IT9003525A1 - Dispositivo per perfusione monouso con protezione dell'ago a fine uso. - Google Patents

Dispositivo per perfusione monouso con protezione dell'ago a fine uso.

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Description

DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:
DISPOSITIVO PER PERFUSIONE MONOUSO CON PROTEZIONE DELL'A-GO A FINE USO.
RIASSUNTO
Il dispositivo per perfusione monouso comprende, nell'ordine, reciprocamente vincolati e tra loro comunicanti, un raccordo (1) di collegamento ad un tubo di alimentazione di un liquido per perfusione, un tubino di collegamento (2) ed un ago (3) provvisto di due alette flessibili (4) di presa manuale diametralmente opposte, od è provvisto, per proteggere l'ago (3) al termino del suo impiego, di una protezione tubolare (5) calzata liberamente scorrevole sul tubino (2) e provvista, a partire dalla sua estremità (7) rivolta verso l'ago (3), di due intagli longitudinali (6) diametralmente opposti nei quali vengono inserite le alette (4) dell'ago (3) fino a coprire completamente la punta di quest'ultimo; la protezione (5) è realizzata con materiale non forabile dall'ago (3) ma, nel contempo, sufficientemente elastico da consentire l'introduzione delle alette {4) nei propri intagli (6). (Fig. 1)
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha per oggetto un dispositivo per perfusione monouso con protezione dell'ago a fine uso .
Il continuo propagarsi di malattie contagiose ha portato a strutturare tutti quegli strumenti invasivi indispensabili per la cura dei pazienti in modo che essi, una volta utilizzati possano risultare totalmente innocui.
Ciò è molto importante soprattutto per il personale medico e paramedico che può ferirsi facilmente anche con oggetti che, all'apparenza non sono pericolosi.
E' il caso dei dispositivi per perfusione costituiti da un raccordo di collegamento ad un tubo di alimentazione di un liquido di perfusione e da un ago tra loro collegati tramite un tubino. L'ago è provvisto di una coppia di alette elastiche diametralmente opposte rispetto allo stesso ago per la sua presa manuale.
Prima dell'impiego del dispositivo per perfusione, sull'ago è calzato un cappuccio associato stabilmente alla struttura da cui si dipartono le alette.
Questo cappuccio, considerando che l'ago e la struttura cui è associato hanno dimensioni molto contenute per poter inserire l'ago in vena mantenendolo pressoché a contatto e parallelo alla pelle, ha anch'esso dimensioni alquanto contenute.
Ne deriva che spesso il cappuccio viene perso non appena rimosso dall'ago e, in ogni caso, esso risulta difficilmente riapplicabile all'ago con una certa sicurezza di non pungersi.
Il problema del pericolo di ferite può essere superato facilmente gettando l'intero dispositivo in un apposito contenitore subito dopo l'uso, ma ciò può risultare talvolta di difficile attuazione quando è necessario assovere più compiti quasi contemporaneamente e non si ha il tempo materiale di pensare alla propria incolumità, ad esempio perchè dalla propria rapidità dipende la vita di un paziente.
Questo aspetto è ancora più grave quando, come accennato all'inizio, il paziente in cura è affetto da malattie contagiose facilmente trasmissibili. Ovviamente, nel caso di un dispositivo per perfusione ciò sarebbe alquanto pericoloso in quanto il contagio attraverso l'ago avverrebbe tramite una ferita e non un semplice contatto.
Lo scopo del presente trovato è pertanto quello di strutturare il dispositivo per perfusione in modo tale che esso possa venire reso facilmente e rapidamente innocuo così da eliminare gli inconvenienti ora menzionati.
