paratia 1 e/o 2, trasversale a detta vasca V, essendo detta paratia 1 - 2 guidata e fissata in modo amovibile alla stessa vasca V, per poter essere estratta quando necessario; 3.- Lavaverdura a scompartì, come alle rivendicazioni 1} e 2), caratterizzata dal fatto che la disposizione delle paratie o setti 1 - 2 è tale da assicurare ad ogni vano Vl_ - V2 - etc. la presenza e l’azione di un suo rispettivo ugello UJ_ - U2 - etc., per alimentare il getto d’acqua che formi un rispettivo vortice T, per ogni vano; 4.- Lavaverdura a scompartì, come alla rivendicazione 3), caratterizzata dal fatto che ogni ugello UJ_ - U2 - etc. è atto a fornire un getto d’acqua al rispettivo vano Vi - V2 - etc, per formare un proprio vortice T, che consenta il lavaggio di separate quantità di verdura o altro alimento, utilizzando, per ogni comune fase di un unico e contemporaneo ciclo, la medesima acqua alimentata da un’unica pompa P che la preleva in opportuna posizione del fondo comune F; 5.- Lavaverdura a scompartì, come alla rivendicazione 1), caratterizzata dal fatto che in ogni vano Vi - V2 etc., formato dalla presenza de setti 1 - 2 - etc., è possibile lintroduzione di un quantitativo di alimento A già contenuto in una gabbia o bacinella forata, realizzata in modo che non ostacoli la formazione del vortice T ma che ne consenta l’estrazione diretta, al termine del ciclo di lavaggio.
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