ITAN20110173A1 - Sistema di regolazione dell'altezza delle gambe di tavole, sedie e simili. - Google Patents

Sistema di regolazione dell'altezza delle gambe di tavole, sedie e simili. Download PDF

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ITAN20110173A1
ITAN20110173A1 IT000173A ITAN20110173A ITAN20110173A1 IT AN20110173 A1 ITAN20110173 A1 IT AN20110173A1 IT 000173 A IT000173 A IT 000173A IT AN20110173 A ITAN20110173 A IT AN20110173A IT AN20110173 A1 ITAN20110173 A1 IT AN20110173A1
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Valeriano Simoncini
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Description

DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di brevetto per invenzione industriale avente per titolo:
“SISTEMA DI REGOLAZIONE DELL’ALTEZZA DELLE GAMBE DI TAVOLE, SEDIE E SIMILI”.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di brevetto per invenzione industriale ha per oggetto un sistema di regolazione dell’altezza delle gambe di tavole, sedie e simili.
Le peculiarità ed i vantaggi della presente invenzione risulteranno più evidenti a seguito di una breve descrizione della tecnica anteriore.
Come è noto, vi sono molte occasioni in cui può risultare conveniente regolare a discrezione l’altezza delle gambe di un tavolo, di una sedia o simili.
Non soltanto per adeguare l’altezza del tavolo o della sedia alle specifiche esigenze dell’utente, ma anche al fine di conferire una perfetta planarità (ed anche una perfetta stabilità) ad un tavolo o ad una sedia appoggiati su un pavimento non perfettamente livellato.
Per ovviare a quest’ultimo problema si è fatto ricorso per lungo tempo a rimedi di natura empirica: si provvede cioè ad inserire uno spessore tra il pavimento e l’estremità inferiore della gamba “zoppa” del tavolo o della sedia.
In epoca più recente una simile problematica è stata superata prevedendo che ciascuna gamba di un tavolo o di una sedia sia corredata inferiormente di un piedino ad altezza regolabile.
Ciascuno di simili piedini, infatti, risulta generalmente formato da una basetta di appoggio al suolo, dal centro della quale aggetta superiormente uno stelo filettato atto ad impegnarsi entro un corrispondente foro ad asse verticale eseguito suH’estremità inferiore della rispettiva gamba.
Grazie ad un simile accoppiamento elicoidale, l’utente è posto in condizione di far ruotare in un senso o nell’altro Γ anzidetto stelo filettato del piedino rispetto al corrispondente foro eseguito sulla rispettiva gamba.
Così facendo, insomma, egli riesce a regolare a piacimento la distanza tra l’estremità inferiore della gamba e la base di appoggio del rispettivo piedino regolabile e, in definitiva, l’altezza complessiva della gamba medesima.
Un’opportuna regolazione dell’altezza di ciascuna delle quattro gambe di un tavolo o di una sedia permette dunque di livellare perfettamente il piano o del tavolo o la seduta della sedia, pur a dispetto di un eventuale dislivello presente nel pavimento di appoggio.
Ebbene non vi è dubbio che una simile tecnologia abbia conosciuto una larghissima affermazione, specie sui mobili da ufficio o comunque dotati di un’impostazione moderna e minimalista.
Ciò nonostante non si può certo affermare che gli attuali piedini regolabili in altezza rappresentino una soluzione totalmente soddisfacente del problema considerato.
È del tutto evidente, infatti, come la regolazione dell’altezza di qualsiasi piedino di impostazione tradizionale possa essere efficacemente eseguita solo dopo aver sollevato dal pavimento il piedino stesso e dunque in una condizione in cui il rispettivo tavolo o la rispettiva sedia non possono certo mantenersi nel loro tipico assetto operativo, men che meno se caricati con il peso di oggetti vari (come nel caso di un tavolo) o del corpo del rispettivo utente (come nel caso di una sedia).
Scopo specifico della presente invenzione è dunque quello di introdurre un nuovo sistema di regolazione dell’altezza delle gambe di un tavolo, di una sedia o di qualsiasi altro componente di arredo che si basa sull’adozione, in seno a ciascuna gamba, di mezzi di regolazione manuale che sfruttano un accoppiamento di tipo elicoidale tra i vari componenti della gamba medesima.
