IT9046904A1 - Cilindro-pistone pneumatico o idraulico, telescopico e a doppio effetto - Google Patents

Cilindro-pistone pneumatico o idraulico, telescopico e a doppio effetto Download PDF

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DESCRIZIONE
di Brevetto per Invenzione Industriale per il trovato avente per titolo: "CILINDRO-PISTONE PNEUMATICO O IDRAULICO, TELE-SCOPICO E A DOPPIO EFFETTO",
Il presente trovato riguarda un cilindro-pistone idraulico o pneumatico, telescopico del tipo che comprende:
- un cilindro esterno che comprende una testata anteriore, una testata posteriore e una camicia che definisce una prima camera cilindrica;
- uno o più (dipende dal numero degli stadi) cilindri interni, ciascuno comprendente uno stantuffo, che scorre nella prima camera e separa questa camera in una zona anteriore e in una zona posteriore, e uno stelo tubolare, posto nella zona anteriore della prima camera ed atto a fuoriuscire da questa, il quale definisce al proprio interno una seconda camera cilindrica;
- uno stantuffo interno, che scorre entro la seconda camera e che separa questa in una zona anteriore e in una zona posteriore, e
- uno stelo interno solidale allo stantuffo interno, posto nella zona posteriore della seconda camera ed atto a fuoriuscire da questa.
Nei cilindri-pistoni di tipo noto, per produrre l'uscita dei vari steli, è prevista una connessione sulla testata posteriore per l'alimentazione del fluido operativo, mentre gli stantuffi dei cilindri interni pongono in comunicazione la zona posteriore della prima camera con le zone posteriori delle seconde camere; il fluido, con una sola connessione sulla testata posteriore, produce l'uscita di tutti gli steli.
I cilindri-pistoni di tipo noto sono praticamente tutti del tipo a semplice effetto, cioè atti a fornire una spinta solamente nella fase di uscita degli steli; la fase di rientro degli steli è invece inattiva e avviene mediante una forza esterna che li spinge a rientrare.
Per produrre il rientro attivo degli steli, ossia per realizzare un cilindro-pistone a doppio effetto e telescopico, è noto realizzare una connessione con ciascuna zona anteriore delle camere e dette connessioni comportano tubi esterni, per il collegamento con la sorgente del fluido in pressione, che si muovono con gli steli.
Ciò produce inconvenienti vari, in particolare ingombri causati dai detti tubi esterni, al punto che in pratica è raro l'utilizzo di cilindri-pistoni telescopici a doppio effetto. Scopo del presente trovato è di realizzare un cilindro-pistone del tipo sopra descritto, che sia a doppio effetto e che preveda una sola connessione con la sorgente del fluido, prevista sulla testata anteriore, per realizzare il rientro degli steli.
Altro scopo del presente trovato è di realizzare un cilindro-pistone in cui, nell'uscita e nel rientro, i vari steli si muovano in modo dolce e pressoché contemporaneamente l’uno con l'altro e senza provocare brusche variazioni o interruzzioni nel movimento dello stelo interno.
Altro scopo del presente trovato è di realizzare un cilindro-pistone che, nel funzionamento, sia atto a realizzare lo smorzamento delle velocità dei vari stantuffi nel tratto finale di corsa, sia nella fase dì uscita che nella fase di rientro degli steli.
Detti scopi sono raggiunti dal cilindro-pistone del tipo descritto, così come si caratterizza nelle rivendicazioni. Il trovato viene esposto in dettaglio nel seguito con l'aiuto delle allegate figure che ne illustrano una forma di attuazione.
Le FIGG. 1A e 1B, mostrano rispettivamente la parte anteriore e la parte posteriore di una sezione assiale del cilindro, dette figure essendo complementari tra loro.
Le FIGG. 2 e 3, mostrano in modo schematico alcuni particolari delle FIGG. 1A e 1B con gli organi in posizioni reciprocamente diverse.
Il cilindro-pistone illustrato comprende essenzialmente un cilindro esterno 10, un cilindro interno 20 e uno stelo interno 32 con relativo stantuffo 31 solidale a esso.
Il cilindro esterno 10 comprende una testata anteriore 11, una testata posteriore 12 e una camicia 13 che definisce una prima camera cilindrica 1.
