IT202100002762A1 - Kit per esecuzione di interventi di implantologia dentaria post-estrattiva - Google Patents

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IT202100002762A1
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dental
kit
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Tommaso Grandi
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J Dental Care Srl
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61CDENTISTRY; APPARATUS OR METHODS FOR ORAL OR DENTAL HYGIENE
    • A61C8/00Means to be fixed to the jaw-bone for consolidating natural teeth or for fixing dental prostheses thereon; Dental implants; Implanting tools
    • A61C8/0089Implanting tools or instruments
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61CDENTISTRY; APPARATUS OR METHODS FOR ORAL OR DENTAL HYGIENE
    • A61C1/00Dental machines for boring or cutting ; General features of dental machines or apparatus, e.g. hand-piece design
    • A61C1/08Machine parts specially adapted for dentistry
    • A61C1/082Positioning or guiding, e.g. of drills
    • A61C1/084Positioning or guiding, e.g. of drills of implanting tools

Description

Descrizione di Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo:
?KIT PER ESECUZIONE DI INTERVENTI DI IMPLANTOLOGIA DENTARIA POST-ESTRATTIVA?.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un kit per esecuzione di interventi di implantologia dentaria post-estrattiva.
Come noto, un impianto dentale ? sostanzialmente costituito da una vite che viene collocata all?interno dell?osso alveolare per sostituire un dente che viene estratto o ? mancante.
Ci? permette di fissare ad esso un moncone, comunemente noto come ?abutment?, sporgente esternamente alla cavit? e con funzione strutturale. Il moncone pu? essere di vari tipi ed ? eventualmente sostituibile in caso, per esempio, venga danneggiato.
Sul moncone, infine, viene applicata la corona dentale che sostituisce il dente mancante in aspetto e funzionalit?.
Con particolare riferimento alle operazioni di installazione dell?impianto subito dopo l?estrazione del dente (comunemente detto impianto postestrattivo o impianto immediato) ? noto l?uso di frese per la rimozione di parte dell?osso alveolare, ossia l?osso che circonda radialmente la cavit? alveolare lasciata vuota dal dente estratto, al fine di poter successivamente installare l?impianto dentale.
Tale operazione si rende necessaria allo scopo di poter garantire lo spazio sufficiente all?impianto per essere inserito all?interno dell?osso alveolare e, allo stesso tempo, per assicurarne l?introduzione con la corretta inclinazione.
L?impianto post-estrattivo non va infatti inserito seguendo l?inclinazione dell?alveolo dentario vuoto ma ? cruciale che venga inserito in posizione pi? palatale/linguale rispetto all?alveolo, per due motivi fondamentali:
- l?inclinazione dell?alveolo, soprattutto in area incisiva/premolare, ? vestibolare e, dunque, se le frese seguissero la conformazione naturale dell?alveolo dentario, ci? porterebbe a una perforazione vestibolare dell?osso alveolare con conseguente assenza di stabilit? dell?impianto post-estrattivo;
- un?inclinazione vestibolare dell?impianto pu? causare nell?arco di qualche mese dopo l?intervento una recessione dei tessuti duri e molli con esposizione dell?impianto e conseguente estetica della riabilitazione totalmente insoddisfacente.
A tal proposito, proprio per evitare le difficolt? e il rischio estetico suddetto, spesso si preferisce effettuare l?intervento di installazione dell?impianto anche svariati mesi dopo l?estrazione del dente per permettere, da un lato, il risanamento delle mucose, ma soprattutto, dall?altro, la ricostruzione e/o guarigione dell?osso alveolare necessaria per facilitare l?inserimento dell?impianto con la corretta inclinazione.
Una volta che il paziente si sottopone alla seconda seduta, infatti, si procede a preparare l?osteotomia per l?impianto con la corretta inclinazione mediante l?uso delle frese sopracitate.
Esse sono tipicamente di forma cilindrica a sezione costante, per cui lavorano in maniera uniforme lungo tutta la loro lunghezza asportando, sostanzialmente, la stessa quantit? di osso ovunque lungo l?osteotomia dell?osso alveolare.
