ITAN20130072A1 - Struttura di stampo di formatura, in multi-iniezione, di manufatti plastici - Google Patents

Struttura di stampo di formatura, in multi-iniezione, di manufatti plastici

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ITAN20130072A1
ITAN20130072A1 IT000072A ITAN20130072A ITAN20130072A1 IT AN20130072 A1 ITAN20130072 A1 IT AN20130072A1 IT 000072 A IT000072 A IT 000072A IT AN20130072 A ITAN20130072 A IT AN20130072A IT AN20130072 A1 ITAN20130072 A1 IT AN20130072A1
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Giovanni Costarelli
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    • B29CSHAPING OR JOINING OF PLASTICS; SHAPING OF MATERIAL IN A PLASTIC STATE, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR; AFTER-TREATMENT OF THE SHAPED PRODUCTS, e.g. REPAIRING
    • B29C45/00Injection moulding, i.e. forcing the required volume of moulding material through a nozzle into a closed mould; Apparatus therefor
    • B29C45/17Component parts, details or accessories; Auxiliary operations
    • B29C45/26Moulds
    • B29C45/2681Moulds with rotatable mould parts
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B29WORKING OF PLASTICS; WORKING OF SUBSTANCES IN A PLASTIC STATE IN GENERAL
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    • B29C45/00Injection moulding, i.e. forcing the required volume of moulding material through a nozzle into a closed mould; Apparatus therefor
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    • B29C45/04Injection moulding apparatus using movable moulds or mould halves
    • B29C2045/0466Injection moulding apparatus using movable moulds or mould halves the axial movement of the mould being linked to the rotation of the mould or mould half

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  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Injection Moulding Of Plastics Or The Like (AREA)
  • Moulds For Moulding Plastics Or The Like (AREA)

Description

DESCRIZIONE
STRUTTURA DI STAMPO DI FORMATURA, IN MULTI-
INIEZIONE, DI MANUFATTI PLASTICI.
La presente invenzione concerne un'attrezzatura di stampaggio, per produzione di manufatti mediante iniezione, in fasi parziali e successive, di materiale plastico allo stato fuso.
Più in particolare, il trovato si inserisce nel settore tecnico delle attrezzature di stampaggio impiegate nella tecnologia nota con il nome di multi-iniezione. L'attrezzatura di stampaggio specifica per tale tecnica comprende, notoriamente, un tipo di stampo - descritto ad esempio dal documento WO2007/055607 - che à ̈ dotato di una struttura, cosiddetta a sandwich, nella quale sono riconoscibili, fondamentalmente tre componenti basilari. Un primo ed un secondo componente, che nel seguito saranno chiamati componente anteriore e componente posteriore dello stampo, sono destinati ad ancorarsi rispettivamente al piano fisso e al piano mobile di una pressa di iniezione di materie termoplastiche; un terzo componente, che à ̈ intermedio ai primi due, à ̈ mobile invece rispetto al primo ed al secondo componente ed à ̈ accoppiabile variabilmente con l'uno e con l'altro in modo da definire configurazioni operative dello stampo, diverse e funzionali alla formatura per fasi successive del manufatto da produrre.
Il terzo componente à ̈ in grado di compiere tali operazioni per effetto di una propria doppia mobilità: di traslazione e di rotazione; possedute rispetto alla pressa di iniezione. Esso possiede infatti una componente di traslazione, ciclicamente alternativa, parallela all'asse longitudinale della pressa ed una componente di rotazione intorno ad un proprio asse di rotazione, trasversale all'asse longitudinale. Tali mobilità consentono al terzo componente di potersi accoppiare ordinatamente con il primo e con il secondo componente di stampo definendo in combinazione con essi altrettante cavità di formatura, distinte, diverse in generale per geometria e dimensioni, attraverso le quali il manufatto viene a conformarsi progressivamente fino ad acquisire la propria forma definitiva.
Nelle cavità di formatura, e con fasi di iniezione successive, sono iniettati ad esempio due colori differenti di uno stesso materiale, oppure due materiali diversi non necessariamente di colore differente mediante i quali realizzare un certo manufatto per strati o fasi successive.