Il cilindro interno 20 comprende uno stantuffo 21 che scorre a tenuta nella camera 1 e che separa questa camera 1 in una zona anteriore la {rispetto allo stantuffo stesso) e in una zona posteriore lb; comprende inoltre uno stelo tubolare 22, posto nella zona anteriore la della camera 1 e atto a fuoriuscire da questa, il quale definisce al proprio interno una seconda camera cilindrica 2.
Lo stantuffo interno 31 scorre a tenuta nella seconda camera 2 e separa questa camera 2 in una zona anteriore 2a e in una zona posteriore 2b; lo stelo 32 è posto nella zona anteriore 2 ed è atto a fuoriuscire da questa.
Nel funzionamento, le zone la e lb aumentano e rispettivamente diminuiscono il proprio volume da un valore massimo ad un valore minimo molto piccolo e viceversa, in funzione del movimento dello stantuffo 21. Lo stesso avviene per le zone 2a e 2b in funzione del movimento dello stantuffo 31.
Nelle FIGG. 1A e 1B, poiché gli steli 22 e 32 sono compietamente rientrati, le zone la e 2a presentano volume massimo e, all'inverso, le zone lb e 2b presentano volume minimo. Il cilindro interno 20 scorre a tenuta attraverso la testata anteriore 11 e comprende anch'esso una testata anteriore 23, che chiude anteriormente la camera 2 e attraverso la quale scorre a tenuta lo stelo 32. Sulla superficie cilindrica degli stantuffi 21 e 31 sono previste guarnizioni 3 di tenuta e boccole-cuscinetto 4 di guida che vengono a contatto con la superficie cilindrica interna della camicia 13 o della camera 2; sulle superfici interne delle testate 11 e 23 sono previste altre guarnizioni 3 e boccole-cuscinetto 4 che vengono a contatto con la superficie cilindrica esterna dello stelo tubolare 22 e rispettivamente del-lo stelo interno 32. Secondo il trovato, è prevista una prima connessione di alimentazione/scarico del fluido operativo posta sulla testata posteriore 12 e comunicante con la zona posteriore Ib della prima camera 1; inoltre lo stantuffo 21 possiede passaggi interni per la comunicazione tra la zona posteriore lb della prima camera 1 e la zona posteriore 2b della seconda camera 2.
Una seconda connessione di scarico/alimentazione del fluido operativo è posta presso la testata anteriore 11 e comunica con la zona anteriore la della prima camera 1.
Il cilindro interno 20 comprende una camicia cilindrica esterna 24, che definisce la superficie cilindrica esterna dello stelo tubolare 22, e una camicia cilindrica 25 interna e coassiale con la camicia 24, che definisce la superficie cilindrica della seconda camera 2; tra le due camicie 24 e 25 è definita una sottile intercapedine tubolare 26, chiusa all'estremità anteriore dalla testata 23 e chiusa alla estremità posteriore dallo stantuffo 21; la camicia esterna 24 comprende uno (o più) foro 28 di comunicazione tra la zona anteriore la della camera 1 e l'intercapedine 26, che è posto presso l'estremità anteriore della camicia esterna 24 in posizione tale che non fuoriesce mal dalla zona di camera la, nemmeno quando lo stelo 22 è completamente sfilato; la camicia interna 25 comprende uno o più fori 29 e 29' di comunicazione tra l'intercapedine 26 e la zona anteriore 2a della camera 2; i fori 29 sono posti presso l'estremità anteriore della camicia interna 25 in posizione tale che non fuoriescono mai dalla zona anteriore 2a della camera 2, nemmeno quando lo stelo 32 è completamente sfilato.
La testata posteriore 12 comprende un corpo 14 sporgente assialmente per un determinato tratto nella zona posteriore lb della camera 1 e lo stantuffo 21 comprende una corrispondente cavità assiale 27 atta ad accoppiarsi con tenuta, tramite guarnizioni di tenuta 271, con il corpo sporgente 14. L'accoppiamento a tenuta del corpo sporgente 14 entro la cavità 27 divide la zona posteriore lb della camera 1 in una porzione centrale l'b, delimitata all'interno della cavità 27, e in una porzione l"b periferica definita attorno al corpo sporgente 14 (si veda in particolare la FIG. 2). In FIG. 2 è illustrato con linea continua lo stantuffo 21 in una posizione in cui il corpo 14 sta per abbandonare oppure sta per iniziare l'accoppiamento con la cavità 27.
