IT202100003629A1 - Spazzola rotante per impianto di lavaggio di un veicolo - Google Patents

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Leonardo Favagrossa
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Favagrossa Edoardo Srl
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    • B60SSERVICING, CLEANING, REPAIRING, SUPPORTING, LIFTING, OR MANOEUVRING OF VEHICLES, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
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    • B60S3/04Vehicle cleaning apparatus not integral with vehicles for exteriors of land vehicles
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Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo
?SPAZZOLA ROTANTE PER IMPIANTO DI LAVAGGIO DI UN
VEICOLO?
La presente invenzione ha per oggetto una spazzola rotante per impianto di lavaggio di un veicolo. Tale tipologia di spazzola pu? essere utilizzata in impianti di lavaggio automatici. Ad esempio pu? comprendere una coppia di spazzole sostanzialmente verticali per il lavaggio delle fiancate della macchina; pu? anche comprendere una o pi? spazzole sostanzialmente orizzontali per il lavaggio frontale, superiore e posteriore del veicolo.
Sono note bandelle flessibili pulenti connesse amovibilmente ad un supporto anulare che circonda un albero rotante. Ad esempio tale connessione amovibile pu? avvenire mediante agganci amovibili.
In questo contesto il compito tecnico alla base della presente invenzione ? proporre una spazzola che consenta di velocizzare la sostituzione degli elementi pulenti, in particolare permettendo la rapida sostituzione di specifici elementi pulenti.
Ulteriore scopo della presente invenzione ? quello di minimizzare l?inquinamento ottimizzando i costi dal momento che il volume di materiale di cui approvvigionarsi e da smaltire in caso di sostituzione ? minore.
Ulteriore scopo della presente invenzione ? quello di agevolare la frequenza di sostituzione con utilizzo di ricambi originali.
Il compito tecnico precisato e gli scopi specificati sono sostanzialmente raggiunti da una spazzola comprendente le caratteristiche tecniche esposte in una o pi? delle unite rivendicazioni.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di una spazzola come illustrata nelle unite figure, in cui:
- figura 1 mostra una vista prospettica di una spazzola secondo la presente invenzione;
- figure 2 e 3 mostrano soluzioni alternative di un componente di una spazzola;
- figure da 4 a 11 mostrano in vista laterale una successione di fasi legate al montaggio della spazzola;
- figure da 12 a 19 mostrano in vista prospettica una successione di fasi legate al montaggio della spazzola; in particolare figura 18 mostra un dettaglio della spazzola in fase di assemblaggio;
- figura 20 una vista in pianta della spazzola secondo la presente invenzione;
- figura 21 mostra un dettaglio di figura 20.
Nelle unite figure con il numero di riferimento 1 si ? indicata una spazzola rotante per impianto di lavaggio di un veicolo, tipicamente una autovettura. La spazzola 1 comprende un albero 2 girevole attorno ad un proprio asse 20 di rotazione. L?asse 20 di rotazione si sviluppa lungo una prima direzione 200. Tale direzione 200 ? tipicamente verticale o orizzontale. L?albero 2 ? motorizzato. Dunque viene posto in rotazione da un motore. Vantaggiosamente, ma non necessariamente tale albero 2 ? tubolare. Ad esempio l?albero 2 ? in materiale metallico o plastico.
La spazzola 1 comprende un primo supporto 31 anulare (nel corso della presente trattazione supporto pu? essere definito anche ?bossolo?). Il primo supporto 31 circonda un primo tratto 21 di detto albero 2. Il primo tratto 21 ? un tratto longitudinale dell?albero 2. Opportunamente il primo supporto 31 pu? essere un corpo unico monolitico o un assemblato di pi? pezzi. Opportunamente il primo supporto 31 ? in materiale plastico. Il primo supporto 31 ? amovibilmente collegato all?albero 2.
La spazzola 1 comprende un primo gruppo 41 di elementi pulenti (ad esempio gli elementi pulenti possono essere anche definiti bandelle; esse potrebbero essere o meno frangiate). Gli elementi pulenti del primo gruppo 41 sono innestabili in un primo gruppo 310 di sedi ricavate nel primo supporto 31. Il primo gruppo 310 di sedi sono rettilinee e opportunamente verticali, ma potrebbero anche essere inclinate rispetto alla verticale.
Il primo gruppo 310 di sedi ? ricavato almeno in parte (preferibilmente in modo esclusivo) sulla superficie laterale del primo supporto 31. Tale superficie laterale ? sostanzialmente cilindrica.
