IT202100032996A1 - Attrezzatura per il trattamento fisioterapico della spalla - Google Patents

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IT202100032996A1
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shoulder
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IT102021000032996A
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Giovanni Raimondi
Daniele Raimondi
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Daniele Raimondi
Giovanni Raimondi
Raimondi Camilla
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Description

DESCRIZIONE
Campo di applicazione dell?invenzione
[001] La presente invenzione trova collocazione nel settore tecnico degli apparati per la cura del corpo umano ed ha per oggetto una attrezzatura per il trattamento fisioterapico della spalla.
Stato della tecnica
[002] Sono noti da tempo in campo medico e riabilitativo strumenti e dispositivi la cui finalit? ? quella di assistere un professionista (generalmente un medico, un fisioterapista e/o un laureato in scienze motorie) nel trattamento osteo-articolare di un paziente sottoposto ad una terapia riabilitativa o di mantenimento di uno stato di benessere.
[003] In particolare, questi apparati consentono di promuovere il movimento controllato dell?articolazione del paziente, facilitando al contempo la manipolazione da parte del professionista.
[004] Dispositivi simili sono stati realizzati anche per promuovere il trattamento terapeutico e fisioterapico della spalla.
[005] La gran parte dei dispositivi attualmente noti nello stato dell?arte sono stati sviluppati per fornire un supporto al professionista durante il trattamento osteo-articolare e tissutale della spalla.
[006] Questi apparati, infatti, costituiscono un valido ausilio per il professionista in quanto permettono di rinforzare tutti i distretti articolari della spalla attraverso il movimento controllato del braccio del paziente.
[007] Per conseguire tali scopi, gli apparati presenti attualmente nel mercato presentano uno o pi? elementi di vincolo destinati ad entrare in contatto con il corpo del paziente, cos? da condizionare il movimento della muscolatura presente nel braccio e in prossimit? alle articolazioni della spalla.
[008] Il principale inconveniente degli apparati attualmente noti consiste nel fatto di possedere una configurazione ed una geometria tali da non riuscire ad entrare in contatto con tutti i distretti osteo-articolari che compongono la spalla.
[009] Questo aspetto comporta la limitazione nell?uso di tali apparati, i quali consentono di effettuare una limitata mobilizzazione delle articolazioni e dei tessuti che compongo la spalla.
[0010] Un ulteriore inconveniente degli apparati sopra descritti consiste nel fatto di presentare una ridotta flessibilit? d?uso per il fatto di non essere facilmente posizionabili in tutte le zone della spalla di interesse terapeutico e questo riduce la possibilit?, da parte del terapeuta, di applicare una terapia fisioterapica personalizzata alle esigenze del paziente.
[0011] Questo inconveniente risulta essere piuttosto penalizzante in quanto, per eseguire correttamente tutte le manovre terapeutiche sulla spalla del paziente, il professionista/fisioterapista deve compensare le mancanze dello strumento con la pratica manuale.
[0012] In questo scenario ? quindi evidente che dispositivi ed attrezzature di questo tipo presentano una limitata efficacia nel trattamento osteo-articolare e miofasciale della spalla, in quanto non consentono di posizionare e stabilizzare l?articolazione ed i tessuti secondo precisi schemi di manipolazione richiesti dalla particolare dottrina medica.
[0013] Inoltre, l?incapacit? di mantenere invariata nel tempo la posizione articolatoria e/o tessutale del paziente rende controproducente l?impiego di questi dispositivi, in quanto le manovre effettuate dal professioniste/fisioterapista potrebbero essere del tutto inefficaci a causa della limitata stabilizzazione a cui sono sottoposti i tessuti da trattare.
[0014] ? infatti possibile il verificarsi di una situazione di ?sfasamento? dovuta al fatto che la variazione nel tempo dell?immobilizzazione osteo-articolare della spalla del paziente (causata da una ridotta efficacia del dispositivo) non sia percepita dal professionista/fisioterapista, il quale mantiene invece sostanzialmente invariata la sua azione manipolatoria su quest?ultimo.
