IT202100003215A1 - Elemento di strato ammortizzante per pavimentazioni e relativo strato ammortizzante - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE
Titolo: ELEMENTO DI STRATO AMMORTIZZANTE PER PAVIMENTAZIONI E RELATIVO STRATO AMMORTIZZANTE
Campo tecnico dell?invenzione
La presente invenzione riguarda un elemento di strato ammortizzante per pavimentazioni, ad esempio per pavimentazioni ad uso sportivo, come campi da gioco in erba sintetica, piste di atletica, pavimenti di impianti sportivi, etc. La presente invenzione riguarda inoltre uno strato ammortizzante realizzato con tali elementi e una pavimentazione comprendente lo strato ammortizzante.
Stato della tecnica
Gli strati ammortizzanti contribuiscono alla risposta dinamica della pavimentazione ad uso sportivo di cui fanno parte.
Sono noti strati ammortizzanti aventi una struttura composta da un telaio sostanzialmente planare e da una pluralit? di corpi di appoggio distribuiti su, e protrudenti da, tale telaio. L?interazione meccanica tra strato ammortizzante e substrato di appoggio sottostante avviene in corrispondenza di tali corpi di appoggio. Il documento WO 2011/036600 A2 descrive una pavimentazione in erba sintetica comprendente un substrato in terra battuta, un tappeto in erba sintetica e una struttura elastica di supporto, intermedia, disposta fra il substrato ed il tappeto di erba sintetica, dove la struttura di supporto si estende in maniera ondulata, realizzando porzioni a sbalzo che conferiscono una desiderata cedevolezza e dove sono previste fessure nella struttura di supporto per il drenaggio.
Il documento WO 2019/145985 descrive un elemento di strato ammortizzante per pavimentazioni.
Il documento WO 2014/169328 A1 descrive un assieme ad incastro di piastrelle per pavimentazione e una piastrella ammortizzante fornita con l?assieme.
Sommario dell?invenzione
La Richiedente, nell?ambito dei suddetti strati ammortizzanti, ha notato che ? desiderabile migliorare gli strati ammortizzanti noti per quanto riguarda l?interazione tra atleta (o pallone) e pavimentazione ad uso sportivo che incorpora tali strati ammortizzanti, in particolare in relazione alla risposta dinamica alle sollecitazioni trasmesse alla pavimentazione, ad esempio in termini di capacit? ammortizzante delle sollecitazioni a seguito di appoggio a terra dell?atleta (e.g. nella corsa) o di caduta a terra del corpo dell?atleta o anche di rimbalzo del pallone.
La Richiedente ha pertanto affrontato il problema di realizzare un elemento di strato ammortizzante per pavimentazioni (e un relativo strato ammortizzante), avente un telaio e una pluralit? di corpi di appoggio distribuiti su, e protrudenti da, tale telaio, che sia in grado di fornire una desiderata risposta dinamica alle sollecitazioni, ad esempio in termini di elevata capacit? di assorbimento delle sollecitazioni.
Secondo la Richiedente il suddetto problema ? risolto da un elemento di strato ammortizzante per pavimentazioni in accordo con le allegate rivendicazioni e/o aventi le seguenti caratteristiche.
Secondo un aspetto l?invenzione riguarda un elemento di strato ammortizzante per pavimentazioni comprendente:
- un telaio che realizza una prima faccia di detto elemento, detto telaio comprendendo una pluralit? di aperture passanti;
- una pluralit? di corpi di appoggio che protrudono da detto telaio da parte opposta a detta prima faccia, ciascun corpo di appoggio essendo disposto in corrispondenza di una rispettiva apertura passante di detta pluralit? di aperture passanti e collegando a ponte con continuit? strutturale due zone di attacco appartenenti a detto telaio e reciprocamente opposte rispetto a detta rispettiva apertura passante.
Preferibilmente detta pluralit? di corpi di appoggio comprende (almeno) un primo e un secondo gruppo di corpi di appoggio, ciascun gruppo comprendendo una rispettiva pluralit? di file di corpi di appoggio, dove le file del primo gruppo sono intercalate alle file del secondo gruppo lungo una direzione trasversale.
Preferibilmente i corpi di appoggio del primo gruppo sono disposti sfalsati rispetto ai corpi di appoggio del secondo gruppo rispetto ad una direzione longitudinale (sostanzialmente) ortogonale a detta direzione trasversale.
Secondo un aspetto l?invenzione riguarda uno strato ammortizzante per pavimentazioni comprendente una pluralit? di elementi di strato ammortizzante secondo la presente invenzione, disposti affiancati l?uno all?altro.
Secondo un aspetto l?invenzione riguarda una pavimentazione comprendente:
- un substrato compatto;
- uno strato superficiale disposto sopra il substrato e
- uno strato ammortizzante per pavimentazioni secondo la presente invenzione interposto tra il substrato e lo strato superficiale, dove detta prima faccia di ciascun elemento di strato ammortizzante ? rivolta verso detto strato superficiale. Preferibilmente detto strato superficiale comprende un tappeto in erba sintetica, e inoltre tipicamente un intaso granulare.
Secondo la Richiedente il fatto che i corpi di appoggio siano suddivisi in (almeno) due gruppi aventi file tra loro intercalate lungo la direzione trasversale e che i corpi di appoggio di ciascun gruppo siano longitudinalmente sfalsati rispetto ai corpi di appoggio dell?altro gruppo (ossia i corpi di appoggio dei due gruppi presentano un reciproco scostamento longitudinale ottenuto mediante traslazione dei corpi di appoggio del primo gruppo rispetto ai corpi di appoggio dell?altro gruppo lungo la direzione longitudinale), permette di distribuire spazialmente i corpi di appoggio rispetto al telaio in modo vantaggioso.
Infatti, rispetto alla distribuzione dei corpi di appoggio dei sopra citati documenti brevettuali, che sono tutti allineati sia longitudinalmente sia trasversalmente (ossia sono distribuiti su file e colonne tra loro ortogonali), la presente disposizione sfalsata dei due gruppi di corpi di appoggio consente di ottenere, a parit? di dimensioni dei corpi di appoggio, una maggiore densit? superficiale dei corpi di appoggio e/o una distribuzione pi? omogenea dei corpi di appoggio, come pi? avanti meglio spiegato. Per ?sostanzialmente ortogonale? relativamente ad elementi geometrici (quali rette, piani, superfici etc.) si intende che tali elementi formano un angolo di 90?+/-5?.
Per ?sostanzialmente parallelo? relativamente ai suddetti elementi geometrici si intende che tali elementi formano un angolo di 0?+/-5?.
Per ?longitudinale?, ?longitudinalmente? e simili si intende (sostanzialmente) parallelo alla direzione longitudinale.
Per ?trasversale?, ?trasversalmente? e simili si intende (sostanzialmente) parallelo alla direzione trasversale.
Per ?verticale?, ?verticalmente? e simili si intende (sostanzialmente) ortogonale ad un piano definito dalla direzione longitudinale e trasversale.
