IT202100000947A1 - Dispositivo odontoiatrico - Google Patents

Dispositivo odontoiatrico Download PDF

Info

Publication number
IT202100000947A1
IT202100000947A1 IT102021000000947A IT202100000947A IT202100000947A1 IT 202100000947 A1 IT202100000947 A1 IT 202100000947A1 IT 102021000000947 A IT102021000000947 A IT 102021000000947A IT 202100000947 A IT202100000947 A IT 202100000947A IT 202100000947 A1 IT202100000947 A1 IT 202100000947A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
constraint
main axis
configuration
expandable
expandable device
Prior art date
Application number
IT102021000000947A
Other languages
English (en)
Inventor
Edoardo Emanuele Di
Daniele Massano
Original Assignee
Edoardo Emanuele Di
Maet Sagl
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Edoardo Emanuele Di, Maet Sagl filed Critical Edoardo Emanuele Di
Priority to IT102021000000947A priority Critical patent/IT202100000947A1/it
Publication of IT202100000947A1 publication Critical patent/IT202100000947A1/it

Links

Classifications

    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61CDENTISTRY; APPARATUS OR METHODS FOR ORAL OR DENTAL HYGIENE
    • A61C8/00Means to be fixed to the jaw-bone for consolidating natural teeth or for fixing dental prostheses thereon; Dental implants; Implanting tools
    • A61C8/0048Connecting the upper structure to the implant, e.g. bridging bars
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61CDENTISTRY; APPARATUS OR METHODS FOR ORAL OR DENTAL HYGIENE
    • A61C13/00Dental prostheses; Making same
    • A61C13/225Fastening prostheses in the mouth
    • A61C13/265Sliding or snap attachments
    • A61C13/2656Snap attachments
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61CDENTISTRY; APPARATUS OR METHODS FOR ORAL OR DENTAL HYGIENE
    • A61C8/00Means to be fixed to the jaw-bone for consolidating natural teeth or for fixing dental prostheses thereon; Dental implants; Implanting tools
    • A61C8/0048Connecting the upper structure to the implant, e.g. bridging bars
    • A61C8/005Connecting devices for joining an upper structure with an implant member, e.g. spacers
    • A61C8/0062Catch or snap type connection
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61CDENTISTRY; APPARATUS OR METHODS FOR ORAL OR DENTAL HYGIENE
    • A61C8/00Means to be fixed to the jaw-bone for consolidating natural teeth or for fixing dental prostheses thereon; Dental implants; Implanting tools
    • A61C8/0048Connecting the upper structure to the implant, e.g. bridging bars
    • A61C8/005Connecting devices for joining an upper structure with an implant member, e.g. spacers
    • A61C8/0065Connecting devices for joining an upper structure with an implant member, e.g. spacers with expandable or compressible means
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61CDENTISTRY; APPARATUS OR METHODS FOR ORAL OR DENTAL HYGIENE
    • A61C8/00Means to be fixed to the jaw-bone for consolidating natural teeth or for fixing dental prostheses thereon; Dental implants; Implanting tools
    • A61C8/0081Magnetic dental implant retention systems

Landscapes

  • Health & Medical Sciences (AREA)
  • Animal Behavior & Ethology (AREA)
  • Dentistry (AREA)
  • Epidemiology (AREA)
  • Life Sciences & Earth Sciences (AREA)
  • Oral & Maxillofacial Surgery (AREA)
  • General Health & Medical Sciences (AREA)
  • Public Health (AREA)
  • Veterinary Medicine (AREA)
  • Orthopedic Medicine & Surgery (AREA)
  • Endoscopes (AREA)
  • Eye Examination Apparatus (AREA)
  • Dental Tools And Instruments Or Auxiliary Dental Instruments (AREA)