[0015] Ne consegue, pertanto, che l?azione promossa dal professionista sul paziente pu? interessare comparti osteo-articolari e/o tissutali differenti da quelli che necessitano effettivamente di un trattamento e questo, nel caso peggiore, pu? portare anche ad un peggioramento del quadro clinico del paziente.
Presentazione dell?invenzione
[0016] La presente invenzione intende superare gli inconvenienti tecnici sopra citati mettendo a disposizione una attrezzatura per il trattamento fisioterapico della spalla particolarmente efficace e performante.
[0017] In particolare, lo scopo principale della presente invenzione ? quello di mettere a disposizione una attrezzatura per il trattamento fisioterapico della spalla in grado di promuovere la stabilizzazione ed il fissaggio della clavicola rispetto all?acromion e allo sterno, rispettivamente.
[0018] Un ulteriore scopo della presente invenzione ? quello di mettere a disposizione una attrezzatura per il trattamento fisioterapico della spalla configurata per adattarsi senza difficolt? alla conformazione fisico-articolare di ogni tipologia di paziente.
[0019] Un altro scopo della presente invenzione ? quello di mettere a disposizione una attrezzatura per il trattamento fisioterapico della spalla che presenta una elevata flessibilit? di utilizzo cos? da essere impiegata in una elevata tipologia di trattamenti fisioterapici.
[0020] Un ulteriore scopo della presente invenzione ? quello di mettere a disposizione una attrezzatura per il trattamento fisioterapico della spalla atta a stabilizzare selettivamente alcune zone osteo-articolari della spalla cos? da consentire al terapeuta di mantenere entrambe le mani libere per agire e manipolare il paziente.
[0021] Un altro scopo della presente invenzione ? quello di mettere a disposizione una attrezzatura per il trattamento fisioterapico della spalla che sia particolarmente resistente e di semplice realizzazione.
[0022] Un ulteriore scopo della presente invenzione ? quello di mettere a disposizione una attrezzatura per il trattamento fisioterapico della spalla che sia relativamente economico e presenti una durata elevata nel tempo.
[0023] Ancora, non ultimo scopo della presente invenzione ? quello di ridurre la densit? miofasciale dei muscoli grande e piccolo pettorale e grande e piccolo rotondo.
[0024] Questi scopi, unitamente ad altri che saranno meglio chiariti nel seguito, sono raggiunti da un una attrezzatura per il trattamento fisioterapico della spalla del tipo in accordo alla rivendicazione 1.
[0025] Altri scopi, che saranno meglio descritti nel seguito, sono conseguiti da una attrezzatura per il trattamento fisioterapico della spalla in accordo con le rivendicazioni dipendenti.
Breve descrizione dei disegni
[0026] I vantaggi e le caratteristiche della presente invenzione emergeranno chiaramente dalla seguente descrizione dettagliata di alcune configurazioni preferite, ma non limitative di una attrezzatura per il trattamento fisioterapico della spalla con particolare riferimento ai seguenti disegni:
- la Figura 1 ? una vista laterale di una configurazione predeterminata dell?attrezzatura secondo il trovato;
- la Figura 2 ? una vista dall?alto dell?attrezzatura di Figura 1;
- le Figure dalla 3 alla 8 sono tavole anatomiche riferite all?uso dell?attrezzatura di Figura 1.
Descrizione dettagliata dell?invenzione
[0027] La presente invenzione ha per oggetto una attrezzatura destinata a promuovere il trattamento della spalla.
[0028] Tale attrezzatura, indicata nel seguito della descrizione e nei disegni con il numero di riferimento 1, pu? essere adatta ad essere utilizzata da uno specialista (in generale da un fisioterapista o da un altro professionista similare) come ausilio medico atto a fornire assistenza durante l?esecuzione di una terapia di riabilitazione su un paziente.