Il trovato, quale esso è caratterizzato dalle rivendicazioni, risolve il problema affrontato con un dispositivo per perfusione le cui caratteristiche e vantaggi risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e preferita, ma non limitativa, e nei quali:
la figura 1 illustra una vista laterale in scala ingrandita del dispositivo di perfuzione secondo il preente trovato;
le figure 2, 3 e 4 illustrano, in vista in pianta ed in scala ingrandita, l'ago e la relativa protezione del dispositivo di cui a fig. 1 in tre loro configurazioni successive al termine dell'impiego; e la figura 5 illustra una vista laterale in scala ridotta di figura 4 nelle quali il dispositivo è pronto ad essere gettato senza pericolo alcuno ed è illustrato in una sua diversa forma di realizzazione. Con riferimento alle figure allegate il dispositivo per perfusione secondo il presente trovato comprende un raccordo 1 collegabile ad un tubo di alimentazione di un liquido per perfusione ed un ago 3 tra loro reciprocamente collegati tramite un tubino 2.
Il raccordo 1, il tubino 2 e l'ago 3 sono tra loro comunicanti e reciprocamente vincolati in modo irrisolubile.
L'ago 3 è, a sua volta, costituito da una struttura tubolare 10 rigidamente collegata al tubino 2 e calzata solidalmente su un ago vero e proprio 11.
Dalla struttura 10 si dipartono, lungo direzioni diametralmente opposte, due alette flessibili 4 di presa manuale dell ' intero ago 3.
Completa il dispositivo per perfusione in oggetto un cappuccio 12 destinato ad essere calzato sull'ago 11 ed associato risolvibilmente alla struttura 10.
In conformità col presente trovato, sul tubino 2 è calzato liberamente scorrevole una protezione tubolare 5 presentante, a partire dalla sua estremità 7 rivolta verso l'ago 3, una coppia di intagli longitudinali 6 entro e lungo i quali sono destinati ad essere inserite le alette 4 dell'ago 3.
La lunghezza della protezione 5 e dei suoi intagli 6 nono tali per cui, quando le alette 4 hanno percorso interamente gli intagli 6 e sono giunte almeno in prossimità della estremità chiusa di questi ultimi, l’ago 3 è completamente racchiuso entro la protezione 5 stessa.
Il materiale con cui viene realizzata la protezione 5 deve essere sufficientemente rigido da impedirne la perforazione da parte dell'ago 11 e, nel contempo, suffi cientemente elastico da consentire un facile ed agevole inserimento delle alette 4 negli intagli 6.
Come visibile nelle figure 1 e 5, le due semiparti 8 della estremità 7 della protezione 5 definite dagli intagli 6, sono realizzate concordemente oblique rispetto ad una piano trasversale alla protezione stessa. In pratica le sue semiparti 8 costituiscono due piani di invito per l'inserimento automatico delle alette 4 entro gli intagli 6.
Osservando infatti la figura 1 si può notare che, allontanando il raccordo 1 dalla protezione 5, si avvicina l'ago 3 a quest'ultima. Le alette 4 possono venire a contatto con le semiparti 8 in un qualsiasi loro punto e, grazie alla loro inclinazione ed alla flessibilità del tubino 2, scorrono sulle stesse a causa della azione di trazione esercitata su quest'ultimo (vedi fig. 1 freccia FS) e ruotano attorno all'asse dell'ago 3 e della protezione 5 (vedi fig. 2 freccia FR) fino a trovarsi in pertetto allineamento con gli intagli 6 (vedi fig. 3). Successivamente, le alette 4 penetrano negli intagli 6 e li percorrono completamente fino a portare l'ago 11 completamente all'interno della protezione 5 (vedi figure 4 e 5). Una ulteriore caratteristica del dispositivo secondo il presente trovato è costituito dal fatto di aver previsto che gli intagli 6 siano conformati, in corrispondenza delle loro estremità chiuse, a guisa di sede 9 per il completo contenimento delle alette 4 (vedi figure 1 e 5).