Description

DESCRIZIONE
DISPOSITIVO ODONTOIATRICO
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo odontoiatrico del tipo precisato nel preambolo della prima rivendicazione.
In particolare, la presente invenzione ha per oggetto un dispositivo odontoiatrico in uso su utenti che necessitano di protesi dentarie e che ? collocato sia nell?ambito della tecnica di implantologia con protesi di tipo fisso, sia nell?ambito dell?implantologia con protesi mobili.
Come noto, in ambito odontoiatrico, le protesi sono atte a riabilitare morfofunzionalmente le arcate dentali con edentule singole multiple o totali.
In particolare, in ambito odontoiatrico, la protesi fissa pu? essere cementata al moncone avvitato all?impianto osteointegrato, ma pu? anche essere avvitata direttamente allo stesso impianto.
La protesi fissa su impianti, a partire dagli anni ottanta, ossia da quando esiste la moderna implantologia con gli studi di Branemark, non ? sostanzialmente mai stata modificata mantenendo il vincolo di fissaggio, tramite cementazione o avvitamento, con appoggio esclusivamente implantare ed assolutamente non gengivale.
La tecnica nota descritta comprende alcuni importanti inconvenienti.
L?attuale tecnica di fissaggio di parti protesiche avvitate o cementate presentano alcune criticit? di tipo operativo. Infatti, essa spesso non permette all?operatore una agevole rimozione delle strutture protesiche fissate agli impianti in quanto, al fine di smontare un dente cementato al moncone avvitato all?impianto, bisogna usare degli estrattori configurati per martellare la parte protesica causando, a volte, la frattura della stessa protesi e provocando quindi un danno consistente.
Con particolare riferimento alla tecnica con protesi di tipo fisso implantare del tipo all-on-four, sebbene a partire da Branemark a Mal? siano cambiate le tecniche di inserimenti degli impianti, i metodi di fissaggio delle protesi agli impianti sono rimasti invariati e, nella fattispecie, sostanzialmente realizzati tramite giunzioni meccaniche a vite.
Pertanto, le protesi altres? note come Toronto, non solo non hanno avuto una evoluzione effettiva, ma sono rimaste legate ai vecchi inconvenienti.
Nel dettaglio, le protesi di tipo all-on-four non consentono all?utente di avere un adeguata igiene domiciliare, portando spesso a perimplantiti che causano la perdita dei pilastri implantari.
Inoltre, da un punto di vista odontoiatrico, il fissaggio della protesi all-on-four viene universalmente eseguito con microviti di titanio che, a causa dello sforzo meccanico a cui sono sottoposte, spesso si spaccano creando problematiche notevoli al clinico e, conseguentemente, al paziente o utente.
Inoltre, tale riabilitazione protesica induce l?utente a recarsi in clinica ogni sei mesi a scopi manutentivi. Gli apparati noti allo stato della tecnica attuale devono, infatti, essere disassemblati in maniera tale da svincolare la protesi e poterla detergere soprattutto in riferimento alle zone a cui per l?utente ? impossibile arrivare.
In tali zone, se non viene svolta una corretta e tempestiva manutenzione, spesso si osservano infiammazioni perimplantari dovute, ad esempio, ad accumuli di cibo, placca e tartaro.
Tali inconvenienti sono, pertanto, connessi al fatto che l?utente non pu? rimuovere da solo la protesi ma ha bisogno di un odontoiatra specializzato con l?ulteriore conseguenza che, in caso di rottura meccanica della protesi, la vita dell?utente ? condizionata, dovendo il medesimo rivolgersi ad una struttura specializzata.
Da tale necessit? sorgono disagi sia all?utente che si trova condizionato nella propria quotidianit? e sia agli operatori che devono affrontare urgenze nell?immediato. Sono, tuttavia, noti dispositivi che implementano particolari accoppiamenti tra la protesi dentaria ed impianto. In particolare, alcuni dispositivi includono accoppiamenti di tipo magnetico atti a consentire l?accoppiamento ed il disaccoppiamento della protesi dall?impianto applicando una forza di separazione pre-determinata, oppure applicando strumenti esterni che annullino la forza di attrazione magnetica.
Tra i vari dispositivi che adottano soluzioni pi? complicate ? presente il dispositivo descritto nel brevetto US-B-6171107. Quest?ultimo descrive sostanzialmente un impianto su cui pu? essere alloggiata una protesi di un dente sagomata come la porzione di accoppiamento dell?impianto, in cui l?impianto include due cursori alloggiati all?interno di guide e spinti verso l?estero attraverso delle molle. La protesi include, quindi, delle cavit? atte ad alloggiare almeno parte dei cursori. Sostanzialmente, pertanto, l?accoppiamento viene realizzato dalla forza di repulsione realizzata dalle molle che spingono i cursori dentro le cavit? realizzate nella protesi.
Anche i dispositivi appena descritti hanno degli importanti inconvenienti.
Nei dispositivi che includono accoppiamenti magnetici puri, i magneti devono essere realizzati con geometrie particolari al fine di stabilizzare la protesi sull?impianto. Inoltre, la forza magnetica di accoppiamento deve essere molto elevata dato che la dentatura pu? essere sopposta a carichi elevati durante, ad esempio, la masticazione.
Per quanto riguarda il dispositivo descritto nel brevetto US-B-6171107 i suddetti inconvenienti sono sostanzialmente risolti dal fatto che i cursori esercitano il blocco della protesi in direzione parallela alla gengiva. Tuttavia, sono presenti altri importanti inconvenienti.
In particolare, la protesi deve essere necessariamente scavata per consentire il contenimento della porzione di impianto atta a realizzare l?accoppiamento. Inoltre, la protesi deve includere delle ulteriori cavit? atte a consentire l?alloggiamento dei cursori. Queste caratteristiche implicano degli elevati tempi e costi di lavorazione. Inoltre, il fatto di includere molle di dimensioni estremamente ridotte comporta non solo dei costi elevati per la produzione delle protesi, ma anche una pi? elevata probabilit? di rottura del dispositivo.
L?inconveniente maggiore ?, tuttavia, dato dal fatto che sia per l?accoppiamento che per il disaccoppiamento ? necessario affiancare sul lato anteriore e posteriore della protesi due magneti che consentano di risolvere il vincolo realizzato dalle molle. Sostanzialmente, infatti, i cursori sono magnetizzati cosicch?, quando avvicinati a magneti esterni, possano essere sottoposti ad una forza magnetica opposta e superiore alla forza elastica della molla. In questo modo i cursori possono essere arretrati entro le proprie guide rimuovendo il vincolo tra protesi e impianto.
Pertanto, tali accorgimenti implicano che il dispositivo descritto nel brevetto US-B-6171107 impedisca l?accoppiamento e disaccoppiamento di protesi e impianto in tempi rapidi. Sostanzialmente, in questo senso, tra gli inconvenienti del dispositivo sono presenti ancora gli inconvenienti noti per le comuni connessioni meccaniche in termini di manutenzione.
La protesi odontoiatrica o dentale mobile ?, invece, generalmente costituita da una arcata dentaria parziale o completa configurata per essere agganciata su perni intraossei in maniera usualmente meccanica.
Tali protesi, altres? note come overdenture, hanno l?importante inconveniente di essere talvolta difficili da rimuovere o, viceversa, di distaccarsi senza preavviso a fronte di sollecitazioni troppo elevate.
Per cercare di ovviare a tali inconvenienti e per rendere rapido l?assemblaggio e disassemblaggio della protesi overdenture, sono stati sviluppati alcuni particolari dispositivi.
I documenti brevettuali DE-A-3431190, DE-U-8803488 e US-A-4911640 descrivono dei dispositivi odontoiatrici mobili includenti meccanismi di accoppiamento magnetici.
Tali meccanismi si avvalgono sostanzialmente di un accoppiamento dato dalla forza di attrazione magnetica in collaborazione con gli spallamenti della protesi mobile ed eventualmente elementi aggiuntivi quali molle od altro.
Tuttavia, nessuno di questi dispositivi consente di realizzare un accoppiamento stabile e ben saldo, capace di evitare il distacco indesiderato della protesi mobile in situazioni in cui la protesi stessa ? sottoposta a sollecitazioni elevate.
Pertanto, i meccanismi descritti non sono vantaggiosi al punto da poter consentire una efficiente e sicura sostituzione degli incastri meccanici tipici delle comuni protesi mobili o possono presentare sostanzialmente degli inconvenienti molto simili.
In aggiunta, le protesi removibili che adottano soluzioni convenzionali, includenti dei perni atti a consentire il vincolo di calotte o guarnizioni gommate, sono spesso soggette a rotture o necessitano di una elevata manutenzione per assicurarne il mantenimento di una elevata efficienza.
In questa situazione il compito tecnico alla base della presente invenzione ? ideare un dispositivo odontoiatrico in grado di ovviare sostanzialmente ad almeno parte degli inconvenienti citati.
Nell'ambito di detto compito tecnico ? un importante scopo dell'invenzione ottenere un dispositivo odontoiatrico che presenti una soluzione di fissaggio della protesi dentaria evoluto rispetto alle tecniche note insegnate a partire da Branemark a Mal?. In particolare, ? importante che il suddetto compito tecnico venga risolto consentendo di realizzare un dispositivo che descrive una struttura relativamente semplice, che sia molto stabile e che riduca il numero di componenti necessari alla realizzazione dello stesso.