In particolare è previsto che questi mezzi di regolazione “a vite” siano atti a generare, a discrezione dell’utente, la variazione della distanza intercorrente tra la sommità e la base della rispettiva gamba.
È importante sottolineare che le modalità di funzionamento dell’ anzidetto mezzo di regolazione sono tali da consentire la regolazione dell’altezza di ciascuna gamba pur senza bisogno di sollevare la stessa dal pavimento e pur senza doverla liberare di eventuali pesi caricati su di essa.
Si consideri altresì che Γ anzidetto mezzo di regolazione dell’altezza di ciascuna gamba può essere azionato dall’utente intervenendo con le mani verso sommità della gamba medesima, dunque in una posizione in cui risulta facilmente raggiungibile e che non impone all’utente medesimo di doversi chinare, come invece avviene attualmente per intervenire sui tradizionali piedini regolabili montati alla base delle rispettive gambe.
Per maggiore chiarezza esplicativa la descrizione del trovato prosegue con riferimento alla tavola di disegno allegata, avente solo valore illustrativo e non certo limitativo, in cui:
- la figura 1 mostra, con una vista laterale parzialmente sezionata, una prima forma di attuazione del sistema di regolazione in questione;
- la figura 2 mostra, con una vista laterale parzialmente sezionata, una seconda forma di attuazione del sistema di regolazione in questione;
- la figura 3 mostra, con una vista laterale parzialmente sezionata, una terza forma di attuazione del sistema di regolazione in questione.
Come anticipato, il nuovo sistema di regolazione dell’altezza di una gamba di un tavolo o di una seggiola prevede che la gamba medesima (G) sia dotata di un profilo cilindrico e risulti composta da un primo (1) ed un secondo tratto (2) sovrapposti e consecutivi; essendo previsto che tra questi due tratti (1, 2) siano posti in opera mezzi di regolazione a vite atti a consentire la regolazione dell’altezza complessiva della gamba (G).
In tale ottica si precisa che il primo tratto (1) di tale gamba (G) deve essere inteso come quello che risulta fissato al di sotto della piana di un tavolo o della seduta di una seggiola, mentre il secondo tratto (2) deve essere inteso come quello che occupa, rispetto al primo, una posizione inferiore e giunge ad interferire con il pavimento.
Con particolare riferimento alla figura 1, la prima forma di attuazione del sistema di regolazione secondo il trovato prevede che l’ anzidetto primo tratto (1) della gamba (G) rechi, in corrispondenza della propria estremità inferiore, una sede sostanzialmente cilindrica (10) delimitata superiormente da una parete orizzontale circolare (11) e lateralmente da una sponda perimetrale (12) rivolta verso il basso.
Al centro dell’anzidetta parete orizzontale (11) è eseguito un foro cilindrico verticale, rivolto verso l’alto, atto ad ospitare esattamente una boccola metallica filettata (13).
Da parte sua Γ anzidetto secondo tratto (2) della gamba (G) reca, in corrispondenza della propria estremità superiore, un’analoga sede sostanzialmente cilindrica (20) delimitata inferiormente da una parete orizzontale circolare (21) e lateralmente da una sponda perimetrale (22) rivolta verso l’alto.
Al centro dell’anzidetta parete orizzontale (21) è eseguito un foro cilindrico verticale, rivolto verso il basso, atto ad ospitare esattamente una boccola metallica filettata (23), la cui filettatura ha un senso opposto a quello della filettatura dell’anzidetta boccola (13) montata sul primo tratto (1) di gamba (G).
Si precisa, peraltro, che la forma e la sezione dell’anzidetta parete orizzontale (11) della sede sostanzialmente cilindrica (10) del primo tratto (1) della gamba (G) corrispondono esattamente a quelle dell’anzidetta parete orizzontale (21) della sede sostanzialmente cilindrica (20) del secondo tratto (2) della medesima gamba (G).
