IT202100026294A1 - Utensile decespugliatore per una macchina agricola e macchina agricola dotata di tale utensile decespugliatore - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE
del Brevetto Italiano per Invenzione Industriale dal titolo: ?UTENSILE DECESPUGLIATORE PER UNA MACCHINA AGRICOLA E MAC-
CHINA AGRICOLA DOTATA DI TALE UTENSILE DECESPUGLIATORE?
Campo della tecnica
La presente invenzione riguarda una macchina agricola.
Pi? in particolare, la presente invenzione riguarda una macchina agricola, come ad esempio un motocoltivatore, ed un utensile di taglio associato a detta macchina agricola.
Tecnica nota
Come noto, un motocoltivatore ? una macchina agricola multifunzione configurata per essere manovrata da un conduttore che procede a piedi, la quale comprende un motore a combustione interna (a benzina o diesel) atto ad azionare la presa di potenza a cui ? possibile associare un utensile di taglio per lo sfalcio dell?erba. L?utensile di taglio, come noto, ? disposto frontalmente e centralmente al motocoltivatore, in modo che le operazioni di sfalcio del manto erboso possano essere facilmente controllate e gestite in maniera opportuna dal conduttore del motocoltivatore.
Un inconveniente noto nel settore, tuttavia, ? che tale disposizione dell?utensile di taglio rende complicate, scomode, e brigose le operazioni di sfalcio dell?erba in corrispondenza/prossimit? dei bordi che delimitano l?area in cui deve essere sfalciata l?erba, ad esempio in corrispondenza di marciapiedi e/o staccionate e/o mura.
In corrispondenza di detti bordi, infatti, il conduttore ? costretto a manovrare in maniera irregolare il motocoltivatore in modo da evitare collisioni tra il bordo ed il motocoltivatore e, al tempo stesso, permettere all?utensile di taglio di portarsi in corrispondenza del bordo, con il risultato che le operazioni di sfalcio risultano particolarmente lente e spesso poco precise.
Uno scopo della presente invenzione ?, quindi, quello di risolvere detto inconveniente della tecnica nota. Un altro scopo ? quello di raggiungere tale obiettivo nell?ambito di una soluzione razionale, efficace, e dal costo contenuto. Tali scopi sono raggiunti dalle caratteristiche dell?invenzione riportate nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell?invenzione.
Esposizione dell?invenzione
L?invenzione, in particolare, rende disponibile un utensile decespugliatore per una macchina agricola:
- un braccio di supporto comprendente un primo segmento atto ad essere connesso alla macchina agricola,
- un secondo segmento dotato di una estremit? connessa al primo segmento e di una contrapposta estremit? libera,
- un organo di taglio connesso all?estremit? libera del secondo segmento del braccio di supporto, e girevolmente associato rispetto ad un asse di rotazione trasversale all?asse longitudinale del secondo segmento, caratterizzato dal fatto che il secondo segmento ? incernierato al primo segmento rispetto ad almeno un asse di cerniera.
Grazie a tale soluzione, l?invenzione rende disponibile un utensile decespugliatore che permette, in uso, di spostare l?organo di taglio dalla zona frontale centrale del motocoltivatore verso una zona frontale laterale, sostanzialmente avvicinando l?organo di taglio al bordo in corrispondenza del quale si necessit? falciare l?erba. Tale possibile disposizione dell?organo di taglio permette di facilitare notevolmente le manovre del motocoltivatore e di rendere complessivamente le operazioni di sfalcio dell?erba particolarmente rapide.
Un altro aspetto dell?invenzione prevede che l?utensile decespugliatore possa comprendere un gruppo di azionamento in rotazione dell?organo di taglio, detto gruppo di azionamento comprendente un primo albero di azionamento girevolmente associato al primo segmento rispetto ad un primo asse di rotazione, un secondo albero di azionamento al quale ? associato in rotazione l?organo di taglio e che ? girevolmente associato al secondo segmento rispetto ad un secondo asse di rotazione, ed in cui il primo albero ed il secondo albero sono meccanicamente connessi in rotazione.
Grazie a tale soluzione, l?utensile decespugliatore presenta una struttura costruttiva particolarmente semplice che consente sia nella prima posizione che nella seconda posizione di trasmettere all?organo di taglio il moto imposto da un motore di azionamento posto a bordo del motocoltivatore al quale ? connesso.
Ancora, un altro aspetto dell?invenzione prevede che il primo asse di rotazione del primo albero di azionamento possa essere coassiale all?asse di cerniera.
Grazie a tale soluzione, l?utensile decespugliatore presenta un ridotto ingombro complessivo.
Un ulteriore aspetto dell?invenzione prevede che al primo albero di azionamento possano essere calettate una prima puleggia o ruota dentata ed una terza puleggia o ruota dentata e che al secondo albero di azionamento possa essere calettata una seconda puleggia o ruota dentata connessa in rotazione alla prima puleggia mediante un organo di collegamento flessibile chiuso ad anello.
Grazie a tale soluzione, il primo albero di azionamento mediante la prima puleggia pu? essere posto in movimento dal motore di azionamento che pu? essere disposto a bordo del motocoltivatore, in modo da mantenere complessivamente ridotto il peso dell?utensile decespugliatore e facilitare le manovre.
Al tempo stesso, mediante la seconda puleggia e la terza puleggia il moto imposto dal motore di azionamento pu? essere trasmesso efficacemente al secondo albero di azionamento al quale ? connesso l?organo di taglio, mantenendo la struttura costruttiva dell?utensile decespugliatore particolarmente razionale e fatta di elementi costitutivi elementari in modo da mantenere bassi i costi di produzione.
Ancora, un ulteriore aspetto dell?invenzione prevede che l?utensile decespugliatore possa comprendere un gruppo di bloccaggio della rotazione del secondo segmento rispetto al primo segmento configurato per selettivamente bloccare la rotazione relativa rispetto all?asse di cerniera tra il primo segmento ed il secondo segmento, almeno nella prima posizione e nella seconda posizione, e per selettivamente consentire una libera rotazione tra il primo segmento ed il secondo segmento.
Grazie a tale soluzione, il gruppo di bloccaggio permette di variare la posizione relativa del secondo segmento rispetto al primo segmento e di bloccarla una volta raggiunta una desiderata posizione relativa.
In tal modo, la desiderata posizione relativa pu? essere efficacemente mantenuta per tutto il tempo necessario.
Secondo un altro aspetto dell?invenzione il gruppo di bloccaggio pu? comprendere una corona dentata associata ad uno tra il primo segmento ed il secondo segmento, ed un perno di inserzione associato all?altro tra il primo segmento ed il secondo segmento, il perno di inserzione essendo azionabile tra una posizione di innesto in cui ? vincolato mediante accoppiamento di forma alla corona dentata ed impedisce la rotazione del secondo segmento rispetto al primo segmento, ed una posizione di disinnesto in cui ? svincolato dalla corona dentata e permette la rotazione del secondo segmento rispetto al primo segmento.
Grazie a tale soluzione, il gruppo di bloccaggio presenta una architettura costruttiva particolarmente semplice, facilmente assemblabile, e di intuitivo utilizzo.
In particolare, semplicemente spostando il perno di inserzione tra la posizione di disinnesto in cui non si interfaccia con la corona dentata e la posizione di innesto, in cui di fatto risulta inserito all?interno della gola definita tra due dentelli consecutivi della corona dentata, ? possibile bloccare la rotazione relativa del secondo segmento rispetto al primo segmento semplicemente sfruttando l?accoppiamento di forma tra il perno di inserzione e la corona dentata.
Inoltre, un altro aspetto dell?invenzione prevede che il gruppo di bloccaggio possa comprendere una leva di azionamento solidale al perno di inserzione e configurata per movimentare lo stesso tra la posizione di innesto e la posizione di disinnesto, la leva di azionamento essendo mobile tra una posizione di allontanamento, corrispondente alla posizione di disinnesto del perno di inserzione, ed una posizione di avvicinamento, corrispondente alla posizione di innesto del perno di inserzione, e che il gruppo di bloccaggio possa comprendere inoltre mezzi ad azione elastica associati alla leva di azionamento e atti a spingere la stessa verso la posizione di avvicinamento.
Grazie a tale soluzione, il gruppo di bloccaggio pu? essere facilmente manovrabile da un utilizzatore dell?utensile decespugliatore.
In particolare semplicemente azionando la leva tra la posizione di allontanamento e la posizione di avvicinamento (e viceversa) ? possibile ottenere un rapido ed efficace innesto e disinnesto del perno di inserzione sulla corona dentata.
Inoltre, grazie a detti mezzi ad azione elastica, la posizione di innesto del perno di inserzione nella corona dentata ? mantenuta efficacemente anche durante gli usuali sussulti e/o vibrazioni che si hanno durante l?utilizzo dell?utensile decespugliatore, rendendo lo stesso particolarmente sicuro in uso.
Ancora, un altro aspetto dell?invenzione prevede che l?utensile decespugliatore possa comprendere un carter di protezione associato all?organo di taglio, il carter di protezione essendo disposto a delimitare circonferenzialmente un?area di lavoro all?interno della quale ruota l?organo di taglio.
Grazie a tale soluzione l?utensile decespugliatore ? dotato di un carter di protezione che permette di impedire a sfalci d?erba e/o sassi tagliati/colpiti dall?organo di taglio durante le normali operazioni di sfalcio del manto erboso di dirigersi in direzione, ed eventualmente colpire, l?utilizzatore dell?utensile decespugliatore.
Un ulteriore aspetto dell?invenzione prevede che detto gruppo di azionamento in rotazione possa comprendere un cannotto rigidamente connesso al secondo segmento del braccio di supporto, il secondo albero di azionamento essendo inserito all?interno del cannotto con possibilit? di ruotare intorno a detto asse di rotazione dell?organo di taglio.
Grazie a tale soluzione, il secondo albero di azionamento ? reso solidale al secondo segmento del braccio di supporto, pur mantenendo la possibilit? di ruotare in modo da azionare in rotazione l?organo di taglio.
Ancora, un ulteriore aspetto dell?invenzione prevede che il carter di protezione possa essere connesso al cannotto con possibilit? di ruotare intorno ad un asse parallelo all?asse di rotazione dell?organo di taglio, e che l?utensile decespugliatore possa comprende un gruppo di blocco configurato per impedire la rotazione del carter di supporto intorno a detto asse di rotazione parallelo all?asse di rotazione dell?organo di taglio durante la rotazione del secondo segmento tra la prima posizione e la seconda posizione.
Grazie a tale soluzione, l?utensile decespugliatore consente di mantenere il carter di protezione disposto a proteggere l?utilizzatore dell?utensile decespugliatore stesso anche quando il secondo segmento ? disposto nella seconda posizione. In altre parole, il gruppo di blocco permette di mantenere invariato il posizionamento del carter di protezione qualunque sia la posizione assunta dall?organo di taglio in modo da, in ogni caso, proteggere l?utilizzato dell?utensile decespugliatore. Un altro aspetto dell?invenzione prevede che il gruppo di blocco possa comprendere un bilanciere, ovvero un?asta, dotato di una estremit? incernierata al primo segmento rispetto ad un primo asse di cerniera ed una contrapposta estremit? incernierata al carter di protezione rispetto ad un secondo asse di cerniera parallelo e distinto dal primo asse di cerniera.
Grazie a tale soluzione, il gruppo di blocco risulta particolarmente semplice, facilmente e rapidamente assemblabile, e dal costo particolarmente contenuto.
Ancora, un altro aspetto dell?invenzione prevede che il secondo segmento possa comprendere un primo tratto associato al primo segmento ed un secondo tratto a cui ? associato l?organo di taglio e che ? girevolmente associato al primo tratto attorno ad un asse di oscillazione, e che l?utensile decespugliatore possa comprendere un gruppo di oscillazione configurato per variare la posizione angolare relativa tra primo tratto ed il secondo rispetto all?asse di oscillazione.
Grazie a tale soluzione, il secondo tratto pu? essere disposto in varie configurazioni di utilizzo in base alle necessit? sul campo, rendendo l?utensile decespugliatore particolarmente versatile.