Un altro importante scopo dell'invenzione ? realizzare un dispositivo odontoiatrico che consenta un agevole assemblaggio e disassemblaggio delle protesi dentarie dai pilastri implantari o strutture similari od anche dalle cavit? intraossee stesse. In conseguenza di quanto detto, un ulteriore scopo dell?invenzione ? realizzare un dispositivo che consenta ad un utente di rimuovere in totale autonomia le protesi a scopi manutentivi, mantenendo la stessa efficacia funzionale della protesi fissa. Pertanto, un ulteriore scopo dell?invenzione ? ottenere un dispositivo odontoiatrico che riduca le complicazioni dovute alle emergenze inerenti alle eventuali rotture od infezioni derivanti dall?uso della tecnica nota.
In conclusione, un ulteriore compito dell?invenzione ? realizzare un dispositivo odontoiatrico le cui caratteristiche peculiari possano equivalentemente essere adottate in diverse configurazioni, che coinvolgano gli accoppiamenti di diverse parti delle protesi e che siano efficientemente adottabili sia per le protesi fisse, sia per le protesi mobili.
Il compito tecnico e gli scopi specificati sono raggiunti da un dispositivo odontoiatrico come rivendicato nella annessa rivendicazione 1.
Le caratteristiche ed i vantaggi dell?invenzione sono di seguito chiariti dalla descrizione dettagliata di esecuzioni preferite dell?invenzione, con riferimento agli uniti disegni, nei quali:
la Fig. 1a mostra una vista in sezione longitudinale di un dispositivo odontoiatrico secondo l?invenzione in una prima forma di realizzazione in configurazione di riposo in cui la prima porzione ? vincolata su di una porzione ossea ed in cui il congegno dilatabile ? espandibile, comprende due elementi magnetici che si attraggono, il cursore ? costituito da uno stelo includente l?ostacolo in corrispondenza dell?estremo libero, ed in cui l?ostacolo ? atto ad aprire il congegno dilatabile in opposizione alla forza magnetica realizzata dagli elementi magnetici;
la Fig. 1b illustra una vista in sezione longitudinale del dispositivo odontoiatrico di Fig.1a tra la configurazione di riposo e la configurazione di vincolo cui il congegno dilatabile ? espanso dal cursore ed il cursore si avvicina al fondo corsa lungo l?asse principale;
la Fig.1c ? una vista in sezione longitudinale del dispositivo odontoiatrico di Fig. 1a in configurazione di vincolo in cui il congegno dilatabile ? nuovamente retratto grazie alla forza magnetica ed il cursore ? giunto al fondo corsa lungo l?asse principale in maniera tale che l?ostacolo possa opporsi alla traslazione reciproca;
la Fig. 2a rappresenta una vista in sezione longitudinale di un dispositivo odontoiatrico secondo l?invenzione in una seconda forma di realizzazione in configurazione di riposo in cui la seconda porzione ? vincolata ad un dente;
la Fig. 2b mostra una vista in sezione longitudinale del dispositivo odontoiatrico di Fig.2a tra la configurazione di riposo e la configurazione di vincolo;
la Fig. 2c illustra una vista in sezione longitudinale del dispositivo odontoiatrico di Fig.2a in configurazione di vincolo;
la Fig.3a ? una vista in sezione longitudinale di un dispositivo odontoiatrico secondo l?invenzione in una terza forma di realizzazione tra la configurazione di riposo e la configurazione di vincolo in cui l?ostacolo ? disposto sullo stelo ed ? atto ad inserirsi in cavit? disposte sul congegno dilatabile;
la Fig. 3b rappresenta una vista in sezione longitudinale del dispositivo odontoiatrico di Fig.3a in configurazione di vincolo in cui l?ostacolo ? inserito nelle cavit?;
la Fig. 4a mostra una vista in sezione longitudinale di un dispositivo odontoiatrico secondo l?invenzione in una quarta forma di realizzazione tra la configurazione di riposo e la configurazione di vincolo in cui l?ostacolo ? disposto sugli elementi del congegno dilatabile ed ? atto ad inserirsi nella cavit? disposta sullo stelo del cursore;
la Fig. 4b illustra una vista in sezione longitudinale del dispositivo odontoiatrico di Fig.4a in configurazione di vincolo in cui l?ostacolo ? inserito nella cavit?;
la Fig. 5 ? una vista in sezione longitudinale di un dispositivo odontoiatrico secondo l?invenzione in una quinta forma di realizzazione tra la configurazione di riposo e la configurazione di vincolo in cui uno solo degli elementi del congegno dilatabile ? mobile nella guida;
la Fig. 6 rappresenta una vista in sezione longitudinale di un dispositivo odontoiatrico secondo l?invenzione in una sesta forma di realizzazione in configurazione di vincolo in cui uno solo degli elementi del congegno dilatabile ? mobile nella guida ed in cui l?elemento mobile comprende una pluralit? di ostacoli atti ad inserirsi in una pluralit? di cavit? disposte sullo stelo;
la Fig. 7a mostra una vista in sezione longitudinale di un dispositivo odontoiatrico secondo l?invenzione in una settima forma di realizzazione in configurazione di riposo in cui il congegno dilatabile ? retraibile, comprende due elementi magnetici che si respingono, il cursore ? costituito da una parete anulare comprendente l?ostacolo in corrispondenza della base libera, ed in cui l?ostacolo ? atto a chiudere il congegno dilatabile in opposizione alla forza magnetica realizzata dagli elementi magnetici;
la Fig. 7b illustra una vista in sezione longitudinale del dispositivo odontoiatrico di Fig.7a tra la configurazione di riposo e la configurazione di vincolo in cui l?ostacolo spinge gli elementi verso l?asse principale;
la Fig.8a ? una vista in sezione longitudinale di un dispositivo odontoiatrico secondo l?invenzione in una ottava forma di realizzazione tra la configurazione di riposo e la configurazione di vincolo in cui il congegno dilatabile ? retraibile e comprende un solo elemento mobile;
la Fig. 8b rappresenta una vista in sezione longitudinale del dispositivo odontoiatrico di Fig.8a tra la configurazione di riposo e la configurazione di vincolo in cui l?ostacolo spinge gli elementi verso l?asse principale;
la Fig. 9a mostra una vista in sezione longitudinale di un dispositivo odontoiatrico secondo l?invenzione in una nona forma di realizzazione, alternativa in particolare alla prima forma di realizzazione, in configurazione di riposo in cui il congegno dilatabile ? espandibile in opposizione a mezzi di opposizione atti a realizzare una forza di opposizione elastica ed in cui gli elementi del congegno dilatabile possono essere magnetici o anche non magnetici;
la Fig. 10 illustra una vista in sezione longitudinale di un dispositivo odontoiatrico secondo l?invenzione in una decima forma di realizzazione, alternativa in particolare alla seconda forma di realizzazione, in configurazione di vincolo in cui il congegno dilatabile ? retraibile in opposizione a mezzi di opposizione atti a realizzare una forza di opposizione elastica ed in cui gli elementi del congegno dilatabile possono essere magnetici o anche non magnetici;
la Fig.11 ? una vista in sezione longitudinale di un dispositivo odontoiatrico secondo l?invenzione in una undicesima forma di realizzazione, alternativa in particolare alla sesta forma di realizzazione, in configurazione di vincolo in cui il solo elemento mobile ? movimentabile in allontanamento dall?asse principale in opposizione a mezzi di opposizione atti a realizzare una forza di opposizione elastica ed in cui gli elementi del congegno dilatabile possono essere magnetici o anche non magnetici; e
la Fig. 12 illustra una vista in sezione longitudinale di un dispositivo odontoiatrico secondo l?invenzione in una dodicesima forma di realizzazione, alternativa in particolare alla settima forma di realizzazione, tra la configurazione di riposo e la configurazione di vincolo in cui il congegno dilatabile ? retraibile in opposizione a mezzi di opposizione atti a realizzare una forza di opposizione elastica ed in cui gli elementi del congegno dilatabile possono essere magnetici o anche non magnetici.
Nel presente documento, le misure, i valori, le forme e i riferimenti geometrici (come perpendicolarit? e parallelismo), quando associati a parole come "circa" o altri simili termini quali "pressoch?" o "sostanzialmente", sono da intendersi come a meno di errori di misura o imprecisioni dovute a errori di produzione e/o fabbricazione e, soprattutto, a meno di un lieve scostamento dal valore, dalla misura, dalla forma o riferimento geometrico cui ? associato. Ad esempio, tali termini, se associati a un valore, indicano preferibilmente uno scostamento non superiore al 10% del valore stesso.
Inoltre, quando usati, termini come ?primo?, ?secondo?, ?superiore?, ?inferiore?, ?principale? e ?secondario? non identificano necessariamente un ordine, una priorit? di relazione o posizione relativa, ma possono essere semplicemente utilizzati per pi? chiaramente distinguere tra loro differenti componenti.
Salvo diversamente specificato, come risulta dalle seguenti discussioni, si considera che termini come "trattamento", "informatica", "determinazione", "calcolo", o simili, si riferiscono all'azione e/o processi di un computer o simile dispositivo di calcolo elettronico che manipola e/o trasforma dati rappresentati come fisici, quali grandezze elettroniche di registri di un sistema informatico e/o memorie in, altri dati similmente rappresentati come quantit? fisiche all'interno di sistemi informatici, registri o altri dispositivi di memorizzazione, trasmissione o di visualizzazione di informazioni.
