IT202100019400A1 - Metodo di lavaggio perfezionato per posate e relativo kit di distribuzione - Google Patents

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IT202100019400A1
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Marco Martinelli
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Clearkit S R L
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Description

Descrizione di Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo: ?METODO DI LAVAGGIO PERFEZIONATO PER POSATE E RELATIVO KIT DI DISTRIBUZIONE?.
DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un metodo di lavaggio perfezionato per posate, particolarmente per la ristorazione collettiva e commerciale, e un relativo kit di distribuzione.
La ristorazione collettiva e commerciale prevede la preparazione e distribuzione su larga scala di pasti completi per la collettivit? e si occupa, solitamente, di fornire al cliente anche stoviglie, posate, bicchieri e, in generale, tutti gli utensili e il necessario alla fruizione del pasto.
In particolare, specialmente per motivi igienici, le posate rappresentano gli utensili che pi? spesso vengono realizzati in plastica, per un utilizzo monouso, e distribuiti in apposite buste.
Tuttavia, l?utilizzo di posate in plastica ha un notevole impatto ambientale, sia in termini di utilizzo delle risorse e materie prime, sia per lo smaltimento frequente che si rende necessario e, quindi, per l'inquinamento che ne deriva.
Inoltre, le posate in plastica risultano essere meno resistenti delle posate in acciaio, con la conseguenza che spesso un singolo utente pu? incontrare l?esigenza di utilizzare un numero superiore di posate in plastica rispetto alla reale necessit?.
L?utilizzo di posate in plastica monouso comporta, quindi, un maggiore costo, proprio per la maggiore frequenza di acquisto rispetto alle posate in acciaio, il ch? si ripercuote necessariamente sul costo finale del servizio offerto.
? frequente osservare, infatti, che sempre pi? societ? del settore della ristorazione collettiva forniscono posate in acciaio, idonee ad essere lavate e sanificate dopo ogni utilizzo.
Tuttavia, tali posate sono di pi? difficile lavaggio e sanificazione rispetto alle normali stoviglie e necessitano, quindi, di un metodo di lavaggio pi? intenso al fine di rimuovere efficacemente i residui di cibo, che spesso risulta efficace solo se effettuato manualmente.
Per sostituire il lavaggio manuale, si ricorre solitamente all?utilizzo di macchine automatizzate, quali le lavastoviglie, in grado di pulire efficacemente le posate, grazie all?utilizzo di acqua ad alte temperature e a forte pressione che permette di sciogliere i suddetti residui.
Tuttavia, al fine di ottenere il risultato desiderato, tali metodi di lavaggio automatizzati prevedono cicli di lavaggio molto lunghi e richiedono l?utilizzo di una notevole quantit? di acqua, detersivi e sanificanti in genere, con un conseguente aumento dei costi e un notevole impatto ambientale. Parte di queste problematiche sono risolte mediante il metodo di lavaggio per posate descritto nel brevetto n. 102019000004179 a nome della stessa Richiedente. Tale metodo prevede una prima fase di lavaggio effettuata mediante un?apposita attrezzatura di lavaggio, o anche detta burattatrice, in cui vengono inserite le posate da lavare, un detersivo per stoviglie ed elementi di interazione realizzati in materiale ceramico. Il lavaggio ? effettuato mediante un movimento vibrazionale della burattatrice in grado di far interagire efficacemente le posate da lavare con gli elementi di interazione al fine di rimuovere meccanicamente i residui di cibo dalle posate sporche.
Successivamente, ? prevista una fase di sanificazione delle posate lavate effettuata mediante un?altra burattatrice in cui viene immesso un apposito sanificante per stoviglie e una pluralit? di secondi elementi di interazioni. Anche la fase di sanificazione viene effettuata mediante l?applicazione di un movimento di vibrazione alla burattatrice che permette ai secondi elementi di interazione di entrare in contatto con le posate lavate per favorire l?applicazione dei sanificanti.
Infine, ? prevista una fase di asciugatura delle posate sanificate effettuata mediante un?ulteriore burattatrice in cui sono immessi una pluralit? di elementi di asciugatura, solitamente realizzati in tutolo di mais. Il ciclo di asciugatura consiste nell?applicare un movimento di vibrazione alla burattatrice per fare interagire le posate con gli elementi di asciugatura e rimuovere meccanicamente l?acqua.
Le fasi di lavaggio e di sanificazione di tale metodo di lavaggio vengono svolte ad una temperatura di 60? C e per una durata di 4 minuti ciascuna al fine di consentire una efficace rimozione dei residui di cibo dalle posate. La Richiedente ha notato, tuttavia, che tale metodo di lavaggio, nonostante risulti maggiormente efficace rispetto ai lavaggi effettuati dalle normali lavastoviglie, non ? ancora del tutto soddisfacente in quanto, al termine del lavaggio, capita di rilevare in alcune posate la presenza sporadica di residui di cibo. Tale metodo di lavaggio risulta per cui suscettibile di ulteriori perfezionamenti indirizzati all?ottenimento di posate ancora pi? pulite, in modo rapido, efficace e a costi ridotti.