Opportunamente ciascun elemento pulente del primo gruppo 41 ? innestabile in una corrispondente sede del primo gruppo 310.
Un primo elemento pulente 411 di detto primo gruppo 41 comprende:
-una parte 412 flessibile destinata a venire in contatto con il veicolo; ad esempio pu? essere realizzata in feltro o microfibra o materiale composito o materiale plastico espanso come polietilene o EVA;
-un inserto 413 destinato ad inserirsi in una prima sede 311 di detto primo gruppo 310 di sedi (ricavato sul primo supporto 31).
Tale inserto 413 funge dunque da ancoraggio. L?inserto 413 non ? estraibile dalla prima sede 311 con un movimento trasversale o ortogonale all?asse di rotazione 200. In particolare non ? estraibile con un movimento trasversale o ortogonale all?albero 2. Opportunamente la parte dell?inserto 413 posta internamente alla prima sede 311 si sviluppa longitudinalmente. Anche la prima sede 311 si sviluppa longitudinalmente, in particolare in modo rettilineo.
La parte 412 flessibile ? vincolata all?inserto 413. Opportunamente la parte 412 flessibile ? esterna alla prima sede 311. L?inserto 413 ? opportunamente un elemento meno flessibile della parte 412 flessibile. ? quindi pi? rigido. Esso pu? essere agevolmente posizionato nelle sedi del primo gruppo 310. L?inserto 413 si trova ad una estremit? della parte 412 flessibile. In particolare l?inserto 413 ? rettilineo. Esso interessa un lato del primo elemento 411 pulente (preferibilmente interessa tutto il lato o almeno il 90% di un lato del primo elemento pulente). La parte 412 flessibile si sviluppa longitudinalmente in allontanamento dall?inserto 413. Come esemplificato in figura 21 l?inserto 413 comprende una porzione che si protende esternamente alla prima sede 311. Ad esempio esternamente alla prima sede 311 l?inserto 413 si divarica in due rami definendo un alloggiamento 414 interposto tra i due rami per il parziale inserimento della parte 412 flessibile.
Quanto descritto nel corso della presente trattazione con riferimento al primo elemento pulente 411 pu? essere ripetuto per una pluralit? di (o ciascuno di detti) elementi pulenti del primo gruppo 41. Vantaggiosamente gli elementi pulenti del primo gruppo 41 sono almeno sei. Opportunamente gli elementi pulenti del primo gruppo 41 si distribuiscono lungo la superficie laterale del primo supporto 31. In particolare si distribuiscono ad intervalli uguali (sono angolarmente equidistanziati).
Opportunamente il primo supporto 31 comprende (su una superficie laterale) una pluralit? di scanalature 313. Almeno una parte delle scanalature 313 si alternano al primo gruppo 310 di sedi (vedasi ad esempio figura 2). Preferibilmente si alternano una di dette scanalature 313 e una di dette sedi del primo gruppo 31 (tale soluzione per? non ? necessitata; ad esempio tra due scanalature 313 affiancate potrebbero esservi una o pi? sedi del primo gruppo 310 o viceversa). Opportunamente le scanalature 313 consentono l?estrazione/inserimento degli elementi pulenti posti nel supporto sottostante (come meglio spiegato in seguito). Le scanalature 313 sono vantaggiosamente rettilinee.
L?albero 2 attraversa il primo supporto 31. Esso pone dunque il primo supporto 31 e il primo gruppo 41 di elementi pulenti in rotazione attorno all?asse 20 di rotazione.
L?inserto 413 ? estraibile da detta prima sede 311. Opportunamente ci? avviene traslabilmente.
Preferibilmente l?inserto 413 ? estraibile dalla prima sede 311 del primo gruppo 310 di sedi traslabilmente e/o parallelamente all?asse 20 di rotazione. Preferibilmente l?inserto 413 ? estraibile dalla prima sede 311 del primo gruppo 310 di sedi con un movimento che presenta una componente di spostamento lungo l?asse 20 di rotazione. Preferibilmente l?inserto 413 ? estraibile dalla prima sede 311 del primo gruppo 310 di sedi scorrevolmente (o meglio solo con uno scorrimento). L?estrazione dell?inserto 413 dalla prima sede 311 non richiede la rimozione di elementi di bloccaggio (quali ad esempio viti, rivetti, ecc.). Non richiede neppure lo scollegamento di elementi amovibili come mezzi di aggancio rapidi, velcro, ecc.
