ITAN20010039A1 - Matrice di piegatura regolabile, in particolare per presse di piegatura - Google Patents

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    • B21DWORKING OR PROCESSING OF SHEET METAL OR METAL TUBES, RODS OR PROFILES WITHOUT ESSENTIALLY REMOVING MATERIAL; PUNCHING METAL
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Description

DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:
MATRICE Di PIEGATURA REGOLABILE. IN PARTICOLARE PER PRESSE DI PIEGATURA·
II presente trovato si riferisce alla piegatura meccanica di semilavorati metallici quali lamiere, barre ed altri elementi similari, e, più in particolare, concerne una matrice di piegatura regolabile, in particolare per una pressa piegatrice.
Le presse per piegatura meccanica di elementi metallici notoriamente conprendono matrici, sostenute da un bancale, le quali sono sostanzialmente conformate a “V” ed atte a sostenere a loro volta l’elemento da piegare in opposizione alla spinta che viene esercitata centralmente all’elemento da un punzone piegatore.
Per variare l’interasse tra le zone di appoggio sulla matrice degli elementi da piegare, sono note delle matrici in cui due semimatrici indipendenti e mobili, possono essere posizionate a distanza variabile una dall’altra per fornire in combinazione tra loro un appoggio nel quale la “V” è più o meno aperta a seconda delle necessità.
Attualmente, la regolazione di distanza delle semimatrici viene ottenuta mediante un sistema di cunei meccanizzati disposti tra le semimatrici ed il bancale. I cunei, infatti uniscono alla possibilità di regolazione della distanza, anche la capacità di trasmettere al bancale le intense sollecitazioni meccaniche che, durante l’uso della pressa, si scambiano tra punzone e matrice.
I cunei sono disposti tra spalle parallele, verticali e contrapposte delle semimatrici e del bancale; lavorano in coppia tra loro, reagendo contro dette spalle; e sono distribuiti ad intervalli regolari longitudinalmente alle semimatrici.
L’angolo di inclinazione dei cunei e del corrispettivo controcuneo di ciascuna coppia è costruttivamente limitato a pochi gradi. Infatti, non possono essere utilizzati cunei che abbiano inclinazioni superiori a 7-8°, poiché tali inclinazioni renderebbero il meccanismo reversibile, e quindi inutilizzabile.
In considerazione di ciò, per avere un campo di regolazione della distanza tra le semimatrici di ampiezza accettabile, è necessario disporre di cunei piuttosto lunghi. Correlata a tale lunghezza è altresì la distanza minima che, costruttivamente deve intercorrere tra le varie coppie di cunei, che si succedono longitudinalmente alla semimatrice di competenza, per evitare l'interferenza meccanica durante la regolazione di distanza delle semimatrici,
In conseguenza degli aspetti geometrici e meccanici, sopra richiamati, le matrici di costruzione nota sono il frutto di un compromesso progettuale atto a mediare aspetti diversi, in conflitto tra loro. Tale compromesso, peraltro, non può prescindere anche da un ulteriore elemento rappresentato dal fatto che, il funzionamento stesso di un cuneo ed un controcuneo ad esso accoppiato implica una variazione continua della superficie di contatto tra cuneo e controcuneo. Ebbene, nel caso in cui la superficie di accoppiamento raggiunge la minima estensione si possono raggiungere tra cuneo e controcuneo dei limiti strutturali connessi con il raggiungimento di pressioni di contatto eccessive per la resistenza locale del materiale costitutivo dei cunei.
Per i motivi sopra esposti, le soluzioni note presentano dunque dei limiti tecnici praticamente insuperabili. Infatti, per raggiungere una distanza minima predefinita tra le semimatrici, senza che si abbia un’insufficiente superficie di contrasto tra cuneo e controcuneo, è necessario costruire cunei molto lunghi. Ma cunei molto lunghi implicano altrettanto ampi intervalli tra le coppie contigue di cunei che si susseguono lungo la matrice. Intervalli variabili ed ampi, che oltre ad influenzare le dimensioni di ingombro longitudinale delta matrice, influenzano anche la deformabilità elastica delle spalle implicando nella matrice o nella pressa che la utilizza, deformazioni che condizionano a loro volta da un lato la costruzione stessa della matrice e della pressa e dall’altro la precisione di esecuzione della piegatura stessa.
Scopo del presente trovato è dunque quello di superare i limiti caratteristici delle matrici di piegatura utilizzate nelle presse piegatrici note mediante un diverso e più vantaggioso meccanismo di regolazione della distanza delle semimatrici e di trasmissione dello sforzo tra prunzone e matrice.
