IT202200000887A1 - Metodo di concia della pelle ovina e caprina per la produzione di un cuoio ecosostenibile senza cromo e bottale associato - Google Patents

Metodo di concia della pelle ovina e caprina per la produzione di un cuoio ecosostenibile senza cromo e bottale associato Download PDF

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Description

Descrizione dell?invenzione avente per titolo:
?METODO DI CONCIA DELLA PELLE OVINA E CAPRINA PER LA PRODUZIONE DI UN CUOIO ECOSOSTENIBILE SENZA CROMO E BOTTALE ASSOCIATO?
Descrizione
Campo della tecnica
L?invenzione si riferisce a un nuovo metodo per la concia delle pelli ovine e caprine. Nella fattispecie, il metodo di seguito dettagliatamente descritto e rivendicato ha lo scopo di azzerare la presenza di cromo e metalli pesanti, garantendo un prodotto di qualit?, duraturo e indistinguibile da quello ottenuto con la procedura standard.
Arte nota
Per molti secoli la tecnologia conciaria ? rimasta praticamente invariata, con l?uso quasi soltanto di acqua, calce, tannini vegetali e grassi animali (solo piccole quantit? di pelli erano conciate con allume, cio? all?alluminio, ottenendo un cuoio bianco ma non resistente all?acqua) e tanta attivit? manuale. Nella seconda met? dell?Ottocento fu introdotto il bottale, una macchina costituita da un cilindro ruotante intorno al proprio asse. L?acqua, le pelli e i prodotti chimici venivano introdotti nel bottale, che veniva poi fatto girare pi? o meno velocemente. L?azione meccanica di rotazione favoriva in modo notevole la penetrazione dei prodotti all?interno della pelle e quindi il processo conciario, che in precedenza durava molti mesi, ne risult? molto accelerato. L?introduzione del bottale ha rappresentato il primo passo per la trasformazione dell?attivit? conciaria da attivit? prettamente artigianale ad attivit? pi? propriamente industriale. Il passo forse pi? importante verso una radicale trasformazione della produzione conciaria fu tuttavia la scoperta, tra la fine dell?Ottocento e gli inizi del Novecento, della concia al cromo, cio? della capacit? conciante dei composti del cromo trivalente (Cr+3) che sono in grado di legarsi stabilmente alla pelle rendendola imputrescibile. Questo tipo di concia ? ormai di gran lunga il pi? diffuso (l?85-90% di tutti i cuoi prodotti nel mondo sono conciati al cromo) a causa della sua semplicit?, rapidit? (poche ore invece che giorni), flessibilit? (con la concia al cromo si pu? produrre qualsiasi tipo di cuoio, eccetto il cuoio da suola per scarpe), economicit?.
Tuttavia, anche se il cromo trivalente non ? considerato particolarmente pericoloso per l?ambiente e per l?essere umano, esiste la possibilit? che esso, sia durante che dopo il procedimento, attraverso la lavorazione e l?incenerimento dei rifiuti solidi, possa subire ossidazione e trasformarsi da cromo trivalente a cromo esavalente, considerato invece molto pericoloso per l?ambiente e cancerogeno per l?essere umano. Inoltre, anche la potenziale ossidazione nelle pelli finite del cromo trivalente a cromo esavalente sta negli ultimi tempi generando delle preoccupazioni nei riguardi del cuoio al cromo: ? stata la Danimarca, nel 2012, a presentare per prima un?indagine nella quale si evidenziava che circa il 30% degli articoli in cuoio testati contenevano cromo esavalente in quantit? superiore a 3ppm, e da questo scatur? poi la restrizione imposta dal regolamento UE 301/14 riguardante il rischio di sensibilizzazione cutanea indotto dal contatto della cute con articoli in cuoio processati al cromo. Anche perch? si stim? che circa il 3% della popolazione adulta in Europa ? di fatto allergica al cromo.