Le misurazioni e i dati riportati nel presente testo sono da considerarsi, salvo diversamente indicato, come effettuati in Atmosfera Standard Internazionale ICAO (ISO 2533:1975).
Con riferimento alle Figure, il dispositivo odontoiatrico secondo l'invenzione ? globalmente indicato con il numero 1.
Il dispositivo odontoiatrico 1 ? sostanzialmente atto a consentire la riabilitazione di almeno parte delle arcate dentarie edentule.
Nel dettaglio, esso pu? essere parte sia di una protesi fissa, ovvero implantare, sia di una protesi removibile, altres? nota volgarmente come overdenture o parte integrante dell?ingranaggio di fissaggio dell?impianto.
A tal riguardo, il dispositivo 1 pu? includere, parzialmente, parti di impianto od overdenture note allo stato della tecnica attuale.
In ogni caso, il dispositivo 1 comprende preferibilmente almeno una base 2.
La base 2 ? sostanzialmente la parte di dispositivo che collega la porzione ossea, ad esempio in particolare mandibolare, di un utente alla dentatura artificiale.
Preferibilmente, quindi, la base 2 comprende almeno una prima porzione 20 ed una seconda porzione 21.
Le porzioni 20, 21 sono configurate per essere reciprocamente connesse o disconnesse in maniera tale da consentire l?aggancio o la rimozione di una dentatura artificiale da una porzione ossea.
Preferibilmente, inoltre, la base 2 definisce un asse principale 2a.
L?asse principale 2a ? sostanzialmente l?asse di sviluppo prevalente della base 2. Esso ? quindi, in aggiunta, preferibilmente l?asse lungo il quale le porzioni 20, 21 possono realizzare il vincolo e lo svincolo.
Pertanto, preferibilmente, le porzioni 20, 21 sono distribuite lungo l?asse principale 2a dalla porzione ossea alla dentatura artificiale o viceversa.
Preferibilmente, una delle porzioni 20, 21 ? configurata per essere vincolata direttamente od indirettamente alla porzione ossea di un utente, l?altra tra le porzioni 20, 21 ? invece configurata per essere vincolata ad uno o pi? denti 3.
I denti 3 possono essere denti naturali o denti artificiali. Preferibilmente, i denti 3 sono denti di tipo artificiale atti a realizzare una protesi dentaria.
I denti 3, inoltre, possono essere denti singoli o possono essere in numero maggiore e definire parti di una arcata, oppure una arcata anche completa.
In aggiunta, la porzione 20 o 21 su cui sono vincolati gli uno o pi? denti 3 pu? includere anche altre porzioni, ad esempio paratie gengivali artificiali tipici degli impianti overdenture o, semplicemente, delle comuni protesi mobili.
Per quanto riguarda il vincolo con la porzione ossea, la porzione 20 o 21 pu? essere direttamente vincolata ad essa, come avviene tipicamente per i supporti intraossei nei sistemi implantari, ad esempio del tipo all-on-four; oppure pu? essere vincolata indirettamente tramite sistemi intermedi. In tal senso la porzione 20 o 21 potrebbe essere configurata per essere agganciata ad un elemento vincolato alla porzione ossea e non direttamente ivi vincolata.
Il dispositivo 1 secondo l?invenzione ? configurabile secondo diverse modalit?. Ad esempio, pi? in dettaglio, gli uno o pi? denti artificiali 3 possono essere vincolati alla prima porzione 20 e la seconda porzione 21 pu? essere vincolata direttamente, od indirettamente sulla porzione ossea.
Oppure, gli uno o pi? denti artificiali 3 possono essere vincolati alla seconda porzione 20 e la prima porzione 21 pu? essere vincolata direttamente od indirettamente sulla porzione ossea.
Se il vincolo tra la base 2 e la porzione ossea ? indiretto, il dispositivo 1 pu? comprendere un supporto 5.
Il supporto 5 ? sostanzialmente vincolato ad una porzione ossea di un utente. Pertanto, il supporto 5 ? un elemento che si estende prevalentemente lungo l?asse principale 2a, quando il dispositivo 1 ? in uso, e che ? fissato alla porzione ossea dell?utente.
Una delle porzioni 20, 21 pu?, quindi, essere configurata per essere vincolata sul supporto 5, ad esempio tramite filettature come avviene nelle comuni protesi fisse della tecnica nota.
Come gi? detto, il supporto 5 pu? corrispondere ad una porzione ossea ed una delle porzioni 20, 21 pu? essere atta ad essere impianta all?interno del supporto 5.
Il dispositivo 1 comprende, quindi, dei mezzi di vincolo 4.
I mezzi di vincolo 4 sono atti a vincolare reciprocamente, a comando, le porzioni 20, 21.
Pertanto, i mezzi di vincolo 4 definiscono almeno una configurazione di vincolo ed una configurazione di riposo.
Nella configurazione di vincolo la prima porzione 20 e la seconda porzione 21 sono reciprocamente vincolate stabilmente.
Nella configurazione di riposo la prima porzione 20 e la seconda porzione 21 sono reciprocamente separabili. In particolare, come anticipato precedentemente, la prima porzione 20 e la seconda porzione 21 sono separabili almeno lungo l?asse principale 2a.
Vantaggiosamente, i mezzi di vincolo 4 includono alcuni particolari accorgimenti. Essenzialmente, i mezzi di vincolo 4 comprendono un cursore 40, un congegno dilatabile 41 ed uno ostacolo 42.
Il cursore 40 ? preferibilmente un elemento a cuneo. Con il termine cuneo si intende che lungo la propria estensione il cursore 40 comprende una zona di punta in cui la sezione normale si restringe. Tale zona di punta pu? quindi essere acuminata od anche arrotondata.
Il cursore 40 ?, quindi, preferibilmente disposto sulla prima porzione 20. Pertanto, esso ? sostanzialmente parte di o vincolato alla prima porzione 20.
Il cursore 40 ?, inoltre, mobile lungo l?asse principale 2a. La movimentazione del cursore 40, in particolare, determina le configurazioni dei mezzi di vincolo 4.
Questi ultimi, infatti, definiscono la configurazione di vincolo e di riposo in base al posizionamento del cursore 40 rispetto all?asse principale 2a.
Il cursore 40 pu? essere realizzato secondo diverse forme di realizzazione.
Ad esempio, il cursore 40 pu? comprendere uno stelo 400.
Lo stelo 400 ? sostanzialmente un elemento lungiforme estendentesi lungo l?asse principale 2a almeno quando i mezzi di vincolo 4 sono in configurazione di vincolo. Lo stelo 400, pertanto, definisce sostanzialmente un gambo atto ad essere infilato all?interno di una fessura.
Lo stelo 400, in particolare, definisce una prima estremit? 400a ed una seconda estremit? 400b.
Le estremit? 400a, 400b sono due porzioni estreme dello stelo 400. Lo stelo 400 ?, quindi, preferibilmente vincolato alla prima porzione 20 in corrispondenza della prima estremit? 400a. Inoltre, la seconda estremit? 400b ? preferibilmente libera ed include la porzione a cuneo del cursore 40.
Alternativamente, il cursore 40 pu? comprendere una parete anulare 401.
La parete anulare 401 ? sostanzialmente un elemento curvilineo estendentesi attorno all?asse principale 2a almeno quando i mezzi di vincolo 4 sono in configurazione di vincolo.
La parete anulare 401 ? sostanzialmente un elemento atto ad essere calzato su di un corpo.
La parete anulare 401, inoltre, definisce una prima base 401a ed una seconda base 401b.
Le basi 401a, 401b sono anch?esse due porzioni estreme della parete anulare 401. La parete anulare ?, quindi, preferibilmente vincolata alla prima porzione 20 in corrispondenza della prima base 401a. Inoltre, la seconda base 401b ? preferibilmente libera ed include la porzione a cuneo del cursore 40.
In ogni caso, preferibilmente, il cursore 40 ? atto ad interagire con il congegno dilatabile 41.
Il congegno dilatabile 41 ? preferibilmente disposto sulla seconda porzione 21. Pertanto, il congegno dilatabile 41 ? preferibilmente vincolato, ad esempio labilmente vincolato, alla seconda porzione 21 o parte della stessa.
Il congegno dilatabile 41 ?, inoltre, dilatabile radialmente rispetto all?asse principale 2a. Con il termine dilatabile radialmente si intende che il congegno dilatabile 41 si pu? espandere o ridurre, ovvero realizzare una dilatazione positiva o negativa, lungo almeno una direzione radiale, ossia lungo almeno una direzione perpendicolare all?asse principale 2a.
Pertanto, il congegno dilatabile 41 potrebbe essere espandibile anche lungo una sola direzione.
Il congegno dilatabile 41 ? almeno in parte contro-sagomato al cursore 40. Questo non vuol dire che il congegno dilatabile 41 debba avere esattamente almeno in parte la stessa forma del cursore 40, ma vuol dire che esso ha preferibilmente una forma adeguata all?interazione con il cursore 40.
In particolare, il congegno dilatabile 41 definisce almeno una superficie di interazione 41a.
La superficie di interazione 41a ? preferibilmente atta ad interagire con la zona di punta del cursore 40 cosicch? il cursore 40 riesca, spingendo sulla superficie di interazione 41a del congegno dilatabile 41, a deformare o movimentare almeno parte del congegno dilatabile 41.
Un esempio di superficie di interazione 41a adeguata ? dato un piano inclinato su cui la porzione a cuneo del cursore 40 pu? scorrere, mentre il cursore 40 ? spinto lungo l?asse principale 2a, in modo tale da generare una spinta in direzione perpendicolare all?asse principale 2a.