La Richiedente ha sentito, quindi, l?esigenza di escogitare un metodo di lavaggio perfezionato per posate che consenta una efficace rimozione dei residui di cibo, in tempi brevi e con ridotte quantit? di acqua, detersivi e sanificanti in genere.
La Richiedente ha escogitato un metodo perfezionato per il lavaggio di posate che permetta di ridurre ulteriormente i costi ed i consumi ad esso correlati e il conseguente impatto ambientale, e al contempo effettuare un lavaggio estremamente efficacie delle posate.
A tal fine, la Richiedente ha, quindi, sviluppato un metodo di lavaggio perfezionato per posate che consenta di effettuare una rimozione meccanica dei residui di cibo ed una asciugatura a temperature ridotte, entrambe in maniera automatizzata.
La presente invenzione riguarda pertanto un metodo di lavaggio perfezionato per posate in accordo con la rivendicazione 1.
Il metodo di lavaggio perfezionato per posate cos? ottenuto consente di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell?ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto.
Un ulteriore scopo della presente invenzione ? quello di escogitare un kit di distribuzione per il confezionamento delle posate ottenute con il metodo di lavaggio secondo il trovato che consenta di fornire le posate alle attivit? di ristorazione collettiva in modo pratico e igienico.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del metodo di lavaggio per posate e del relativo kit di distribuzione in accordo con la presente invenzione risulteranno dalla descrizione di seguito riportata di suoi esempi preferiti di realizzazione, dati a titolo indicativo e non limitativo, con riferimento alle annesse figure, in cui:
la figura 1 rappresenta una vista dall?alto delle stazioni di lavorazione per l?esecuzione del metodo di lavaggio per posate secondo il trovato;
la figura 2 rappresenta una vista laterale delle stazioni di lavorazione; la figura 3 rappresenta una vista in sezione laterale dell?attrezzatura di lavaggio;
la figura 4 rappresenta una vista dall?alto dell?attrezzatura di prelavaggio; la figura 5 rappresenta una vista in dettaglio della fase di prelavaggio; la figura 6 rappresenta una vista in dettaglio della fase di lavaggio;
la figura 7 rappresenta una vista in dettaglio della fase di sanificazione; la figura 8 rappresenta una vista in dettaglio della fase di asciugatura; la figura 9 rappresenta una vista del kit di distribuzione secondo il trovato. Con particolare riferimento a tali figure, si ? indicato globalmente con 1 una pluralit? di posate.
Il metodo di lavaggio perfezionato per posate 1 prevede l?iniziale ricezione di posate sporche o da lavare 1, provenienti da un?azienda cliente, ad esempio del settore della ristorazione collettiva, e include tutte le fasi necessarie alla loro pulizia e al confezionamento finale per poi essere distribuite nuovamente all?azienda cliente.
In seguito ad un primo controllo di conformit? volto ad individuare eventuali anomalie, le posate sporche 1 vengono indirizzate ad una attrezzatura di prelavaggio 3 in accordo con la presente invenzione.
L?attrezzatura di prelavaggio 3 consiste in una macchina vibrante, provvista di una vasca di prelavaggio 4 dotata di una coclea 4a verticale ascendente, in cui le posate sporche 2 vengono inserite attraverso un vassoio di ingresso 5a, posto alla base dell?attrezzatura di prelavaggio 3 stessa, e fuoriescono da un vassoio di uscita 9a posto ad una quota maggiore rispetto al vassoio di ingresso 5a. Le posate 1 sono movimentate attraverso la vasca di prelavaggio 4 mediante la coclea 4a che, grazie ad un particolare accorgimento descritto nel prosieguo della descrizione, preleva le posate dal vassoio di ingresso 5a e le movimenta verso il vassoio di uscita 9a.
All?interno della vasca di prelavaggio 4 vengono immessi mezzi di prelavaggio 6 atti a coadiuvare l?eliminazione dei residui di cibo 7 dalle posate da lavare 1.
I mezzi di prelavaggio 6 sono del tipo di soluzioni acquose di un apposito detersivo per stoviglie la cui concentrazione pu? essere regolata in funzione dell?effettivo livello di sporcizia delle posate 1. In dettaglio, i mezzi di prelavaggio 6 comprendono un detersivo disciolto in acqua.
Come descritto in dettaglio nel prosieguo della descrizione, l?acqua, e quindi i mezzi di prelavaggio 6, sono immessi nella vasca di prelavaggio 4 ad una temperatura predefinita che determina la temperatura a cui avviene il prelavaggio.
