IT202000031559A1 - Soletta multistrato utilizzabile entro calzature di vario genere, processo di fabbricazione di tale soletta multistrato e stampo utilizzato in detto processo di fabbricazione - Google Patents

Soletta multistrato utilizzabile entro calzature di vario genere, processo di fabbricazione di tale soletta multistrato e stampo utilizzato in detto processo di fabbricazione Download PDF

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IT202000031559A1
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Description

Descrizione dell'invenzione industriale intitolata:
?SOLETTA MULTISTRATO UTILIZZABILE ENTRO CALZATURE DI VARIO GENERE, PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI TALE SOLETTA MULTISTRATO E STAMPO UTILIZZATO IN DETTO PROCESSO DI FABBRICAZIONE?
La presente invenzione concerne una soletta multistrato utilizzabile entro calzature da vario genere, destinata alla grande distribuzione, ed atta a sostenere l?utilizzatore di tale soletta, sia in fase statica che in fase di camminata, particolarmente durante la fase di camminata e/o corsa producendo un adeguato sostegno di tutte le articolazioni del piede e dell?articolazione tibio-tarsica, un?adeguata ammortizzazione, un?adeguata spinta elastica ed un adeguato accoglimento del piede dell?utilizzatore, avendo inoltre caratteristiche di lunga durabilit? e di ottima traspirabilit?, rispetto alle solette ad ora note destinate alla grande distribuzione del settore.
L?invenzione concerne altres? un processo di fabbricazione di tale soletta multistrato ed uno stampo utilizzate in tale processo di fabbricazione.
Ad oggi sono note calzature di vario genere realizzate in vari materiali naturali e sintetici e costituite sostanzialmente da una parte inferiore, atta a sostenere il piede dell?utilizzatore con la sua superficie superiore e ad appoggiare sul terreno con la sua superficie inferiore, comunemente detta suola, ed una parte superiore eventualmente provvista di lacci, atta a contenere e a proteggere il piede dell?utilizzatore, comunamente detta tomaia, e tali calzature essendo conosciute ad esempio come scarpe sportive, scarpe per tutti i giorni da uomo e da donna, stivali, scarpe con i tacchi, sandali, zoccoli, ecc.
Sulla parte superiore della suola viene solitamente posizionata una soletta interna removibile, su cui effettivamente trova appoggio il piede dell?utilizzatore.
Tale soletta viene generalmente realizzata con materiali morbidi, ed eventualmente rivestita con uno strato di pelle, materiale sintetico e/o naturale, un tessuto, in maniera tale che il piede venga accolto in maniera pi? o meno confortevole.
Per la grande distribuzione, sono utilizzate solette per svariati scopi, come ad esempio accogliere varie forme di piante podaliche, quindi per poter essere utilizzate per lunghi periodi senza creare dolori e affaticamento, come nel lavoro in cantiere, in ristoranti, ecc., oppure come ad esempio per attutire gli impatti e/o per aiutare la fase di propulsione, quindi per poter essere utilizzate particolarmente nelle attivit? sportive, come la pallavolo, l?escursionismo, ecc.
Per ottenere i suddetti risultati, ovvero accoglimento di varie forme di pianta podalica oppure un effetto ammortizzante e/o effetto propulsivo, le solette sono realizzate sostanzialmente con uno o pi? strati di materiale polimerico sovrapposti ed accoppiati tra loro mediante incollaggio e sagomate in maniera tale da avere una parte superiore sagomata per seguire tendenzialmente la forma della pianta podalica che vi si appoggia sopra.
Ad oggi non sono note solette utilizzabili entro calzature per sostenere l?utilizzatore, destinate alla grande distribuzione, che ricercano un adeguato accoglimento della pianta podalica, ammortizzazione e spinta elastica, ma solo solette che possiedono al massimo due delle suddette caratteristiche.
In particolare per l?accoglimento della pianta podalica vengono utilizzate solette che superiormente siano provviste di uno strato di schiuma di memoria (memory foam), applicato preferibilmente ad uno strato inferiore in polietilene a cellule chiuse o in gomma, la quale schiuma di memoria con la pressione esercitata dall?utilizzatore si schiaccia e si deforma secondo la forma della pianta podalica stessa, mantenendo tale forma il pi? possibile, a volte anche senza ritornare al suo stato originale.
? evidente che si ha un iniziale effetto di accoglimento, ed al limite un effetto ammortizzante dovuto all?eventuale strato inferiore in polietilene, ma non si pu? avere un effetto propulsivo in quanto la schiuma di memoria mantiene la sua forma deformata per troppo tempo.
Per lo stesso scopo vengono utilizzate solette realizzate in uno o pi? strati di gel polimerici, le quali presentano discrete caratteristiche ammortizzanti, ma quando il piede dell?utilizzatore applica pressione il gel non si appiattisce secondo la forma della pianta podalica, ma crea un?area concava spostandosi lateralmente rispetto al punto di pressione, pertanto crea un disequilibrio sotto la pianta stessa, e pertanto comporta un atteggiamento posturale scorretto durante la camminata dell?utilizzatore.
Ulteriori solette sono realizzate in uno o pi? strati di polietilene a cellule chiuse, che inizialmente presentano discrete caratteristiche di accoglimento e ammortizzazione del piede, ma in breve tempo le cellule chiuse si rompono, quindi aprendosi, rendendole cos? inefficaci, in quanto si appiattiscono senza poter ritornare alla forma originale, come un pallone forato.
Sarebbe possibile ridurre la possibilit? di rottura di tali cellule chiuse aumentando di molto la densit? degli strati di polietilene, ma a scapito di efficaci caratteristiche di accoglimento ed ammortizzazione del piede.
Infine vengono realizzate solette in uno o pi? strati di Etilene vinil acetato (EVA) accoppiato preferibilmente con uno o pi? strati di poliuretano a cellule chiuse, che presentano le stesse problematiche delle solette in polietilene.
Pertanto, allo stato dell?arte non esistono solette destinate alla grande distribuzione che presentino contemporaneamente caratteristiche di accoglimento di qualsiasi forma di pianta podalica, di ammortizzazione degli urti che assista la camminata in fase d?impatto e di spinta elastica che assista la camminata in fase di spinta.
Esistono poi solette sportive con inserti in materiale molto elastico, come ad esempio fibre di carbonio o particolari polimeri, che presentano caratteristiche di elevata spinta elastica, ma sono prive o quasi prive di caratteristiche di accoglimento ed ammortizzazione.
Tali solette presentano ulteriori svantaggi, di seguito elencati.
Il piede necessita di avere un ricircolo d?aria all?interno della calzatura, e per ottenere tale effetto i suddetti tipi di solette multistrato sono provviste di svariati fori verticali passanti o ciechi.
Tali fori, se applicati solo nello strato di materiale inferiore della soletta, durante la fase di schiacciamento vengono chiusi dallo strato di materiale superiore della soletta, risultando quindi inefficaci.
Nel caso i fori siano passanti, questi vanno a modificare le propriet? meccaniche dei materiali utilizzati, cosicch? le suddette caratteristiche di accoglimento, ammortizzazione e spinta elastica vengono alterate, e tali solette provviste di fori passanti risultano quindi inadeguate o inefficaci. Inoltre, detti fori possono riempirsi di sporco, come ad esempio polvere, rendendo l?interno della calzatura poco igienica.
Infine, vi sono solette poliuretaniche provviste di inserti ammortizzanti cosiddetti anti-shock, posizionato solitamente nella zona del tallone o del metatarso, tali inserti per? sono uniti esternamente alla soletta mediante incollaggio, conseguentemente oltre al dover creare uno stampo adatto per tali inserti, questi si staccano facilmente dopo un utilizzo intenso, anche di breve durata. La presente invenzione si propone lo scopo di realizzare una soletta multistrato utilizzabile entro calzature da vario genere, destinata alla grande distribuzione, ed atta a sostenere l?utilizzatore di tale soletta, sia in fase statica che in fase di camminata, con una conformazione strutturale diversa e pi? ed efficace rispetto a quella delle solette multistrato interne per calzature attualmente in commercio e destinate alla grande distribuzione, eliminando inoltre gli inconvenienti ed i limiti delle attuali solette multistrato interne per calzature sopra descritti, e con ulteriori scopi e vantaggi descritti qui di seguito e nel proseguo della descrizione dell?invenzione.
Scopo principale ? di realizzare una soletta multistrato utilizzabile entro calzature che presenti contemporaneamente caratteristiche di accoglimento di qualsiasi forma di pianta podalica, di assorbimento degli urti che assista la camminata e/o corsa in fase d?impatto e di spinta elastica che assista la camminata e/o corsa in fase di spinta, e con una buona traspirabilit? per il piede.
