ITBG20120043A1 - Apparecchio combinato di trattamento aria e ventilazione meccanica con recupero di energia, per singolo ambiente - Google Patents

Apparecchio combinato di trattamento aria e ventilazione meccanica con recupero di energia, per singolo ambiente Download PDF

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Description

“APPARECCHIO COMBINATO DI TRATTAMENTO ARIA E VENTILAZIONE MECCANICA CONTROLLATA CON RECUPERO DI ENERGIA, PER SINGOLO AMBIENTEâ€
DESCRIZIONE
Premessa
Una delle più comuni tipologie di climatizzazione degli ambienti consiste nell'utilizzo di terminali d'ambiente ad aria che scambiano energia termica e, opzionalmente, per alcune tipologie, energia frigorifera,tra un fluido termovettore (acqua o gas frigorigeno) e l'aria dell'ambiente da climatizzare. Lo scambio avviene a mezzo di uno scambiatore di calore aria-acqua, comunemente chiamato 'batteria di scambio termico'. Lo scambio pud essere forzato, ossia con presenza di un ventilatore che convoglia l'aria ambiente sulla batteria - soluzione obbligata per l'utilizzo del terminale ad in raffreddamento -, oppure convettivo naturale in cui fa forza motrice à ̈ data dalia differenza di densità tra l'aria ambiente e l’aria riscaldata dal passaggio nella batteria percorsa da fluido caldo (soluzione possibile solo nel caso di riscaldamento).
La Tabella 1 a pagina 21 riassume, a titolo informativo e senza pretesa di esaustività, le caratteristiche tipologiche e funzionali essenziali dei terminali ambiente ai quali il brevetto può essere applicato, riportandone anche una foto esemplificativa e lo schema di principio;
a) (rif. A1 di Tabella 1);
b) (rif. A2 di Tabella 1);
c) convettori ventilati (rif. A3 di Tabella 1)
d) convettori non ventilati (rif, A4 di Tabella 1);
e) travi fredde, ventilate o non ventilate (rif. A5 di Tabella 1);
f) unità interne ad espansione diretta di impiantì di climatizzazione aria-aria in due sezioni (rif. A6 di Tabella 1); g) condizionatori autonomi monoblocco per singolo ambiente (rif. A7 di Tabella 1)
Storicamente, i ventilconvettori ed alcuni tipi di unità interna ad espansione diretta possono essere dotati dì una presa di aria esterna a parete con serranda e sezione di miscela, Con questa modalità di presa aria esterna non vi à ̈ un controllo esatto quantità d'aria esterna, in quanto l’ingresso di aria avviene solo per la depressione indotta sul lato aspirazione del ventilatore dell'apparecchio. In relazione alle condizioni di vento all'esterno dell’edificio ed al fatto che la facciata si trovi sopra o sottovento, la portata d'aria immessa à ̈ quindi variabile e solo filtrata dal filtro a bordo del . Si presentano inoltre notevoli problemi di insonorizzazione acustica tra ambiarne interno ed ambiente esterno. L’aria esterna viene immessa mandando in sovrapressione l’ambiente interno, cosa che à ̈ possibile, con i serramenti a perfetta tenuta di moderna generazione, solo in presenza di un ventilatore di estrazione ed espulsione e di un camino di evacuazione dell'aria in eccesso posto nello stesso locale od in un locale adiacente, Inoltre non à ̈ ovviamente possibile il recupero di energia dal flusso d’aria espulsa.
brevetto integra invece nel generico terminale anche un'unità di ventilazione meccanica controllata (VMC) con recupero di energia termica / frigorifera che consente il pretrattamento della portata aria di ricambio, ne controlla la quantità (in immissione ed in estrazione) e consente di mantenere l'insonorizzazione acustica attraverso la parate esterna.
