IT202100005915A1 - Autoclave per la spumantizzazione del vino - Google Patents

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IT202100005915A1 IT102021000005915A IT202100005915A IT202100005915A1 IT 202100005915 A1 IT202100005915 A1 IT 202100005915A1 IT 102021000005915 A IT102021000005915 A IT 102021000005915A IT 202100005915 A IT202100005915 A IT 202100005915A IT 202100005915 A1 IT202100005915 A1 IT 202100005915A1
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Description

DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo: AUTOCLAVE PER LA SPUMANTIZZAZIONE DEL VINO
DESCRIZIONE DELL?INVENZIONE
Forma oggetto del presente trovato un?innovativa autoclave per la spumantizzazione di vini.
Pi? precisamente, forma oggetto della presente invenzione un?autoclave impiegata per la produzione di vino spumante in grado di implementare ed eseguire almeno alcune fasi ed operazioni di spumantizzazione tipiche del metodo Classico, conseguendone i rispettivi vantaggi.
L?invenzione si inserisce principalmente nel settore vitivinicolo, pi? precisamente nel settore della produzione di vino spumante, ovvero di vini caratterizzati da rilevante effervescenza dovuta all?anidride carbonica prodotta da fenomeni di loro rifermentazione.
? noto come ogni processo di vinificazione si componga sostanzialmente di tre fasi principali: raccolta delle uve; successiva fermentazione del mosto da esse ricavato; imbottigliamento e confezionamento per la commercializzazione del vino prodotto
Nel caso dei procedimenti di spumantizzazione ? inoltre prevista almeno un?ulteriore fase, detta di rifermentazione del vino, che pu? essere condotta direttamente in bottiglia o in appositi contenitori o serbatoi dette ?autoclavi?.
Nel caso di rifermentazione in bottiglia si avr? il cosiddetto ?Metodo Classico? di spumantizzazione (anche conosciuto come ?Metodo Champenoise?) mentre la rifermentazione in autoclave ? tipica del ?Metodo Charmat? (anche conosciuto come ?Metodo Martinotti?).
Il Metodo Classico, molto usato nella produzione di Champagne e per alcuni spumanti italiani di pregio (ad es., il Franciacorta o il Trento DOC), prevede, in estrema sintesi, una prima fase di riempimento di una bottiglia con del vino ed aggiunta di lieviti e zuccheri (o altri simili acceleratori di fermentazione) atti ad innescare i fenomeni rifermentativi che vengono controllati e protratti per il tempo necessario a raggiungere le propriet? organolettiche imposte da rigorosi disciplinari tecnici, ovvero un opportuno grado alcolico e di effervescenza ed appropriate qualit? zuccherine, aromatiche e/o cromatiche.
Con un?operazione detta di Remuage, la bottiglia, provvisoriamente tappata, viene portata da una posizione sostanzialmente orizzontale ad una inclinata a ?testa in gi?? in maniera tale che lieviti esausti, sedimenti, fecce o residui solidi presenti nel vino (da qui in poi detti semplicemente ?scarti?) scivolino e si accumulino in corrispondenza del collo.
Con una successiva lavorazione di ?D?gorgement? (o ?sboccatura?), si procede al congelamento del collo della bottiglia che viene successivamente stappata ed aperta per consentire lo spurgo per pressione di detti scarti.
A questo punto, tramite ad esempio macchine dosatrici, per ripristinare la quantit? di vino inevitabilmente persa durante la sboccatura, la bottiglia viene rabboccata con una miscela liquida o sciroppo ad elevato contenuto zuccherino (anche detta ?liquer d?expedition?), in genere ottenuta combinando zucchero, vino, anidride solforosa ed altri componenti, in proporzioni talvolta segrete e gelosamente costudite dai produttori.
Dopo questa operazione la bottiglia deve essere agitata per omogeneizzare correttamente la liqueur aggiunta, che altrimenti avrebbe la tendenza a depositarsi sul suo fondo, e quindi tappata con il classico tappo a fungo (in genere in sughero) e gabbietta.