Ulteriore scopo ? quello di creare una soletta interna che permetta al piede che vi poggia sopra di centrarsi automaticamente e costantemente.
Ulteriore scopo ? quello di effettuare un massaggio alla pianta podalica durante la camminata, in modo tale da migliorare ulteriormente la circolazione sanguigna.
Ulteriore scopo ? quello di realizzare una soletta che abbia una resistenza a fatica prolungata nel tempo, senza che perda le sue propriet? meccaniche originarie.
La presente invenzione riguarda inoltre un processo di fabbricazione di tali solette multistrato destinate alla grande distribuzione, ed uno stampo utilizzato in tale processo.
Di seguito, vengono prima descritte le caratteristiche strutturali della soletta multistrato oggetto della presente invenzione, le fasi del processo di fabbricazione di tale soletta e le caratteristiche strutturali di uno stampo utilizzato in tale processo di fabbricazione.
L'invenzione verr? meglio compresa dalla seguente descrizione, a solo scopo esemplificativo non limitativo, e con riferimento agli uniti disegni in cui:
- la fig.1 mostra il grafico della fase di carico del passo di un piede durante la camminata secondo l?analisi del noto medico americano Jaquelin Perry (1918-2013) ;
- la fig.2 mostra una vista prospettica dall?alto di un esempio di soletta multistrato, conforme all?invenzione.
- la fig.3 mostra una vista dall?alto della soletta di fig.2, in una sua prima forma di realizzazione ; - la fig.3a mostra una vista dall?alto della soletta di fig.2, in una sua seconda forma di realizzazione;
- la fig.4 mostra una vista sezionata longitudinale della soletta di fig.2 ;
- la fig.5 mostra il risultato di un test effettuato da un soggetto con solette normali gi? in commercio ;
- la fig.6 mostra i risultati dello stesso test utilizzato in fig.5, ed effettuato sempre dallo stesso soggetto utilizzando una soletta conforme all?invenzione ;
- la fig.7 mostra una vista prospettica di elementi a strati, separati tra loro, utilizzati per l?ottenimento della soletta conforme al trovato ;
- la fig.8 mostra una vista prospettica degli elementi a strati delle fig.7 uniti tra loro in una prima maniera ;
- le fig.9 mostra una vista prospettica degli elementi a strati delle fig.7 uniti tra loro in una maniera parziale ;
- la fig.10 mostra una vista prospettica dall?alto di un primo esempio di realizzazione un primo semi-stampo (maschio) ;
- la fig.11 mostra una vista dall?alto del semi-stampo di fig.10 ;
- la fig.12a mostra una pluralit? di sezioni trasversali del semi-stampo di fig.10 ;
- la fig.12b mostra una sezione longitudinale del semi-stampo di fig.10 ;
- la fig.13 mostra una vista dall?alto di un secondo esempio di realizzazione di un primo semistampo (maschio) .
- la fig.14 mostra una vista prospettica dall?alto di un secondo semi-stampo (femmina) ;
- la fig.15 mostra una vista dall?alto del semi-stampo di fig.14 ;
- la fig.16a mostra una pluralit? di sezioni trasversali del semi-stampo di fig.14 ;
- a fig.16b mostra una sezione longitudinale del semi-stampo di fig.14 .
La presente invenzione concerne una soletta multistrato utilizzabile entro calzature da vario genere, destinata alla grande distribuzione, ed atta a sostenere l?utilizzatore di tali calzature con detta soletta, sia in fase statica che in fase di camminata, particolarmente durante la fase di camminata producendo un adeguato sostegno di tutte le articolazioni del piede e dell?articolazione tibio-tarsica, un?adeguata ammortizzazione, un?adeguata spinta elastica ed un adeguato accoglimento del piede in relazione al peso dell?utilizzatore e all?attivit? che va svolgendo, avendo inoltre caratteristiche di lunga durabilit? e di ottima traspirabilit?, rispetto alle solette ad ora note destinate alla grande distribuzione del settore.
Per accoglimento va intesa la capacit? di almeno uno strato della soletta multistrato, oggetto della presente invenzione, di deformarsi parzialmente o per la sua interezza ove venga esercitata una pressione verso il basso, preferibilmente del tipo continuativo, del piede o di una sua parte, assumendone conseguentemente la forma per della parte in contatto, risultando cos? priva di punti di pressione indesiderati.
L?invenzione concerne altres? un processo di fabbricazione di tale soletta multistrato, ed uno stampo di termoformatura utilizzato in tale processo.
In fig.1, dove viene rappresentato il grafico con l?andamento tipico della forza verticale di reazione al suolo (Perry 1992) di un piede durante un passo standard, sulla cui ascissa ? riportato la fase del passo in percentuale e sulla cui ordinata ? indicata la forza in Newton, si nota che la curva di tale andamento ? caratterizzata da due gobbe (detta anche a schiena di cammello), in cui la prima parte convessa a sinistra A indica la forza d?impatto del tallone con il terreno, la parte centrale concava B indica forza di ammortizzazione verticale della fase di oscillazione del piede che porta il carico in avanti, ovvero con la pianta podalica appoggiata completamente al terreno nel punto inferiore della curva B stessa, e la seconda parte convessa a destra C indica la forza di spinta del piede per staccarsi dal terreno. Tali fasi durante l?avanzamento dell?utilizzatore, come ad esempio quando cammina, quando corre, si ripetono ciclicamente con una fase di scarico interposta tra la fine della curva C e l?inizio di una nuova curva A.
Pertanto, ad ogni punta delle suddette fasi del passo, corrisponde una certa pressione del piede sul terreno in termini di forza e di area interessata.
La soletta oggetto della presente invenzione ? conformata strutturalmente, come verr? descritto, in maniera tale che, in relazione al peso dell?utilizzatore, si ottenga in particolare:
- una determinata ammortizzazione nella fase determinata dalla suddetta curva A e dalla prima parte della curva B ;
- un determinato accoglimento di qualsiasi forma di pianta podalica nella fase determinata dalle curve A e B, ovvero che la soletta si comprima seguendo precisamente della detta pianta podalica ; - una determinata spinta elastica nella fase determinata dalla seconda parte di curva B e dalla curva C ;
- un ritorno alla forma originale della soletta nella detta fase di scarico, ovvero quando il piede ? sollevato dal terreno tra la fase determinata dalla curva C e la nuova fase di ammortizzazione, in maniera tale da risultare efficace nuovamente per il nuovo ciclo.
Altri scopi ottenuti verranno di seguito descritti in seguito.
Come visibile nelle fig.2-4, che mostrano varie viste della soletta multistrato 10, oggetto della presente invenzione, si pu? notare che la soletta multistrato 10 stessa ? costituita da almeno una pluralit? di strati realizzati in materiale polimerico uniti sovrapposti tra loro per ottenere un unico corpo a forma di soletta interna per calzature.
Tale soletta multistrato 10 ? sagomata perimetralmente con un profilo standard 11 e dimensioni variabili in dipendenza alla taglia e al tipo la calzatura entro la quale viene inserita, ovvero il volume interno disponibile, ed alloggiata in maniera estesa.
Nel caso la soletta multistrato 10 risultasse troppo lunga per rispetto alla lunghezza dello spazio interno della calzatura in cui ? da inserire, pu? essere rifilata in punta mediante uno strumento tagliante, come ad esempio una forbice, cosicch? possa accorciarsi della misura corretta per posizionarsi in posizione estesa entro detta calzatura, senza lasciare spazi vuoti laterali.
Tale soletta multistrato 10 presenta inferiormente una superficie inferiore 9 tendenzialmente piana, eventualmente inclinata verso l?alto frontalmente e posteriormente, che appoggia sulla parte superiore interna della calzatura in cui ? inserita, e che ? raccordata in maniera curva con il bordo superiore 12 della soletta multistrato 10 stessa.
Tale soletta multistrato 10 presenta superiormente una superfice superiore 13, delimitata dal detto bordo esterno 12, leggermente concava superiormente nella sua parte posteriore, piana nella sua parte frontale, e convessa superiormente circa nella sua parte centrale 14.
Detta superficie superiore 13 comprende un cordone rialzato allungato 15, preferibilmente con una sezione semicilindrica convessa verso l?alto di larghezza ridotta, con un estensione tale da seguire internamente ed in maniera distanziata il perimetro 11 della soletta 10 delimitato dal bordo 12 per interrompersi frontalmente nella parte anteriore 16 di tale superfice superiore 13, in maniera tale da non interferire con le teste metatarsali e con le falangi del piede dell?utilizzatore.
