IT202100018419A1 - Pompa di calore ad assorbimento perfezionata per uso in impianti di riscaldamento e/o produzione di acqua calda sanitaria con elevate temperature di esercizio - Google Patents

Pompa di calore ad assorbimento perfezionata per uso in impianti di riscaldamento e/o produzione di acqua calda sanitaria con elevate temperature di esercizio Download PDF

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Description

Descrizione di un brevetto d'invenzione
DESCRIZIONE
Forma oggetto del presente trovato una pompa di calore ad assorbimento atta all'impiego in un impianto di riscaldamento e/o per la produzione di acqua sanitaria con elevate temperature di esercizio.
Sono note diverse metodologie per riscaldare un ambiente e l'acqua per uso sanitario. Una di tali note metodologie considera l'utilizzo delle pompe di calore. La pompa di calore, infatti, rappresenta uno dei sistemi pi? efficienti di riscaldamento oggi esistenti, sistema che permette anche di limitare le emissioni di CO2 durante il suo funzionamento.
Tra le pompe di calore, vengono in particolare considerate le pompe di calore ad assorbimento (GAHP) e le pompe di calore a compressione (HP). Nel confronto tra queste ultime, una GAHP risulta, durante l'uso, pi? vantaggiosa di una HP in quanto consente di erogare elevate temperature di mandata dell'acqua di riscaldamento o sanitaria mantenendo efficienze superiori a quelle di altri sistemi di riscaldamento, come ad esempio una caldaia a gas. Una tipica pompa di calore presenta, in modo molto generale, un desorbitore comprendente un generatore o bollitore che riceve calore da un bruciatore a gas o organo riscaldante equivalente e che riscalda un fluido di lavoro che circola nella pompa di calore; da tale desorbitore si stacca una prima parte circuitale comprendente un condensatore, uno scambiatore di calore ed un evaporatore. Il condensatore scambia energia termica con un fluido di trasmissione (sostanzialmente acqua) dell'impianto di riscaldamento e/o di acqua sanitaria, mentre l'evaporatore scambia energia termica con una sorgente di fluido esterno, aria o acqua.
Una seconda parte circuitale, in comunicazione con la prima, comprende un primo assorbitore parziale ed un secondo assorbitore (che in realt? ? l'assorbitore primario in termini di potenza scambiata) in cui il fluido di lavoro scambia energia con il fluido di trasmissione (acqua di un impianto di riscaldamento o per uso sanitario).
Tale seconda parte circuitale si richiude sul desorbitore. Quest'ultimo ? connesso in uscita ed in ingresso con uno scambiatore di calore interno al primo assorbitore e direttamente all'assorbitore stesso attraverso un condotto che esce dal generatore ed entra a monte del primo assorbitore.
Il fluido di lavoro per una pompa di calore comprende generalmente un fluido refrigerante ed uno assorbente: il fluido di lavoro pi? comune ? composto da ammoniaca ed acqua (con l'ammoniaca usata come refrigerante), ma sono note anche pompe di calore che usano altre coppie di fluidi, ad esempio acqua (come refrigerante) e bromuro di litio (come assorbente).
Al fine di recuperare calore sulla frazione residua disponibile dei fumi in uscita dal generatore o bollitore ? noto impiegare un terzo scambiatore di calore in cui circola il fluido di trasmissione in ingresso alla GAHP prima ed entrare nel secondo scambiatore di calore; tale terzo scambiatore ? posizionato in corrispondenza del generatore del desorbitore.
Quando la temperatura dell'acqua in ingresso ? inferiore ai 50-55?C, all'interno di tale terzo scambiatore ? possibile ottenere la condensazione della frazione di vapor acqueo contenuti nei fumi provenienti dalla combustione che avviene nel bruciatore di alimentazione termica del generatore ed ottenere un corrispondente recupero di calore entro l'acqua o fluido di trasmissione che vale circa il 10% dell'energia termica totale emessa dal dalla combustione nel bruciatore (in modo analogo a quanto avviene nelle caldaie a condensazione).
Tuttavia, con la configurazione tipica sopra indicata, nel caso in cui la temperatura del fluido di trasmissione sia superiore ai 50-55?C, tale recupero di calore ottenuto mediante la condensazione della razione di acqua dei fumi va diminuendo fino ad annullarsi con l'aumentare della temperatura.
