IT202100022763A1 - Accessorio per endoscopi. - Google Patents

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IT202100022763A1
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endoscope
tube
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IT102021000022763A
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Carboni Stefano Checcacci
Paolo Gennaro
Efrem Bonaldi
Original Assignee
Med Europe European Medical Supplies S R L
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Description

Titolo: ACCESSORIO PER ENDOSCOPI.
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto un accessorio per endoscopi.
In ambito medico, il termine "endoscopia" identifica un procedimento che si avvale di appositi strumenti (detti appunto "endoscopi") dotati di dispositivi ottici ed eventualmente di fonti di illuminazione, per prendere visione delle superfici interne di organi, condotti e/o cavit? del corpo umano, allo scopo in particolare di rilevare patologie o problematiche di vario tipo, o anche semplicemente per guidare l'introduzione di altri strumenti.
A tale scopo dunque, l'endoscopio comprende una impugnatura dalla quale si sviluppa un tubo di adeguata lunghezza, rigido o flessibile, destinato appunto ad essere introdotto nel corpo del paziente fino all'area interna di interesse, che pu? essere ispezionata grazie al dispositivo ottico montato sull'estremit? distale del tubo, che invia le immagini ad uno schermo, montato o meno sull'impugnatura dell'endoscopio.
Tali strumenti sono ormai ampiamente diffusi nella prassi medico-chirurgica e talvolta assumono denominazioni differenti in funzione della specifica area anatomica da indagare (si parla infatti di "cistoscopi", "esofagoscopi", "rinoscopi", "gastroscopi", "toracoscopi", eccetera) e/o della tecnologia di trasmissione delle immagini (se il tubo comprende fibre ottiche si parla spesso di "fibroscopi").
Recentemente, a causa della pandemia che sta affliggendo la popolazione e delle conseguenti precauzioni sanitarie che essa ha imposto in ogni settore, si ? largamente diffuso l'impiego di endoscopi usa e getta, che si sono fatti preferire perch? riducono il rischio di contagio derivante dal riutilizzo di strumenti potenzialmente infetti.
Tale soluzione realizzativa non ? per? priva di inconvenienti.
Gli endoscopi sono strumenti complessi, dotati come si ? visto di apparati ottici e spesso di fonti di illuminazione e altri dispositivi o componenti, che ne arricchiscono le funzionalit? ma che determinano anche un costo rilevante. Ciascun ospedale o struttura sanitaria ha quindi visto crescere in maniera esponenziale (e ovviamente sgradita) la spesa di acquisto per tali strumenti, dovendone prevedere uno per ogni procedura per cui ne ? richiesto l'utilizzo.
In particolare, si noti come l'intubazione di pazienti afflitti da COVID-19 richieda appunto l'impiego di uno di tali endoscopi, che quindi devono essere acquistati e impiegati in grandi quantit?, per far fronte al numero elevato di soggetti che necessitano appunto di ventilazione assistita.
Per tentare di superare la problematica sopra illustrata, in passato alcune aziende hanno proposto sul mercato una sorta di calza destinata ad accogliere il tubo dell'endoscopio, per isolarlo dall'ambiente esterno: in questo modo, l'endoscopio non entra in contatto con i tessuti del paziente e pu? essere riutilizzato, gettando dopo l'uso solo la calza. Di contro per?, si ? visto che a seguito dell'introduzione nei condotti anatomici del paziente e dei successivi movimenti imposti da chi maneggia l'endoscopio per collocare l'estremit? distale del tubo nella posizione voluta, le calze tendono a muoversi rispetto a quest'ultimo, pregiudicando la manovrabilit? dell'endoscopio e impedendo all'addetto di avere chiara percezione della posizione del tubo.
Compito precipuo del presente trovato ? quello di risolvere i problemi sopra esposti, realizzando un accessorio che consenta il riutilizzo dell'endoscopio, in condizioni di totale sicurezza.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato ? quello di realizzare un kit che permetta di eseguire diverse procedure di endoscopia riutilizzando il medesimo endoscopio, in condizioni di totale sicurezza.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato ? quello di realizzare un accessorio in grado di rivestire e isolare il tubo dell'endoscopio, senza pregiudicare la manovrabilit? del tubo stesso e quindi senza intralciare le operazioni di chi lo utilizza.
Un altro scopo del trovato ? quello di realizzare un accessorio che assicuri completa adesione al tubo di un endoscopio durante l'impiego, risultando comunque facilmente montabile o smontabile.