[0029] In particolare, la presente attrezzatura intende fornire un supporto allo specialista nel trattamento riabilitativo fisioterapico della spalla o nel mantenimento di una situazione di benessere.
[0030] Nella presente descrizione l?espressione ?trattamento riabilitativo? si riferisce all?insieme di mobilizzazioni e/o tecniche manuali promossi dallo specialista sulle parti ossee, articolatorie e muscolari di un paziente al fine di promuovere sullo stesso una terapia avente finalit? terapeutiche (ad esempio la riduzione del dolore o il recupero delle funzionalit? dinamiche di un arto).
[0031] Il presente trovato non ? configurato per promuovere in autonomia un trattamento terapeutico della spalla di un paziente; al contrario, l?uso della presente attrezzatura dovr? essere costantemente coadiuvata e monitorata dallo specialista, il quale, tuttavia, potr? fornire al paziente una terapia pi? efficace per il fatto di beneficiare dell?assistenza dell?attrezzatura descritta nel seguito.
[0032] Come meglio illustrato nelle Figure, l?attrezzatura 1 comprende una prima asta allungata 2 atta ad estendersi lungo un primo asse di sviluppo predeterminato L1.
[0033] La prima asta allungata 2 potr? presentare una estremit? inferiore (non illustrata nelle Figure) ancorata ad una base di sostegno o ad un telaio di supporto (anch?essi non illustrati).
[0034] La base di sostegno o il telaio di supporto potranno essere ancorati al suolo in modo tale da rendere fissa ed autoportante sia la prima asta allungata 2 che, di conseguenza, l?intera attrezzatura 1.
[0035] Opportunamente, il primo asse di sviluppo L1 della prima asta 2 potr? essere sostanzialmente parallelo ad una direzione verticale V oppure potr? essere inclinata rispetto alla direzione verticale V con un angolo di inclinazione ?1 predeterminato.
[0036] Ad esempio, l?asse di sviluppo L1 della prima asta 2 potr? essere inclinato rispetto alla direzione verticale V con un angolo ?1 compreso tra 0? e 20?.
[0037] Inoltre, l?estremit? inferiore della prima asta allungata 2 potr? essere incernierata alla base di sostegno e/o al telaio di supporto in maniera da consentire allo specialista di variare selettivamente (e a seconda delle esigenze) l?angolo di inclinazione ?1 del primo asse di sviluppo L1 rispetto alla verticale V.
[0038] Opportunamente, la lunghezza l1 della prima asta allungata 2 potr? essere fissa o potr?, invece, essere selettivamente regolabile dallo specialista.
[0039] Nel caso in cui la lunghezza l1 dell?asta 2 sia regolabile, quest?ultima potr? essere composta da una coppia di elementi selettivamente accoppiabili.
[0040] In questo caso, quindi, la prima asta 2 potr? comprendere una porzione fissa 3, la cui estremit? inferiore definisce l?estremit? inferiore della prima asta 2 stessa.
[0041] Questa estremit? inferiore della porzione fissa 3 potr? essere ancorata alla base di sostegno o al telaio di supporto.
[0042] La porzione fissa 3 della prima asta 2 potr? essere sostanzialmente allungata e potr? estendersi lungo il primo asse di sviluppo L1.
[0043] In generale, la porzione fissa 3 potr? essere costituita da un elemento tubolare di dimensioni predeterminate.
[0044] La prima asta 2 potr? inoltre comprendere un?ulteriore porzione 4 accoppiabile alla porzione fissa 3 e mobile rispetto a quest?ultima in modo da variare la lunghezza complessiva l1 della prima asta 2.
[0045] L?accoppiamento della porzione mobile 4 alla porzione fissa 3 consente di realizzare un assieme unitario atto a definire la prima asta 2.
[0046] In particolare, la porzione mobile 4 potr? presentare una estremit? inferiore 5 destinata ad accoppiarsi con la porzione fissa 3 ed una estremit? superiore 6 libera atta a sporgere da tale estremit? fissa 3.