Da notare, inoltre, che all'aumentare della temperatura dell'acqua in ingresso dell'impianto di riscaldamento/acqua calda sanitaria, la quantit? di calore in ingresso nell'evaporatore tende a diminuire, problematica che ? gi? stata affrontata in precedenti brevetti del richiedente, come in EP2372273B1.
Scopo del presente trovato ? quello di offrire una pompa di calore ad assorbimento ed attuare un metodo che ne prevede l'impiego che permettano di recuperare calore dai fumi anche con temperature dell'acqua in ingresso superiori a 50?C, e contemporaneamente ridurre il carico dell'evaporatore. Nel caso delle GAHP, infatti, l'evaporatore rappresenta la parte di calore "rinnovabile" aggiunta dal ciclo termodinamico alla quantit? di calore che viene immessa dal generatore/bollitore che richiede uno scambiatore che prelevi calore, ad esempio, dall'aria ambiente (esterno). Tale evaporatore deve essere dimensionato per lavorare con le condizioni pi? svantaggiose dell'aria esterna e quindi tipicamente quando la temperatura dell'ambiente esterno ? basso (con condizione di aria dell'ambiente esterno pi? alte lo scambiatore risulta poi tipicamente sovrabbondante).
Pertanto, uno scopo del trovato ? quello di contenere i costi della GAHP e di permetterne una pi? compatta realizzazione.
Un altro scopo ? quello di ottenere un recupero energetico rilevante che permetta una riduzione del carico dell'evaporatore pari almeno a circa il 20%.
Questi ed altri scopi che risulteranno evidenti all'esperto del ramo vengono raggiunti da una pompa di calore e da un metodo che utilizza una tale pompa per riscaldare un fluido di trasmissione come acqua di un impianto di riscaldamento e/o di un impianto sanitario, secondo le unite rivendicazioni.
In particolare, si prevede di recuperare calore mediante evaporazione di una parte del refrigerante che esce dal condensatore portandolo ad una pressione tale da consentire al refrigerante stesso di raggiungere una temperatura sempre inferiore a 40?C ma superiore agli 0?C; ci? consente di ottenere sempre il recupero di calore con condensazione della frazione di acqua dei fumi generati dal bruciatore di alimentazione termica del generatore, anche in caso di temperature dell'acqua in ingresso nella GAHP potenzialmente troppo alte per ottenere tale condensazione dei fumi.
Il flusso del refrigerante passante per un opportuno scambiatore prossimo al generatore, evapora esattamente nella percentuale del calore recuperato (che comporta indicativamente l'evaporazione del 20% del refrigerante) e viene raccolto da un recipiente separatore. Nel separatore la frazione liquida residua del refrigerante si raccoglie verso la parte bassa del recipiente e da li viene condotta mediante tubazione verso un organo di laminazione e all'evaporatore. La frazione di vapore del refrigerante che si trova ad una pressione intermedia fra la alta pressione del condensatore e la bassa pressione dell'evaporatore viene portata all'assorbitore che lavorando ad una pressione maggiore consente vantaggiosamente un recupero a temperature maggiori.
Il trovato risulta quindi particolarmente utile per le applicazioni in riscaldamento ad alte temperature (tipicamente nelle sostituzioni di caldaie dove le temperature sono superiori a 50?C) e per gli accumuli di acqua sanitaria dove la richiesta di temperatura ? spesso in eccesso a 60?C.
Per una maggior comprensione del presente trovato si allegano, a titolo puramente esemplificativo, ma non limitativo, i seguenti disegni, in cui:
la figura 1 mostra schematicamente, nei suoi componenti principali, una pompa di calore ad assorbimento o GAHP secondo una prima forma di realizzazione del trovato;
la figura 2 mostra una vista analoga a quella di figura 1, ma di una prima variante del trovato;
la figura 3 mostra una vista analoga a quella di figura 1, ma di una seconda variante del trovato;
la figura 4 mostra una vista analoga a quella di figura 1, ma di una terza variante del trovato;
le figure 5 e 6 mostrano schematicamente due diverse forme di impiego di una GAHP secondo il trovato per riscaldare acqua sanitaria.
Nelle figure, parti corrispondenti sono indicate con gli stessi riferimenti numerici.
Con riferimento iniziale alla figura 1, in essa ? mostrata una prima forma di realizzazione di una pompa di calore ad assorbimento o GAHP; tale pompa di calore, indicata nel suo complesso con 1, utilizza un fluido di lavoro contenente un refrigerante o primo fluido, ad esempio ammoniaca, ed un secondo fluido o fluido assorbente, ad esempio acqua.