La presente invenzione in uno o pi? dei suddetti aspetti pu? presentare una o pi? delle seguenti caratteristiche preferite.
Preferibilmente i corpi di appoggio di ciascuna fila sono tra loro tutti allineati rispetto alla direzione trasversale (e.g. preso un medesimo punto di riferimento per ciascun corpo di appoggio, tali punti di riferimento sono allineati trasversalmente, ossia giacciono tutti su una medesima retta longitudinale). In tal modo le file risultano compatte.
Preferibilmente detta pluralit? di gruppi consiste in detti primo e secondo gruppo di corpi di appoggio, pi? preferibilmente aventi le rispettive file singolarmente alternate. Tale disposizione alternata permette di ottenere le desiderate doti di risposta dinamica senza complicare eccessivamente la struttura dell?elemento.
Preferibilmente corpi di appoggio appartenenti a gruppi differenti sono disposti tra loro longitudinalmente sfalsati di uno scostamento longitudinale pari a (sostanzialmente) met? di una lunghezza longitudinale dei corpi di appoggio. In altri termini una porzione sostanzialmente centrale di un corpo di appoggio ? trasversalmente intervallata ad una zona di attacco del telaio. In tal modo si massimizzano gli effetti positivi della disposizione sfalsata dei corpi di appoggio.
Preferibilmente detto telaio (e detta prima faccia) si sviluppa sostanzialmente su un piano comprendente la direzione longitudinale e trasversale. In tal modo si adatta alla conformazione tipicamente planare del substrato.
Preferibilmente detto telaio ha una struttura reticolare comprendente elementi longiformi tra loro connessi in corrispondenza di nodi. La struttura reticolare del telaio conferisce leggerezza alla struttura e capacit? drenanti, senza al contempo pregiudicarne la robustezza strutturale, e inoltre conferisce elasticit? al telaio.
Preferibilmente detta struttura reticolare ? regolare (ossia con uno schema base che si ripete invariato). La struttura regolare favorisce l?uniformit? spaziale della risposta dinamica.
Preferibilmente ciascun nodo ? un punto di connessione tra almeno tre (e pi? preferibilmente non pi? di tre) elementi longiformi.
Preferibilmente ciascun elemento longiforme ? rettilineo (per ridurre il rischio di snervatura).
Preferibilmente ciascuna apertura passante ? associata ad uno e un solo rispettivo corpo di appoggio. In tal modo si conferisce robustezza strutturale e/o la desiderata risposta dinamica dell?elemento.
Preferibilmente dette aperture passanti sono tra loro tutte uguali. Preferibilmente detti corpi di appoggio sono fra loro tutti uguali. In tal modo si favorisce l?uniformit? della risposta dinamica dell?elemento.
Preferibilmente, in un piano verticale ortogonale a detta prima faccia e comprendente la direzione longitudinale, ciascun corpo di appoggio ha tra le due zone di attacco uno sviluppo (interamente) arcuato, pi? preferibilmente con concavit? rivolta verso detto telaio per almeno parte di detto sviluppo arcuato (e.g. una parte centrale dell?elemento di appoggio). In tal modo, quando i corpi di appoggio subiscono una sollecitazione (tipicamente sostanzialmente verticale), essi si deformano (elasticamente) provocando il reciproco allontanamento delle rispettive zone di attacco. Inoltre i corpi di appoggio hanno forma curvilinea priva di punti di accumulo di sforzi localizzati (come ad esempio spigoli e/o cuspidi) che generano punti di debolezza del corpo di appoggio.
Preferibilmente dette due zone di attacco sono disposte reciprocamente opposte lungo una direzione longitudinale. In tal modo i corpi di appoggio trasformano la sollecitazione verticale in una forza di stiramento del telaio sostanzialmente lungo la direzione longitudinale.
Preferibilmente ciascun corpo di appoggio ? attaccato a detto telaio solamente in corrispondenza di dette due zone di attacco. In altri termini porzioni longitudinalmente centrali di ciascun corpo di appoggio sono sostanzialmente libere da detto telaio muovendosi lungo una direzione trasversale sostanzialmente ortogonale alla direzione longitudinale.
Preferibilmente ciascuna apertura passante ? delimitata da dette due zone di attacco e da due rispettive porzioni di telaio congiungenti dette due zone di attacco rispettivamente da parti (trasversalmente) opposte di detta apertura passante. Tali porzioni di telaio sono preferibilmente libere dal rispettivo corpo di appoggio.
Preferibilmente ciascuna porzione di telaio comprende (almeno parzialmente) almeno due elementi longiformi non mutuamente paralleli, dove almeno uno dei due elementi longiformi ha sviluppo (almeno parzialmente) non parallelo (nemmeno sostanzialmente) a detta direzione longitudinale. In tal modo le porzioni di telaio sono conformate per potersi estendere, quando sottoposte alla suddetta forza di stiramento longitudinale, proprio lungo la direzione longitudinale, per deformazione (elastica) della propria forma. Infatti l?elemento longiforme avente sviluppo non longitudinale in assenza di sollecitazioni, in caso di stiramento da parte del corpo di appoggio, tende a disporsi in modo da risultare maggiormente allineato alla direzione longitudinale, con conseguente estensione longitudinale della porzione di telaio. In tal modo anche il telaio, oltre ai corpi di appoggio, partecipa vantaggiosamente alla deformazione elastica favorendo cos? l?assorbimento complessivo della sollecitazione. Si osserva che nel caso in cui il telaio ha struttura reticolare tale deformazione longitudinale ? favorita.
Si osserva che i due elementi longiformi possono essere porzioni di uno o pi? elementi longiformi curvilinei.
Preferibilmente ciascuna apertura passante ha, in pianta, una forma esagonale. Tale forma si presta particolarmente ad ottenere la suddetta estensione longitudinale e/o consente una elevata densit? superficiale delle aperture. La disposizione sfalsata opera sinergicamente con le suddette caratteristiche che conferiscono estensibilit? longitudinale alle porzioni di telaio, in particolare con le aperture esagonali o similellittiche, in quanto consente un?elevata densit? superficiale delle aperture e dei corpi di appoggio.
Preferibilmente detta forma esagonale ha un asse di simmetria longitudinale e un asse di simmetria trasversale.
Preferibilmente detta forma esagonale ha sviluppo prevalente lungo la direzione longitudinale. In tal modo ? possibile disporre le aperture con alta densit? lineare lungo la direzione trasversale.
Preferibilmente ciascuna apertura ? delimitata da due primi elementi longiformi a sviluppo (sostanzialmente) trasversale e comprendenti rispettivamente dette due zone di attacco (pi? preferibilmente in posizione mediana del rispettivo elemento longiforme), e da due coppie di secondi elementi longiformi consecutivi, ciascuna coppia collegando detti due primi elementi longiformi da parti opposte dell?apertura passante.
Preferibilmente ciascun primo elemento longiforme ha due porzioni di estremit? trasversale lasciate libere dalla rispettiva zona di attacco (in altri termini la zona di attacco ha lunghezza trasversale minore di quella del primo elemento longiforme). In tal modo la porzione libera del primo elemento partecipa alla suddetta estensione longitudinale.