L?inserto 413 e la prima sede 311, trasversalmente alla prima direzione 200, possono essere reciprocamente controsagomati.
Opportunamente ci? agevola l?utilizzo di ricambi originali.
Come esemplificato in figura 21 la prima sede 311 e l?inserto 413 comprendono uno una sporgenza 51 e l?altro una insenatura 52 sostanzialmente controsagomati. Ad esempio la sporgenza 51 e l?insenatura 52 definiscono una discontinuit? lungo una sezione trasversale definita da una curva regolare dell?inserto 413 e della insenatura 52.
La prima sede 311 comprende una prima fessura 312 che permette al primo elemento 411 pulente di protendersi esternamente alla prima sede 311. Ad esempio la sporgenza 51 o l?insenatura 52 sono ricavate in detta prima sede 311 in un lato opposto rispetto alla prima fessura 312. Tale fessura 312 impedisce per? il transito attraverso la fessura stessa dell?intero inserto 413 (la prima fessura 312 non permette cio? di essere attraversata dall?intero inserto 413). Infatti la fessura presenta una larghezza inferiore rispetto alla larghezza dell?inserto 413.
Nella soluzione esemplificata in figura 3 la prima sede 311 e l?inserto 413, ortogonalmente a detta prima direzione 200, sono sostanzialmente triangolari. Nella soluzione di figura 2 invece sono sostanzialmente tondi con eventuali discontinuit? (la cui funzione ? meglio descritta nel seguito).
Vantaggiosamente la spazzola 1 comprende un secondo supporto 32 anulare che circonda un secondo tratto 22 dell?albero 2.
Il primo e il secondo supporto 31, 32 sono elementi modulari. Vantaggiosamente sono identici uno all?altro. In particolare hanno stessa geometria e/o sono realizzati nello stesso materiale. Quanto indicato nel corso della presente trattazione per il primo supporto 31 pu? essere ripetuto per il secondo supporto 32. Quanto indicato per la interazione tra il primo supporto 31 e il primo gruppo 41 di elementi pulenti pu? essere ripetuto per l?interazione tra il secondo supporto 32 e il secondo gruppo 42 di elementi pulenti. Opportunamente il primo e il secondo supporto 31, 32 sono posti uno dopo l?altro lungo l?asse 20 di rotazione. Opportunamente sono impilati uno all?altro. Opportunamente il secondo supporto 32 si trova al di sopra del primo supporto 31 (ad esempio nel caso in cui l?asse 20 di rotazione si sviluppi tra l?alto e il basso). Opportunamente il secondo supporto 32 ? consecutivo al primo supporto 31. Il secondo supporto 32 ? in contatto con il primo supporto 31.
Il secondo supporto 32 comprende un secondo gruppo 320 di sedi in cui si innestano un secondo gruppo 42 di elementi pulenti.
Opportunamente ogni elemento pulente del secondo gruppo 42 si innesta in una corrispondente sede del secondo gruppo 320.
Il secondo supporto 32 comprende canali 325 di estrazione/inserimento del primo gruppo 41 di elementi pulenti rispetto a detto primo gruppo 310 di sedi. I canali 325 si trovano allineati al primo gruppo 310 di sedi. I canali 325 definiscono un prolungamento del primo gruppo 310 di sedi. Tale prolungamento del primo gruppo 310 di sedi avviene opportunamente verso il secondo supporto 32. Vantaggiosamente ad una pluralit? di sedi del primo gruppo 310 corrisponde, nel secondo supporto 32, un corrispondente prolungamento definito da uno di detti canali 325. In particolare ad ogni sede del primo gruppo 310 corrisponde nel secondo supporto 32 un prolungamento definito da uno di detti canali 325. Opportunamente le sedi del primo gruppo 310 sono rettilinee e i canali 325 sono rettilinei. I canali 325 sono allineati, lungo corrispondenti rette, alle sedi del primo gruppo 310. Opportunamente canali 325 e sedi del primo gruppo 310 sono coassiali.
Opportunamente tali canali 325 presentano una concavit? rivolta verso l?esterno della spazzola 1 (definiscono dunque una apertura rivolta verso una superficie immaginaria radialmente pi? esterna). Tale apertura consente l?estrazione dell?inserto 413. Opportunamente tale apertura ha una larghezza maggiore o uguale alla larghezza dell?inserto 314. Tale larghezza ? inoltre maggiore rispetto alla larghezza della prima fessura 312. La larghezza ? da misurarsi in un piano ortogonale all?asse 20 di rotazione.