Le unità VMC con recupero di energia sono dispositivi già comunemente disponibili in commercio. Per quanto il presente brevetto esse sono essenzialmente costituite da:
<*>uno scambiatore di calore a piastre di tipo a flusso incrociato, in alluminio od in polipropilene / compatto, od in materiale igroscopico (tipo carta oleata) atto a consentire anche io scambio di calore latente e dì umidità; nelle applicazioni a minore efficienza lo scambiatore é di tipo quadrato, in quelle a maggiore efficienza (caso previsto dai presente breveto) di forma rettangolare allungata con le estremità a losanga; alcuni apparecchi, adatti per portate d’aria maggiori rispetto a oggetto del presente brevetto, sono dotati di una sezione integrata di by-pass del recuperatone al fine di consentire 11 raffrescamento gratuito con aria esterna durante i mesi estivi;
* ventilatori sui due flussi di , quello di aria esterna di rinnovo e quello di aria interna da espellere all'esterno, nelle versioni più moderne i ventilatori sorso di tipo centrifugo, direttamente accoppiati, in alcuni casi con motori di tipo ECM a commutazione elettronica ed alta efficienza;
* un dispositivo di controllo della velocità del ventilatore e delle modalità di funzionamento (doppio flusso, semplice flusso con sola immissione di aria esterna, semplice flusso con sola estrazione di aria ambiente esausta);
* un involucro di contenimento e per dell’apparecchio
In commercio sono presenti fondamentalmente tre tipologie di apparecchi WMC:
<*>apparecchi di tipo centralizzato, per condomini, di portata aria elevata (superiore a 500 m3/h). In cui un unico apparecchio, a mezzo di una rete di canali, serve contemporaneamente più unità immobiliari del condominio e più locali all' interno di una stessa unità immobiliare, se mediante serrande motorizzate si consente l'eventuale esclusione delia singola unità immobiliare, la rete si configura a portata variabile ed in questo caso i ventilatori dell'unità VMG con recupero di energia / devono essere a portata variabile comandati da inverter sensibile ad un segnale di pressione sul canale dì mandata o su quello di estrazione, al fine di adeguare ia portata d'aria esterna di mandata e la portata d’aria estratta:
* apparecchi per singola unità immobiliare, die distribuiscono aria trattata ed estraggono aria esausta a mezzo di una serie di canali posti internamente all'unità immobiliare; la portata à ̈ compresa indicativamente tra 120 e 500 m3/h;
* alcuni apparecchi , con portata molto limitata, inferiore a 120 m3/h, sono disponibili anche per ricambio di un singolo ambiente : un Costruttore dispone di un apparecchio piato da integrare nel davanzale della finestra del locale (Foto 1) e di un secondo da posizionare nel di pavimenti sopraelevati (Foto 2) (soluzioni idonee per uffici o simili); un altro Costruttore dispone di un apparecchio da posizionare a parete (Foto 3).
Foto 1 Foto 2 Foto 3
A quanto ci risulta, al momento invece NON ESISTONO apparecchi per singolo ambiente che integrino sia la funzione di terminale ambiente (nei proseguo si prenderà sempre ad esempio il in quanto trattasi del terminale d'impianto più diffuso) che quella dell'unità di ventilazione meccanica controllata (VMC) con recupero di energia.
Il presente brevetto consiste quindi nell'integrare in un apparecchio unico, combinato, sia la funzione di trattamento termico d'ambiente che la funzione di ventilazione meccanica controllata con recupero di energia termica e/o frigorifera.
Il presente brevetto à ̈ studiato per unità terminali di tipo verticale a parete, con mobile in vista, oppure nude per installazione ad incasso; esso si applica, con le opportune modifiche (relative sopratutto alle modalità di raccolta e scarico della condensa) anche ad apparecchi con installazione orizzontale a soffitto (anche in questo caso con mobile in vista od ad incasso): vedere le Figure 2, 3, 4 e 5 della Tavola 2.
li problema tecnico ed i motivi della proposta.
Illustriamo ora i motivi all'origine della proposta del presente breveto.
Essi vanno ricercati nella necessità di assicurare la portata di aria esterna, laddove serve, quando serve, e con un unico apparecchio che svolga la doppia funzione di controllo ambiente e di ventilazione.