La problematica era dunque rilevante e alcune privative industriali cominciarono a prenderla in considerazione: il brevetto ITPI920017(A1), pubblicato nel ?94, trattava un sistema di concia ecologica basato su un composto di facile reperibilit? da aggiungere al processo, che era in grado di abbattere il cromo e le acque di scarico delle concerie di circa il 55% mantenendo inalterate le caratteristiche della conciatura. Anche il brevetto WO00790011 (A1) si occup? del problema, proponendo una miscela di THP da utilizzare insieme a un moderatore selezionato tra metafosfati e composti poliidrossilici o polipirolidilici come glicerolo, carbossidrati PVA o PVP.
Una vera e propria soluzione non ? stata ancora trovata per una conciatura delle pelli del tutto priva di cromo trivalente e, di conseguenza, permangono tutt?oggi sia il problema ambientale che il problema della tossicit? del prodotto finito. La pelle, infine, spesso viene messa in discussione proponendo materiali sintetici (comunemente chiamate eco-pelli o pelli ecologiche) di cui si conoscono gli effetti negativi collaterali. Si sventola la bandiera del cruelty free, ad esempio, senza considerare che ogni attivit? economica, anche quella che porta alla produzione dei materiali alternativi o vegetali cos? elogiati e pubblicizzati dai media, hanno serie conseguenze sulla biosfera quando si considerano gli effetti di pesticidi e antiparassitari o l?uso di acqua, suolo e combustibili. La vera pelle naturale ? plastic free, riciclabile e responsabile. Non rappresenta un nemico della natura ma un materiale che si lavora da migliaia di anni. Quest?ultimo concetto ha ispirato la ricerca svolta dei proponenti di ottenere un nuovo concetto di produzione della pelle innovativa, abbinando la ricerca di prodotti fashion al rispetto dell?ambiente con l?utilizzo di conce esenti da metalli pesanti. Con il termine ?Metal-free? si fa dunque riferimento a una concia il cui contenuto di metalli concianti (cromo, alluminio, titanio, zirconio, ferro) ? pari al massimo allo 0,1%.
Scopo della presente domanda di privativa industriale ? allora quello di proporre una soluzione nuova e alternativa attraverso un metodo di concia della pelle ovina e caprina per la produzione di un cuoio ecosostenibile senza cromo, capace di ottenere un prodotto stabile, resistente alle abrasioni, al calore e perfettamente in grado di subire ripetuti cicli di bagnatura e asciugatura. Il metodo in oggetto, che fa uso di un derivato triazinico e di un tannino sintetico capaci di stabilizzare la pelle decalcinata, macerata e sottoposta a adeguate fasi di riconcia e ingrasso, si avvale di un bottale innovativo capace di meccanizzare e automatizzare tutte le fasi del procedimento.
Descrizione dell?invenzione
Con la presente domanda di brevetto per invenzione industriale si intende descrivere e rivendicare un processo e un dispositivo dotati di almeno una soluzione nuova e alternativa alle soluzioni finora note e/o soddisfare una o pi? esigenze avvertite nella tecnica e in particolare evincibili da quanto sopra riferito. Per assolvere questo scopo, gli inventori hanno messo a punto un efficace metodo di concia della pelle e un innovativo macchinario conciario che sono in grado, complessivamente, di ottenere un prodotto stabile, resistente alle abrasioni, al calore e perfettamente capace di subire ripetuti cicli di bagnatura e asciugatura. Il metodo in oggetto, di seguito descritto in tutte le sue singole fasi poste in sequenza, ? concepito per ottenere una perfetta concia ecologica delle pelli partendo da uno stadio iniziale di lavorazione detto ?piclato?.