Un altro scopo del trovato ? quello di realizzare un accessorio che consenta di sviluppare un'azione di suzione durante l'endoscopia.
Un altro scopo del trovato ? quello di realizzare un accessorio e un kit che assicurino un'elevata affidabilit? di funzionamento.
Un altro scopo del trovato ? quello di proporre un accessorio per endoscopi che adotti una architettura tecnica e strutturale alternativa a quelle degli accessori di tipo noto.
Non ultimo scopo del trovato ? quello di realizzare un accessorio per endoscopi che risulti facilmente ottenibile partendo da elementi e materiali di comune reperibilit? in commercio.
Un altro scopo ancora del trovato ? quello di realizzare un accessorio e un kit di costi contenuti e di sicura applicazione.
Questo compito e questi ed altri scopi che risulteranno maggiormente chiari nel seguito vengono raggiunti da un accessorio secondo la rivendicazione 1 e da un kit secondo la rivendicazione 12.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, dell'accessorio per endoscopi secondo il trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 illustra l'accessorio secondo il trovato, almeno parzialmente calzato sul tubo di un endoscopio, in alzato laterale,
le figure 2 e 3 mostrano come l'accessorio d figura 1 viene calzato sul tubo dell'endoscopio, in alzato laterale,
le figure da 4 a 6 illustrano in successione le fasi con cui progressivamente l'accessorio ricopre e riveste il tubo dell'endoscopio, in alzato laterale,
le figure 7 e 8 sono particolari fortemente ingranditi dell'endoscopio e del tubo delle figure precedenti, sostanzialmente corrispondenti alle fasi delle figure 5 e 6, rispettivamente,
la figura 9 ? una sezione trasversale di una prima variante realizzativa dell'accessorio di figura 1,
la figura 10 illustra una seconda variante realizzativa dell'accessorio di figura 1, almeno parzialmente calzato sul tubo di un endoscopio, in alzato laterale.
Con particolare riferimento alle figure citate, ? indicato globalmente con il numero di riferimento 1, un accessorio per endoscopi, a loro volta indicati con il numero di riferimento 100.
Gli endoscopi 100 con cui ? destinato a cooperare l'accessorio 1 secondo il trovato (secondo le modalit? che verranno di seguito illustrate), sono del tipo provvisto almeno di un tubo 101, che pu? essere sia di tipo flessibile che di tipo non flessibile; come sar? evidente in seguito infatti, l'accessorio 1 pu? indifferentemente operare sia su tubi 101 con capacit? di flettersi e/o piegarsi (in modo pi? o meno elastico) senza subire danneggiamenti o perdite di funzionalit?, che su tubi 101 che mantengono e devono mantenere rigidamente la propria forma durante l'uso. Ci? assicura maggiore versatilit? al trovato.
Il tubo 101 pu? essere introdotto nel corpo di un individuo (di un paziente) per indagare aree anatomiche di interesse. Per muovere il tubo 101, esso ? tipicamente supportato da un gruppo principale 102 che alloggia prese di connessione e/o eventuali cavi di collegamento (ed eventualmente uno schermo) e che ? impugnabile da un chirurgo, medico o infermiere (o da chiunque altro ovviamente).
Si sottolinea sin da ora che nella presente trattazione verranno impiegati i termini "prossimale" e "distale" nell'accezione gi? largamente diffusa nel settore di riferimento: essi vengono quindi qui riferiti a quelle parti di un oggetto che si trovano rispettivamente verso chi impugna l'endoscopio 100 ("prossimale") e verso il paziente e l'organo anatomico da indagare ("distale").
Per indagare quindi l'area di interesse, secondo modalit? di per s? note il tubo 101 presenta in un suo segmento terminale distale un dispositivo ottico di visione 103: il tubo 101 viene introdotto in un condotto, via o cavit? naturale o artificiale del corpo del paziente per portare appunto il segmento distale ad affacciarsi all'area anatomica e permettere al dispositivo 103 di acquisire immagini e eseguire appunto una endoscopia. Peraltro, scopo dell'endoscopia e dell'introduzione del tubo 101 pu? anche essere semplicemente quello di guidare l'introduzione di un altro strumento nel corpo del paziente.