Infati sia gli apparecchi centralizzati per la ventilazione meccanica controllala che quelli per singola unità immobiliare, servendo globalmente l'intera unità immobiliare, immettono aria esterna sia dove à ̈ necessaria per presenza di persone sia dove non à ̈ necessaria per assenza di persone, Giù vale sia per usi residenziali (ad es.
nella soggiorno piutosto che nelle camere ) che nel terziario (uffici con presenza o meno persone). Norme intemazionali e nazionali (ad es. ASHRAE Standard 62:EN 13779, UNI 10339 rev.) suggeriscono sia un calcolo delle portate di ventilazione di tipo prescrittivo che, in alternativa, un calcolo prestazionale che tiene conto sia della presenza di persone che delle fonti inquinanti interne agli edifici (materiali da costruzione, arredi, suppelletili ecc). La frazione prevalente di inquinamento dell'aria é comunque dovuta affollamento, E' inoltre evidente che il ricambio aria serve per assicurare un’idonea qualità deliaca per le PERSONE presenti: quindi quando esse sono assenti non ha oggetivamente senso introdurre aria esterna di rinnovo. Inoltre normalmente il calcolo di progeto della portata di aria esterna viene eseguito con riferimento agli affollamenti di picco, convenzionali od imposti dalla normativa, e à ̈ affatto detto che questi siano gli affollamenti reali (di regola sono inferiori). E' il caso, ad esempio, delle sale riunioni in uffici per le quali il ricambio à ̈ necessario scio durante le riunioni, ma in questi momenti te persone presenti alla riunione non sono nei loro uffici; oppure nelle unità immobiliari nelle quali te persone sorto nelle camere letto di notte e nel soggiorno / cucina di giorno, se non addiritura assenti per lavoro per gran parte della giornata e presenti in casa solo la sera.
In tutti questi casi l'immissione indifferenziata di aria esterna in tutti i locali comporta un evidente spreco e non ottimizza l’uso energetico della ventilazione.
Se à ̈ inoltre vero che te presenza di dispositivi statici di recupero di energia limita i consumi di energia, recuperando gran parte della potenza termica e frigorifera, à ̈ d'altro canto indubbio che questo comporta un indebito maggiore funzionamento del ventilatori con i corrispondenti consumi energetici e, comunque, il trattamento termico della frazione energetica non recuperata anche per le portate d’aria maggiori del necessario od inutili, o, peggio, immesse in ambienti senza presenza di persone.
Ricordiamo che con le moderne abitazioni in classe energetica molto elevata (B od A od A+) i consumi per ventilazione, anche in presenza di apparecchiature di recupero energia, sono spesso dello stesso ordine rispetto a quelli per dispersioni di calore all’involucro: l'immissione di aria esterna non necessaria peggiora inutilmente i consumi complessivi reali.
Tutto questo viene invece risotto brillantemente con la soluzione proposta. Come vedremo, la possibilità di attivare la stessa in modo automatico in relazione ad un sensore di presenza o di qualità dell'aria interna consente di attivare l'apparecchio secondo necessità ed apportare la quantità d'aria di ricambio strettamente necessaria. A motivo della contemporaneità (in lingua inglese ' ) nella presenza degli utilizzatori nei vari locali il risparmio complessivo sui costi energetici di ventilazione, a parità di tasso dì recupero di energia termica / frigorifera sulla portata d'aria di ventilazione, riteniamo possa aggirarsi da un minimo del 25% per utenze uffici ad un massimo del 50-60% per utenze residenziali, questo con riferimento ad impianti di ventilazione a portata costante e senza intercettazioni di appartamento o di zona.
Per quanto concerne le operazioni di manutenzione sull'unità VMC con recupero (limitate normalmente alla pulizia od alla sostituzione dei filtri) esse possono essere facilmente accorpate a quelle effettuate sul terminale ad esso abbinato, con notevoli risparmi di gestione rispetto ad una soluzione separata.
La soluzione alternativa che comprenda il terminale ed il modulo VMC locale ira loro separati, comporta invece:
» l'aumento degli spazi tecnici necessari;
• il raddoppio dei punti di alimentazione elettrica:
• un maggiore consumo di materiali;
• maggiori problematiche di smaltimento o recupero dei materiali alla fine della vita utile.
Una soluzione alternativa a quella proposta nel presente brevetto potrebbe configurarsi nell'installazione di serrande di intercettazione comandate da servocomandi sulle distribuzioni dell'aria di rinnovo AD OGNI SINGOLO VANO a partire dell'impianto di ventilazione meccanica controllata centralizzata o per singola unità immobiliare. Tuttavia'
* non sempre (soprattutto per motivi di costo e dove ci sono apparecchi per singolo appartamento) i dispositivi di ventilazione meccanica controllata sono predisposti per poter lavorare a portata variabile, per cui la portata intercettata in alcuni locali si trasferisce semplicemente negli altri locali e non si riduce;
* la presenza di serrande motorizzate per ogni locale comporta costì elevati e molti punti di manutenzione comunque aggiuntivi a quelli dei terminali d'ambiente;
* l'equilibramento aeraulico con le adduzioni ad alcuni vani in posizione intercettata può essere difficoltoso se non praticamente impossibile.