Per questa ragione, anche quando un primo piclaggio viene eseguito da terzi prima dell?arrivo della merce, si preferisce preparare il prodotto eseguendo un secondo innovativo processo di ripiclaggio ecologico della pelle, che utilizza prodotti ecosostenibili capaci di ottenere il medesimo risultato della procedura standard ma con un consumo inferiore di acqua e inquinanti; tale fase di preparazione (o ripiclaggio), e il successivo metodo di concia, si compongono almeno dei seguenti passaggi:
1. se le pelli ricevute da terzi eccedono lo spessore desiderato per la successiva lavorazione, si procede alla regolazione dello spessore attraverso una prima rasatura in pickel; altrimenti si passa al passaggio successivo;
2. le pelli passano nel bottale descritto di seguito e subiscono un bagno di salamoia alcalino, vengono macerate con enzimi proteolitici e vengono sgrassate per mezzo di una sinergia di tensioattivi naturali (terpeni provenienti dagli alcoli del mais) e tensioattivi sintetici (alcoli etossilati neutri e biodegradabili);
3. viene eseguito un lavaggio atto ad eliminare tutte le sostanze estratte dalla pelle con i passaggi precedenti, quindi, il prodotto passa di nuovo in pickel e subisce un nuovo bagno in salamoia acida con acido formico e sale. Al termine di questa procedura la pelle risulta definitivamente piclata attraverso un processo che produce acqua reflua con basso contenuto di carico inquinante COD e si presenta al prossimo passaggio con un PH di 3-3,5. La fase successiva ? quella nella quale la pelle viene propriamente conciata e si compone dei seguenti passaggi:
4. le pelli nel bottale subiscono un trattamento innovativo di preconcia attraverso l?utilizzo di un composto triazinico denominato p-[(4,6-Dicloro-1,3,5-triazin-2-il)ammino]benzensolfonato di sodio, in dispersione acquosa con concentrazione di circa il 20-30% a temperatura di 30-35?C e in quantit? di circa il 6% sul peso complessivo della pelle; questa procedura fa aumentare la resistenza del prodotto raggiungendo la temperatura di contrazione di 60/65?C;
5. le pelli nel bottale subiscono un ulteriore trattamento innovativo di concia attraverso l?utilizzo di un complessante ftalico e di un tannino sintetico denominato diidrossidifenilsulfone, quest?ultimo utilizzato in forma liquida per un minore consumo di CO2, in quantit? di circa il 30% sul peso iniziale della pelle;
6. la concia viene completata fissando la lavorazione con acido formico monocarbossilico e poi con acido ossalico bicarbossilico; questa procedura porta il PH a 3,7-4 completando la concia e portando una temperatura di contrazione al valore di 75-80?C;
7. la pelle subisce un lavaggio, quindi un nuovo ingrassaggio con miscele sinergiche di oli, proteine naturali e ingrassi solubili in acqua;
8. la pelle subisce un processo di riconcia in bottale con resine e proteine naturali; a seconda della rigidezza che si vuole ottenere, si pu? trattare di nuovo con il tannino sintetico (diidrossidifenilsulfone) utilizzato in precedenza al punto 5;
9. la pelle subisce un processo di fissaggio con acido formico;
10. il prodotto ottenuto viene infine messo a sgocciolare ed ? pronto per le successive fasi di pressatura, asciugatura e palissonatura; se il prodotto necessita di colorazione, questa viene effettuata con coloranti azoici o acidi esenti da metalli.
L?intera procedura viene realizzata sotto il monitoraggio di apposite attrezzature presenti all?interno del bottale oggetto di questa privativa industriale insieme al metodo descritto, le quali verificano, oltre ai parametri termoigrometrici e la durata di ciascuna fase, anche il colore delle pelli e i composti organici volatili (COV) emessi durante la lavorazione.