Lo stantuffo 21 comprende Inoltre una comunicazione 41 che collega la porzione centrale l'b di camera con la zona posteriore 2b della camera 2 tramite una valvola unidirezionale 42 che impedisce il passaggio del fluido quando questo è diretto nel verso dalla camera 1 alla camera 2 (verso sinistra nelle figure); mentre il passaggio è libero nel senso inverso. Inoltre il corpo sporgente 14 comprende un condotto assiale 43, relativamente ampio, che lo attraversa e che collega la porzione centrale l'b di camera alternativamente con l'ingresso e con l'uscita del fluido operativo nella testata 12.
In dettaglio, il condotto 43 comunica con una camera centrale 44, ricavata nella testata 12, e questa comunica con una camera 45 a sua volta comunicante con un manicotto di giunzione 46, che conduce in scarico, e con un condotto 47 di entrata del fluido operativo; entro la camera 45 è posto un otturatore scorrevole 48 che alternativamente chiude la comunicazione con il manicotto 46 o con il condotto 47.
La connessione di alimentazione/scarico comprende (oltre al condotto 43 e alla camera 44) una prima comunicazione, in parallelo con il condotto assiale 43, che collega l’entrata 47 del fluido operativo con la porzione periferica l"b di camera tramite una valvola 49 atta a regolare la luce di passaggio del fluido per produrne la strozzatura; inoltre comprende una seconda comunicazione, in parallelo col condotto 43, che collega l'uscita del fluido operativo con la porzione periferica l"b di camera, tramite una valvola 51 atta a regolare la luce di passaggio del fluido per produrne la strozzatura.
In dettaglio detta prima comunicazione comprende un condotto 52 comunicante con la porzione l"b di camera e con la camera della valvola 49 e questa comunica anche con la camera centrale 44. Analogamente la detta seconda comunicazione comprende un condotto 53 comunicante con la porzione l"b di camera e con la camera della valvola 51 e questa comunica con la camera centrale 44. Sui condotti 52 e 53 sono previste rispettive valvole 54 e 55 unidirezionali che impediscono il passaggio del fluido nel senso diretto verso la camera 44 e rispettivamente diretto verso la porzione l"b di camera. Lo stantuffo 21 prevede un canale 56 di passaggio del fluido, avente una luce calibrata relativamente piccola in guisa da strozzare il passaggio del fluido, il quale collega la zona posteriore 2b della camera 2 con la porzione centrale l'b di camera, in FIG. 1A, il canale 56 sbocca sulla sede della guarnizione 271 posta presso il fondo della cavità 27 e, attraverso questa sede, comunica con la zona racchiusa dalla cavità 27. La detta seconda connessione di scarico/alimentazione comprende una bocca di uscita/entrata ricavata sulla testata 11 e comunicante tramite una intercapedine prevista attorno alla camicia 24 con la camera 1.
La camicia interna 25 comprende un tratto estremo anteriore avente spessore maggiorato verso l'interno e tale da definire una cavità 252 assiale, attraversata dallo stelo 32 e avente diametro minore della restante porzione di camera 2. A sua volta, lo stelo 32 comprende un corrispondente tratto posteriore 321 (adiacente allo stantuffo 31) avente diametro maggiore del restante tratto di stelo 32 ed atto ad accoppiarsi con tenuta con la cavità assiale 252; questo accoppiamento divide la zona anteriore 2a della camera 2 in una porzione anteriore 2'a interna alla camera 252 e in una porzione 2"a posteriore a questa (si veda in particolare la FIG. 3). La tenuta tra 252 e 321 è assicurata da una guarnizione 253 solidale alla cavità 252 e posta presso l'ingresso di questa.
La camicia interna 25 prevede almeno un foro 29 di comunicazione tra la porzione 2'a di camera e l'intercapedine 26 e almeno un foro 29' di comunicazione tra la porzione 2"a di camera e l'intercapedine 26.
In dettaglio, secondo la forma realizzativa illustrata, la cavità 252 è ricavata nel tratto posteriore della testata anteriore 23 e questo tratto, unitamente alla camicia 25 definisce il detto tratto di camicia con spessore maggiorato. I fori 29 attraversano sia la camicia 25 vera e propria sia detto tratto tubolare di testata 23.
Preferibilmente il foro 29' ha luce calibrata relativamente piccola In guisa da strozzare il passaggio dalla porzione posteriore 2 "a di camera alla intercapedine 26.