La pompa di calore ad assorbimento 1 comprende un convenzionale generatore o desorbitore 2 che riceve calore da un organo esterno e non mostrato come ad esempio un bruciatore a gas. Tale calore, indicato dalla freccia F viene fornito ad una porzione 3 del desorbitore 2, tipicamente alettata, detta bollitore. La porzione 3 alimenta una convenzionale colonna a piatti 4.
Pi? in particolare nel desorbitore ? presente il fluido di lavoro pi? sopra citato che viene riscaldato dal bollitore 2.
Il desorbitore 2 comprende una porzione 5 definita da uno scambiatore (chiamato SHD in letteratura) che ? posto fra la soluzione di fluido di lavoro che esca dal fondo del bollitore ed il liquido che scenda della colonna a piatti 4.
La colonna a piatti 4 ? collegata ad un noto rettificatore 8. Da quest'ultimo esce vapore del primo fluido (refrigerante) che passa in una prima linea 10 connessa ad un condensatore 11 di tipo convenzionale posto in contatto di scambio termico con un fluido di trasmissione (principalmente acqua) che alimenta un impianto termico o di riscaldamento e/o che viene impiegato come acqua sanitaria. Tale fluido ? sospinto nell'impianto da una pompa non mostrata.
Dal condensatore 11 si diparte una seconda linea 15 della GAHP 1 che comprende una valvola di laminazione 16 posta in un condotto 17 in cui circola il primo fluido (refrigerante) e che termina in un primo scambiatore di calore 18 posto in corrispondenza del desorbitore 2 e in particolare del bollitore 3. Tale primo scambiatore 18 riceve calore di recupero della frazione residua del calore impiegato dal bollitore ovvero del calore disponibile dei fumi in uscita dal bollitore 3 stesso (generato dal bruciatore che genera il calore inviato al bollitore e tale recupero di calore causa l'evaporazione di una parte del primo fluido in uscita dal primo condensatore 11. Tale primo fluido viene portato ad una pressione tale da consentire al refrigerante di arrivare ad una temperatura sempre inferiore ai 40?C, ottenendo sempre un recupero con condensazione della frazione di acqua dei fumi anche nel caso in cui la temperatura del fluido di trasmissione (acqua) sia di per s? troppo alta (superiore a 50?C) per la condensazione dei fumi in uscita dal bollitore.
Il flusso del primo fluido o refrigerante passante per lo scambiatore di calore 18 evapora esattamente nella proporzione di calore recuperato (che comporta indicativamente l'evaporazione del 20% del refrigerante) ed entra in un recipiente separatore 20. In quest'ultimo, la frazione liquida residua dal primo fluido o refrigerante si raccoglie nella sua parte bassa 20A e da l? ? condotta mediante una tubazione o condotto 21 verso un organo di laminazione 22 e successivamente ad un evaporatore 25 dopo essere transitato per un secondo scambiatore di calore 26 posto a monte della valvola 22.
L'evaporatore 25 pu? avere come fluido di scambio termico aria esterna, oppure acqua da sorgente geotermica a bassa entalpia, acqua di falda o altra fonte; dall'evaporatore si diparte una terza linea 30 che passa nuovamente in controcorrente nel secondo scambiatore di calore 26 e che connette l'evaporatore 25 ad un condotto 31 in uscita da un primo assorbitore 32.
Nel recipiente separatore 20 si raccoglie anche la frazione vapore del primo fluido che si trova ad una pressione intermedia fra la alta pressione del condensatore 11 e la bassa pressione dell'evaporatore 25. Tale frazione vapore tramite condotti 34, passa nel primo assorbitore 32 (indicato con SCA in letteratura) che in questo caso si trova alla stessa pressione intermedia del vapore mediante l'introduzione di un doppio salto di pressione ottenuto con una valvola di laminazione 33 (che verr? descritta successivamente e che normalmente nella versione consueta del ciclo GAHP porta il fluido di lavoro proveniente dal desorbitore dalla alta pressione alla bassa) ed in aggiunta con una valvola di laminazione 35 (normalmente, nelle GAHP note non presente) che porta dalla pressione intermedia a quella bassa (pressione dell'evaporatore 25). Sul condotto 34 percorso da vapore preferibilmente ? posta anche una valvola di non ritorno (non mostrata), per evitare un flusso di soluzione povera (di refrigerante o primo fluido) proveniente dal bollitore 3 nel circuito del refrigerante. Tale valvola ? in particolare utile in condizioni di regime transitorio, ad esempio all'avvio del ciclo, spegnimento, cambio repentino delle condizioni dell'acqua dell'impianto termico/sanitario, in cui i profili di pressione e perdite di carico potrebbero portare a deviazioni del flusso del fluido di lavoro.