In accordo con l'invenzione, tale scopo viene raggiunto da una matrice di piegatura, in particolare per una pressa piegatrice, comprendente una coppia di semimatrici, sostenute da un bancale, atte a sostenere a loro volta un elemento da defomare permanentemente in opposizione alla spinta esercitata da un punzone piegatore, caratterizzata dal fatto di comprendere per almeno una di dette semimatrici, due dentiere, rispettivamente associate alla semimatrice e al bancale, provviste di almeno una coppia di denti obliqui, affiancati, le quali dentiere sono associate in contrapposizione tra loro con denti dell’una inseriti tra i denti dell’altra, detti denti essendo corrispondentemente accoppiati su almeno due piani di contatto paralleli ed obliqui, ingranando tra loro in modo atto a variare la distanza intercorrente tra le semimatrici in corrispondenza della traslazione relativa delle dentiere effettuata longitudinalmente alle semimatrici medesime.
La presenza di almeno due coppie di denti in presa consente di avere, a parità di ogni altra condizione con i sistemi utilizzati nelle applicazioni note, un raddoppio della estensione della superficie di contatto lungo la quale i denti si trasmettono le forze scambiate tra punzone e matrice.
Tuttavia, se le dentiere sono provviste di più coppie di denti, mutuamente affiancati, si possono ottenere tante superlici di contatto parallele quante si voglia.
Il che permette di ottenere la superfìci di contatto totale di estensione adatta alla propria applicazione, senza per questo soggiacere ad alcun vincolo geometrico correlato alla inclinazione dei denti e allo sviluppo logitudinale dei denti medesimi,
Se poi si fa in modo che le coppie - singole o multiple - di denti che si susseguono longitudinalmente alle semimatrici abbiano i denti estesi in modo tale da sovrapporsi le proprie proiezioni longitudinali, la reazione conseguente ai carichi scambiati tra i denti che viene scaricata sulle spalle del bancale o delle semimatrici, può essere uniformemente distribuita sulla lunghezza in modo da indurre minori deformazioni delle parti sotto carico: ciò a beneficio, sia della resistenza strutturale della semimatrice o della pressa che la utilizza, sia della precisione meccanica della piegatura.
Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sottoriportate ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, die ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
- la figura 1 è una vista prospettica di insieme di una pressa piegatrice conforme all’invenzione, schematicamente rappresentata;
- la figura 2 è una vista prospettica della pressa piegatrice di figura 1, rappresentata con alcune parti asportate per meglio evidenziarne delle altre.
Con riferimento agli uniti disegni, in figura 1 viene rappresentata una pressa piegatrice per piegare elementi 4 metallici, genericamente rappresentati da lamiere, barre o analoghi semilavorati. La pressa, globalmente indicata con 1 , essenzialmente comprende, al di sopra di un bancale 3 di supporto, una matrice di piegatura 17, conformata a “V”, dotata di una coppia di semimatrici 2, atte a sostenere un elemento 4 da deformare permanentemente, in opposizione alla spinta esercitata da un punzone 6 piegatore.
Ciascuna delle semimatrici 2 comprende due dentiere 7a,7b contrapposte (figura 2), rispettivamente associate alla semimatrice 2 e al bancale 3, le quali sono provviste di coppie di denti 8 obliqui, affiancati, tra loro.
Le dentiere 7a,7b sono associate in contrapposizione tra loro ed ingranano con denti 8 dell’una inseriti tra i denti 8 dell’altra ed accoppiati, contemporaneamente, su due o più piani 9 di contatto, laterali, paralleli tra loro ed obliqui.
Le coppie di denti 8 si susseguono inoltre, longitudinalmente alle semimatrici 2, con parziale sovrapposizione delle proiezioni longitudinali dei propri denti 8; ciò essendo rilevabile facilmente dalla figura 2 in cui si nota che l’estremità terminale 18 di un dente 8 di una generica coppia si protrae, in senso longitudinale alla dentiera 7b, oltre alla estremità iniziale 19 del corrispondente dente 8 della coppia di denti 8 contigua e successiva a quella presa in considerazione.
Ancora dalla figura 2, è possibile rilevare che le dentiere 7a,7b prevedono che i denti 8 siano affiancati a due a due tra loro: ma come sarà più evidente nel seguito una tale configurazione deve considerarsi del tutto indicativa e non limitativa, giacché, restando nel medesimo concetto realizzativo, le dentiere 7a e 7b possono essere realizzate affiancando convenientemente tra loro anche ranghi multipli di coppie di denti 8 obliqui affiancati tra loro.
Le dentiere 7b associate al bancale 3 sono portate unitariamente da una prima slitta 11 la quale è traslabile rispetto al bancale 3 longitudinalmente alle semimatrici 2 per effetto di mezzi di azionamento che comprendono, ad esempio, una coppia vitemadrevite 15,16 operativamente interposta tra la prima slitta 11 medesima ed il bancale 3.
Sovrapposta alla prima slitta 11, è collocata una seconda slitta 16 atta a permettere la traslazione delie semimatrici 2 lungo una traiettoria di movimento ortogonale alla prima slitta 11.
Tale seconda slitta 16 comprende in particolare una coppia di guide 13 fissate al bancale 3, superiormente alla prima slitta 11. A riscontro delle guide 13, ciascuna se mi matrice 2 è traslabile parallelamente a sé stessa, scorrendo in appoggio sopra il bancale 3.