Le sedi del secondo gruppo 320 sono alternate a detti canali 325. In particolare lungo la superficie laterale del secondo supporto 32 si alternano le sedi del secondo gruppo 320 e detti canali 325. Opportunamente lungo una linea che circonda detto asse 20 di rotazione e posta lungo la superficie laterale del secondo supporto 32 si alternano le sedi del secondo gruppo 320 e detti canali 325. Opportunamente si alternano una sede del secondo gruppo 320 e una sede del canale 325 di estrazione (ma ad esempio una pluralit? di sedi affiancate del secondo gruppo 320 potrebbero alternarsi ad una o pi? sedi del canale 325 o viceversa).
Come esemplificato in figura 20 in una vista in pianta (o comunque in un piano ortogonale all?asse 20 di rotazione) il primo e il secondo gruppo 41, 42 di elementi pulenti sono reciprocamente sfalsati (in una configurazione in cui sono montati rispettivamente sul primo e sul secondo supporto 31, 32).
Opportunamente il primo gruppo 310 di sedi ? allineato con i canali 325. Opportunamente il primo gruppo 41 di elementi pulenti ? allineato con detti canali 325.
I canali 325 del secondo supporto 32 corrispondono funzionalmente alle scanalature 313 del primo supporto 31.
Opportunamente la spazzola 1 comprende mezzi di posizionamento del primo supporto 31 sull?albero 2 che definiscono un primo orientamento circonferenziale del primo supporto 31 rispetto all?albero 2. Tali mezzi di posizionamento sono in parte integrati nel primo supporto 31 e in parte integrati nell?albero 2.
La spazzola 2 comprende mezzi di posizionamento del secondo supporto 32 sull?albero che definiscono un secondo orientamento circonferenziale del secondo supporto 32 rispetto all?albero 2. L?orientamento circonferenziale del secondo supporto 32 ? sfalsato rispetto all?orientamento circonferenziale del primo supporto 31. In particolare il secondo supporto 32 ? ruotato rispetto al primo supporto 31 attorno all?asse di rotazione 20. In particolare ? ruotato di un angolo pari a met? del passo angolare tra due sedi consecutive del primo gruppo di sedi 310. In tal modo gli elementi pulenti del primo supporto 31 sono sfalsati rispetto agli elementi pulenti del secondo supporto 32.
Opportunamente la spazzola 1 comprende supporti addizionali anulari applicati (calettati) sull?albero 2 e destinati al supporto amovibile di elementi pulenti flessibili. Opportunamente tali supporti addizionali sono impilati uno all?altro. Il primo e/o il secondo supporto 31, 32 e/o i supporti addizionali sono estraibili dall?albero 2.
Opportunamente la spazzola 1 comprende ad esempio un terzo supporto 33 (come esemplificato ad esempio in figure 14, 15, 19). Il terzo supporto 33 opportunamente comprende un terzo gruppo 330 di sedi in cui ? amovibilmente posizionato un terzo gruppo 43 di elementi pulenti. Opportunamente il secondo supporto 32 si trova interposto tra il primo supporto 31 e il terzo supporto 31, 33. Opportunamente il primo supporto 31, il secondo supporto 32, il terzo supporto 33 sono consecutivi uno all?altro lungo l?albero 2. Nelle unite figure con terzo supporto 33 si ? esemplificativamente indicato il supporto che si trova al di sopra del secondo supporto 32. Il terzo supporto 33 opportunamente pu? comprendere canalizzazioni 331 rettilinee che definiscono prolungamenti (lungo rette che opportunamente sono parallele all?asse 20 di rotazione) del secondo gruppo 320 di sedi (ricavate nel secondo supporto 32). Tali canalizzazioni 331 rettilinee si alternano al terzo gruppo 330 di sedi. Le canalizzazioni 331 rettilinee permettono l?estrazione del secondo gruppo di elementi 42 pulenti posti nelle sedi del secondo gruppo 320. Analogamente gli elementi pulenti del secondo gruppo 42 per essere introdotti nel secondo gruppo 320 di sedi devono prima essere introdotte nelle canalizzazioni 331 rettilinee. Opportunamente le canalizzazioni 331 rettilinee sono sfalsate rispetto ai canali 325 del secondo supporto 32 di un angolo predeterminato rispetto all?asse 20 di rotazione.
