IT202100025310A1 - Dispositivo di protezione collettiva particolarmente per strutture sanitarie del tipo di ospedali, cliniche private, presidi sanitari e simili. - Google Patents

Dispositivo di protezione collettiva particolarmente per strutture sanitarie del tipo di ospedali, cliniche private, presidi sanitari e simili. Download PDF

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Description

Titolo: DISPOSITIVO DI PROTEZIONE COLLETTIVA PARTICOLARMENTE PER STRUTTURE SANITARIE DEL TIPO DI OSPEDALI, CLINICHE PRIVATE, PRESIDI SANITARI E SIMILI.
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto un dispositivo di protezione collettiva particolarmente per strutture sanitarie del tipo di ospedali, cliniche private, presidi sanitari e simili.
E' noto che le infezioni ospedaliere sono la complicanza pi? frequente e grave dell?assistenza sanitaria. Si definiscono cos? le infezioni insorte durante il ricovero in ospedale, o dopo le dimissioni del paziente, che al momento dell?ingresso non erano manifeste clinicamente, n? erano in incubazione.
Le persone a rischio di contrarre un'infezione sono innanzitutto i pazienti e, con minore frequenza, il personale ospedaliero, gli assistenti volontari, studenti e tirocinanti.
I principali meccanismi di trasmissione sono il contatto diretto tra una persona sana e una infetta, soprattutto tramite le mani; il contatto tramite i droplet o goccioline emesse nell?atto del tossire o starnutire da una persona infetta a una suscettibile che si trovi a meno di 50 cm di distanza; contatto indiretto attraverso un veicolo contaminato (per esempio endoscopi o strumenti chirurgici); trasmissione dell?infezione a pi? persone contemporaneamente, attraverso un veicolo comune contaminato (cibo, sangue, liquidi di infusione, disinfettanti, ecc); via aerea, attraverso microrganismi che sopravvivono nell?aria e vengono trasmessi a distanza.
E' noto che, al fine di contenere l'incidenza di tali infezioni, nella fase di accoglienza in pronto soccorso, per i pazienti con sintomi riconducibili ad una qualche patologia infettiva, ? prevista un?area dedicata per il triage, per evitare il contatto con gli altri pazienti.
E' infatti fondamentale procedere, fin da subito, alla separazione spaziale di tali pazienti dalle altre persone presenti nelle aree di attesa, e trasferirli, il prima possibile, presso il reparto di malattie Infettive.
Non ? per? raro che, fra il momento del riconoscimento della patologia ed il trasferimento nei reparto dedicato, possano trascorrere anche molte ore, a causa della scarsa disponibilit? di letti in reparto.
Si procede quindi a collocare i pazienti in camere singole, qualora disponibili, o separare con una tenda i letti, assicurandosi che il letto del paziente infetto sia posto ad una distanza, non inferiore ad un metro, dagli altri letti dei pazienti non infetti.
E' quindi evidente che questo ?modus operandi?, si basi sulla semplice separazione fisica dei pazienti infetti da quelli non, e non preveda nessuna misura di isolamento vero e proprio del paziente infetto che consenta di limitare al minimo il rischio di contagio.
Medesima problematica si riscontra nelle rianimazioni e nei reparti di terapia intensiva, dove generalmente sono presenti in una stanza circa 10 letti.
Generalmente, nel caso di pazienti infetti, si identifica un?area, anche virtualmente delimitabile, per un'adeguata separazione funzionale, nella consapevolezza che l?efficacia di tale misura di contenimento sia strettamente legata all?osservazione rigorosa delle precauzioni da contatto.
Non ? per? raro che, il personale di assistenza, solitamente sottodimensionato rispetto al numero di pazienti presenti nel reparto di terapia intensiva, seppur adeguatamente protetto dai DPI di legge, si possa trovare nella necessit? di dover intervenire quasi simultaneamente su pi? pazienti, privilegiando l?aspetto della cura immediata del paziente, rispetto alle necessarie precauzioni per evitare possibili contagi fra i pazienti stessi.