Inoltre, le sedi 9, in corrispondenza della loro estremità comunicante con gli intagli 6, sono conformate ad impedire la fuoriuscita da esse delle alette 4. Una conformazione atta allo scopo è illustrata in figura 5 dove si può notare che le sedi 9 hanno le loro estremità arrotondate e gli intagli 6 si dipartono da esse lungo una direzione disassata rispetto all'asse delle sedi 9 stesse così da suddividere questa estremità arrontondata in due archi di diversa ampiezza. In tal modo, una eventuale azione sulle alette 4 intesa a farle fuoriuscire dalle sedi 9 porterebbe le stesse a riscontrare solo l'arco di ampiezza maggiore. Non va infatti dimenticato che le sedi 9, contenendo completamente le alette 4 ed essendo la protezione 5 elastica, consentono a quest'ultima di riassumere la configurazione iniziale nella quale i lembi definiti dagli intagli 6 sono reciprocamente a contatto come illustrato in fig. 5. Nel caso in cui gli intagli 6 e le sedi 9 siano coassiali, come illustrato con linea tratteggiata in fig, 1, consentirebbe alle alette 4 di esercitare sui due lembi di ciascun intaglio 6 delle forze in grado di provocarne un allontanamento reciproco.
Il dispositivo per perfusione secondo il presente trovato raggiunge pienamente lo scopo poiché, al termine del suo utilizzo, è sufficiente allontanare reciprocamente raccordo 1 e protezione 5 per portare l'ago 11 totalmente all'interno di quest 'ultima senza possibilità per esso di fuoriuscire minimamente dalla protezione stessa.
Un vantaggio del presente trovato è costituito dalla sua semplicità strutturale e d'uso che lo rendono estremamente efficace e che no consentono un agevole e rapido impiego in qualsiasi circostanza.
Non meno vantaggioso risulta l'aspetto economico reso possibile dal suo limitatissimo costo.
Il trovato cosi concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo. Inoltre, tutti i dettagli possono essere sostituiti da clementi tecnicamente equivalenti.

Claims (5)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per perfusione monouso con protezione dell 'ago a fine uso, comprendente, nell'ordine, reciprocernente vincolati irrisolvibilmente e tra loro comunicanti, un raccordo (1), destinato ad essere collegato ad un tubo di alimentazione di un liquido per perfusione, un tubino di collegamento (2) ed un ago (3) provvisto di due alette flessibili (4) di presa manuale diametralmente opposte, caratterizzato dal fatto che sul tubino di collegamento (2) è calzata liberamente scorrevole una protezione tubolare (5) provvista, a partire dalla sua estremità rivolta verso il detto ago (3), di due intagli longitudinali (8) disposti da bande opposte rispetto al suo asse longitudinale; i detti intagli (6) sviluppandosi per un tratto di lunghezza tale per cui, quando le dette alette (4) sono giunte in prossimità della estremità chiusa dei detti intagli (6), la punta dell'ago (3) si trova completamente all'interno della detta protezione tubolare (5); questa essendo realizzata con materiale sufficientemcnte rigido da non lasciarsi perforare dalla punta del detto ago (3) e, nel contempo, sufficientemente elastico da consentire l'introduzione delle dette alette (4) nei propri intagli (6).
  2. 2. Dispositivo per perfusione secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che le due semiparti (8) in cui l'estremità (7) dolio detta protezione tubolare (5) rivolta verso il detto ago (3) è suddivisa dai detti intagli (6) sono concordemente oblique od inclinate rispet to ad un piano trasversale alla protezione (5) stessa a formare altrettanti piani di invito per le dette alette (4) ad inserirsi automaticamente entro i detti intagli (6) quando il detto raccordo (1) viene allontanato dalla detta protezione tubolare (5) a fine utilizzo del dispositivo di perfusione.
  3. 3. Dispositivo per perfusione secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che le estremità chiuse dei detti intagli lontane dal detto ago sono conformate a guisa di sedi longitudinali (9) di completo alloggiamento per le dette alette (4).
  4. 4. Dispositivo per perfusione secondo la rivendicazione 3, caratteri zzato dal fatto che le dette sedi (9) sono conformate, in corrispondenza delle loro estremità contigue ai detti intagli (6), ad impedire la fuoriuscita delle dette alette (4) dalle medesime una volta che esse sono state inserite nelle medesime sedi (9).
  5. 5. Dispositivo per perfusione secondo le rivendicazioni precedenti e secondo quanto descritto ed illustrato con riferimento alle figure dell'unito disegno e per l'accennato scopo.
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