ITAN20070007U1 - Elemento scaldante orientabile - Google Patents

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ITAN20070007U1
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Description

D E S C R I Z I O N E
annessa a domanda di Brevetto per Modello di Utilità avente per titolo: ELEMENTO SCALDANTE ORIENTABILE
RIASSUNTO
Elemento scaldante (1, 1b) per riscaldamento d’ambiente comprendente un emettitore (101), atto a cedere calore all’ambiente in cui si trova, sia per convezione naturale che per irraggiamento nell’infrarosso e mezzi di rotazione (2) atti a vincolare ad una parete (301) l’elemento scaldante (1, 1b) ed a consentirne la rotazione.
Detta rotazione è consentita durante le condizioni operative in misura sufficiente a modificare la direzione di massima intensità della radiazione infrarossa emessa dall’elemento scaldante (1, 1b) medesimo, migliorando così il riscaldamento d’ambiente.
DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
Forma oggetto del presente brevetto un corpo scaldante elettrico, preferibilmente in lega di alluminio, per il riscaldamento d’ambiente o applicazioni simili.
Più in particolare, forma oggetto del presente brevetto elementi scaldanti, combinabili tra loro a formare un corpo scaldante d’ambiente, e orientabili indipendentemente l’uno dall’altro.
Come noto, per fissare ad una parete un corpo scaldante per riscaldamento d’ambiente, sia elettrico che di tipo idraulico, sono usate prevalentemente delle staffe e/o tasselli permanentemente fissati alla parete stessa.
In queste condizioni l’accesso alla parete posteriore ed alle zone immediatamente vicine è ostacolato dal corpo scaldante medesimo ed è conseguibile, pertanto, solo con la sua eventuale rimozione; una ispezione e/o manutenzione del corpo scaldante od operazioni di pulizia dello stretto spazio tra il corpo scaldante e la parete posteriore o di imbiancatura della stessa parete risulterebbero molto complesse e faticose. Inoltre, prima della rimozione del corpo scaldante, nel caso in cui questo sia ovviamente di tipo idraulico, sarebbe necessario provvedere al drenaggio ed allo scarico del fluido termovettore per evitare danni ed allagamenti.
Una soluzione a questi inconvenienti è stata fornita da corpi scaldanti in grado di ruotare, tramite cerniere o perni, dalla loro posizione operativa ad una posizione che rende accessibile detta parete senza necessariamente provvedere allo smontaggio del corpo scaldante dalle staffe di supporto.
Il documento WO 00/14453 mostra, a tal proposito, un corpo scaldante idraulico comprendente un pannello radiante, canali distributori del fluido termovettore e mezzi di fissaggio del corpo scaldante ad una parete in grado di consentire una rotazione intorno ad un asse verticale. Detta rotazione consente al pannello radiante di “aprirsi a sportello” rispetto alla parete posteriore. Una estremità laterale del corpo scaldante, quella dotata dei mezzi di fissaggio, rimane quindi vincolata in maniera amovibile alla parete, mentre l’estremità opposta è sospesa temporaneamente all’ interno della stanza. Per tale ragione il corpo scaldante descritto nel presente documento è anche dotato di dispositivi di supporto a scomparsa e/o telescopici in grado di scaricare il peso del corpo scaldante prevalentemente a terra, alleggerendo così il carico sugli stessi mezzi di fissaggio e rotazione.
La rotazione del corpo scaldante rende, quindi, facilmente accessibile a qualsiasi utente e per qualsiasi operazione sia la superficie posteriore del corpo scaldante che la parete da esso occupata.
I documenti GB 2 297 828, GB 2 424 266 e GB 2 374 405 mostrano un corpo scaldante fissato a parete ma dotato di un movimento “basculante” in avanti, tramite il quale si rende accessibile la parete retrostante senza necessariamente procedere alla rimozione del corpo scaldante medesimo.
Più in particolare, il documento GB 2 374 405 mostra un corpo scaldante in grado di ruotare intorno ad un asse di rotazione orizzontale passante sostanzialmente per il fulcro di una cerniera posta all’estremità inferiore del fianco del corpo scaldante ed in prossimità dell’ingresso e/o uscita del fluido termovettore. Grazie a questa rotazione, il corpo scaldante è, quindi, in grado di inclinarsi protendendosi in avanti rispetto alla parete su cui, nelle normali condizioni operative, è fissato e bloccato tramite dispositivi di sostegno.