La soletta multistrato 10 ? suddivisa nella sua estensione longitudinale per spessore e densit? in quattro zone, una prima zona 17 corrispondente al tallone del piede dell?utilizzatore, una seconda zona 18 corrispondente all?arco plantare del piede dell?utilizzatore e comprendente la detta porzione convessa 14, una terza zona 19 corrispondente al metatarso del piede dell?utilizzatore ed una quarta zona 20 corrispondente alle falangi del piede dell?utilizzatore, cosicch? si possa ottenere per ognuna di queste dette quattro zone un accoglimento, un?ammortizzazione ed una spinta elastica predeterminate, ovvero che, quando il piede, o almeno una sua porzione, spinga verso il basso la soletta multistrato 10, la parte di quest?ultima spinta verso il basso abbia un effetto ammortizzante, per poi deformarsi schiacciandosi sotto la pressione di tale spinta del piede, o della sua porzione, seguendone cos? la forma, quindi avendo un effetto di accoglimento, per poi imprimere una spinta elastica verso l?alto al piede, o alla sua porzione, quando tale pressione viene ridotta, la soletta multistrato 10 ritornando poi alla sua forma originale in breve tempo, per poter riottenere il suo effetto ammortizzante per una nuova eventuale pressione del piede, anche immediatamente successivamente.
La soletta multistrato 10, agendo nella suddetta maniera, garantisce inoltre un massaggio plantare che riduce la fatica del piede dell?utilizzatore, anche dopo molte ore di utilizzo.
Tali quattro zone 17, 18, 19, 20 sono individuabili facilmente grazie a rispettive linee di demarcazione 45 in basso rilievo, rettilinee o curve e posizionate trasversalmente rispetto all?estensione longitudinale della soletta multistrato 10, in maniera tale che colui che deve scegliere la soletta adatta al suo piede, possa facilmente associare le dette quattro zone17-20 alle relative zone tallone, arcata, metatarso, falangi del suo piede, semplicemente controllando la posizione di tali linee 45. Ci? ? necessario in particolare in quanto le falangi sono spesso di lunghezza diversa in vari individui, conseguentemente, se un individuo ha dita corte rispetto alla sua taglia standard, quindi le dette quattro zone 17-20 non coinciderebbero con le reali zone del suo piede, semplicemente potrebbe scegliere la soletta con taglia superiore, e rifilare la punta della soletta accorciandola della lunghezza necessaria per accogliere il suo piede in maniera corretta.
Vantaggiosamente, la porzione convessa 14 della superficie superiore 13, oltre ai benefici sopra descritti, non permette al piede di scivolare in avanti impedendo all?arcata plantare movimenti longitudinali, in maniera tale da prevenire traumi alle dita dovuti ad urti con la parte interna frontale della calzatura.
Detta soletta multistrato 10 ? costituita da almeno un primo strato inferiore di base 21, da almeno un secondo strato intermedio 22 ed un eventuale terzo strato di rivestimento superiore 24 realizzato in tessuto e/o pelle, o materiale equivalente, tutti detti strati essendo estesi per tutta l?estensione della soletta 10 stessa.
Come visibile in fig.4, il secondo strato 22 segue sia inferiormente che superiormente il profilo delle quattro dette zone 17-20, come anche il terzo strato 24, mentre il primo strato inferiore 21 presenta inferiormente la superficie inferiore 9, e superiormente segue il profilo inferiore del secondo strato 22.
I suddetti tre strati 21, 22, 24, in una loro rispettiva forma iniziale sagomata a parallelepipedo iniziale 40, 41, 43 (vedi fig.7-9) possono essere uniti in successione tra di loro mediante un mezzo accoppiatore a fiamma, e/o mediante materiale collante, preferibilmente del tipo poliuretanico, per poi essere termoformati entro appositi stampi di termoformatura e poi sagomati lateralmente mediante utensile fustellatore, oppure i primi due strati parallelepipedi iniziali 40 ,41 sono uniti in successione tra di loro mediante un mezzo accoppiatore a fiamma o mediante materiale collante, preferibilmente del tipo poliuretanico, termoformati entro appositi stampi di termoformatura, e poi uniti al rimanente terzo strato iniziale 43 mediante materiale collante, preferibilmente del tipo poliuretanico, e poi sagomati perimetralmente mediante utensile fustellatore, ottenendo cos? la forma e dimensione finale degli strati 21, 22, 24.
Mediante l?utensile fustellature si ottiene il profilo della soletta multistrato 10 con dimensioni pari alla taglia desiderata.
Il detto primo strato inferiore di base 21 ? realizzato da uno strato di poliuretano espanso a cellule aperte iniziale 40 con densit? iniziale pre-termoformatura compresa tra 120 e 200 Kg/m?.
Detto primo strato 21 ? atto a fornire sostegno al secondo strato superiore 22 a lui sovrapposto in modo tale da impedire la dispersione delle propriet? elastiche e consolidare in particolare le caratteristiche tecniche del materiale del secondo strato superiore 22 stesso e ad effettuare un effetto ammortizzante, o pi? semplicemente un?ammortizzazione, quando viene esercitata una pressione verso il basso da parte del piede dell?utilizzatore.
Il detto secondo strato intermedio 22 ? realizzato da uno strato in poliuretano espanso a cellule aperte iniziale 41 con densit? iniziale pre-termoformatura compresa tra 90 e 115 Kg/m?, preferibilmente 115 Kg/m?.
Pertanto, il detto primo strato inferiore 21 ha una densit? pari ad una percentuale compresa circa tra il 104% ed il 222% rispetto alla densit? del secondo strato 22 in dipendenza del peso crescente dell?utilizzatore, ovvero il primo strato 21 ha una densit? superiore al secondo strato 22.
Detto secondo strato 22 ? atto ad effettuare un effetto di accoglimento ed ammortizzazione del piede o parte del piede dell?utilizzatore quando effettua una pressione verso il basso, ovvero si deforma gradualmente nei punti di pressione seguendo la forma del piede o della sua parte con un evidente effetto confortevole, ed ? atto inoltre ad effettuare un effetto di spinta elastica verso l?alto quando la pressione esercitata verso il basso dal piede diminuisce, ovvero quando il piede viene alzato.
Lo spessore medio centrale di ciascuna di dette seconda 18, terza 19 e quarta 20 zone ? compreso nelle seguenti percentuali rispetto allo spessore della prima zona 17, che ? considerato lo spessore 100%, e che presenta uno spessore medio centrale compreso tra circa 8,00 mm e 14,00 mm:
- lo spessore medio centrale della seconda zona 18 ? pari ad una percentuale compresa circa tra 105 % e il 107 % rispetto allo spessore della prima zona 17, pertanto compreso tra circa 8,40 mm e 15,00 mm ;
- lo spessore medio centrale della terza zona 19 ? pari ad una percentuale compresa circa tra 92 % e il 93 % rispetto allo spessore della prima zona 17, pertanto compreso tra circa 7,40 mm e 13,00 mm;
- lo spessore medio centrale della quarta zona 20 ? pari ad una percentuale compresa circa tra 63 % e il 73 % rispetto allo spessore della prima zona 17, pertanto compreso tra circa 5,00 mm e 10,20 mm .
Il cordone perimetrale 15 ha uno spessore centrale compreso tra circa 0,30 mm e 1 mm, e risulta proporzionale in maniera crescente rispetto ai valori dello spessore della prima zona 17. In particolare aumenta proporzionalmente all?aumentare degli spessori pre-termoformatura degli strati poliuretanici 40, 41 utilizzati.
I suddetti spessori variano in dipendenza allo spazio interno disponibile nella calzatura in cui la soletta multistrato 10 deve essere inserita.
Abbinando la densit? iniziale pre-termoformatura dei due strati in poliuretano espanso a cellule aperte 40, 41 con i loro spessori finali degli strati 21, 22 risultanti nella soletta multistrato 10, ? possibile scegliere inoltre l?ammortizzazione, l?accoglimento e la spinta elastica pi? adeguati al peso dell?utilizzatore e alle sue esigenze personali, ovvero il tipo di calzatura in sui la soletta interna va inserita ed utilizzata per una determinata attivit?.
Per un determinato ed efficace effetto ammortizzante che si vuole ottenere con la presente soletta multistrato 10, per utilizzatori con peso corporeo compreso tra 40 e 65 Kg, si utilizza un primo strato inferiore 40 con densit? iniziale (pre-termoformatura) compresa tra 120 e 140 Kg/m?, per utilizzatori con peso corporeo compreso come ad esempio tra 65 e 85 Kg, si utilizza un primo strato inferiore 40 con densit? iniziale (pre-termoformatura) compresa tra 140 e 160 Kg/m?, per utilizzatori con peso corporeo compreso tra 85 e 105 Kg, si utilizza un primo strato inferiore 40 con densit? iniziale (pre-termoformatura) compresa tra 160 e 180 Kg/m?, per utilizzatori con peso corporeo compreso tra 105 e 120 Kg, si utilizza un primo strato inferiore 40 con densit? iniziale (pre-termoformatura) compresa tra 180 e 200 Kg/m?.