Appare subito evidente come il metodo Classico di spumantizzazione, pur garantendo prodotti di grande prestigio e qualit?, sia particolarmente complesso e lungo, richiedendo manovalanza esperta.
Le varie fasi del metodo Classico sono infatti estremamente delicate e critiche e richiedono un?adeguata manualit? ed un?approfondita conoscenza dei vari processi che le caratterizzano.
Ci? incide pesantemente sui costi di produzione di champagne e vini spumante e sul loro prezzo al consumatore.
Per questi motivi, molte Aziende e Case Vinicole preferiscono optare per il suddetto Metodo Charmat, che risulta pi? semplice ed economico.
? noto come tale metodo preveda di rifermentare il vino all?interno di serbatoi ermetici in pressione, generalmente in acciaio inox, detti autoclave, nei quali detto vino rimane per il tempo necessario affinch? i lieviti ?consumino? e trasformino gli zuccheri aggiunti in anidride carbonica, completando il processo di spumantizzazione.
Solo a questo punto, il vino, oramai divenuto spumante e con il desiderato grado di frizzantezza, pu? essere imbottigliato (a valle ovviamente delle ben note operazioni di travaso, filtrazione e controllo).
Anche il Metodo Charmat non ? per? esente da problematiche.
Sebbene rapido ed efficace, questo metodo non permette infatti di ottenere spumanti della stessa qualit? raggiungibile con il Metodo Classico.
Spesso, negli spumanti ottenuti con il Metodo Charmat i colori sono pi? tenui, i sapori pi? freschi ma meno strutturati mentre il perlage, nella maggior parte dei casi, non riesce a raggiungere la splendida e meravigliosa eleganza dei migliori spumanti metodo Classico.
Scopo della presente invenzione ? quello di eliminare gli inconvenienti della tecnica nota sopra elencati, ideando un?innovativa autoclave per il processo di spumantizzazione di vino.
Ulteriore scopo della presente invenzione ? quello di fornire un?autoclave per la spumantizzazione di vino secondo il Metodo Charmat ma in grado di implementare alcune fasi e/o operazioni del metodo Classico.
Ulteriore scopo della presente invenzione ? quello di fornire un?autoclave per la spumantizzazione di vino in grado di fornire un prodotto di prestigio ed in grandi quantit? ma a costi molto contenuti.
Questi e altri scopi sono raggiunti in accordo all?invenzione, con le caratteristiche elencate nell?annessa rivendicazione indipendente 1.
Ulteriori caratteristiche del presente trovato risulteranno meglio evidenziate dalla seguente descrizione di una preferita forma di realizzazione, conforme alle rivendicazioni brevettuali e illustrata, a puro titolo esemplificativo e non limitativo, nelle tavole di disegno allegate in cui:
- la figura 1 mostra una vista laterale dell?autoclave per la spumantizzazione di vino secondo l?invenzione in accordo ad un suo primo assetto operativo;
- la figura 2 mostra una vista laterale dell?autoclave per la spumantizzazione di vino secondo l?invenzione in accordo ad un secondo assetto operativo.
Si descrivono ora gli elementi dell?autoclave per la spumantizzazione di vino secondo l?invenzione, avvalendosi dei riferimenti contenuti nelle figure allegate. Con lo scopo di evidenziare talune caratteristiche piuttosto che altre, non necessariamente quanto riportato nelle figure ? in scala.
Nel corso della presente trattazione, non ci si soffermer? a lungo sulle caratteristiche dell?autoclave convenzionali o ben note ad un tecnico del ramo, mentre verranno descritti approfonditamente tutti quei componenti ed aspetti finalizzati al raggiungimento degli scopi dell?invenzione.
Ad esempio, salvo diversa indicazione, non verranno descritti, in quanto non specifici per gli scopi dell?invenzione, tutti quegli accessori dell?autoclave previsti per il controllo del processo rifermentativo del vino (ad es. di almeno la temperatura e pressione di rifermentazione) e/o per il suo travaso e filtraggio, cos? come non saranno approfondite eventuali apparecchiature di gestione di ulteriori noti componenti dell?autoclave quali gli agitatori interni per le fecce, i rubinetti, i portelli di ispezione, le relative tenute, ecc.