Nell'assorbitore 32 ? posto uno scambiatore interno 32A che nelle soluzioni dello stato della tecnica normalmente lavora ad una pressione pi? bassa rispetto al presente trovato, dove invece pu? lavorare ad una pressione maggiore consentendo vantaggiosamente un recupero a temperature maggiori.
Ci? permette che il trovato sia particolarmente utile per le applicazioni di riscaldamento ad alte temperature (tipicamente nelle sostituzioni di caldaie dove le temperature sono maggiori di 50?C) e per gli accumuli di acqua calda sanitaria dove la richiesta di temperatura ? spesso in eccesso di 60?C.
Il condotto 31 di uscita dell'assorbitore contiene un fluido di lavoro arricchito (ammoniaca assorbita in acqua) ed ? connesso con un terzo scambiatore di calore 37 (o secondo assorbitore ABS in letteratura) che in realt? ? l'assorbitore principale del ciclo termodinamico in termini di potenza di scambio; tale scambiatore o assorbitore principale 37 ? in contatto di scambio termico con il fluido di trasmissione dell'impianto di riscaldamento.
Un'uscita 37A dello scambiatore 37 ? connessa ad un'aspirazione di una pompa 38 una cui mandata ? collegata ad una quarta linea 40. La quarta linea 40 ? posta in contatto di trasmissione termica con il rettificatore 8 (attraverso uno scambiatore di calore 40K ricavato su tale linea ed interno al desorbitore 2) a cui il fluido di lavoro (circolante nella linea 40) ricco di ammoniaca sottrae calore per favorire la condensazione dei vapori d'acqua.
La quarta linea 40 esce dal rettificatore 8 e si collega all'assorbitore 32 e in particolare allo scambiatore di calore 32A ad esso assorbitore associato. Tale scambiatore provvede a sottrarre calore dall'assorbitore 32 cedendolo cos? alla soluzione ricca proveniente dalla quarta linea 40 prima che essa venga immessa nel desorbitore 24 attraverso una quinta linea 42 connessa allo scambiatore interno 32A.
Come ? noto lo scambiatore 32A ? pu? essere diviso in due parti per quanto riguarda la sua funzione: in una sua prima parte 320A il fluido di lavoro arricchito innalza la sua temperatura, mentre in corrispondenza della seconda parte 320B dello scambiatore l'ammoniaca presente nella soluzione ricca del fluido di lavoro in alcuni casi inizia a evaporare anticipando in sostanza il lavoro fatto del desorbitore 2.
La quinta linea 42 si diparte dall'assorbitore 32 e si connette con un ingresso 2B di soluzione arricchita di ammoniaca (e vapori di ammoniaca) nel desorbitore 2.
Alla base del desorbitore, in prossimit? del bollitore 3 ? prevista un'uscita 2C dalla quale una soluzione povera di ammoniaca, tramite una sesta linea 44 munita della pi? sopra citata valvola di laminazione 33, viene indirizzata ad un ingresso di soluzione povera nell'assorbitore 32.
Una possibile variante di quanto sopra descritto potrebbe evitare l'evaporazione del refrigerante o primo fluido entro il recipiente separatore 20, a pressione intermedia, ed utilizza semplicemente il refrigerante alla stessa pressione di evaporazione da immettere nell'assorbitore 32 attraverso il condotto 34. Questa soluzione, tuttavia, darebbe dare risultati peggiori della soluzione mostrata in figura 1 e precedentemente descritta (o addirittura non essere realmente utilizzabile) poich? le temperature di evaporazione corrispondenti possono scendere di molto sotto gli 0?C e comporterebbero il congelamento della condensa di combustione nello scambiatore di calore 18 e quindi all'occlusione del passaggio dei fumi e allo spegnimento del bruciatore collegato al bollitore 2.
Secondo un'altra variante ? possibile ottenere lo stesso principio di recupero tramite lo scambiatore 18 con refrigerante a media pressione realizzando una separazione lungo due rami del refrigerante a valle della valvola 16 ed evitando l'uso del recipiente separatore 20. Questa configurazione ha tuttavia lo svantaggio di non consentire di poter calibrare la portata di refrigerante in modo ottimale sul carico effettivo di scambio di calore da effettuare nello scambiatore 18 (che ? funzione anche della potenza erogata dall'organo che fornisce calore al bollitore 2, ad esempio un bruciatore modulante). Infatti in questo caso la portate del distributore di refrigerante ? determinata dalle perdite di carico sue due rami, e pu? essere in eccesso (sprecando refrigerante) o in difetto (perdendo recupero sui fumi).