Non sono stati considerati pesi di utilizzatori minori di 40 Kg o maggiori di 120 Kg, in quanto non rientrano nei pesi standard medi di un adulto, ma sarebbe comunque possibile realizzare una soletta specifica anche per questi utilizzatori con fasce di peso molto basse e molto alte.
Se un utilizzatore ricerca un effetto ammortizzante differente da quello ottenuto mediante la suddetta descrizione, pu? utilizzare in alternativa una soletta destinata a utilizzatori che non rientrano nella sua fascia di peso, in particolare se tale utilizzatore ha un peso marginale rispetto alle suddette gamme di valori.
Inoltre, in dipendenza all?effetto propulsivo che si desidera ottenere e in dipendenza all?attivit? chi si svolger? con la soletta multistrato 10, scelta la densit? inziale pre-termoformatura del primo strato inferiore 40, e gli spessori finali delle varie zone 17-20 da ottenere, in dipendenza al volume interno della calzatura in cui andr? inserita la soletta multistrato 10, si sceglie lo spessore iniziale pretermoformatura dei due strati 40, 41, ovvero maggiore ? il loro spessore iniziale pretermoformatura, maggiore sar? l?effetto propulsivo che si otterr?.
Come gi? descritto, questa suddivisione in zone 17-20 ? presente in relazione al grafico dell?andamento delle forze di fig. 1, cosicch? la soletta multistrato 10 assorbe la forza impressa dalla zona del piede dell?utilizzatore che spinge verso il terreno, e che in seguito aiuti l?utilizzatore a spingere verso l?alto la zona di piede che deve staccarsi dal terreno.
Il suddetto cordone 15 si estende lungo il perimetro delimitante la zona del metatarso 19, dell?arcata plantare 18 e del tallone 17, restando aperta frontalmente ed ? ricavata di pezzo dalla termoformatura detti due strati 21, 22 o tre strati 21, 22, 24, ed ha lo scopo di creare una leggera sospensione della zona centrale della pianta del piede, cosicch?, durante la camminata, venga diminuita la pressione esercitata dal peso corporeo dell?utilizzatore, aumentando cos? l?ammortizzazione in fase di impatto ed assistendo la fase propulsiva in fase di stacco del piede dal terreno, limitando notevolmente l?insorgere di fasciti plantari, che sono conseguenza delle continue sollecitazioni, pressioni e frizionamento, inoltre tale cordone rialzato allungato 15 aiuta il piede dell?utilizzatore a centrarsi sulla soletta multistrato 10, in maniera tale che il piede tenda ad appoggiare correttamente, senza inclinarsi internamente o esternamente, e comprimendo nelle zone corrette della soletta multistrato 10 stessa, cosicch? quest?ultima possa operare sempre in maniera efficace, come sopra descritto.
Tale cordone 15 ? aperto nella zona del metatarso, pertanto non prosegue a delimitare perimetralmente la zona delle teste metatarsali e delle falangi, in quanto le dita del piede devono garantire la fisiologica mobilit? delle teste metatarsali, rimanendo libere e mobili anche in senso trasversale per il loro corretto funzionamento.
Come visibile in fig.3a, che mostra un esempio di una seconda forma di realizzazione della superficie superiore 13 della soletta multistrato 10, ? possibile sagomare quest?ultima con delle porzioni a sezione semicilindrica convessa superiormente 13?, ed avente estensione trasversale o longitudinale sul piano orizzontale rispetto all?estensione della soletta multistrato 10 stessa, oppure avente estensione cilindrica od ovale sul piano orizzontale, tali porzioni 13? essendo suddivise da solchi 13?. Tali tipo di estensioni di porzioni 13? possono essere presenti su una soletta multistrato 10 sia in una loro singola forma ripetuta, sia in combinazione tra almeno due tipi di tali estensioni.
Tale conformazioni a porzioni 13? separate da solchi 13? garantiscono un maggiore effetto ammortizzante in quanto tra tali solchi 13? viene compressa l?aria durante la fase di appoggio del piede, e durante la fase di richiamo del piede l?aria ritorna insinuandosi all?interno dei singoli solchi 13? stessi.
Otteniamo quindi un doppio effetto, quello di maggior ammortizzazione, come gi? sopra descritto, e un massaggio alla pianta del piede, non per? cos? importante da dare stimolazione ai meccanocettori, che porterebbe a scompensi fisici.
In riferimento alle fig. 5 e fig.6, vengono ora descritti i risultati di un test effettuato da un soggetto con una soletta gi? in commercio ed una soletta multistrato 10 conforme all?invenzione.
Il test ? stato effettuato in laboratorio di Udine mediante il sistema della ditta tedesca Moticon ReGo AG di Monaco di Baviera (www.moticon.de ), il quale sistema prevede l?utilizzo per ogni piede di 13 sensori di pressione con frequenza di 50 Hz, equivalente ad una misurazione ogni 0,02 secondi, associati alla soletta della quale si vogliono ottenere i relativi dati.
Con tale sistema, facendo camminare il soggetto che esegue il test, si ottiene il grafico dell?andamento della forza verticale di reazione al suolo di ogni piede del soggetto durante ogni passo, che ? riconducibile al grafico mostrato in Fig. 1, e che varia in dipendenza al tipo di soletta interna utilizzata.
Il test ? stato eseguito facendo camminare con cadenza normale il soggetto con solette uguali per piede, su terreno piano rigido non sdrucciolevole ed in ambiente coperto.
In particolare nei grafici allegati sulla asse delle ascisse ? rappresentato il passo di un piede suddiviso in percentuali, mentre sull?asse delle ordinate ? rappresentata la forza verticale in Newton che viene rilasciata al suolo in una determinata percentuale del passo.
Il soggetto che ha eseguito i suddetti test, di cui si riportano i grafici dei risultati nelle fig.5 e 6, ? un maschio adulto con peso di circa 100 Kg e con forte zoppia alla gamba destra.
Nella fig.5 sono rappresentati due grafici 30, 31 che mostrano le curve 32 dei valori dell?andamento temporale della forza verticale in Newton di reazione al suolo, con le relative deviazioni temporali 33, di un passo rappresentato in percentuale di completamento del suo ciclo, durante la camminata del soggetto che ha eseguito il test utilizzando un paio di solette standard (non mostrate) entro un paio di scarpe per tutti i giorni (non mostrate), di cui il grafico sinistro 30 fa riferimento al piede sinistro, mentre il grafico destro 31 fa riferimento al piede destro.
Si pu? notare come il soggetto applichi maggiore forza con il piede sinistro rispetto al piede destro, in tutte le fasi del passo, ovvero la forza d?impatto del tallone con il terreno (parte di curva 34), la forza di ammortizzazione verticale della fase di oscillazione del piede (parte di curva 34?), e la forza di spinta del piede per staccarsi dal terreno (parte di curva 34?).
Nella fig.6 sono rappresentati due grafici 35, 36 che mostrano le curve 37 dei valori dell?andamento temporale della forza verticale in Newton di reazione al suolo, con le relative deviazioni temporali 38, di un passo rappresentato in percentuale di completamento del suo ciclo, durante la camminata del soggetto che ha eseguito il test utilizzando un paio di solette 10 conformi alla presente invenzione entro le stesse scarpe utilizzate per il test rappresentato in fig.5, di cui il grafico sinistro 35 fa riferimento al piede sinistro, mentre il grafico destro 36 fa riferimento al piede destro.
Si pu? notare come il soggetto applichi pressoch? la stessa forza con entrambi i piedi in tutte le fasi del passo, ovvero la forza d?impatto del tallone con il terreno (parte di curva 39), la forza di ammortizzazione verticale della fase di oscillazione del piede (parte di curva 39?), e la forza di spinta del piede per staccarsi dal terreno (parte di curva 39?).
Risulta evidente che sia vantaggioso l?utilizzo della soletta multistrato 10 conforme all?invenzione in quanto ha un effetto di bilanciamento tra le forze applicate tra i due piedi, anche se uno dei due presenta difficolt? di deambulazione dovuto a zoppia della rispettiva gamba.
Dai test si osserva che, durante il ciclo del passo, nella fase di primo impatto e successiva ammortizzazione la forza risultante utilizzando la soletta multistrato 10 (fig.6) ? inferiore circa del 25% rispetto alla forza risultante utilizzando la soletta standard (fig.5), mentre nella fase di spinta i valori di forza utilizzando la soletta multistrato 10 (fig.6) oltre al fatto che le forze nella fase di spinta si equilibrano tra i due piedi, si nota in particolare nel piede destro che nella fase di spinta i valori di forza utilizzando la soletta multistrato 10 stessa (fig.7) sono maggiori di circa il 25% rispetto alle forze espresse utilizzando la soletta standard (fig.5), e ci? dimostra che c?? un grande effetto di ammortizzazione e un sostanziale aiuto durante la fase propulsiva della soletta multistrato 10, oggetto della presente invenzione.