Preferibilmente detti almeno due elementi longiformi coincidono con detti secondi elementi longiformi.
Preferibilmente ciascuna porzione di telaio comprende per intero detti almeno due elementi longiformi.
Preferibilmente ciascuna porzione di telaio comprende per intero solamente detti almeno due elementi longiformi.
Preferibilmente ciascuno di detti almeno due elementi longiformi ha sviluppo (almeno parzialmente) non parallelo a detta direzione longitudinale.
Preferibilmente ciascuno di detti almeno due elementi longiformi ha sviluppo (almeno parzialmente) non parallelo a detta direzione trasversale (nemmeno sostanzialmente).
Preferibilmente ciascuna porzione di telaio comprende inoltre una rispettiva porzione di estremit? trasversale dei due primi elementi longiformi. In tal modo si migliora la propriet? di estensione longitudinale.
Preferibilmente detti almeno due elementi longiformi di ciascuna porzione di telaio sono tra loro consecutivi.
Una o pi? delle caratteristiche dei sei paragrafi che precedono aumentano le propriet? di estensione longitudinale delle porzioni di telaio.
Preferibilmente detti almeno due elementi longiformi hanno sviluppo rettilineo e definiscono tra loro (o tra i loro prolungamenti) un angolo di raccordo rivolto verso la rispettiva apertura passante. In tal modo le due porzioni di telaio (o almeno le rispettive parti centrali in corrispondenza dell?angolo di raccordo), a seguito della suddetta estensione longitudinale, si avvicinano reciprocamente lungo la direzione trasversale (e il suddetto angolo tende ad aumentare di ampiezza). Senza volersi limitare ad alcuna teoria, la Richiedente ritiene che il suddetto ?avvicinamento trasversale e la conseguente contrazione trasversale dell?apertura, tendano a compensare l?estensione longitudinale agevolando cos? ulteriormente l?estensione longitudinale delle porzioni di telaio e quindi migliorando l?assorbimento da parte del telaio delle sollecitazioni. Si osserva che tale effetto di contrazione trasversale dell?apertura si pu? ottenere anche con uno o pi? elementi longiformi curvilinei con concavit? rivolta vero l?apertura (ad esempio con apertura simil-ellittica).
Tale contrazione trasversale ? facilitata quando ciascun corpo di appoggio ? attaccato al telaio solamente in corrispondenza delle due zone di attacco, e quindi non spinge trasversalmente.
In una forma realizzativa in cui i corpi di appoggio hanno sia bracci longitudinali sia bracci trasversali di attacco al telaio (come descritto in WO 2014/169328 A1), tali corpi di appoggio, a seguito della loro deformazione, tendono ad allargare l?apertura in ogni direzione, rendendo la deformazione del telaio pi? difficoltosa rispetto al caso in cui l?apertura pu? contrarsi in una direzione per compensare l?estensione lungo la direzione ortogonale.
Preferibilmente detto angolo di raccordo ? maggiore o uguale a 90?, pi? preferibilmente maggiore o uguale a 100?, ancor pi? preferibilmente maggiore o uguale a 120?, e minore o uguale a 170?. Tali valori favoriscono l?estensione longitudinale delle porzioni di telaio.
Preferibilmente ciascun corpo di appoggio ha in pianta uno sviluppo prevalente lungo detta direzione longitudinale (ossia lo sviluppo trasversale ? minore di quello longitudinale). In tal modo ? opportunamente sagomato per trasferire longitudinalmente le sollecitazioni.
Preferibilmente ciascun corpo di appoggio comprende due porzioni di estremit? adiacenti rispettivamente a dette zone di attacco.
Preferibilmente ciascun corpo di appoggio comprende una porzione centrale longitudinalmente interposta tra dette porzioni di estremit? (detta porzione centrale essendo destinata all?appoggio sul substrato sottostante). Preferibilmente dette porzioni centrali realizzano una seconda faccia di appoggio opposta a detta prima faccia. In uso, tipicamente la seconda faccia ? rivolta verso il substrato compatto. In una forma realizzativa le porzioni centrali di tutti i corpi di appoggio sono tangenti ad uno stesso piano. In tal modo l?elemento ? strutturalmente semplice.
In una forma realizzativa alternativa dette porzioni centrali di una prima sotto-pluralit? di corpi di appoggio sono tangenti ad un primo piano verticalmente scostato rispetto ad un secondo piano di tangenza delle porzioni centrali di una seconda sotto-pluralit? di corpi di appoggio (pi? preferibilmente complementare a detta prima sotto-pluralit?). In tal modo, al crescere del carico verticale, lo schiacciamento progressivo dei corpi di appoggio della prima sotto-pluralit? fa s? che i corpi di appoggio della seconda sotto-pluralit? entrino progressivamente in contatto con la superficie di appoggio. In tal modo la risposta dinamica dell?elemento ? variabile in funzione dell?intensit? delle sollecitazioni subite.
Preferibilmente, in detto piano verticale, ciascuna porzione di estremit? di ciascun corpo di appoggio forma, con detta prima faccia del telaio in corrispondenza della rispettiva zona di attacco, un rispettivo angolo di attacco rivolto verso il rispettivo corpo di appoggio, detto angolo di attacco essendo maggiore o uguale a 0? e minore o uguale a 45?, pi? preferibilmente minore o uguale a 30?, ancor pi? preferibilmente minore o uguale a 20? o 10?. Ai fini della definizione dell?angolo di attacco si pu? considerare, su detto piano verticale, una retta tangente ad una linea di sviluppo della rispettiva porzione di estremit? in un punto appartenente alla zona di attacco, ad esempio in un punto centrale della zona di attacco. Il suddetto angolo di attacco compreso tra 0? e 45?, fa s? che la porzione di estremit? si attacchi al telaio con una inclinazione rispetto al telaio stesso tale per cui il corpo di appoggio trasmette al telaio la sollecitazione con componente parallela alla prima faccia che prevale sulla componente verticale. In tal modo la sollecitazione subita dall?elemento provoca non solo la deformazione (elastica) del corpo di appoggio, ma coinvolge anche il telaio, deformando (elasticamente) anch?esso, in sinergia con le suddette propriet? di estensione longitudinale delle rispettive porzioni di telaio. Di conseguenza, si ottiene la desiderata efficienza complessiva di risposta dinamica dell?elemento elastico. Ad esempio, l?elemento, grazie al suddetto sviluppo arcuato dei corpi di appoggio e ai suddetti valori per gli angoli di attacco, permette di ottenere notevoli risultati in termini di assorbimento delle sollecitazioni (e.g. risultato al test specifico noto come ?Atleta Artificiale? o ?Atleta di Berlino?), come meglio descritto in seguito.