Il dispositivo ottico 103 pu? essere una telecamera o un altro apparato di visione e solitamente i cavi necessari al suo funzionamento sono alloggiati nel tubo 101 stesso (e nel gruppo 102 come si ? gi? osservato): le immagini delle aree anatomiche indagate, acquisite dalla telecamera eventualmente con l'ausilio di un sistema di illuminazione posto in prossimit?, possono cos? essere trasmesse all'esterno, per esempio ad uno schermo montato sul gruppo 102 o ad un altro monitor previsto a parte e comunque collegato, con o senza cavo, all'endoscopio 100. Inoltre, l'accessorio 1 pu? essere utilizzato con endoscopi 100 provvisti o meno di possibilit? di movimento comandato (almeno) del segmento distale, per assecondare al meglio la geometria della via anatomica prescelta.
E' opportuno sottolineare che l'ambito di protezione qui rivendicato si estende all'impiego dell'accessorio 1 su qualsiasi endoscopio 100, impiegato per qualsiasi destinazione o finalit?. Il trovato ? quindi applicabile su strumenti del tipo dell'endoscopio 100 indipendentemente dalla denominazione specifica che talvolta assumono in funzione dell'area anatomica da indagare, della tecnologia di trasmissione e acquisizione delle immagini, o altro ancora. Pertanto, l'accessorio 1 pu? essere calzato su "cistoscopi", "esofagoscopi", "rinoscopi", "gastroscopi", "toracoscopi", "fibroscopi", o altro ancora, senza con ci? fuoriuscire dall'ambito di protezione qui rivendicato.
A titolo quindi meramente esemplificativo si specifica che in una possibile applicazione di rilevante interesse pratico, l'accessorio 1 ? destinato ad essere calzato su un endoscopio 100 da introdurre nelle vie orali di un individuo, per procedure di intubazione, ventilazione assistita e/o anestesia.
Secondo il trovato, l'accessorio 1 comprende una guaina tubolare 2 che pu? essere amovibilmente calzata sul tubo 101 dell'endoscopio 100. La guaina 2 comprende uno strato continuo 3 (tubolare) di materiale elasticamente deformabile e una rete 4 (tubolare) reciprocamente (e coassialmente) vincolati (o "integrati"). Pi? in dettaglio, si prevede che la rete 4 sia integrata o annegata nello spessore (comunque minimo) dello strato 3; in alternativa, lo strato 3 riveste internamente o esternamente la rete 4. In ogni caso, strato 3 e rete 4 costituiscono di fatto un corpo unico tubolare (di spessore minimo, scelto a piacere) che pu? rivestire completamente il tubo 101 (grazie alla continuit? dello strato 3), potendo nel contempo contare sulle peculiarit? conferite dallo strato 3 e dalla rete 4, che verranno illustrate qui di seguito. Si prevede che la rete 4 abbia estensione longitudinale pari a quella dello strato 3 o inferiore, interessando quindi solo una frazione (ma preferibilmente la quasi totalit?) della intera lunghezza della guaina 2.
La rete 4 ? formata da una pluralit? di filamenti 5 reciprocamente intrecciati e avvolti attorno all'asse longitudinale A della guaina 2 (l'asse A ? rappresentato per semplicit? solo in figura 2). Lo strato continuo 3 quindi "richiude" di fatto le maglie formate dai filamenti 5 della rete 4, isolando appunto il tubo 101 introdotto al suo interno dall'ambiente esterno.
Grazie alla deformabilit? elastica conferita dallo strato 3, la guaina 2 pu? essere elasticamente allungata da una configurazione indeformata (figure 1, 2 e 4 per esempio), con conseguente e progressiva riduzione della sua sezione trasversale (che pu? quindi stringersi attorno al tubo 101) e dell'ampiezza delle maglie della rete 4.
Si prevede cio? di dimensionare, intrecciare e disporre i filamenti 5 in modo tale che nella configurazione indeformata assumano un primo orientamento (inclinazione rispetto all'asse longitudinale A) e formino maglie aventi un primo valore di ampiezza.
Allungando la guaina 2 (esercitando una azione di trazione lungo l'asse longitudinale A), mentre lo strato 3 si deforma elasticamente (e appunto la sezione trasversale della guaina 2 si riduce) i filamenti 5 tendono a modificare il loro orientamento compattandosi e richiudendo progressivamente le maglie (come illustrato dalla sequenza delle figure 4-6), fino ad una configurazione limite (figura 6 appunto) in cui i filamenti 5 sono reciprocamente a contatto e non ? pi? possibile allungare ulteriormente la guaina 2 (o restringere la sezione trasversale).