Utilizzando strati di poliuretano espanso a cellule aperte, i quali contengono aria al proprio interno, quando vengono schiacciati dalla pressione del piede durante il passo o mentre l?utilizzatore ? fermo con i piedi a terra, espellono lateralmente detta aria che sale verso l?alto avvolgendo il piede, mentre quando il piede non esercita pi? pressione l?aria si riporta entro gli strati ed il tessuto stessi, in questa maniera si crea un flusso continuo e vario di aria interna alla calzatura che mantiene il piede asciutto e fresco.
Inoltre utilizzando un primo strato inferiore di poliuretano 21 con una certa densit?, un secondo strato superiore di poliuretano espanso a cellule aperte 22 con densit? inferiore al primo detto strato 22, otteniamo un?ammortizzazione suddivisa in due fasi, dovuta allo schiacciamento in successione dei due suddetti elementi, che ? molto pi? modulabile in dipendenza alla pressione esercitata dall?utilizzatore.
Infine, utilizzando strati di poliuretano espanso a cellule aperte, non c?? il rischio che tali cellule scoppino, come accade con i polietileni a cellule chiuse, mantenendo pertanto a lungo le proprie propriet? meccaniche.
Con particolare riferimento alle fig.7-9 e 2, vengono ora descritti alcuni esempi di processi di fabbricazione di tale soletta multistrato 10.
Per la fabbricazione della soletta multistrato 10, sopra descritta, si utilizzano i seguenti elementi componenti:
- Un primo strato inferiore a base rettangolare 40 in poliuretano espanso a cellule aperte, avente lunghezza e larghezza tali da risultare infine maggiori della taglia desiderata, con spessore compreso tra 2 mm e 6 mm, e densit? compresa tra 120 e 200 Kg/m?. Ad esempio, uno strato inferiore 40 con densit? 180 Kg/m? presenta una resistenza a compressione 150-240 kPa, resistenza a trazione di 170 kPa e allungamento di rottura del 30% ;
- Un secondo strato intermedio a base rettangolare 41 in poliuretano espanso a cellule aperte, avente lunghezza e larghezza identiche al primo strato 40, e con spessore compreso tra 2 mm e 10 mm, e densit? compresa tra 90 e 115 Kg/m?, preferibilmente 115 Kg/m?. Ad esempio, uno strato intermedio 41 con densit? 115 Kg/m? presenta una resistenza a compressione di 19 kPa, resistenza a trazione di 320 kPa e allungamento di rottura del 220%;
- Un terzo strato 43 a base rettangolare in tessuto o in microfibra o in alternativa in pelle animale lavorata, avente forma con lunghezza e larghezza identiche ai due primi strati 40, 41.
E si utilizzano le seguenti attrezzature ed i seguenti elementi esterni sostanzialmente utilizzati:
- un mezzo accoppiatore a fiamma per polimeri termoplastici del tipo noto in s? e/o materiale collante, preferibilmente colla poliuretanica ;
- uno stampo di termoformatura costituito da un primo semi-stampo (maschio) e da un secondo semi-stampo (femmina), riscaldabili in maniera indipendente uno dall?altro e di cui almeno uno dei due semi-stampi ? movimentabile linearmente in avvicinamento ed in allontanamento rispetto all?altro semi-stampo, sagomati per essere accoppiati tra loro ed ottenere una soletta semi-finita con forma e dimensioni desiderati, in cui la femmina ? utilizzata per termoformare la parte inferiore 9 della soletta semi-finita, mentre il maschio ? utilizzato per termoformare la parte superiore 13 della soletta semi-finita ;
- un mezzo fustellatore, come ad esempio una fustella a lama liscia in acciaio oppure fustella con lama seghettata in acciaio ( nota anche come tex o micro-tex) ;
- almeno uno strato in tessuto non tessuto (TNT) con spessore compreso tra 0,5 mm e 2 mm. In generale, il processo di fabbricazione di tale soletta multistrato 10 prevede le seguenti fasi:
a) L?accoppiamento di almeno il primo ed il secondo di detti strati a base rettangolare 40, 41 ed eventualmente il terzo strato a base rettangolare 43 aventi densit? differenti tra loro ; b) La termoformatura di tali strati a base rettangolare accoppiati entro il detto stampo di termoformatura mantenendo una differenza di temperatura tra il primo semi-stampo ed il secondo semi-stampo, i quali sono riscaldabili in maniera indipendente uno dall?altro, tale che la temperatura pi? bassa venga applicata allo strato a base rettangolare con la densit? inferiore, in maniera tale da poter termoformare tutti gli strati a base rettangolare senza danneggiarli e potendo ottenere cos? la soletta multistrato 10 con le caratteristiche in precedenza descritte. Inoltre, si pu? interporre almeno uno strato in tessuto TNT tra la superficie esterna degli strati a base rettangolare 40, 41 o 43 ed il rispettivo semi-stampo, tale tessuto TNT essendo atto a preservare le propriet? meccaniche degli strati a base rettangolare stessi durante la fase di termoformatura, per poi essere rimosso.
c) Estrazione degli strati a base rettangolare termoformati, accoppiamento dell?eventuale terzo strato a base rettangolare e loro sagomatura perimetrale finale mediante mezzo fustellatore. Viene ora descritto in maniera particolareggiata un primo esempio di processo di realizzazione utilizzante le suddette fasi a), b) e c):
a) Accoppiamento strati a base rettangolare:
- Unione in successione, mediante il mezzo accoppiatore a fiamma o mediante colla poliuretanica, del primo strato inferiore poliuretanico 40, del secondo strato poliuretanico 41 e del terzo strato 43 in tessuto o microfibra, in maniera che i perimetri di tutti tali strati coincidano tra loro, ottenendo un corpo multistrato 44 a base rettangolare (vedi fig.8) ; b) Termoformatura:
- Posizionamento del corpo multistrato 44 tra i due semi-stampi allontanati tra loro, interponendo tra il semi-stampo maschio ed il terzo strato 43 il detto strato in tessuto TNT, ed eventualmente interponendo un ulteriore strato in tessuto TNT tra i semi-stampo femmina e il primo strato inferiore 40, se quest?ultimo ha densit? compresa tra circa 120 e 140 Kg/m?, tale almeno strato in tessuto TNT essendo atto a preservare le propriet? meccaniche dei detti secondo strato 41 e terzo strato 43 ed eventualmente del primo strato 40, che potrebbero essere modificate se i suddetti strati venissero a contato diretto con il rispettivo semi-stampo riscaldato nella sua fase operativa ;
- Accoppiamento dei due semi-stampi, con il semi-stampo maschio ad una temperatura compresa tra i 190?C ed i 205?C, ed il semi-stampo femmina con una temperatura compresa tra i 200?C ed i 225?C, in maniera che il semi-stampo femmina abbia sempre una temperatura di circa 10?C-20?C maggiore rispetto alla temperatura del semi-stampo maschio, e per un tempo compreso tra 1?45? e 3?00? ed una pressione compresa tra i 6 BAR ed i 12 BAR, in relazione agli spessori degli strati 40, 41 e agli spessori della soletta multistrato che si vogliono ottenere dopo termoformatura;
c) Eventuale accoppiamento terzo strato a base rettangolare (43) e sagomatura perimetrale finale:
- Allontanamento due semi-stampi con estrazione soletta multistrato sagomata semi-finita ottenuta mediante termoformatura, e rimozione dell?almeno strato in tessuto TNT ;
- Fustellatura della soletta multistrato semi-finita ottenuta mediante il mezzo fustellatore con lama in acciaio del tipo seghettato, per finitura bordi soletta multistrato 10 finita (vedi fig.
2).