In accordo con una prima forma di realizzazione, il prelavaggio ? effettuato mediante l?applicazione di un movimento di vibrazione all?attrezzatura di prelavaggio 3. In particolare, fornendo una pluralit? di primi elementi di interazione 8 inseriti nella vasca di prelavaggio 4 ? possibile fare interagire meccanicamente le posate 1 con i primi elementi di interazione 8 per rimuovere meccanicamente i residui di cibo 7.
In sostanza, grazie alla vibrazione dell?attrezzatura di prelavaggio 3, i primi elementi di interazione 8 entrano in contatto con le posate da lavare 1 e, colpendole con forza, permettono il distacco dei residui di cibo 7 da queste ultime.
Pi? dettagliatamente, i primi elementi di interazione 8 hanno una conformazione sostanzialmente cilindrica di lunghezza compresa tra 7 e 12 millimetri, e sono costituiti almeno in parte in materiale ceramico.
Preferibilmente, i primi elementi di interazione 8 hanno una lunghezza di 10 millimetri.
In una versione, i primi elementi di interazione 8 sono costituiti completamente in materiale ceramico.
Utilmente, il particolare accorgimento di prevedere l?utilizzo del detersivo 6 e degli elementi ceramici 8 consente di ridurre i tempi e la temperatura di prelavaggio e di utilizzare una quantit? limitata di acqua e di detersivo. In particolare, il prelavaggio avviene ad una temperatura compresa tra 20?C e 80?C, preferibilmente tra 30? C e 50? C, ancora pi? preferibilmente a 40?C. Tale temperatura, in combinazione con le successive fasi descritte nel prosieguo della descrizione, consente una efficace rimozione dei residui di cibo 7 e al contempo una riduzione dei consumi energetici rispetto ai metodi di lavaggio noti.
Preferibilmente, il prelavaggio ha una durata complessiva compresa tra 1 e 3 minuti, preferibilmente per 1 minuto e 30 secondi. In questo modo, le tempistiche di prelavaggio sono notevolmente ridotte rispetto ai metodi di lavaggio noti con una conseguente ottimizzazione dell?intero processo. Come sopra anticipato, le posate 1, durante il prelavaggio, percorrono la vasca di prelavaggio 4. Tale movimentazione verso l?alto ? ottenuta attraverso il movimento di vibrazione applicato all?attrezzatura di prelavaggio 3 che permette alle posate di compiere un giro completo della coclea 4a, al termine del quale, si ha la quasi completa rimozione dei residui di cibo 7.
Nel caso in cui si constatasse, in seguito ad una verifica visiva, che la pulizia non fosse soddisfacente, le posate da lavare 1 possono effettuare un ulteriore ciclo all?interno della vasca di prelavaggio 4.
A tal fine, il vassoio di uscita 9a ? provvisto di una porzione di apertura 10a movimentabile tra una posizione orizzontale, in cui consente il passaggio delle posate 1, e una posizione inclinata in cui le posate 1 e i primi elementi di interazione 8, per gravit?, cadono verso il basso in prossimit? del vassoio di ingresso 5a, per compiere un ulteriore giro della coclea 4a.
Al termine del ciclo di prelavaggio, le posate 1 vengono separate dai primi elementi di interazione 8 grazie ad appositi fori 12 ricavati sul vassoio di uscita 9a. Questi consentono ai primi elementi di interazione 8 di cadere verso il basso e di tornare nella vasca di prelavaggio 4 per un uso successivo e alle posate 1 di rimanere sul vassoio di uscita 9a.
Successivamente, preferibilmente, viene effettuato un risciacquo con acqua 13 mediante appositi erogatori 14 posti in corrispondenza del vassoio di uscita 9a.
In particolare, gli erogatori 14 sono posizionati superiormente al vassoio di uscita 9a ed emettono l?acqua 13 in modo da colpire le posate 1 ed allontanare residui di detersivo 6 e/o eventuali elementi ceramici 8 adesi ad esse.
Vantaggiosamente, il metodo di lavaggio per posate 1 comprende una fase di lavaggio successiva a quella di prelavaggio che prevede di fornire una attrezzatura di lavaggio 2 destinata a ricevere le posate prelavate 1 dall?attrezzatura di prelavaggio 3.
L?attrezzatura di lavaggio 2 ? sostanzialmente analoga all?attrezzatura di prelavaggio 3 sopra descritta e prevede anch?essa la presenza di un vassoio di ingresso 5b posto alla propria base e un vassoio di uscita 9b posto ad una quota maggiore rispetto al vassoio di ingresso 5b. Le posate 1 sono movimentate attraverso una vasca di lavaggio 28, sostanzialmente simile alla vasca di prelavaggio 4, mediante una coclea 28a.