La rotazione del corpo scaldante è garantita anche da alcuni accorgimenti costruttivi quali l’utilizzo di condotti flessibili per il collegamento del corpo scaldante all’impianto idraulico, mentre al termine della rotazione stessa il bloccaggio del corpo scaldante, nella sua posizione di massima apertura, viene garantito da dispositivi di collegamento alla parete, come piccole catene, in grado di rendere accessibile la parete retrostante in totale sicurezza e senza il rischio di ulteriori ed accidentali rotazioni del corpo scaldante stesso.
Tuttavia, come emerge dai documenti appena citati, la rotazione del corpo scaldante intorno ad un asse, orizzontale o verticale, ha come unico scopo quello di rendere accessibile la superficie posteriore del corpo scaldante stesso nonché la porzione di parete da esso impegnata, così da agevolare e velocizzare operazioni di manutenzione sul corpo scaldante o operazioni volte alla pulizia, alla ristrutturazione ed al ritocco della parete stessa. Infatti detti corpi scaldanti sono troppo ingombranti per essere mantenuti aperti in condizioni operative.
Sono poi note delle stufe ad irraggiamento, studiate per emettere la maggior parte del calore sotto forma di radiazione infrarossa. Sono le stufe munite di resistenze elettriche ad incandescenza o di un bruciatore a gas e provviste di riflettore per meglio diffondere la radiazione infrarossa emessa e le c. dd. stufe a gas catalitiche che emettono buona parte del calore soto forma di radiazione infrarossa.
Le stufe ad irraggiamento note hanno il vantaggio, semplicemente cambiandone la posizione, di poter indirizzare la maggior parte del calore irradiato verso la direzione preferita, cui però è associato lo svantaggio di una erogazione di calore piutosto difforme, non adatta a tute le situazioni; inoltre sono apparecchi pericolosi perché raggiungono temperature molto elevate, suscetibili di provocare ustioni per contati accidentali.
I normali corpi scaldanti fissati a parete, di qui in poi deti “corpi scaldanti convenzionali”, sia a fluido termovetore che eletrici, emetono in giusta proporzione calore sia per scambi convetivi che per irraggiamento e non raggiungono temperature pericolose; per contro, essendo corpi fissi, non permettono di essere orientati per indirizzare remissione infrarossa verso eventuali direzioni di volta in volta preferite dall’utente.
Un primo scopo della presente invenzione è quello di indicare elementi scaldanti per riscaldamento d’ambiente in grado di ruotare in condizioni operative.
Un secondo scopo della presente invenzione è quello di indicare elementi scaldanti per riscaldamento d’ambiente in grado di orientare a piacimento, almeno in parte, la direzione preferenziale del flusso di calore emesso per irraggiamento .
Un terzo scopo della presente invenzione è quello di indicare elementi scaldanti in grado di garantire e migliorare l’accessibilità alle zone e/o pareti occupate da deti elementi scaldanti. Un quarto scopo della presente invenzione è quello di indicare batterie riscaldanti composte da due o più elementi scaldanti atti ad essere ruotati, in condizioni operative, l’uno indipendentemente dall’altro senza che ciò provochi inaccetabili ingombri.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di consentire a deti elementi scaldanti di funzionare alle medesime temperature dei sopra definiti corpi scaldanti convenzionali. La figura 1 mostra una vista in pianta di un elemento scaldante secondo l’invenzione. Le figure 2a e 2b mostrano rispetivamente una vista frontale ed una laterale dell’elemento scaldante secondo l’invenzione.
Le figure 3a, 3b, 3c e 3d mostrano più viste dall’alto di una combinazione in batteria di più elementi scaldanti secondo l’invenzione.
La figura 4 mostra un elemento scaldante secondo una variante dell’invenzione ed in particolare una combinazione di più elementi in batteria secondo questa variante dell’invenzione.
Con riferimento alle figure da 3 a a 3d e 4, viene mostrato una batteria 3 comprendente più elementi scaldanti 1, essendo detti elementi scaldanti 1 dei corpi allungati.