Per il terzo supporto 33 si pu? opportunamente ripetere quanto descritto con riferimento al primo supporto 31. Le sedi del primo gruppo 310 e corrispondenti sedi del terzo gruppo 330 si sviluppano e sono reciprocamente allineate lungo una direzione parallela all?asse 20 di rotazione.
Oggetto della presente invenzione ? inoltre un impianto di lavaggio di un veicolo (ad esempio autovettura) comprendente una spazzola comprendente una o pi? delle caratteristiche descritte in precedenza.
Oggetto della presente invenzione ? inoltre un metodo di manutenzione di una spazzola. La manutenzione pu? comprendere una sostituzione o pulizia del primo gruppo di elementi pulenti. Il metodo di manutenzione pu? comprendere una fase di assemblare il primo gruppo 41 di elementi pulenti a restanti parti della spazzola.
Opportunamente la spazzola 1 pu? comprendere una o pi? delle caratteristiche descritte in precedenza.
La fase di assemblare il primo gruppo 41 di elementi pulenti a restanti parti della spazzola 1 comprende le fasi di:
- porre il primo gruppo 41 di elementi pulenti in detti canali 325 (vedasi ad esempio figure 15 e 16); tali canali sono sul secondo supporto 32;
- spostare (ad esempio abbassare) detto primo gruppo 41 di elementi pulenti innestandoli nel primo gruppo 310 di sedi (vedasi figure 17, 18); il primo gruppo di sedi sono sul primo supporto 31; le sedi del primo gruppo 310 sono rettilinee e sono allineate lungo rette a corrispondenti canali 325 rettilinei; dunque il passaggio avviene velocemente.
La fase di assemblare il primo gruppo 41 di elementi pulenti a restanti parti della spazzola 1 pu? essere preceduta dalla fase di inserire il primo e il secondo supporto 31, 32 nell?albero 2 (vedasi figure da 12 a 14).
La fase di assemblare il primo gruppo 41 di elementi pulenti ? seguita dalla fase di applicare il secondo gruppo 42 di elementi pulenti al secondo supporto. Tale operazione avviene sostanzialmente come descritto in precedenza per il primo gruppo 41. L?inserimento in tal caso avviene nel terzo supporto 33 e poi gli elementi pulenti sono spostati nel secondo gruppo di sedi 320 del secondo supporto 32. Tale operazione viene quindi ripetuta iterativamente per ogni supporto su cui posizionare gli elementi pulenti.
Opportunamente il metodo comprende una fase di rimuovere il primo gruppo 41 di elementi pulenti dalla spazzola 1. Si vedano ad esempio le figure da 12 a 19 ripercorse al contrario.
La fase di rimuovere il primo gruppo 41 di elementi pulenti dalla spazzola 1 comprende le sottofasi di:
- estrarre il primo elemento 411 pulente dalla prima sede 311 posizionandolo in uno di detti canali 325 ricavati nel secondo supporto 32; nella soluzione illustrata a titolo esemplificativo l?estrazione avviene dall?alto;
- allontanare lateralmente il primo elemento 411 pulente dal secondo supporto 32.
Opportunamente la fase di rimuovere il primo gruppo 41 di elementi pulenti avviene senza attrezzi quali ad esempio cacciavite, chiave inglese ecc.
Opportunamente la fase di assemblare il primo gruppo 41 di elementi pulenti a restanti parti della spazzola 1 avviene senza attrezzi quali ad esempio cacciavite, chiave inglese ecc.
La presente invenzione consegue importanti vantaggi.
Innanzitutto consente di agevolare la manutenzione e la pulizia. In particolare gli elementi pulenti possono essere rimossi senza rimuovere i supporti anulari che circondano l?albero. Ci? consente di eseguire l?operazione senza attrezzi (trapano, cacciavite, chiave inglese, ecc.) e con risparmio di tempo. Inoltre consente una sostituzione mirata e rapida di specifici gruppi di elementi pulenti senza la necessit? di smontare altre parti della spazzola.
Consente anche un minor inquinamento. Infatti permette di smaltire gli elementi pulenti riutilizzando i supporti. Ci? consente di compattare il volume del materiale spedito dal rivenditore al gestore dell?impianto di lavaggio riducendo i costi e i consumi legati al trasporto.