Il vassoio di ingresso 5b dell?attrezzatura di lavaggio 2 ? disposto inferiormente al vassoio di uscita 9a dell?attrezzatura di prelavaggio 3. In questo modo, le posate 1 possono essere trasferite per gravit? dal vassoio di uscita 9a dell?attrezzatura di prelavaggio 3 al vassoio di ingresso 5b dell?attrezzatura di lavaggio 2.
All?interno dell?attrezzatura di lavaggio 2 vengono immessi mezzi di lavaggio 11 atti a coadiuvare l?eliminazione dei residui di cibo 7 dalle posate 1.
I mezzi di lavaggio 11 sono sostanzialmente simili ai mezzi di prelavaggio 6, ovvero sono del tipo di soluzioni acquose di un apposito detersivo per stoviglie la cui concentrazione pu? essere regolata in funzione dell?effettivo livello di sporcizia delle posate sporche 2.
In accordo con una forma di realizzazione, il lavaggio ? effettuato mediante l?applicazione di un movimento di vibrazione all?attrezzatura di lavaggio 2. In particolare, fornendo una pluralit? di secondi elementi di interazione 19 inseriti nella vasca di lavaggio 28 ? possibile fare interagire meccanicamente le posate 1 con i secondi elementi di interazione 19 per rimuovere meccanicamente i residui di cibo 7.
In sostanza, grazie alla vibrazione dell?attrezzatura di lavaggio 2, i secondi elementi di interazione 19 entrano in contatto con le posate 1 e, colpendole con forza, permettono il distacco dei residui di cibo 7 da queste ultime. Utilmente, i secondi elementi di interazione 19 sono sostanzialmente simili ai primi elementi di interazione 8, ovvero presentano una conformazione sostanzialmente cilindrica di lunghezza compresa tra 7 e 12 millimetri, e sono costituiti almeno in parte in materiale ceramico.
Preferibilmente, i secondi elementi di interazione 19 hanno una lunghezza di 10 millimetri.
In una versione, i secondi elementi di interazione 19 sono costituiti completamente in materiale ceramico.
Vantaggiosamente, il lavaggio delle posate 1 ? effettuato mediante l?immissione di vapore 27 all?interno dell?attrezzatura di lavaggio 2. In particolare, la fase di lavaggio comprende la fase di immissione di vapore 27 all?interno dell?attrezzatura di lavaggio 2.
Poich? il vapore 27 presenta un elevato potere igienizzante e sanificante, tale accorgimento rende maggiormente efficace il lavaggio delle posate, anche utilizzando temperature di lavaggio minori rispetto ai metodi di lavaggio noti, con conseguente diminuzione dei costi.
L?immissione di vapore 27 ? effettuata, preferibilmente, mediante un generatore di vapore 27 collegato fluidodinamicamente, ad esempio per mezzo di condotti, alla vasca di lavaggio 28 dell?attrezzatura di lavaggio 2 o disposto direttamente all?interno di quest?ultima.
Inoltre, preferibilmente, la vasca di lavaggio 28 ? chiusa e sigillata mediante uno o pi? coperchi 26 al fine di mantenere il vapore 27 in pressione all?interno all?attrezzatura di lavaggio 2. Tali coperchi 26 possono essere aperti, ad esempio al termine del lavaggio, per permettere la fuoriuscita del vapore 27 dall?attrezzatura di lavaggio 2.
In una versione, il vapore 27 ? immesso nell?attrezzatura di lavaggio 2 precedentemente all?applicazione del movimento di vibrazione all?attrezzatura di lavaggio 2.
In un?altra versione, il vapore 27 ? immesso nell?attrezzatura di lavaggio 2 durante l?applicazione del movimento di vibrazione all?attrezzatura di lavaggio 2.
In un?ulteriore versione, il vapore 27 ? immesso nell?attrezzatura di lavaggio 2 successivamente all?applicazione del movimento di vibrazione all?attrezzatura di lavaggio 2.
In un?altra versione ancora, il vapore 27 ? immesso nell?attrezzatura di lavaggio 2 precedentemente, durante, e/o successivamente all?applicazione del movimento di vibrazione all?attrezzatura di lavaggio.
Opportunamente, il vapore 27 ? secco e presenta una temperatura compresa tra 100? C e 180? C, preferibilmente 140? C.
Come sopra anticipato, il particolare accorgimento di prevedere l?immissione del vapore 27 in combinazione con l?utilizzo del detersivo 11 e degli elementi ceramici 19 consente di ridurre ulteriormente i tempi e la temperatura di lavaggio e di utilizzare una quantit? limitata di acqua e di detersivo.
A tale scopo, il lavaggio avviene ad una temperatura compresa tra 50?C e 90?C, preferibilmente tra 60? C e 80? C. Tale temperatura, grazie all?azione combinata con il vapore, consente una efficace rimozione dei residui di cibo 7 e al contempo una riduzione dei consumi energetici rispetto ai metodi di lavaggio noti.