Per ottenere questo risultato, il macchinario all?interno del quale avvengono i processi chimici descritti, denominato ?bottale?, viene equipaggiato con almeno un controllore logico programmabile (PLC) e sistemi di autoregolazione termoigrometrica associati a sistemi temporizzatori che svolgono autonomamente ciascuna delle fasi del metodo; un sistema automatico di circolazione dell?aria e dei fluidi, atto ad assicurare che vengano mantenuti i parametri di umidit? e ariosit? prestabiliti dall?utenza, nonch? a permettere l?ingresso e il filtraggio di scarico delle sostanze liquide necessarie ai processi di lavorazione; almeno una telecamera dotata di luce LED, protetta da apposito contenitore impermeabile, atta ad inquadrare continuamente l?interno del macchinario con il duplice scopo di controllare visivamente l?andamento della lavorazione in corso e di analizzare automaticamente il colore atteso della pelle potendone segnalare l?eventuale difformit?; un sistema di rilevamento del peso delle pelli atto a regolare la durata temporale di ciascuna fase e il dosaggio, attraverso un contalitri integrato, dei fluidi di lavorazione secondo i parametri prestabiliti; almeno un rilevatore di COV, atto a rilevare le molecole emesse dalle pelli e a segnalare la presenza di processi chimici indesiderati durante la lavorazione; e un misuratore PH atto a rilevare lo stato di alcalinit? delle pelli trattate durante tutte le fasi del metodo sopra descritto. Tutti questi dispositivi essendo collegati ad un controllore logico programmabile esterno, sotto il controllo dell?utenza, il quale ? in grado di ricevere, registrare e integrare tutte le informazioni, potendo anche intervenire, ove necessario, sul procedimento in corso.
I vantaggi offerti dalla presente invenzione sono evidenti alla luce della descrizione fin qui esposta e saranno ancora pi? chiari grazie alle figure annesse e alla relativa descrizione dettagliata.
Descrizione delle figure
I precedenti vantaggi, nonch? altri vantaggi e caratteristiche della presente invenzione, verranno illustrati facendo riferimento ai disegni annessi, che sono da considerarsi puramente illustrativi e non limitativi o vincolanti agli effetti della presente domanda di brevetto, in cui:
- FIGURA 1 mostra un possibile schema a blocchi del metodo in oggetto.
- FIGURA 2 mostra lo schema chimico del derivato triazinico, il p-[(4,6-Dicloro-1,3,5-triazin-2-il)ammino]benzensolfonato di sodio, utilizzato nella fase di concia e lavorazione 1 del metodo descritto.
- FIGURA 3 mostra lo spaccato di una possibile realizzazione di un macchinario bottale 100 per la concia delle pelli secondo il metodo in oggetto, dove sono visibili gli strumenti di controllo e verifica della correttezza delle procedure. Descrizione dettagliata dell?invenzione
Risulter? immediatamente ovvio che si potranno apportare a quanto descritto innumerevoli varianti e modifiche (per esempio relative a forma, dimensioni, disposizioni e parti con funzionalit? equivalenti) senza discostarsi dal campo di protezione dell?invenzione come appare nelle rivendicazioni allegate.
La presente invenzione verr? ora illustrata, a titolo puramente esemplificativo ma non limitativo o vincolante relativamente al presente concetto inventivo, come un metodo per la concia della pelle ovina e caprina per la produzione di un cuoio ecosostenibile senza cromo al quale viene associato uno specifico bottale dotato di strumentazione in grado di automatizzare i processi di lavorazione.
Di seguito, si esplicita la sequenza dei passaggi del metodo in oggetto secondo un esempio specifico di lavorazione, nel quale la pelle preferibilmente ovina o caprina viene ricevuta gi? piclata ma si opta comunque per un secondo processo di piclaggio (fase 2). Nell?esempio, si vuole ottenere un prodotto abbastanza rigido, colorato e di spessore molto ridotto. La pelle necessita pertanto di essere ulteriormente ridotta di spessore all?inizio del seguente procedimento:
1- si procede alla regolazione dello spessore attraverso una prima rasatura in pickel;
2- le pelli passano nel bottale 100 descritto di seguito e subiscono un bagno di salamoia alcalino, vengono macerate con enzimi proteolitici e vengono sgrassate per mezzo di una sinergia di tensioattivi naturali (terpeni provenienti dagli alcoli del mais) e tensioattivi sintetici (alcoli etossilati neutri e biodegradabili);
3- viene eseguito un lavaggio atto ad eliminare tutte le sostanze estratte dalla pelle con i passaggi precedenti, quindi, il prodotto passa di nuovo in pickel e subisce un nuovo bagno in salamoia acida con acido formico e sale.