Per corpo allungato si intende, da qui in poi, un corpo la cui dimensione longitudinale L è marcatamente maggiore rispetto alle sue dimensioni trasversali T (si veda, ad esempio, la figura 2b); più precisamente un corpo che abbia L > 2T.
Ciascun elemento scaldante 1 comprende una resistenza elettrica interna secondo l’arte nota, non mostrata, del tipo a cartuccia, a filamento spiralato immerso in polvere di magnesio o stampata e consente il riscaldamento d’ambiente sia per convezione che per irraggiamento. Infatti, detto elemento scaldante 1 è collegato, secondo mezzi noti, all’impianto elettrico dell’utenza da riscaldare e comprende interruttori e/o pulsanti, non mostrati, atti ad escludere o collegare, manualmente o automaticamente, detto elemento scaldante 1 all’impianto elettrico.
Ciascun elemento scaldante 1 di detta batteria 3 è fissabile ad una parete 301 e comprende, in particolare, mezzi di rotazione 2 in grado di assicurare la loro rotazione, indipendentemente l’uno dall’altro, intorno ad un asse verticale o orizzontale a seconda di come l’elemento scaldante 1 viene fissato alla parete 301.
Al termine della rotazione di ciascun elemento scaldante 1 della batteria 3 è possibile accedere facilmente alla parete posteriore 301 occupata dagli stessi elementi scaldanti 1 senza, in primo luogo, il loro smontaggio e con il minimo ingombro verso l’ambiente da riscaldare, a differenza di quanto accade con la rotazione di tutto il corpo scaldante e come già esposto nell’arte nota.
Con maggior dettaglio nelle figure 1 e 2, è mostrato un elemento scaldante 1 di detta batteria 3 a pianta sostanzialmente triangolare.
Con 101 è indicato un elemento emettitore di calore, da qui in poi detto semplicemente emettitore, posto sostanzialmente al centro di detto elemento scaldante 1 e dotato di alloggiamento 102 per la resistenza percorsa da corrente elettrica.
Detto emettitore 101 riscalda l’ambiente circostante per convezione naturale e per irraggiamento nell’infrarosso.
Con 103 vengono indicate delle alette atte ad incrementare la superficie scambiante di detto emettitore 101 e, quindi, l’efficienza dello scambio termico per convezione naturale. I mezzi di rotazione 2 consistono preferibilmente in almeno due cerniere, con asse di rotazione verticale passante per il loro fulcro, poste posteriormente all’elemento scaldante 1 ed in particolare una all’estremità superiore ed una all’estremità opposta inferiore dell’elemento scaldante 1 medesimo (si veda in particolare la figura 2b). Dette cerniere 2 sono quindi fissate tramite mezzi noti alla parete 301.
Con 104a e 104b sono indicati due deflettori posti lateralmente, rispettivamente a sinistra e a destra, di detto emettitore 101.
Detti deflettori 104a e 104b si allargano intorno a detto emettitore 101 secondo due direzioni divergenti tra loro a partire dall’estremità posteriore dell’elemento scaldante 1.
I deflettori 104a e 104b conferiscono, quindi, all’elemento scaldante 1 l’aspetto di un faretto da illuminazione a sviluppo rettilineo, ed in effetti consentono di indirizzare il flusso di calore radiante prodotto da detto emettitore 101 secondo direzioni preferenziali, sostanzialmente delimitate dai piani di detti due deflettori 104a e 104b, essendo rese le superfici interne dei deflettori 104a e 104b medesimi in grado di riflettere la radiazione infrarossa ad esempio tramite semplice adeguata lucidatura.
Secondo una forma preferita, ma non esclusiva, dell’elemento scaldante 1, con 105 viene ulteriormente indicato uno schermo che chiude frontalmente l’elemento scaldante 1 stesso, impedendo il contatto diretto e/o accidentale con l’emettitore 101, e che conferisce al contempo anche un aspetto estetico più gradevole all’elemento scaldante 1 stesso.
Il mezzo 105 può essere uno schermo che permette il passaggio della radiazione infrarossa, in particolare uno schermo trasparente ad essa.
Tra i materiali trasparenti all’infrarosso vi sono alcune materie plastiche quali, ad esempio il polietilene, o sostanze minerali quali il quarzo.