In questo contesto risulta cruciale, evidentemente, asportare una quantit? di osso sufficiente affinch? l?impianto possa fisicamente entrare nella cavit?, ma allo stesso tempo non eccessiva in quanto, in questo caso, mancherebbe sufficiente osso per permettere un fissaggio solido e duraturo dell?impianto stesso.
Prassi comune ?, dunque, installare l?impianto dopo un tempo sufficiente, tempo nel quale nello spazio lasciato vuoto dall?estrazione dentaria possa riformarsi abbastanza osso da lavorare con la fresa, ed attendere a quel punto un ulteriore periodo, verosimilmente nell?ordine di tre-quattro mesi, per garantire la corretta integrazione dell?impianto stesso all?interno del corpo umano; solo a quel punto pu? essere definitivamente completato l?intervento attraverso l?applicazione della corona dentale sopra l?impianto. Tale prassi comune risulta tuttavia particolarmente problematica per il paziente, che non solo deve subire diversi interventi distribuiti su tempi relativamente dilatati (i.e. uno per l?estrazione dentaria, uno per il posizionamento dell?impianto ed uno per l?applicazione della corona dentale), ma si trova anche, proprio in virt? di questi tempi, a rimanere senza il dente a lungo, con ovvio discomfort funzionale ed estetico.
La morbidit? del trattamento implantare aumenta, cos? come la necessit? di assunzione di farmaci dovuta ai diversi interventi chirurgici.
Oltre a ci?, si tenga presente che la ricrescita dell?osso alveolare pu? risultare inconsistente e questo pu? andare a complicare l?intervento successivo.
? facile comprendere, dunque, che l?inserimento dell?impianto contestualmente all?estrazione del dente nella gi? citata tecnica chirurgica di implantologia dentaria post-estrattiva rappresenta oggi un trattamento potenzialmente molto pi? vantaggioso rispetto alla tecnica che, invece, prevede un primo intervento di estrazione ed un separato intervento di inserimento dell?impianto.
Tuttavia, la tecnica post-estrattiva di tipo tradizionale, eseguita con le frese di tipo noto, pu? far risultare le operazioni descritte particolarmente complesse all?operatore, che corre il rischio concreto di installare l?impianto in direzione vestibolare e non palatale/linguale come richiesto, con i conseguenti rischi connessi ad una cattiva inclinazione dello stesso. Scopo principale del presente trovato ?, dunque, quello di escogitare un kit per esecuzione di interventi di implantologia dentaria post-estrattiva che permetta di attuare migliorie, almeno parziali, ai suddetti inconvenienti. Altro scopo della presente invenzione ? quello di applicare tali migliorie nel contesto di una vasta serie di casistiche operatorie.
Infine, ulteriore scopo del presente trovato ? quello di escogitare un kit per esecuzione di interventi di implantologia dentaria post-estrattiva che consenta di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell?ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto.
Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dal presente kit per esecuzione di interventi di implantologia dentaria post-estrattiva avente le caratteristiche di rivendicazione 1.
Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un kit per esecuzione di interventi di implantologia dentaria post-estrattiva, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
la figura 1 ? una vista frontale del kit secondo il trovato;
la figura 2 ? una vista frontale, su scala ingrandita, di un particolare del kit secondo il trovato;
la figura 3 ? una vista frontale, su scala ingrandita, di un altro particolare del kit secondo il trovato;
la figura 4 ? una vista frontale, su scala ingrandita, di un altro particolare ancora del kit secondo il trovato;
le figure da 5 a 10 mostrano, in una successione di viste in sezione, il funzionamento del kit secondo il trovato.
Con particolare riferimento a tali figure, si ? indicato globalmente con 1 un kit per esecuzione di interventi di implantologia dentaria post-estrattiva. Il kit 1, in particolare, ? destinato ad essere impiegato a seguito di un intervento estrattivo di un dente, che porta all?esposizione della cavit? alveolare 2 ricavata nell?osso alveolare 3 di un paziente.