Viene ora descritto in maniera particolareggiata un secondo esempio di processo di realizzazione utilizzante le suddette fasi a), b) e c):
a) Accoppiamento strati a base rettangolare:
- Unione in successione, mediante il mezzo accoppiatore a fiamma o mediante materiale collante, preferibilmente del tipo poliuretanico, del primo strato inferiore 40, del secondo strato 41, in maniera che i perimetri di detti strati coincidano tra loro, ottenendo un primo corpo multistrato 46 a base rettangolare;
b) Termoformatura:
- Posizionamento del detto primo corpo multistrato 46 tra i due semi-stampi allontanati tra loro, interponendo, tra lo strato lo strato 41 ed il semi-stampo maschio e tra lo strato 40 avente densit? compresa tra circa 120 e 140 Kg/m? e il semi-stampo femmina, il detto strato in tessuto TNT, atti a preservare le propriet? meccaniche del detto corpo multistrato 46, che potrebbero variare se venisse a contato diretto con le parti dello stampo nella sua fase operativa;
- Accoppiamento dei due semi-stampi, con il semi-stampo maschio ad una temperatura compresa tra i 190?C ed i 205?C, ed il semi-stampo femmina con una temperatura compresa tra i 200?C ed i 225?C, in maniera che il semi-stampo femmina abbia sempre una temperatura di circa 10?C-20?C maggiore rispetto alla temperatura del semi-stampo maschio, e per un tempo compreso tra 1?45? e 3?00? ed una pressione compresa tra i 6 BAR ed i 12 BAR, in relazione agli spessori degli strati 40, 41 e agli spessori della soletta multistrato che si vogliono ottenere dopo termoformatura;
c) Eventuale accoppiamento terzo strato a base rettangolare (43) e sagomatura perimetrale finale:
- Allontanamento dei due semi-stampi con estrazione primo corpo multistrato semi-finito sagomato a forma di soletta, e rimozione dell?almeno tessuto TNT ;
- Unione mediante mezzo accoppiatore a fiamma o mediante materiale collante, preferibilmente del tipo poliuretanico, del detto primo corpo multistrato 46 con il terzo strato 43 realizzato in pelle di animale lavorata, ottenendo una soletta multistrato semi-finita ; - Fustellatura soletta multistrato semi-finita ottenuta, mediante mezzo fustellatore in acciaio a lama liscia, per finitura bordi soletta multistrato 10 finita (Vedi fig.2) .
Come gi? anticipato per la descrizione generale del processo di fabbricazione, utilizzare nei due suddetti esempi di processi fabbricazione uno stampo di termoformatura comprendente due semistampi riscaldabili in maniera indipendente ed accoppiabili tra loro per termoformare strati di materiali poliuretanici con densit? differenti tra loro, risulta sorprendentemente vantaggioso per l?ottenimento della soletta multistrato con le caratteristiche volute. In particolare, gli intervalli di temperature sopra indicati per i singoli semi-stampi utilizzati nei due esempi di processo di fabbricazione risultano, in maniera inaspettata, efficaci per l?ottenimento delle propriet? volute dei particolari strati di materiali poliuretanici 40, 41 dopo la loro termoformatura.
La soletta multistrato 10 con le caratteristiche richieste ? ora pronta all?uso, ed in cui lo strato inferiore iniziale 40 corrisponde allo strato inferiore finale 21, il secondo strato intermedio iniziale 41 corrisponde allo strato intermedio finale 22, il terzo strato iniziale 43 corrisponde allo strato di rivestimento finale 24.
Ora vengono indicati alcuni esempi non limitativi dei primi e secondo strati di poliuretano espanso a cellule aperte 40 e 41 accoppiati tra loro per formare la soletta multistrato 10, in dipendenza delle loro densit? e spessori iniziali prima della termoformatura, indicandone inoltre una gamma di pesi corporei dell?utilizzatore in dipendenza della densit? dei suddetti primo e secondo strati 40, 41 utilizzati, cos? da ottenere una classificazione di prestazioni della soletta multistrato 10 che si possono ottenere in dipendenza dell?effetto propulsivo e di accoglimento del piede.
Primo strato di poliuretano espanso a cellule aperte 40 con densit? 120 Kg/m? (adatto ad adeguati sostegno ed ammortizzazione del piede per utilizzatori con corporeo compreso tra 40 e 65 Kg), secondo strato di poliuretano espanso a cellule aperte 41 con densit? di 115 Kg/m?:
- Primo strato 40 con spessore 5 mm, secondo strato 41 con spessore 4 mm (accoglimento medio, spinta elastica media);
- Primo strato 40 con spessore 5 mm, secondo strato 41 con spessore 6 mm (accoglimento medio/alto, spinta elastica medio/alta).
Primo strato di poliuretano espanso a cellule aperte 40 con densit? 160 Kg/m? (adatto ad adeguati sostegno ed ammortizzazione del piede per utilizzatori con peso corporeo compreso tra 65 e 85 Kg), secondo strato di poliuretano espanso a cellule aperte 41 con densit? di 115 Kg/m?:
- Primo strato 40 con spessore 3,5 mm, secondo strato 41 con spessore 6 mm (accoglimento medio, spinta elastica media) ;
- Primo strato 40 con spessore 3,5 mm, secondo strato 41 con spessore 8 mm (accoglimento medio/alto, spinta elastica media/alta) ;
- Primo strato 40 con spessore 5,5 mm, secondo strato 41 con spessore 4 mm (accoglimento medio, spinta elastica medio).
Primo strato di poliuretano espanso a cellule aperte 40 con densit? 200 Kg/m? (adatto ad adeguati sostegno ed ammortizzazione del piede per utilizzatori con peso corporeo compreso tra 105 e 120 Kg), secondo strato di poliuretano espanso a cellule aperte 41 con densit? 115 Kg/m?:
- Primo strato 40 con spessore 3 mm, secondo strato 41 con spessore 6 mm (accoglimento medio, spinta elastica media);
- Primo strato 40 con spessore 4 mm, secondo strato 41 con spessore 6 mm (accoglimento medio, spinta elastica medio/alta).
Per selezionare il tipo di accoglimento desiderato, valuto se l?utilizzatore si cammina molto, prediligendo un accoglimento medio o medio/alto, o se l?utilizzatore passa gran parte del tempo in cui ? attivo in piedi e in posizione quasi statica, prediligendo cos? un accoglimento alto.
Per selezionare il tipo di spinta elastica desiderato, si valuta se l?utilizzatore svolge solo attivit? quotidiane tendenzialmente statiche (es. lavoro di ufficio, autista,?), prediligendo spinta elastica bassa, o se l?utilizzatore svolge attivit? in cui passa molto tempo in piedi (es. lavoro in officina, ?), prediligendo spinta elastica media, o se l?utilizzatore svolge attivit? sportive o che richiedono uno sforzo notevole nell?alzare il piede dal terreno (es. corsa, salto, camminata in salita,?), prediligendo spinte elastiche medio/alte o alte.
In conclusione, con il suddetto procedimento di fabbricazione, si possono ottenere coppie di solette multistrato 10, sinistra e destra, con le caratteristiche desiderate in dipendenza alla forza verticale al suolo che si vuole che venga esercitata da un utilizzatore con un certo peso, in maniera tale che utilizzando una coppia di solette multistrato 10 uguali tra loro per densit? e spessori, le dette forze verticali al suolo durante un passo rimangono pressoch? uguali sia per la soletta sinistra che per la soletta destra, quindi conferendo una camminata equilibrata all?utilizzatore.
Viene ora descritto uno stampo di termoformatura per l?ottenimento di una soletta multistrato semifinita utilizzato nel suddetto processo di realizzazione sopra descritta, detta soletta multistrato semifinita essendo da fustellare in seguito per l?ottenimento della soletta multistrato 10 finita. I componenti sostanziali dello stampo di termoformatura vengono rappresentati nelle fig.10-16b, in particolare, vengono mostrati solo i componenti dello stampo di termoformatura per l?ottenimento di una soletta multistrato semi-finita destra, in quanto i componenti per l?ottenimento di una soletta semi-finita sinistra sono realizzati in maniera speculare rispetto a quelli qui rappresentati, e possono essere affiancati tra loro od ottenuti affiancati di pezzo tra loro.
Tale stampo di termoformatura, come gi? descritto, ? costituito da un primo semi-stampo 47 (maschio), utilizzato per la termoformatura della parte superiore 13 della soletta multistrato semifinita da fustellare in seguito, e da un secondo semi-stampo 48 (femmina), utilizzato per la termoformatura della parte inferiore 9 della soletta multistrato semi-finita da fustellare in seguito.
Detti due semi-stampi 47, 48 sono ciascuno dotati di una rispettiva superficie operativa 49, 50, ricavati su rispettivi corpi 47?, 48? parallelepipedi e sono posizionati uno di fronte all?altro con dette superfici operative 49, 50 contrapposte tra loro.
Detti due semi-stampi 47, 48 sono installabili, orizzontalmente o verticalmente uno rispetto all?altro, in un mezzo di pressatura ed almeno uno dei due ? movimentabile da mezzi di movimentazione lineare di tale mezzo di pressatura, in avvicinamento ed in allontanamento uno rispetto all?altro.
Preferibilmente, detti semi-stampi 47, 48 sono posizionati verticalmente uno rispetto all?alto, e quello in posizione superiore ? movimentabile verticalmente, mentre quello in posizione inferiore ? fisso.
Detti due semi-stampi 47, 48 sono vantaggiosamente riscaldabili in maniera indipendente tra loro per la fase di termoformatura per l?ottenimento di una soletta multistrato semi-finita, mediante mezzi di riscaldamento del tipo noto in s? almeno parzialmente integrati nei due detti semi-stampi 47, 48 e/o integrati nel detto mezzo di pressatura.