Il personale non ha quindi il tempo necessario per sostituire i DPI fra un intervento su un paziente e l'altro.
In queste condizioni, ? quindi elevato il rischio che si possano verificare infezioni correlate all?assistenza (contaminazione crociata), o ancora peggio, contaminazioni da aerosol o droplets, in grado di contaminare i pazienti ma anche il personale.
Si tratta anche in questo caso di un'area non isolata, ma solo separata, rispetto agli altri pazienti non contaminati, sempre presenti nel reparto di terapia intensiva.
Sono inoltre note coperture che consentono un efficace isolamento del paziente infetto, ma tali soluzioni, in caso di emergenza, devono essere rimosse in quanto non consentono l?intervento diretto, da parte del personale sanitario, sul paziente.
La rimozione della copertura, vanificando di fatto l'isolamento del paziente, mette anche a rischio di contagio il personale che si trova a intervenire direttamente sul paziente.
Bisogna inoltre considerare che le infezioni ospedaliere hanno un costo sia in termini di salute che economici, sia per il paziente che per la struttura. Da qui la necessit? di adottare pratiche assistenziali sicure, in grado di prevenire o controllare la trasmissione di infezioni sia in ospedale che in tutte le strutture sanitarie non ospedaliere.
Compito principale del presente trovato ? quello di risolvere i problemi sopra esposti, proponendo un dispositivo di protezione collettiva particolarmente per strutture sanitarie del tipo di ospedali, cliniche private, presidi sanitari e simili, che consenta di isolare i pazienti potenzialmente infetti dall?ambiente circostante. Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato ? quello di proporre un dispositivo di protezione collettiva particolarmente per strutture sanitarie del tipo di ospedali, cliniche private, presidi sanitari e simili, che consenta di ridurre al minimo il rischio di contagio per gli operatori in caso di intervento direttamente su un paziente potenzialmente infetto.
Ulteriore scopo del presente trovato ? quello di realizzare un dispositivo di protezione collettiva particolarmente per strutture sanitarie del tipo di ospedali, cliniche private, presidi sanitari e simili, che consenta di mantenere la strumentazione utilizzata per la cura del paziente, come monitor, pompe infusionali e simili, isolata dal paziente infetto.
Un altro scopo del trovato ? quello di proporre un dispositivo di protezione collettiva particolarmente per strutture sanitarie del tipo di ospedali, cliniche private, presidi sanitari e simili, che consenta di prevenire o controllare la trasmissione di infezioni fra un paziente infetto e l'ambiente circostante.
Ulteriore scopo del presente trovato ? quello di realizzare un dispositivo di protezione collettiva particolarmente per strutture sanitarie del tipo di ospedali, cliniche private, presidi sanitari e simili, di costi contenuti, relativamente semplice, di realizzazione pratica e di sicura applicazione.
Questo compito e questi scopi vengono raggiunti da un dispositivo di protezione collettiva particolarmente per strutture sanitarie del tipo di ospedali, cliniche private, presidi sanitari e simili, caratterizzato dal fatto che comprende: una base, collocabile al di sopra di un componente del tipo di un letto, una barella, un lettino e simili, su cui ? posizionabile un materasso per un paziente;
una copertura provvista di mezzi di accoppiamento a tenuta con i bordi perimetrali di detta base, detta copertura comprendendo aperture passanti, richiudibili, per consentire l'ingresso delle mani di un operatore al fine di poter intervenire direttamente su un paziente disposto sul materasso;
- mezzi di aspirazione, provvisti di un'unit? filtrante, per l'instaurazione di un flusso unidirezionale dell'aria circolante all'interno del volume delimitato tra detta base e detta copertura.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, del dispositivo di protezione collettiva particolarmente per strutture sanitarie del tipo di ospedali, cliniche private, presidi sanitari e simili, secondo il trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, nell'unito disegno, in cui:
la fig.1 rappresenta il dispositivo di protezione collettiva, secondo il trovato, in vista assonometrica dall'alto;
la fig.2 rappresenta il dispositivo di protezione collettiva, secondo il trovato, in condizioni di utilizzo, in vista laterale;
la fig.3 rappresenta il dispositivo di protezione collettiva, secondo il trovato, in condizioni di utilizzo, in vista frontale;
la fig.4 illustra, in vista assonometrica e parzialmente sezionati, i mezzi di accoppiamento fra la copertura e la base del dispositivo, secondo il trovato;
le figure 5 e 6, illustrano, in vista assonometrica e parzialmente sezionati, la sequenza di accoppiamento fra la copertura e la base del dispositivo, secondo il trovato.