Il kit 1 comprende:
- una pluralit? di gruppi 4, 5, 6 di impianti dentali 7, ciascun gruppo 4, 5, 6 comprendendo almeno un perno filettato 8 avente un diametro caratteristico D1, D2, D3, il diametro caratteristico D1, D2, D3 di ciascun gruppo 4, 5, 6 di impianti dentali 7 essendo diverso dal diametro caratteristico D1, D2, D3 degli altri gruppi 4, 5, 6 di impianti dentali 7; e
- una pluralit? di frese dentali 18, 19, 20, ciascuna delle quali ? provvista di:
- almeno una porzione prossimale 11, collegabile ad uno strumento 22 per la messa in rotazione;
- almeno una porzione mediana lavorante 12, avente un diametro di riferimento d1, d2, d3 e atta alla rimozione di almeno una parte di osso alveolare 3;
- almeno una porzione distale non-lavorante 13, atta ad essere inserita, in uso, all?interno di una corrispondente porzione apicale 9 della cavit? alveolare 2 senza rimozione dell?osso alveolare 3; in cui ciascuna fresa dentale 18, 19, 20 corrisponde ad un gruppo di impianti dentali 7 e ha il relativo diametro di riferimento d1, d2, d3 che ? sostanzialmente combaciante col diametro caratteristico D1, D2, D3 del corrispondente gruppo 4, 5, 6 di impianti dentali 7.
Nella particolare forma di attuazione mostrata nelle figure, sono previsti: - un primo gruppo 4 di impianti dentali 7, composto da quattro impianti dentali 7, e una rispettiva prima fresa dentale 18;
- un secondo gruppo 5 di impianti dentali 7, composto da due impianti dentali 7, e una rispettiva seconda fresa dentale 19;
- un terzo gruppo 6 di impianti dentali 7, composto da un singolo impianto dentale 7, e una rispettiva terza fresa dentale 20.
Non si escludono, tuttavia, alternative forme di attuazione in cui il kit 1 comprende un differente numero di gruppi 4, 5, 6 (ad esempio due, quattro o cinque, ciascuno dei quali composto da un differente numero di impianti dentali 7) e un differente numero di frese dentali 18, 19, 20.
In ogni caso, ogni gruppo 4, 5, 6 ? contraddistinto dal fatto di comprendere impianti dentali 7 aventi tutti lo stesso diametro caratteristico D1, D2, D3. Il diametro caratteristico D1 del primo gruppo 4, ad esempio, ? compreso tra 3,5-3,9 mm, meglio ancora tra 3,6-3,8 mm, preferibilmente pari a 3,7 mm.
Il diametro caratteristico D2 del secondo gruppo 5, ad esempio, ? compreso tra 4,1-4,5 mm, meglio ancora tra 4,2-4,4 mm, preferibilmente pari a 4,3 mm.
Il diametro caratteristico D3 del terzo gruppo 6, ad esempio, ? compreso tra 4,8-5,2 mm, meglio ancora tra 4,9-5,1 mm, preferibilmente pari a 5 mm. Non si escludono, tuttavia, alternative forme di attuazione della presente invenzione in cui sia previsto un gruppo di impianti dentali 7 avente un diametro caratteristico differente da quelli citati e, ad esempio, compreso tra 3,0-3,4 mm, meglio ancora tra 3,1-3,3 mm, preferibilmente pari a 3,2 mm.
All?interno dello stesso gruppo 4, 5, 6, gli impianti dentali 7 si differenziano tra loro per via di altre caratteristiche, ad esempio di tipo geometrico, di forma, dimensione, materiale o altro.
Ad esempio, i perni filettati 8 hanno una lunghezza caratteristica L1, L2, L3, L4 e le lunghezze caratteristiche L1, L2, L3, L4 dei perni filettati 8 appartenenti a uno stesso gruppo 4, 5, 6 di impianti dentali 7 sono differenti tra loro.