Come mostrato in fig.1 e/o 2, con 1 ? pertanto indicata, nel suo complesso, un?autoclave per la spumantizzazione di un vino sostanzialmente conforme, per geometria e dimensioni, a quelle note e gi? impiegate nel settore vinicolo ma comprendente un basamento 2 per il suo supporto ed appoggio a terra T, le cui peculiari funzioni e caratteristiche saranno pi? sotto chiarite.
Di detta autoclave 1 sono mostrate le due contrapposte calotte 10, 11, preferibilmente bombate, ed il suo corpo tubolare sostanzialmente cilindrico 12 di collegamento, anche detto mantello 12, che definiscono il volume destinato a contenere il vino ed i relativi coadiuvanti (lieviti, zuccheri, ecc.) necessari alla sua rifermentazione e spumantizzazione.
Un apposito bocchettone o portello a chiusura ermetica (non mostrato nelle figure allegate), ricavato su una delle due calotte 10, 11 o sul mantello 12, consente il riempimento dell?autoclave 1 con il vino da spumantizzare ed i relativi coadiuvanti della fermentazione.
In accordo ad una possibile forma esecutiva, che ? tra le preferite, il basamento 2 pu? invece comprendere una base 20, eventualmente dotata di piedini 21 di appoggio a terra, ed almeno una flangia di supporto 22, 23 dell?autoclave 1 (o simili/equivalenti mezzi), preferibilmente una coppia di contrapposte flange 22, 23 tra le quali risulta vincolata e sospesa l?autoclave 1.
In generale, detto basamento 2 ? inoltre opportunamente attrezzato e predisposto per permettere all?autoclave 1 di assumere ed operare secondo due differenti assetti che definiscono altrettante operazioni del procedimento di spumantizzazione:
? un primo assetto (detto anche ?posizione di partenza?), preferibilmente orizzontale, in corrispondenza del quale l?autoclave 1 ha il suo asse maggiore X-X sostanzialmente parallelo alla base 20 del basamento 2 medesimo (v. fig.1), e
? un secondo assetto ?inclinato? durante il quale tra lo stesso asse X-X dell?autoclave 1 e detta base 20 del basamento 2 ? previsto un opportuno angolo ? (v. fig. 2), con ? compreso, ad esempio, tra 5? e 80?, preferibilmente pari a circa 45?.
Pi? precisamente, quando in assetto inclinato, una calotta 11 dell?autoclave 1 ?punta? ed ? rivolta in direzione della base 20 del basamento 2 mentre la contrapposta calotta 10 risulta sollevata e distanziata dalla medesima base 20.
Secondo l?invenzione, dal suo primo assetto l?autoclave 1 pu?:
- ruotare su s? stessa, ovvero intorno al suo asse X-X, cos? da permettere l?ottimale interazione tra lieviti, zuccheri e/o altri coadiuvanti della fermentazione ed il vino da spumantizzare, e/o
- sollevarsi ed inclinarsi progressivamente ed in maniera controllata fino al suo assetto inclinato, tale per cui le impurit?, i lieviti esausti, i sedimenti e la feccia (in generale ?scarti?), da rimuovere, possano scivolare e raccogliersi sul fondo della calotta 11 rivolta verso detta base 20 del basamento 2.
In una preferita forma realizzativa, almeno un manicotto di spurgo 7 pu? essere previsto e posizionato su detta calotta 11 per permettere di espellere all?esterno dell?autoclave 1 detti scarti del processo di rifermentazione e spumantizzazione del vino, ivi raccoltisi.
Per i motivi che saranno a breve comprensibili, pu? essere prevista una pluralit? di manicotti di spurgo 7 posizionati a raggiera su detta calotta 11 angolarmente equidistanti tra loro.
Ad esempio, possono essere previsti quattro manicotti di spurgo posti sostanzialmente in corrispondenza dei punti cardinali della calotta 11 dell?autoclave 1.