Ulteriore vantaggio legato al facile montaggio/smontaggio degli elementi pulenti flessibili ? legato alla possibilit? di incentivare un pi? frequente ricambio degli stessi.
L?invenzione cos? concepita ? suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell?ambito del concetto inventivo che la caratterizza. Inoltre, tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti. In pratica, tutti i materiali impiegati, nonch? le dimensioni, potranno essere qualsiasi, a seconda delle esigenze.

Claims (10)

RIVENDICAZIONI
1. Spazzola rotante per impianto di lavaggio di un veicolo comprendente: i) un albero (2) girevole attorno ad un proprio asse (20) di rotazione che si sviluppa lungo una prima direzione (200);
ii) un primo supporto (31) anulare che circonda un primo tratto (21) di detto albero (2);
iii) un primo gruppo (41) di elementi pulenti innestabili in un primo gruppo (310) di sedi ricavate nel primo supporto (31), un primo elemento pulente (411) di detto primo gruppo (41) comprendendo:
-una parte (412) flessibile destinata a venire in contatto con il veicolo;
-un inserto (413) destinato ad inserirsi in una prima sede (311) di detto primo gruppo (310) di sedi ricavato sul primo supporto (31); detta parte (412) flessibile essendo vincolata a detto inserto (413);
detto albero (2) attraversando detto primo supporto (31) e ponendo detto primo supporto (31) e detto primo gruppo (41) di elementi pulenti in rotazione attorno a detto asse (20) di rotazione;
caratterizzata dal fatto che detto inserto (413) ? estraibile scorrevolmente da detta prima sede (311);
detta spazzola comprendendo un secondo supporto (32) anulare che circonda un secondo tratto (22) dell?albero (2); detto secondo supporto (32) comprendendo un secondo gruppo (320) di sedi in cui si innestano un secondo gruppo (42) di elementi pulenti; detto secondo supporto (32) comprendendo canali (325) di estrazione del primo gruppo (41) di elementi pulenti da detto primo gruppo (310) di sedi; detti canali (325) di estrazione trovandosi allineati al primo gruppo (310) di sedi; le sedi del secondo gruppo (320) essendo alternate a detti canali (325) di estrazione.
2. Spazzola secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto inserto (413) ? estraibile dalla prima sede (311) traslabilmente e parallelamente all?asse (20) di rotazione.
3. Spazzola secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che detto inserto (413) e detta prima sede (311), trasversalmente alla prima direzione (200), sono reciprocamente controsagomati.
4. Spazzola secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta prima sede (311) e detto inserto (413) comprendono uno una sporgenza (51) e l?altro una insenatura (52) sostanzialmente controsagomati.
5. Spazzola secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detta prima sede (311) comprende una prima fessura (312) che permette a detto primo elemento (411) pulente di protendersi esternamente alla prima sede (311); detta sporgenza (51) o detta insenatura (52) essendo ricavata in detta prima sede (311) in un lato opposto rispetto alla prima fessura (312).
6. Spazzola secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta prima sede (311) e detto inserto (413), ortogonalmente a detta prima direzione (200), sono sostanzialmente triangolari.
7. Spazzola secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il primo e il secondo supporto (31, 32) sono elementi modulari che si succedono lungo l?albero (2).
8. Spazzola secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che in una vista in pianta:
-il primo e il secondo gruppo (41, 42) di elementi pulenti sono reciprocamente sfalsati;
-il primo gruppo (41) di elementi pulenti ? allineato con detti canali (325) di estrazione.
9. Spazzola secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il secondo supporto (32) ? ruotato rispetto al primo supporto (31) attorno all?asse di rotazione (20) di un angolo pari a met? del passo angolare tra due sedi consecutive del primo gruppo (310) di sedi in modo che gli elementi pulenti del primo supporto (31) siano sfalsati rispetto agli elementi pulenti del secondo supporto (32).
10.Metodo di manutenzione di una spazzola secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 9, caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di rimuovere detto primo gruppo (41) di elementi pulenti dalla spazzola (1); la fase di rimuovere detto primo gruppo (41) di elementi pulenti dalla spazzola (1) comprendendo le sottofasi di:
- estrarre il primo elemento (411) pulente dalla prima sede (311) posizionandolo in uno di detti canali (325) di estrazione ricavati nel secondo supporto (32);
- allontanare lateralmente il primo elemento (411) pulente dal secondo supporto (32).
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