In alternativa all’uso di materiali trasparenti all’infrarosso, detto schermo 105 può essere opportunamente forato così da garantire una sufficiente superficie libera per il passaggio di detta radiazione infrarossa senza sostanziali attenuazioni dell’emissione (si veda la figura 2a). Detto schermo 105 è, infine, collegato alle sue estremità ai relativi deflettori 104a e 104b tramite, ad esempio, accoppiamento elastico e può essere facilmente smontato per agevolare operazioni di ispezione e manutenzione dello stesso emettitore 101.
La rotazione dell’elemento scaldante 1 consente, quindi, all’utente di indirizzare buona parte della frazione di calore emessa per irraggiamento verso direzioni preferite.
Venendo alle figure 3 a, 3b, 3c e 3d, come già anticipato precedentemente, con 3 è indicata una batteria comprendente più elementi scaldanti 1 affiancati.
Con riferimento in particolare alle figure 3b e 3c, se il passo P tra due elementi scaldanti 1 consecutivi di detta batteria 3 è maggiore o uguale al doppio della loro dimensione secondo l’asse B-B, gli elementi scaldanti 1 medesimi possono essere orientati indipendentemente l’uno dall’altro senza che interferiscano tra loro.
Con riferimento alla figura 4 viene mostrata una seconda variante dell’invenzione che prevede elementi scaldanti 1b, di per sé noti, sempre allungati ma sostanzialmente piatti, con sezione trasversale sostanzialmente rettangolare, e comprendenti anch’essi una resistenza elettrica, non mostrata, posta tra due gusci 104a e 104b preferibilmente in lega di alluminio estruso o pressofuso .
Qualsiasi corpo radiante piatto, a meno che non sia il “corpo nero ideale”, perfettamente opaco, emette radiazione infrarossa in modo anisotropo, con intensità massima del flusso in direzione ortogonale alla sua superficie. Pertanto anche con detti elementi scaldanti 1b, se opportunamente ruotati, la direzione dell’emissione infrarossa può essere modificata a cura dell’utente, seppur in misura molto minore che non con gli elementi scaldanti 1.
Detti elementi scaldanti 1b prevedono, quindi, sempre i medesimi mezzi di rotazione 2. Anche in questa variante gli elementi scaldanti 1b adiacenti in una batteria 3 possono essere distanziati tra loro di un passo P maggiore o almeno uguale al doppio della loro dimensione secondo l’asse B-B.
A titolo puramente esemplificativo e senza alcun intento restrittivo, detti elementi scaldanti 1 o 1b possono essere realizzati con differenti altezze al fine di adattarsi a qualsiasi esigenza e desiderio dell’utente, a partire da un minimo di 30-50 cm ad un massimo di 150-200 cm. E’ chiaro che numerose varianti sono possibili all’uomo del ramo all’elemento scaldante 1 o 1b, senza per questo uscire dagli ambiti di novità insiti nell’idea inventiva, così come è chiaro che nella pratica attuazione dell’invenzione i vari componenti in precedenza descritti potranno essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti.
Ad esempio nella descrizione sovrastante si è fatto sempre riferimento ad elementi riscaldanti 1 o 1b di tipo elettrico; nulla vieta però la possibilità che detti elementi 1, 1b siano di tipo “idraulico” dotati di canali distributori per il passaggio del fluido termovettore disposti in parallelo che fanno capo, ad esempio, a due collettori, uno di mandata e l’altro di raccolta, disposti all’estremità e a sua volta collegati all’impianto idraulico tramite condotti flessibili in grado di adattarsi alla rotazione dello stesso elemento scaldante 1.
Anche distanziando gli elementi scaldanti 1 o 1b adiacenti della batteria 3 di un passo P minore di quello indicato come preferito, privilegiando esigenze estetiche e di riduzione di ingombro alla massima libertà di orientamento, essi continuano ad essere orientabili indipendentemente l’uno dall’altro e secondo un ampio ventaglio di direzioni.
Una possibile variante dell’invenzione prevede di disporre verticalmente gli elementi scaldanti 1, l’uno sopra l’altro, così da occupare in altezza la parete 301.