Detta superficie operativa 49 ? sagomata per l?ottenimento della parte superiore 13 della soletta multistrato semi-finita, mentre la superficie operativa 50 ? sagomata per l?ottenimento della parte inferiore 9 della soletta multistrato semi-finita.
Dette due superfici operative 49, 50 sono dimensionate per venire accoppiate tra loro quando i due semi-stampi 47, 48 sono avvicinati tra loro e riscaldati per poter effettuare una termoformatura secondo il processo descritto in precedenza, ottenendo cos? una soletta semi-finita, da fustellare in seguito per l?ottenimento della soletta multistrato 10 finita.
Detto primo semi-stampo 47 viene rappresentato in un suo primo esempio di forma di realizzazione nelle fig.10-12b, dove si pu? notare la particolare conformazione della sua superficie operativa 49. Per comodit? di rappresentazione, come visibile nella fig. 11, tale superficie operativa 49 ? stata suddivisa nella sua estensione longitudinale in una pluralit? di sezioni trasversali 51, 52, 53, 54, 55, 56, 57, 58, 59 (linee da sez. A-A a sez. I-I) equidistanziate tra di loro, e divisa lungo la sua mezzeria longitudinale 60 con una rispettiva sezione (linea sez. L-L).
Tali sezioni da sez. A-A a sez I-I sono rappresentate con rispettive viste posteriori nella fig.12a, mentre la sez. L-L ? rappresentata con una vista frontale nella fig.12b.
Detta superficie operativa 49 ? sagomata con una prima porzione 61 posteriore che si eleva con una curva concava verso la sua parte frontale, secondo l?estensione longitudinale della superficie operativa 49 stessa, e che ? raccordata in maniera convessa alla sua estremit? posteriore 62 ed ? raccordata in maniera convessa alla sua estremit? frontale 62? con una seconda porzione 63 frontale che si abbassa con una curva convessa verso la sua estremit? frontale 64 della superficie operativa 49, secondo l?estensione longitudinale di quest?ultima.
Dette prima e seconda porzioni 61, 63 si raccordano tra loro circa in corrispondenza della linea 56 (sez. F-F).
Detta porzione posteriore 61 ? provvista di almeno un porzione rialzata convessa 65, estesa con direzione longitudinale rispetto all?estensione della superficie operativa 49, con una lunghezza corrispondente al tratto di un piede di un possibile utilizzatore, compreso tra il suo tallone ed il suo metatarso, ovvero tra la sua estremit? posteriore 66 e circa la linea 56 (sez. F-F), tale porzione rialzata convessa 65 avendo raggio di curvatura trasversale variabile ed una sagoma perimetrale atti a seguire una forma standard del tratto superiore di soletta multistrato 10 su cui pogger? la parte di un piede compresa tra il suo tallone ed il suo metatarso.
Lateralmente a detta porzione rialzata convessa 65 ? presenta una superficie piana 65? che segue la conformazione longitudinale della detta porzione posteriore 61.
Detta porzione rialzata convessa 65 ? atta all?ottenimento della porzione superiore di soletta multistrato 10 su cui pogger? il tratto di un piede compreso tra il suo tallone ed il suo metatarso. Detta seconda porzione frontale 63 ? atta all?ottenimento della porzione superiore di soletta multistrato 10 su cui pogger? il tratto di un piede comprendente le sue falangi.
Detta porzione rialzata convessa 65 presenta una curvatura superiore trasversale formata dal raccordo di tre segmenti curvi con raggi differenti tra loro, di cui due laterali 67, 68 ed uno superiore 69.
Il primo segmento curvo 67 corrisponde alla parte interna della soletta multistrato 10 su cui pogger? piede, ovvero la parte rivolta verso l?altro piede, mentre il secondo segmento curvo 68 corrisponde alla parte esterna del della soletta multistrato 10 stessa.
Come visibile nella fig.11 e nelle viste della fig. 12a, nel tratto compreso tra l?estremit? posteriore 66 e circa la linea 51 (sez. A-A), detta porzione rialzata 65 presenta una forma semisferica.
Proseguendo frontalmente, nel tratto compreso tra le linee 52 e 53, il segmento curvo interno 67 aumenta il suo raggio mentre il segmento curvo esterno 68 resta costante.
Nel tratto compreso tra le linee 53 e 54 il raggio del segmento 67 resta costante, mentre il raggio del segmento 68 aumenta, ed il suo punto di unione con la superficie laterale 65? si eleva costantemente.
Nel tratto compreso tra le linee 54 e 55, il raggio del segmento 67 aumenta ed il suo punto di unione con la superficie laterale 65? si eleva, ed anche il raggio del segmento 68 aumenta ed il suo punto di unione con la superficie 65? si eleva, restando sempre pi? elevato rispetto al punto di unione tra il segmento 67 e la superficie laterale 65?.
Nel tratto compreso tra le linee 55 e 56, ove termina la porzione posteriore 61 e si raccorda poi con la porzione frontale 63, il raggio del segmento 67 aumenta ed il suo punto di unione con la superficie laterale 65? si eleva, mentre il raggio del segmento 68 resta tendenzialmente costante ed il suo punto di unione con la superficie 65? resta in posizione meno elevata rispetto al punto di unione del segmento 67 con la superficie laterale 65?.
In seguito, detta porzione frontale 63 presenta una superficie inclinata 71, compresa tra la linea 56 e l?estremit? frontale 64 del corpo 47?, che ? convessa con una un raggio di curvatura trasversale costante ed ha inclinazione in direzione contraria rispetto alla porzione 61, mantenendo la sua estremit? interna 72 sempre pi? elevata della sua estremit? esterna 73, dove per estremit? interno si intende quella sul lato del corpo 48? ove ? presente il segmento 67, mentre l?estremit? esterno ? sul lato del corpo 48? ove ? presente il segmento 68.
Tale superficie 71 ? atta ad ottenere la parte superiore frontale della soletta semi-finita, ovvero dove poggeranno le falangi dell?utilizzatore.
L?estremit? frontale 71 ?di detta superficie 71 e la porzione di superficie 65? posteriore alla porzione rialzata 65 creano un piano orizzontale.
Il porzione rialzata 65 ? provvista per tutta la sua ampiezza di tre nervature allungate trasversali rialzate 74, 75, 76, distanziate tra loro ed atte ad ottenere le dette linee 45 di demarcazione sulla soletta multistrato 10, pertanto suddividendo tale porzione rialzata 65 in una prima zona 77, corrispondente alla zona della soletta multistrato 10 da ottenere su cui pogger? il tallone del piede, una seconda zona 78, che corrisponde alla zona della soletta multistrato 10 da ottenere su cui pogger? l?arco plantare del piede, un terza 79, che corrisponde alla zona della soletta multistrato 10 da ottenere su cui pogger? il metatarso del piede, ed una quarta zona 80, che corrisponde alla zona della soletta multistrato 10 da ottenere su cui poggeranno le dita del piede.
Come si pu? notare della fig.11, detta prima nervatura 74 ? compresa tra le linee 52 e 53, detta seconda nervatura ? a cavallo della linea 55, e detta terza nervatura 76 ? compresa tra la linea 56 ed il segmento costituito dalle linee 57, 58.
Pertanto, posizionando spazialmente dette nervature 74, 75 e 76 all?interno delle linee 51-59 ? possibile ricondurre la posizione di tali linee 51-59 rispetto alla porzione di soletta multistrato 10 che si ottiene e la porzione di piede che vi pogger? sopra.
In riferimento alla fig. 13, in cui viene mostrata una vista dall?alto di un secondo esempio di forma di realizzazione del primo semi-stampo 47, si pu? notare che la superficie operativa 49 ? sagomata in maniera identica rispetto al primo esempio di forma di realizzazione sopra descritto, in cui per? detta porzione rialzata 65 ? provvista una pluralit? di recessi 81 aventi estensione allungata trasversale o longitudinale sul piano orizzontale rispetto all?estensione della superficie operativa 49 stessa, oppure aventi estensione cilindrica od ovale sul piano orizzontale, tali recessi 81 essendo suddivisi da bordi rialzati 81?. Suddetti tipi di estensioni di recessi 81 possono essere presenti su una parte della superficie superiore della porzione rialzata 65, oppure sulla interezza, sia in una loro singola forma ripetuta, sia in combinazione tra almeno due tipi di tali estensioni.
Tali recessi 81 sono atti ad ottenere le porzioni 13? del secondo esempio di forma di realizzazione della soletta multistrato 10 rappresentato nella fig.3a.