Il congegno dilatabile 41 ?, quindi, dilatabile rispetto all?asse principale 2a quando spinto dal cursore 40 dalla configurazione di risposo alla configurazione di vincolo. Il congegno dilatabile 41 pu?, in almeno una forma di realizzazione, essere espandibile radialmente rispetto all?asse principale 2a tra la configurazione di riposo e la configurazione di vincolo.
In questo caso, pertanto, il congegno dilatabile 41 ? configurato per occupare uno spazio maggiore quando dilatato dal cursore 40.
Alternativamente, in almeno una forma di realizzazione, il congegno dilatabile 41 pu? essere restringibile radialmente rispetto all?asse principale 2a tra la configurazione di riposo e la configurazione di vincolo.
In questo caso, quindi, il congegno dilatabile 41 ? configurato per occupare uno spazio minore quando dilatato dal cursore 40.
Vantaggiosamente, il congegno dilatabile 41 si dilata in opposizione ad una forza resistente F.
La forza resistente F ? preferibilmente atta ad opporsi alla dilatazione del congegno dilatabile 41. Pertanto, sostanzialmente, la forza resistente F si oppone alla deformazione del congegno dilatabile 41 ovvero al passaggio dalla configurazione di riposo alla configurazione di vincolo.
In configurazione di riposo, la forza resistente ? quindi preferibilmente nulla.
Ancora pi? in dettaglio, se il congegno dilatabile 41 ? espandibile, la forza resistente ? atta a restringere il congegno dilatabile 41 rispetto all?asse principale 2a.
Se il congegno dilatabile 41 ? restringibile, la forza resistente ? atta ad espandere il congegno dilatabile 41 rispetto all?asse principale 2a.
Preferibilmente, ma non necessariamente, la forza resistente ? una forza di tipo magnetico.
Pertanto, il congegno dilatabile 41 comprende, preferibilmente, almeno in parte materiale magnetico. Il materiale magnetico consente al congegno dilatabile 41 di poter determinare un campo magnetico e reagire ad un campo magnetico esterno. Infatti, le parti del congegno dilatabile 41 possono reagire, in base alla propria polarit?, portando il congegno dilatabile 41 a dilatarsi trasversalmente all?asse principale 2a.
Il congegno dilatabile 41, naturalmente, pu? anche includere un magnete permanente.
Preferibilmente, il congegno dilatabile 41 contenente materiale magnetico realizza una forza resistente magnetica che ? configurata per attrarre od allontanare parte del congegno dilatabile 41 rispetto all?asse principale 2a.
Da un punto di vista realizzativo, un siffatto congegno dilatabile 41 potrebbe includere un elemento anulare deformabile, ad esempio parzialmente in gomma ed eventualmente includente delle porzioni magnetiche intrappolate nella gomma. Preferibilmente, in almeno una forma di realizzazione, il congegno dilatabile 41 comprende almeno due elementi 410.
Gli elementi 410 possono includere una o pi? alette, anche rigide, mobili radialmente rispetto all?asse principale 2a. Oppure, gli elementi 410 possono essere a botte, o a parallelepipedo, eventualmente anche a base trapezoidale, atti a traslare radialmente rispetto all?asse principale 2a.
Vantaggiosamente, almeno uno degli elementi 410 ? configurato per essere movimentato in avvicinamento od allontanamento rispetto all?altro.
Ancora pi? in dettaglio, gli elementi 410 sono movimentabili entro una guida 210. La seconda porzione 21 comprende la guida 210. Quest?ultima ? sostanzialmente un condotto che si estende lungo una direzione trasversale all?asse principale 2a. Gli elementi 410 sono, quindi, preferibilmente atti a muoversi entro la guida 210. Pertanto, la guida 210 ? sostanzialmente una cavit? all?interno della quale pu? scorrere almeno un elemento 410. Tale guida 210 pu? essere non accessibile dall?esterno, oppure pu? anche essere accessibile dall?esterno in maniera tale da consentire l?inserimento e l?estrazione degli elementi 410 dall?intera seconda porzione 21.
Tra le varie forme di realizzazione, ? possibile realizzare un congegno dilatabile 41 che include almeno due elementi 410 magnetici atti a realizzare una forza di attrazione magnetica reciproca, come mostrato nelle Figg.1a-4b.
Oppure, il congegno dilatabile 41 pu? includere un elemento 410 magnetico ed un elemento 410 ferromagnetico di cui uno fisso ed uno mobile atti a realizzare, ad esempio, una forza di attrazione magnetica reciproca, come mostrato nelle Figg. 5-6.
Oppure, ancora, il congegno dilatabile 41 pu? include almeno due elementi 410 magnetici atti a realizzare una forza di repulsione magnetica reciproca, come mostrato nelle Figg. 7a-7b.
Oppure, ancora, il congegno dilatabile 41 pu? includere un elemento 410 magnetico ed un elemento 410 ferromagnetico di cui uno fisso ed uno mobile atti a realizzare, una forza di repulsione magnetica reciproca, come mostrato nelle Figg.8a-8b. Pertanto, sostanzialmente, il congegno dilatabile 41 comprende almeno due elementi 410 di cui almeno uno configurato per essere movimentato in avvicinamento od allontanamento rispetto all?altro entro la guida 210.
Pi? in dettaglio, da un punto di vista strutturale, le porzioni 20, 21 possono essere realizzate secondo varie forme di realizzazione.
La seconda porzione 21 comprende almeno un corpo 211.
Il corpo 211 ? sostanzialmente la parte della seconda porzione 21 che contiene almeno il congegno dilatabile 41. Pertanto, il corpo 211 sostanzialmente include la guida 210 e pu? essere un contenitore chiuso od almeno parzialmente aperto o apribile.
Il corpo 211 pu? inoltre essere di tipo allungato, pu? presentare filettature atte a consentire il vincolo della seconda porzione 21 nella base implantare di un impianto fisso convenzionale, oppure pu? avere una forma semplice, ad esempio all?incirca capsulare, tipica delle basi su cui sono disposti i denti 3 preferibilmente artificiali, ad esempio, negli impianti fissi.
Il corpo 211 pu?, inoltre, definire dei pertugi radiali, rispetto all?asse principale 2a, atti a consentire l?espansione del congegno dilatabile 41, come mostrato ad esempio nelle Figg. 7a-7b. Naturalmente, alternativamente, il corpo 211 potrebbe anche includere una porzione deformabile atta ad essere deformata dal congegno dilatabile 41, oppure ancora il congegno dilatabile 41 potrebbe essere inglobato nel corpo 211 ed atti a deformarsi, al passaggio del cursore 40, solidalmente al corpo 211.
Inoltre, la seconda porzione 21 pu? includere in almeno una forma di realizzazione un accesso 212. Se presente, l?accesso 212 ? sostanzialmente un foro atto a realizzare un ingresso per lo stelo 400 cosicch? quest?ultimo possa agevolmente essere inserito all?interno dell?accesso 212 penetrando nella seconda porzione 21, in particolare nel corpo 211, per giungere all?interazione con il congegno dilatabile 41, in particolare almeno un elemento 410, quando lo stelo 400 ? sopraggiunto alla guida 210.
In aggiunta, il corpo 211 pu? includere un sottosquadro 213, od una porzione cava, sostanzialmente disposto adiacentemente alla guida 210 e configurato per consentire l?alloggiamento di parte del cursore 40 quando i mezzi di vincolo 4 sono in configurazione di vincolo. In altre parole, il sottosquadro 213 determina il fondo corsa per il cursore 40 quando, scorrendo lungo l?asse principale 2a, esso giunge a contatto con il corpo 211.
Preferibilmente, gli uno o pi? elementi 410 possono includere, ciascuno, una porzione che realizza la superficie di interazione 41a. Pertanto, gli elementi 410 sono ad interagire con lo stelo 400 o con la parete anulare 410 per mezzo della superficie di interazione 41a.
La forza resistente potrebbe anche essere di un altro tipo.
Ad esempio, la seconda porzione 21 potrebbe includere mezzi di opposizione 44. Se presenti, i mezzi di opposizione 44 sono preferibilmente disposti sulla seconda porzione 21. Infatti, i mezzi di opposizione 44 sono configurati per realizzare una forza di opposizione elastica atta ad opporsi alla dilatazione dell?elemento dilatabile 41.
Pertanto, la forza resistente F pu? corrispondere anche, almeno in parte, alla forza di opposizione elastica e pu? da essa essere realizzata.
Alcuni esempi di dispositivi 1 comprendenti mezzi di opposizione 44 sono mostrati nelle Figg.9-12.
? bene notare che i mezzi di opposizione 44 possono essere alternativi agli elementi 410 magnetici, oppure possono essere utilizzati anche insieme agli elementi magnetici in modo tale da funzionare sinergicamente.
In ogni caso ed in qualsiasi forma di realizzazione, in sostanza, il congegno dilatabile 41 ed il cursore 40 definiscono una configurazione assimilabile a quella di un mandrino in cui un elemento radiale o pi? elementi radiali possono dilatarsi, o muoversi radialmente rispetto all?asse principale 2a in modo tale da dilatare, espandendola o restringendola, la sezione perpendicolare all?asse principale 2a. L?ostacolo 42 ?, quindi, configurato per interferire con il congegno dilatabile 41 quando i mezzi di vincolo 4 sono in configurazione di vincolo.
In particolare, l?ostacolo 42 ? configurato per bloccare la traslazione reciproca delle porzioni 20, 21 lungo l?asse principale 2a. Questo vuol dire che, ad esempio, l?ostacolo potrebbe essere configurato per ostacolare esclusivamente la traslazione lungo l?asse principale 2a e potrebbe, invece, consentire altri movimenti come, ad esempio, la rotazione attorno ad un asse, eventualmente anche allo steso asse principale 2a.