Un ulteriore aspetto dell?invenzione prevede che il gruppo di oscillazione possa consentire un?oscillazione del secondo tratto rispetto al primo tratto tra una posizione di riferimento, in cui l?asse di rotazione dell?organo di taglio giace su di un piano verticale, ed in una posizione inclinata, in cui l?asse di rotazione dell?organo di taglio ? trasversale a detto piano verticale.
Grazie a tale soluzione, l?utensile decespugliatore permette anche di variare ulteriormente la posizione dell?organo di taglio, in modo da poter efficacemente operare le operazioni di sfalcio in maniera rapida.
Ancora, un altro aspetto dell?invenzione prevede che il gruppo di oscillazione possa comprendere:
- una barra di sostegno girevolmente associata al primo tratto del secondo segmento del braccio di supporto,
- un primo supporto anulare ed un secondo supporto anulari infilati sulla barra di sostegno e rigidamente solidali in rotazione ad essa, detti primo e secondo supporto anulare essendo atti a rendere disponibile una superficie di appoggio per una superficie di riscontro del secondo tratto solidale al secondo albero di azionamento, ed in cui il primo supporto anulare ed il secondo supporto anulare presentano ciascuno una prima faccia perimetrale piana ed una seconda faccia perimetrale piana, le prime facce perimetrali essendo complanari, mentre le seconde facce sono poste ad una distanza radiale differente dall?asse di rotazione della barra di sostegno, e che la barra di sostegno possa essere azionabile in rotazione per realizzare la posizione di riferimento dell?organo di taglio, in cui le prime facce del primo supporto anulare e del secondo supporto anulare giacciono su di un piano parallelo all?asse di rotazione del secondo tratto e la superficie di appoggio per l?incarteratura di connessione ? resa disponibile da dette prime facce, e per realizzare la posizione inclinata, in cui le seconde facce del primo supporto anulare e del secondo supporto anulare giacciono su rispettivi piani paralleli all?asse di rotazione dell?incarteratura di supporto e la superficie di appoggio per l?incarteratura di connessione ? resa disponibile dalle seconde facce.
Grazie a tale soluzione, il gruppo di oscillazione permette di variare l?orientazione del secondo tratto del secondo segmento semplicemente variando la superficie di appoggio su cui si assesta la superficie di riscontro del secondo tratto.
In altre parole semplicemente sfruttando le caratteristiche dimensionali di due supporti anulari, il gruppo di oscillazione permette di variare l?orientazione del secondo tratto.
Ne risulta un gruppo di oscillazione costruttivamente semplice, economico, e rapidamente assemblabile.
Un ulteriore aspetto dell?invenzione prevede che l?utensile decespugliatore possa comprendere un gruppo di regolazione della posizione della barra di sostegno configurato per selettivamente ruotare la barra di sostegno tra la posizione di riferimento e la posizione inclinata e per selettivamente bloccare la barra di sostegno almeno in dette due posizioni.
Grazie a tale soluzione, l?utensile decespugliatore permette di controllare in maniera efficace la posizione della barra di sostegno e quindi l?orientazione del secondo tratto e dell?organo di taglio.
Inoltre, il gruppo di regolazione permettendo di bloccare la posizione della barra di sostegno, permette di bloccare la posizione dell?organo di taglio rendendo sicuro l?utilizzo dell?utensile decespugliatore.
Un altro aspetto dell?invenzione prevede che il gruppo di regolazione della posizione della barra di sostegno possa comprendere:
- una seconda leva di azionamento solidale alla barra di sostegno per l?azionamento della stessa in rotazione rispetto al suo asse di rotazione, - un perno solidale alla leva e che si deriva da essa verso una parete del primo tratto del secondo segmento,
e che detto perno possa essere selettivamente inseribile in una prima sede, la quale ? realizzata in detta parete ed ? posizionata e conformata in modo tale da accogliere a misura il perno per da realizzare un collegamento di forma quando la leva si trova nella posizione iniziale, ed in una seconda sede, la quale ? realizzata in detta parete ed ? posizionata e conformata in modo tale da accogliere a misura il perno per da realizzare un collegamento di forma quando la leva si trova nella posizione inclinata
Grazie a tale soluzione, la barra di sostengo pu? essere facilmente manovrabile da un utilizzatore dell?utensile decespugliatore.
In particolare semplicemente azionando la seconda leva di azionamento ? possibile ottenere un rapido ed efficace azionamento della barra di sostegno.
Inoltre, grazie al perno ? possibile bloccare la posizione della barra di sostegno in maniera rapida e sicura.
Ancora, un altro aspetto dell?invenzione prevede che il gruppo di oscillazione possa comprendere una piastra solidale alla superficie di riscontro, ed un perno solidale al primo tratto ed inserito in un?asola passante ricavata nella piastra solidale alla superficie di riscontro.
Grazie a tale soluzione, il gruppo di oscillazione ? configurato in modo da limitare le posizioni estremali di oscillazione del secondo tratto rispetto al primo tratto, mediante l?asola che rende disponibili due contrapposte superfici di battuta pe il perno, mantenendo il range di oscillazione del secondo tratto rispetto al primo tratto in un intervallo sicuro per l?utilizzatore dell?utensile decespugliatore.
L?invenzione rende ulteriormente disponibile un apparato decespugliatore comprendente:
- una macchina agricola dotata di:
o un telaio di supporto,
o un motore installato sul telaio di supporto,
o almeno una coppia di ruote girevolmente associate al telaio di supporto,
- un utensile decespugliatore secondo uno o pi? degli aspetti sopra delineati connesso alla macchina agricola.
Grazie a tale soluzione, l?invenzione rende disponibile un apparato che rende particolarmente rapide e comode le operazioni di cura del verde.
Un altro aspetto dell?invenzione prevede che l?organo di taglio dell?utensile decespugliatore possa sporgere oltre un ingombro trasversale massimo della macchina agricola quando il secondo segmento ? nella seconda posizione.
Grazie a tale soluzione, l?apparato pu? essere movimentato lungo una direzione parallela al bordo in corrispondenza del quale ? necessario operare lo sfalcio dell?erba, mantenendo la macchina agricola a distanza dal bordo stesso, rendendo in tal modo le operazioni di cura del verde particolarmente semplici, comode, rapide e sicure.
Breve descrizione delle figure
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell?invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l?ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 ? una vista frontale dall?alto di un apparato secondo l?invenzione con un primo segmento ed un secondo segmento di un utensile in una prima posizione. La figura 2 ? una vista frontale dall?alto dell?apparato di figura 1 con il primo segmento ed il secondo segmento dell?utensile in una seconda posizione.
La figura 3 ? una vista frontale dall?alto di un utensile dell?apparato di figura 1. La figura 4 ? una vista frontale dal basso dell?utensile di figura 3.
La figura 5 ? una vista in sezione lungo la traccia V-V di figura 4.
La figura 6 ? una vista frontale dell?apparato di figura 1 con l?utensile in una posizione di riferimento a sinistra, e con l?utensile in una posizione inclinata a destra. La figura 7 ? una vista in sezione lungo la traccia VII-VII di figura 3 in cui l?utensile ? nella posizione di riferimento.
La figura 8 ? una vista in sezione lungo la traccia VII-VII di figura 3 in cui l?utensile ? nella posizione inclinata.
La figura 9 ? una vista ingrandita della porzione IX di figura 7.
La figura 10 ? una vista ingrandita della porzione X di figura 8.
La figura 11 ? una vista assonometrica dell?utensile di figura 3 in cui coperchi di chiusura sono stati eliminati per porre in vista vari elementi dell?utensile.
Descrizione dettagliata
Con particolare riferimento a tali figure, si ? indicato globalmente con 10 un apparato, ad esempio un apparato 10 per la cura del verde, in particolare un apparato 10 decespugliatore configurato per realizzare operazioni di cura del verde, ad esempio, operazioni di sfalcio del manto erboso.
L?apparato 10 comprende una macchina agricola 15, in particolare configurata per permettere la connessione in modo removibile alla macchina agricola 15 stessa di almeno un utensile 20, ad esempio per la lavorazione del terreno o per la cura del verde.
L?utensile 20 viene azionato mediante energia meccanica, in particolare una coppia, generata dalla macchina agricola 15 stessa.
La macchina agricola 15 comprende un telaio di supporto, un motore (non illustrato) installato sul telaio di supporto ed almeno una coppia di ruote 30 motrici, di cui una ruota sinistra ed una ruota destra, ovvero una ruota sinistra posta su di un fianco sinistro della macchina agricola 15 ed una ruota destra posta su di un fianco destro della macchina agricola 15, girevolmente associate al telaio di supporto, ad esempio (unicamente) rispetto ad assi di rotazione sostanzialmente coassiali, e che ricevono una coppia motrice dal motore.
In questa trattazione coi termini ?inferiore? e ?superiore? si intendono rispettivamente la porzione prossimale e la porzione distale, dell?elemento considerato, al terreno di appoggio della macchina agricola 15. Il termine ?verticale? indica un componente disposto sostanzialmente perpendicolare al terreno di appoggio.
Il termine ?orizzontale? indica un componente disposto sostanzialmente parallelo al terreno di appoggio. Inoltre, i termini ?anteriore? e ?posteriore? sono da interpretare in base alla direzione di avanzamento normale (non retromarcia) della macchina agricola 15.
Ulteriormente, i termini ?sinistra? e ?destra? sono da interpretare in base ad un punto di vista in pianta come quello delle figure 1 e 2 ed in base alla direzione di avanzamento normale della macchina agricola 15.
La macchina agricola 15 presenta un asse longitudinale (sostanzialmente orizzonta-le), il quale ? ad esempio parallelo ad una direzione di avanzamento normale (non in condizioni di sterzatura) della macchina agricola 15 stessa.
Gli assi di rotazione delle ruote 30 sono sostanzialmente perpendicolari all?asse longitudinale della macchina agricola 15 (e sono anch?essi orizzontali).
La macchina agricola 15 comprende un albero di uscita (non visibile nelle figure in quanto coperto da un carter protettivo) atto ad essere meccanicamente connesso all?attrezzo in modo da trasmettere allo stesso la coppia necessaria all?azionamento dell?attrezzo stesso.
Tale albero di uscita pu? essere nella forma di una presa di potenza o, come nella forma di attuazione illustrata, di un albero al quale ? rigidamente solidale in rotazione una puleggia di azionamento (o una ruota dentata).
Nella preferita forma di realizzazione illustrata nelle figure, la macchina agricola 15 10 ? un motocoltivatore.
In particolare, esso ? dotato unicamente della coppia di ruote 30, le quali possono essere entrambe motrici e, ad esempio, indipendenti in rotazione l?una dall?altra. Il motocoltivatore comprende un manubrio 35 (ad esempio dotato di una coppia di stegole 90 divergenti), preferibilmente incernierato al telaio di supporto (rispetto ad un asse di rotazione sostanzialmente verticale), per governare la direzionalit? del motocoltivatore stesso e sul quale sono poste una pluralit? di comandi (pulsanti e leve) che permettono di controllare l?azionamento del motore, l?avanzamento e l?azionamento dell?utensile 20.
Tali comandi non verranno ulteriormente descritti in quanto noti al tecnico del settore.
Per le dimensioni tipiche di un motocoltivatore, l?ingombro trasversale massimo del manubrio 35 in una direzione perpendicolare all?asse longitudinale della macchina agricola 15 (ovvero lungo una direzione parallela agli assi di rotazione delle ruote 30) ? uguale o maggiore rispetto all?ingombro trasversale massimo definito complessivamente lungo la medesima direzione trasversale dalla coppia ruote 30. In particolare, il manubrio 35 pu? sporgere lateralmente sia verso destra che verso sinistra rispetto alla coppia di ruote 30.
Nel caso in cui il manubrio 35 sia incernierato, tali ingombri sono da considerare quando il motocoltivatore avanza lungo la direzione normale di avanzamento e si trova pertanto in una posizione di angolo di sterzatura pari a zero.