Una ulteriore variante del trovato ? mostrata in figura 2. In questa configurazione l'assorbitore 32 (con lo scambiatore 32A) ? ricavato direttamente all'interno del desorbitore 2 comprendente il bollitore 3, uno scambiatore 50 di una soluzione povera (di ammoniaca) del fluido di lavoro ricavato nella porzione 5 del desorbitore e il rettificatore 8. Il flusso di lavoro e del vapore a pressione intermedia fluisce dal basso all'alto entro il desorbitore 2 e su un lato dello scambiatore 32A: l'altro lato dello scambiatore 32A ? percorso controcorrente dall'alto verso il basso per caduta dalla soluzione ricca di fluido di lavoro che esce dallo scambiatore 40K che interrompe la linea 40, mentre ? percorso dal basso verso l'alto dal vapore prodotto nell'ebollizione del fluido presente nel bollitore. Questo permette di usare vantaggiosamente lo scambiatore 32A come una parte della colonna di frazionamento del vapore, qualora la coppia di fluidi usati richieda rettificazione, come ad esempio la coppia NH3-H2O.
In figura 3 ? mostrata un'altra variante del trovato, simile alla configurazione della figura 1. In questa forma di realizzazione, la GAHP ? semplificata mediante la eliminazione della valvola di laminazione in ingresso all'assorbitore 32. In questa soluzione, la GAHP opera sul fluido di lavoro come una GAHP con assorbitore 32 a bassa pressione (come nello stato della tecnica) grazie ad una valvola di laminazione 60 sul condotto 34. In questo modo si evita il problema delle temperature di evaporazioni che comportano ghiaccio sul condotto dei fumi. Si evita anche la valvola di non ritorno; il tutto anche se si ha un guadagno leggermente inferiore di efficienza del ciclo
In figura 4, la variante del trovato ? simile alla forma di realizzazione delle figure 1 e 3 tranne per il fatto che la valvola di laminazione 60 di figura 3 ? sostituita da un tubo di Venturi 70 che consente di "aspirare" il vapore refrigerante in arrivo dall'evaporatore 23 attraverso lo scambiatore 26 e di scaricarlo ad una pressione leggermente maggiore di quello di aspirazione (sostanzialmente pari/poco pi? alta a quella dell'evaporatore), ottenendo un recupero di energia.
Nelle figure 5 e 6 sono mostrate due possibili applicazioni della GAHP, mostrata in una delle figure gi? descritte, per riscaldare in modo indiretto dell'acqua sanitaria. Tali soluzioni prevedono un serbatoio di accumulo 80 in cui ? presente dell'"acqua tecnica" (ovvero ? lo stesso fluido circolante nella GAHP) che viene riscaldata dalla GAHP mediante una pompa 81 che richiama il fluido di lavoro dalla pompa di calore ad assorbimento 1.
Nella soluzione delle Figura 5, nel serbatoio 80 ? presente uno scambiatore a serpentina 82 in cui circola acqua sanitaria che viene riscaldata dall'acqua tecnica 81 presente e circolante nel serbatoio 80.
Nella soluzione di figura 6, il serbatoio 80 ? sprovvisto di scambiatore 82 ma ? collegato ad uno scambiatore di calore esterno 85 (tipicamente a piastre) che ha coefficienti di scambio termico molto superiori a quelli di uno scambiatore a serpentina immerso in un fluido praticamente stazionario. Lo scambiatore esterno 85 riceve l'acqua ad uso sanitario.
Sono state descritte varie forme di realizzazione del trovato. Quest'ultimo, tuttavia, ? delimitato solo dal tenore delle rivendicazioni che seguono.