Prevedere un modulo di ventilazione meccanica controllata per ogni vano risolve invece alfa radice ogni problema Ci sono poi ulteriori vantaggi
La soluzione decentralizzata consente di evitare la posa di tutte o gran parte delle reti dei canali di presa aria esterna e di espulsione, di tutte le reti di distribuzione e di estrazione (per queste ultime salvo un caso più oltre illustrato), i relativi costi di materiale, montaggio, installazione e manutenzione, i problemi sanitari relativi alla pulizia interna di dette condotte, i maggiori consumi elettrici dei ventilatori per il con vogl lamento dell'aria nelle reti di distribuzione in termini di maggiore prevalenza necessaria
Inoltre essendo l'alimentazione elettrica dell’apparecchio combinato tratta direttamente dal quadro elettrico delta corrispondente unità immobiliare, o dal quadro elettrico di zona per applicazioni nel terziario (ad es, uffici), scompaiono tutte le problematiche di contabilizzazione e ripartizione dei consumi elettrici per la ventilazione presenti invece nelle distribuzioni centralizzate.
Guaio ulteriore vantaggio va poi tenuto che i comuni terminali d’ambiente (ad es per i ventilconvettori) hanno già un mobile di contenimento, in cui varia sostanzialmente solo la lunghezza complessiva. La soluzione proposta prevede di montare il modulo di ventilazione a fianco del terminale integrandolo nello stesso involucro, semplicemente utilizzando l’involucro del terminale di una o due toglie maggiori: infatti questi involucri di regola si differenziano solo per la lunghezza, I maggiori costi per avere un unico involucro sono quindi molto contenuti in quanto esso à ̈ già commercialmente disponìbile, sono necessarie minime modifiche costruttive ed à ̈ mantenuta la modularità terminale già commercializzato, Il problema di un involucro fuori standard perché più lungo si pone quindi solo per i terminali dì maggiore grandezza e potenza. Va tuttavia detto che:
a. in questo caso potrebbe essere conveniente posizionare due o più terminali al posto di uno nel medesimo locate ed utilizzare solo alcuni terminali - e non tutti - corredali con il modulo di ventilazione (lutto dipende dalle portate di aria esterna dì ricambio necessarie);
b. gli edifici di nuova costruzione e le ristrutturazioni importanti, a motivo delle più severe condizioni prescrittive in ad efficienza energetica complessiva e per la riduzione dei carichi frigoriferi estivi per presenza di schermature solari e maggiore efficienza delle apparecchiature di Illuminazione portano naturalmente alla necessità di terminali di taglia piccola e media, invece di terminali di taglia più grossa.
Un primario costruttore italiano di venti (convettori à ̈ in grado di equipaggiare i propri apparecchi con dei filtri elettrostatici tipo FEMEC in grado di assicurane una filtrazione accurata ed un sensibile effetto battericida sull'aria ambiente ricircolata dall'apparecchio. Tale apparecchio con caratteristiche speciali, potrebbe richiedere un studio particolare delle modalità di immissione in ambiente dell'aria di rinnovo in modo che la stessa venga immessa a monte del filtro elettrostatico. Poiché con questi filtri la qualità dell'erta migliora, te portate d'aria proposte per l'unità di ventilazione meccanica controllata possono essere ridote, rispettando comunque le portate minime necessarie per la diluizione delle concentrazioni di C02 (queste a toro volta variabili in relazione all’attività metabolica degli occupanti - vedere la procedura di calcolo suggerita da UNI EN 13779:2008 -). Ciò consente di declassare le prestazioni dei ventilatori dell’unità di ventilazione meccanica integrata nel terminale ed assicurare una contestuale sensibile riduzione dei livello sonoro emesso dai ventilatori.
Descrizione dell'apparecchio combinato.
Il brevetto, nella sua concezione, può essere applicato a tutte le tipologie di terminali descritte nella premessa e riassunte in Tabella 1 e la cui composizione e struttura viene data per nota ai lettori.