Quando il manubrio 35 ? ruotato per eseguire una manovra di sterzatura potrebbe sporgere rispetto all?ingombro delle ruote 30 solo a sinistra o solo a destra.
Il telaio di supporto della macchina agricola 15, ovvero del motocoltivatore, e ad esempio carter protettivi ad esso associati, presentano un ingombro trasversale minore rispetto al manubrio 35.
In altre parole, il manubrio 35 ? nella forma di attuazione illustrata l?elemento del motocoltivatore che presenta il maggior ingombro trasversale di tutti gli elementi del motocoltivatore stesso.
Tuttavia, non si esclude che in un?alternativa forma di attuazione non illustrata possano essere la coppia di ruote 30 l?elemento che insieme presenta il maggior ingombro trasversale di tutti gli elementi del motocoltivatore stesso.
L?apparato 10 di lavoro comprende poi, come anticipato sopra, un utensile 20 azionato dall?albero di uscita della macchina agricola 15, ovvero del motocoltivatore. Nella forma di attuazione illustrata l?utensile 20 ? un utensile 20 per la cura del verde, in particolare un utensile 20 decespugliatore atto ad essere connesso alla macchina agricola 15 e configurato per operare lo sfalcio del manto erboso.
Nonostante la forma di attuazione illustrata, diverr? chiaro nel seguito come le caratteristiche peculiari descritte in seguito possano essere applicate anche ad altre tipologie di utensili, come ad esempio frese, mole, trapani, trivelle, o comunque qualsiasi utensile 20 dotato di un organo di lavoro atto ad essere posto in rotazione rispetto ad un asse di rotazione al fine di compiere il lavoro per il quale ? stato progettato (come ad esempio punte di trapani, dischi di mole, cilindri di frese, punte di trivelle, ecc)
L?utensile 20 comprende quindi un organo di lavoro (non illustrato), in particolare nel caso illustrato di utensile 20 decespugliatore l?organo di lavoro ? un organo di taglio U, il quale permette di operare detto sfalcio e che, come sopra anticipato, ? azionato in rotazione mediante la coppia trasmessa dalla macchina agricola 15 nelle modalit? che appariranno pi? chiare nel seguito.
L?organo di taglio U pu? ad esempio essere una lama oppure un filo avvolto in un rocchetto, come noto al tecnico del settore.
Ad esempio, l'utensile 20 di taglio (o utensile 20 da taglio) pu? comprendere un corpo centrale che porta una pluralit? di filamenti di taglio flessibili (non illustrati in quanto di per s? noti), che sporgono radialmente dal corpo centrale verso l'esterno. L?utensile 20 decespugliatore comprende, innanzitutto, un braccio di supporto 40 atto ad essere connesso alla macchina agricola 15.
In particolare, il braccio di supporto 40 presenta una prima estremit? longitudinale mediante la quale ? connesso alla macchina agricola 15 ed una contrapposta seconda estremit? longitudinale in corrispondenza del quale ? disposto l?organo di taglio U.
In dettaglio, il braccio di supporto 40 comprende un primo segmento 45, che rende disponibile detta prima estremit? longitudinale del braccio di supporto 40, ed un secondo segmento 50 che rende disponibile detta seconda estremit? longitudinale del braccio di supporto 40.
Il primo segmento 45 pu? presentare un telaio di base T1 rigido, ovvero non deformabile sotto i normali carichi di lavoro a cui ? sottoposto, ad esempio realizzato in materiale metallico.
Il primo segmento 45 pu? presentarsi, ad esempio, sotto forma di un primo corpo tubolare, ad esempio a sezione quadrangolare, definente un canale passante. Di fatti, nella forma di attuazione illustrata, il telaio di base T1 presenta forma sostanzialmente a ?U?, ovvero ? dotato di un tratto di base (rettilineo e sostanzialmente planare) che definisce sostanzialmente la base del primo corpo tubolare e due contrapposti tratti laterali che si derivano (verticalmente e verso l?alto) dal tratto di base, sostanzialmente in squadro con lo stesso, e definiscono contrapposte facce laterali del primo corpo tubolare.
Ancora, il primo segmento 45 pu? comprendere un coperchio atto selettivamente ad occludere il telaio di base T1 in posizione contrapposta al tratto di base, in modo da occludere superiormente il canale passante definito dal primo corpo tubolare, ovvero dal suo telaio di base T1.
Il primo segmento 45 ? connesso in modo removibile alla macchina agricola 15, ovvero al telaio di supporto della stessa, mediante mezzi di fissaggio (almeno in parte posti alla prima estremit? longitudinale del braccio).
Tali mezzi di fissaggio preferibilmente consentono di fissare il braccio alla macchina agricola 15 senza gradi di libert? residui tra la prima estremit? longitudinale ed una porzione del telaio della macchina agricola 15 direttamente a contatto con il braccio.
Solo a titolo esemplificativo, tali mezzi di fissaggio possono comprendere mezzi di aggancio 55 a scatto e mezzi elastici di trattenimento.
Ad esempio, detti mezzi di aggancio 55 a scatto possono comprendere una coppia di contrapposte forcelle realizzate sul primo segmento 45 del braccio di supporto 40, ad esempio che si derivano dalle facce laterali del primo corpo tubolare, e sedi di accoglimento realizzate nel telaio di supporto della macchina agricola 15 ciascuna delle quali ? atta accogliere a scatto una rispettiva di dette forcelle.
Detti mezzi elastici di trattenimento possono comprendere una coppia di molle elastiche a trazione, ciascuna delle quali presenta una estremit? associata (agganciata) al telaio di supporto della macchina agricola 15 ed una contrapposta estremit? associata al primo segmento 45 del braccio di supporto 40, ad esempio agganciata in una rispettiva orecchia realizzata sul primo segmento 45 e che, ad esempio, si deriva lateralmente da una rispettiva faccia laterale del primo corpo tubolare.
Il primo segmento 45 presenta lungo un proprio asse longitudinale L1, ad esempio sostanzialmente orizzontale, una estremit? connessa al telaio di supporto come sopra descritto ed una contrapposta estremit? libera sostanzialmente allineate tra loro lungo detto asse longitudinale del primo segmento 45.
L?asse longitudinale del primo segmento ? preferibilmente parallelo all?asse longitudinale della macchina agricola. In dettaglio, l?asse longitudinale del primo segmento giace su di un piano di mezzeria verticale della macchina agricola sul quale giace anche l?asse longitudinale della macchina agricola stessa. Tale piano di mezzeria verticale ? sostanzialmente posto ad ugual distanza dalla ruota sinistra e dalla ruota destra.
Il secondo segmento 50 presenta lungo un proprio asse longitudinale L2, ad esempio sostanzialmente orizzontale, una prima estremit? assiale connessa all?estremit? libera del primo segmento 45 ed una contrapposta seconda estremit? assiale allineata alla prima estremit? assiale lungo l?asse longitudinale L2 e in corrispondenza del quale ? disposto l?organo di lavoro, ovvero l?organo di taglio U.
Il secondo segmento 50 ? connesso in modo mobile al primo segmento 45, in dettaglio ? girevolmente associato ad esso.
In particolare, il secondo segmento 50, ad esempio mediante detta prima estremit? assiale longitudinale, ? incernierato al primo segmento 45 (ovvero a detta estremit? libera dello stesso), rispetto ad almeno un asse di cerniera C, ad esempio sostanzialmente verticale e preferibilmente anche trasversale (ad esempio ortogonale) agli assi longitudinali L1,L2 del primo segmento 45 e del secondo segmento 50. Ulteriormente, il secondo segmento 50 ? connesso al primo segmento 45 con possibilit? di ruotare tra una prima posizione in cui gli assi longitudinali L1,L2 del primo segmento 45 e del secondo segmento 50 giacciono su piani di giacitura verticali paralleli o tra i quali ? definito un primo angolo (di valore non nullo), ed almeno una seconda posizione in cui gli assi longitudinali L1,L2 del primo segmento 45 e del secondo segmento 50 giacciono su piani di giacitura verticali tra i quali ? definito un secondo angolo non nullo e/o maggiore del primo angolo.
La rotazione attorno all?asse di cerniera C ? preferibilmente l?unico grado di libert? presente tra il primo segmento 45 la prima estremit? assiale del secondo segmento 50.
Nel seguito verr? illustrata nel dettaglio una forma costruttiva possibile che rende disponibile l?incernieramento del secondo segmento 50 al primo segmento 45. In dettaglio, il secondo segmento 50 comprende un primo tratto 65, che rende disponibile detta prima estremit? assiale longitudinale del secondo segmento 50, ed un secondo tratto 70 che rende disponibile detta seconda estremit? assiale longitudinale del secondo segmento 50 in corrispondenza del quale ? disposto l?organo di taglio U.
Il primo tratto 65 ed il secondo tratto 70 del secondo segmento 50 sono solidali in rotazione intorno a detto asse di cerniera C rispetto al primo segmento 45.
Inoltre, la rotazione attorno all?asse di cerniera C ? preferibilmente l?unico grado di libert? presente tra il primo tratto 65 del secondo segmento 50 ed il primo segmento 45.
Il primo tratto 65 pu? presentare un rispettivo telaio di base T2 rigido, ovvero non deformabile sotto i normali carichi di lavoro a cui ? sottoposto, ad esempio realizzato in materiale metallico.
Il telaio di base T2 del primo tratto del secondo segmento 50 ? quindi incernierato rispetto all?asse di cerniera C al telaio di base T1 del primo segmento 45.
Il primo tratto pu? presentarsi, ad esempio, sotto forma di un secondo corpo tubolare, ad esempio a sezione quadrangolare, definente un secondo canale passante. In particolare, il telaio di base T2 del primo tratto 65 pu? presentare di forma sostanzialmente a ?U? ovvero dotato di un tratto di base (rettilineo e sostanzialmente planare) che definisce sostanzialmente la base del secondo corpo tubolare e due contrapposti tratti laterali che si derivano (verticalmente e verso l?alto) dal tratto di base, sostanzialmente in squadro con lo stesso, e definiscono contrapposte facce laterali del secondo corpo tubolare.
Ancora, il primo tratto 65 pu? comprendere un coperchio atto selettivamente ad occludere il telaio di base in posizione contrapposta al tratto di base, in modo da occludere superiormente il canale passante definito dal primo tratto 65 del secondo segmento 50.
Anche il secondo tratto 70 pu? comprendere pu? presentare un rispettivo telaio di base T3 rigido, ovvero non deformabile sotto i normali carichi di lavoro a cui ? sottoposto, ad esempio realizzato in materiale metallico.
Il telaio di base T3 del secondo tratto 70 ? realizzato indipendente al telaio di base T2 del primo tratto 65 ed ? connesso ad esso nel modo che verr? illustrato nel seguito.
Allo stesso modo del primo tratto 65, il secondo tratto 70 pu? presentarsi, ad esempio, sotto forma di un corpo tubolare, in particolare un terzo corpo tubolare, ad esempio a sezione quadrangola e, definente un terzo canale passante.
In particolare, il telaio di base T3 del secondo tratto 70 presenta forma sostanzialmente a ?U? ovvero dotato di un tratto di base (rettilineo e sostanzialmente planare) che definisce sostanzialmente la base del terzo corpo tubolare e due contrapposti tratti laterali che si derivano (verticalmente e verso l?alto) dal tratto di base, sostanzialmente in squadro con lo stesso, e definiscono contrapposte facce laterali del terzo corpo tubolare.
Ancora, il secondo tratto 70 pu? comprendere un rispettivo coperchio atto selettivamente ad occludere il telaio di base in posizione contrapposta al tratto di base in modo da occludere superiormente il terzo canale passante definito dal secondo tratto 70 del secondo segmento 50.
Come anticipato sopra, il secondo segmento 50, mediante l?incernieramento del primo tratto 65 al primo segmento 45, pu? quindi ruotare intorno a detto asse di cerniera C.
Pi? in dettaglio, l?utensile 20 decespugliatore pu? comprendere un cannotto coassiale all?asse di cerniera C e rigidamente fissato (ovvero fissato senza gradi di libert? residui) al primo segmento 45, ad esempio al telaio di base T1 del primo segmento 45.