Negli strati ammortizzanti noti descritti nei suddetti documenti brevettuali, in cui l?angolo di attacco ? ampiamente maggiore di 45? (ad esempio la porzione di estremit? del corpo di appoggio ? quasi verticale in corrispondenza della rispettiva zona di attacco al telaio), la sollecitazione ? invece trasferita al telaio quasi verticalmente. In altre parole, la sollecitazione subita dall?elemento deforma sostanzialmente solo il corpo di appoggio, senza coinvolgere il telaio. Inoltre l?elemento (e.g. in corrispondenza delle zone di attacco) tende ad impuntarsi sul substrato, limitando cos? la capacit? di rispondere elasticamente alla sollecitazione. Preferibilmente ciascun corpo di appoggio, in detto piano verticale, ha sviluppo sinusoidale, dove preferibilmente detto angolo di attacco ? pari a 0?. Tale forma ? risultata particolarmente vantaggiosa per l?assorbimento delle sollecitazioni.
Preferibilmente almeno una tra, o entrambe, dette porzioni di estremit? del corpo di appoggio ha/hanno in pianta forma trasversalmente rastremata, almeno muovendosi (longitudinalmente) dal corpo di appoggio al telaio. In tal modo si limita il peso complessivo ed ? agevolata anche la torsione del corpo di appoggio rispetto al telaio attorno ad un asse sostanzialmente longitudinale, che pu? incrementare ulteriormente la risposta dinamica, e.g. in termini di assorbimento delle sollecitazioni. In una forma realizzativa uno o pi? corpi di appoggio comprendono ciascuno una o pi? rispettive aperture passanti, pi? preferibilmente longitudinalmente allungate. In tal modo si limita ulteriormente il peso dell?elemento.
In una forma realizzativa ciascun corpo di appoggio comprende due rispettive aperture passanti aventi dimensioni fra loro diverse, pi? preferibilmente hanno lunghezza longitudinale tra loro diversa. In tal modo il corpo di appoggio si deforma elasticamente in modo progressivamente crescente partendo dalle rispettive porzioni aventi maggiore rapporto vuoto su pieno (ossia le porzioni comprendenti aperture di dimensioni maggiori) fino a quelle con minor rapporto vuoto su pieno (ossia comprendenti aperture di dimensioni inferiori), potendo cos? ottenere una risposta dinamica del corpo di appoggio variabile in funzione delle sollecitazioni subite.
Preferibilmente uno o pi? corpi di appoggio comprendono ciascuno una o pi? (tipicamente due) rispettive nervature, pi? preferibilmente disposte su una faccia del rispettivo corpo di appoggio rivolta verso detto telaio. Preferibilmente dette una o pi? rispettive nervature si sviluppano (sostanzialmente) parallelamente ad uno sviluppo prevalente del rispettivo corpo di appoggio. In tal modo si incrementa la robustezza strutturale dei corpi di appoggio. Sperimentalmente la Richiedente ha osservato che le nervature migliorano ulteriormente la risposta dinamica dell?elemento in termini di assorbimento delle sollecitazioni (e.g. si migliora il risultato al test specifico ?Atleta Artificiale?).
Preferibilmente detto telaio (e.g. ciascun elemento longiforme) ha uno spessore verticale maggiore o uguale a 1 mm, pi? preferibilmente maggiore o uguale a 2 mm, e/o minore o uguale a 7 mm, pi? preferibilmente minore o uguale a 6 mm. Ciascun elemento longiforme ha preferibilmente sezione quadrata avente lato di lunghezza pari a detto spessore. In tal modo la struttura reticolare ? robusta.
Preferibilmente un?altezza massima dell?elemento di strato ammortizzante sul piano verticale ? maggiore o uguale a 5 mm, pi? preferibilmente maggiore o uguale a 7 mm, e/o minore o uguale a 40 mm, pi? preferibilmente minore o uguale a 30 mm. Tale spessore non altera eccessivamente l?altezza complessiva della superficie di pavimentazione, pur essendo sufficiente per ottenere l?effetto ammortizzante.
Preferibilmente detto elemento ? in pezzo unico. In tal modo risulta semplice da produrre (e.g. mediante un singolo processo di stampaggio).
Preferibilmente detto elemento ? in materiale polimerico, pi? preferibilmente in un unico materiale polimerico, ad esempio polipropilene.
Preferibilmente detto elemento ? modulare. In tal modo lo strato ammortizzante pu? essere realizzato unendo un opportuno numero di moduli uguali al variare della superficie da coprire.
Breve descrizione dei disegni
La figura 1 mostra una vista prospettica di un elemento di strato ammortizzante secondo la presenta invenzione;
la figura 2 mostra una vista in pianta dell?elemento della figura 1;
la figura 3 mostra un dettaglio ingrandito della figura 2;
la figura 4 mostra una vista prospettica parziale dell?elemento di figura 1 dal lato opposto rispetto a quello di figura 1;
la figura 5 mostra una vista laterale parziale dell?elemento di figura 1;
la figura 6 mostra uno schema di una pavimentazione secondo la presente invenzione:
la figura 7a mostra in modo schematico la struttura reticolare del telaio dell?elemento di figura 1;
le figure 7b e 7c mostrano in modo schematico ulteriori strutture reticolari di un telaio. Descrizione dettagliata di alcune forme realizzative dell?invenzione
Le caratteristiche e i vantaggi della presente invenzione saranno ulteriormente chiariti dalla seguente descrizione dettagliata di alcune forme realizzative, presentata a titolo esemplificativo e non limitativo della presente invenzione, con riferimento alle figure allegate.
In figura 6 ? esemplarmente mostrata una pavimentazione 201 comprendente un substrato compatto 202 (ad esempio terra battuta o cemento), uno strato superficiale 203 disposto sopra il substrato compatto e comprendente un tappeto in erba sintetica e un intaso granulare (non mostrato), e uno strato ammortizzante 201 per pavimentazioni comprendente una pluralit? di (in figura due) elementi 1 di strato ammortizzante affiancati l?uno all?altro, lo strato ammortizzante essendo interposto tra il substrato e lo strato superficiale, dove una prima faccia piana 3 degli elementi 1 ? rivolta verso lo strato superficiale.
Ciascun elemento 1 ? esemplarmente realizzato in pezzo unico, in un unico materiale polimerico, ad esempio polipropilene, ed ? modulare (ai fini di una reciproca interconnessione con ulteriori elementi uguali per realizzare lo strato ammortizzante 200). L?elemento 1 di strato ammortizzante pu? ad esempio essere realizzato mediante un processo di stampaggio ad iniezione.
Preferibilmente l?elemento 1 dello strato ammortizzante ? elasticamente deformabile. Esemplarmente l?elemento 1 comprende un telaio 2 che realizza la prima faccia 3 e che si sviluppa sostanzialmente su un piano (e.g. il piano della figura 2) comprendente una direzione longitudinale 100 e una direzione trasversale 101 ortogonale alla direzione longitudinale.