Nell'ambito della movimentazione della terza parte componente dell'attrezzatura di stampaggio la soluzione sopra citata prevede la presenza, all'interno della pressa, di una speciale struttura di supporto di tale terza parte componente di stampo. L'attrezzatura di supporto comprende in particolare una piastra che si ancora direttamente al piano fisso della pressa e che sostiene delle guide a sbalzo, che supportano la terza parte componente dello stampo in modo del tutto indipendente dalle altre due parti componenti del medesimo.
Le guide sono parallele all'asse longitudinale della pressa, e sono portate in sovrapposizione verticale tra loro. Sostengono, inoltre, rispettivi supporti di carrelli che, a loro volta, sostengono la terza parte componente vincolandola direttamente a sé mediante due giunti rotoidali che la rendono girevole rispetto al carrello corrispondente, intorno ad un asse di rotazione, verticale, trasversale alla direzione longitudinale della pressa.
Con il moto di traslazione del carrello lungo le guide e con il moto di rotazione intorno all'asse verticale della terza parte componente di stampo à ̈ possibile allontanare ed avvicinare la terza parte componente di stampo rispetto alla prima e alla seconda parte componente di stampo, nonché orientare detta terza parte medesima in modo da consentirle di associarsi ciclicamente con l'una e con l'altra di dette prima e seconda parte componente di stampo per permettere l'esecuzione delle varie fasi in cui si concretizza lo stampaggio in multi-iniezione.
L'attrezzatura di supporto sopra descritta presenta anche la possibilità di registrare la distanza reciproca delle guide di traslazione del carrello in modo da possedere una certa variabilità geometrica d'insieme, da cui consegue la possibilità di accogliere e sostenere terze parti componenti di stampo diverse tra loro per forma, e/o per dimensioni, e/o tipologia di manufatti da produrre.
L'energia necessaria per la traslazione del carrello à ̈ fornita da attuatori lineari a fluido. L'energia per la rotazione della terza parte componente di stampo à ̈ fornita invece da motori rotativi.
La soluzione sopra richiamata soffre di alcune importanti limitazioni.
Un primo limite operativo à ̈ implicato dal parallelismo delle guide di traslazione con l'asse longitudinale della pressa.
A causa di tale parallelismo, per consentire una regolare estrazione del manufatto finito dalla seconda parte componente di stampo à ̈ necessario che il manufatto presenti una conformazione geometrica relativamente semplice, priva di superfici in sottosquadro rispetto alla direzione di estrazione generalmente orizzontale, ovvero parallela alla direzione longitudinale della pressa.
Alla soluzione di tale problema, d'altra parte, nessun contributo viene offerto dai mezzi attuatori del moto della terza parte componente. Infatti, dalla natura tipicamente ON/OFF degli attuatori lineari si evince che il moto di traslazione ed il moto di rotazione della terza parte componente di stampo siano indipendenti e consecutivi tra loro, essendo previsti unicamente per posizionare ed orientare la terza parte componente di stampo, rispetto alle altre due, ed unicamente in funzione della sequenzialità delle fasi di iniezione.
Dal che deriva che nessun contributo utile può essere fornito dai mezzi attuatori di tali movimenti per consentire l'attuazione di movimenti complessi che consentano lo svincolo di eventuali appigli del manufatto che - a causa della propria forma geometrica abbiano ad opporis alla regolare estrazione del manufatto medesimo dallo stampo.
La stessa disposizione delle guide di traslazione, in sovrapposizione reciproca nel piano verticale, ovvero la rotazione intorno ad un asse verticale della terza parte componente di stampo, contribuiscono ulteriormente ad accentuare tali limiti operativi. Infatti, da tale configurazione dell'apparato appare evidente che le guide di traslazione supportano carichi fortemente differenziati che portano la guida inferiore a dover sostenere pressoché totalmente il peso della terza parte componente di stampo.