Costituisce specifico oggetto della presente trattazione e della protezione qui rivendicata, un dispositivo di protezione collettiva 1 particolarmente per strutture sanitarie del tipo di ospedali, cliniche private, presidi sanitari e simili.
Per dispositivi di protezione collettiva (abbreviato in DPC), si intendono i dispositivi che hanno il compito di protegge un insieme di persone esposte ad un determinato rischio e sono regolati D. Lgs 81/2008 e successive modificazioni ed integrazioni.
Secondo il trovato, il dispositivo 1 comprende una base 2, collocabile al di sopra di un componente A del tipo di un letto, una barella, un lettino e simili, su cui ? posizionabile un materasso B per un paziente P.
Si specifica che, secondo quanto imposto dalla normativa di riferimento per i DPC, nessuna parte di un dispositivo di protezione collettiva pu? essere a contatto diretto con il paziente.
Per tale ragione si prevede di interporre fra il paziente P e la base 2 un materasso B.
Non si esclude comunque la possibilit? che il paziente P possa essere collocato direttamente a contatto con la base 2, qualora la normativa dovesse subire modifiche future in tal senso.
Il dispositivo 1 comprende inoltre una copertura 3 provvista di mezzi di accoppiamento a tenuta 4 con i bordi perimetrali 5 della base 2.
Tale copertura 3 comprende aperture passanti 6, richiudibili, per consentire l'ingresso delle mani di un operatore al fine di poter intervenire direttamente sul paziente P.
Si specifica che le aperture 6 potranno essere quattro, disposte a due a due, rispettivamente in corrispondenza del volto e del petto del paziente P, in modo tale che l'operatore possa entrare con le mani all'interno della copertura 3, per effettuare la rianimazione cardiopolmonare, ed uscire senza generare pericolose depressioni.
Si ? infatti rilevato che la maggior parte delle patologie o infezioni, in particolare quelle riconducibili all?apparato respiratorio, generalmente si aggravano fino al verificarsi di una crisi respiratoria.
Non si esclude che le aperture 6 possano essere in numero maggiore di quattro ad esempio per l'inserimento di strumentazione, cateteri di drenaggio e simili.
Il dispositivo 1, secondo il trovato, comprende anche mezzi di aspirazione, provvisti di un'unit? filtrante, per l'instaurazione di un flusso unidirezionale dell'aria circolante all'interno del volume delimitato dalla base 2 e dalla copertura 3.
In questo modo l'aria che circola all'interno viene convogliata in un'unica direzione e, prima di uscire nell'ambiente esterno, ? opportunamente filtrata al fine di limitare al minimo l'introduzione nell'ambiente esterno di agenti infettivi.
Pi? particolarmente l'unit? filtrante potr? comprendere filtri del tipo HEPA (High Efficiency Particulate Arrestance, in traduzione Filtro Antiparticolato ad alta efficienza).
Il dispositivo 1 secondo il trovato consente quindi di isolare un paziente P, potenzialmente infetto, dall'ambiente esterno, mentre lo stesso si trova in Pronto soccorso, in attesa del trasferimento in reparto.