Esemplarmente il telaio 2 ha una struttura reticolare regolare comprendente elementi longiformi rettilinei 10, 12 (vedasi in dettaglio figura 3) tra loro connessi in corrispondenza di nodi 11 (identificati in figura 3 simbolicamente da punti pieni), ciascun nodo 11 essendo esemplarmente un punto di connessione di tre e non pi? di tre elementi longiformi 10, 12.
Esemplarmente ciascun elemento longiforme 10, 12 ha uno spessore verticale S pari a circa 4 mm e sezione quadrata avente lato di lunghezza pari allo spessore.
Esemplarmente il telaio 2 comprende una pluralit? di aperture passanti 4 tra loro tutte uguali, aventi in pianta forma esagonale con sviluppo prevalente lungo la direzione longitudinale 100 e aventi ciascuna un asse di simmetria longitudinale e un asse di simmetria trasversale (non mostrati).
Esemplarmente l?elemento 1 comprende una pluralit? di corpi di appoggio 5 tra loro tutti uguali.
Esemplarmente i corpi di appoggio 5 protrudono dal telaio 2 da parte opposta del telaio rispetto alla prima faccia 3, ciascun corpo di appoggio 5 essendo disposto in corrispondenza di una rispettiva apertura passante 4 della pluralit? di aperture passanti e collegando a ponte con continuit? strutturale due zone di attacco 6 appartenenti al telaio e reciprocamente longitudinalmente opposte rispetto alla rispettiva apertura passante 4.
Esemplarmente ciascuna apertura passante 4 ? associata ad uno e un solo rispettivo corpo di appoggio 5.
Esemplarmente ciascuna apertura passante 4 ? delimitata da due primi elementi longiformi 12 a sviluppo trasversale e comprendenti rispettivamente le due zone di attacco 6 in posizione mediana del rispettivo primo elemento longiforme 12, e da due coppie di secondi elementi longiformi consecutivi 10, ciascuna coppia collegando i due primi elementi longiformi 12 da parti trasversalmente opposte dell?apertura.
Esemplarmente ciascun primo elemento longiforme 12 ha due porzioni di estremit? trasversali lasciate libere dalla rispettiva zona di attacco 6 (e comprese tra la zona di attacco 6 e il nodo 11 pi? vicino).
Esemplarmente ciascuna apertura passante ? delimitata dalle zone di attacco e da due porzioni di telaio congiungenti le due zone di attacco 6 rispettivamente da parti trasversalmente opposte dell?apertura passante 4.
Esemplarmente ciascuna porzione di telaio ? libera dal rispettivo corpo di appoggio e comprende (? costituita da) una coppia di secondi elementi longiformi 10 tra loro consecutivi e da due porzioni di estremit? appartenenti rispettivamente a due distinti primi elementi longiformi 12.
Esemplarmente, per ciascuna porzione di telaio, i due secondi elementi longiformi 10 sono non mutuamente allineati e ciascuno ha sviluppo non parallelo alla direzione longitudinale 100. In particolare, i due secondi elementi longiformi 10 di ciascuna porzione di telaio definiscono esemplarmente tra loro un angolo di raccordo 17 rivolto verso l?apertura passante 4. Esemplarmente l?angolo di raccordo 17 ? pari a circa 160?.
Ai fini della presente invenzione elementi longiformi (o loro porzioni) aventi uno sviluppo arcuato (ossia non rettilinei come sopra descritto) sono ricompresi nell?espressione ?sviluppo non parallelo alla direzione longitudinale?.
Pertanto, in una forma realizzativa (non mostrata) ciascuna porzione di telaio (o una o pi? porzioni di telaio) pu? comprendere almeno un elemento longiforme arcuato al posto di uno o di entrambi i suddetti secondi elementi longiformi 10. In tale forma realizzativa la concavit? dell?elemento longiforme arcuato ? preferibilmente rivolta verso la rispettiva apertura passante 4, per ottenere un effetto tecnico simile (eventualmente con entit? differente) a quello ottenuto grazie al suddetto angolo di raccordo 17 rivolto verso l?apertura passante 4 (ossia contrazione trasversale dell?apertura ed estensione longitudinale).
In una ulteriore forma realizzativa (figura 7c) ciascuna apertura passante (o una o pi? aperture passanti) ha forma rettangolare.
Esemplarmente, per ciascuna porzione di telaio, ciascun secondo elemento longiforme 10 definisce con una porzione di estremit? del primo elemento longiforme 12 adiacente un ulteriore angolo di raccordo 18, rivolto verso l?apertura 4 (e di ampiezza minore rispetto all?angolo di raccordo 17), ciascun ulteriore angolo di raccordo 18 essendo esemplarmente pari a circa 100?.
Esemplarmente ciascun corpo di appoggio 5 ? attaccato al telaio 2 solamente in corrispondenza delle due zone di attacco 6 e ha, in pianta, uno sviluppo prevalente lungo la direzione longitudinale 100 (ossia lo sviluppo trasversale ? minore di quello longitudinale).
Esemplarmente ciascun corpo di appoggio 5 comprende due porzioni di estremit? 13 adiacenti rispettivamente alle due zone di attacco 6 e una porzione centrale 19 longitudinalmente interposta tra le rispettive porzioni di estremit? 13.
Esemplarmente, in un piano verticale ortogonale alla prima faccia 3 e comprendente la direzione longitudinale 100 (e.g. un piano parallelo al piano della figura 5), ciascun corpo di appoggio 5 ha, tra le due zone di attacco 6, uno sviluppo sinusoidale (comprendente due rispettivi punti di flesso) con concavit? rivolta verso il telaio 2 in corrispondenza della rispettiva porzione centrale 19.
Esemplarmente, nel suddetto piano verticale, ciascuna porzione di estremit? 13 di ciascun corpo di appoggio forma, con la prima faccia 3 del telaio in corrispondenza della rispettiva zona di attacco 6, un rispettivo angolo di attacco 20 rivolto verso il rispettivo corpo di appoggio 5, l?angolo di attacco 20 essendo pari a 0?. In altri termini ciascun corpo di appoggio 5 ha esemplarmente sviluppo sinusoidale che si estende per un intero periodo spaziale della sinusoide, dove entrambe le rispettive porzioni di estremit? 13 si attaccano al telaio 2 con angolo di attacco 20 nullo (in figura 5 le valli della sinusoide sono in corrispondenza delle zone di attacco).
Per la definizione dell?angolo di attacco 20 (si veda figura 5) si pu? esemplarmente considerare, sul suddetto piano verticale, una retta 103 tangente ad una linea di sviluppo 50 (indicata in tratteggio in figura 5) della rispettiva porzione di estremit? 13 in un punto P appartenente alla zona di attacco 6 (e.g. un punto centrale della zona di attacco).
In figura 5 essendo l?angolo di attacco 20 pari a 0?, la retta tangente 103 ? esemplarmente parallela alla prima faccia 3.
In altre forme realizzative (non mostrate), l?angolo di attacco di ciascuna porzione di estremit? pu? variare tra 0? e 45?.
In una forma realizzativa (non mostrata) i corpi di appoggio possono avere sviluppo arcuato con concavit? sempre rivolta verso il telaio, e.g. ad arco di cerchio o a segmento di parabola.