Tale squilibrio di carichi produce corrispondenti, disuniformi, deformazioni che portano alla possibilità di distorcere, o comunque di deformare il manufatto tra le proprie parti superiore ed inferiore andando a creare assimmetrici appigli di tipo funzionale che sono d'ostacolo alla regolare estrazione del manufatto anche in quei manufatti la cui conformazione geometrica sarebbe di per sé priva di sotto-squadri di forma.
Primario compito del presente trovato à ̈ pertanto quello di ovviare a tali inconvenienti proponendo, una soluzione alle problematiche sopra esposte, attuata da un'attrezzatura concepita in modo tale da permettere la formatura con stampaggio in multi-iniezione, e la regolare estrazione dagli stampi, di manufatti di geometria e di forma qualsivoglia complesse.
In accordo con l'invenzione tale risultato à ̈ conseguito da un’attrezzatura di stampaggio avente le caratteristiche tecniche esposte in una o più delle rivendicazioni annesse.
Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sotto riportate, ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
- la figura 1 à ̈ una vista assonometrica d’insieme di un’attrezzatura di stampaggio conforme all'invenzione, rappresentata in una sua generica configurazione operativa;
- la figura 2 Ã ̈ una vista assonometrica d'insieme dell'attrezzatura di figura 1 rappresentata con alcune parti asportate per meglio evidenziarne delle altre; - le figure da 3 a 7 sono viste d'insieme dell'attrezzatura rappresentata di prospetto che illustrano alcune configurazioni tipiche dell'attrezzatura di stampaggio nella successione di fasi di un ciclo operativo di multi-iniezione. Con riferimento alle figure degli uniti disegni, in Figura 1, con 1 Ã ̈ identificata una struttura di stampo di formatura di manufatti plastici mediante la tecnologia nota con il nome di multi-iniezione.
La struttura 1 comprende, fondamentalmente, tre parti 2,3,4 componenti di stampo reciprocamente interoperanti.
La prima parte 2 componente di stampo, anteriore, Ã ̈ vincolabile ad un piano fisso di una pressa d'iniezione, non rappresentata nei disegni in quanto di concezione del tutto convenzionale.
La seconda parte 3 componente di stampo, posteriore, Ã ̈ vincolabile ad un piano mobile della pressa d'iniezione. Tale piano mobile, in particolare, deve pensarsi alternativamente e ciclicamente traslabile lungo una direzione 8, longitudinale ed orizzontale, di apertura-chiusura della pressa.
La terza parte 4 componente di stampo, intermedia alla prima 2 e alla seconda parte 3, Ã ̈ provvista di superfici 4s che si contraffacciano ciclicamente ed ordinatamente in sequenza, con la prima parte 2 anteriore e con la seconda parte 3 posteriore e che sono conformate in modo da concorrere a definire con esse almeno due distinte camere 5a e 5b di formatura, [Figura 3] destinatarie del ricevimento di materiale plastico fuso, che, iniettato e solidificato in sequenza nelle camere 5a e 5b concorre a formarvi progressivamente il manufatto plastico nel suo complesso.
La struttura 1 di stampo comprende mezzi di supporto della terza parte 4 componente - globalmente individuati con 6 - che includono prime guide 7 di traslazione, e che supportano traslabilmente detta terza parte 4 componente in avvicinamento-allontanamento ciclico rispetto alla prima 2 e alla seconda parte 3 componente di struttura 1.
I mezzi 6 di supporto includono inoltre vincoli 9 di rotazione, che supportano girevolmente intorno ad un asse 10 di rotazione, trasversale alla direzione 8 longitudinale della pressa, la terza parte 4 componente, permettendone un adeguato orientamento rispetto alla prima 2 e alla seconda parte 3 componente di stampo della struttura 1. Dall'osservazione delle figure degli uniti disegni si rileva che le prime guide 7 di traslazione sono orientate obliquamente rispetto alla direzione 8 longitudinale, orizzontale, di aperturachiusura della pressa e sono portate, in modo solidale e fisso dalla prima parte 2 componente di stampo, su distinti piani 2p verticali, paralleli alla prima direzione 8 longitudinale della pressa [Figura 2].