Inoltre, qualora nell'attesa il paziente P dovesse aggravarsi sar? possibile per l'operatore intervenire direttamente sul paziente P, senza rimuovere la copertura 3, riducendo quindi al minimo il rischio di contagio per se stessi e l'ambiente circostante.
Da un punto di vista costruttivo, la copertura 3 potr? comprendere un telaio 7 di sostegno per un involucro 8.
Tale involucro 8 potr? essere almeno parzialmente flessibile e trasparente, e comprendere sedi 8a di alloggiamento per i profilati del telaio 7.
Secondo una soluzione preferita il telaio 7 potr? comprendere due pareti di estremit? 9a e 9b disposte rispettivamente in corrispondenza della testa e dei piedi del paziente P.
Il telaio 7 impedir? quindi che l'involucro 8 possa cadere sul viso del paziente P, sostenendolo sopra e opportunamente distanziato dal paziente P. Non si esclude inoltre la possibilit? che il telaio 7 possa essere costituito da fasce di supporto realizzate in materiale semirigido, in modo che le stesse, pur presentando una certa rigidit? che le rende idonee a sostenere l'involucro 8, possano anche essere flesse senza rompersi.
Si specifica che l'involucro 7 potr? essere in Polivinilcloruro.
In una forma di realizzazione di rilevante interesse pratico, la copertura 3, potr? presentare, in corrispondenza delle aperture 6, un intercapedine 10, per la circolazione dell'aria, provvista di passaggi 11, richiudibili.
Tali passaggi 11 potranno essere definiti nella parete inferiore dell'intercapedine 10 e sostanzialmente allineati a rispettive aperture 6, al fine di limitare fenomeni quali l'insorgenza di turbolenze, la perdita di pressione, la generazione di perdite di carico e simili.
Pi? particolarmente, tale intercapedine 10 potr? essere suddivisa da rispettive pareti 12, disposte trasversalmente rispetto alle aperture 6 e ai passaggi 11.
Tali pareti 12 potranno essere provviste di rispettive bocche 13 per la circolazione dell'aria dall'intercapedine 10 verso l'interno del dispositivo 1.
Proficuamente, tale intercapedine 10 potr? avere uno spessore compreso fra 3 cm e 8 cm.
Si specifica che lo spessore dell?intercapedine 10, il diametro e il numero delle bocche 13 potr? variare in relazione alle dimensioni del dispositivo 1, in particolare al volume delimitato dalla base 2 e dalla copertura 3.
Tale dispositivo 1, potr? infatti essere utilizzato sia con letti per adulto che per bambini; inoltre le dimensioni del dispositivo 1 potrebbero essere adattate ad una particolare tipologia di letto in dotazione ad una struttura ospedaliera.
Giova specificare che le apertura 6 ed i passaggi 11 possono comprendere mezzi deformabili di chiusura 14 al fine di limitare fenomeni quali l'insorgenza di turbolenze, la perdita di pressione, la generazione di perdite di carico e simili.
Non si esclude la possibilit? di prevedere un coperchio per la completa chiusura delle aperture 6 quando non vi ? la necessit? di intervenire sul paziente P.
Secondo una soluzione di particolare efficacia ed efficienza, i mezzi di aspirazione generano una pressione di valore compreso fra ? 10 PA e ? 30 PA.
L'accoppiamento a tenuta della copertura 3 con la base 2 e la presenza dei mezzi di aspirazione dell'aria consentiranno quindi di generare un flusso di aria unidirezionale.
L'aria potr? entrare all'interno del dispositivo 1 attraverso fori di ingresso 15 definiti, su detta copertura 3, in corrispondenza dei piedi del paziente P, risalire lungo il corpo del paziente fino alla sua testa per poi, prima attraverso i fori di uscita 16 e poi attraverso l'unit? filtrante, uscire nell'ambiente esterno, priva di ogni particella microbica.