Preferibilmente, il lavaggio ha una durata complessiva compresa tra 1 e 4 minuti, preferibilmente tra 1 e 3 minuti, ancora pi? preferibilmente per 2 minuti. In questo modo, le tempistiche di lavaggio sono notevolmente ridotte rispetto ai metodi di lavaggio noti con una conseguente ottimizzazione dell?intero processo.
Analogamente a quanto descritto con riferimento all?attrezzatura di prelavaggio 3, il vassoio di uscita 9b ? provvisto di una porzione di apertura 10b che, se necessario, consente di far compiere alle posate un ulteriore ciclo di sanificazione.
Come sopradetto, la fase di prelavaggio e la fase di lavaggio sono svolte, rispettivamente, mediante un?attrezzatura di prelavaggio 3 e un?attrezzatura di lavaggio 2. Tuttavia, non si esclude la possibilit? che l?attrezzatura di prelavaggio 3 e l?attrezzatura di lavaggio 2 coincidano dimodoch? entrambe le fasi possano essere svolte mediante un?unica attrezzatura.
Inoltre, preferibilmente, la fase di prelavaggio e svolta precedentemente alla fase di lavaggio. Non si esclude, tuttavia, che la fase di prelavaggio possa essere svolta successivamente alla fase di lavaggio.
In accordo con una forma di realizzazione, il metodo di lavaggio per posate 1 comprende altres? una fase di sanificazione che prevede di fornire una attrezzatura di sanificazione 15 destinata a ricevere le posate lavate 11 dall?attrezzatura di lavaggio 2.
L?attrezzatura di sanificazione 15 ? sostanzialmente analoga all?attrezzatura di lavaggio 2 e di prelavaggio 3 sopra descritte e prevede anch?essa la presenza di un vassoio di ingresso 5c posto alla propria base.
Il vassoio di ingresso 5c dell?attrezzatura di sanificazione 15 ? disposto inferiormente al vassoio di uscita 9b dell?attrezzatura di lavaggio 2. In questo modo le posate 1 possono essere trasferite per gravit? dal vassoio di uscita 9b dell?attrezzatura di lavaggio 2 al vassoio di ingresso 5c dell?attrezzatura di sanificazione 15.
All?interno dell?attrezzatura di sanificazione 15 vengono immessi mezzi di sanificazione 16 del tipo di soluzioni acquose di un apposito sanificante per stoviglie.
In accordo con una prima forma di realizzazione, la sanificazione ? effettuata mediante l?applicazione di un movimento di vibrazione all?attrezzatura di sanificazione 15.
In particolare, viene fornita una pluralit? di terzi elementi di interazione 17 all?interno dell?attrezzatura di sanificazione 15, in grado di interagire meccanicamente con le posate 1.
Mediante l?applicazione di un movimento di vibrazione all?attrezzatura di sanificazione 15, i terzi elementi di interazione 17 entrano in contatto con le posate 1 e, colpendole con forza, permettono l?applicazione dei sanificanti 16.
In questo modo, il sanificante 16, non solo entra in contatto con le posate 1, ma viene, inoltre, distribuito sulla superficie delle stesse.
Preferibilmente, i terzi elementi di interazione 17 sono sostanzialmente analoghi ai primi elementi di interazione 8 precedentemente descritti e hanno una conformazione sostanzialmente cilindrica, di lunghezza compresa tra 7 e 12 millimetri, costituiti almeno in parte in materiale ceramico.
Preferibilmente, i terzi elementi di interazione 17 hanno una lunghezza di 10 millimetri.
In una versione, i terzi elementi di interazione sono costituiti completamente in materiale ceramico.
Attraverso il movimento di vibrazione applicato all?attrezzatura di sanificazione 15, le posate raggiungono il vassoio di uscita 9c similmente a quanto avviene durante il ciclo di lavaggio.
Analogamente a quanto descritto con riferimento all?attrezzatura di prelavaggio 3, il vassoio di uscita 9c ? provvisto di una porzione di apertura 10c che, se necessario, consente di far compiere alle posate un ulteriore ciclo di sanificazione.
Anche in questa fase, la combinazione dei mezzi di sanificazione 16 e dei terzi elementi di interazione 17 consente di ridurre i tempi e la temperatura di sanificazione e di utilizzare una quantit? limitata di acqua e di sanificante.
Inoltre, l?utilizzo di vapore durante la fase di lavaggio consente di effettuare una sanificazione ad una temperatura minore rispetto ai metodi dell?arte nota.
In particolare, la sanificazione avviene ad una temperatura compresa tra 20?C e 80?C, preferibilmente tra 30? C e 50? C, ancora pi? preferibilmente a 40?C, che consente una notevole riduzione dei consumi energetici rispetto ai metodi di lavaggio noti.