La citata figura 1 permette di verificare come questi due tratti (1, 2) della gamba (G) debbano essere posti in opera in perfetto allineamento, in maniera che le loro anzidette sedi sostanzialmente cilindriche (10, 20) possano assumere un assetto perfettamente interfacciato.
In tale condizione è possibile interporre ad essi un mezzo (3) atto a regolarne la reciproca distanza.
Nel caso specifico questo mezzo di regolazione consiste in un rullino ad asse verticale (3) che reca una sezione appena inferiore a quella delle due anzidette sedi sostanzialmente cilindriche (10, 20) ed un’altezza maggiore dell’ altezza complessiva delle stesse.
Ciò comporta che un tratto centrale di tale rullino (3) sia destinato comunque a rimanere estratto dalle due anzidette sedi (10, 20), in posizione intermedia tra l’una e l’altra.
Detto rullino (3) adotta altresì, al centro delle sue facce piatte inferiore (3a) e superiore (3b), rispettivi steli filettati ad asse verticale (3a’, 3b’), dotati di filettature di senso opposto.
In effetti la posa in opera di tale rullino (3) deve essere eseguita provvedendo ad impegnare il suo anzidetto stelo filettato superiore (3a’) entro l’anzidetta boccola filettata (13) prevista al di sopra dell’ anzidetto boccaglio (10) del primo tratto (1) della gamba (G), così come il suo anzidetto stelo filettato inferiore (3b’) entro l’anzidetta boccola filettata (23) prevista al di sotto dell’ anzidetto boccaglio (20) del secondo tratto (2) della medesima gamba (G).
In tal modo la rotazione in un senso o nell’altro del rullino anzidetto (3) servirà a generare rispettivamente l’avvicinamento o l’allontanamento dei due medesimi tratti (1, 2) della gamba (G).
Con particolare riferimento alla figura 2, la seconda forma di attuazione del sistema di regolazione secondo il trovato richiede che Γ anzidetto primo tratto (1) della gamba (G) rechi, sull’esterno della propria estremità inferiore, una filettatura (15).
Il secondo tratto (2) reca invece, in corrispondenza della propria estremità superiore, un boccaglio cilindrico (25) che reca internamente una rispettiva filettatura (25a).
Detto boccaglio (25) presenta forma e dimensioni tali da poter accogliere esattamente l’anzidetta estremità inferiore del sovrastante primo tratto (1) della medesima gamba (G).
In questa occasione si registra peraltro un accoppiamento elicoidale tra le due anzidette rispettive filettature (15, 25 a) in dotazione al primo (1) ed al secondo tratto (2) della gamba (G).
Si consideri peraltro che il secondo tratto (2) della gamba (G) risulta corredato alla base di un piedino (26), in pratica uno zoccoletto, rispetto al quale l’estremità inferiore di tale secondo tratto (2) risulta girevole a folle.
Allorquando si voglia effettivamente procedere all’ allungamento o all’accorciamento della gamba (G), occorre impugnare il secondo tratto (2) della stessa e provocarne una rotazione, in un senso o nell’altro, rispetto al sovrastante primo tratto (1) fissato stabilmente al di sotto della piana del rispettivo tavolo o della seduta di una rispettiva seggiola.
La rotazione oraria di tale secondo tratto (2) produrrà l’effetto di far scorrere verso l’alto la sua anzidetta filettatura (25a) rispetto alla corrispondente filettatura (15) del primo tratto (1), con la conseguenza di ridurre la distanza intercorrente tra la sommità di questo stesso secondo tratto (2) e l’ anzidetto piano del tavolo o l’ anzi detta seduta della seggiola e dunque di diminuire l’altezza complessiva dell’intera gamba (G).
Un rotazione antioraria del medesimo secondo tratto (2) produrrà conseguenze contrarie e dunque l’aumento dell’altezza della gamba medesima (G).
Si sottolinea peraltro che la rotazione nei due sensi di tale secondo tratto (2) della gamba (G) è agevolata proprio dal fatto che lo stesso poggia al pavimento in corrispondenza del suo anzidetto piedino (26), rispetto al quale vanta la capacità di ruotare a folle, dunque senza particolari attriti o resistenze.