In particolare, il primo cannotto 75 presenta un asse centrale longitudinale coassiale all?asse di cerniera C ed ? fissato al primo segmento 45 disposto con detto asse centrale longitudinale trasversale, ad esempio ortogonale, all?asse longitudinale L1 del primo segmento 45, ovvero disposto con detto asse centrale longitudinale sostanzialmente verticale.
Ad esempio, il primo cannotto 75 ? cilindrico e assialmente cavo.
Il primo tratto 65 del secondo segmento 50 del braccio di supporto 40, presenta una flangiatura, ovvero una camicia cilindrica 80, che abbraccia circonferenzialmente il primo cannotto 75 cilindrico in modo da formare cos? la cerniera tra il primo segmento 45 ed il secondo segmento 50.
Nella forma di attuazione illustra la (flangiatura, ovvero detta) camicia cilindrica 80 si deriva dal telaio di base T2 del primo tratto 65 ed ? preferibilmente realizzata in un corpo monolitico con lo stesso.
Alla camicia cilindrica 80 possono essere associata una coppia di boccole, interposte tra una superficie cilindrica interna della camicia cilindrica 80 ed una superficie cilindrica esterna del primo cannotto 75, in modo da permettere al secondo segmento 50 di ruotare intorno al primo cannotto 75 con ridotto (sostanzialmente assente) attrito.
L?utensile 20 decespugliatore comprende, poi, un gruppo di bloccaggio della rotazione del secondo segmento 50 rispetto al primo segmento 45 configurato per selettivamente bloccare la rotazione relativa rispetto all?asse di cerniera C tra il primo segmento 45 ed il secondo segmento 50, almeno nella prima posizione e nella seconda posizione, e per selettivamente consentire una libera rotazione tra il primo segmento 45 ed il secondo segmento 50.
Il gruppo di bloccaggio comprende, innanzitutto, una corona dentata 85 associata ad uno tra il primo segmento 45 ed il secondo segmento 50, in particolare una sezione angola 90re di corona dentata 85 associata ad uno tra il primo segmento 45 ed il secondo segmento 50.
Ad esempio, come visibile in figura 4, la corona dentata 85 ? rigidamente fissata (ovvero fissata senza gradi di libert? residui) al primo segmento 45.
La corona dentata 85 presenta una pluralit? di dentelli, angola 90rmente distanziati lungo lo sviluppo circonferenziale della corona dentata 85, ed una pluralit? di gole 90 ciascuna definita tra una rispettiva coppia di dentelli consecutivi lungo lo sviluppo circonferenziale della corona dentata 85.
Il gruppo di bloccaggio comprende poi un perno di inserzione 100 associato all?altro tra il primo segmento 45 ed il secondo segmento 50, ad esempio associato al secondo segmento 50, particolarmente al primo tratto 65 del secondo segmento 50. Il perno di inserzione 100 ? in particolare azionabile tra una posizione di innesto in cui ? vincolato mediante accoppiamento di forma alla corona dentata 85 ed impedisce la rotazione del secondo segmento 50 rispetto al primo segmento 45, ed una posizione di disinnesto in cui ? svincolato dalla corona dentata 85 e permette la rotazione del secondo segmento 50 rispetto al primo segmento 45.
In altre parole, nella posizione di innesto il perno di inserzione 100 si inserisce selettivamente in una delle gole 90 definita tra i dentelli della corona dentata 85 definendo un accoppiamento di forma con la corona dentata 85 che impedisce qualsiasi rotazione del secondo segmento 50 rispetto al primo segmento 45. In particolare, ciascuna gola 90 ? disposta in una rispettiva posizione angola 90re lungo la circonferenza della corona dentata 85 differente dalle altre gole 90.
L?accoppiamento del perno di inserzione 100 con ciascuna delle gole 90 definisce pertanto una differente seconda posizione del secondo segmento 50 rispetto al primo segmento 45.
Ovvero, dipendentemente dalla gola 90 in cui il perno di inserzione 100 viene inserito, si ha un differente secondo angolo definito tra gli assi longitudinali L1,L2 del primo segmento 45 e del secondo segmento 50.
Nella posizione di disinnesto il perno di inserzione 100 ? allontanato dalla corona dentata 85, ovvero non realizza in alcun modo un contatto con la stessa, ed il secondo segmento 50 ? libero di ruotare rispetto al secondo segmento 50.
Il gruppo di bloccaggio comprende, ancora, una leva di azionamento 105 solidale al perno di inserzione 100 e configurata per movimentare lo stesso tra la posizione di innesto e la posizione di disinnesto.
In particolare, la leva di azionamento 105 ? incernierata a uno tra il primo segmento 45 ed il secondo segmento 50.
Ad esempio, nella forma di attuazione illustrato dove la corona ? fissata al primo segmento 45, la leva di azionamento 105 ? incernierata al secondo segmento 50, rispetto ad un asse di incernieramento sostanzialmente orizzontale ed ortogonale all?asse longitudinale L2 del secondo segmento 50.
In dettaglio, la leva di azionamento 105 pu? essere incernierata al primo tratto 65 del secondo segmento 50, internamente al secondo canale passante definito dallo stesso, mediante una staffa di supporto 110 che si deriva a sbalzo e sostanzialmente in squadro dal primo tratto 65 del telaio di base T2 del secondo corpo tubolare del primo segmento 45, e che presenta una asola di accoglimento per un perno di fissaggio di connessione della leva di azionamento 105 che definisce detto asse di incernieramnto per la leva di azionamento 105 stessa.
In particolare la leva di azionamento 105 presenta una estremit? superiore, disposta esternamente al secondo corpo tubolare definito dal primo tratto 65 del secondo segmento 50, in corrispondenza del quale pu? essere predisposta una maniglia di presa.
La leva di azionamento 105 presenta poi una contrapposta estremit? inferiore al quale ? rigidamente fissato (ovvero fissato senza gradi di libert? residui) il perno di inserzione 100.
La leva di azionamento 105 ? mobile, intorno a detto asse di incernieramento, tra una posizione di allontanamento, corrispondente alla posizione di disinnesto del perno di inserzione 100, in cui l?estremit? inferiore della leva di azionamento 105 ? distale dalla corona dentata 85, ed una posizione di avvicinamento, corrispondente alla posizione di innesto del perno di inserzione 100, in cui l?estremit? inferiore della leva di azionamento 105 ? prossimale alla corona dentata 85.
Il gruppo di bloccaggio comprendente, inoltre, mezzi ad azione elastica associati alla leva di azionamento 105 e atti a spingere automaticamente la stessa verso la posizione di avvicinamento.
Detti mezzi ad azione elastica comprendono, ad esempio, una molla elastica a trazione dotata di una estremit? agganciata in prossimit? della corona dentata 85, ad esempio connessa alla staffa di supporto 110 in posizione prossimale alla corona dentata 85, e di una contrapposta estremit?, distale dalla corona dentata 85, associata (agganciata) alla leva di azionamento 105 in corrispondenza della estremit? inferiore della stessa.
La leva di azionamento 105 ? quindi mobile verso la (e nella) posizione di allontanamento in contrasto alla forza elastica della molla a trazione, che diversamente, tende a spingere la leva di azionamento 105 verso la (e nella) posizione di avvicinamento.
L?organo di taglio U, come anticipato, ? associato al secondo segmento 50 e disposto in corrispondenza della seconda estremit? assiale longitudinale dello stesso resa disponibile dal secondo tratto 70.
L?utensile 20 decespugliatore comprende un gruppo di azionamento in rotazione dell?organo di taglio U, che permette di trasmettere all?organo di taglio U il moto imposto dalla presa di potenza della macchina agricola 15.
Il gruppo di azionamento permette, in particolare, di azionare l?organo di taglio U sia quando il secondo segmento 50 ? nella prima posizione, sia quando il secondo segmento 50 ? nella seconda posizione, ovvero in una qualsiasi delle seconde posizioni.
Il gruppo di azionamento ? in particolare configurato per trasmette detto moto imposto all?organo di taglio U in modo da azionare lo stesso rispetto ad un asse di rotazione ortogonale all?asse longitudinale L2 del secondo segmento 50.
Il gruppo di azionamento comprendente, innanzitutto un primo albero di azionamento 115 girevolmente associato al primo segmento 45 rispetto ad un primo asse di rotazione R1, ad esempio sostanzialmente verticale e trasversale (ad esempio ortogonale) all?asse longitudinale L1 del primo segmento 45.
Il primo asse di rotazione R1 ? parallelo all?asse di cerniera C, preferibilmente coincidente (coassiale) ad esso, intorno al quale ruota il secondo segmento 50 rispetto al primo segmento 45.
In particolare, il primo albero di azionamento 115 pu? essere inserito in modo girevole all?interno del primo cannotto 75 fissato al primo segmento 45, mantenendo un unico grado di libert? rotazionale attorno al primo asse di rotazione R1 rispetto a detto primo cannotto 75.
In dettaglio, il primo albero di azionamento 115 ? inserito all?interno del primo cannotto 75 con l?interposizione di organi volventi, ad esempio cuscinetti a sfere, che permettono al primo albero di azionamento 115 di ruotare all?interno del primo cannotto 75.
Pi? precisamente, il primo albero di azionamento 115 pu? essere inserito coassialmente all?interno del primo cannotto 75, con il primo asse di rotazione R1 che risulta pertanto coincidente all?asse centrale longitudinale del primo cannotto 75 stesso, ovvero coincidente all?asse di cerniera C tra il secondo segmento 50 ed il primo segmento 45.
Sul primo albero di azionamento 115 sono calettate, ovvero connesse e solidali in rotazione, una puleggia di rinvio 120 o ruota dentata di rinvio ed una prima puleggia 125 o prima ruota dentata.
La puleggia di rinvio 120 ? atta ad essere connessa alla presa di potenza della macchina agricola 15.
Ad esempio, la puleggia di rinvio 120 ? connessa alla puleggia di azionamento connessa all?albero di uscita della macchina agricola 15 mediante un organo di trasmissione flessibile 145, ad esempio una cinghia o catena, che tramette il moto rotativo dell?albero di uscita alla puleggia di rinvio 120 (e quindi anche al primo albero di azionamento 115 e alla prima puleggia 125).
Il gruppo di azionamento comprende poi un secondo albero di azionamento 130 al quale ? associato (solidale) in rotazione l?organo di taglio U, ad esempio ? associato (solidale) ad un?estremit? inferiore del secondo albero di azionamento 130 stesso.
Il secondo albero di azionamento 130 ? girevolmente associato al secondo segmento 50 rispetto ad un secondo asse di rotazione R2, distinto e distanziato di una quantit? non nulla dal primo asse di rotazione R1 (e allineato al primo albero lungo l?asse longitudinale L2 del secondo segmento 50).
Nella forma di attuazione illustrata il secondo asse di rotazione R2 ? parallelo al primo asse di rotazione R1.
In particolare, il secondo albero di azionamento 130 ? associato al secondo tratto 70 del secondo segmento 50.
Pi? in dettaglio, il secondo segmento 50 pu? comprendere un secondo cannotto 135, assialmente cavo e ad esempio cilindrico, rigidamente fissato (ovvero fissato senza gradi di libert? residui) al secondo tratto 70, ad esempio al telaio di base T3 del secondo tratto 70.
In particolare, il secondo cannotto 135 presenta un asse centrale longitudinale ed ? fissato al second tratto, all?interno del terzo canale passante definito dallo stesso, disposto con detto asse centrale longitudinale trasversale, ad esempio ortogonale, all?asse longitudinale L2 del secondo segmento 50.
Il secondo albero di azionamento 130 pu? essere inserito all?interno del secondo cannotto 135 fissato al secondo tratto 70 del secondo segmento 50, mantenendo un unico grado di libert? rotazionale rispetto a detto secondo asse di rotazione R2. In dettaglio, il secondo albero di azionamento 130 ? inserito all?interno del secondo cannotto 135 con l?interposizione di organi volventi, ad esempio cuscinetti a sfere, che permettono al secondo albero di azionamento 130 di ruotare all?interno del secondo cannotto 135.