Al termine di questa fase 2, la pelle risulta definitivamente piclata attraverso un innovativo processo che produce acqua reflua con basso contenuto di carico inquinante COD e si presenta al prossimo passaggio con un PH di 3-3,5.
La fase successiva ? quella nella quale la pelle viene propriamente conciata e si compone dei seguenti passaggi:
4- le pelli nel bottale 100 subiscono un trattamento innovativo di preconcia attraverso l?utilizzo di un composto triazinico denominato p-[(4,6-Dicloro-1,3,5-triazin-2-il)ammino]benzensolfonato di sodio, in dispersione acquosa con concentrazione di circa il 20-30% a temperatura di 30-35?C e in quantit? di circa il 6% sul peso complessivo della pelle spaccata; questa procedura fa aumentare la resistenza del prodotto raggiungendo la temperatura di contrazione di 65?C;
5- le pelli nel bottale 100 subiscono un ulteriore trattamento innovativo di concia attraverso l?utilizzo di un complessante ftalico e di un tannino sintetico denominato diidrossidifenilsulfone, quest?ultimo utilizzato in forma liquida per un minore consumo di CO2, in quantit? di circa il 30% sul peso iniziale della pelle; questa procedura porta la temperatura di contrazione al valore di 75-80?C;
6- la concia viene completata fissando la lavorazione con acido formico monocarbossilico e poi con acido ossalico bicarbossilico;
7- la pelle subisce un lavaggio, quindi un nuovo ingrassaggio con miscele sinergiche di oli, proteine naturali e ingrassi solubili in acqua;
8- la pelle subisce un processo di riconcia in bottale 100 con resine e proteine naturali e successivamente viene trattata di nuovo con il tannino sintetico (diidrossidifenilsulfone) utilizzato in precedenza al punto 5;
9- la pelle subisce un processo di fissaggio con acido formico;
10- la colorazione viene effettuata con coloranti azoici o acidi esenti da metalli;
il prodotto ottenuto viene infine messo a sgocciolare ed ? pronto per le successive fasi comuni di pressatura, asciugatura e palissonatura.
Con riferimento alla FIG. 3, ? mostrato il bottale 100 all?interno del quale possono avvenire tutte le fasi del metodo in oggetto, essendo detto macchinario progettato per la conciatura di pelli preferibilmente ovine e caprine ed essendo in grado di monitorare costantemente i parametri di tutte le fasi di trattamento delle pelli. Il suddetto macchinario comprende:
- almeno un controllore logico programmabile (PLC) 150 e sistemi di autoregolazione termoigrometrica 106 associati a sistemi temporizzatori 107 che svolgono autonomamente ciascuna delle fasi del metodo;
- un sistema automatico di circolazione dell?aria e dei fluidi 101, atto ad assicurare che vengano mantenuti i parametri di umidit? e ariosit? prestabiliti dall?utenza, nonch? a permettere l?ingresso e il filtraggio di scarico delle sostanze liquide necessarie ai processi di lavorazione;
- almeno una telecamera dotata di luce LED 102, protetta da apposito contenitore impermeabile, atta ad inquadrare continuamente l?interno del macchinario con il duplice scopo di controllare visivamente l?andamento della lavorazione in corso e di analizzare automaticamente il colore atteso della pelle potendone segnalare l?eventuale difformit?;
- un sistema di analisi dei Composti Organici Volatili (COV) 104 presenti all?interno del bottale, pensato per rilevare le molecole odorigene emanate dalle pelli in lavorazione, segnalando eventuali difformit? che sono sintomo di un cattivo svolgimento del metodo;
- un sistema automatico di rilevazione del peso 103 delle pelli durante la lavorazione che, rilevando in tempo reale il peso in ciascuna delle fasi del metodo in oggetto, regola automaticamente la durata temporale di ciascuna delle fasi ed il dosaggio di ciascuno degli elementi additivi in ogni fase del suddetto metodo;
- un misuratore PH 105 atto a rilevare lo stato di alcalinit? delle pelli trattate durante tutte le fasi del metodo sopra descritto.