Preferibilmente, la sanificazione ha una durata complessiva compresa tra 30 secondi e 4 minuti, preferibilmente tra 1 e 3 minuti, ancora pi? preferibilmente per 1 minuti e 30 secondi. In questo modo, le tempistiche di lavaggio sono notevolmente ridotte rispetto ai metodi di lavaggio noti con una conseguente ottimizzazione dell?intero processo.
Al termine del ciclo di sanificazione, si ha la separazione delle posate dai terzi elementi di interazione 17 grazie ad appositi fori 12 ricavati nel vassoio di uscita 9c e, successivamente, avviene la fase di sciacquare con acqua 13 mediante appositi erogatori 14 posti in corrispondenza del vassoio di uscita 9c stesso.
Analogamente a quanto descritto sopra, gli erogatori 14 sono posizionati superiormente al vassoio di uscita 9c ed emettono l?acqua 13 in modo da colpire le posate ed allontanare residui di sanificante 16 e/o eventuali elementi ceramici 17 adesi ad esse.
Successivamente viene effettuata la fase di asciugatura che prevede di fornire una attrezzatura di asciugatura 18 destinata a ricevere posate da asciugare 1 dall?attrezzatura di sanificazione 15.
L?attrezzatura di asciugatura 18 consiste sostanzialmente in una macchina vibrante, analoga alle precedenti, e provvista anch?essa di un vassoio di ingresso 5d posto alla propria base per l?inserimento delle posate da asciugare 1.
Il vassoio di ingresso 5d dell?attrezzatura di asciugatura 18 ? disposto inferiormente al vassoio di uscita 9c dell?attrezzatura di sanificazione 15. In questo modo, le posate 1 lavate e sanificate possono essere trasferite per gravit? dal vassoio di uscita 9c dell?attrezzatura di sanificazione 15 al vassoio di ingresso 5d dell?attrezzatura di asciugatura 18.
Il ciclo di asciugatura consiste nell?applicare un movimento di vibrazione all?attrezzatura di asciugatura 18 per fare interagire meccanicamente le posate da asciugare 19 con elementi di asciugatura 20 e rimuovere meccanicamente l?acqua 13 per contatto reciproco tra gli elementi di asciugatura 20 e le posate da asciugare 19.
Gli elementi di asciugatura 20 sono costituiti almeno parzialmente in materiale vegetale del tipo di tutolo di mais, ad una granulometria variabile tra 1 e 3 millimetri, preferibilmente di circa 2 millimetri.
Preferibilmente, gli elementi di asciugatura 20 sono costituiti da tutolo di mais.
La vibrazione permette agli elementi di asciugatura 20, contenuti all?interno dell?attrezzatura di asciugatura 18, di colpire con forza le posate da asciugare 1 e di assorbire l?acqua 13 residua dalla superficie delle stesse e, contestualmente, contribuire a lucidarle.
Analogamente a quanto avviene durante le fasi di prelavaggio, lavaggio e sanificazione, il movimento di vibrazione applicato all?attrezzatura di asciugatura 18 fa s? che le posate 1 raggiungano il vassoio di uscita 9d. Quest?ultimo ? provvisto di una porzione di apertura 10d che, se necessario, consente di far compiere alle posate un ulteriore ciclo di asciugatura.
L?utilizzo di elementi di asciugatura 20 per interazione meccanica consente di ridurre i tempi e la temperatura di asciugatura.
La suddetta fase di asciugatura, infatti, avviene ad una temperatura compresa tra 40?C e 50?C; inoltre, la sua durata ? compresa tra 50 secondi e 4 minuti, preferibilmente tra 1 e 3 minuti, ancora pi? preferibilmente per 1 minuto e 30 secondi.
? opportuno osservare che il metodo di lavaggio per posate 1 prevede che le suddette fasi di prelavare, lavare, sanificare e asciugare avvengano in quest?ordine ed in continuo su stazioni di lavorazione distinte e adiacenti. Ci? permette di regolare la quantit? di acqua utilizzata e le temperature di utilizzo mantenendo bassi i consumi energetici. Inoltre, attraverso un unico circuito idraulico controllato da un unico pannello comandi, la quantit? di acqua, di detersivi e di sanificanti ? facilmente impostabile anche da operatori non tecnici.
La Richiedente ha effettuato diversi test e analisi volte a misurare le cellule batteriche e fungine presenti in un campione di posate lavate secondo il metodo descritto, variando di volta in volta le temperature e i tempi di lavaggio.
Nelle tabelle 1, 2 e 3 sono riportati i dati relativi a tre test eseguiti su diversi campioni di posate, ciascun campione dotato di almeno una forchetta, un cucchiaio e un coltello.