[0047] Nella configurazione dell?attrezzatura illustrata nelle Figure, la porzione fissa 3 ? costituita da uno spezzone di tubo cilindrico internamente filettato.
[0048] La porzione mobile 4 ?, quindi, costituita da uno stelo 7 almeno parzialmente controfilettato atto ad avvitarsi/svitarsi sul filetto interno ricavato sulla porzione fissa 3.
[0049] In questo modo sar? possibile regolare la posizione dell?estremit? superiore 6 della porzione mobile 4 rispetto alla porzione fissa 3 della prima asta 2.
[0050] Questa particolare configurazione consente, quindi, alla porzione mobile 4 della prima asta 2 di essere selettivamente girevole attorno al primo asse di sviluppo L1.
[0051] Opportunamente, l?attrezzatura 1 comprende una seconda asta allungata 8 che si estende lungo un secondo asse di sviluppo L2.
[0052] In una prima configurazione dell?attrezzatura, non illustrata nelle Figure, la seconda asta allungata 8 potr? essere solidale e fissa alla prima asta 2; in questo caso, la posizione angolare della seconda asta 8 rispetto alla prima asta 2 ? fissa e sostanzialmente costante.
[0053] In una versione alternativa del trovato, illustrata nelle Figure, la seconda asta allungata 8 potr? essere incernierata alla prima asta 2 in corrispondenza di un determinato punto di collegamento P; in questo modo, tale asta 8 potr? essere ruotare selettivamente attorno ad un asse di incernieramento X (passante attraverso il punto di collegamento P).
[0054] L?asse di incernieramento X ? sostanzialmente ortogonale al primo asse di sviluppo L1 e al secondo asse di sviluppo L2.
[0055] Con riferimento alla Figura 1, il primo asse di sviluppo L1 ed il secondo asse di sviluppo L2, rispettivamente della prima 2 e della seconda asta 8 giacciono sul piano definito dal foglio, mentre l?asse di incernieramento X (passante attraverso il punto P) giace su un piano verticale sostanzialmente ortogonale al foglio.
[0056] Opportunamente, il punto di collegamento P potr? essere posizionato in corrispondenza (o in prossimit?) dell?estremit? superiore 6 della prima asta allungata 2.
[0057] In particolare, il punto di collegamento P potr? essere collocato in corrispondenza dell?estremit? superiore 6 della porzione mobile 4 della prima asta allungata 2.
[0058] Come meglio illustrato nelle Figure, anche la seconda asta 8 potr? presentare una lunghezza l2 selettivamente regolabile.
[0059] In maniera similare a quanto gi? descritto per la prima asta 2, la seconda asta 8 potr? comprendere rispettiva una porzione fissa 9 ed una rispettiva porzione mobile 10 selettivamente accoppiabili.
[0060] La porzione fissa 9 potr? essere realizzata da uno spezzone di tubo cilindrico internamente filettato, mentre la porzione mobile 10 potr? essere costituita da uno stelo rettilineo controfilettato 11, la cui estremit? superiore 12 ? sporgente rispetto alla porzione fissa 9.
[0061] La posizione dell?estremit? superiore 12 della porzione mobile 10 della seconda asta 8 potr? essere regolata promuovendo l?avvitamento/svitamento dello stelo 11 rispetto alla porzione fissa 9.
[0062] In questo modo ? possibile regolare selettivamente la lunghezza l2 complessiva della seconda asta allungata 8.
[0063] Grazie a questa configurazione anche la porzione mobile 10 della seconda asta 8 sar? selettivamente girevole attorno al secondo asse di sviluppo L2.
[0064] Opportunamente, il punto di collegamento P ? collocato sostanzialmente in corrispondenza di una porzione centrale della seconda asta allungata 8.
[0065] Nella fattispecie, il punto di collegamento P potr? essere collocato sulla porzione fissa 9 della seconda asta 8.
