ITAN20120067A1 - Zerbino modulare ed articolato. - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE
“ZERBINO MODULARE ED ARTICOLATO†.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di brevetto per invenzione industriale ha per oggetto uno zerbino modulare ed articolato il quale può assumere una molteplicità di assetti.
Lo zerbino oggetto della presente invenzione non trova alcuna anteriorità nello stato della tecnica pertanto risulta una novità assoluta nel settore.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di ideare uno zerbino, il quale possa adattarsi ed assumere diversi assetti a seconda della superficie sulla quale deve appoggiarsi, a seconda che essa sia piana, curva o presenti dei gradini ecc.
Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di ideare uno zerbino che, oltre a soddisfare lo scopo sopradetto, possa modificare la sua lunghezza, a seconda delle dimensioni della superficie sulla quale deve essere appoggiato.
Questi ed altri scopi sono raggiunti dallo zerbino secondo la prima rivendicazione indipendente allegata.
Lo zerbino modulare ed articolato secondo il trovato presenta una serie di moduli trasversali, identici e collegati l’uno all’altro tramite mezzi che consentono sia una traslazione che una rotazione tra i moduli.
Più precisamente ogni modulo dello zerbino presenta un corpo centrale dal quale aggettano due serie contrapposte e sfalsate di denti di sega; essendo i denti di sega di ogni modulo interposti e collegati, con possibilità di roto-traslazione, ai denti di sega di un identico modulo adiacente.
Per maggior chiarezza esplicativa la descrizione dello zerbino secondo il trovato prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, aventi solo valore illustrativo e non certo limitativo, dove:
- la figura 1 Ã ̈ una vista assonometrica dal basso dello zerbino secondo il trovato in assetto allungato;
- la figura 2 Ã ̈ una vista in pianta dello zerbino di figura 1, visto dal basso;
- la figura 3 Ã ̈ una vista in pianta dello zerbino secondo il trovato visto dal basso ed in assetto contratto;
- la figura 4 Ã ̈ una vista in pianta dello zerbino secondo il trovato visto dal basso ed in assetto incurvato;
- la figura 5 à ̈ una vista assonometrica che mostra lo zerbino secondo il trovato in assetto “a gradini†;
- la figura 6 à ̈ una vista dall’alto dei uno dei moduli che costituiscono lo zerbino secondo il trovato;
- le figure 7 e 8 mostrano il modulo di figura 6 sezionato rispettivamente secondo il piano VII-VII e VIII-VIII.
Con particolare riferimento alla figura 6, lo zerbino in parola à ̈ costituito da una serie di moduli trasversali (M), identici e collegati l’uno all’altro tramite mezzi (11,12,13,14) che ne consentono sia una traslazione che una rotazione reciproca.
Più precisamente ogni modulo (M) presenta un corpo centrale (1) dal quale aggettano due serie contrapposte e sfalsate (S1 e S2) di denti di sega (11 e 12).
Una prima serie (S1) di denti (11) comprende un perno trasversale (13) che collega una coppia di denti affiancati (11) della medesima serie (S1); in una preferita forma realizzativa detta prima serie (S1) comprende un unico perno trasversale (13) che collega tutti i denti (11).
Ai fini del montaggio detto perno (13) risulta sfilabile rispetto a detta prima serie (S1) di denti (11), ognuno dei quali presenta un foro (11a), in prossimità della sua estremità libera, all’interno del quale à ̈ esattamente infilato il perno (13) in parola.
Con particolare riferimento alla figura 6, i denti (12) della seconda serie (S2) presentano una sede (14) atta ad alloggiare detto perno trasversale (13) della prima serie (S1) di un modulo trasversale (1) adiacente.
Le asole (14) dei denti (12) della seconda serie (S2) sono preferibilmente identiche ed in seno ad ognuna di esse à ̈ possibile individuare una prima estremità (14a) più vicina al corpo (1) del modulo (M) ed una seconda estremità (14b) più lontana al corpo (1) del modulo (M).