L?ostacolo 42 pu? equivalentemente essere disposto sulla prima porzione 20 o sulla seconda porzione 21 o entrambe. Ancora pi? in dettaglio, l?ostacolo 42 pu? essere vincolato a o parte del cursore 40 o del congegno dilatabile 41 o entrambi.
Preferibilmente, l?ostacolo 42 include almeno una protuberanza 420.
La protuberanza 420 si estende preferibilmente radialmente rispetto all?asse principale 2a. In particolare, la protuberanza 420 si pu? estendere sia in allontanamento che in avvicinamento rispetto all?asse principale
Inoltre, uno, o entrambi, tra il cursore 40 ed il congegno dilatabile 41 comprendono l?ostacolo 42.
Ad esempio, se l?ostacolo 42 ? vincolato a o parte del cursore 40, esso pu? essere disposto sullo stelo 400 o sulla parete anulare 401.
Naturalmente, se l?ostacolo 42 ? disposto sullo stelo 400, la protuberanza 420 si estende radialmente in allontanamento dall?asse principale 2a. Viceversa, se l?ostacolo 42 ? disposto sulla parete anulare 401, la protuberanza 420 si estende radialmente in avvicinamento all?asse principale 2a.
Allo stesso modo, se l?ostacolo 42 ? disposto sul congegno dilatabile 41, la protuberanza 420 pu? essere parte di almeno un elemento 410.
Se il congegno dilatabile 41 ? atto ad espandersi, quando i mezzi di vincolo 4 passano dalla configurazione di riposo a quella di vincolo, la protuberanza 420 preferibilmente si estende verso l?interno della seconda porzione 21 ovvero in avvicinamento all?asse principale 2a in modo tale da interagire con lo stelo 400. Se il congegno dilatabile 41 ? atto a restringersi, quando i mezzi di vincolo 4 passano dalla configurazione di riposo a quella di vincolo, la protuberanza 420 preferibilmente di estende verso l?esterno della seconda porzione 21 ovvero in allontanamento all?asse principale 2a in modo tale da interagire con la parete anulare 401.
Preferibilmente, ancora pi? in dettaglio, le l?ostacolo 42 ? disposto sullo stelo 400, esso ? disposto in corrispondenza di una zona dello stelo 400 distanziata dalla prima estremit? 400a e disposta tra la prima estremit? 400a e la seconda estremit? 400b. Questo vuol dire che l?ostacolo 42 pu? essere disposto in una zona centrale dello stelo 400, a esempio come mostrato nelle Figg.3a-3b.
Oppure, preferibilmente, l?ostacolo 42 ? disposto in corrispondenza della seconda estremit? 400b, come mostrato nelle Figg. 1a-1c, e definisce anche la porzione a cuneo del cursore 40 stesso.
Oppure, se l?ostacolo 42 ? disposto sulla parete anulare 401, esso ? disposto in corrispondenza di una zona della parete anulare 401 distanziata dalla prima base 401a e disposta tra la prima base 401a e la seconda base 401b. Questo vuol dire che l?ostacolo 42 pu? essere disposto in una zona centrale della parete anulare 401. Oppure, preferibilmente, l?ostacolo 42 ? disposto in corrispondenza della seconda base 401b, come mostrato nelle Figg.7a-8b, e definisce anche la porzione a cuneo del cursore 40 stesso.
Se l?ostacolo 42 ? disposto su un elemento 410 esso sostanzialmente definisce un dente, come mostrato nelle Figg. 4a-4b e 6, disposto nella porzione di interazione tra congegno dilatabile 41 e cursore 40.
Ancora pi? in dettaglio, a tal proposito, preferibilmente il cursore 40 include uno o pi? alloggiamenti 43.
Gli alloggiamenti 43 si estendono preferibilmente, almeno quando i mezzi di vincolo 4 sono in configurazione di vincolo, trasversalmente all?asse principale 2a. Essi sono sostanzialmente delle cavit? configurate per consentire l?alloggiamento della protuberanza 420 quando i mezzi di vincolo 4 sono in configurazione di vincolo. Pertanto, i denti definiti dalle protuberanze 420 sugli elementi 410 sono atti ad inserirsi negli alloggiamenti 43 disposti sullo stelo 400.
Naturalmente, gli alloggiamenti 43 possono essere anche parte del congegno dilatabile 41. In questo caso, la protuberanza 420 ? disposta sullo stelo 400 o sulla parete anulare 410 e l?alloggiamento 43 ? situato, ad esempio, sugli elementi 410 o su di un elemento 410 in modo tale da alloggiare la protuberanza 420.
Sono altres? possibili soluzioni combinate in cui possono essere presenti protuberanze 420 e alloggiamenti 43 sia sul cursore 40 sia sul congegno dilatabile 41.
Essendo, inoltre, le parti dei mezzi di vincolo 4 mobili, ? preferibile che dispositivo 1 preveda alcuni accorgimenti specifici, utili anche se non necessari.
In particolare, preferibilmente, uno o pi? tra il cursore 40 ed il congegno dilatabile 41 comprendono un rivestimento esterno realizzato almeno in parte in rubino, preferibilmente sintetico. Tale materiale ? utile per ridurre l?attrito il cursore 40 ed il congegno dilatabile 41.
Naturalmente, potrebbe essere utilizzato un materiale con propriet? equivalenti e migliori per ridurre l?usura delle parti derivante dall?attrito generato dal movimento relativo tra le stesse.
Inoltre, anche lo stesso ostacolo 42 potrebbe essere realizzato parzialmente in rubino.
Tutte le caratteristiche sopradescritte sono combinabili a piacere e possono essere parimenti adottate sia per il vincolo di protesi mobili, o removibili, che protesi fisse, od implantari.
Alcuni accorgimenti aggiuntivi sono, inoltre, contemplabili come qui di seguito descritti a titolo di esempio.
Ad esempio, gli elementi 410 possono includere una aletta atta ad essere introdotta all?interno di una corsia 210a ricavata all?interno della guida 210. Tale corsia 210a pu? avere lo scopo, ad esempio nella forma di realizzazione delle Figg. 7a-7b, di determinare un fondo corsa per gli elementi 410 cosicch? essi risultino mobili tra due punti predeterminati della guida 210.
Oppure, pu? esser previsto che, sempre in una forma di realizzazione mostrata in Fig. 12, la seconda porzione 21 sia provvista alternativamente anche di mezzi di opposizione 44 atti ad opporsi all?espansione degli elementi 410 in modo tale da limitare la corsa degli stessi.
Infatti, se gli elementi 410 realizzano una forza reciproca di repulsione magnetica, quando allontanati, la forza pu? ridursi fino ad essere bilanciata dalla forza di ritorno elastico, definendo anche in questo caso un percorso di movimentazione compreso tra due punti predeterminati della guida 210.
Le porzioni 20, 21 possono, in conclusione, definire qualsiasi geometria.
Ad esempio, la prima porzione 20 pu? definire una sezione a M lungo un piano parallelo all?asse principale 2a. La seconda porzione 21 pu? definire, quindi, una sezione a U o V convergente verso l?asse principale 2a e sostanzialmente controsagomata alla prima porzione 20.
In questo modo, le porzioni 20, 21 consentono il blocco reciproco, su ogni asse, delle porzioni 20, 21.
Oppure la prima porzione 20 pu? essere un elemento a U e la seconda porzione 21 un elemento calzato dall?elemento a U.
Il funzionamento del dispositivo odontoiatrico 1 precedentemente descritto in termini strutturali ? il seguente.
Il dispositivo odontoiatrico 1 pu? essere vincolato ad una porzione ossea, in maniera stabile, portando i mezzi di vincolo 4 dalla configurazione di riposo alla configurazione di vincolo. Inoltre, il dispositivo odontoiatrico pu? essere facilmente rimosso, risolvendo il vincolo portando i mezzi di vincolo 4 dalla configurazione di vincolo a quella di riposo, ad esempio adottando campo magnetici esterni che dilatano il congegno dilatabile 41, espandendolo o restringendolo, risolvendo i vincoli definiti dall?ostacolo 42 e consentendo al cursore 40 di essere liberamente traslato lungo l?asse principale 2a per poter disaccoppiare reciprocamente le porzioni 20, 21.
Il dispositivo odontoiatrico 1 secondo l?invenzione consegue importanti vantaggi. Infatti, il dispositivo odontoiatrico 1 definisce una soluzione di fissaggio della protesi dentaria evoluta rispetto alle tecniche note insegnate, ad esempio a partire da Branemark a Mal?, per quanto concerne le protesi fisse, ma anche relativamente alle protesi mobili.
Il dispositivo 1 ha, inoltre, una struttura relativamente semplice, molto stabile e che riduce il numero di componenti necessari alla realizzazione dello stesso. Infatti non sono necessari mezzi elastici, ad esempio molle, che sono molto costosi, possono facilmente rompersi durante l?uso del dispositivo 1 e sono soggette a degradazione fisica durante il normale utilizzo.
L?assemblaggio e disassemblaggio del dispositivo 1 rispetto alla porzione ossea ? inoltre estremamente agevolato. Pertanto, il dispositivo ortodontico 1 consente anche di agevolare l?utente nella rimozione della protesi che pu?, quindi, avvenire in totale autonomia. In altre parole, viene agevolata la manutenzione della protesi in modo tale da poter mantenere una elevata efficacia funzionale.
Il dispositivo odontoiatrico 1, inoltre, riduce le complicazioni dovute alle emergenze inerenti alle eventuali rotture od infezioni derivanti dall?uso.
In conclusione, il dispositivo 1 ? estremamente versatile dato che pu? essere efficacemente utilizzato sia per realizzare protesi fisse, sia per realizzare protesi mobili.
L?invenzione ? suscettibile di varianti rientranti nell'ambito del concetto inventivo definito dalle rivendicazioni.
In tale ambito tutti i dettagli sono sostituibili da elementi equivalenti ed i materiali, le forme e le dimensioni possono essere qualsiasi.