Si prevede dunque di calzare la guaina 2 sul tubo 101 mantenendola pressoch? nella configurazione indeformata (con sezione trasversale maggiore), come in figura 4; dopo aver portato l'estremit? distale 2a della guaina 2 a contatto con il segmento distale del tubo 101, si procede ad allungare la guaina 2 stessa (figure 5 e 6). Avendo dimensionato in modo appropriato la guaina 2, si pu? fare in modo che la configurazione limite (figure 6 e 8) si raggiunga quando la rete 4 si serra attorno al tubo 101 e la guaina 2 stessa lo ricopre pressoch? interamente (quantomeno per la frazione destinata ad essere introdotta nel corpo del paziente). Cos?, avendo cura di ostacolare il ritorno alla configurazione indeformata (si ritorner? in seguito su questo tema), ? possibile ottenere il risultato voluto: la guaina 2 ricopre efficacemente il tubo 101 (che pu? quindi essere utilizzato non sterile e reimpiegato pi? volte); inoltre, grazie alla guaina 2 che si stringe attorno al tubo 101 stesso con la rete 4, viene impedito o comunque ostacolato qualunque scorrimento relativo, che viceversa potrebbe ostacolare la movimentazione del tubo 101 nei condotti anatomici del paziente (come accade con le soluzioni note). Non si esclude comunque di arrestare l'allungamento e ostacolare il ritorno elastico prima del raggiungimento della configurazione limite, se comunque ci? ? sufficiente ad ottenere un adeguato serraggio del tubo 101.
Nella forma di realizzazione preferita, comunque non limitativa dell'applicazione del trovato, l'estremit? distale 2a della guaina 2 ? richiusa da un elemento trasparente 6, per consentire l'acquisizione di immagini da parte del dispositivo ottico 103 dell'endoscopio 100.
L'elemento trasparente 6 permette di operare al meglio al dispositivo ottico 103, che infatti viene a trovarsi affacciato all'estremit? distale 2a quando la guaina 2 ? calzata sul tubo 101 dell'endoscopio 100, in quanto consente l'acquisizione ottimale di immagini da parte di quest'ultimo.
In particolare, preferibilmente l'elemento trasparente 6 ? un vetrino o una lente, anche se non si escludono altre soluzioni pratiche comunque rientranti nell'ambito di protezione qui rivendicato.
Vantaggiosamente, la gi? menzionata estremit? distale 2a della guaina 2 pu? essere internamente rivestita, almeno parzialmente, da una patina di gel, preferibilmente ad azione disinfettante (cui viene cos? sottoposto l'endoscopio 100). Il gel, se scelto di tipo appropriato, pu? inoltre formare una sorta di cuscinetto liquido o semi-solido tra dispositivo ottico 103 e elemento trasparente 6 (se presente ovviamente), che elimina i riflessi e garantisce miglior visione. Si pu? comunque prevedere che la patina rivesta altre porzioni della guaina 2 (in aggiunta o in alternativa all'estremit? distale 2a), per esempio se si vuole ottenere una pi? completa azione disinfettante.
Utilmente, l'accessorio 1 comprende mezzi 7 di ancoraggio, collocati in corrispondenza di una porzione terminale prossimale 2b della guaina 2 e configurati per l'ancoraggio della porzione terminale prossimale 2b stessa all'endoscopio 100. Il ruolo dei mezzi 7 ? quello, cui si accennava nelle precedenti pagine, di impedire il ritorno elastico della guaina 2 alla configurazione indeformata, una volta raggiunta la configurazione limite o comunque dopo aver allungato la guaina 2 stessa della quota longitudinale voluta.
Nella forma di realizzazione proposta nelle figure allegate a scopo esemplificativo e non limitativo dell'applicazione del trovato, i mezzi 7 comprendono una molla di torsione, comprendente a sua volta almeno una spira 8a elasticamente deformabile coassialmente integrata nello spessore della porzione prossimale 2b e due lembi terminali 8b sporgenti esternamente. I due lembi 8b possono essere afferrati da un utilizzatore per imprimere la deformazione elastica alla molla (la deformazione si ottiene forzando i lembi 8b ad avvicinarsi). La deformazione determina il temporaneo allargamento della spira 8a (dell'area che essa delimita) e quindi permette di far scorrere la guaina 2 lungo il tubo 101 fino a portare la porzione prossimale 2b nel punto di ancoraggio desiderato; rilasciando i lembi 8b la spira 8a si riporta nella configurazione iniziale e si serra attorno al tubo 101, ottenendo appunto l'ancoraggio.