Alcune difficoltà potrebbero riscontrarsi nei seguenti casi:
a) le unità a parete del terminali ad espansione diretta (v, fotografia relativa al terminale AS nella tabella 1) e per i condizionatori autonomi monoblocco per singolo ambiente (v. fotografia: relative al terminate A7 nella tabelle 1), hanno dimensioni trasversali molto compatte: esse possono richiedere una diversa strutturazione e disposizione interna del modulo VMC rispetto a quanto indicato nelle figure 5 e 6; per queste unità le portate di ventilazione massime dovranno essere probabilmente declassate per non variare Fa sezione trasversale dell'apparecchio.
b) net caso delle travi fredde (v. fotografia relativa al terminale A5 nella tabella 1) tutto dipende del tipo di instai lezione: se di tipo sospeso in vista si possono presentare i medesimi problemi riportati al caso a); se ad incasso entro la progettazione può essere piu libera in quanto il modulo risulta all'interno del controsoffitto. travi fredde ventilate il ventilatore di mandata dell'unità VMC dovrà fornire la pressione statica minima per attivare induttivo della ciò può comportare la necessità di un’attenta dei livelli sonori complessivi.
La descrizione e le proposte realizzative seguono faranno riferimento· all 'utilizzo di quali terminali abbinabili, in nella versione (la più comune) con installazione verticale a parete e mobile in vista. Abbiamo, in , valutato la realizzabilità dell'unità di ventilazione meccanica controllata con recupero di energia abbinata a terminali con 3 differenti spessori (= profondità):
a) 220-240 mm (figure 8 e 9, tavole 4 e 5);
b) 170-190 mm (figure 10 e 11, tavole 6 e 7);
c) 120-140 mm (figure 12 e 13, tavole 8 e 9).
Gli Utilizzatori del presente brevetto dovranno comunque adattare le indicazioni seguono ai specifici prodotti, sia che per quanto la disposizione interna dei componenti (= percorsi dei flussi d’aria).
La Tabella 2 ( v . pagine 22 e 23) riassume le salienti di progetto per le 3 taglie (a, b, c) di differente spessore del terminale.
Da un punto di vista applicativo la prima domanda da porsi à se il terminale viene posizionato su una parete esterna dell' o su una parate interna.
Nel primo caso i collegamenti di presa aria esterna e dii espulsione possono essere diretti con l'esterno (v figura 18, tavola 15). Per la sua semplicità esecutiva e costruttiva può essere una soluzione particolarmente adatta per applicazioni nel terziario (uffici).
Nel secondo caso i collegamenti devono essere necessariamente canalizzati sino ad una parete esterna. E’ una soluzione obbligata anche per terminali attestati su parete esterna dell'edificio se l'aria esterna, per motivi normativi, deve essere tratta con modalità particolari (ad es. ad una certa altezza minima rispetto al piano stradale) oppure espulsa unicamente in copertura dell’edifido (v. figura 19, tavola 15).
Si propongono due varianti dell'unità VMC con recupero in relazione alla dei flussi d'aria interni . possono indifferentemente essere utilizzata sia, per diretto con l'esterno per collegamento canalizzato, ma si differenziano invece per le modalità dì immissione / estrazione del aria dal l'ambiente:
†̃1' l'aria esterna viene immessa utilizzando parte della griglia di mandata del terminale, senza possibilità di termico, l'aria viene estratta dalla parte inferiore del dato stesso ambiente di immissione, utitizzando il filtro posto sulla ripresa del terminale (schema v, figura 6 tavola 3);
Variante '2 : l'aria esterna viene immessa sul lato aspirazione del terminale, a monte della batteria e quindi esiste le possibilità di termico; farla viene estratta dalla parte del ventilconvettore, dallo stesso ambiente di immissione, utilizzando una sezione della griglia di mandata; gii utilizzatori del brevetto dovranno curane, in questo caso, che non si verifichi by-pass diretto dell 'aria di mandata trattata (più calda o più fredda rispetto alle condizioni da in ambiente) verso l'estrazione. In questo caso il filtro dovrà essere integrato nella griglia dii ripresa ed accessibile per manutenzione dalle stessa (schema v. figura 7 tavola 3), Nel caso di collegamenti PAE / canalizzati (questo per entrambe le varianti) i condotti di estrazione e presa aria esterna sono ammessi sino ad una lunghezza equivalente compatibile con la prevalenza utile dei ventilatori montati a bordo unità VMC e con i livelli sonori prodotti; in linea di massima dovrà essere assicurata la possibilità di realizzare raccordi di lunghezza almeno sino a 10-12 m.