[0066] Come meglio illustrato nelle Figure, la prima asta 2 e la seconda asta 8 potranno comprendere una cerniera 13, i cui elementi sono posti in corrispondenza, rispettivamente, dell?estremit? superiore 6 della prima asta 2 e della porzione centrale della seconda asta 8.
[0067] L?estremit? superiore 6 della prima asta 2 (ovvero l?estremit? superiore 6 della porzione mobile 4 della prima asta 2) potr? essere opportunamente sagomata in modo da potersi inserire all?interno di una forchetta 14 realizzata sulla seconda asta 8.
[0068] L?estremit? sagomata 6 e la forchetta 14 potranno comprendere rispettivi fori atti a consentire l?inserimento di un perno 15 destinato a promuovere l?accoppiamento delle aste 2, 8.
[0069] Inoltre, il perno 15 potr? essere eventualmente sostituito da un bullone provvisto di un dado o da altri elementi similari.
[0070] L?asse di incernieramento X potr? essere passante attraverso il perno 15 (o attraverso l?elemento equivalente utilizzato per promuovere l?accoppiamento delle due aste 8, 9 in corrispondenza della forchetta 14).
[0071] Quando lo specialista promuove la rotazione selettiva della prima asta 2 (ovvero la rotazione selettiva della porzione mobile 4 della stessa), anche il punto di collegamento P (e di conseguenza l?asse di incernieramento X) viene trascinato in rotazione attorno al primo asse di sviluppo L1.
[0072] In questo modo ? possibile regolare la posizione angolare della seconda asta 8 rispetto alla porzione fissa 3 della prima asta 2.
[0073] In altre parole, promuovendo la rotazione selettiva dello stelo mobile 7 della prima asta 2 sar? possibile variare la posizione angolare che la seconda asta 8 presenta rispetto alla porzione fissa 3 della prima asta 2.
[0074] Inoltre, la presenza di un punto di collegamento P consentir? alla seconda asta 8 di ruotare selettivamente rispetto alla prima asta 2 con un angolo di inclinazione ?2 predeterminato.
[0075] Ad esempio, questo angolo di inclinazione ?2 potr? essere compreso tra 10? e 40?.
[0076] In questo caso, la prima asta 2 potr? rimanere fissa (perch? ancorata alla base di sostegno o al telaio di supporto), e la rotazione sar? impartita esclusivamente alla seconda asta 8 (attorno all?asse di incernieramento X).
[0077] La cerniera 13, inoltre, potr? definire una posizione di riposo della seconda asta 8 rispetto alla prima asta 2.
[0078] In questa posizione, per effetto dell?azione della forza peso, le due aste 2, 8 si trovano alla minima distanza.
[0079] Tuttavia, anche nella posizione di risposo, il primo asse di sviluppo L1 ed il secondo asse di sviluppo L2 si trovano reciprocamente separati da un angolo di inclinazione ?2_min minimo predeterminato.
[0080] Ad esempio, questo angolo di inclinazione minimo ?2_min potr? essere prossimo a 20?.
[0081] Inoltre, la rotazione ?2 impartita alla seconda asta 2 rispetto all?asse di incernieramento X potr? essere limitata da un fermo in maniera tale da definire un angolo di inclinazione massimo ?2_max che separa gli assi di sviluppo L1, L2.
[0082] Ad esempio, l?angolo di inclinazione massimo ?2_max potr? essere prossimo a 150?.
[0083] Lo specialista, pertanto, potr? selettivamente e liberamente promuovere la rotazione della seconda asta 8 rispetto all?asse di incernieramento X in maniera da definire un angolo di inclinazione ?2 per il primo L1 ed il secondo asse di sviluppo L2 compreso tra il valore minimo ?2_min ed il valore massimo ?2_max sopra indicati.
[0084] L?attrezzatura 1 potr? inoltre comprendere mezzi atti a promuovere il bloccaggio della seconda asta allungata 8 rispetto alla prima asta allungata 2.