Il funzionamento del trovato avviene nel modo che segue. Si supponga che inizialmente gli steli 22 e 32 siano completamente rientrati entro le rispettive camere (come illustrato nelle FIGG. 1A e 1B); in questa configurazione, il volume delle porzioni di camera l'b e l"b e della zona 2b possiede il valore minimo mentre il volume delle zone la e 2a possiede il valore massimo.
Si supponga ora di porre il condotto 47 in comunicazione con la sorgente del fluido operativo, ad esempio aria in pressione, e di porre la bocca 50 in scarico, eventualmente in scarico attraverso una valvola esterna (non illustrata) atta a strozzare il flusso di aria uscente.
L'aria in pressione che entra attraverso l'entrata 47 spinge l’otturatore 48 a chiudere il manicotto 46 aprendo così il passaggio verso la camera 44; da qui l'aria, attraverso il condotto 43 e la comunicazione 41, entra nella zona 2b ponendo questa in pressione e determinando il movimento in sfilamento dello stantuffo 31 - stelo 32 rispetto al cilindro interno 20; e questo movimento è eventualmente contrastato da una forza esterna contraria.
Nello stesso tempo l'aria attraversa la valvola 49 ed entra nella porzione periferica l"b di camera ponendo questa in pressione e determinando il movimento in sfilamento dello stantuffo 21 - stelo 22 rispetto al cilindro esterno 10. Il condotto 53 è invece inattivo poiché la valvola 55 ne chiude il passaggio. Tuttavia l'inizio del movimento dello stantuffo 21 avviene un poco in ritardo rispetto allo stantuffo 31 poiché il flusso d'aria che entra nella porzione l"b di camera viene strozzato dalla valvola 49.
Dopo che la cavità 27 ha lasciato il corpo sporgente 14 (come illustrato con linea a tratti in FIGG. 2) l'intera zona posteriore lb è investita direttamente e allo stesso modo dal fluido di aria uscente attraverso il condotto 43.
Nel frattempo, l’aria presente nella zona anteriore la di camera si scarica alla bocca 50 direttamente mentre l'aria presente nella zona anteriore 2a si scarica attraverso i fori 29, l'intercapedine 26 e il foro 28.
Verso la fine della corsa dello stelo 32, il tratto 321 si accoppia a tenuta con la guarnizione 253 (come illustrato in FIG. 3); dall'inizio di questo accoppiamento, la porzione di camera 2"a viene separata dalla porzione 2'a e pertanto l'aria presente in essa si scarica solamente attraverso il foro 29’; e poiché questo foro strozza il passaggio del fluido, il tratto finale della corsa dello stantuffo 31 risulta in questo modo frenato, come appunto si desidera. La corsa dello stantuffo 21 può venire frenata ponendo appositi mezzi di strozzatura a valle della bocca 50. Inoltre lo stantuffo 21 viene provvisto di un elemento paracolpi 211 che ne ammortizza lo urto contro la testata 11.
Volendo produrre il rientro degli steli, si pone la bocca 50 in comunicazione con la sorgente del fluido e si esclude il condotto 47.
L'aria in pressione, attraverso la bocca 50, entra nella zona anteriore la ponendola in pressione e determinando il movimento di rientro dello stantuffo 21 - stelo 22 nel cilindro esterno 10. Nel frattempo l’aria in pressione, attraverso il foro 28, l'intercapedine 26 e i fori 29 e 29’ entra nelle porzioni di camera 2'a e rispettivamente 2"a ponendole in pressione e determinando il movimento di rientro dello stantuffo 31 - stelo 32 all'interno del cilindro interno 20. Dopo che il tratto 321 ha lasciato la cavità 252, l'intera zona anteriore 2a è investita allo stesso modo dall’aria che entra attraverso i fori 29 (principalmente) e i fori 29'. Nel frattempo, l'aria presente nella zona posteriore lb si scarica attraverso il condotto 43 che comunica con la camera 45; qui, l'otturatore 48, in questa fase di rientro, è spinto a chiudere il condotto 47 mentre resta del tutto aperto il manicotto di scarico 46.
Verso la fine della corsa di rientro dello stantuffo 21, la cavità 27 si accoppia con il corpo 14. Dall'inizio di questo accoppiamento, la porzione di camera l"b viene separata dalla porzione l'b e l'aria presente in essa si scarica solamente attraverso il condotto 53, la valvola 51 e il manicotto 46; e poiché questo scarico viene strozzato dalla valvola 49 il tratto finale di corsa dello stantuffo 21 risulta in questo modo frenato, come appunto si desidera. L'aria presente nella porzione di camera l'b si scarica invece direttamente attraverso il condotto 43.