Con riferimento alla figura 3, la terza forma di attuazione del sistema di regolazione secondo il trovato prevede che la gamba (G) sia parimenti costituita da un primo tratto (1) e da un secondo tratto (2).
Il primo tratto (1) risulta delimitato inferiormente da una parete orizzontale circolare (11’), mentre il secondo tratto (2) reca, in corrispondenza della propria estremità superiore, una sede sostanzialmente cilindrica (20’) delimitata inferiormente da una parete orizzontale circolare (2Γ) e lateralmente da una sponda perimetrale (22’) rivolta verso l’alto.
Tra il primo (1) ed il secondo tratto (2) della gamba (G) è interposto un cuscinetto (9) ad asse verticale, il quale risulta insediato aH’intemo dell’anzidetta sede cilindrica (20’) del secondo tratto (2), sì da potersi attestare contro Γ anzidetto parete orizzontale (11 ’) che delimita inferiormente il primo tratto (1) della gamba medesima (G).
Tale cuscinetto (9) ha il compito di favorire la rotazione del secondo tratto (2) della gamba (G) rispetto al sovrastante primo tratto (1).
Si consideri altresì che Γ anzidetto primo tratto (1) della gamba (G) presenta centralmente, per buona parte della sua altezza ed a partire dalla sua anzi detta parete inferiore (11’), un condotto assiale (11 1) di sezione prismatica.
Da parte sua, il secondo tratto (2) della gamba (G) adotta centralmente, per la sua intera altezza, un rispettivo condotto assiale (211) che sfocia superiormente in corrispondenza dell’anzidetta sede cilindrica (20’).
Le pareti interne di quest’ultimo condotto (211) recano una filettatura (212), eseguita almeno in corrispondenza del tratto immediatamente sottostante all’anzidetta sede (20’).
I due anzidetti condotti (111, 211) rispettivamente appartenenti al primo (1) ed al secondo tratto (2) della gamba (G) sono destinati ad alloggiare in cooperazione un perno (160).
Detto perno (160) reca un tratto di sommità (161) che presenta un profilo prismatico atto a consentirgli di infilarsi esattamente all’ interno dell’ anzidetto condotto assiale (111) del primo tratto (1) della gamba (G), realizzando con esso un accoppiamento antirotazionale.
Va rilevato tuttavia che questo stesso tratto di sommità (161) del perno (160) si rivela capace di scorrere in direzione assiale all’ interno del medesimo condotto di alloggiamento
(111).
Il tratto inferiore (162) di tale perno (160) è destinato ad invece essere ospitato all’intemo dell’anzidetto condotto assiale (211) in dotazione al secondo tratto (2) della gamba (G), occupandone sostanzialmente l’intera lunghezza.
Questo tratto inferiore (162) presenta esternamente una filettatura (163) atta a realizzare un accoppiamento elicoidale con l’anzidetta corrispondente filettatura (212) realizzata sulle pareti interne del condotto assiale (211).
Da parte sua l’estremità inferiore del medesimo perno (160) risulta connessa ad un piedino d’appoggio (165), rispetto al quale può girare a folle.
In tale prospettiva il secondo tratto (2) della gamba (G) adotta altresì, in corrispondenza della propria estremità inferiore, una sede sostanzialmente cilindrica (201), delimitata superiormente da una parete orizzontale circolare (202) e lateralmente da una sponda perimetrale (203) rivolta verso il basso, il cui compito è proprio quello di ospitare Γ anzidetto piedino (165).
Per ciò che attiene lo specifico funzionamento nell’anzidetta gamba (G) mostrata in figura 3, si precisa che la rotazione del suo anzidetto secondo tratto (2) provoca la traslazione verso l’alto o verso il basso del perno (160), a seconda del verso in cui sia effettuata la rotazione di detto secondo tratto (2).
Naturalmente le corse di salita e di discesa di tale perno (160) si realizzano in virtù dell’ anzidetto accoppiamento elicoidale con le pareti interne del condotto assiale (211) in dotazione al secondo tratto (2) della gamba (G).