[0085] Lo specialista, pertanto, potr? ruotare selettivamente la seconda asta 8 rispetto all?asse di incernieramento X e bloccarne la posizione attraverso l?azione dei mezzi di bloccaggio.
[0086] I mezzi di bloccaggio, non visibili nelle Figure, potranno essere costituiti da una vite e da un dado, attraverso l?azione dei quali sar? possibile comprimere tutte le parti della cerniera 13 cos? impedirne il reciproco movimento.
[0087] In alternativa, i mezzi di bloccaggio potranno essere costituiti da altri sistemi di bloccaggio equivalenti (ad esempio una o pi? spine inserite in opportuni fori ricavati sulla cerniera).
[0088] L?attrezzatura 1 secondo il trovato comprende inoltre un elemento di vincolo, indicato nelle Figure con il numero di riferimento 16.
[0089] L?elemento di vincolo 16 presenta anch?esso una forma sostanzialmente allungata e si estende lungo un terzo asse di sviluppo L3.
[0090] In particolare, come meglio visibile nelle Figure, il terzo asse di sviluppo L3 giace in un piano sostanzialmente ortogonale a quello in cui giace l?asse di incernieramento X.
[0091] Con riferimento alla Figura 1, il terzo asse di sviluppo L3 giace sul piano del foglio, mentre l?asse di incernieramento X, come gi? descritto precedentemente, giace su un piano verticale perpendicolare al foglio stesso.
[0092] La funzione dell?elemento di vincolo 16 ? quella di interagire per contatto con il corpo del paziente in una zona posta prossimit? della spalla di quest?ultimo.
[0093] Come sar? meglio chiarito nel proseguo della presente descrizione, l?elemento di vincolo 16 ha la funzione di interagire con le parti osteo-tissutali della spalla per promuovere la riduzione della densit? o lo stato di contrattura di alcuni muscoli e consentire di effettuare una stabilizzazione (per consentire una micromobilizzazione) di alcune specifiche articolazioni che compongono la spalla stessa.
[0094] L?elemento di vincolo 16 presenta una forma sostanzialmente allungata con una estremit? 18 a punta arrotondata e potr? essere costituito da un corpo sagomato il cui spessore ? sostanzialmente minimo in corrispondenza delle estremit? e sostanzialmente massimo in corrispondenza della sua mezzeria.
[0095] Opportunamente, una estremit? 17 dell?elemento di vincolo 16 ? stabilmente collegata all?estremit? superiore 12 della seconda asta 8.
[0096] In questo modo l?elemento di vincolo 16 ? sostanzialmente solidale alla seconda asta 8.
[0097] Nella configurazione dell?attrezzatura illustrata nelle Figure, l?elemento di vincolo 16 ? ancorato in corrispondenza dell?estremit? superiore 12 della porzione mobile 10 della seconda asta 8.
[0098] In questo modo, l?elemento di vincolo 16 ? solidale in rotazione rispetto alla seconda asta 8 e pertanto pu? i) ruotare attorno al secondo asse di sviluppo L2 e/o ii) ruotare rispetto all?asse di incernieramento X.
[0099] In particolare, l?elemento di vincolo 16 potr? ruotare completamente attorno al secondo asse di sviluppo L2 della seconda asta 8 cos? da essere libero di compiere una rotazione fino a 360?.
[00100] Inoltre, l?elemento di vincolo 16 potr? ruotare selettivamente attorno al terzo asse di sviluppo L3.
[00101] Le dimensioni del secondo elemento di vincolo 16 potranno variare a seconda dei casi; nella gran parte delle applicazioni questo elemento, potr? presentare una lunghezza l3 inferiore a 10 cm ed una larghezza massima w3 non superiore a 5 cm.
[00102] La configurazione dell?attrezzatura sopra esposta rende l?oggetto del trovato particolarmente flessibile nell?uso, consentendo allo specialista di utilizzarlo in una vasta tipologia di trattamenti fisioterapici alla spalla.