Tabella 1
Tabella 2
Tabella 3
In tabella 4 sono riportati i risultati delle analisi effettuate nei vari test. In particolare, nella prima colonna viene indicato il test e il campione di posate preso in esame, nella seconda colonna i valori della temperatura a cui ? stato eseguito il lavaggio delle posate, nella terza colonna il valore della carica batterica misurato in una posata lavata a tale temperatura, e nella quarta colonna la conformit? del lavaggio a determinati requisiti richiesti. Preferibilmente, il lavaggio delle posate ? considerato conforme quando la carica batterica misurata ? inferiore a 100 ufc/unit?, preferibilmente inferiore a 50 ufc/unit?.
Tabella 4
Dalla tabella 4, si pu? osservare come, mediante il metodo di lavaggio perfezionato sopra descritto, ? possibile lavare efficacemente le posate finanche ad una temperatura di circa 31? C.
Inoltre, ? stato svolto uno studio atto a verificare l?efficacia del metodo di lavaggio di posate nell?eliminazione di allergeni.
Tale studio ? stato svolto prendendo in considerazione quattro allergeni da sottoporre a verifica. In dettaglio, le posate sono state contaminate con caseina (con contaminazione al 5%), glutine (con contaminazione al 5%), mandorla (con contaminazione al 5%) e uovo (con contaminazione al 50%).
Inizialmente, le posate da lavare sono state contaminate con i quattro allergeni e contrassegnate in funzione dell?allergene con cui sono state contaminate. Inoltre, per il lavaggio, sono state prese in considerazione anche posate non contaminate, cosiddette ?bianche?.
Sono stati svolti 3 cicli di lavaggio delle posate, secondo il metodo di lavaggio sopra descritto, con i parametri riportati nella tabella 5.
Tabella 5
Dopo ogni ciclo di lavaggio, le posate lavate sono state sottoposte ad analisi volte a determinare la percentuale di allergeni presenti sulle posate a seguito di ciascun ciclo di lavaggio.
I risultati di tali analisi sono riportati nella tabella 6.
Tabella 6
Dalla tabella 6 si pu? osservare come, per tutti e quattro i tipi allergeni, il lavaggio ? risultato estremamente efficace, attendibile e ripetibile.
Vantaggiosamente, il metodo di lavaggio per posate 1 prevede, inoltre, la preparazione di un kit di distribuzione 21 di posate 1 per il confezionamento e la fornitura delle stesse in modo pratico e igienico.
Al termine del ciclo di asciugatura, in accordo con l?invenzione, le posate 1 vengono controllate e suddivise per tipologia per il confezionamento finale nel kit di distribuzione 21.
Il kit di distribuzione 21 ? personalizzabile a seconda delle esigenze dell?azienda cliente e pu? comprendere un numero di posate 1 compreso tra uno e tre, confezionate in almeno un contenitore di confezionamento 22. In particolare, il contenitore di confezionamento 22 ? del tipo di una busta costituita di un materiale scelto nel gruppo comprendente: polipropilene, polietilene, polietilene tereftalato, acido polilattico, carta, pellicola compostabile biodegradabile, una combinazione degli stessi.
Preferibilmente, il contenitore di confezionamento 22 ? realizzato in un materiale compostabile biodegradabile.
Il kit di distribuzione 21, inoltre, pu? comprendere almeno un tovagliolo 23 e/o almeno una salvietta 24.
In accordo con una forma di realizzazione, il tovagliolo 23 pu? essere realizzato in un materiale scelto dall?elenco comprendente tessuto naturale, tessuto sintetico, tessuto-non-tessuto, carta, una combinazione degli stessi. Preferibilmente, la salvietta 24, pu? essere una salvietta disinfettante da usare prima di un pasto o una salvietta detergente da usare dopo il pasto. Infine, al contenitore di confezionamento 22, al tovagliolo 23 e/o alla salvietta 24 pu? essere applicato un elemento decorativo 25 rappresentativo dell?azienda cliente.
Si ? in pratica constatato come la presente invenzione raggiunga gli scopi preposti e in particolare si sottolinea il fatto che il metodo di lavaggio perfezionato per posate 1 consente una efficace rimozione dei residui di cibo e una efficace asciugatura delle posate, in tempi brevi e con ridotte quantit? di acqua, detersivi e sanificanti in genere.
Inoltre, il metodo di lavaggio per posate 1 consente di effettuare la rimozione meccanica estremamente efficace dei residui di cibo a temperature ridotte.
Infine, il kit di distribuzione consente un pratico ed igienico confezionamento delle posate pulite per una successiva distribuzione alle attivit? di ristorazione collettiva e commerciale.
Ne consegue che il presente metodo permette di ridurre notevolmente i tempi ed i costi ad esso correlati, ed il conseguente impatto ambientale.