In tal senso si fa notare che, nella forma di attuazione mostrata nelle figure, il primo gruppo 4 comprende:
- un impianto dentale 7 con perno filettato 8 avente una prima lunghezza caratteristica L1;
- un impianto dentale 7 con perno filettato 8 avente una seconda lunghezza caratteristica L2;
- un impianto dentale 7 con perno filettato 8 avente una terza lunghezza caratteristica L3;
- un impianto dentale 7 con perno filettato 8 avente una quarta lunghezza caratteristica L4.
Il secondo gruppo 5 comprende, invece:
- un impianto dentale 7 con perno filettato 8 avente la prima lunghezza caratteristica L1; e
- un impianto dentale 7 con perno filettato 8 avente la seconda lunghezza caratteristica L2.
Il terzo gruppo 6, infine, comprende un singolo impianto dentale 7 con perno filettato 8 avente la prima lunghezza caratteristica L1.
Le lunghezze caratteristiche L1, L2, L3, L4 sono scelte in base alle necessit? dello studio dentistico e del paziente.
A titolo di esempio, la prima lunghezza caratteristica L1 ? compresa tra 8-12 mm, meglio ancora tra 9-11 mm, preferibilmente pari a 10 mm.
La seconda lunghezza caratteristica L2 ? ad esempio compresa tra 9,5-13,5 mm, meglio ancora tra 10,5-12,5 mm, preferibilmente pari a 11,5 mm.
La terza lunghezza caratteristica L3 ? ad esempio compresa tra 11-15 mm, meglio ancora tra 12-14 mm, preferibilmente pari a 13 mm.
La quarta lunghezza caratteristica L4 ? ad esempio compresa tra 13-17 mm, meglio ancora tra 14-16 mm, preferibilmente pari a 15 mm.
Non si escludono, tuttavia, alternative forme di attuazione della presente invenzione in cui siano previsti impianti dentali 7 aventi una lunghezza caratteristica differente da quelli citati e, ad esempio:
- compresa tra 4-8 mm, meglio ancora tra 5-7 mm, preferibilmente pari a 6 mm;
- compresa tra 6-10 mm, meglio ancora tra 7-9 mm, preferibilmente pari a 8 mm;
- compresa tra 16-20 mm, meglio ancora tra 17-19 mm, preferibilmente pari a 18 mm;
- compresa tra 18-22 mm, meglio ancora tra 19-21 mm, preferibilmente pari a 20 mm;
Ogni gruppo 4, 5, 6 di impianti dentali 7 ? abbinato ad una corrispondente fresa dentale 18, 19, 20 avente un diametro di riferimento d1, d2, d3 che, come detto, ? sostanzialmente combaciante col diametro caratteristico D1, D2, D3 del corrispondente gruppo 4, 5, 6 di impianti dentali 7.
A questo proposito si specifica che, nell?ambito della presente trattazione, affermare che il diametro di riferimento d1, d2, d3 ? sostanzialmente combaciante col diametro caratteristico D1, D2, D3 significa che il diametro di riferimento d1, d2, d3 ? coincidente o di poco inferiore al diametro caratteristico D1, D2, D3, ad esempio pi? piccolo di 0,1-0,3 mm. I perni filettati 8, infatti, sono destinati ad essere avvitati nell?osso alveolare 3 all?interno dello spazio ricavato dalla corrispondente fresa dentale 18, 19, 20 e il fatto che il diametro di riferimento d1, d2, d3 sia di poco inferiore al diametro caratteristico D1, D2, D3 permette ai perni filettati 8 di autofilettarsi nell?osso alveolare 3 e garantire un accoppiamento stabile.
In questo senso, il diametro di riferimento d1 della prima fresa dentale 18, ad esempio, ? compreso tra 3,4-3,8 mm, meglio ancora tra 3,5-3,7 mm, preferibilmente pari a 3,6 mm.