Preferibilmente, ma non limitativamente, le prime guide 7 sono anche parallele tra loro e poste alla medesima altezza così da orientare l'asse di rotazione 10, trasversale alla pressa, in orizzontale; fermo restando il fatto che laddove fosse necessario, o utile, disporre di un asse 10 di rotazione obliquo, ciò può essere ottenuto disponendo le prime guide 7 a livelli altitudinali diversi nei rispettivi piani 2p di giacitura.
I mezzi 6 di supporto includono ulteriormente delle seconde guide 11 che sono trasversali alle prime guide 7 di traslazione della terza parte 4 componente di stampo e che consentono la mobilità della terza parte 4 componente di stampo in traslazione lungo direzioni parallele ad una seconda direzione 15, trasversale alla direzione 8 longitudinale. Dette seconde guide 11 permettono alla terza parte 4 componente la mobilità in avvicinamento-allontanamento rispetto alle prime guide 7.
Associato alle prime guide 7, e traslabile lungo le medesime, i mezzi 6 di supporto comprendono un primo carro 13 motorizzato, che supporta un secondo carro 14 che, a sua volta, sostiene direttamente la terza parte 4 componente di stampo 1 girevolmente intorno al proprio asse 10 di rotazione.
La struttura 1 comprende mezzi di motorizzazione, indicati genericamente e nel loro insieme con 16, i quali sono associati alla terza parte 4 componente di stampo di cui gestiscono tutte le movimentazioni. Detti mezzi 16 di motorizzazione infatti gestiscono le movimentazioni di traslazione lungo le prime guide 7 e lungo la seconde guide 11, nonché la rotazione della terza parte 4 componente di stampo intorno all'asse 10 di rotazione trasversale. Più in particolare, per quanto attiene alla movimentazione del primo carro 13 lungo le prime guide 7 i mezzi 16 di motorizzazione includono dei meccanismi 17 traslatori provvisti, ciascuno, di un rocchetto 18 motorizzato e dentato, che ingrana con una complementare dentiera 19 fissa, solidale alla prima guida 7.
Per quanto attiene alla movimentazione del secondo carro 14, i mezzi 16 di motorizzazione includono preferibilmente, ma non limitativamente, attuatori 20t lineari a fluido asserviti a condurre la terza parte 4 componente di stampo, in traslazione - parallelamente alla seconda direzione 15 - lungo una traiettoria lineare, trasversale ed ortogonale alle prime guide 7.
Per quanto attiene infine alla rotazione della terza parte 4 intorno all'asse 10 di rotazione, i mezzi 16 di motorizzazione includono un motore 20r rotativo, elettronicamente controllato, corredato eventualmente di idoneo riduttore, il quale à ̈ asservito a condurre detta terza parte 4 componente di struttura in rotazione intorno all'asse 10 orizzontale.
Utilizzando preferibilmente controlli elettronici, programmabili, dei mezzi 16 di motorizzazione, à ̈ possibile gestire in modo altamente versatile le singole movimentazioni, ad esempio: sia in forma sequenziale ed indipendente tra loro, sia in coordinazione motoria tra loro. In tal modo à ̈ possibile imporre alla terza parte 4 componente di stampo di descrivere traiettorie variabili, specializzate, in relazione con le caratteristiche di forma del manufatto ed idonee ad associare in modo ottimale la terza parte 4 componente di stampo alla prima 2 e alla seconda parte 3 componente di stampo. Tutto ciò sia in fase di disimpegno tra la prima e la seconda iniezione, sia, e soprattutto, in fase di svincolo dalla seconda parte 2 componente di stampo del manufatto finito che può essere evacuato dall'attrezzatura di stampaggio in modo del tutto regolare anche in presenza di una propria forma geometrica complessa e dotata di superfici in sottosquadro rispetto alla/e direzione/i d’estrazione. Più in particolare, sotto quest'ultimo profilo, à ̈ anche utile osservare dalla comparazione delle figure 4, 5 e 6 che, a seconda della modalità di gestione delle traslazioni del primo carro 13 e del secondo carro 14, à ̈ possibile operare virtualmente secondo molteplici condizioni di obliquità delle prime guide 17. Infatti, se si opera ad esempio come esemplificato nelle configurazioni di figura 4 e 5, ipotizzando di azionare la sola traslazione longitudinale alle prime guide 7, si opera a tutti gli effetti con un angolo 12 di inclinazione fisso, pari all'angolo di fissaggio delle prime guide 7 al primo componente 2 anteriore dello stampo. Se si opera, invece, ipotizzando che la seconda traslazione, parallela alla direzione 15, sia attivata dopo il completamento della prima traslazione (Figure 5 e 6 in sequenza), si opera ancora di fatto con un angolo 12a di inclinazione effettivo, fisso, ma di ampiezza maggiore del precedente. Se, invece, la seconda traslazione si attiva in punti intermedi della corsa del primo carro 13 - descritta ad esempio tra le configurazioni delle Figure 4 e 5 - allora à ̈ possibile operare con angoli di ampiezza variabile selettivamente e secondo una progressione di valori discreti, variabili a seconda del punto in cui viene comandata l'uscita degli effettori degli attuatori lineari 20t.