Preferibilmente detti manicotti sono apribili tramite rubinetti, saracinesche o valvole e di seguito verranno pertanto indicati come ?valvole di spurgo? 7. Alla luce di quanto sopra anticipato, secondo l?invenzione, ? possibile quindi realizzare in autoclave 1 i tipici movimenti di rotazione ed inclinazione di ?Remuage?, che nel Metodo Classico vengono invece eseguiti sulla bottiglia.
L?autoclave 1 dell?invenzione ed il relativo basamento 2 sono pertanto forniti di uno o pi? sistemi di azionamento predisposti per attuare e guidare detti movimenti di rotazione ed inclinazione.
A tale scopo, ciascuna flangia di supporto 22, 23 del basamento 2 ? reciprocamente collegata alla rispettiva calotta 10, 11 dell?autoclave 1 tramite un apposito accoppiamento rotante 3.
Detto accoppiamento rotante 3, del tipo in grado di consentire una rotazione dell?autoclave 1 rispetto a dette flange di supporto 22, 23, pu? comprendere, senza alcun intento limitativo:
- un albero 30 vincolato a ciascuna calotta 10, 11 (tramite tecniche note, ad es. per saldatura), preferibilmente in corrispondenza del vertice della loro bombatura, ed aggettante verso dette flange di supporto 22, 23, - un foro o mozzo 31 ricavato su ciascuna flangia di supporto 22, 23 e sul quale ? calettato, ruotabile, detto albero 30.
Sebbene non esplicitamente mostrato nelle figure a corredo, tra detto albero 30 e mozzo 31 possono essere previsti appositi cuscinetti atti, come noto, a ridurre l'attrito tra le parti in movimento.
L?autoclave 1 ? inoltre dotata di almeno un primo mezzo di azionamento 4, preferibilmente automatico, per la sua rotazione intorno al suo asse X-X.
Come mostrato in fig. 1, detto mezzo di azionamento 4 pu? comprendere, ad esempio, un motorino elettrico collegato, tramite noti mezzi di rinvio 40, quali una cinghia o catena 40 (o simili), ad almeno un albero 30 di dette calotte 10, 11, che pu? essere cos? opportunamente azionato per porre in rotazione detta autoclave 1 intorno al suo asse X-X.
Nulla vieta naturalmente che, in alternativa, detto motorino 4 sia direttamente collegato sull?albero 30 di una delle due calotte 10, 11, senza necessit? dei suddetti mezzi di rinvio a cinghia o catena 40.
Secondo una forma preferita dell?invenzione, dette flange di supporto 22, 23 dell?autoclave 1 sono inoltre preferibilmente installate e solidali su una piattaforma mobile 26 che si sviluppa in direzione parallela a detto asse X-X.
Detta piattaforma mobile 26 ?:
- opportunamente vincolata alla base 20 del basamento 2,
- inclinabile per portare detta autoclave 1 dal suo assetto di partenza al suddetto assetto inclinato.
Ci? ? ottenuto prevedendo almeno un vincolo 6 di rotazione che pu? essere posizionato in un punto qualsiasi lungo detta piattaforma mobile 26.
In una realizzazione preferita, detto vincolo 6 di rotazione ? sostanzialmente posto sul bordo 27 di collegamento della piattaforma mobile 26 alla base 20 del basamento 2, ovvero, come chiaramente mostrato in fig.1 o 2, in corrispondenza del bordo 27 della piattaforma 26 che si trova dalla parte della calotta 11 su cui sono posizionate le suddette valvole di spurgo 7.
Preferibilmente, detto vincolo di rotazione 6 pu? comprendere uno o pi? mezzi a cerniera 6 mentre un secondo mezzo di azionamento 5, dedicato al movimento di inclinazione dell?autoclave 1, consente una rotazione della piattaforma 26 medesima intorno l?asse Y-Y di detto vincolo 6 ed il conseguente sollevamento ed inclinazione dell?autoclave 1.