I mezzi 7 possono anche essere scelti di altro tipo, senza con ci? fuoriuscire dall'ambito di protezione; per esempio, essi possono comprendere (o essere costituiti da) un manicotto svasato "Luer Lock", o comunque conformato in modo da accoppiarsi agevolmente con un corrispondente elemento maschio di connessione montato sul tubo 101.
I filamenti 5, lo strato 3 e in generale qualsiasi altro componente dell'accessorio 1 possono essere realizzati in un qualsiasi materiale che la persona esperta del ramo saprebbe ritenere appropriato alle funzionalit? e agli scopi qui descritti.
In particolare, in una forma di realizzazione di rilevante interesse pratico i filamenti 5 sono realizzati in un materiale scelto fra un materiale metallico e un materiale polimerico e preferibilmente sono realizzati in acciaio.
Inoltre, in una forma di realizzazione di rilevante interesse pratico lo strato 3 ? realizzato in un materiale polimerico e preferibilmente ? realizzato in poliuretano.
L'accessorio 1 pu? inoltre essere fornito di numerosi altri componenti e accorgimenti, utili per conferirgli ulteriori funzionalit? e peculiarit?.
In particolare, ? prevista la possibilit? che la guaina 2 comprenda almeno un canale principale 2c, destinato all'alloggiamento del tubo 101 dell'endoscopio 100 (nelle modalit? e per gli scopi fin qui discussi) e almeno un canale ausiliario 2d, che si sviluppa sostanzialmente in modo parallelo al canale principale 2c (per tutta o una parte dell'estensione longitudinale di quest'ultimo). Una possibile modalit? di realizzazione in tal senso ? schematicamente rappresentata dalla sezione di figura 9.
Uno o pi? di tali canali ausiliari 2d possono essere realizzati nello spessore dello strato 3 (all'interno o all'esterno della rete 4), o all'esterno o all'interno dello strato 3 stesso (o come combinazione delle possibilit? poc'anzi illustrate).
Un canale ausiliario 2d del tipo sopra illustrato, aperto in corrispondenza della porzione terminale prossimale 2b, pu? essere collegato ad un apparato aspirante, scelto di qualsiasi tipo (potrebbe anche essere costituito dal sistema di aspirazione normalmente installato nelle varie stanze di ospedali e altre strutture sanitarie). Il collegamento a tale apparato consente di sviluppare un'azione di suzione durante l'endoscopia, per svariati motivi.
Per esempio, facendo in modo che il canale ausiliario 2d si prolunghi fino all'estremit? distale 2a e oltre (aprendosi verso l'esterno), durante l'endoscopia si potranno aspirare e rimuovere fluidi e altre sostanze dall'area anatomica adiacente all'estremit? distale 2a stessa. In alternativa, il canale ausiliario 2d potr? interrompersi prima dell'estremit? distale 2a ed essere aperto verso l'interno (quindi nell'eventuale intercapedine fra guaina 2 e tubo 101), per contribuire con l'azione di suzione alla perfetta adesione della guaina 2 stesso sul tubo 101.
Favorevolmente, come illustrato nella variante realizzativa di figura 10, l'accessorio 1 pu? comprendere la citata guaina 2 amovibilmente calzabile sul tubo 101 e un ulteriore sacchetto tubolare 9, coassialmente vincolato alla guaina 2 (in corrispondenza della porzione terminale prossimale 2b) e configurato per il rivestimento della restante parte dell'endoscopio 100. Il sacchetto 9 ? di fatto una sorta di prolungamento della guaina 2 e pu? essere scelto di lunghezza tale da coprire l'intero endoscopio 100 e i cavi che si sviluppano da esso, fino alla colonna tipicamente prevista nelle vicinanze del letto operatorio. In ogni caso, ci? permette di isolare l'intero endoscopio 100 dall'ambiente esterno, per migliorare ulteriormente le condizioni operative e la sterilit?. In uso, ovviamente l'operatore potr? infilare la mano nel sacchetto 101 per afferrare l'endoscopio 100.