Se, viceversa, la seconda traslazione parallela alla direzione 15 viene eseguita prima che abbia a completarsi la traslazione lungo le prime guide 7 (ipotizzando ad esempio che il primo carro 13 si arresti prima di giungere nella posizione di Figura 5 ad aspettare che il secondo carro 15 si porti nella configurazione di completo allontanamento di Figura 6), quando poi la traslazione lungo le prime guide 7 viene effettivamente a compiersi allora l'angolo di inclinazione viene a variare in progressione continua. Sommando poi a tali componenti traslazionali del moto anche la componente rotazionale intorno all'asse 10, sia in forma sequenziale, sia in coordinazione motoria con gli altri movimenti, si ha un insieme di movimentazioni della terza parte 4 componente di stampo, ridondante e tale da consentire di ottenere - con la tecnica della sovra-ieniezione - una varietà di manufatti amplissima e delle forme geometriche più disparate ed eventualmente anche delle forme geometriche complesse e con sotto-squadri. E' evidente che tutte le possibilità di movimentazione della terza parte 4 componente di stampo, che per comodità grafica sono state rappresentate e descritte con riferimento alla prima parte 2 componente di stampo, sono parallelamente riferibili anche alla seconda parte 3 componente di stampo, che nell'esempio in descrizione deve pensarsi interessata all'espulsione del manufatto finito.
In uso, la struttura ha un funzionamento che può essere sintetizzato nei passi seguenti. A partire dalla configurazione di Figura 3, ipotizzando che nella camera 5a sia avvenuta l'iniezione e la solidificazione di un primo quantitativo di materiale plastico per la formatura di un nuovo manufatto, mentre nella camera 5b si sia completata la formatura di un manufatto di un ciclo precedente, la pressa viene ad aprirsi e la seconda parte 3 componente di stampo viene allontanata dalla terza parte 4 componente mantenuta immobile, nonché dalla prima parte 2 componente fissa. [Figura 4].
A questo punto i mezzi di motorizzazione 6 attivano la traslazione del primo carro 13 che allontanandosi dalla prima parte 2 componente, fissa, porta in corrispondenza del proprio fine corsa più lontano, la terza parte 4 componente di stampo, mentre il manufatto semilavorato formatosi nella prima camera 5a - non rappresentato nei disegni - deve pensarsi associato alla superficie 4s della terza parte 4 componente che ancora fronteggia la prima parte 2 componente di stampo fissa.