Senza alcun intento limitativo, detto secondo mezzo di azionamento 5 (di cui in fig. 1 e/o 2 sono mostrati solo i suoi componenti principali):
- ? preferibilmente collocato sul bordo 28 della piattaforma mobile 26 opposta a quella del vincolo di rotazione 6, e
- pu? comprendere un motorino 5 suscettibile di pilotare un attuatore 50 telescopico atto a sollevare ed inclinare detta piattaforma mobile 26. Detto motorino 5 ? cio? del tipo in grado di controllare e gestire l?allungamento di uno stelo (o simile/equivalente elemento) dell?attuatore telescopico 50 che, passando da una sua posizione ritratta, mostrata in fig. 1, a quella estratta di fig. 2, ?spinge? sulla piattaforma mobile 26, facendola ruotare intorno a detto asse Y-Y dell?una o pi? cerniere 6 e sollevandola fino a raggiungere il desiderato assetto inclinato per l?autoclave 1.
A tale scopo, come chiaramente mostrato in fig. 2, detto attuatore 50 pu? comprendere:
- una prima estremit? 51 collegata al motorino 5, ed
- una seconda estremit? 52, opposta alla prima, collegata alla base 20 del basamento 2, preferibilmente in corrispondenza di una sua costolatura 29 aggettante dal relativo bordo 28 e sporgente rispetto alla sovrastante piattaforma mobile 26 quando in assetto orizzontale (v. fig.1).
Preferibilmente, dette prima e seconda estremit? 51, 52 dell?attuatore 50 sono collegate in modo snodabile al rispettivo motorino 5 e basamento 2.
A titolo di esempio, l?estremit? 51 dell?attuatore 50 pu? essere collegata al motore elettrico 5 tramite un giunto sferico 53 mentre tra la seconda estremit? 52 ed il basamento 2 pu? essere prevista almeno una seconda cerniera 54.
In tal modo, durante l?allungamento dell?attuatore 50 si ha anche una sua contemporanea rotazione intorno a detta cerniera 54, in modo da assecondare il movimento d?uscita dello stelo e l?inclinazione dell?autoclave 1 ed evitare rischi di interferenza con la piattaforma mobile 26, rotture o un suo funzionamento irregolare (?a scatti?).
Raggiunta l?inclinazione ? desiderata per la piattaforma mobile 26, noti sistemi di sicurezza e blocco (non mostrati), opportunamente predisposti o integrati all?attuatore 50, permettono di mantenere l?assetto conseguito ed evitare indesiderati e pericolosi moti retrogradi e ricadute dell?autoclave 1 verso la sua posizione di partenza.
Senza alcun intento limitativo, l?attuatore telescopico 50 per il sollevamento della piattaforma mobile 26 pu? essere indifferentemente di tipo idraulico, oleodinamico, pneumatico o simile.
Descritta l?autoclave 1 nelle sue caratteristiche principali e/o peculiari, si passa a questo punto a descriverne l?impiego e, soprattutto, una sua preferita modalit? operativa consistente, come visto, nella possibilit? di realizzare direttamente in essa i tipici movimenti di rotazione ed inclinazione di Remuage, che nel Metodo Classico vengono normalmente eseguiti in bottiglia.
Una volta riempita parzialmente o totalmente con il vino da spumantizzare, eventualmente gi? sottoposto ad una prima filtrazione e chiarificazione, ed inoculati i relativi coadiuvanti della rifermentazione, l?autoclave 1, a partire preferibilmente da un suo primo assetto durante il quale il suo asse maggiore X-X ? sostanzialmente parallelo alla base (20) del basamento (2), ?:
? sollevata ed inclinata gradualmente ed automaticamente fino a raggiungere un suo ?assetto inclinato? cos? da far scivolare e raccogliere sul fondo della calotta 11 rivolta verso detta base 20 del basamento 2 gli scarti da spurgare derivanti dai processi di rifermentazione e spumantizzazione in atto, e/o
- vantaggiosamente posta in rotazione intorno a detto asse X-X per garantire un?ottimale interazione tra detto vino e coadiuvanti della rifermentazione, tale rotazione potendo essere eseguita anche durante detto movimento di sollevamento ed inclinazione dell?autoclave 1 al fine di facilitare il suddetto scivolamento e raccolta degli scarti.