Il diametro di riferimento d2 della seconda fresa dentale 19, ad esempio, ? compreso tra 3,9-4,3 mm, meglio ancora tra 4,0-4,2 mm, preferibilmente pari a 4,1 mm.
Il diametro di riferimento d3 della terza fresa dentale 20, ad esempio, ? compreso tra 4,6-5,0 mm, meglio ancora tra 4,7-4,9 mm, preferibilmente pari a 4,8 mm.
Non si escludono, tuttavia, alternative forme di attuazione della presente invenzione in cui siano previste frese dentali aventi un diametro di riferimento differente da quelli citati e, ad esempio, compreso tra 2,9-3,3 mm, meglio ancora tra 3,0-3,2 mm, preferibilmente pari a 3,1 mm.
Passando ora a descrivere le frese dentali 18, 19, 20, si nota che la porzione prossimale 11, la porzione mediana lavorante 12 e la porzione distale nonlavorante 13 di ciascuna fresa dentale 18, 19, 20 sono disposte in successione e allineate lungo un asse A (asse della fresa), che coincide con l?asse di rotazione attorno al quale la fresa dentale 18, 19, 20 viene ruotata mediante lo strumento 22 (ad esempio un trapano da dentista).
A questo proposito ? bene specificare che, nell?ambito della presente trattazione, il termine ?prossimale? e il termine ?distale? sono utilizzati con riferimento alla posizione di un componente rispetto allo strumento 22; pertanto, la porzione prossimale 11 rappresenta un segmento delle frese dentali 18, 19, 20 che, in uso, ? destinato ad essere collocato pi? vicino allo strumento 22, mentre la porzione distale non-lavorante 13 rappresenta un segmento delle frese dentali 18, 19, 20 che, in uso, ? destinato a rimane pi? lontano dallo strumento 22.
La porzione prossimale 11 di ciascuna fresa dentale 18, 19, 20 consiste, ad esempio, in un gambo provvisto di una estremit? prossimale 23 sagomata per essere accoppiata con lo strumento 22.
La porzione mediana lavorante 12 di ciascuna fresa dentale 18, 19, 20 comprende almeno un primo tratto 24 di forma sostanzialmente a cilindro retto e almeno un secondo tratto 25 di forma sostanzialmente a tronco di cono.
Convenientemente, il primo tratto 24 ? in posizione prossimale rispetto al secondo tratto 25; in altre parole il primo tratto 24 ? collegato alla porzione prossimale 11 da un lato e al secondo tratto 25 dal lato opposto, mentre la porzione mediana lavorante 12 ? collegata al primo tratto 24 da un lato e alla porzione distale non-lavorante 13 dall?altro lato.
Preferibilmente, il secondo tratto 25 a tronco di cono ha sezione decrescente nel senso di avvicinamento alla porzione distale non-lavorante 13; in altre parole il diametro del tronco di cono ? massimo in corrispondenza del primo tratto 24 e minimo in corrispondenza della porzione distale non-lavorante 13.
Il diametro di riferimento d1, d2, d3 di ciascuna fresa dentale 18, 19, 20 corrisponde al diametro del rispettivo primo tratto 24, che coincide con il diametro maggiore del secondo tratto 25.
Non si escludono, tuttavia, alternative forme di attuazione della presente invenzione in cui la porzione mediana lavorante 12 abbia confermazione differente e, ad esempio, presenti anche il primo tratto 24 di forma troncoconica.
La porzione mediana lavorante 12 comprende, inoltre, una pluralit? di elementi di taglio diamantati disposti sulla superficie di almeno uno dei tratti 24, 25.
Non si escludono, comunque, soluzioni realizzative differenti in cui, invece degli elementi di taglio diamantati, siano previste lame elicoidali o taglienti diritti.
La porzione mediana lavorante 12 ? provvista di marcature di riferimento 27 disposte sulla superficie del primo tratto 24.
Le marcature di riferimento 27 comprendono almeno una tacca di profondit? 28 corrispondente ad almeno una specifica lunghezza caratteristica L1, L2, L3, L4 di almeno uno dei perni filettati 8.