Raggiunto il proprio fondo corsa [si osservino le Figure 5 e 6 in comparazione tra loro] il primo carro 13 si arresta, e successivamente viene comandata la traslazione del secondo carro 14, parallelamente alla seconda direzione 15 ed in allontanamento dalle prime guide 7. Successivamente [Figura 7], la terza parte 4 componente di stampo ruota intorno all'asse 10. In corrispondenza di tale rotazione il semilavorato proveniente dalla camera 5a à ̈ portato a contraffacciarsi alla seconda parte 3 componente di stampo, mobile, ovvero a portarsi in posizione corrispondente alla definizione della seconda camera 5b. Contemporaneamente, la faccia 4s precedentemente contraffacciata alla seconda parte 3 componente di stampo - libera dal manufatto finito - si porta a fronteggiare la prima parte 2 componente di stampo fissa, pronta per iniziare la formatura di un nuovo manufatto nella prima camera 5a [Figura 6]. A questo punto le configurazioni di figura 5, 4 si riproducono nell'ordine, dopodiché la pressa si richiude nuovamente riportando la seconda parte 3 componente di stampo nella configurazione di Figura 3. In tale configurazione vengono eseguite di nuovo le iniezioni nelle due camere 5a e 5b con relativa solidificazione del materiale, quindi ha inizio un nuovo ciclo che ripete identicamente, in successione, i passi operativi e le corrispondenti configurazioni delle Figure 4, 5,6 e 7.
La soluzione sopra descritta raggiunge pienamente gli scopi e si rivela notevolmente vantaggiosa.
Infatti, permette di estendere la tecnica della multi-iniezione alla produzione di manufatti non ottenibili con le soluzioni della tecnica nota.
Prevedendo la presenza di guide solidali allo stampo, ovvero integrate nella struttura di stampo consente di disporre di un sistema di riferimento rigorosamente univoco, predeterminato ed invariabile che da un lato consente di realizzare le varie fasi dello stampaggio in multi-iniezione in modo altamente complementare tra i diversi strati componenti del prodotto finito, e, da un altro lato, rende inutili molte delle fasi di messa a punto cui vanno soggette le attrezzature di tecnica nota.
La soluzione secondo il trovato, inoltre à ̈ altamente vantaggiosa anche per la possibilità di ottimizzare sia la tempistica a regime delle fasi del ciclo operativo, sia la tempistica dei transitori di avvio della produzione e/o di variazione delle caratteristiche della materia plastica impiegata nei vari lotti di produzione.
La soluzione secondo il trovato, prevedendo la rotazione della terza parte di stampo intorno ad un asse orizzontale, consente anche di lavorare in condizioni di simmetria delle deformazioni facilitando notevolmente l'estrazione del manufatto finito e la regolarità di estrazione del medesimo. La soluzione secondo il trovato, prevedendo la rotazione della terza parte 4 di stampo intorno ad un asse orizzontale risulta anche più vantaggiosa rispetto a quelle che prevedono la rotazione intorno all'asse verticale per il fatto di favorire l'estrazione del prodotto finito con caduta del manufatto stampato, od anche l'accessibilità del vano per i manipolatori industriali preposti alla presa del manufatto finito e all'evacuazione di questo dall'impianto di produzione.
Il trovato così concepito à ̈ suscettibile di evidente applicazione industriale; può essere altresì oggetto di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; tutti i dettagli possono essere sostituiti, inoltre, da elementi tecnicamente equivalenti

Claims (15)

  1. .. RIVENDICAZIONI 1. Struttura di stampo di formatura in multi-iniezione di manufatti plastici, comprendente almeno tre parti (2,3,4) componenti, una prima parte (2), anteriore, vincolabile ad un piano fisso di una pressa d'iniezione; una seconda parte (3), posteriore, vincolabile ad un piano mobile di detta pressa d'iniezione; una terza parte (4), intermedia, provvista di superfici (4s) che si contraffacciano ciclicamente, in sequenza, con detta prima parte (2) anteriore e con detta seconda parte (3) posteriore concorrendo con esse a definire almeno due distinte camere (5a,5b) di formatura, destinatarie di materiale plastico fuso, che, iniettato e solidificato in sequenza in dette camere (5a,5b) concorre a formare progressivamente il manufatto plastico nel suo complesso; detta struttura (1) di stampo comprendendo mezzi (6) di supporto che includono almeno prime guide (7) di traslazione, che supportano traslabilmente detta terza parte (4) componente in avvicinamento-allontanamento ciclico rispetto a dette prima e seconda parte (2,3) componente di struttura (1); detti mezzi (6) di supporto includendo inoltre vincoli (9) di rotazione, che supportano girevolmente intorno ad un asse (10) di rotazione, trasversale alla pressa, detta terza parte (4) componente, permettendone un adeguato orientamento rispetto a detta prima e seconda parte (2,3) componente della struttura (1) di stampo; detta struttura (1) di stampo essendo caratterizzata dal fatto che dette prime guide (7) di traslazione sono orientate obliquamente rispetto ad una direzione (8) longitudinale di apertura-chiusura della pressa.