Esemplarmente la pluralit? di corpi di appoggio 5 comprende un primo e un secondo gruppo di corpi di appoggio, ciascun gruppo comprendendo una rispettiva pluralit? di file 7, 8 di corpi di appoggio 5.
Esemplarmente le file 7 del primo gruppo sono intercalate alle file 8 del secondo gruppo (esemplarmente sono singolarmente alternate secondo uno schema ABAB dove A indica le file 7 e B le file 8) lungo la direzione trasversale 101. Esemplarmente i corpi di appoggio 5 del primo gruppo sono disposti sfalsati rispetto ai corpi di appoggio del secondo gruppo rispetto alla direzione longitudinale 100 e sfalsati di uno scostamento longitudinale pari a met? di una lunghezza longitudinale dei corpi di appoggio 5.
Esemplarmente, poich? ciascuna apertura passante ? associata ad uno e un solo corpo di appoggio, anche le aperture passanti 4 risultano disposte in file longitudinali tra loro sfalsate di uno scostamento longitudinale pari a met? della lunghezza dell?apertura. La disposizione sfalsata ? particolarmente sinergica alla forma esagonale delle aperture, poich? permette di ottenere un?elevata densit? superficiale delle aperture.
Infatti, la disposizione sfalsata di forme esagonali permette di ridurre sostanzialmente a zero uno spazio morto del telaio interposto tra le aperture, come appare chiaro confrontando tra loro le figure 7a e 7b con linea continua, dove la figura 7a mostra in modo schematico la struttura reticolare con aperture esagonali longitudinalmente sfalsate (e allineate rispetto alla direzione trasversale, come nell?elemento 1 di figura 1) mentre la figura 7b mostra schematicamente una struttura reticolare alternativa con aperture esagonali allineate rispetto alla direzione longitudinale (oltre che a quella trasversale). Nel caso della figura 7b tra due coppie di aperture passanti trasversalmente consecutive ? presente uno spazio morto di forma romboidale (che pu? essere pieno o vuoto), invece assente nella figura 7a.
Le aperture passanti di forma esagonale e disposte longitudinalmente sfalsate permettono inoltre di ottenere una distribuzione pi? omogenea dei corpi di appoggio 5. Infatti, come mostrato in figura 7a, ciascuna zona di attacco 6 (dove l?elemento 1 non appoggia sul substrato) ? trasversalmente intervallata con una porzione centrale di un?apertura passante, e quindi con la porzione centrale 19 del corpo di appoggio 5 di tale apertura passante. Invece, nella struttura reticolare di figura 7b le zone di attacco 6 sono allineate lungo righe trasversali, e questo fa s? che l?elemento 1 abbia ampie zone di telaio prive del sostegno dei corpi di appoggio, tali zone estendendosi trasversalmente per sostanzialmente un?intera dimensione trasversale dell?elemento 1.
Anche nella forma realizzativa (non mostrata) in cui le aperture passanti hanno pianta circolare, la disposizione delle aperture passanti sfalsata rispetto alla direzione longitudinale permette di ottenere una densit? superficiale di aperture passanti (e quindi di corpi di appoggio) maggiore rispetto ad una disposizione delle medesime aperture passanti (ossia a parit? di dimensioni) tra loro allineate rispetto ad entrambe le direzioni longitudinale e trasversale (come in WO 2014/169328 A1), e una distribuzione pi? omogenea dei corpi di appoggio 5 (in modo analogo a quanto sopra spiegato per le aperture esagonali).
Nel caso di aperture rettangolari, la disposizione sfalsata rispetto alla direzione longitudinale (figura 7c), che pu? non influire sulla densit? superficiale delle aperture passanti, consente tuttavia di ottenere una distribuzione pi? omogenea dei rispettivi corpi di appoggio rispetto ad aperture passanti rettangolari allineate lungo le direzioni longitudinale e trasversale, in modo analogo a quanto sopra spiegato relativamente alle aperture esagonali.
Esemplarmente i corpi di appoggio 5 di ciascuna fila longitudinale 7, 8 sono tra loro tutti allineati rispetto alla direzione trasversale 101 (ossia giacciono tutti su una medesima retta longitudinale).
Con riferimento alla figura 2, arbitrariamente le file 7 del primo gruppo sono quelle dispari e le file 8 del secondo gruppo quelle pari.
In una forma realizzativa (non mostrata) le file del primo e del secondo gruppo possono essere tra loro intercalate seguendo uno schema del tipo AABAAB, o qualsiasi altro schema che preveda un?alternanza tra le file dei due gruppi.
In una forma realizzativa (non mostrata) la pluralit? di corpi di appoggio pu? comprendere pi? di due gruppi di corpi di appoggio, ciascun gruppo comprendendo una rispettiva pluralit? di file di corpi di appoggio, dove le file di ciascun gruppo sono intercalate alle file dei restanti gruppi e dove i corpi di appoggio di ciascun gruppo sono disposti longitudinalmente sfalsati rispetto ai corpi di appoggio dei restanti gruppi. In tale forma realizzativa lo schema con cui sono intercalate le file dei gruppi pu? essere qualsiasi, come ad esempio, nel caso di tre gruppi, ABCABC, oppure ABCBABC, etc., e lo scostamento longitudinale dei corpi di appoggio pu? essere ad esempio pari ad un terzo della lunghezza longitudinale dei corpi di appoggio.
Esemplarmente (fig. 3) entrambe le porzioni di estremit? 13 di ciascun corpo di appoggio 5 hanno in pianta forma trasversalmente rastremata muovendosi longitudinalmente dal corpo di appoggio al telaio.
Esemplarmente (fig. 4) ciascun corpo di appoggio 5 comprende due rispettive nervature 21 disposte su una faccia del rispettivo corpo di appoggio rivolta verso il telaio 2, le nervature 21 essendo in rilievo sulla superficie del corpo di appoggio e sviluppandosi longitudinalmente.
Esemplarmente ciascun corpo di appoggio 5 comprende due rispettive aperture passanti 14 longitudinalmente allungate. Esemplarmente, alcuni corpi di appoggio 5 (e.g. quelli disposti in corrispondenza di bordi trasversali dell?elemento 1) hanno le due rispettive aperture passanti aventi lunghezza longitudinale tra loro diversa.
Come esemplarmente mostrato nelle figure, data la forma esagonale delle aperture passanti 4 e la forma in pianta dei corpi di appoggio 5, i corpi di appoggio 5 non occupano in pianta un?intera estensione della rispettiva apertura.
In una forma realizzativa (non mostrata, ad esempio con le aperture passanti aventi pianta a forma rettangolare) i corpi di appoggio possono occupare in pianta sostanzialmente un?intera estensione della rispettiva apertura passante.
Esemplarmente le porzioni centrali 19 di tutti i corpi di appoggio sono tangenti ad uno stesso piano (non mostrato) e, in uso, le porzioni centrali 19 sono rivolte verso (e.g. a contatto con) il substrato 202 (figura 6).