Inoltre, il suddetto PLC 150 ? dotato di un database atto a immagazzinare i dati di ogni ciclo di conciatura eseguito, salvandone i dati rilevati, la tipologia di pelli trattate, la data e la durata di ogni fase.
I suddetti sistemi inviano i dati rilevati al suddetto PLC 150 il quale li analizza in funzione della tipologia di pelli trattate e, in caso di superamento di soglie preimpostate o di rilevamento di dati anomali, invia segnalazioni di allarme.
? chiaro che all?invenzione fin qui descritta possono essere apportate modifiche, aggiunte o varianti ovvie per un tecnico del ramo, senza per questo fuoriuscire dall?ambito di tutela che ? fornito dalle rivendicazioni annesse.

Claims (9)

Rivendicazioni
1. Metodo di concia della pelle ovina e caprina per la produzione di un cuoio ecosostenibile senza cromo caratterizzato dal fatto di comprendere una fase di concia e lavorazione (1) comprendente almeno i seguenti passaggi:
(1A) le pelli inserite in un bottale (100) subiscono un trattamento di preconcia attraverso l?utilizzo di un composto triazinico denominato p-[(4,6-Dicloro-1,3,5-triazin-2-il)ammino]benzensolfonato di sodio, in dispersione acquosa con concentrazione di circa il 20-30% a temperatura di 30-35?C e in quantit? di circa il 6% sul peso complessivo della pelle; questa procedura fa aumentare la resistenza del prodotto raggiungendo la temperatura di contrazione di 60/65?C;
(1B) le pelli nel bottale subiscono un ulteriore trattamento innovativo di concia attraverso l?utilizzo di un complessante ftalico e di un tannino sintetico denominato diidrossidifenilsulfone, quest?ultimo utilizzato in forma liquida per un minore consumo di CO2, in quantit? di circa il 30% sul peso iniziale della pelle;
(1C) la concia viene completata fissando la lavorazione con acido formico monocarbossilico e poi con acido ossalico bicarbossilico; questa procedura porta il PH a 3,7-4 completando la concia e portando una temperatura di contrazione al valore di 75-80?C;
(1D) la pelle subisce un lavaggio, quindi un nuovo ingrassaggio con miscele sinergiche di oli, proteine naturali e ingrassi solubili in acqua; (1E) la pelle subisce un processo di riconcia in bottale con resine e proteine naturali;
(1F) la pelle subisce un processo di fissaggio con acido formico;
(1G) il prodotto ottenuto viene infine messo a sgocciolare ed ? pronto per le successive fasi di pressatura, asciugatura e palissonatura.
2. Metodo di concia della pelle ovina e caprina per la produzione di un cuoio ecosostenibile senza cromo secondo la precedente rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che in detto passaggio (1E) si aggiunge una quantit? di tannino sintetico diidrossidifenilsulfone, atto a modulare la maggiore o minore rigidezza del prodotto finito che si vuole ottenere.
3. Metodo di concia della pelle ovina e caprina per la produzione di un cuoio ecosostenibile senza cromo, secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di comprendere una fase di colorazione (3) del prodotto, da eseguirsi a valle del passaggio (1.G) eseguita con coloranti azoici o acidi esenti da metalli.