Si specifica che la protezione qui rivendicata riguarda innanzitutto l'accessorio 1 prodotto e/o venduto singolarmente, indipendentemente cio? dall'endoscopio 100 con cui ? destinato a cooperare. In tal caso infatti, quest'ultimo potr? essere realizzato e/o reperito a parte, ed eventualmente l'accessorio 1 potr? essere impiegato su un endoscopio 100 preesistente.
Costituisce altres? oggetto della presente trattazione, e della protezione con essa rivendicata, anche un kit 200 che comprende almeno un endoscopio 100 secondo quanto sin qui descritto e uno o pi? accessori 1 secondo le specifiche illustrate nelle precedenti pagine (ognuno quindi comprendente una guaina 2 provvista di strato 3 e rete 4). L'endoscopio 100 ricompreso nel kit 200 ? quindi provvisto almeno di un tubo 101, che pu? essere introdotto nel corpo di un individuo per l'indagine di aree anatomiche di interesse.
Grazie ad un unico kit 200, si possono eseguire numerose endoscopie, utilizzando e riutilizzando il medesimo endoscopio 100 (anche senza procedere a sterilizzazione del tubo 101, che viene preservato dal contatto con i tessuti del paziente grazie alla guaina 2) e sostituendo, ad ogni procedura di indagine, il solo accessorio 1.
L'impiego dell'accessorio (e del kit) secondo il trovato ? quindi gi? evidente da quanto sin qui illustrato: in particolare, si ? gi? evidenziato come, prima di eseguire una endoscopia, la guaina 2 possa essere calzata sul tubo 101 di un endoscopio 100 (il tubo 101 viene introdotto nel canale principale 2c della guaina 2, delimitato dallo strato 3 con la rete 4). Inizialmente, l'addetto (il chirurgo, il medico, l'infermiere, l'operatore sanitario, o chiunque altro incaricato) infila la guaina 2 mantenendola nella configurazione indeformata o provocando un allungamento minimo.
Come si ? visto, in tale condizione la sezione trasversale della guaina 2 ? maggiore e quindi pu? essere scelta tale da essere adeguatamente superiore a quella del tubo 101, per favorire appunto la progressiva e agevole introduzione di quest'ultimo all'interno della guaina 2.
Dopo aver portato l'estremit? distale 2a della guaina 2 a contatto con il segmento distale del tubo 101 (con il dispositivo ottico 103 che risulta affacciato verso l'esterno in corrispondenza, preferibilmente, dell'elemento trasparente 6), si procede ad allungare la guaina 2 fino a coprire tutto il tubo 101 (o almeno la quota di interesse), deformandola elasticamente (preferibilmente) fino a compattare i filamenti 5 e a raggiungere la configurazione limite, in cui questi ultimi sono sostanzialmente a contatto e la sezione trasversale della guaina 2 si ? progressivamente ridotta fino a portare la rete 4 a serrarsi tutta intorno al tubo 101.
A questo punto si possono attivare i mezzi 7, per ancorare la porzione terminale prossimale 2b all'endoscopio 100 (al tubo 101 o anche ad un altro componente) e impedire il ritorno elastico della guaina 2 alla configurazione indeformata, e si pu? procedere con l'endoscopia.
Introducendo infatti il tubo 101 nel condotto anatomico di interesse del paziente, quest'ultimo risulta isolato dal condotto stesso per la presenza della guaina 2 (dello strato continuo 3), e quindi non si corre alcun rischio che eventuali agenti virali o patogeni siano trasferiti dal paziente al tubo 101.
Al termine dell'impiego, dopo aver estratto il tubo 101 dal corpo del paziente si possono disattivare i mezzi 7: la guaina 2 ritorna elasticamente alla configurazione indeformata (con la sezione trasversale maggiorata) e pu? essere sfilata agevolmente dal tubo 101.
Si ? in pratica constatato come l'accessorio e il kit secondo il trovato, assolvano pienamente il compito prefissato, in quanto l'impiego ripetuto dell'endoscopio 100 non determina alcun rischio di contagio (da COVID-19 cos? come da altre patologie) e pu? avvenire in condizioni di totale sicurezza: il tubo 101 ? rivestito dalla guaina 2 e pu? anche non essere sterilizzato prima o dopo l'uso.