La Tabella 3 (v. pagina 24) riassume sinteticamente le possibilità offerte dalle due varianti
Riassumendo: l'immissione e f estrazione sono di regola sempre nel medesimo locale: la presa aria esterna e l'espulsione con la soluzione canalizzata possono invece essere situate in punti diversi.
Si pone anche il problema di estrarre l'aria da un locale attiguo da mantenere in depressione (ad es. bagni o cucine): à ̈ possibile canalizzando ii collegamento di estrazione da un locale attiguo (v. figura 20, tavola 15). Tecnicamente la soluzione à ̈ possibile sia con una diversa disposizione dei ventilatori all'interno dell unità di ventilazione meccanica, controllata con recupero (soluzione comporta maggiori ingombri e non à ̈ stata approfondita) oppure utilizzando, con la soluzione descritta nella variante 1, anche io spazio al di sotto dal terminale corrispondente alia quota di dello stesso da terra (piedini, normalmente sp, 100 mm) Là figura 15 malta Tavola 11 illustra il particolare realizzativi», che si considera autoesplicativo,
Si ribadisce tuttavia che le modalità descritte nella figure da 8 a 13 solo delle costruttive. Ogni Ditta che intenda avvalersi del presente brevetto potrà e dovrà adattare le stesse alle sue specifiche apparecchiature, li brevetto copre il basa dell' in un unico apparecchio delie due funzioni, verificandone la realizzabilità pratica per due possibili combinazioni, la compatibilità dimensionale e la rumorosità complessiva ir funzionamento.
Aspetti realizzativi
Vogliamo qui descrivere alcuni aspetti di dettaglio relativi ai componenti dell’unità di ventilazione meccanica controllata con recupero,
Non verranno commentate le sezioni relative ai terminali (A1 ... A7), che si danno per note.
Le figure da 8 a 13 nelle tavole da 4 a 9 illustrano le due VARIANTI costruttive applicate a tre differenti spessori {'taglie') normalmente presenti sui terminali, Come poc'anzi ribadito, per i terminali ad espansione diretta a parete, per il condizionatori autonomi monoblocco da ambiente e le travi fredde le soluzioni costruttive reali dovranno essere approfondite dagli Utilizzatori, La Scrivente si rende disponibile per uno studio apposito.
Gli studi prendono spunto dalle dimensioni reali del mobile di contenimento di due primari costruttori italiani di terminali.
Ventilatori (posizioni K e X delle figure).
I ventilatori sono montati con telaio rivolto verso la faccia in vista dell apparecchio ed aspirano aria in asse con i collegamenti posti sul retro dell'unità di ventilazione meccanica controllata con recupero, in modo da assicurare un flusso aria senza turbolenze. Il telalo di sostegno dovrà assicurane la necessaria rigidità. Sì propone l'uso di ventilatori centrifughi compatti con motore direttamente accoppiato in asse alia girante. Almeno un Costruttore di ventilatori à ̈ in grado di tornire giranti di diametro inferiore a 140 mm e spessore complessivo inferiore a 50 mm. La coclea può à ̈ssere costruita a misura oppure fornita dal costruttore del ventilatore, su disegno. La coclea può essere anche realizzata con materiate schiumato rigido plastico, meglio se di tipo stratificato
compatto invece che con comune lamierino metallico: soluzione consente di massimizzare le prestazioni acustiche; un isolamento morbido potrà invece saturare eventuali spazi vuoti dannosi per la fluidodinamica interna dell'apparecchio e ridurre la rumorosità.
Almeno un Costruttore può fornire ventilatori e tensione 230 VAC o 24 / 48 VCC con alimentazione ECM, in grado dì ridurre ai minimo i consumi elettrici e consentire la modulazione della portata I costi economici di questa soluzione non dovrebbero influire in modo sostanziale in relazione al costo complessivo del prodotto La portata di progetto à ̈ stata scelta per soddisfare, di regola, le condizioni di ventilazione per un affollamento di due persone, per aree fumatori: 10 l/s p (36 m3/h p) per uffici (terminali spessore 220-240 rum) e 8 l/s p (23,8 m3/h p) per uso residenziale (terminali spessore 190-170 mm e 120-140 mm). La portata di picco indicata corrispondente a 3 persone (tranne che per lo spessore del terminale di 120-140 mm per evidenti ragioni di ingombro e di cadute di pressione sul recuperatore) va intesa come condizione da attivarsi, ad esempio, al primo avviamento de) dispositivo,
La portata mìnima à ̈ quella corrispondente ad una sola persona presente in ambiente.