Nell?ambito della presente trattazione, affermare che la tacca di profondit? 28 corrisponde ad una lunghezza caratteristica L1, L2, L3, L4 significa che la distanza della tacca di profondit? 28 da una estremit? libera 29 della porzione distale non-lavorante 13 (che rappresenta, in pratica, la punta della fresa dentale 18, 19, 20 ossia il punto che ? collocato a maggiore distanza dalla porzione prossimale 11) ? pari ad una lunghezza caratteristica L1, L2, L3, L4.
Utilmente, ciascuna marcatura di riferimento 27 comprende due tacche di profondit? 28, che corrispondono ai bordi della marcatura di riferimento 27, una distale e una prossimale, che sono disposte circonferenzialmente lungo tutta la superficie del primo tratto 24.
Prevedendo due marcature di riferimento 27, ? possibile individuare quattro bordi e quindi quattro tacche di profondit? 28 disposte a distanze differenti, una per ciascuna delle quattro lunghezze caratteristiche L1, L2, L3, L4. Non si escludono, tuttavia, alternative forme di realizzazione della presente invenzione in cui ? prevista una sola marcatura di riferimento 27 e, quindi, due tacche di profondit? 28, oppure marcature di riferimento 27 e tacche di profondit? 28 di diverso tipo.
La porzione distale non-lavorante 13 ha forma sostanzialmente a tronco di cono e ha sezione decrescente nel senso di allontanamento dalla porzione mediana lavorante 12; in altre parole il diametro del tronco di cono della porzione distale non-lavorante 13 ? massimo in prossimit? del secondo tratto 25 e minimo in corrispondenza dell?estremit? libera 29 della porzione distale non-lavorante 13.
Sono possibili, comunque, forme realizzative differenti in cui, ad esempio, la porzione distale non-lavorante 13 ha forma sostanzialmente di cilindro retto.
La porzione distale non-lavorante 13 comprende almeno una superficie laterale liscia 30 atta ad essere posta in contatto di scivolamento con l?osso alveolare 3.
In altre parole, la superficie laterale liscia 30 ? sprovvista di elementi di taglio e quindi scivola sulla cavit? alveolare 2 senza asportare osso alveolare 3.
La lunghezza complessiva L5 delle frese dentali 18, 19, 20, ossia la distanza tra l?estremit? prossimale 23 e l?estremit? libera 29, ? uguale per tutte le frese e, a titolo di esempio, ? compresa tra 30-38 mm, meglio ancora tra 32-36 mm, preferibilmente pari a 34 mm.
Il funzionamento del presente trovato ? il seguente.
Si seleziona, fra le varie possibilit? del kit 1 (figure 1-4), una fresa dentale 18, 19, 20 scelta in base alle specifiche tecniche dell?impianto dentale 7 da inserire nella cavit? alveolare 2.
In un?unica seduta dentistica si procede dunque ad estrarre il dente, cos? da esporre la cavit? alveolare 2 (figura 5), e ad effettuare un foro preparativo 31 nell?estremit? apicale 9, con una fresa tradizionale non mostrata nelle figure, nella sede dove ? previsto il futuro inserimento dell?impianto dentale (figura 6).
La fresa dentale 18, 19, 20 viene quindi posta all?interno della cavit? alveolare 2, con la porzione distale non-lavorante 13 inserita all?interno del foro preparativo; in questa posizione l?asse A della fresa dentale 18, 19, 20 ? disposto lungo una prima direzione B1 (figura 7).
Lo strumento 22 al quale ? collegata la porzione prossimale 11 della fresa dentale 18, 19, 20 viene quindi azionato elettricamente e la fresa stessa 18, 19, 20 ? dunque posta in rotazione rispetto al proprio asse A.