Claims (12)

RIVENDICAZIONI
1. Pompa di calore ad assorbimento in cui circola un fluido di lavoro comprendente un primo fluido refrigerante e un secondo fluido assorbente, detta pompa di calore comprendendo un generatore o desorbitore (2) presentante una porzione o bollitore (3) che riceve calore da un organo riscaldante, tale desorbitore (2) essendo collegato tramite una prima linea (10) ad un condensatore (11) in relazione di scambio termico con un fluido di trasmissione e posto su un percorso del fluido di lavoro che comprende, a valle del condensatore, un evaporatore (23), un primo assorbitore (32) atto ad arricchire detto fluido di lavoro con il primo fluido, un organo di scambio (37) o assorbitore principale atto a consentire lo scambio termico tra il fluido di lavoro arricchito ed il fluido di trasmissione, una pompa (38) che indirizza il fluido di lavoro nel desorbitore (2), essendo previsto un primo scambiatore di calore (18) posto in corrispondenza del desorbitore (2) ed atto a ricevere calore di recupero della frazione residua disponibile del calore impiegato dal bollitore, caratterizzata dal fatto che dal condensatore (11) di diparte una seconda linea (15) che trasferisce il fluido di lavoro in uscita dal condensatore (11) al primo scambiatore di calore (18) prima che tale fluido di lavoro raggiunga l'evaporatore (23) attraverso un rispettivo condotto (21).
2. Pompa di calore di cui alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto primo scambiatore (18) ? collegato in uscita ad un recipiente separatore (20) in cui si raccoglie una frazione liquida ed una frazione vapore del fluido di lavoro in uscita dal primo scambiatore (18), detta frazione liquida essendo indirizzata attraverso il condotto (21) suddetto all'evaporatore (23) mentre la frazione vapore ? inviata all'assorbitore (32).
3. Pompa di calore di cui alla rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che un secondo scambiatore di calore (26) ? collegato al condotto (21) in uscita dal recipiente separatore (20) e posto prima di detto evaporatore (23), tra il secondo scambiatore (26) e detto evaporatore (23) essendo presente una valvola di laminazione (22), una terza linea (30) uscendo da detto evaporatore (23) e percorrendo in controcorrente detto secondo scambiatore (26).
4. Pompa di calore di cui alla rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che la terza linea (30) si connette ad un condotto (31) in uscita dall'assorbitore (32) a monte dell'organo di scambio termico (37).
5. Pompa di calore di cui alla rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che la terza linea (30) si connette direttamente all'assorbitore (32).
6. Pompa di calore di cui alle rivendicazioni 2 e 3, caratterizzata dal fatto che un condotto (34) collega il recipiente separatore (20) all'assorbitore (32), detto condotto essendo alternativamente sprovvisto o provvisto di valvola di laminazione (60) o in alternativa di un tubo di Venturi a cui si collega la terza linea (30).
7. Pompa di calore di cui alla rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che la frazione di vapore presente nel recipiente separatore (20) ? ad una pressione intermedia tra la pressione maggiore presente nel fluido di lavoro entro il condensatore (11) ed la pressione inferiore del fluido di lavoro presente nell'evaporatore.
8. Pompa di calore di cui alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che l'assorbitore (32) ? ricavato direttamente nel generatore o desorbitore (2).
9. Pompa di calore di cui alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che ? connessa ad un serbatoio di accumulo (80) di un fluido che viene riscaldato dalla pompa di calore (2), detto serbatoio essendo collegato con uno scambiatore di calore esterno (85), preferibilmente a piastre, in cui circola acqua sanitaria o alternativamente detto serbatoio di accumulo (80) contenendo una serpentina in cui circola acqua sanitaria al fine del riscaldamento di quest'ultima.
10. Metodo per contenere il carico dell'evaporatore (23) in una pompa di calore ad assorbimento secondo la rivendicazione 1 e per recuperare una frazione del calore utilizzato nel bollitore (3) del desorbitore (2) di tale pompa di calore ad assorbimento, caratterizzato dal fatto che tale frazione del calore utilizzato nel bollitore (3) viene assorbita dal fluido di lavoro dopo il suo passaggio nel condensatore (11) e prima del suo invio all'evaporatore (23).
11. Metodo di cui alla rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che dopo aver assorbito la frazione di calore, il fluido di lavoro si separa in due fasi, liquida e vapore, la fase liquida essendo inviata all'evaporatore e la fase vapore essendo inviata all'assorbitore (32).
12. Metodo di cui alla rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che la fase vapore ? ad una pressione intermedia rispetto alla maggior pressione del fluido di lavoro nel condensatore (11) ed alla minor pressione di tale fluido di lavoro nell'evaporatore (23).
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US20120151960A1 (en) * 2010-12-15 2012-06-21 Marco Guerra Self-Adapting Multi-Stage Absorption Heat Pump
EP2372273B1 (en) 2010-03-22 2012-06-27 Marco Guerra Absorption heat pump for overfeed generator operating conditions

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