Come à ̈ facile intuire il collegamento di due moduli (M) adiacenti prevede di posizionare i denti (11) della prima serie (S1) del primo modulo (M) in assetto interposto rispetto ai denti (12) della seconda serie (S2) del secondo modulo (M), per poi infilare il perno (13) sia all’interno dei fori (11a) dei denti (11) della prima serie (S1), sia all’interno delle asole (14) della seconda serie (S2) di denti (12).
Come evidenziato dalle figure 6 e 8, in una preferita forma realizzativa il foro (11a) dei due denti (11b,11c) di estremità della prima serie (S1) à ̈ cieco; il montaggio del perno (13) ed il collegamento di due moduli adiacenti prevede di:
- flettere uno (11b) di detti due denti (11b,11c) di estremità di un modulo (essendo il modulo in materiale flessibile);
- infilare il perno (13) all’interno degli altri denti (11) della serie (S1) del primo modulo ed all’interno delle asole (14) del modulo adiacente, fino ad arrestarsi sulla parete di fondo del foro cieco (11a) dell’altro dente di estremità (11c);
- riportare il dente (11b) nel suo assetto originario, allineato rispetto al dente (11) ad esso adiacente, infilando il perno (13) all’interno del suo foro cieco (11a).
Facendo scorrere il perno (13) all’interno delle asole (14) dei denti (12) della seconda serie (S2) à ̈ quindi possibile ottenere diversi assetti dello zerbino secondo il trovato, vedi figura 1, 3 e 4.
Portando il perno (13) in corrispondenza della prima estremità (14a) dell’asola (14), i moduli (M) si avvicinano tra loro e lo zerbino assume un assetto contratto, come mostrato in figura 3, mentre portando il perno (13) in corrispondenza della seconda estremità (14b) dell’asola (14), i moduli (M) si allontanano tra loro e lo zerbino assume un assetto allungato, come mostrato nelle figure 1 e 2.
Nella figura 4 à ̈ invece mostrata una porzione in assetto incurvato di uno zerbino secondo il trovato, il quale può così seguire una traiettoria curvilinea; detto assetto viene ottenuto inclinando i moduli (M) trasversali adiacenti.
La figura 5 mostra lo zerbino secondo il trovato in assetto “ a gradini†, in un assetto cioà ̈ che gli consente di adagiarsi perfettamente al di sopra di una serie di gradini, rivestendo sia la pedata che l’alzata di quest’ultimi.
Più precisamente in questo caso una prima serie (M1) di moduli (M) sono posizionati in orizzontale al di sopra della pedata di un gradino, mentre una seconda serie (M2) di moduli (M), successiva alla prima serie (M1), à ̈ posizionata in verticale per ricoprire l’alzata del gradino.
Ovviamente sia la prima (M1) che la seconda (M2) serie di moduli (M) possono disporsi in assetto contratto o allungato al fine di adattarsi alle dimensioni dell’alzata o della pedata del gradino.
Se si pensa ad una scala a chiocciola o comunque curva, lo zerbino secondo il trovato può essere utilizzato prevedendo che i moduli (M) della seconda serie (M2), che ricoprono l’alzata del gradino, siano allineati e posizionati in verticale, mentre i moduli (M) della prima serie (M1),che ricoprono le pedate, siano disposti secondo una traiettoria curvilinea, come mostrato in figura 4.
In seno a dette due serie (M1 e M2) di moduli (M) à ̈ possibile individuare due moduli (M) adiacenti, disposti a squadro tra di loro, nella fattispecie inclinati di 90° l’uno rispetto all’altro.
Detto assetto a squadro à ̈ ottenibile in quanto il perno (13) può ruotare all’interno della serie di asole (14) all’interno del quale à ̈ infilato.