L'aria presente nella zona posteriore 2b della camera 2 si scarica, attraverso il canale 56, nella porzione di camera l'b e da qui perviene allo scarico attraverso il condotto 43; la comunicazione 41, in questa fase, è invece chiusa dalla valvola 42. Poiché il canale 56 strozza il passaggio del fluido, la corsa dello stantuffo 31 risulta frenata, almeno in parte. Inoltre lo stantuffo 31 viene provvisto di un elemento paracolpi 34 che ne ammortizza l'urto contro lo stantuffo 21. Ovviamente si può influire sulle velocità di movimento del vari stantuffi regolando le valvole 49 e 51 e le eventuali valvole di strozzatura sulle uscite del fluido, oppure calibrando nel modo opportuno le varie luci condotti e canali di passaggio del fluido posti all'interno del cilindro-pistone.
Il trovato raggiunge gli scopi che si prefigge elencati in preambolo. In particolare, poiché prevede una sola bocca di connessione per il rientro degli steli, risulta avere un ingombro modesto e risulta privo di tubi flessibili esterni ingombranti e che portano impiccio, soprattutto nel caso in cui il cilindro-pistone debba venire alloggiato in spazi ristretti. Inoltre si è constatato che nel funzionamento, il movimento dei vari steli avviene in modo dolce costante e contemporaneo e il movimento dello stelo interno 32 risulta del tutto continuo.
Vale infine sottolineare che, per il corretto funzionamento, è importante che il volume dell'intercapedine 26 sia il minore possibile, ciò compatibilmente con esigenze costruttive e con l'esigenza che il fluido possa attraversare senza ostacoli detta intercapedine.
Anche se nell'esempio di realizzazione illustrato e descritto il cilindro-pistone presenta un solo cilindro interno 20 è ovvio che il trovato è rivolto anche al caso in cui il numero di tali cilindri sia superiore. Ovviamente le caratteristiche descritte si ripetono per tutti i cilindri interni 20 che siano previsti. In particolare, tra ciascun cilindro e quello ad esso direttamente interno, può venire previsto un corpo sporgente, solidale al cilindro più esterno, e una corrispondente cavità, ricavata nel cilindro piu interno, in guisa da realizzare gli stessi effetti che si ottengono con i descritti corpo sporgente 14 e cavità assiale 27. Lo stesso vale anche per il tratto di stelo 321 e la corrispondente cavità 252.

Claims (7)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Cilindro-pistone pneumatico o idraulico, telescopico e a doppio effetto, del tipo comprendente: - un cilindro esterno (10) che comprende una testata anteriore (11), una testata posteriore (12) ed una camicia (13) che definisce una prima camera cilindrica (1); - almeno un cilindro interno (20) che comprende uno stantuffo (21) che scorre entro detta prima camera (1) e che separa questa camera (1) in una zona anteriore (la) e in una zona posteriore (lb),e uno stelo tubolare (22) posto nella zona anteriore (la) della prima camera (1) e atto a fuoriuscire da questa, detto stelo tubolare (22) definendo una seconda camera cilindrica (2); - uno stantuffo interno (31) che scorre entro detta seconda camera (2) e separa questa camera (2) in una zona anteriore (2a) e in una zona posteriore (2b); - uno stelo interno (32) solidale allo stantuffo interno (21), posto nella zona anteriore (2a) della seconda camera (2) ed atto a fuoriuscire da questa; caratterizzato dal fatto che comprende: - una prima connessione di alimentazione/scarico del fluido operativo posta sulla testata posteriore (12) e comunicante con la zona posteriore (lb) della prima camera; - detto stantuffo (21) del cilindro interno (20) prevedendo passaggi interni per la comunicazione tra la zona posteriore (lb) della prima camera e la zona posteriore (2b) della seconda camera; - una seconda connessione di scarico/alimentazione del fluido operativo posta presso la testata anteriore (11), comunicante con la zona anteriore (la) della prima camera; per ogni cilindro interno (20), una camicia cilindrica esterna (24) che definisce la superficie esterna dello stelo tubolare (22), ed una camicia cilindrica (25), interna e coassiale con la camicia esterna (24), che definisce la superficie cilindrica della seconda camera (2); tra dette camicie interna (25) ed esterna (24) essendo definita una sottile intercapedine tubolare (26) chiusa alle proprie estremità anteriore e posteriore; detta camicia esterna (24) prevedendo almeno un foro (28) di comunicazione tra la zona anteriore (la) della prima camera (1) e detta intercapedine (26), posto presso l'estremita posteriore della camicia esterna (24) in posizione tale da non fuoriuscire dalla zona anteriore (la) della prima camera (1); - detta camicia interna (25) prevedendo almeno un foro (29) di comunicazione tra detta intercapedine (26) e la zona anteriore (2a) della seconda camera (2), posto presso l'estremità anteriore della camicia interna (25) in posizione tale da non fuoriuscire dalla zona anteriore (2a) della seconda camera (2).