A mobile di contenimento asportato, dev'essere possibile svitare la piastra di sostegno del ventilatore ed asportare l'intero blocco ventilante, compreso il raccordo di mandata, per manutenzione, pulizia, eventuale sostituzione,
Recuperatone (lettere J e J’ sulle figure} e vaschetta raccolta condensa (lettera Q sulle figure).
Il recuperatore dovrà essere costruito su misura in modo da assicurare il soddisfacimento delie dimensioni proprietarie di ogni singolo costruttore. Le dimensioni indicate sono indicative e rispondono alla necessità di non superare una velocità di attraversamento nella sezione principale non superiore a 0,6 m/s per limitare le cadute di pressione, in ogni caso il fornitore del recuperatore dovrà dimensionarlo e dichiararne le prestazioni. Si suggerisce un dimensionamento tale da assicurare un rendimento di scambio sensibile alla portala nominate non inferiore all 80% e cadute di pressione modeste tali da ridurre la velocità di progeto dei due ventilatori e ia relativa rumorosità. La disposizione proposta dei ventilatori rispetto all'ambiente interno à ̈ tale che il recuperatore può svolgere anche una funzione (seppure probabilmente modesta) di assorbimento acustico lato ambiente. A mobile di contenimento asportato, dev'essere possibile sfilare frontalmente il recuperatore per manutenzione, pulizia, eventuale sostituzione.
Il posizionamento dei ventilatori rispetto ai flussi d'aria all’interno del recuperatore à ̈ tale che un difetto di tenuta nei setti di separazione interni porta ad un by-pass dell'aria putita verso lo scarico, quindi salvaguardando dalla in ambiente di aria potenzialmente inquinata. Tuttavia l'idoneità del’ i questo sistema in applicazioni in cui deve essere garantita l'assenza di contaminazione microbiologica dovrà essere certificata dal Costruttore, sotto la propria responsabilità.
Lo spessore del recuperatore rispetto allo spessore del terminale deve poter consentire di mantenere la continuità del rivestimento fonoimpedente posto a rivestire internamente il mobile di contenimento, di spessore minimo 15 mm, meglio se del tipo con inserito un foglio massivo morbido ad alta densità non tossico e senza piombo o bitume con funzioni di .
La forma del recuperatore e come esso viene inserito nel modulo di ventilazione può comportare una differente disposizione dei flussi e diversi tassi di recupero di energia. Le figure 16 nella Tavola 12 e la figura 17 nella Tavola 13 rappresentano due possibili diverse disposizioni e contengono anche dimensioni indicative per le tre taglie di spessore del terminale.
La vaschetta raccolta condensa (Q) dovrà essere inserita in modo da raccogliere eventuale formazione di condensa sul flusso d'aria espulsa dagli ambienti, se necessaria sia su! lato aspirazione che su quello espulsione (come ad es. indicato nella variante 1).
Regolazione (lettera YY delle figure}.
L’unità deve essere corredata di un modulo di regolazione atto a consentire almeno le seguenti funzioni:
a) accensione, spegnimento, temporizzazione ventilazione: l'accensione e lo spegnimento del ventilatore dell'unità di ricambio possono essere attivati:
a, con orologio programmatore interno all'unità VMC con recupero,
b oppure interbloccati con l'accensione dell’illuminazione del locate.
c. oppure mediante intervento di un ad infrarosso che segnala la presenza di persone nella stanza,

Claims (2)

1. Apparecchio combinato per trattamento e ventilazione con recupero di energia caratterizzato dal fatto di conglobare in un unico apparecchio il terminale di climatizzazione d ambiente, sia esso un ventilconvettore o un ventilradiatore o un condizionatore autonomo per singolo ambiente ed un modulo di ventilazione meccanica controllata con recupero di energia termica / frigorifera; detto modulo di ventilazione comprende: i collegamenti con l'esterno dell'edificio di presa aria esterna di rinnovo e di espulsione di aria interna viziata corredati di silenziatori o remotizzabili; una struttura (telaio) per contenimento dei componenti e dei flussi d'aria; un filtro sull’aria di rinnovo; due ventilatori di tipo centrifugo a basso consumo energetico; un recuperatone di calore a piastre con elevata efficienza; un rivestimento fonoimpedente posto all'esterno della struttura dei modulo di ventilazione o posto all’Interno del mobile di contenimento del terminale di climatizzazione; un’unità di comando e regolazione; il collegamento con l'interno dell'edificio per estrazione dell’aria intema viziata realizzato tramite il terminale di climatizzazione d'ambiente oppure remotizzato.