Preferibilmente, da prove sperimentali e per similitudine con le abituali operazioni di Remuage in bottiglia, si ? trovata vantaggiosa:
- una rotazione dell?autoclave 1 intorno al suo asse X-X di circa 80?-100? al giorno, preferibilmente di circa 90? al giorno, conseguibile con uno o pi? movimenti effettuati a specifici intervalli di tempo, ed - un sollevamento giornaliero della piattaforma mobile 26 che l?alloggia di 3?-10?, preferibilmente pari a circa 5? (cos? da raggiungere la gi? citata inclinazione preferita ? di circa 45? dopo nove giorni operativi). Altrettanto vantaggiosa si ? dimostrata la suddetta possibilit? di prolungare la rotazione dell?autoclave 1 anche durante il moto di graduale sollevamento della stessa.
Infatti, in tal modo, ad ogni rotazione di 90? dell?autoclave 1, e grazie all?inclinazione di volta in volta raggiunta dalla stessa, corrisponder? l?accumulo dei suddetti scarti da spurgare in corrispondenza di una delle valvole di spurgo 7 posizionate, come visto, su ciascun punto cardinale della calotta 10 (e quindi tra loro distanziate angolarmente proprio di 90?).
In altri termini, ad ogni quarto di giro dell?autoclave 1 (cio? al termine di ogni rotazione di 90? della stessa intorno il suo asse X-X) sar? possibile spurgare dalla corrispondente valvola di spurgo 7 la parte, ivi accumulatasi, di detti scarti delle operazioni di spumantizzazione mentre la loro totale rimozione sar? raggiunta dopo circa 4 giorni operativi.
Ci? permette di condurre il processo di spurgo in maniera graduale e accurata, assicurando una rimozione pi? efficace e controllata di detti scarti e residui della spumantizzazione.
Terminata detta fase di spurgo, l?autoclave 1 sar? lentamente riportata dal suo assetto inclinato a quello di partenza per completare il processo di spumantizzazione e procedere con le successive fasi convenzionali di:
- travaso del vino spumantizzato, ad esempio verso un contenitore di stoccaggio temporaneo, e relativa filtrazione, ad esempio di tipo iperbarica (cio? ad una pressione pi? alta di quella dello spumante) necessaria per non disperdere l?anidride carbonica e l?effervescenza prodotta dalla rifermentazione,
- eventuale correzione e stabilizzazione del vino spumante ottenuto (ad es. tramite anidride solforosa o altri composti),
- imbottigliamento,
- etichettatura e confezionamento.
Si precisa come nella pratica attuazione dell?invenzione, sia per l?autoclave 1 ed il relativo basamento 2 sia per la sua modalit? di funzionamento ed impiego, possono essere previste numerose modifiche ed ulteriori varianti, tutte comunque rientranti nel medesimo concetto inventivo.
Ad esempio, nulla vieta che il suddetto vincolo 6 per la rotazione dell?autoclave 1 rispetto al basamento 2 possa essere posto in una zona centrale della piattaforma mobile 26, anzich? in corrispondenza del suo bordo 27, come fin qui descritto.
In tal modo, l?autoclave 1 pu? inclinarsi mantenendo sostanzialmente inalterato, ed alla stessa altezza, il suo centro di massa, mentre la sua parte inferiore scende al di sotto di detto basamento 2.
Il vantaggio di tale soluzione ? quello di fornire un sistema fortemente bilanciato nell?effettuare il movimento oscillatorio dell?autoclave 1 a fronte per? della necessit? di una riprogettazione o modifiche, comunque alla portata di un tecnico del ramo:
- della suddetta piattaforma mobile 26 e delle relative flange di supporto 22, 23 in modo da permettere correttamente anche l?eventuale rotazione dell?autoclave 1 intorno il suo asse X-X, e/o
- del basamento 2 stesso che dovrebbe comprendere, almeno in una sua parte, un?opportuna cavit? o apertura e/o essere rialzato o sopraelevato per evitare eventuali interferenze dell?autoclave 1, quando passa tra il suo assetto di partenza a quello inclinato, con il basamento 2 stesso o il suo piano di appoggio T.