[00103] Nella configurazione base dell?attrezzatura, ovvero quando la lunghezza l1 della pima asta 2 ? fissa, cos? come fissa ? la posizione angolare della prima asta 2 rispetto alla seconda asta 8. Lo specialista pu? regolare in maniera precisa la posizione dell?elemento di vincolo 16 nel seguente modo:
- variare l?altezza dal suolo della prima asta 2, ad esempio promuovendo il sollevamento del telaio di supporto attraverso elementi di appoggio rialzati (gradini, ripiani, tavoli, etc.);
- variare la lunghezza l2 della seconda asta 8 (ad esempio avvitando/svitando la porzione mobile 10 rispetto alla porzione fissa 9).
[00104] Quando l?attrezzatura 1 presenta una configurazione pi? complessa, come quella descritta nella presente descrizione, ed illustrata nelle Figure, per regolare la posizione dell?elemento di vincolo 16 rispetto al paziente e stabilire il conseguente contatto in corrispondenza di una posizione della spalla desiderata, lo specialista pu? agire sui seguenti componenti dell?attrezzatura:
- variare la lunghezza l1 della prima asta 2 (ad esempio avvitando/svitando la porzione mobile 4 rispetto alla porzione fissa 3);
- variare la lunghezza l2 della seconda asta 8 (ad esempio avvitando/svitando la porzione mobile 10 rispetto alla porzione fissa 9);
- variare l?angolo di inclinazione ?2 presente tra la prima asta 2 e la seconda asta 8 (promuovendo la rotazione controllata della seconda asta 8 attorno all?asse di incernieramento X);
- variare la posizione dell?elemento di vincolo 16 (mediante la sua rotazione controllata rispetto al secondo asse di sviluppo (L2).
[00105] In questo modo, pertanto, lo specialista sar? in grado di posizionare l?elemento di vincolo 16 in maniera particolarmente precisa cos? da interagire con i distretti osteoarticolari del paziente che sono di particolare interesse per eseguire il corretto trattamento del paziente.
[00106] L?interazione tra la superficie esterna dell?elemento di vincolo 16 ed il corpo del paziente consente di predisporre la spalla di quest?ultimo alla terapia fisioterapica che lo specialista dovr? eseguire sui tessuti e sui distretti articolatori.
[00107] In particolare, la presenza dell?elemento di vincolo 16 consente allo specialista di avere entrambe le mani libere per esercitare la manipolazione della spalla; di conseguenza, l?effetto sinergico ottenuto dall?azione dell?attrezzatura 1 sul corpo del paziente e l?attivit? manipolatoria dello specialista eseguita a due mani consente di incrementare l?efficacia della terapia applicata al paziente stesso.
[00108] Di seguito sono riportati, a scopo esemplificativo, alcuni esempi di utilizzo dell?attrezzatura 1 oggetto del presente trovato.
Esempio 1 - Mobilizzazione articolazione acromion-clavicolare
[00109] La tavola anatomica riferita a questo trattamento ? illustrata in Figura 3.
[00110] In questo caso l?elemento di vincolo 16 viene posizionato a contatto con la faccia superiore del terzo laterale della clavicola allo scopo di stabilizzarne il movimento.
[00111] Durante questo trattamento, il paziente dovr? eseguire un lieve movimento dell?omero verso la superiorit? per mobilizzare l?acromion rispetto alla clavicola.
Esempio 2- Mobilizzazione articolazione acromion-clavicolare:
[00112] La tavola anatomica riferita a questo trattamento ? illustrata in Figura 4.
[00113] In questo caso, si posiziona l?estremit? superiore 18 dell?elemento di vincolo 16 (la zona allungata e arrotondata) a contatto con la parte inferiore del margine anteriore della clavicola allo scopo di stabilizzarne il movimento.