Claims (10)

RIVENDICAZIONI
1. Dispositivo (1) odontoiatrico comprendente almeno:
- una base (2) definente un asse principale (2a) ed includente almeno una prima porzione (20) ed una seconda porzione (21) di cui una configurata per essere vincolata direttamente od indirettamente su di una porzione ossea di un utente e l?altra essendo configurata per essere vincolata ad uno o pi? denti artificiali (3),
- mezzi di vincolo (4) definenti almeno una configurazione di vincolo in cui detta prima porzione (20) e detta seconda porzione (21) sono reciprocamente vincolate ed una configurazione di riposo in cui detta prima porzione (20) e detta seconda porzione (21) sono separabili almeno lungo detto asse principale (2a),
e caratterizzato dal fatto che
- detti mezzi di vincolo (4) comprendo almeno:
- un cursore (40) a cuneo disposto su detta prima porzione (20) e mobile lungo detto asse principale (2a) in modo tale da determinare in base al posizionamento detta configurazione di riposo e detta configurazione di vincolo,
- un congegno dilatabile (41) disposto su detta seconda porzione (21), almeno in parte contro-sagomato a detto cursore (40) e dilatabile radialmente rispetto a detto asse principale (2a) quando spinto da detto cursore (40), in opposizione ad una forza resistente (F) atta ad opporsi a detta dilatazione di detto congegno dilatabile (41), da detta configurazione di riposo a detta configurazione di vincolo, ed
- un ostacolo (42) configurato per interferire con detto congegno dilatabile (41) o con detto cursore (40) quando detti mezzi di vincolo (4) sono in configurazione di vincolo in modo tale da bloccare la traslazione reciproca di dette porzioni (20, 21) lungo detto asse principale (2a).
2. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto congegno dilatabile (41) ? espandibile radialmente rispetto a detto asse principale (2a) tra detta configurazione di riposo e detta configurazione di vincolo e detta forza resistente (F) ? atta a restringere rispetto a detto asse principale (2a) detto congegno dilatabile (41).
3. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto congegno dilatabile (41) ? restringibile radialmente rispetto a detto asse principale (2a) tra detta configurazione di riposo e detta configurazione di vincolo e detta forza resistente (F) ? atta ad espandere rispetto a detto asse principale (2a) detto congegno dilatabile (41).
4. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente, in cui detto congegno dilatabile (41) include almeno in parte materiale magnetico in maniera tale che detta forza resistente (F) sia una forza magnetica configurata per attrarre od allontanare parte di detto congegno dilatabile (41) rispetto a detto asse principale (2a).
5. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente, in cui detti mezzi di vincolo (4) comprendono mezzi di opposizione (44) disposti su detta seconda porzione (21) e configurati per realizzare una forza di opposizione elastica atta opporsi a detta dilatazione di detto elemento dilatabile (41) e determinante detta forza resistente (F).
6. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente, in cui detta seconda porzione (21) comprende una guida (210) estendentesi lungo una direzione trasversale a detto asse principale (2a) e detto congegno dilatabile (41) comprende almeno due elementi (410) di cui almeno uno configurato per essere movimentato in avvicinamento od allontanamento rispetto all?altro entro detta guida (210).
7. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente, in cui detto ostacolo (42) include almeno una protuberanza (420) estendentesi radialmente, in avvicinamento od allontanamento, rispetto a detto asse principale (2a) ed uno, o entrambi, a scelta tra detto cursore (40) e detto congegno dilatabile (41) comprendono detto ostacolo (42).
8. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 7, in cui detto cursore (40) comprende uno stelo (400) estendentesi, almeno quando detti mezzi di vincolo (4) sono in detta configurazione di vincolo, lungo detto asse principale (2a), vincolato in corrispondenza di una prima estremit? (400a) a detta prima porzione (20) ed includente detto ostacolo (42) in corrispondenza di una zona di detto stelo (400) distanziata da detta prima estremit? (400a) e disposta tra detta prima estremit? (400a) ed una seconda estremit? (400b) libera opposta a detta prima estremit? (400a).
9. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 7, in cui detto cursore (40) comprende una parete anulare (401) estendentesi, almeno quando detti mezzi di vincolo (4) sono in detta configurazione di vincolo, attorno a detto asse principale (2a), vincolata in corrispondenza di una prima base (401a) a detta prima porzione (20) ed includente detto ostacolo (42) in corrispondenza di una zona di detta parete anulare (401) distanziata da detta prima base (401a) e disposta tra detta prima base (401a) ed una seconda base (401b) libera opposta a detta prima base (401a).
10. Dispositivo (1) secondo le rivendicazioni 6 e 7, in cui uno tra detto congegno dilatabile (41) e detto cursore (40) comprende uno o pi? alloggiamenti (43) estendentisi, almeno quando detti mezzi di vincolo (4) sono in detta configurazione di vincolo, trasversalmente a detto asse principale (2a), ed uno a scelta tra detto stelo (400) ed almeno un detto elemento (410) include detto ostacolo (42) e detto ostacolo (42) ? atto ad essere inserito entro detto alloggiamento (43) quando detti mezzi di vincolo (4) sono in detta configurazione di vincolo.
IT102021000000947A 2021-01-20 2021-01-20 Dispositivo odontoiatrico IT202100000947A1 (it)