In virtù della traslazione di detto perno (160), anche il piedino (165) si troverà a subire - in quanto solidale a quello -una corsa verso l’alto o verso il basso, tale da consentirgli, di volta in volta, una maggiore o minore estrazione verso il basso rispetto all’anzidetta sede cilindrica di alloggiamento (201).
È evidente che questa maggiore o minore estrazione del piedino (165) dalla rispettiva sede (201) produce rispettivamente l’effetto di far aumentare e di far diminuire l’altezza complessiva della gamba (G), sfruttando anche la capacità dell’ anzidetto tratto superiore (161) del perno (160) di scorrere assialmente nei confronti della rispettivo condotto di alloggiamento (111) in dotazione al primo tratto (1) della rispettiva gamba (G).

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Sistema di regolazione dell’altezza delle gambe dei tavoli, delle sedie e simili, caratterizzato per il fatto di prevedere: - che ciascuna di tali gambe (G) sia dotata di un profilo sostanzialmente cilindrico - che ciascuna di tali gambe (G) sia composta da un primo tratto (1), fissato inferiormente alla piana di un tavolo o alla seduta di una seggiola, e da un secondo sottostante tratto (2), estendentesi fino al suolo - che ciascuna di tali gambe (G) incorpori un mezzo di regolazione a vite (3, 25, 160), interposto tra gli anzidetti primo (1) e secondo tratto (2), atto a generare la variazione della distanza intercorrente tra la sommità e la base della gamba medesima (G).
  2. 2) Sistema secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto di prevedere che Γ anzidetto mezzo di regolazione a vite consista in un rullino ad asse verticale (3) interposto tra l’ anzidetto primo tratto (1) e Γ anzidetto secondo tratto (2) della rispettiva gamba (G); essendo previsto: - che Γ anzidetto primo tratto (1) della gamba (G) rechi, in corrispondenza della propria estremità inferiore, una sede sostanzialmente cilindrica (10) delimitata lateralmente da una sponda perimetrale (12) rivolta verso il basso e superiormente da una parete orizzontale circolare (11), al centro della quale è eseguito un foro cilindrico verticale, rivolto verso l’alto, atto ad ospitare esattamente una boccola metallica filettata (13) - che Γ anzidetto secondo tratto (2) della gamba medesima (G) rechi, in corrispondenza della propria estremità superiore, una sede sostanzialmente cilindrica (20) delimitata lateralmente da una sponda perimetrale (22) rivolta verso l’alto e inferiormente da una parete orizzontale circolare (21), al centro della quale è eseguito un foro cilindrico verticale, rivolto verso il basso, atto ad ospitare esattamente una boccola filettata (23) che adotta una filettatura di senso opposto a quella dell’ anzi detta boccola (13) appartenente al primo tratto (1) della gamba (G) - che l’anzidetto rullino (3), atto ad essere insediato tra l’anzidetta sede cilindrica (10) del primo tratto (1) e l’analoga sede cilindrica (20) del secondo tratto (2), rechi un’altezza maggiore dell’altezza complessiva di tali sedi (10, 20) ed adotti, al centro delle sue facce piatte inferiore (3 a) e superiore (3b), due steli filettati ad asse verticale (3a’, 3b’) atti rispettivamente ad infilarsi e ad accoppiarsi elicoidalmente con le anzidette boccole filettate (13, 23) in dotazione agli anzidetti primo tratto (1) e secondo tratto (2) della gamba (G).
  3. 3) Sistema secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto di prevedere che l’anzidetto mezzo di regolazione a vite consista in un boccaglio (25) con una filettatura interna (25 a) previsto in corrispondenza dell’estremità superiore dell’ anzidetto secondo tratto (2) della rispettiva gamba (G) ed altresì atto ad accogliere esattamente l’estremità inferiore dell’ anzidetto primo tratto (1) della medesima gamba (G), accoppiandosi elicoidalmente con la filettatura (15) realizzata suH’estemo di questa stessa estremità inferiore; essendo previsto che Γ anzidetto secondo tratto (2) della gamba (G) adotti alla base un piedino (26), rispetto al quale restremità inferiore di questo stesso secondo tratto (2) risulta girevole a folle.