Quando la guaina 2 ha raggiunto la configurazione limite, come si ? visto serra con la rete 4 il tubo 101: risulta di fatto impedito lo scorrimento relativo tra guaina 2 (rete 4) e tubo 101 (anche qualora su quest'ultimo sia stata preventivamente spalmata una sostanza lubrificante, come spesso accade nella pratica medica) e quindi l'accessorio 1 riveste e isola il tubo 101 senza pregiudicare la manovrabilit? del tubo 101 stesso e quindi senza intralciare le operazioni di chi lo utilizza.
Non si esclude peraltro di impiegare la guaina 2 in una configurazione intermedia (figura 5 per esempio), se in essa la sezione trasversale ottenuta per la rete 4 ? ritenuta sufficiente a annullare il rischio di scorrimento relativo tra guaina 2 stessa e tubo 101.
Come si ? visto, nella configurazione indeformata la guaina 2 ha una sezione trasversale maggiore, che pu? essere adeguatamente superiore a quella del tubo 101 e quindi risulta immediato calzare e sfilare la guaina 2 stessa.
La guaina 2 ? elasticamente deformabile quindi, oltre ovviamente ad essere impiegabile con tubi 101 rigidi, risulta assolutamente indicata anche per tubi 101 flessibili, potendo seguire ogni piega assunta da questi ultimi.
Il trovato, cos? concepito, ? suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Negli esempi di realizzazione illustrati singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno essere in realt? sostituite con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
In pratica i materiali impiegati, nonch? le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (9)

R I V E N D I C A Z I O N I
1. Accessorio per endoscopi, endoscopi (100) del tipo provvisto almeno di un tubo (101), introducibile nel corpo di un individuo per l'indagine di aree anatomiche di interesse, caratterizzato dal fatto di comprendere una guaina tubolare (2) amovibilmente calzabile sul tubo (101) dell'endoscopio (100), detta guaina (2) comprendendo uno strato continuo (3) di materiale elasticamente deformabile e una rete (4) reciprocamente vincolati, detta rete (4) essendo formata da una pluralit? di filamenti (5) reciprocamente intrecciati e avvolti attorno all'asse longitudinale (A) di detta guaina (2), detta guaina (2) essendo elasticamente allungabile da una configurazione indeformata, con conseguente e progressiva riduzione della sua sezione trasversale e dell'ampiezza delle maglie di detta rete (4).
2. Accessorio, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta rete (4) ? integrata nello spessore di detto strato (3).
3. Accessorio secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto strato (3) riveste internamente o esternamente detta rete (4).
4. Accessorio secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che una estremit? distale (2a) di detta guaina (2) ? richiusa da un elemento trasparente (6), per consentire l'acquisizione di immagini da parte di un dispositivo ottico (103) dell'endoscopio (100).
5. Accessorio secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che una estremit? distale (2a) di detta guaina (2) ? internamente rivestita, almeno parzialmente, da una patina di gel, preferibilmente ad azione disinfettante.
6. Accessorio secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi (7) di ancoraggio, collocati in corrispondenza di una porzione terminale prossimale (2b) di detta guaina (2) e configurati per l'ancoraggio di detta porzione terminale prossimale (2b) all'endoscopio (100).
7. Accessorio secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detti mezzi (7) comprendono una molla di torsione, comprendente almeno una spira (8a) elasticamente deformabile coassialmente integrata nello spessore di detta porzione terminale prossimale (2b) e due lembi terminali (8b) sporgenti esternamente, afferrabili da un utilizzatore per la deformazione elastica di detta molla.
8. Accessorio secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti filamenti (5) sono realizzati in un materiale scelto fra un materiale metallico e un materiale polimerico e preferibilmente sono realizzati in acciaio.
9. Accessorio secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto strato (3) ? realizzato in un materiale polimerico e preferibilmente ? realizzato in poliuretano.
.Accessorio secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta guaina (2) comprende almeno un canale principale (2c), destinato all'alloggiamento del tubo (101) dell'endoscopio (100) e almeno un canale ausiliario (2d), sviluppantesi sostanzialmente parallelamente a detto canale principale (2c).
.Accessorio secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere detta guaina (2) amovibilmente calzabile sul tubo (101) dell'endoscopio (100) e un ulteriore sacchetto tubolare (9), coassialmente vincolato a detta guaina (2) e configurato per il rivestimento della restante parte dell'endoscopio (100).
.Kit, comprendente almeno:
- un endoscopio (100) provvisto almeno di un tubo (101), introducibile nel corpo di un individuo per l'indagine di aree anatomiche di interesse,
- uno o pi? accessori (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti.
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