Il dentista pu? dunque iniziare ad asportare parte dell?osso alveolare 3, in particolare in direzione palatale/linguale, attraverso delicati movimenti di oscillazione della fresa dentale 18, 19, 20 utilizzando la porzione distale non-lavorante13 inserita nel foro preparativo 31 come un fulcro di rotazione F. Asportando l?osso palatale/linguale con questi movimenti oscillanti si determina la formazione di una doccia nell?osso delle dimensioni precise per alloggiare l?impianto con l?inclinazione corretta. In altre parole, l?asse A della fresa dentale 18, 19, 20 viene spostato dalla prima direzione B1 ad una seconda direzione B2 ruotata attorno al fulcro di rotazione F (figura 8).
In questo modo il dentista non ? costretto a lavorare a sbalzo come con le frese tradizionali, ossia in una condizione in cui l?asportazione dell?osso alveolare 3, in direzione palatale/linguale, dipende esclusivamente dalla sua capacit? manuale di movimentare lo strumento 22 senza l?ausilio di punti di riferimento; con le frese dentali 18, 19, 20 del kit 1 secondo l?invenzione, invece, si pu? utilizzare l?estremit? libera 29 delle frese dentali 18, 19, 20 come fulcro di rotazione F e i movimenti del dentista risultano pi? guidati e, dunque, pi? facili e riproducibili.
Tale operazione viene resa possibile dal fatto che la porzione distale 13 ? non-lavorante, ossia prevede la superficie laterale liscia 30 che, disposta in almeno parziale contatto di scivolamento con il foro preparativo 31, permette alla fresa dentale 18, 19, 20 di lavorare selettivamente asportando solo la parte dell?osso alveolare 3 che entra in contatto con la porzione mediana lavorante 12.
Complessivamente, dunque, ci? permette di effettuare l?intervento evitando che l?osso alveolare 3 venga eroso nella sua zona pi? profonda, cruciale nell?assicurare una buona stabilit? dell?impianto dentale 7; in questo modo l?osteotomia risulta selettiva solo in una zona Z dell?osso alveolare 3 facilmente lavorabile grazie all?uso dell?estremit? libera 29 a mo? di fulcro di rotazione F e pu? essere effettuata immediatamente dopo l?estrazione dentale (figura 9).
La porzione distale dell?osteotomia rimane, dunque, dello stesso diametro del foro preparativo 31, mentre con i movimenti oscillanti si determina la formazione di una doccia sulla parete ossea palatale/linguale di diametro congruo per consentire l?alloggiamento dell?impianto prescelto.
Le marcature di riferimento 27, inoltre, guidano l?operatore durante l?asportazione dell?osso alveolare 3 permettendogli di lavorare un tratto corrispondente ad una specifica lunghezza caratteristica L1, L2, L3, L4 decisa in base all?impianto dentale 7 prescelto.
Una volta creato uno spazio sufficiente in direzione palatale/linguale, si procede ad applicare l?impianto dentale 7 in sede (figura 10).
Terminata l?operazione, al paziente viene quindi chiesto di aspettare un periodo di tempo variabile nel quale l?impianto dentale 7 possa essere osteointegrato e sottoporsi successivamente ad una seconda seduta nella quale gli possa venire installato il moncone e la corona dentale sostitutiva. Dopo quest?ultima fase e pochi mesi di terapia, il paziente ha definitivamente terminato il proprio percorso di guarigione e dispone di un dente sostitutivo perfettamente funzionante.
Si ? in pratica constatato come l?invenzione descritta raggiunga gli scopi proposti.
Si sottolinea, in particolare, il fatto che la peculiare costruzione delle frese dentali secondo il trovato permette all?operatore di eseguire l?asportazione dell?osso alveolare palatale/linguale in modo selettivo, annullando il rischio di posizionare l?impianto post-estrattivo con un?inclinazione vestibolare sbagliata e, al contempo, mantenendo un?elevata stabilit? dell?impianto nel suo posizionamento.
Ci? permette di installare l?impianto in sicurezza nella stessa seduta nella quale viene estratto il dente, evitando al paziente lunghi periodi di attesa e conseguente disagio estetico e funzionale.