4. Metodo di concia della pelle ovina e caprina per la produzione di un cuoio ecosostenibile senza cromo, secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che le pelli, prima di essere sottoposte alla fase di concia e lavorazione (1) descritta nella rivendicazione 1, subiscono un processo preparatorio (2) di ripiclaggio ecologico che porta il prodotto ad avere un ph di 3-3,5 e comprende almeno i seguenti passaggi:
(4A) le pelli vengono trasferite in un bottale (100) e subiscono un bagno di salamoia alcalino, vengono macerate con enzimi proteolitici e vengono sgrassate per mezzo di una sinergia di tensioattivi naturali come terpeni provenienti dagli alcoli del mais e tensioattivi sintetici come alcoli etossilati neutri e biodegradabili;
(4B) viene eseguito un lavaggio atto ad eliminare tutte le sostanze estratte dalla pelle con i passaggi precedenti, quindi, il prodotto passa di nuovo in pickel e subisce un nuovo bagno in salamoia acida con acido formico e sale;
detto processo preparatorio (2) di ripiclaggio ecologico essendo necessario solo quando il primo piclaggio viene effettuato da terzi e viene valutato insufficiente per iniziare la lavorazione (1) descritta; tale processo preparatorio (2) di ripiclaggio necessitando di una minore quantit? di acqua e producendo acqua reflua con basso contenuto di carico inquinante COD.
5. Metodo di concia della pelle ovina e caprina per la produzione di un cuoio ecosostenibile senza cromo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che le pelli, prima di iniziare il detto processo di preparazione (2) descritto nei passaggi 4A e 4B, subiscono un ulteriore procedimento di regolazione dello spessore (5) attraverso una rasatura lato carne in pickel; detta operazione essendo parte del processo di preparazione (2) ed essendo necessaria solo quando le pelli ricevute da terzi eccedono lo spessore desiderato per la successiva lavorazione descritta in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
6. Bottale (100) per la conciatura di pelli ovine e caprine, atto al controllo delle condizioni termoigrometriche interne per tutte le fasi del metodo di una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un controllore logico programmabile, o PLC (150), sistemi di autoregolazione termoigrometrica (106) e sistemi temporizzatori (107) atti a svolgere autonomamente ciascuna delle fasi del metodo di una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, e dal fatto di comprendere:
- un sistema automatico di circolazione dell?aria e dei fluidi (101), atto ad assicurare che vengano mantenuti i parametri di umidit? e ariosit? prestabiliti dall?utenza, nonch? a permettere l?ingresso e il filtraggio di scarico delle sostanze liquide necessarie ai processi di lavorazione;
- almeno una telecamera (102) dotata di luce LED, protetta da apposito contenitore impermeabile, atta ad inquadrare continuamente l?interno del macchinario con il duplice scopo di controllare visivamente l?andamento della lavorazione in corso e di analizzare automaticamente il colore atteso della pelle potendone segnalare l?eventuale difformit?;
- un sistema di rilevamento del peso (103) delle pelli atto a regolare la durata temporale di ciascuna fase e il dosaggio dei fluidi di lavorazione secondo i parametri prestabiliti;
- almeno un rilevatore di COV (104), atto a rilevare le molecole emesse dalle pelli e a segnalare la presenza di processi chimici indesiderati durante la lavorazione.
7. Bottale (100) per la conciatura di pelli ovine e caprine, secondo la precedente rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto PLC (150) ? dotato di un database atto a immagazzinare i dati di ogni ciclo di conciatura eseguito salvando i dati rilevati, la tipologia di pelli trattate, la data e la durata di ogni fase ed ? in grado di inviare allarmi, attraverso comuni dispositivi luminosi o sonori, in caso di difformit?.
8. Bottale (100) per la conciatura di pelli ovine e caprine, secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 6 o 7, caratterizzato dal fatto di comprendere un sistema contalitri (110) connesso a detto sistema automatico di rilevazione del peso (103), atto a rilasciare acqua e/o altre sostanze chimiche in funzione del peso del prodotto rilevato e secondo i parametri stabiliti dall?utenza.
9. Bottale (100) per la conciatura di pelli ovine e caprine, secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni 6-8, caratterizzato dal fatto di comprendere un misuratore di PH (105) atto a rilevare lo stato di alcalinit? delle pelli trattate durante tutte le fasi del metodo.
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