2. Apparecchio combinato per trattamento aria e ventilazione con recupero di energia in accordo alla rivendicazione 1 in cui il modulo di ventilazione meccanica controllata à ̈ caratterizzato dal fatto di comprendere: * collegamenti con l'esterno deiredìficào per l'espulsione dell'aria e per l'adduzione dell’aria esterna di rinnovo: per collegamenti diretti con l'esterno attraverso la parete à ̈ prevista l’adozione di silenziatori; in caso contrario à ̈ previsto l'utilizzo di canali flessibili fonoassorbenti di lunghezza variabile in funzione delle prestazioni dei ventilatori installati, * una struttura (telaio) di contenimento preformala e divisa in due metà che costituisce sia alloggiamento per i componenti interni di seguito descritti che canale di convoglia mento fluidodinamicamente ottimizzato dell'aria all'interno dell'apparecchio; * un filtro sultadduzione dell'aria di rinnovo: sull'estrazione dell'aria viziata dall'ambiente la funzione di filtrazione viene assolta dal filtro di cui à ̈ dotato il terminale di climatizzazione; * due ventilatori di tipo centrifugo, uno di immissione e l'altro dì estrazione, con motori direttamente accoppiati, a commutazione elettronica, (ECM) che assicurano la possibilità di variazione continua della portata e potenze specifiche di veicolazione dell'aria più contenute possibili in relazione all'arte tecnica nota; la disposizione dei ventilatori viene realizzate, in alternativa, con ventilatore di immissione posto inferiormente e ventilatore di estrazione posto superiormente oppure con ventilatore di immissione posto superiormente e ventilatore di estrazione posto inferiormente; dette diversa disposizione ha conseguenze sulla possibilità di trattamento finale del l'aria di rinnovo a mezzo dello scambiatore di calore del terminale ambiente (ad esempio la batteria dei ventilconvettore); * un recuperatore di calore a piastre di tipo a flusso incrociato e canali allungati (configurazione 'a losanga') atto ad assicurare un rendimento di recupero di energia termica superiore all’80%: il tratto rettilineo comune dei recuperatore (quota 'c'), a seconda delle combinazioni costruttive, può essere disposto verticalmente od orizzontalmente; * un rivestimento atto a limitare la trasmissione di energia sonora ambiente interno, posto od all'interno del mobile di contenimento del terminale oppure all'esterno della struttura (telaio) di contenimento del modulo di ventilazione; * un’unità di comando e di regolazione atta a consentine l’accensione, lo spegnimento, la temporizzazione della ventilazione, la modalità di funzionamento (ricambio con recupero, sola estrazione, sola immissione), la protezione antigelo dell’apparecchio, ia modulazione della portata di aria esterna e di quella estratta in relazione all'affollamento dell'ambiente; " il collegamento con l'interno dell’edificio per l’estrazione dell'aria viziata realizzato sul terminale ambiente oppure con canalizzazioni flessibili fonoassorbenti di lunghezza variabile in funzione delie prestazioni del ventilatore installato; infine nei caso specifico di terminali ventilconvettori la domanda di brevetto ha analizzato la praticabilità di applicazione ad apparecchi dii spessore variabile (220-240 mm, 170-190 mm, 120-140 mm) con adeguamento delle portate di aria trattala e nelle varianti di installazione con mobile in vista a parete ed a soffitto ed in esecuzione da incasso a parete ed a soffitto; tutte le carateristiche evidenziate nella presente rivendicazione costituiscono requisiti proprietari della presente domanda di brevetto (ossia non presenti nei documenti rilevanti riportati nel rapporto di ricerca) ed essenziali perché contribuiscono a determinare l’accettabilità commerciale del prodotto da parte degli utilizzatori
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