Oltre a ci?, le varie specifiche tecniche che contraddistinguono i numerosi impianti dentali e le frese dentali del kit secondo il presente trovato permettono di operare in una pluralit? di condizioni ed esigenze sanitarie differenti, consentendo contestualmente al paziente una guarigione pi? rapida e pi? sicura.
? facile comprendere, pertanto, come il kit per esecuzione di interventi di implantologia dentaria post-estrattiva del presente trovato rappresenti una soluzione pi? efficace e versatile rispetto alla tecnica nota.

Claims (10)

RIVENDICAZIONI
1) Kit (1) per esecuzione di interventi di implantologia dentaria postestrattiva, caratterizzato dal fatto che comprende:
- una pluralit? di gruppi (4, 5, 6) di impianti dentali (7), ciascun gruppo (4, 5, 6) comprendendo almeno un perno filettato (8) avente un diametro caratteristico (D1, D2, D3), il diametro caratteristico (D1, D2, D3) di ciascuno di detti gruppi (4, 5, 6) di impianti dentali (7) essendo diverso dal diametro caratteristico (D1, D2, D3) degli altri gruppi (4, 5, 6) di impianti dentali (7); e
- una pluralit? di frese dentali (18, 19, 20), ciascuna delle quali ? provvista di:
- almeno una porzione prossimale (11), collegabile ad uno strumento per la messa in rotazione;
- almeno una porzione mediana lavorante (12), avente un diametro di riferimento (d1, d2, d3) e atta alla rimozione di almeno una parte di osso alveolare (3);
- almeno una porzione distale non-lavorante (13), atta ad essere inserita, in uso, all?interno di una corrispondente porzione apicale (9) di una cavit? alveolare (2) senza rimozione dell?osso alveolare (3);
in cui ciascuna di dette frese dentali (18, 19, 20) corrisponde ad uno di detti gruppi (4, 5, 6) di impianti dentali (7) e ha detto diametro di riferimento (d1, d2, d3) che ? sostanzialmente combaciante col diametro caratteristico (D1, D2, D3) del corrispondente gruppo (4, 5, 6) di impianti dentali (7).
2) Kit (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti perni filettati (8) hanno una lunghezza caratteristica (L1, L2, L3, L4), le lunghezze caratteristiche (L1, L2, L3, L4) dei perni filettati (8) appartenenti a uno stesso gruppo (4, 5, 6) di impianti dentali (7) essendo differenti tra loro.
3) Kit (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta porzione mediana lavorante (12) comprende almeno un primo tratto (24) di forma sostanzialmente a cilindro retto.
4) Kit (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta porzione mediana lavorante (12) comprende almeno un secondo tratto (25) di forma sostanzialmente a tronco di cono.
5) Kit (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta porzione mediana lavorante (12) comprende una pluralit? di elementi di taglio diamantati disposti sulla superficie di almeno uno di detti tratti.
6) Kit (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta porzione mediana lavorante (12) ? provvista di marcature di riferimento (27) disposte sulla superficie di detto primo tratto (24).
7) Kit (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che dette marcature di riferimento (27) comprendono almeno una tacca di profondit? (28) corrispondente ad una specifica lunghezza caratteristica (L1, L2, L3, L4) di almeno uno di detti perni filettati (8).
8) Kit (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta porzione distale non-lavorante (13) ha forma sostanzialmente a tronco di cono.
9) Kit (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta porzione distale non-lavorante (13) ha sezione decrescente nel senso di allontanamento da detta porzione mediana lavorante (12).
10) Kit (1) secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta porzione distale non-lavorante (13) comprende almeno una superficie laterale liscia (30) atta ad essere posta in contatto di scivolamento con detto osso alveolare (3).
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US20060210949A1 (en) * 2003-03-13 2006-09-21 Hans Stoop Pilot drill, step drill, and drill set for dental implant technology
KR101172499B1 (ko) * 2010-09-08 2012-08-10 송영완 하이브리드 임플란트 드릴
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