Claims (10)

RIVENDICAZIONI
1) Metodo di lavaggio per posate (1) comprendente almeno le seguenti fasi:
- disporre di posate da lavare (1);
- fornire una attrezzatura di lavaggio (2) e inserire dette posate da lavare (1) all?interno di detta attrezzatura di lavaggio (2);
- immettere mezzi di lavaggio (11) in detta attrezzatura di lavaggio (2); - disporre di elementi di interazione (19) internamente a detta attrezzatura di lavaggio (2);
- lavare dette posate (1) per ottenere posate lavate (1) mediante almeno la fase di:
- applicare un movimento di vibrazione a detta attrezzatura di lavaggio (2) per fare interagire meccanicamente dette posate da lavare (1) con detti elementi di interazione (19) al fine di rimuovere meccanicamente i residui di cibo (7) da dette posate da lavare (1) per contatto reciproco tra detti elementi di interazione (8) e dette posate da lavare (1);
caratterizzato dal fatto che
detta fase di lavare comprende almeno una fase di immettere vapore (27) internamente a detta attrezzatura di lavaggio (3).
2) Metodo di lavaggio per posate (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detta fase di immettere vapore ? effettuata precedentemente a detta fase di applicare un movimento di vibrazione, durante detta fase di applicare un movimento di vibrazione e/o successivamente a detta fase di applicare un movimento di vibrazione.
3) Metodo di lavaggio per posate (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, in cui detto vapore (27) immesso presenta una temperatura compresa tra 100? C e 180? C, preferibilmente 140? C.
4) Metodo di lavaggio per posate (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, in cui detta fase di lavaggio avviene ad una temperatura compresa tra 50?C e 90?C e per una durata compresa tra 1 e 4 minuti.
5) Metodo di lavaggio per posate (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, comprendente una fase di prelavaggio di dette posate (1) mediante le fasi di:
- fornire una attrezzatura di prelavaggio (3) e inserire dette posate (1) all?interno di detta attrezzatura di prelavaggio (3);
- immettere mezzi di prelavaggio (6) in detta attrezzatura di prelavaggio (3);
- disporre di elementi di interazione (8) internamente a detta attrezzatura di prelavaggio (3);
- applicare un movimento di vibrazione a detta attrezzatura di prelavaggio (3) per fare interagire meccanicamente dette posate (1) con detti elementi di interazione (8);
- rimuovere meccanicamente residui di cibo (7) da dette posate (1) per contatto reciproco tra detti elementi di interazione (8) e dette posate (1).
6) Metodo di lavaggio per posate (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, comprendente una fase di asciugare dette posate (1) mediante almeno le seguenti fasi:
- disporre di posate da asciugare (1);
- fornire una attrezzatura di asciugatura (18) e inserire dette posate da asciugare (1) all?interno di detta attrezzatura di asciugatura (18);
- applicare un movimento di vibrazione a detta attrezzatura di asciugatura (18) per fare interagire meccanicamente dette posate da asciugare (1) con elementi di asciugatura (20); e
- rimuovere meccanicamente detta acqua (13) per contatto reciproco tra detti elementi di asciugatura (20) e dette posate da asciugare (1).
7) Metodo di lavaggio per posate (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, comprendente una fase di sanificare dette posate lavate (11) mediante le fasi di:
- fornire una attrezzatura di sanificazione (15) e inserire dette posate (1) all?interno di detta attrezzatura di sanificazione (15);
- immettere mezzi di sanificazione (16) in detta attrezzatura di sanificazione (15);
- disporre di elementi di interazione (17) internamente a detta attrezzatura di sanificazione (15);
- applicare un movimento di vibrazione a detta attrezzatura di sanificazione (15) per fare interagire meccanicamente dette posate (1) con detti elementi di interazione (17);
- applicare meccanicamente detti mezzi di sanificazione (16) per contatto reciproco tra detti elementi di interazione (17) e dette posate (1); e - sciacquare con acqua (13).
8) Metodo di lavaggio per posate (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, in cui detta fase di prelavaggio e/o detta fase di sanificare avvengono ad una temperatura compresa tra 30? C e 50? C, preferibilmente a 40? C.
9) Metodo di lavaggio per posate (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, in cui detti elementi di asciugatura (20) sono costituiti almeno parzialmente in materiale vegetale del tipo di tutolo di mais, ed in cui detti primi elementi di interazione (8) e detti secondi elementi di interazione (17) sono costituiti almeno in parte in materiale ceramico.
10) Kit di distribuzione (21) di posate (1) ottenute secondo il metodo di una o pi? delle rivendicazioni precedenti, comprendente un numero di posate (1) compreso tra uno e quattro, confezionate in almeno un contenitore di confezionamento (22), in cui detto contenitore di confezionamento (22) ? del tipo di una busta realizzata in un materiale scelto nel gruppo comprendente: polipropilene, polietilene, polietilene tereftalato, acido polilattico, carta, pellicola compostabile biodegradabile, una combinazione degli stessi, e un materiale compostabile biodegradabile.
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