  4. 4) Sistema secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto di prevedere che Γ anzidetto mezzo di regolazione a vite consista in un perno filettato (160) interposto assialmente tra gli anzidetti primo tratto (1) e secondo tratto (2) della rispettiva gamba (G) ed accoppiato elicoidalmente con il secondo tratto (2) di quest’ ultima; essendo previsto: - che Γ anzidetto primo tratto (1) della gamba (G) sia delimitato inferiormente da una parete orizzontale circolare (11’), dal centro della quale si estende verso l’alto, per buona parte dell’altezza del medesimo primo tratto (1), un condotto assiale (1 11) di sezione prismatica - che Γ anzidetto secondo tratto (2) della gamba (G) rechi, in corrispondenza della propria estremità superiore, una sede sostanzialmente cilindrica (20’) che alloggia un cuscinetto ad asse verticale (9) e che risulta delimitata lateralmente da una sponda perimetrale (22’), rivolta verso l’alto, ed inferiormente da una parete orizzontale circolare (21 ’), dal centro della quale aggetta verso il basso, e per l’intera altezza di questo secondo tratto (2), un condotto assiale (211), le cui pareti interne recano, almeno in corrispondenza del tratto immediatamente sottostante all’ anzi detta sede (20’), una filettatura (212) - che Γ anzidetto perno (160) rechi un tratto di sommità (161) di profilo prismatico atto ad infilarsi esattamente, pur mantenendo capacità di scorrimento assiale, entro Γ anzidetto condotto (111) in dotazione all’ anzidetto primo tratto (1) e che il medesimo perno (160) rechi un tratto inferiore (162) atto ad insediarsi esattamente entro Γ anzidetto condotto assiale (211) in dotazione al secondo tratto (2) della gamba (G), realizzando un accoppiamento elicoidale tra la propria filettatura esterna (163) e l’anzidetta filettatura (212) in dotazione a questo stesso condotto assiale (211) - che Γ anzidetto perno (160) sia atto a compiere corse alterne in verticale, in virtù dell’ anzidetto accoppiamento elicoidale, a seguito della rotazione su se stesso dell’ anzidetto secondo tratto (2) della rispettiva gamba (G) - che Γ anzidetto perno (160) sia collegato, in corrispondenza della propria estremità inferiore e sull’esterno dell’ anzidetto condotto assiale (211) del secondo tratto (2) della rispettiva gamba (G), con un piedino di appoggio al suolo (165) atto a scorrere in verticale entro una rispettiva sede cilindrica (201) prevista alla base del medesimo secondo tratto (2) della gamba (G).
  5. 5) Gamba regolabile in altezza per tavoli, sedie e simili, caratterizzata per il fatto di adottare: - un profilo sostanzialmente cilindrico - un primo tratto (1), fissato inferiormente alla piana di un tavolo o alla seduta di una seggiola, ed un secondo sottostante tratto (2), estendentesi fino al suolo - un mezzo di regolazione a vite (3, 25, 160), interposto tra gli anzidetti primo (1) e secondo tratto (2), atto a generare la variazione della distanza intercorrente tra la sommità e la base della gamba medesima (G).
  6. 6) Gamba secondo la rivendicazione 5, caratterizzata per il fatto che Γ anzidetto mezzo di regolazione a vite consiste in un rullino ad asse verticale (3) interposto tra l’anzidetto primo tratto (1) e Γ anzidetto secondo tratto (2) della gamba medesima (G); essendo previsto: - che Γ anzidetto primo tratto (1) rechi, in corrispondenza della propria estremità inferiore, una sede sostanzialmente cilindrica (10) delimitata lateralmente da una sponda perimetrale (12) rivolta verso il basso e superiormente da una parete orizzontale circolare (11), al centro della quale è eseguito un foro cilindrico verticale, rivolto verso l’alto, atto ad ospitare esattamente una boccola metallica filettata (13) - che Γ anzidetto secondo tratto (2) rechi, in corrispondenza della propria estremità superiore, una sede sostanzialmente cilindrica (20) delimitata lateralmente da una sponda perimetrale (22) rivolta verso l’alto e inferiormente da una parete orizzontale circolare (21), al centro della quale è eseguito un foro cilindrico verticale, rivolto verso il basso, atto ad ospitare esattamente una boccola filettata (23) che adotta una filettatura di senso opposto a quella dell’ anzi detta boccola (13) appartenente al primo tratto (1) - che l’anzidetto rullino (3), atto ad essere insediato tra l’anzidetta sede cilindrica (10) del primo tratto (1) e l’analoga sede cilindrica (20) del secondo tratto (2), rechi un’altezza maggiore dell’altezza complessiva di tali sedi (10, 20) ed adotti, al centro delle sue facce piatte inferiore (3 a) e superiore (3b), due steli filettati ad asse verticale (3a’, 3b’) atti rispettivamente ad infilarsi e ad accoppiarsi elicoidalmente con le anzidette boccole filettate (13, 23) in dotazione agli anzidetti primo tratto (1) e secondo tratto (2) della gamba medesima (G).