In una forma realizzativa (non mostrata) le porzioni centrali di una prima sottopluralit? di corpi di appoggio sono tangenti ad un primo piano verticalmente scostato rispetto ad un secondo piano di tangenza delle porzioni centrali di una seconda sotto-pluralit? di corpi di appoggio complementare alla prima sotto-pluralit?.
Esemplarmente un?altezza massima H dell?elemento 1 sul piano verticale ? pari a circa 15 mm.
Nell?uso dell?elemento 1 di strato ammortizzante nella pavimentazione 201, una sollecitazione proveniente da un atleta sulla pavimentazione 201 ha tipicamente almeno una componente verticale diretta verso lo strato ammortizzante 200. Lo strato ammortizzante risponde mediante deformazione (elastica) dei corpi di appoggio i quali, schiacciati dalla sollecitazione dell?atleta verso il substrato 202, si allungano longitudinalmente impartendo una spinta al telaio 2 in corrispondenza delle rispettive zone di attacco 6. Tale spinta ha una componente longitudinale tanto maggiore quanto pi? ? piccolo l?angolo di attacco 20. Esemplarmente poich? l?angolo di attacco ? pari a 0?, la sollecitazione si trasferisce al telaio sostanzialmente interamente lungo la direzione longitudinale 100, dunque la spinta ? interamente longitudinale. Il telaio 2, anche grazie ai suddetti valori di angolo di attacco, ? dunque coinvolto nella deformazione (elastica) dell?elemento 1 e, a sua volta, ? in grado di assorbire la sollecitazione longitudinale trasmessa dai corpi di appoggio mediante deformazione (elastica) della struttura reticolare, in particolare in corrispondenza degli angoli di raccordo 17 tra ciascuna coppia di secondi elementi longiformi 10 ed eventualmente anche in corrispondenza degli ulteriori angoli di raccordo 18.
Infatti, soggetti alla spinta longitudinale del corpo di appoggio 5, i secondi elementi longiformi 10 (inclinati rispetto alla direzione longitudinale 100 in assenza di forze) tendono ad allinearsi alla direzione longitudinale 100 (ossia tendono a far aumentare l?ampiezza dell?angolo di raccordo 17) mediante deformazione (elastica) del nodo 11 in corrispondenza dell?angolo di raccordo 17, anzich? mediante deformazione (elastica) distribuita lungo l?intera porzione di telaio. In tal modo si realizza un?estensione longitudinale delle porzioni di telaio che delimitano l?apertura passante, che permette di assorbire la spinta longitudinale e dunque ammortizzare la sollecitazione impressa dall?atleta.
In una forma realizzativa (non mostrata) in cui la porzione di telaio ? puramente longitudinale (ad esempio l?apertura ha pianta rettangolare e la zona di attacco ? larga trasversalmente tanto quanto l?apertura), a parit? di forza di stiramento l?estensione longitudinale di tale porzione ? complessivamente pi? limitata, in quanto richiede un suo allungamento (elastico) distribuito lungo l?intera porzione di telaio. Esemplarmente, grazie al fatto che l?angolo di raccordo 17 ? rivolto verso la rispettiva apertura passante, all?estensione longitudinale delle porzioni di telaio si accompagna anche una loro contrazione trasversale che compensa l?estensione longitudinale, agevolandola ulteriormente.
Come sopra detto, la struttura reticolare si pu? deformare (elasticamente) anche in corrispondenza degli ulteriori angoli di raccordo 18 grazie al fatto che ciascuna zona di attacco 6 non occupa interamente il rispettivo primo elemento longiforme 12, ma lascia libere le due porzioni di estremit? trasversale. Nella forma realizzativa mostrata nelle figure da 1 a 5, tali porzioni di estremit? trasversale lasciate libere dalla zona di attacco 6 possono flettersi e/o in generale agevolare l?estensione longitudinale delle porzioni di telaio (consentendo ad esempio l?allineamento del secondo elemento longiforme 10 alla direzione longitudinale 100 mediante deformazione (elastica) del nodo 11 in corrispondenza dell?ulteriore angolo di raccordo 18).
Nelle figure 7a e 7b, con linea tratteggiata sono mostrate schematicamente le strutture reticolare in una configurazione deformata a seguito della suddetta sollecitazione. Come si vede, in entrambe le strutture l?elemento 1 ? soggetto almeno localmente ad una contrazione trasversale.
La Richiedente ritiene che l?elemento 1 consente di ottenere le desiderate propriet? di risposta dinamica alle sollecitazioni in termini di assorbimento grazie anche al fatto che i corpi di appoggio direttamente interessati dalla sollecitazione ripartiscono tale sollecitazione (e.g. a seguito della suddetta deformazione del telaio a cui tutti i corpi sono fissati) anche ai corpi di appoggio non direttamente interessati, distribuendo dunque la sollecitazione su un numero maggiore di corpi di appoggio rispetto a quelli direttamente sollecitati dall?atleta (con il piede e/o con il corpo).
La Richiedente ha sottoposto l?elemento 1 di strato ammortizzante esemplarmente descritto e illustrato a prove sperimentali condotte mediante il test denominato ?Atleta Artificiale? o ?Atleta di Berlino?. Il test prevede l?utilizzo di un apposito macchinario in grado di misurare le caratteristiche prestazionali di una superficie sportiva in termini di assorbimento d'urto (KA), deformazione verticale (VD) ed eventualmente (mediante il cosiddetto test Atleta Artificiale Avanzato) di restituzione dell?energia elastica (ER).
Tale test ? particolarmente utilizzato nella valutazione delle superfici ad uso sportivo, come ad esempio i campi in erba sintetica, soggette ad esempio alle normative EN 14904 (per le superfici indoor) e/o EN 14877 (per le superfici outdoor) che richiedono come risultato del suddetto test un valore di assorbimento d?urto maggiore del 25% (per garantire ottimali condizioni agli atleti).
L?elemento di strato ammortizzante testato ha ottenuto nel suddetto test dell?Atleta Artificiale un risultato di assorbimento d?urto pari a circa il 50%/60%, notevolmente superiore rispetto ai valori ottenibili mediante gli strati ammortizzanti noti.
Claims (10)
1. Elemento (1) di strato ammortizzante (200) per pavimentazioni (201), l?elemento (1) comprendendo:
- un telaio (2) che realizza una prima faccia (3) di detto elemento, detto telaio comprendendo una pluralit? di aperture passanti (4);
- una pluralit? di corpi di appoggio (5) che protrudono da detto telaio (2) da parte opposta a detta prima faccia (3), ciascun corpo di appoggio (5) essendo disposto in corrispondenza di una rispettiva apertura passante (4) di detta pluralit? di aperture passanti e collegando a ponte con continuit? strutturale due zone di attacco (6) appartenenti a detto telaio (2) e reciprocamente opposte rispetto a detta rispettiva apertura passante,
dove detta pluralit? di corpi di appoggio (5) comprende almeno un primo e un secondo gruppo di corpi di appoggio, ciascun gruppo comprendendo una rispettiva pluralit? di file (7, 8) di corpi di appoggio, dove le file (7) del primo gruppo sono intercalate alle file (8) del secondo gruppo lungo una direzione trasversale (101), e dove i corpi di appoggio (5) del primo gruppo sono disposti sfalsati rispetto ai corpi di appoggio del secondo gruppo rispetto ad una direzione longitudinale (100) ortogonale a detta direzione trasversale (101).