  2. 2. Struttura, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che dette prime guide (7) sono portate su distinti piani (2p) verticali, paralleli alla prima direzione (8) longitudinale della pressa.
  3. 3. Struttura, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che dette prime guide (7) sono portate su detti distinti piani (2p) verticali ad altezze diverse l'una dall'altra.
  4. 4. Struttura, secondo la rivendicazione 1 o 2 o 3, caratterizzata dal fatto che detti mezzi (6) di supporto includono seconde guide (11), le quali sono trasversali a dette prime guide (7) di traslazione di detta terza parte (4) componente di stampo, e consentono la mobilità della terza parte (4) componente di stampo in traslazione ed in avvicinamento-allontanamento rispetto a dette prime guide (7).
  5. 5. Struttura, secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che detti mezzi (6) di supporto sostengono detta terza parte (4) con mobilità in traslazione lungo traiettorie inclinate rispetto alla prima direzione (8) longitudinale della pressa, secondo un angolo (12) di inclinazione, di ampiezza predeterminata.
  6. 6. Struttura, secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detto angolo (12) di inclinazione ha ampiezza fissa.
  7. 7. Struttura, secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detto angolo (12) di inclinazione ha ampiezza variabile.
  8. 8. Struttura, secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che detto angolo (12) di inclinazione ha ampiezza registrabile secondo entità variabili con progressione discreta.
  9. 9. Struttura, secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che detto angolo (12) di inclinazione ha ampiezza registrabile secondo entità variabili con progressione continua.
  10. 10. Struttura, secondo la rivendicazione 1 o 2 o 3, caratterizzata dal fatto che i mezzi (6) di supporto comprendono almeno un primo carro (13) motorizzato, traslabile lungo dette prime guide (7), il quale supporta un secondo carro (14) traslabile lungo una seconda direzione (15) trasversale a detta prima direzione (8) e che a sua volta sostiene detta terza parte (4) componente di stampo girevolmente intorno all'asse (10) di rotazione orizzontale.
  11. 11. Struttura, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi (16) di motorizzazione associati a detta terza parte (4) componente di stampo, i quali gestiscono almeno la movimentazione di traslazione lungo dette prime guide (7) ed almeno la movimentazione di rotazione intorno a detto asse (10) di rotazione trasversale di detta terza parte (4) componente di stampo,
  12. 12. Struttura, secondo la rivendicazione 11, caratterizzata dal fatto che detti mezzi (16) di motorizzazione gestiscono una ulteriore movimentazione della terza parte (4) componente di struttura (1), in traslazione lungo detta seconda direzione (15) di moto trasversale a detta prima direzione (8) di traslazione.
  13. 13. Struttura, secondo la rivendicazione 11 o 12, caratterizzata dal fatto che detti mezzi (16) di motorizzazione gestiscono almeno due dette movimentazioni in reciproca coordinazione di fase.
  14. 14. Struttura, secondo una delle rivendicazioni da 11 a 13, caratterizzata dal fatto che i mezzi (16) di motorizzazione di detto primo carro (13) lungo dette prime guide (7) includono almeno un meccanismo (17) traslatore che comprende un rocchetto (18) motorizzato ingranante su una dentiera (19) fissa, solidale alla prima guida (7).
  15. 15. Struttura, secondo una delle rivendicazioni da 11 a 14, caratterizzata dal fatto che i mezzi (16) di motorizzazione includono un primo motore (20r) rotativo, elettronicamente controllato, asservito a condurre detta terza parte (4) componente di struttura in rotazione intorno a detto asse (10) , ed un attuatore (20t) asservito a condurre detta terza parte (4) componente di struttura in traslazione lungo traiettorie (11) lineari trasversali a dette prime guide (7).
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