Il primo albero di azionamento 115 ed il secondo albero di azionamento 130 sono meccanicamente connessi in rotazione.
In particolare, al secondo albero di azionamento 130 ? calettata (ovvero fissata e solidale in rotazione) una seconda puleggia 140 o ruota dentata connessa in rotazione alla prima puleggia 125 mediante un organo di collegamento flessibile chiuso ad anello.
In particolare, il secondo albero di azionamento 130 presenta una estremit? superiore la quale disposta all?interno del terzo canale passante definito dal terzo corpo tubolare del secondo tratto 70 del secondo segmento 50, alla quale ? calettata detta seconda puleggia 140, ed una contrapposta estremit? inferiore la quale sporge inferiormente oltre il primo tratto 65 del telaio di base T3 del terzo corpo tubolare, e risulta disposto esternamente al terzo corpo tubolare stesso, al quale ? connesso (e solidale in rotazione) l?organo di taglio U.
Tornando alla conformazione del secondo segmento 50, il secondo tratto 70 ? connesso al primo tratto 65 con possibilit? di oscillare intorno ad un asse di oscillazione P parallelo all?asse longitudinale L2 del secondo segmento 50, ovvero trasversale, ad esempio ortogonale, al secondo asse di rotazione R2.
In particolare, l?organo di taglio U ? solidale al secondo tratto 70 nella oscillazione rispetto a detto asse di oscillazione P.
In altre parole, il secondo tratto 70 ruotando intorno a detto asse di oscillazione P, mediante il secondo cannotto 135 ruota con se il secondo albero di azionamento 130 e quindi l?organo di taglio U ad esso connesso.
Pi? precisamente, il secondo tratto 70 ruota rispetto al primo tratto 65 intorno a detto asse di oscillazione P per mezzo di un (unico) perno di oscillazione 150 che definisce detto asse di oscillazione P.
Nel dettaglio, come meglio visibile in figura 5, il primo tratto 65 del secondo segmento 50 pu? comprendere un terzo cannotto 155, assialmente cavo e ad esempio cilindrico, rigidamente fissato (ovvero fissato senza gradi di libert? residui) al primo tratto 65, ad esempio al telaio di base T2 del primo tratto 65.
In particolare, il terzo cannotto 155 presenta un asse centrale longitudinale ed ? fissato al primo tratto 65, all?interno del secondo canale passante definito dallo stesso, disposto con detto asse centrale longitudinale parallelo all?asse longitudinale L2 del secondo segmento 50.
Il secondo tratto 70 presenta poi, una sede di accoglimento affacciata sul terzo cannotto 155 e coassiale allo stesso.
Detta sede di accoglimento ? ad esempio definita da un foro passante realizzato in una piastra di connessione 160 rigidamente fissata al telaio di base T3 del secondo tratto 70. Ad esempio, tale piastra di connessione 160 ? disposta all?interno del terzo canale passante definito dal secondo tratto 70 del secondo segmento 50 e si erge, in squadro, verso l?alto dal primo tratto 65 del telaio di base T3 del secondo tratto 70 stesso.
L?utensile 20 decespugliatore, ovvero il gruppo di oscillazione comprende detto perno di oscillazione 150, il terzo cannotto 155 e la sede di accoglimento realizzata nel terzo tratto. Il perno di oscillazione 150 ? inserito coassialmente e, sostanzialmente a misura, all?interno del terzo cannotto 155 realizzato nel primo tratto 65 ed inoltre inserito, e sostanzialmente a misura, all?interno della sede di accoglimento realizzata nel secondo tratto 70.
Inoltre, il gruppo di oscillazione ? configurato per oscillare il secondo tratto 70 rispetto al primo tratto 65 selettivamente tra una posizione di riferimento, in cui l?asse di rotazione dell?organo di taglio U giace su di un piano verticale, ed una posizione inclinata, in cui l?asse di rotazione dell?organo di taglio U ? trasversale a detto piano verticale.
Il gruppo di oscillazione comprende innanzitutto una barra di sostegno 165 rettilinea e rigida, ovvero non deformabile sotto gli usuali carichi per cui ? prevista, la quale ? disposta con un proprio asse centrale longitudinale Y giacente su di un piano perpendicolare al primo asse di rotazione R1 e trasversale, ad esempio ortogonale, all?asse longitudinale L2 del secondo segmento 50 e trasversale.
Ulteriormente, tale asse longitudinale ? sostanzialmente orizzontale.
La barra di sostegno 165 ? incernierata al primo tratto 65 del secondo segmento 50, ovvero dal telaio di base T2 del primo tratto 65 del secondo segmento 50, rispetto ad un asse di rotazione parallelo (e coincidente) al proprio asse centrale longitudinale Y.
In particolare, la barra di sostegno 165 pu? presentare contrapposte estremit? assiali, ciascuna delle quali ? inserita in una apposita asola di accoglimento, realizzata in un rispettivo secondo tratto 70 del telaio di base T2 del primo tratto 65 del secondo segmento 50.
Ciascuna estremit? della barra di sostegno 165 pu? quindi sporgersi oltre l?asola risultando esterna al secondo canale passante del primo tratto 65, e presentare una filettatura che permette l?avvitamento di un dado di bloccaggio che impedisce lo sfilamento assiale della barra di sostegno 165 dall?asola.
La barra di sostegno 165 ? quindi inserita all?interno di dette asole con possibilit? di ruotare su se stessa intorno al proprio asse centrale longitudinale Y.
Il gruppo di oscillazione comprende poi un primo supporto anulare 170, ad esempio una prima camma 240, ed un secondo supporto anulare 175, ad esempio una seconda camma 240, i quali sono infilati sulla barra di sostegno 165 e rigidamente fissati alla stessa, ovvero fissati senza gradi di libert? residui alla barra di sostegno 165.
Il primo supporto anulare 170 ed il secondo supporto anulare 175 sono quindi solidali in rotazione (senza sfasamenti angola 90ri tra di loro) alla barra di sostegno 165 intorno all?asse centrale longitudinale Y della barra di sostegno 165 stessa. Pi? in dettaglio, il primo supporto anulare 170 ed il secondo supporto anulare 175 sono disposti lungo la barra di sostegno 165 ad una distanza non nulla reciproca lungo una direzione parallela all?asse centrale longitudinale Y della barra di sostegno 165 stessa e sono posti da lati opposti della barra di sostegno 165 rispetto ad un piano verticale contenente l?asse di oscillazione P.
Ciascun supporto anulare presenta (in un rispettivo profilo perimetrale di contatto o anche profilo di camma) una prima faccia perimetrale piana, ed una seconda faccia perimetrale preferibilmente piana angolarmente distanziata rispetto alla prima faccia perimetrale rispetto all?asse longitudinale della barra di sostegno 165. Le prime facce perimetrali del primo supporto anulare 170 e del secondo supporto anulare 175 sono reciprocamente complanari, ovvero sono poste ad una medesima distanza radiale dall?asse centrale longitudinale Y della barra di sostegno 165, mentre le seconde facce sono poste ad una distanza radiale differente dall?asse centrale longitudinale della barra di sostegno 165.
Ad esempio, le seconde facce perimetrali giacciono su piani paralleli e distanziati di una distanza non nulla. Tuttavia, non si esclude che le seconde facce possano giacere su di un unico piano inclinato rispetto all?asse longitudinale della barra di sostegno 165.
Detti primo e secondo supporto anulare 175 sono atti a rendere disponibile una superficie di appoggio 180 per una superficie di riscontro 185 (piana) del gruppo di oscillazione realizzata nel secondo tratto 70 e solidale in oscillazione attorno all?asse di oscillazione P.
La superficie di riscontro 185 viene mantenuta a contatto del primo supporto anulare 170 e del secondo supporto anulare 175, ovvero delle prime facce o delle seconde facce a seconda della rotazione della barra di sostegno 165, mediante una forza potenziale.
Tale forza potenziale pu? essere la forza peso di un corpo che rende disponibile la superficie di riscontro 185 e/o un elemento elastico configurato per spingere la superficie di riscontro 185 contro il primo ed il secondo supporto anulare 175. Tale corpo ?, come sar? chiaro nel seguito, il telaio di base T3 del secondo tratto 70 del secondo segmento 50.
In particolare, tale superficie di riscontro 185 del gruppo di oscillazione ? rigidamente solidale al telaio di base T3 del secondo tratto 70 in oscillazione attorno all?asse di oscillazione P.
Ad esempio, il secondo tratto 70 pu? presentare una flangia 190 fissata senza gradi di libert? residui al telaio di base T3 del terzo corpo tubolare, la quale ? atta a rendere disponibile detta superficie di riscontro 185 del secondo tratto 70 del secondo segmento 50 atta ad appoggiarsi in battuta su detta superficie di riscontro 185 resa disponibile dal primo supporto anulare 170 e dal secondo supporto anulare 175.
Ad esempio detta flangia 190 pu? essere realizzata in un corpo monolitico con il telaio di base T3 del secondo tratto 70 del secondo segmento 50.
In particolare, detta flangia 190 pu? comprendere due contrapposti e paralleli segmenti laterali che si derivano dal primo tratto 65 di base lungo una direzione parallela all?asse longitudinale L2 del secondo segmento 50 (ovvero parallela all?asse di oscillazione P del secondo tratto 70), ed un segmento accessorio 195 che fa da ponte tra i segmenti laterali ovvero connette i segmenti laterali ed ? ortogonale agli stessi.
Ciascun segmento laterale della flangia 190 presenta una superficie di base piana la quale ? rivolta ed affaccia sul primo tratto 65 del telaio di base T3 del secondo corpo tubolare definito dal primo tratto 65 del secondo segmento 50, e dette superfici di base sono reciprocamente complanari ed atte a rendere disponibile detta superficie di riscontro 185 del secondo tratto 70.
Indipendentemente dall?esatta architettura che rende disponibile la superficie di riscontro 185, essa ? piana, come gi? detto, e giace su di un piano perpendicolare al secondo asse di rotazione R2, oltre ad essere solidale a detto secondo asse di rotazione R2 in rotazione rispetto all?asse di oscillazione P.
La barra di sostegno 165 ?, quindi, azionabile in rotazione intorno al proprio asse centrale longitudinale Y tra una posizione primaria, corrispondente alla posizione di riferimento del secondo tratto 70 (ovvero dell?organo di taglio U) ed una posizione secondaria, corrispondente alla posizione inclinata del secondo tratto 70 (ovvero dell?organo di taglio U).
In particolare, nella posizione primaria della barra di sostegno 165 le prime facce del primo supporto anulare 170 e del secondo supporto anulare 175 giacciono su di un piano parallelo all?asse di oscillazione P del secondo tratto 70 (e perpendicolare al primo asse di rotazione R1, ad esempio orizzontale) e la superficie di appoggio 180 per la superficie di riscontro 185 del secondo tratto 70 ? resa disponibile da dette prime facce del primo supporto anulare 170 e del secondo supporto anulare 175.
Nella posizione secondaria della barra di sostegno 165 le seconde facce del primo supporto anulare 170 e del secondo supporto anulare 175 giacciono su rispettivi piani paralleli all?asse oscillazione del secondo tratto 70 (e perpendicolari al primo asse di rotazione R1, ad esempio orizzontali) e la superficie di appoggio 180 per la superficie di riscontro 185 del secondo tratto 70 ? resa disponibile da dette seconde facce.
Come detto sopra tuttavia non esclude che tali facce possano essere complanari, in tal caso nella posizione secondaria della barra di sostegno 165 le seconde facce del primo supporto anulare 170 e del secondo supporto anulare 175 giacciono su un piano parallelo all?asse oscillazione del secondo tratto 70 (e inclinato rispetto al primo asse di rotazione R1) e la superficie di appoggio 180 per la superficie di riscontro 185 del secondo tratto 70 ? resa disponibile da dette seconde facce. Pertanto, in conseguenza della rotazione dei supporti anulari, nella posizione primaria la superficie di riscontro 185 giace su di un primo piano di giacitura parallelo all?asse di oscillazione P e perpendicolare al primo asse di rotazione R1, mentre nella posizione secondaria la superficie di riscontro 185 giace su di un secondo piano di giacitura parallelo all?asse di oscillazione P ed inclinato rispetto al primo asse di rotazione R1.