Nulla vieta, inoltre, che l?entit? dei suddetti sollevamento giornaliero della piattaforma mobile 26 e della rotazione dell?autoclave 1 intorno il suo asse X-X possono essere scelti ed eventualmente modificati in funzione della durata complessiva del processo di spumantizzazione che, ad es., per alcuni spumanti dolci pu? essere di circa 2 mesi o raggiungere anche i 6-7 mesi come nel caso di ?Metodo Charmat Lungo?.
Appare infine chiaro come con l?autoclave 1 dell?invenzione si raggiungono gli scopi dichiarati, in particolare la possibilit? di implementarvi fasi ed operazioni per la spumantizzazione di un vino tipiche del metodo Classico in bottiglia.
Pi? in particolare, l?autoclave 1 dell?invenzione riesce a combinare i vantaggi del metodo Classico e del metodo Charmat, fornendo un vino di prestigio, in grandi quantit? ma con costi molto contenuti ed in tempi rapidi.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI
    Riv. 1. Autoclave (1) per la spumantizzazione di un vino comprendente due contrapposte calotte (10, 11) ed un mantello (12) che definiscono il volume destinato a contenere detto vino ed i relativi coadiuvanti per la sua rifermentazione e spumantizzazione,
    caratterizzata dal fatto di comprendere ulteriormente un basamento (2):
    - comprendente una base (20) di appoggio a terra (T) ed almeno una flangia di supporto (22, 23) di detta autoclave (1),
    - attrezzato e predisposto per permettere a detta autoclave (1) di passare:
    - da un primo assetto in corrispondenza del quale il suo asse maggiore X-X ? sostanzialmente parallelo alla base (20) di detto basamento (2),
    - ad un secondo assetto ?inclinato? durante il quale tra detto asse X-X dell?autoclave (1) e detta base (20) del basamento (2) ? previsto un angolo ?, in tal caso una calotta (11) di detta autoclave (1) puntando ed essendo rivolta in direzione della base (20) del basamento (2), quella (10) contrapposta risultando sollevata e distanziata da detta base (20).
    Riv.
  2. 2. Autoclave (1) secondo la rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto di comprendere almeno un mezzo di azionamento (5) suscettibile di sollevare ed inclinare detta autoclave (1) da detto primo assetto a detto assetto inclinato, detta autoclave (1) comprendendo almeno un manicotto di spurgo (7) apribile per l?espulsione delle impurit?, lieviti esausti, sedimenti e feccia che scivolano e si raccolgono sul fondo di detta calotta (11) rivolta verso detta base (20) del basamento (2).
    Riv.
  3. 3. Autoclave (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente caratterizzata dal fatto che detta almeno una flangia di supporto (22, 23) consiste in una coppia di contrapposte flange di supporto (22, 23) installate su una piattaforma mobile (26):
    - vincolata a detta base (20) del basamento (2) tramite almeno un vincolo di rotazione (6),
    - sollevabile ed inclinabile per portare detta autoclave (1) da detto primo assetto a detto assetto inclinato tramite detto mezzo di azionamento (5), detto mezzo di azionamento (5) comprendendo almeno un motorino (5) ed un attuatore (50).
    Riv.
  4. 4. Autoclave (1) secondo la rivendicazione 3 caratterizzata dal fatto che detto motorino (5) ? collocato sul bordo (28) di detta piattaforma mobile (26) opposto a quella del detto vincolo di rotazione (6). Riv.
  5. 5. Autoclave (1) secondo la rivendicazione 4 caratterizzato dal fatto che detto attuatore (50) ? un attuatore telescopico (50) che comprende: - una prima estremit? (51) collegata a detto motorino (5), - una seconda estremit? (52), opposta alla prima, collegata a detta base (20) del basamento (2) in corrispondenza di una sua costolatura (29) sporgente rispetto a detta piattaforma mobile (26) quando in detto primo assetto,
    detta prima (51) e seconda (52) estremit? dell?attuatore (50) essendo collegate in modo snodabile a detto motorino (5) e basamento (2). Riv.
  6. 6. Autoclave (1) secondo la rivendicazione 5 caratterizzata dal fatto di comprendere sistemi di sicurezza e blocco che permettono di mantenere detto assetto inclinato evitando moti retrogradi e ricadute di detta autoclave (1) verso detto primo assetto.