  7. 7) Gamba secondo la rivendicazione 5, caratterizzata per il fatto che l’anzidetto mezzo di regolazione a vite consiste in un boccaglio (25) con una filettatura interna (25a) previsto in corrispondenza dell’estremità superiore dell’ anzidetto secondo tratto (2) ed altresì atto ad accogliere esattamente l’estremità inferiore dell’ anzidetto primo tratto (1), accoppiandosi elicoidalmente con la filettatura (15) realizzata sull’esterno di questa stessa estremità inferiore; essendo previsto che l’anzidetto secondo tratto (2) della gamba medesima (G) adotti alla base un piedino (26), rispetto al quale l’estremità inferiore di questo stesso secondo tratto (2) risulta girevole a folle.
  8. 8) Gamba secondo la rivendicazione 5, caratterizzata per il fatto che Γ anzidetto mezzo di regolazione a vite consista in un perno filettato (160) interposto assialmente tra gli anzidetti primo tratto (1) e secondo tratto (2) ed accoppiato elicoidalmente con quest’ultimo secondo tratto (2); essendo previsto: - che Γ anzidetto primo tratto (1) sia delimitato inferiormente da una parete orizzontale circolare (11’), dal centro della quale si estende verso l’alto, per buona parte dell’altezza del medesimo primo tratto (1), un condotto assiale (111) di sezione prismatica - che Γ anzidetto secondo tratto (2) rechi, in corrispondenza della propria estremità superiore, una sede sostanzialmente cilindrica (20’) che alloggia un cuscinetto ad asse verticale (9) e che risulta delimitata lateralmente da una sponda perimetrale (22’), rivolta verso l’alto, ed inferiormente da una parete orizzontale circolare (21 ’), dal centro della quale aggetta verso il basso, e per l’intera altezza di questo secondo tratto (2), un condotto assiale (211), le cui pareti interne recano, almeno in corrispondenza del tratto immediatamente sottostante all’anzidetta sede (20’), una filettatura (212) - che Γ anzidetto perno (160) rechi un tratto di sommità (161) di profilo prismatico atto ad infilarsi esattamente, pur mantenendo capacità di scorrimento assiale, entro Γ anzidetto condotto (111) in dotazione all’ anzidetto primo tratto (1) e che il medesimo perno (160) rechi un tratto inferiore (162) atto ad insediarsi esattamente entro Γ anzidetto condotto assiale (211) in dotazione al secondo tratto (2) della gamba medesima (G), realizzando un accoppiamento elicoidale tra la propria filettatura esterna (163) e Γ anzi detta filettatura (212) in dotazione a questo stesso condotto assiale (211) - che Γ anzidetto perno (160) sia atto a compiere corse alterne in verticale, in virtù dell’ anzidetto accoppiamento elicoidale, a seguito della rotazione su se stesso dell’ anzidetto secondo tratto (2) della gamba medesima (G) - che Γ anzidetto perno (160) sia collegato, in corrispondenza della propria estremità inferiore e sull’esterno dell’ anzidetto condotto assiale (211) del secondo tratto (2) della gamba medesima (G), con un piedino di appoggio al suolo (165) atto a scorrere in verticale entro una rispettiva sede cilindrica (201) prevista alla base del medesimo secondo tratto (2).
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