Priority Applications (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT102021000000947A IT202100000947A1 (it) 2021-01-20 2021-01-20 Dispositivo odontoiatrico

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT102021000000947A IT202100000947A1 (it) 2021-01-20 2021-01-20 Dispositivo odontoiatrico

Publications (1)

Publication Number Publication Date
IT202100000947A1 true IT202100000947A1 (it) 2022-07-20

Family

ID=74875251

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
IT102021000000947A IT202100000947A1 (it) 2021-01-20 2021-01-20 Dispositivo odontoiatrico

Country Status (1)

Country Link
IT (1) IT202100000947A1 (it)

Citations (7)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
DE3431190A1 (de) 1984-08-24 1986-03-06 Stemmann Zahntechnik GmbH, 2000 Hamburg Abnehmbare, mittels magnetkraft in kombination mit einem implantat zu halternde zahnprothese
DE8803488U1 (de) 1988-03-15 1988-05-26 Brandau, Rolf, Dr.med.dent., 2940 Wilhelmshaven Vorrichtung zur magnetischen Befestigung von Zahnprothesen auf dentalen Implantaten oder Zahnwurzeln
US4911640A (en) 1987-04-30 1990-03-27 Comadur Sa Magnetic assembly means
US6171107B1 (en) 1999-03-05 2001-01-09 Robert H. Milne Magnetic adhesive and removal apparatus and method
US20100105005A1 (en) * 2008-10-23 2010-04-29 Bulloch Scott E Apparatus, system, and method for implanting dental prosthesis
US20160143713A1 (en) * 2014-11-24 2016-05-26 Robert Milne Systems and methods for attachemnt of dental prostheses
KR101861165B1 (ko) * 2018-02-09 2018-05-25 윤장훈 틀니 결합장치

Patent Citations (7)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
DE3431190A1 (de) 1984-08-24 1986-03-06 Stemmann Zahntechnik GmbH, 2000 Hamburg Abnehmbare, mittels magnetkraft in kombination mit einem implantat zu halternde zahnprothese
US4911640A (en) 1987-04-30 1990-03-27 Comadur Sa Magnetic assembly means
DE8803488U1 (de) 1988-03-15 1988-05-26 Brandau, Rolf, Dr.med.dent., 2940 Wilhelmshaven Vorrichtung zur magnetischen Befestigung von Zahnprothesen auf dentalen Implantaten oder Zahnwurzeln
US6171107B1 (en) 1999-03-05 2001-01-09 Robert H. Milne Magnetic adhesive and removal apparatus and method
US20100105005A1 (en) * 2008-10-23 2010-04-29 Bulloch Scott E Apparatus, system, and method for implanting dental prosthesis
US20160143713A1 (en) * 2014-11-24 2016-05-26 Robert Milne Systems and methods for attachemnt of dental prostheses
KR101861165B1 (ko) * 2018-02-09 2018-05-25 윤장훈 틀니 결합장치

Similar Documents

Publication Publication Date Title
RU2290127C2 (ru) Компоненты и способ улучшенного изготовления оттиска
US6149433A (en) One-piece impression coping for customized implant restorative systems
KR19990064140A (ko) 사람의 조직구조로부터 돌출하는 임플란트 단부용 임프레션 시스템
DK1529497T3 (da) Tandimplantatkomponent
CN104379080B (zh) 牙科修复系统
KR20190087990A (ko) 연결 인공 치열
EP3040047A1 (en) Attachment for plate denture
KR101280869B1 (ko) 임플란트 구조체
Faria et al. Evaluation of the accuracy of different transfer impression techniques for multiple implants
EP1203567A3 (en) Improved implant for fixing dental prostheses
KR20010074737A (ko) 치과용 임플란트 부품
SE8701653D0 (sv) Tandbro samt sett och medel for framstellning derav
IT202100000947A1 (it) Dispositivo odontoiatrico
BR112019027315A2 (pt) conjunto e sistema para restauração dentária
CN105640659B (zh) 上部构造可拆卸的假牙装置及相关的螺丝
US4789338A (en) Dental prosthesis
JP4284397B2 (ja) 補綴物をインプラントに磁着するアバットメント及びその製造方法
IT202000015652A1 (it) Dispositivo odontoiatrico
SE9802495D0 (sv) Anordning, metod och användning vid tandersättningsarrangemang i käke
US4813873A (en) Dental prosthetic structures and connectors for use in such prosthetic structures
JP2011200647A (ja) 歯科インプラント用印象キャップ
JPH10314186A (ja) 作業模型中に取り付けられる臨床歯冠形成用技工用アナログアセンブリ
IT201800007849A1 (it) Dispositivo odontoiatrico
KR102653126B1 (ko) 치아 수복 방법
KR20050011825A (ko) 치형다이 고정핀