    Riv.
  7. 7. Autoclave (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente caratterizzata dal fatto di comprendere almeno un ulteriore mezzo di azionamento (4) suscettibile di ruotare detta autoclave (1) su s? stessa intorno al detto suo asse X-X, detto ulteriore mezzo di azionamento (4; 5) comprendendo un motorino elettrico (4).
    Riv.
  8. 8. Autoclave (1) secondo almeno la rivendicazione 7 caratterizzata dal fatto che ciascuna flangia di supporto (22, 23) ? collegata alla rispettiva calotta (10, 11) tramite un accoppiamento rotante (3), detto accoppiamento rotante (3) potendo comprendere:
    - un albero (30) vincolato a ciascuna di dette calotte (10, 11) ed aggettante verso dette flange di supporto (22, 23),
    - un foro o mozzo (31) ricavato su ciascuna di dette flange di supporto 22, 23 e sul quale ? calettato, ruotabile, detto albero (30), almeno un albero (30) di dette calotte (10, 11) essendo collegato ed azionato, direttamente o tramite mezzi di rinvio (40) a cinghia o catena, da detto motorino elettrico (4).
    Riv.
  9. 9. Autoclave (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente caratterizzata dal fatto di comprendere una pluralit? di manicotti di spurgo (7) posizionati a raggiera su detta calotta 11 angolarmente equidistanti tra loro.
    Riv.
  10. 10. Autoclave (1) secondo qualsiasi rivendicazione precedente caratterizzata dal fatto che detto angolo ? tra detto asse X-X dell?autoclave (1) e detta base (20) del basamento (2), con detta autoclave (1) in assetto inclinato, ? compreso tra 5? e 80?, preferibilmente pari a circa 45?.
    Riv.
  11. 11. Modalit? operativa di un?autoclave (1) per la spumantizzazione di un vino secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti da 1 a 10, detta autoclave (1) essendo riempita parzialmente o totalmente con detto vino da spumantizzare e relativi coadiuvanti della rifermentazione caratterizzata dal fatto che detta autoclave (1), a partire da un suo primo assetto durante il quale il suo asse maggiore X-X ? sostanzialmente parallelo alla base (20) del basamento (2), ? sollevata ed inclinata gradualmente fino a raggiungere un ?assetto inclinato? cos? da far scivolare e raccogliere sul fondo della calotta (11) rivolta verso la base (20) del basamento (2) le impurit?, i lieviti esausti, i sedimenti e la feccia derivanti dai processi di rifermentazione e spumantizzazione in atto.
    Riv.
  12. 12. Modalit? operativa di un?autoclave (1) per la spumantizzazione di un vino secondo la rivendicazione 11 caratterizzata dal fatto che detta autoclave (1) ? posta in rotazione intorno al suo asse maggiore X-X per il tempo necessario a garantire un?ottimale interazione tra detto vino e detti coadiuvanti della rifermentazione e per facilitare il suddetto scivolamento e raccolta delle dette impurit?, lieviti esausti, sedimenti e feccia.
    Riv.
  13. 13. Modalit? operativa di un?autoclave (1) per la spumantizzazione di un vino secondo la rivendicazione 11 e 12 caratterizzata dal fatto che: - detta rotazione di detta autoclave (1) intorno al suo asse X-X ? di circa 80?-100? al giorno, preferibilmente pari a circa 90? al giorno, - detto sollevamento ed inclinazione di detta autoclave (1) ? di 3?-10? al giorno, preferibilmente pari a circa 5? al giorno.
    Riv.
  14. 14. Modalit? operativa di un?autoclave (1) per la spumantizzazione di un vino secondo una o pi? rivendicazioni da 10 a 13 caratterizzata dal fatto di comprendere una fase di spurgo di dette impurit?, lieviti esausti, sedimenti e/o feccia derivanti dai processi di rifermentazione e spumantizzazione, detta fase di spurgo potendo essere fatta al termine di ogni rotazione di 90? di detta autoclave (1) intorno al suo asse X-X.
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