In conclusione, quindi, l’elemento scaldante 1 secondo l’invenzione, oltre a facilitare l’accesso alla parete posteriore, come da arte nota, permette di privilegiare l’emissione della radiazione infrarossa verso direzioni modificabili a cura dell’utente. 1

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI Riv. 1 Elemento scaldante (1, 1b) per riscaldamento d’ambiente comprendente: - un emettitore (101) atto a cedere calore all’ ambiente in cui si trova sia per convezione naturale che per irraggiamento nell’ infrarosso, mezzi di rotazione (2) atti a - vincolare ad una parete (301) l’elemento scaldante (1) - ed a permetterne la rotazione caratterizzato dal fatto che detta rotazione è consentita durante le condizioni operative in misura sufficiente a modificare la direzione di massima intensità della radiazione infrarossa emessa dall’elemento scaldante (1, 1b) medesimo. Riv.
  2. 2 Elemento scaldante (1, 1b) secondo la precedente rivendicazione caratterizzato dal fatto di consistere in un corpo allungato la cui dimensione longitudinale (L) è almeno pari a due volte le sue dimensioni trasversali (T). Riv.
  3. 3 Elemento scaldante (1, 1b) secondo qualsiasi rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che detto elemento scaldante (1, 1b) è un corpo (1) a sezione trasversale sostanzialmente triangolare. Riv.
  4. 4 Elemento scaldante (1) secondo la precedente rivendicazione caratterizzato dal fatto che detta radiazione infrarossa emessa è concentrata in direzioni preferenziali sostanzialmente delimitate dai piani di due deflettori (104a, 104b) - posti ai lati di detto emettitore (101) - ed estesi da detto emettitore (101) secondo due direzioni divergenti a partire dall’estremità posteriore dell’elemento scaldante (1). Riv.
  5. 5 Elemento scaldante (1) secondo la precedente rivendicazione caratterizzato dal fatto che detti deflettori (104a, 104b) prevedono superfici interne riflettenti la radiazione infrarossa. Riv.
  6. 6 Elemento scaldante (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente dalla 3 in poi caratterizzato dal fatto di comprendere ulteriormente uno schermo (105) atto a chiudere frontalmente l’elemento scaldante (1) stesso, - pur permettendo il passaggio della radiazione infrarossa. Riv.
  7. 7 Elemento scaldante (1) secondo la precedente rivendicazione 6 caratterizzato dal fatto che detto schermo (105) è costruito in materiale trasparente alla radiazione infrarossa. Riv.
  8. 8 Elemento scaldante (1) secondo la precedente rivendicazione 6 caratterizzato dal fatto che detto mezzo (105) è uno schermo forato così da garantire una sufficiente superficie libera per il passaggio della radiazione infrarossa. Riv.
  9. 9 Elemento scaldante (1, 1b) secondo le rivendicazioni 1 o 2 caratterizzato dal fatto che detto elemento scaldante (1, 1b) è un corpo (1b) a pianta sostanzialmente rettangolare. Riv.
  10. 10 Elemento scaldante (1, 1b) secondo qualsiasi rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che detti mezzi di rotazione (2) sono preferibilmente cerniere poste posteriormente all’elemento scaldante (1, 1b) ed in particolare all’estremità superiore ed all’estremità opposta inferiore di detto elemento scaldante (1, 1b) e fissate tramite mezzi noti ad una parete (301). Riv.
  11. 11 Elemento scaldante (1, 1b) secondo qualsiasi rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto di essere dotato di alette (103) che aumentano la superficie di scambio termico per convezione naturale e quindi l’efficienza dello scambio termico con l’ambiente circostante. Riv.
  12. 12 Elemento scaldante (1, 1b) secondo qualsiasi rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto di essere un corpo scaldante di tipo elettrico. Riv.
  13. 13 Elemento scaldante (1, 1b) secondo qualsiasi rivendicazione precedente esclusa la 12 caratterizzato dal fatto di essere un corpo scaldante di tipo idraulico. Riv.
  14. 14 Batteria (3) per riscaldamento d’ambiente caratterizzata dal fatto di comprendere uno o più elementi scaldanti (1, 1b) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti. Riv.
  15. 15 Batteria (3) per riscaldamento d’ambiente secondo la rivendicazione precedente caratterizzata dal fatto che sono previsti almeno due di detti elementi scaldanti (1, 1b) essendo gli elementi scaldanti (1, 1b) medesimi disposti adiacenti con passo (P) ed essendo detto passo (P) almeno il doppio della dimensione secondo l’asse (B-B) di detti elementi scaldanti (1).
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