  2. 2. Cilindro-pistone secondo la rivendicazione 1, caratratterlzzato dal fatto che: - la testata posteriore (12) comprende un corpo (14) sporgente assialmente per un determinato tratto nella zona posteriore (lb) della prima camera (1); - lo stantuffo (21) del cilindro interno (20) comprende una cavità assiale (27) atta ad accoppiarsi con tenuta con detto corpo sporgente (14), l'accoppiamento a tenuta del corpo sporgente (14) entro la detta cavità assiale (27) dividendo la zona posteriore (lb) della prima camera (1) in una porzione centrale (l'b), interna alla cavità assiale (27), e in una porzione periferica (l"b) definita attorno al corpo sporgente (14); - lo stantuffo (21) comprende inoltre un condotto (41) che collega detta porzione centrale (l'b) di camera con la zona posteriore (2b) della seconda camera (2) tramite una valvola unidirezionale (42) atta ad impedire il passaggio del fluido nel senso diretto dalla seconda camera (2) alla prima camera (1); - detto corpo sporgente (14) comprende un condotto assiale (43) che lo attraversa e che collega la detta porzione centrale (l'b) di camera alternativamente con l'entrata (47) e con l'uscita (46) del fluido operativo nella prima connessione.
  3. 3. Cilindro-pistone secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta prima connessione comprende una comunicazione (52), in parallelo col detto condotto assiale (43), che collega l'entrata (47) del fluido operativo con la porzione periferica (l"b) della zona posteriore (lb) della camera (1), tramite mezzi a valvola (49) atti a regolare la luce di passaggio del fluido.
  4. 4. Cilindro-pistone secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta prima connessione comprende una comunicazione (53) in parallelo col detto condotto assiale (43), che collega l'uscita (46) del fluido operativo con la porzione periferica (l"b) della zona posteriore (lb) della prima camera (1) tramite mezzi a valvola (51) atti a regolare la luce di passaggio del fluido.
  5. 5. Cilindro-pistone secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che lo stantuffo (21) del cilindro interno (20) comprende un canale (56) di passaggio avente luce calibrata relativamente piccola in guisa da strozzarne il passaggio del fluido, detto canale (56) collegando la zona posteriore (2b) della seconda camera con la porzione centrale (l'b) della zona posteriore (lb) della camera (1).
  6. 6. Cilindro-pistone secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che: - detta camicia cilindrica interna (25) comprende un tratto estremo anteriore avente spessore maggiorato verso l'interno atto a definire una cavità assiale (252), attraversata dallo stelo interno (32), avente diametro minore del restante tratto di camera (2); - lo stelo interno (32) comprende un corrispondente tratto estremo posteriore (321), avente diametro maggiore del restante tratto di stelo (22), atto ad accoppiarsi con tenuta con detta cavità assiale (252), l'accoppiamento a tenuta tra la cavità assiale (252) e il tratto posteriore di stelo (321) dividendo la zona anteriore (2a) della seconda camera (2) in una porzione anteriore (2'a) interna alla cavità assiale (252), e in una porzione (2"b) posteriore a questa; - la camicia interna (25) prevede almeno un passaggio (29) di comunicazione tra la detta porzione anteriore (2'a) di camera e la detta intercapedine (26) e almeno un passaggio di comunicazione (29') tra la detta porzione posteriore (2"a) di camera e la detta intercapedine (26).
  7. 7. Cilindro-pistone secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che almeno la comunicazione tra l'intercapedine (26) e la detta porzione anteriore (2'a) di camera oppure la detta porzione posteriore (2"a) di camera avviene tramite un foro (29) o (29') avente luce calibrata relativamente piccola in guisa da strozzare il passaggio del fluido.
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