Si precisa che i fori di uscita 16 potranno essere posizionati ai lati della testa del paziente P, per consentire all?operatore di eseguire correttamente le manovre di rianimazione, senza essere ostacolato dai mezzi di aspirazione dell'aria.
Secondo una soluzione preferita i fori di uscita 16 potrebbero essere due, uno da un lato e uno dall'altro del capo del paziente P, al fine di garantire un corretto flusso in uscita dell'aria. Come mostrato nell'allegata figura 1, l'aria che entra all'interno del dispositivo 1, attraverso le aperture 6, ? convogliata per azione dell'unit? di aspirazione, verso le bocche 13, in modo tale che l'aria contenuta all'interno dell'intercapedine 10 sia priva di agenti infettanti.
Utilmente, i mezzi di accoppiamento 4 potranno essere del tipo preferibilmente scelto fra una sede 17 controsagomata rispetto al basamento di detta copertura 3 provvista di rispettive guarnizioni di tenuta, una cerniera, nastri di VELCRO?, bande adesive, elastomeri ad anello 18 accoppiati amovibilmente con rispettive appendici definite sul basamento della copertura 3 e simili. Secondo una soluzione preferita, la base 2 potr? presentare una scanalatura perimetrale 17 di forma e dimensione coniugate a quella del profilato del telaio 7, e qualora presenti, alle pareti di estremit? 9a e 9b; l'involucro 10 funger? da guarnizione di tenuta qualora lo stesso rivesta esternamente i profilati del telaio 7.
Opportunamente, il telaio 7 potr? comprendere elementi di giunzione 20 provvisti di cerniere ad apertura regolabile, al fine di consentire il parziale sollevamento della copertura 3.
Inoltre, il dispositivo 1, secondo il trovato, potr? comprendere sensori del tipo preferibilmente scelto tra un sensore di pressione, un sensore di temperatura, un manometro e simili, al fine di fornire un monitoraggio costante dei parametri di esercizio del dispositivo 1.
Da un punto di vista costruttivo, la base 2 potr? comprendere almeno due pannelli 21 reciprocamente incernierati per la compattazione del dispositivo 1 in configurazione di non uso.
Il Dispositivo 1 deve infatti poter essere assemblato e pronto per l'uso entro pochi minuti. La presenza delle cerniere nei pannelli 21 e negli elementi di giunzione 20 potranno consentire al dispositivo 1 di seguire l'inclinazione del letto sottostante, ad esempio quando il paziente ha l'esigenza di inclinare leggermente la porzione superiore del letto per una maggiore comodit?.
E' bene inoltre precisare che i mezzi di aspirazione potranno essere alimentati attraverso una fonte di energia autonoma, come ad esempio una batteria.
Questo permetter? di spostare il paziente che si trova all'interno del dipositivo 1, da un reparto all'altro, in maniera semplice e veloce. Vantaggiosamente, il dispositivo di protezione collettiva 1 particolarmente per strutture sanitarie del tipo di ospedali, cliniche private, presidi sanitari e simili, consente di isolare i pazienti potenzialmente infetti dall?ambiente circostante.
Efficacemente, il dispositivo di protezione collettiva 1 particolarmente per strutture sanitarie del tipo di ospedali, cliniche private, presidi sanitari e simili, consente di ridurre al minimo il rischio di contagio per gli operatori in caso di intervento direttamente su un paziente potenzialmente infetto.
Proficuamente, il dispositivo di protezione collettiva 1, secondo il trovato, consente di mantenere la strumentazione utilizzata per la cura del paziente, come monitor, pompe infusionali e simili, isolata dal paziente infetto.
Opportunamente, il dispositivo di protezione collettiva 1 particolarmente per strutture sanitarie del tipo di ospedali, cliniche private, presidi sanitari e simili, consente di prevenire o controllare la trasmissione di infezioni fra un paziente infetto e l'ambiente circostante.