Si pone l’attenzione sul fatto che la coppia di moduli (M) adiacenti, tra di loro disposti a squadro, debbono esser posizionati in assetto di massima distensione così che in corrispondenza dello spigolo (A) si abbia una perfetta continuità della superficie di calpestio dello zerbino.
A quest’ultimo proposito si specifica che l’estremità libera (110 e 120) di ognuno dei denti (11 e 12) risulta ingrossata e presenta in pianta una forma sostanzialmente ottagonale.
Detta forma à ̈ stata scelta in maniera tale che quando una coppia di moduli (M) adiacenti si trovano in assetto disteso, le teste (110 e 120) dei denti (11 e 12) delle due serie contrapposte (S1 e S2) dei moduli (M) adiacenti siano in perfetto contratto tra di essere ed offrano massima continuità , sia quando i moduli (M) sono complanari, sia quando sono piegati a squadro così da formare uno spigolo (A), come mostrato in figura 5.
Con particolare riferimento alle figure 1 e 2, ogni modulo (M) comprende sulla sua faccia inferiore, quella destinata ad appoggiarsi a terra, pioli (15) e ventose (16) per migliorare la sua stabilità al suolo durante il suo utilizzo.
Claims (10)
- RIVENDICAZIONI 1) Zerbino modulare ed articolato caratterizzato per il fatto di essere costituito da una serie di moduli trasversali (M), identici e collegati l’uno all’altro tramite mezzi (11,12,13,14) che consentono sia una traslazione che una rotazione tra moduli adiacenti.
- 2) Zerbino secondo la rivendicazione precedente, in cui ogni modulo (M) presenta un corpo centrale (1) dal quale aggettano due serie contrapposte e sfalsate (S1 e S2) di denti di sega (11 e 12).
- 3) Zerbino secondo la rivendicazione precedente, in cui ogni modulo (M) presenta una prima serie (S1) di denti (11) comprendente almeno un perno trasversale (13) che collega una coppia di denti affiancati (11) della medesima serie (S1).
- 4) Zerbino secondo la rivendicazione precedente, in cui detta prima serie (S1) comprende un unico perno trasversale (13) che collega tutti i denti (11) di ogni singolo modulo (M).
- 5) Zerbino secondo la rivendicazione precedente, in cui ogni dente (11) di detta prima serie (S1) presenta un foro (11a), in prossimità della sua estremità libera (110), all’interno del quale à ̈ esattamente infilato il perno (13).
- 6) Zerbino secondo la rivendicazione precedente, in cui la prima serie (S1) presenta due denti (11b,11c) di estremità , il cui foro (11a) à ̈ cieco.
- 7) Zerbino, secondo una delle rivendicazioni da 3 a 6, in cui i denti (12) della seconda serie (S2) presentano una sede (14) che alloggia detto perno trasversale (13) della prima serie (S1) di un modulo trasversale (1) adiacente.
- 8) Zerbino secondo la rivendicazione precedente, in cui la sede (14) consiste in un asola che presenta una prima estremità (14a) più vicina al corpo (1) del modulo (M) ed una seconda estremità (14b) più lontana al corpo (1) del modulo (M).
- 9) Zerbino secondo una delle rivendicazioni da 2 a 8, in cui ognuno dei denti (11 e 12) presenta un’estremità libera (110 e 120) ingrossata e recante in pianta una forma sostanzialmente ottagonale, in maniera tale che quando una coppia di moduli (M) adiacenti si trovano in assetto disteso, le teste (110 e 120) dei denti (11 e 12) delle due serie contrapposte (S1 e S2) dei moduli (M) adiacenti siano in perfetto contatto tra di esse ed offrano continuità , sia quando i moduli (M) sono complanari, sia quando sono piegati a squadro così da formare uno spigolo (A).
- 10) Zerbino secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui ogni modulo (M) presenta una faccia inferiore, destinata ad appoggiarsi a terra e sulla quale sono dislocati pioli (15) e ventose (16), per migliorare la sua stabilità durante il suo utilizzo.
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