Il primo piano di giacitura ed il secondo piano di giacitura, nella loro intersezione definiscono un angolo acuto minore di 60?, ad esempio minore di 45?.
Tra la posizione primaria e la posizione secondaria, la barra di sostegno 165 compie una rotazione intorno al proprio asse centrale longitudinale pari di un determinato angolo minore dell?angolo giro, in particolare pari all?angolo acuto definito dall?intersezione tra il primo piano di giacitura ed il secondo piano di giacitura. L?utensile 20 decespugliatore comprende, ancora, un gruppo di regolazione della posizione della barra di sostegno 165 configurato per selettivamente ruotare la barra di sostegno 165 tra la posizione primaria e la posizione secondaria.
Il gruppo di regolazione ? inoltre configurato per selettivamente bloccare la barra di sostegno 165 almeno in dette due posizioni (ovvero nella posizione primaria e nella posizione secondaria).
Il gruppo di regolazione della posizione della barra di sostegno 165 comprende, innanzitutto una seconda leva di azionamento 200 solidale (ovvero fissata senza gradi di libert? residui) alla barra di sostegno 165 per l?azionamento della stessa in rotazione rispetto al suo asse centrale longitudinale.
La seconda leva di azionamento 200 ? preferibilmente disposta esternamente al secondo segmento 50 e presenta una estremit? superiore in corrispondenza della quale pu? essere predisposta una maniglia di presa, ed una contrapposta estremit? inferiore mediante la quale ? rigidamente fissata (ovvero fissato senza gradi di libert? residui) alla barra di sostegno 165, ad esempio in corrispondenza di una estremit? della barra di sostegno 165 fuoriuscente dal primo tratto 65 del secondo segmento 50.
Il gruppo di regolazione comprende poi un perno di bloccaggio 205 solidale alla leva e che si deriva dalla stessa in avvicinamento al primo tratto 65 del secondo segmento 50, ad esempio in avvicinamento ad una faccia laterale del secondo corpo tubolare del primo segmento 45 in prossimit? della quale ? disposta la seconda leva di azionamento 200.
Il perno di bloccaggio 205 ? selettivamente inseribile in una prima sede, la quale ? realizzata in detta faccia laterale del primo tratto 65 ed ? posizionata e conformata in modo tale da accogliere a misura il perno di bloccaggio 205 per da realizzare un collegamento di forma quando la seconda leva di azionamento 200 si trova nella posizione primaria.
Allo stesso modo, il perno di bloccaggio 205 ? selettivamente inseribile in una seconda sede, la quale ? realizzata in detta faccia laterale ed ? posizionata e conformata in modo tale da accogliere a misura il perno e realizzare un collegamento di forma con lo stesso quando la leva si trova nella posizione secondaria.
La prima sede e la seconda sede sono disposte lungo un arco di circonferenza avente vertice sull?asse centrale longitudinale della barra di sostegno 165 (ovvero sull?asse di rotazione della barra di sostegno 165).
Inoltre, la prima sede e la seconda sede sono angola 90rmente distanziate lungo detto arco di circonferenza di un angolo pari all?angolo di rotazione compiuto dalla barra di sostegno 165 tra la posizione primaria e la posizione secondaria.
Il gruppo di regola 90zione pu? comprendere, ancora, un perno di battuta 210 solidale al primo tratto 65 ed inserito in un?asola solidale al secondo tratto 70.
L?asola, particolarmente, presenta uno sviluppo (longitudinale) tale per cui nella posizione di riferimento del secondo tratto 70 il perno di battuta 210 ? posto a contatto su di un primo bordo B1 di estremit? dell?asola, mentre nella posizione inclinata del secondo tratto 70 il perno di battuta 210 ? posto a contatto su di un secondo bordo B2 di estremit? dell?asola contrapposto al primo bordo B1.
In altre parole, il perno di battuta 210 funge da elemento di fine corsa che impedisce una ulteriore oscillazione del secondo tratto 70 rispetto al primo tratto 65 intorno all?asse di oscillazione P.
Ad esempio, detta asola ? ricavata passante nella flangia 190 fissata al telaio di base T3 del secondo tratto 70 del secondo segmento 50, e, in particolare nel segmento accessorio 195 della flangia 190.
L?utensile 20 pu? comprendere un carter di protezione 220 associato al secondo segmento 50, in particolare al secondo tratto 70 del secondo segmento 50, e atto delimitare circonferenzialmente un?area di lavoro all?interno della quale ruota l?organo di taglio U.
In particolare, il carter di protezione 220 delimita una zona dell?area di lavoro verso il primo segmento 45, in modo da proteggere la macchina agricola 15 e l?utilizzatore dal lancio di corpi da parte dell?organo di lavoro, ovvero dell?organo di taglio U. Ad esempio, il carter di protezione 220 comprende una parete superiore, conformata come un settore di disco (sotteso ad un angolo inferiore di 180?), da un cui bordo perimetrale radialmente esterno si sviluppa verso il basso una parete laterale curva circonferenzialmente disposta rispetto al secondo asse di rotazione R2 e dotata di una superficie interna con concavit? rivolta verso il secondo asse di rotazione R2.
Tale parete laterale comprende anche una superficie esterna rivolta verso il primo segmento 45.
In carter di protezione 220 ? preferibilmente connesso in modo girevole al secondo tratto 70 del secondo segmento 50, in modo che la sua orientazione rispetto al secondo tratto 70 possa cambiare quando il secondo segmento 50 ruota rispetto al primo tratto 65.
Nella forma di attuazione illustrata, il carter di protezione 220 ? girevolmente associato al secondo cannotto 135, tuttavia non si esclude che possa essere girevolmente associato al telaio di base del secondo tratto 70, secondo un asse di rotazione parallelo (coassiale) al secondo asse di rotazione R2.
Ancor pi? preferibilmente, l?utensile 20 comprende un gruppo di blocco (o meccanismo di orientazione) configurato per impedire la rotazione del carter di supporto intorno a detto asse di rotazione parallelo al secondo asse di rotazione R2 durante la rotazione del secondo segmento 50 tra la prima posizione e la seconda posizione.
In altre parole, tale gruppo di blocco ? configurato in modo tale per cui una linea immaginaria tracciabile sul carter di protezione 220 e parallela all?asse longitudinale del primo tratto 65 quando il secondo segmento 50 si trova nella prima posizione di rotazione rispetto al primo segmento 45, rimane parallela a tale asse longitudinale anche quando il secondo segmento 50 si trova nella seconda posizione di rotazione rispetto al primo segmento 45 (ed in tutte le posizioni intermedie). Nella forma di attuazione illustrata, tale gruppo di blocco comprende un quadrilatero articolato, di cui il primo segmento 45 (ad esempio una flangia 190 che di deriva esternamente dal suo telaio di base) ? il telaio del quadrilatero articolato e il carter protettivo ? l?asta opposta al telaio. Preferibilmente il quadrilatero articolato ? un parallelogramma articolato.
In particolare, il gruppo di blocco comprende un?asta 225 (rettilinea e rigida, ovvero non deformabile quando sottoposta agli usuali carichi per cui ? prevista) dotata di una estremit? incernierata al primo segmento 45 (in posizione eccentrica rispetto rispetto all?asse di rotazione del primo segmento 45 rispetto al secondo segmento 50) rispetto ad almeno un primo asse di cerniera Q1 (parallelo all?asse di rotazione del primo segmento 45 rispetto al secondo segmento 50) ed una contrapposta estremit? incernierata al carter di protezione 220 (in posizione eccentrica rispetto al secondo asse di rotazione R2) rispetto ad un secondo asse di cerniera Q2 parallelo e distinto dal primo asse di cerniera Q1.
Nella forma di attuazione illustrata, le estremit? di detta asta 225 sono connesse al carter di protezione 220 e al primo segmento 45 mediante rispettivi snodi sferici. Ulteriormente, la distanza tra l?asse di rotazione del secondo segmento 50 rispetto al primo segmento 45 e il primo asse di cerniera Q1 ? sostanzialmente pari alla distanza tra il secondo asse di rotazione R2 ed il secondo asse di cerniera Q2, e la distanza tra il secondo asse di rotazione R2 e l?asse di rotazione del secondo segmento 50 rispetto al primo segmento 45 ? sostanzialmente pari alla distanza tra il primo asse di cerniera Q1 ed il secondo asse di cerniera Q2.
In questo modo viene realizzato il parallelogramma articolato.
Come meglio visibile in figura 5, l?utensile 20 pu? ulteriormente comprendere un gruppo di tensionamento dell?organo di trasmissione flessibile 145 che ? almeno parzialmente avvolto sulla prima puleggia 125 e sulla seconda puleggia 140.
Il peculiare gruppo di tensionamento descritto qui di seguito, sebbene riferito all?utensile decespugliatore pu? essere applicato a qualsiasi utensile dotato di: un primo albero di azionamento, un secondo albero di azionamento al quale ? associato in rotazione un organo di lavoro, una prima puleggia solidale in rotazione al primo albero di azionamento, una seconda puleggia solidale in rotazione al secondo albero di azionamento ed un organo di trasmissione flessibile almeno parzialmente avvolto intorno alla prima puleggia e alla seconda puleggia per la trasmissione di un moto rotatorio tra le due pulegge.
In particolare, come meglio apparir? nel seguito, il gruppo di tensionamento ? configurato per mantenere l?organo di trasmissione flessibile 145 opportunamente tensionato anche a seguito di un allungamento/usura dello stesso.
Il gruppo di tensionamento ?, in particolare, configurato per spingere il secondo tratto 70 del secondo segmento 50 in una direzione di allontanamento dal primo tratto 65 del secondo segmento 50 lungo un asse di scorrimento S.
L?asse di scorrimento S ? trasversale, ad esempio perpendicolare al primo asse di rotazione R1 ed al secondo asse di rotazione R2. Inoltre, l?asse di scorrimento S ? parallelo all?asse longitudinale L2 del secondo segmento 50.
Ulteriormente, detto asse di scorrimento S ?, ad esempio, parallelo all?asse di oscillazione P.
Spingendo il secondo tratto 70 in allontanamento dal primo tratto 65, il gruppo di tensionamento ? configurato per spingere il secondo albero di azionamento 130, il quale ? ad esempio associato al secondo tratto 70 per mezzo del secondo cannotto 135 e pertanto solidale al secondo tratto 70 in scorrimento lungo l?asse di scorrimento S, in allontanamento dal primo albero di azionamento 115, il quale primo albero di azionamento 115 ? girevolmente associato (in modo indiretto) al primo tratto 65.
In particolare, il primo albero di azionamento 115 ? (direttamente) girevolmente inserito all?interno del primo cannotto 75 al quale il primo tratto 65 ? incernierato secondo un asse di rotazione coassiale al primo asse di rotazione R1.
In altre parole, il gruppo di tensionamento, mediante la spinta sul secondo tratto 70, spinge la seconda puleggia 140, che ? solidale al secondo albero di azionamento 130, in allontanamento dalla prima puleggia 125, che ? solidale al primo albero di azionamento 115 ponendo, di conseguenza, in tensione l?organo di trasmissione flessibile 145 avvolto sulle stesse.
In particolare, il gruppo di tensionamento pu? essere configurato per spingere il secondo tratto 70 in una direzione di allontanamento dal primo tratto 65 lungo l?asse di scorrimento S costantemente (ovvero in ogni istante di tempo), e automaticamente, ovvero senza necessit? di regola 90zioni da parte di un operatore che utilizza l?utensile 20.
Il gruppo di tensionamento comprende, innanzitutto, un corpo elastico 230 interposto tra il primo tratto 65 ed il secondo tratto 70 e disposto in modo che la forza elastica generata dallo stesso si sviluppi (prevalentemente) lungo una direzione parallela all?asse di scorrimento S.