In uso, a seguito della traslazione della prima slitta 11 rispetto al bancale 3 effettuata longitudinalmente alle seminatrici 2 e per effetto del'ingranamento delle dentiere 7a e 7b, si produce la contestuale traslazione delle semimatrici 2 rispetto alle rispettive guide 13 fisse; traslazione che, a secondo del verso di movimento della prima slitta 11, porta ad avvicinare o ad allontanare corrispondentemente le semimatrici 2 lungo una direzione 10 di movimento trasversale alle stesse variandone registrabilmente la distanza relativa, tra esse intercorrente,
II trovato raggiunge pienamente i risultati attesi con prestazioni decisamente superiori a quelle caratteristiche della tecnica nota, sia in termini di maggiore capacità di carico della matrice, sia in termini di ampiezza di regolazione della distanza tra le semimatrici componenti di detta matrice.
La soluzione sopra descritta consente anche di realizzare semimatrici di dimensioni di ingombro limitate in direzione longitudinale, richiedendo altresì, rispetto alla tecnica nota, l’impiego di un minor numero di parti componenti. Il che, unitamente alla relativa facilità di costruzione del trovato, consente di ottenere applicazioni costruttive più affidabili e relativamente più economiche.
Il trovato così concepito è suscettibile di evidente applicazione industriale; inoltre può essere oggetto di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo. Tutti i dettagli possono essere sostituiti altresì da elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Una matrice di piegatura, in particolare per una pressa piegatrice (1), comprende una coppia di semimatrici (2), sostenute da un bancale (3), atte a sostenere a loro volta un elemento (4) da deformare permanentemente in opposizione alla spinta esercitata da un punzone (6) piegatore, detta matrice (17) essendo caratterizzata dal fette di comprendere per almeno una di dette semimatrici (2), due dentiere (7a,7b), rispettivamente associate alla semimatrice (2) e ai bancale (3), provviste di almeno una coppia di denti (8) obliqui, affiancati, le quali dentiere (7a,7b) sono associate in contrapposizione tra loro con denti (8) dell’una inseriti tra i denti (8) dell’altra, detti denti (8) essendo corrispondentemente accoppiati su almeno due piani (9) di contatto paralleli ed obliqui, ingranando tra loro in modo atto a variare la distanza intercorrente tra le semimatrici (2) in corrispondenza della traslazione relativa delle dentiere (7a,7b) effettuata longitudinalmente alle semimatrici (2) medesime.
  2. 2. Matrice, secondo la rivendicazione 1 , caraterizzata dal fato che dette coppie di denti (8) si susseguono longitudinalmente a dette semimatrici (2) con parziale sovrapposizione delie proiezioni longitudinali dei propri denti (8).
  3. 3. Matrice, secondo la rivendicazione 1 o 2, caraterizzata dal fatto che dette due dentiere (7a,7b) contrapposte sono associate a ciascuna delle semimatrici (2).
  4. 4. Matrice, secondo la rivendicazione 1, 2 o 3, caraterizzata dal fette che dette dentiere (7a,7b) comprendono una pluralità di dette coppie di denti (8) obliqui affiancati.
  5. 5. Matrice, secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che detta una o ciascuna dentiera (7b) associata al bancale (3) è traslabile rispetto al bancale (3), in direzione longitudinale alle semimatrici (2), detta una o ciascuna dentiera (7a) delle semimatrici (2) essendo corrispondentemente traslabile in una direzione trasversale (10) a dette semi matrici (2).
  6. 6. Matrice, secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto di comprendere una prima slitta (11), traslabile longitudinalmente alle semimatrici (2), la quale sostiene solidalmente dette una o ciascuna dentiera (7b) relativa al bancale (3), ed una seconda slitta (16) sovrapposta alla prima slitta (11) atta a permettere la traslazione di dette semimatrici (2) ortogonalmente a detta prima slitta (11) e contestualmente al movimento relativo di detta una o ciascuna coppia di dentiere (7a,7b).
  7. 7. Matrice, secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che detta seconda slitta (16) include una coppia di guide (13) fissate al bancale (3), superiormente alla prima slitta (11), a riscontro delle quali detta una o ciascuna semimatrice (2) è traslabile parallelamente a sé stessa, corrispondentemente alla traslazione della prima slitta (11).
  8. 8. Matrice, secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che detta prima slitta (11) supporta due dette dentiere (7b) rispettivamente associate a corrispondenti dentiere (7a) delle semimatrici (2), essendo previsti per azionare la traslazione della prima slitta (11).
  9. 9. Matrice, secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di azionamento comprendono una coppia vitemadrevite (15,16) operativamente interposta tra dette prima slitta (11) e detto bancale (3).
  10. 10. Pressa piegatrice caratterizzata dal fatte di comprendere una matrice (17) di piegatura, secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni.
  11. 11. Matrice e pressa, secondo le rivendicazioni precedenti e secondo quanto descritto ed illustrato con riferimento alle figure degli uniti disegni e per gli accennati scopi.
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