[00114] Durante questo trattamento, si richiede al paziente di eseguire un lieve movimento dell?omero verso l?inferiorit? per mobilizzare l?acromion rispetto alla clavicola. Esempio 3 - Release grande pettorale
[00115] La tavola anatomica riferita a questo trattamento ? illustrata in Figura 5.
[00116] In questo caso, si posiziona l?estremit? superiore 18 dell?elemento di vincolo 16 a contatto con il margine infero-laterale del muscolo grande pettorale.
[00117] Durante questo trattamento, si richiede al paziente di eseguire dei piccoli movimenti rotatori (di pochi gradi) di antepulsione e di estensione della spalla.
Esempio 4 - Release piccolo pettorale
[00118] La tavola anatomica riferita a questo trattamento ? illustrata in Figura 6.
[00119] In questo caso, si posiziona l?estremit? superiore 18 dell?elemento di vincolo 16 a contatto con l?inserzione del piccolo pettorale a livello coracoideo.
[00120] Al paziente ? richiesto di eseguire dei piccoli movimenti di flesso-estensione e abduzione-adduzione e piccoli movimenti di rotazione della spalla.
Esempio 5 - Release piccolo rotondo
[00121] La tavola anatomica riferita a questo trattamento ? illustrata in Figura 7.
[00122] Durante questo trattamento, si posiziona l?estremit? superiore 18 dell?elemento di vincolo 16 a contatto con il margine inferiore del muscolo piccolo rotondo.
[00123] Durante questo trattamento, si richiede al paziente di eseguire dei piccoli movimenti di flesso-estensione della spalla.
Esempio 6 - Release grande rotondo
[00124] La tavola anatomica riferita a questo trattamento ? illustrata in Figura 8.
[00125] Durante questo trattamento si posiziona l?estremit? 18 dell?elemento di vincolo 16 a contatto con il margine inferiore del muscolo piccolo rotondo.
[00126] Durante questo trattamento, si richiede al paziente di eseguire dei piccoli movimenti di flesso-estensione della spalla.
Esempio 7 - Mobilizzazione articolazione sterno-clavicolare
[00127] La tavola anatomica riferita a questo trattamento ? illustrata in Figura 9.
[00128] Durante questo trattamento si posiziona l?estremit? 18 dell?elemento dell?elemento vincolo 16 a contatto con la parte superiore del terzo medio della clavicola.
[00129] Durante questo trattamento, si richiede al paziente di eseguire un lieve movimento della spalla in superiorit?, inferiorit?, anteriorit? e posteriorit? allo scopo di mobilizzare l?articolazione sterno-clavicolare.
Esempio 8 - Release legamento costo-clavicolare
[00130] La tavola anatomica riferita a questo trattamento ? illustrata in Figura 10.
[00131] Durante questo trattamento, si posiziona l?estremit? superiore 18 appuntita dell?elemento vincolo 16 a contatto con il legamento costo-clavicolare per ottenere un rilassamento di questa area ed un miglioramento della mobilit? tra la clavicola, la prima costa e lo sterno.
[00132] La presente invenzione ? realizzabile in altre varianti tutte rientranti nell?ambito delle caratteristiche inventive rivendicate e descritte; tali caratteristiche tecniche possono essere sostituite da diversi elementi tecnicamente equivalenti ed i materiali impiegati. Le forme e le dimensioni del trovato possono essere qualsiasi purch? compatibili con il suo uso.
[00133] I numeri ed i segni di riferimento inseriti nelle rivendicazioni e nella descrizione hanno il solo scopo di aumentare la chiarezza del testo e non devono essere considerati come elementi che limitano l?interpretazione tecnica degli oggetti o processi identificati dagli stessi.
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Citations (2)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US5179939A (en) * 1990-08-27 1993-01-19 Sutter Corporation Passive anatomic shoulder exerciser
EP1800644A1 (en) * 2005-12-21 2007-06-27 KHORASSANI ZADEH, David Apparatus for continuous pressure massage

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