Convenientemente, il dispositivo di protezione collettiva 1 particolarmente per strutture sanitarie del tipo di ospedali, cliniche private, presidi sanitari e simili ? di costi contenuti relativamente semplice realizzazione pratica e di sicura applicazione.
Il trovato, cos? concepito, ? suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell?ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Negli esempi di realizzazione illustrati singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno essere in realt? intercambiate con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
In pratica i materiali impiegati, nonch? le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (10)

R I V E N D I C A Z I O N I
1. Dispositivo di protezione collettiva particolarmente per strutture sanitarie del tipo di ospedali, cliniche private, presidi sanitari e simili, caratterizzato dal fatto che comprende: una base (2) collocabile al di sopra di un componente (A) del tipo di un letto, una barella, un lettino e simili, su cui ? posizionabile un materasso (B) per un paziente (P);
una copertura (3) provvista di mezzi di accoppiamento (4) a tenuta con i bordi perimetrali (5) di detta base (2), detta copertura (3) comprendendo aperture passanti (6), richiudibili, per consentire l'ingresso delle mani di un operatore al fine di poter intervenire direttamente su un paziente (P);
- mezzi di aspirazione, provvisti di un'unit? filtrante, per l'instaurazione di un flusso unidirezionale dell'aria circolante all'interno del volume delimitato tra detta base (2) e detta copertura (3).
2. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta copertura (3) comprende un telaio (7) di sostegno per un involucro (8), detto involucro (8) essendo almeno parzialmente flessibile e trasparente, e comprendendo sedi (8a) di alloggiamento per i profilati di detto telaio (7).
3. Dispositivo, secondo una o pi? delle precedenti, caratterizzato dal fatto che detta copertura (3), presenta in corrispondenza di dette aperture (6), un'intercapedine (10) per la circolazione dell'aria, provvista di passaggi (11), richiudibili, e sostanzialmente allineati a rispettive dette aperture (6), detta intercapedine limitando fenomeni quali l'insorgenza di turbolenze, la perdita di pressione, la generazione di perdite di carico e simili.
4. Dispositivo, secondo una o pi? delle precedenti, caratterizzato dal fatto che detta intercapedine (10) ? suddivisa da rispettive pareti (12) disposte trasversalmente rispetto a dette aperture (6) e detti passaggi (11), dette pareti (12) essendo provviste di rispettive bocche (13) per la circolazione dell'aria da detta intercapedine (10) verso l'interno del dispositivo (1).
5. Dispositivo, secondo una o pi? delle precedenti, caratterizzato dal fatto che detta apertura (6) e detto passaggio (11) comprendono mezzi deformabili di chiusura (14) al fine di limitare fenomeni quali l'insorgenza di turbolenze, la perdita di pressione, la generazione di perdite di carico e simili.
6. Dispositivo, secondo una o pi? delle precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di aspirazione dell'aria generano una pressione di valore compreso fra ? 10 PA e ? 30 PA.
7. Dispositivo, secondo una o pi? delle precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di accoppiamento (4) sono del tipo preferibilmente scelto fra una sede controsagomata (17) rispetto al basamento di detta copertura (3) provvista di rispettive guarnizioni di tenuta, una cerniera, nastri di VELCRO?, bande adesive, elastomeri ad anello (18) accoppiati amovibilmente con rispettive appendici (19) definite sul basamento di detta copertura (3) e simili.
8. Dispositivo, secondo una o pi? delle precedenti, caratterizzato dal fatto che detto telaio (7) comprende elementi di giunzione (20) provvisti di cerniere ad apertura regolabile, al fine di consentire il parziale sollevamento della copertura (3).
9. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende sensori del tipo preferibilmente scelto tra un sensore di pressione, un sensore di temperatura, un manometro e simili al fine di fornire un monitoraggio costante dei parametri di esercizio del dispositivo 1.
10. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta base (2) comprende almeno due pannelli (21) reciprocamente incernierati per la compattazione di detto dispositivo (1) in configurazione di non uso.
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