In particolare, il corpo elastico 230 ? configurato per spingere il secondo tratto 70 in direzione di allontanamento dal primo tratto 65 lungo l?asse di scorrimento S, come sopra anticipato.
Ad esempio il corpo elastico 230 comprende una molla elicoidale di compressione (ovvero che esercita una forza elastica resistente ad una forza di compressione esercitata sulla molla stessa).
La molla elicoidale ? interposta tra il primo tratto 65 ed il secondo tratto 70 ed inoltre disposta con un proprio asse longitudinale, lungo il quale esercita prevalentemente la forza elastica resistente, parallelo all?asse di scorrimento S.
In particolare, la molla elicoidale ? interposta tra il primo tratto 65 ed il secondo tratto 70 e montata precompressa, ovvero in uno stato di deformazione tale per cui la sua lunghezza lungo l?asse longitudinale ? minore della lunghezza lungo l?asse longitudinale della molla in uno stato indeformato ovvero in assenza di forze esterne agenti sulla molla elicoidale.
Come meglio visibile in tale figura 5, la molla elicoidale ? dotata di una prima estremit? longitudinale che ? posta in battuta sul primo tratto 65 e di una contrapposta estremit? longitudinale che ? posta in battuta sul secondo tratto 70.
Ad esempio, la prima estremit? longitudinale ? posta in battuta sul terzo cannotto 155 (che accoglie il perno di oscillazione 150 ed ? fissato senza gradi di libert? residui al primo tratto 65 del secondo segmento 50) ovvero su di un bordo del terzo cannotto 155 prossimale ed affacciato sul secondo segmento 50, mentre la seconda estremit? longitudinale ? posta in battuta sulla piastra di connessione 160 (che ? fissata senza gradi di libert? residui al secondo tratto 70 del secondo segmento 50 e sulla quale ? definita la sede di accoglimento per il perno di oscillazione 150).
Non si esclude tuttavia che in una forma di attuazione non illustrata e meno preferita per la sua complessit? e quindi maggior possibilit? di malfunzionamenti, al posto dell?elemento elastico possa essere presente un attuatore lineare configurato per spingere il secondo tratto 70 in direzione di allontanamento dal primo tratto 65. L?utensile 20 pu?, ancora, comprendere un gruppo di fine corsa configurato per limitare la distanza minima tra il primo albero di azionamento 115 ed il secondo albero di azionamento 130 lungo l?asse di scorrimento S, ovvero per limitare la distanza minima tra il primo asse di rotazione R1 (del primo albero di azionamento 115) ed il secondo asse di rotazione R2 (del secondo albero di azionamento 130) lungo l?asse di scorrimento S.
Il gruppo di fine corsa ?, in altre parole, configurato per ovviare alla possibilit? che, a causa di forze resistenti dovuti al normale utilizzo (che si sviluppano ad esempio durante lo sfalcio del manto erboso) o ad impatti previsti, il secondo albero di azionamento 130 possa movimentarsi in avvicinamento al primo albero di azionamento 115 ponendo l?organo di trasmissione flessibile 145 in una condizione di mancato o insufficiente tensionamento che potrebbe portare ad uno slittamento dello stesso sulla prima puleggia 125 e sulla seconda puleggia 140 e, quindi, ad una mancato funzionamento dell?organo di lavoro (ovvero dell?organo di taglio U).
Il gruppo di fine corsa, in particolare, pu? essere configurato per permettere una variazione del valore della distanza minima tra il primo albero di azionamento 115 ed il secondo albero di azionamento 130, ovvero tra il primo asse di rotazione R1 ed il secondo asse di rotazione R2, rispetto all?asse di scorrimento S.
Ad esempio, in una forma di attuazione non illustrata e meno preferita, il gruppo di fine corsa pu? comprendere un corpo di blocco selettivamente posizionabile, in maniera controllabile (ad esempio mediante avvitamento in una apposita filettatura), in una pluralit? di differenti posizioni lungo una direzione parallela all?asse di scorrimento S e atto a bloccare/impedire (ad esempio per interferenza) lo spostamento del secondo albero di azionamento 130 in avvicinamento al primo albero di azionamento 115 lungo l?asse di scorrimento S oltre la posizione in cui ? disposto (che pertanto sostanzialmente definisce detta distanza minima).
Nella preferita forma di realizzazione, visibile in figura 5, il gruppo di fine corsa comprende un cosiddetto meccanismo camma punteria, dotato di una camma girevole rispetto al primo tratto 65 del secondo segmento 50, ovvero al telaio di base del primo tratto 65, secondo un asse di rotazione perpendicolare all?asse di scorrimento S ed in cui la punteria ? resa disponibile da una superficie di battuta 235 del secondo tratto 70 del secondo segmento 50, ovvero solidale al telaio di base del secondo tratto 70 del secondo segmento 50, ad esempio rivolta verso il primo segmento 45.
In particolare, la punteria ? resa disponibile dal perno di oscillazione 150 (che sostanzialmente definisce il cedente del meccanismo) che scorre lungo l?asse di scorrimento S (rimanendo comunque assialmente contenuto all?interno del terzo cannotto 155 solidale al primo tratto 65 del secondo segmento 50).
La rotazione della camma 240 in un predeterminato verso di rotazione provoca una spinta sulla superficie di battuta 235 lungo l?asse di scorrimento S in direzione di allontanamento dal primo tratto 65 del secondo segmento 50.
Giusto a titolo semplificativo, in riferimento alla figura 5, il verso di rotazione della camma 240 ? anti-orario.
Preferibilmente, il gruppo di fine corsa ? configurato per variare automaticamente il valore della distanza minima tra il primo albero ed il secondo albero in base al valore della distanza tra il primo albero ed il secondo albero.
In tal caso, la camma 240 del meccanismo ? azionata in rotazione dalla sua stessa forza peso o al pi? dalla sua stessa forza peso e da una molla nelle modalit? che risulter? pi? evidente nel seguito.
Nella forma di attuazione illustrata, il gruppo di fine corsa comprende, innanzitutto una superficie di battuta 235 solidale al secondo tratto 70 in scorrimento lungo l?asse di scorrimento S nella direzione di avvicinamento al primo tratto 65.
Detta superficie di battuta 235 ?, ad esempio, rivolta ed affacciata su di un?estremit? del primo tratto 65 distale dal secondo tratto 70.
Detta superficie di battuta 235 ?, nella forma di attuazione illustrata, resa disponibile da una estremit? assiale (giacente su di una superficie piana) del perno di oscillazione 150.
In particolare, come meglio visibile in figura 5, il perno di oscillazione 150 presenta una prima estremit? assiale (che sporge assialmente oltre il terzo cannotto 155 in corrispondenza del secondo tratto 70 e) che ? posta in battuta sul secondo cannotto 135 all?interno del quale ? scorrevolmente associato il secondo albero di azionamento 130, ed una contrapposta seconda estremit? assiale (che sporge assialmente oltre il terzo cannotto 155 in corrispondenza del primo tratto 65 e) che rende disponibile detta superficie di battuta 235.
In pratica, il perno di oscillazione 150 ? scorrevole sia rispetto al primo tratto 65 che al secondo tratto 70 lungo il suo asse di oscillazione P (che ? poi parallelo all?asse di scorrimento S) e viene reso solidale al secondo tratto 70 nella movimentazione lungo l?asse di scorrimento S solo in avvicinamento al primo tratto 65 per mezzo della spinta generata dal secondo cannotto 135 sulla prima estremit? del perno di oscillazione 150.
Infatti, il secondo tratto 70 muovendosi in avvicinamento al primo tratto 65 spinge con il secondo cannotto 135 sul perno di oscillazione 150 facendolo scorrere all?interno del terzo cannotto 155 lungo l?asse di scorrimento S in direzione di avvicinamento al primo tratto 65.
Pertanto, la superficie di battuta 235 ? scorrevole con il secondo tratto 70 lungo l?asse di scorrimento S solo in direzione di avvicinamento dal primo tratto 65. Se non fosse per la camma 240, il perno di oscillazione 150, quindi la superficie di battuta 235 sarebbe libero di muoversi in modo indipendente dal secondo tratto 70 in direzione di allontanamento dal primo tratto 65 lungo l?asse di scorrimento S. La camma 240 (che sostanzialmente definisce il movente del meccanismo camma 240 punteria) ? girevolmente associata al primo tratto 65 rispetto ad un asse di rotazione W sostanzialmente orizzontale e trasversale, preferibilmente ortogonale, all?asse di scorrimento S (ed inoltre giacente su di un piano perpendicolare al primo asse di rotazione R1).
L?asse di rotazione W della camma 240 ? inoltre parallelo ad un piano di giacitura della superficie di battuta 235.
Ad esempio, la camma 240 pu? essere incernierata alla staffa di supporto 110 (fissata senza gradi di libert? residui al, ad esempio saldata a telaio di base del, primo tratto 65) e disposta all?interno del canale passante del secondo corpo tubolare definito dal primo tratto 65.
La camma 240 ? atta ad essere disposta (preferibilmente direttamente) a contatto sulla superficie di battuta 235.
In particolare, la camma 240 presenta un profilo di camma 245 mediante la quale ? posta (direttamente) in battuta sulla superficie di battuta 235 resa ad esempio disponibile dal perno di oscillazione 150.
Detto profilo di camma 245 ?, in particolare, definito da un arco di cerchio sotteso ad un angolo avente centro sull?asse di rotazione della camma 240 ed inferiore a 180?.
In particolare, il profilo di camma 245 presenta una estremit? superiore (ovvero posta ad una quota lungo la verticale superiore in uso) che si trova ad una distanza dall?asse di rotazione W, ed una estremit? inferiore, ovvero posta ad una quota lungo la verticale inferiore in uso) che si trova ad una distanza dall?asse di rotazione W minore della distanza tra l?estremit? superiore e l?asse di rotazione della camma 240 stesso.
Inoltre, il profilo di camma 245 presenta via via una distanza minore dall?asse di rotazione W con andamento monotono decrescente dalla estremit? superiore alla estremit? inferiore.
Il profilo di camma 245 ?, quindi, posto in battuta sulla superficie di riscontro 185, con la camma 240 libera di ruotare intorno al proprio asse di rotazione sotto l?effetto della propria forza peso, in modo che una rotazione della camma 240 rispetto al suo asse rotazione in un predeterminato verso di rotazione, ovvero nel verso che provoca un abbassamento dell?estremit? superiore lungo la verticale, provochi una spinta sulla superficie di riscontro 185 nella direzione di allontanamento del secondo tratto 70 dal primo tratto 65 lungo l?asse di scorrimento S.
Come sopra anticipato, il preferito gruppo di fine corsa ? configurato per variare automaticamente il valore della distanza minima tra il primo albero di azionamento 115 ed il secondo albero di azionamento 130 in base al valore della distanza tra il primo albero di azionamento 115 ed il secondo albero di azionamento 130.
In altre parole, la distanza tra il primo albero di azionamento 115 ed il secondo albero di azionamento 130 lungo l?asse di scorrimento S, ovvero la distanza tra il primo asse di rotazione R1 ed il secondo asse di rotazione R2, varia in base alle condizioni di usura/elongazione dell?organo di trasmissione flessibile 145 per mezzo del gruppo di tensionamento che spinge il secondo tratto 70 in allontanamento dal primo tratto 65 in modo da mantenere (in ogni istante) l?organo di trasmissione flessibile 145 in tensione.
Il gruppo di fine corsa pu? quindi essere configurato per adeguare la distanza minima tra il primo albero di azionamento 115 ed il secondo albero di azionamento 130 alla distanza definita tra gli stessi per mezzo del gruppo di tensionamento. Pi? in dettaglio, il gruppo di fine corsa ? configurato in modo che la distanza minima sia pari alla distanza definita per mezzo del gruppo di tensionamento.
In altre parole, il gruppo di fine corsa permette di impedire un qualsiasi arretramento lungo l?asse di scorrimento S del secondo tratto 70, ovvero un qualsiasi avvicinamento del secondo albero di azionamento 130 al primo albero di azionamento 115.