2. Elemento (1) secondo la rivendicazione 1, dove i corpi di appoggio (5) di ciascuna fila (7, 8) sono tra loro tutti allineati rispetto alla direzione trasversale (101), dove detta pluralit? di gruppi consiste in detti primo e secondo gruppo di corpi di appoggio, preferibilmente aventi le rispettive file singolarmente alternate, e dove corpi di appoggio (5) appartenenti a gruppi differenti sono disposti tra loro longitudinalmente sfalsati di uno scostamento longitudinale pari a sostanzialmente met? di una lunghezza longitudinale dei corpi di appoggio.
3. Elemento (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, dove detto telaio (2) si sviluppa sostanzialmente su un piano comprendente la direzione longitudinale (100) e trasversale (101), dove detto telaio (2) ha una struttura reticolare comprendente elementi longiformi (10, 12) tra loro connessi in corrispondenza di nodi (11), dove detta struttura reticolare ? regolare, dove ciascun nodo (11) ? un punto di connessione tra almeno tre elementi longiformi (10, 12), e dove ciascun elemento longiforme (10, 12) ? rettilineo.
4. Elemento (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, dove ciascuna apertura passante (4) ? associata ad uno e un solo rispettivo corpo di appoggio (5), dove dette aperture passanti (4) sono tra loro tutte uguali e detti corpi di appoggio (5) sono fra loro tutti uguali, dove, in un piano verticale ortogonale a detta prima faccia (3) e comprendente la direzione longitudinale (100), ciascun corpo di appoggio (5) ha tra le due zone di attacco (6) uno sviluppo arcuato, preferibilmente con concavit? rivolta verso detto telaio (2) per almeno parte di detto sviluppo arcuato, dove ciascun corpo di appoggio (5) ha in pianta uno sviluppo prevalente lungo detta direzione longitudinale (100), dove dette due zone di attacco (6) sono disposte reciprocamente opposte lungo la direzione longitudinale (100), dove ciascun corpo di appoggio (5) ? attaccato a detto telaio solamente in corrispondenza di dette due zone di attacco (6), dove almeno una tra, o entrambe, porzioni di estremit? (13) del corpo di appoggio (5) ha/hanno in pianta forma trasversalmente rastremata, almeno muovendosi longitudinalmente dal corpo di appoggio al telaio, dove uno o pi? corpi di appoggio comprendono ciascuno una o pi? rispettive aperture passanti (14), preferibilmente longitudinalmente allungate, dove uno o pi? corpi di appoggio comprendono ciascuno una o pi? rispettive nervature (21), preferibilmente disposte su una faccia del rispettivo corpo di appoggio rivolta verso detto telaio (2), e dove dette una o pi? rispettive nervature (21) si sviluppano sostanzialmente parallelamente ad uno sviluppo prevalente del rispettivo corpo di appoggio.
5. Elemento (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, dove ciascuna apertura passante (4) ? delimitata da dette due zone di attacco (6) e da due rispettive porzioni di telaio congiungenti dette due zone di attacco (6) rispettivamente da parti opposte di detta apertura passante (4), dove ciascuna porzione di telaio comprende almeno parzialmente almeno due elementi longiformi (10, 12) non mutuamente paralleli, dove almeno uno dei due elementi longiformi (10, 12) ha sviluppo almeno parzialmente non parallelo a detta direzione longitudinale (100), dove detti almeno due elementi longiformi (10) di ciascuna porzione di telaio sono tra loro consecutivi, hanno sviluppo rettilineo e definiscono tra loro un angolo di raccordo (17) rivolto verso la rispettiva apertura passante (4), e dove detto angolo di raccordo (17) ? maggiore o uguale a 90?, e minore o uguale a 170?.
6. Elemento (1) secondo la rivendicazione 5, dove ciascuna apertura passante (4) ha, in pianta, una forma esagonale avente un asse di simmetria longitudinale e un asse di simmetria trasversale, dove detta forma esagonale ha sviluppo prevalente lungo la direzione longitudinale (100), dove ciascuna apertura ? delimitata da due primi elementi longiformi (12) a sviluppo sostanzialmente trasversale e comprendenti rispettivamente dette due zone di attacco (6), e da due coppie di secondi elementi longiformi (10) consecutivi, ciascuna coppia collegando detti due primi elementi longiformi (12) da parti opposte dell?apertura passante (4), dove ciascun primo elemento longiforme (12) ha due porzioni di estremit? trasversale lasciate libere dalla rispettiva zona di attacco (6), dove detti almeno due elementi longiformi (10) coincidono con detti secondi elementi longiformi (10), dove ciascuna porzione di telaio comprende per intero solamente detti almeno due elementi longiformi (10), dove ciascuno di detti almeno due elementi longiformi (10) ha sviluppo almeno parzialmente non parallelo a detta direzione longitudinale (100) e non parallelo nemmeno sostanzialmente a detta direzione trasversale (101), e dove ciascuna porzione di telaio comprende inoltre una rispettiva porzione di estremit? trasversale dei due primi elementi longiformi (12).
7. Elemento (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, dove ciascun corpo di appoggio (5) comprende due porzioni di estremit? (13) adiacenti rispettivamente a dette zone di attacco (6), dove, in un piano verticale ortogonale alla prima faccia (3) e comprendente la direzione longitudinale (100), ciascuna porzione di estremit? (13) di ciascun corpo di appoggio forma, con detta prima faccia (3) del telaio in corrispondenza della rispettiva zona di attacco (6), un rispettivo angolo di attacco (20) rivolto verso il rispettivo corpo di appoggio, detto angolo di attacco essendo maggiore o uguale a 0? e minore o uguale a 45?, preferibilmente minore o uguale a 30?.
8. Elemento (1) secondo la rivendicazione 7, dove ciascun corpo di appoggio (5), in detto piano verticale, ha sviluppo sinusoidale con detto angolo di attacco pari a 0?.
9. Strato ammortizzante (200) per pavimentazioni (201) comprendente una pluralit? di elementi (1) di strato ammortizzante secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, disposti affiancati l?uno all?altro.
10. Pavimentazione (201) comprendente:
- un substrato compatto (202);
- uno strato superficiale (203) disposto sopra il substrato e
- uno strato ammortizzante (200) per pavimentazioni secondo la rivendicazione 9 interposto tra il substrato (202) e lo strato superficiale (203), dove detta prima faccia (3) di ciascun elemento (1) di strato ammortizzante ? rivolta verso detto strato superficiale (203),
dove detto strato superficiale (203) comprende un tappeto in erba sintetica e un intaso granulare.
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