In dettaglio, a seguito di una ?correzione?, ovvero variazione, della distanza tra il primo albero di azionamento 115 ed il secondo albero di azionamento 130 ad opera del gruppo di tensionamento, il perno di oscillazione 150 potrebbe trovarsi in una condizione tale per cui la sua prima estremit? assiale risulti non essere in battuta sul secondo cannotto 135 all?interno del quale ? scorrevolmente accolto il secondo albero di azionamento 130.
In tale condizione, la distanza minima possibile tra il primo albero di azionamento 115 ed il secondo albero di azionamento 130 risulterebbe essere minore dalla distanza definita tra detti alberi per mezzo del gruppo di tensionamento.
In tale condizione infatti, ad esempio in seguito ad un impatto, il secondo albero di azionamento 130 potrebbe arretrare lungo l?asse di scorrimento S fino a che il secondo cannotto 135 non risulti nuovamente in battuta sulla prima estremit? del perno di oscillazione 150.
Il gruppo di fine corsa proposto, invece, permette di ?correggere? ovvero variare in automatico (senza necessit? di regola 90zione da parte di un operatore) la distanza minima ogni volta che, e sostanzialmente contemporaneamente, il gruppo di tensionamento varia la distanza tra il primo albero di azionamento 115 ed il secondo albero di azionamento 130.
Infatti, a mano a mano che il gruppo di tensionamento spinge il primo secondo albero di azionamento 130 in allontanamento dal primo albero di azionamento 115, la camma 240, per effetto della propria forza peso, ruota e, grazie al particolare profilo, spinge sulla superficie di riscontro 185 del perno di oscillazione 150 facendolo scorrere lungo l?asse di scorrimento S in direzione di allontanamento dal primo tratto 65 mantenendolo, sostanzialmente continuamente, in battuta sul secondo cannotto 135 solidale al secondo tratto 70.
Come sopra anticipato, la rotazione della camma 240 intorno al proprio asse di rotazione W pu? essere coadiuvata da un elemento elastico 250.
In particolare tale elemento elastico 250 pu? essere configurato per tirare, ovvero esercitare una forza di trazione tale da spingere, verso il basso la camma 240, ovvero da spingere la camma 240 in rotazione nel predeterminato verso (verso tale da far abbassare (rispetto alla verticale) la estremit? superiore del profilo di camma 245).
Tale elemento elastico 250 comprende, ad esempio, una molla elicoidale a trazione dotata di un asse longitudinale lungo il quale esercita prevalentemente detta forza elastica di trazione.
La molla elastica ? disposta con detto asse longitudinale ortogonale all?asse di rotazione della camma 240.
In particolare, tale molla elastica presenta una prima estremit? assiale la quale ? connessa (agganciata) al primo tratto 65 e di una contrapposta seconda estremit? la quale ? connessa (agganciata) alla camma 240, ad esempio in una posizione interposta tra il profilo di camma 245 (tra estremit? superiore ed inferiore del profilo di camma 245) e l?asse di rotazione della camma 240 stessa.
Ad esempio, la prima estremit? della molla elastica pu? essere agganciata al telaio di base T2 del primo tratto 65, mentre la seconda estremit? della molla elastica ? agganciata su di un aggetto realizzato sulla camma 240, ad esempio reso disponibile da un perno infilato in un?asola passante realizzata sulla camma 240 e disposto con un asse longitudinale parallelo all?asse di rotazione.
Nella forma di attuazione illustrata, nella prima posizione l?asse longitudinale del primo segmento e l?asse longitudinale del secondo segmento sono paralleli tra loro (e ad esempio giacciono sul piano di mezzeria verticale della macchina agricola). Nella seconda posizione l?asse longitudinale del secondo segmento ? inclinato rispetto al piano di mezzeria verticale della macchina agricola.
Inoltre, la lunghezza del secondo segmento nella direzione del rispettivo asse longitudinale e l?angolo tra il primo segmento ed il secondo segmento nella seconda posizione sono tali per cui il secondo asse di rotazione sporge lateralmente rispetto all?ingombro laterale massimo della macchina agricola quando il secondo segmento si trova nella seconda posizione.
Ulteriormente, il carter protettivo ? conformato in modo da sporgere lateralmente rispetto all?ingombro massimo della macchina agricola. Inoltre quando il secondo segmento si trova nella seconda posizione in rotazione rispetto al primo segmento, il carter protettivo sporge lateralmente da un unico lato rispetto all?ingombro massimo della macchina agricola (pi? di met? sporge rispetto all?ingombro massimo). L?invenzione cos? concepita ? suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell?ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti. In pratica i materiali impiegati, nonch? le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall?ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.
Claims (11)
1. Utensile (20) decespugliatore per una macchina agricola (15):
- un braccio di supporto (40) comprendente un primo segmento (45) atto ad essere connesso alla macchina agricola (15),
- un secondo segmento (50) dotato di una estremit? connessa al primo segmento (45) e di una contrapposta estremit? libera,
- un organo di taglio (U) connesso all?estremit? libera del secondo segmento (50) del braccio di supporto (40), e girevolmente associato rispetto ad un asse di rotazione trasversale ad un asse longitudinale (L2) del secondo segmento (50),
caratterizzato dal fatto che il secondo segmento (50) ? incernierato al primo segmento (45) rispetto ad almeno un asse di cerniera (C).
2. Utensile (20) decespugliatore secondo la rivendicazione 1, comprendente un gruppo di bloccaggio della rotazione del secondo segmento (50) rispetto al primo segmento (45) configurato per selettivamente bloccare la rotazione relativa rispetto all?asse di cerniera (C) tra il primo segmento (45) ed il secondo segmento (50), almeno nella prima posizione e nella seconda posizione, e per selettivamente consentire una libera rotazione tra il primo segmento (45) ed il secondo segmento (50).
3. Utensile (20) decespugliatore secondo la rivendicazione precedente, in cui il gruppo di bloccaggio comprende una corona dentata (85) associata ad uno tra il primo segmento (45) ed il secondo segmento (50), ed un perno di inserzione (100) associato all?altro tra il primo segmento (45) ed il secondo segmento (50), il perno di inserzione (100) essendo azionabile tra una posizione di innesto in cui ? vincolato mediante accoppiamento di forma alla corona dentata (85) ed impedisce la rotazione del secondo segmento (50) rispetto al primo segmento (45), ed una posizione di disinnesto in cui ? svincolato dalla corona dentata (85) e permette la rotazione del secondo segmento (50) rispetto al primo segmento (45).
4. Utensile (20) decespugliatore secondo la rivendicazione precedente, in cui il gruppo di bloccaggio comprende una leva di azionamento (105) solidale al perno di inserzione (100) e configurata per movimentare lo stesso tra la posizione di innesto e la posizione di disinnesto, la leva di azionamento (105) essendo mobile tra una posizione di allontanamento, corrispondente alla posizione di disinnesto del perno di inserzione (100), ed una posizione di avvicinamento, corrispondente alla posizione di innesto del perno di inserzione (100), il gruppo di bloccaggio comprendente inoltre mezzi ad azione elastica associati alla leva di azionamento (105) e atti a spingere la stessa verso la posizione di avvicinamento.
5. Utensile (20) decespugliatore secondo la rivendicazione 1, comprendente un carter di protezione (220) associato all?organo di taglio (U), il carter di protezione (220) essendo disposto a delimitare circonferenzialmente un?area di lavoro all?interno della quale ruota l?organo di taglio (U), il carter di protezione (220) essendo girevolmente associato all?organo di taglio (U) rispetto ad un asse di rotazione parallelo all?asse di rotazione dell?organo di taglio (U) stesso ed in cui l?utensile (20) decespugliatore comprende un gruppo di blocco configurato per impedire la rotazione del carter di protezione (220) intorno a detto asse di rotazione parallelo all?asse di rotazione dell?organo di taglio (U) durante la rotazione del secondo segmento (50) tra la prima posizione e la seconda posizione.
6. Utensile (20) decespugliatore secondo la rivendicazione precedente, in cui il gruppo di blocco comprende un?asta (225) dotata di una estremit? incernierata al primo segmento (45) rispetto ad un primo asse di cerniera (Q1) ed una contrapposta estremit? incernierata al carter di protezione (220) rispetto ad un secondo asse di cerniera (Q2) parallelo e distinto dal primo asse di cerniera (Q1).
7. Utensile (20) decespugliatore secondo la rivendicazione 1, in cui il secondo segmento (50) comprende un primo tratto (65) associato al primo segmento (45) ed un secondo tratto (70) a cui ? associato l?organo di taglio (U) e che ? girevolmente associato al primo tratto (65) attorno ad un asse di oscillazione (P),
ed in cui l?utensile (20) comprende un gruppo di oscillazione configurato per variare la posizione angolare (90) relativa tra primo tratto (65) ed il secondo rispetto all?asse di oscillazione (P).
8. Utensile (20) decespugliatore secondo la rivendicazione 10, in cui il gruppo di oscillazione consente un?oscillazione del secondo tratto (70) rispetto al primo tratto (65) tra una posizione di riferimento, in cui l?asse di rotazione dell?organo di taglio (U) giace su di un piano verticale, ed in una posizione inclinata, in cui l?asse di rotazione dell?organo di taglio (U) ? trasversale a detto piano verticale.
9. Utensile (20) decespugliatore secondo la rivendicazione precedente, in cui il gruppo di oscillazione comprende:
- una barra di sostegno (165) girevolmente associata al primo tratto (65) del secondo segmento (50) del braccio di supporto (40),
- un primo supporto anulare (170) ed un secondo supporto anulari infilati sulla barra di sostegno (165) e rigidamente solidali in rotazione ad essa, detti primo e secondo supporto anulare (175) essendo atti a rendere disponibile una superficie di appoggio (180) per una superficie di riscontro (185) del secondo tratto (70) solidale al secondo albero di azionamento (130) rispetto ad un?oscillazione attorno all?asse di oscillazione (P) , ed in cui il primo supporto anulare (170) ed il secondo supporto anulare (175) presentano ciascuno una prima faccia perimetrale piana ed una seconda faccia perimetrale piana, le prime facce perimetrali essendo complanari, mentre le seconde facce sono poste ad una distanza radiale differente dall?asse di rotazione della barra di sostegno (165), la barra di sostegno (165) essendo azionabile in rotazione per realizzare la posizione di riferimento dell?organo di taglio (U), in cui le prime facce del primo supporto anulare (170) e del secondo supporto anulare (175) giacciono su di un piano parallelo all?asse di rotazione del secondo tratto (70) e la superficie di appoggio (180) per l?incarteratura di connessione ? resa disponibile da dette prime facce, e per realizzare la posizione inclinata, in cui le seconde facce del primo supporto anulare (170) e del secondo supporto anulare (175) giacciono su rispettivi piani paralleli all?asse di rotazione dell?incarteratura di supporto e la superficie di appoggio (180) per l?incarteratura di connessione ? resa disponibile dalle seconde facce.
10. Apparato (10) decespugliatore comprendente:
- una macchina agricola (15) dotata di:
o un telaio di supporto,
o un motore installato sul telaio di supporto,
o almeno una coppia di ruote (30) girevolmente associate al telaio di supporto,
- un utensile (20) decespugliatore secondo la rivendicazione (1) connesso alla macchina agricola (15).
11. Apparato (10) decespugliatore secondo la rivendicazione 1, in cui l?organo di taglio (U) dell?utensile (20) decespugliatore sporge oltre un ingombro trasversale massimo della macchina agricola (15) quando il secondo segmento (50) ? nella seconda posizione.
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2022
- 2022-10-07 EP EP22200231.3A patent/EP4165972B1/en active Active
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EXTECH - MASZYNY OGRODNICZE: "Odchwaszczarka Eurosystems P130", 1 April 2020 (2020-04-01), XP055932328, Retrieved from the Internet <URL:https://www.youtube.com/watch?v=1OCMkPx1sVg> [retrieved on 20220616] * |
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