Detto secondo semi-stampo 48 viene rappresentato in una sua possibile forma di realizzazione nelle fig. 14-16b, dove si pu? notare la particolare conformazione della sua superficie operativa 50. Per comodit? di rappresentazione, come visibile nella fig. 15, tale superficie operativa 50 ? stata suddivisa nella sua estensione longitudinale in una pluralit? di sezioni trasversali 82, 83, 84, 85, 86, 87, 88, 89, 90 ( linee da sez. A-A a sez. I-I) equidistanziate tra di loro, e divisa lungo la sua mezzeria longitudinale 91 con una rispettiva sezione (linea sez. L-L).
Tali sezioni da sez. A-A a Sez. I-I sono rappresentate con rispettive viste posteriore nella fig.16a, mentre la sez. L-L ? rappresentata con una vista frontale nella fig.16b.
Detto semi-stampo 48 ? costituito da un corpo 48? parallelepipedo avente una superficie operativa 50, atta, come gi? detto, ad ottenere la superficie inferiore 9 della soletta multistrato 10, oggetto della presente invenzione.
In particolare, tale superficie operativa 50 ? sagomata con una prima porzione posteriore inclinata 92 ed una seconda porzione frontale inclinata 93.
Detta porzione posteriore 92 si estende longitudinalmente con una curva convessa abbassandosi verso la porzione frontale 93 del corpo 48?, mentre la seconda porzione frontale inclinata 93 si estende longitudinalmente con una curva convessa abbassandosi verso la parte posteriore del corpo 48?, dette porzioni inclinate 92, 93 raccordandosi tra loro nella loro parte pi? bassa 94? con una curva concava.
Detta porzione posteriore 92 ? provvista di una sede centrale concava 94, che perimetralmente segue la forma perimetrale esterna di una porzione posteriore della soletta multistrato 10 da ottenere, ed il suo intero perimetro esterno ? provvisto di un cordolo rialzato 95, il quale ha uno spessore costante ed un?altezza variabile.
Detta sede concava atta all?ottenimento della porzione inferiore di soletta multistrato 10 su cui pogger? il tratto di un piede compreso tra il suo tallone ed il suo metatarso.
Detta seconda porzione frontale 93 ? atta all?ottenimento della porzione inferiore di soletta multistrato 10 su cui pogger? il tratto di un piede comprendente le sue falangi.
Detta seconda porzione frontale 93 ? provvista ai suoi vertici frontali due porzioni rialzate 96, 97, che creano un piano orizzontale con l?estremit? posteriore 98 di detto cordolo rialzato 95.
Tale cordolo 95, come visibile nella fig.15, presenta un profilo perimetrale, che come gi? indicato segue la forma esterna della porzione di soletta multistrato 10 da ottenere su cui pogger? il tratto di piede compreso tra il suo tallone ed il suo metatarso, ovvero, tale profilo perimetrale dalla parte posteriore della porzione 92, dove ? sagomato con un segmento curvo 99 pressoch? concentrico rispetto alla mezzeria 91 della superficie operativa 50, si estende con un primo prolungamento 101 in corrispondenza della parte interna del piede, ovvero la parte rivolta verso l?altro piede dell?utilizzatore, ed un secondo prolungamento 102 in corrispondenza della parte esterna del piede. Detto primo prolungamento 101 presenta un primo segmento 103 pressoch? rettilineo, distanziato e parallelo alla mezzeria 91, terminante circa al 25% dell?estensione della porzione 92, ovvero tale segmento 103 essendo compreso circa tra le sez. A-A e sez. D-D, per poi inclinarsi verso il relativo bordo esterno 104 del corpo 48? con un secondo segmento 105, ovvero tale segmento 105 essendo compreso tra le sez. D-D e F-F, e terminante circa al 85% dell?estensione della porzione 92 ed in corrispondenza del bordo esterno 104, per poi proseguire lungo il bordo esterno 104 con un terzo segmento 106 fino alla fine della porzione 92, ovvero in corrispondenza della sez- G-G.
Detto secondo prolungamento 102 presenta un primo segmento 103? pressoch? rettilineo, distanziato dalla mezzeria 91 ed inclinate leggermente verso il rispettivo bordo esterno 107 del corpo 48?,ed ? terminante circa al 25% dell?estensione della porzione 92, ovvero tale segmento 103? essendo compreso circa tra le sez. A-A e sez. D-D, per poi inclinarsi maggiormente verso il relativo bordo esterno 107 del corpo 48? con un secondo segmento 108, ovvero tale segmento 108 essendo compreso tra le sez. D-D e E-E ed essendo speculare al primo tratto del segmento 105 del primo prolungamento 101, e terminante circa al 50% dell?estensione della porzione 92 ed in corrispondenza del bordo esterno 107, per poi proseguire lungo il bordo esterno 107 stesso con un terzo segmento 109 fino all?inizio dell?area 54, ovvero superando parzialmente la linea di sez- G-G. Le rispettive estremit? frontali 110, 111 dei due prolungamenti 101, 102 terminano con una superficie inclinata frontalmente verso e sulla superficie superiore 112 della porzione 93.
Nel senso dell?estensione verticale, tale cordolo 95 ha un?altezza costante in corrispondenza dal suo bordo posteriore fino alla sez. B-B, per poi avere il secondo prolungamento 102 pi? basso del primo prolungamento 101, fino alla sez. F-F, dove entrambi i profili si abbassano nella restante parte frontale fino a diventare complanare con la superficie superiore 112 della porzione 93.
Detta prima sede concava 94, come visibile in particolare nelle viste posteriori della sez. A-A e sez. B-B della fig.12a e nella vista frontale della sez. L-L di fig.12b, ? sagomata con un arco orizzontale posteriore 113 con raggio costante raccordato con una superficie inferiore 115 concava, provvista di un raggio che per ampiezza tende ad essere rettilineo, ed inclinata frontalmente.
Nella vista della sez. C-C della fig.12a si pu? notare che l?arco di raccordo 116 interno tra la superficie inferiore 115 ed il cordolo 95, ovvero quello rivolto verso l?interno del piede che utilizzer? la soletta multistrato 10 ed unito posteriormente all?estremit? frontale dell?arco di raccordo 113, aumenta il suo raggio rispetto al raggio dell?arco di raccordo 113 stesso, mentre l?arco di raccordo 117 esterno tra la superficie inferiore 115 ed il cordolo 95, ovvero quello rivolto verso l?esterno del piede che utilizzer? la soletta multistrato 10 ed unito posteriormente all?estremit? frontale dell?arco di raccordo 113, resta costante.
Continuando frontalmente in direzione longitudinale, si pu? notare che l?arco di raccordo 116 interno aumenta costantemente, come anche l?arco di raccordo 117 esterno, inoltre la parte di cordolo 95 corrispondente all?arco di raccordo 117 esterno eleva il suo punto di unione con la porzione 92.
Nel segmento compreso tra le sez. F-F e l?estremit? frontale della porzione frontale 93, ovvero la superficie 112, si pu? notare che quest?ultima ? concava con un arco trasversale il cui raggio aumenta in direzione frontale, mantenendo la sua estremit? esterna 107, corrispondente alla parte esterna del piede che pogger? sulla soletta multistrato 10, in posizione pi? elevata rispetto alla sua estremit? interna 104 corrispondente alla parte interna del piede che pogger? sulla soletta multistrato 10.
Detti due semi-stampi 47, 48, ed in particolare le superfici operative 49, 50, sono sagomati e dimensionati per accoppiarsi tra loro in maniera tale che la porzione rialzata convessa 65 si posizioni internamente alla sede concava 94, mantenendo una distanza pre-determinata tra la superficie superiore della porzione rialzata 65 stessa e la superficie inferiore 115 della sede concava 94 per l?interposizione di uno o pi? detti strati 40, 41, 43 da termoformare per l?ottenimento della soletta multistrato semi-finita secondo il processo di realizzazione sopra descritto, con il cordolo rialzato 95 che poggia sulla superficie 65? ed in prossimit? del profilo esterno inferiore di detta porzione rialzata 65, mentre le due porzioni rialzate 96, 97 poggiano sull?estremit? frontale della superficie 71 della detta porzione frontale 63, in maniera tale da avere un volume libero tra la porzione 93 e la superficie 71 stessa libero lateralmente.
Lo stampo di termoformatura con questa configurazione di accoppiamento tra i due semi-stampi 47 e 48 permette di ottenere la soletta multistrato 10 come descritta in precedenza mediante il procedimento sopra descritto, inoltre, mantenendo chiusa l?area compresa tra i due semi-stampi 47, 48 corrispondente al tratto di piede compreso tra il tallone ed il metatarso, permette di ottenere la detto cordone rialzato 15 della soletta multistrato 10, mentre il volume vuoto compreso tra la porzione 93 e la superficie 71 libero lateralmente previene la formazione di tale cordone rialzato 15 in corrispondenza del tratto di piede comprendente le falangi.
In seguito, la parte frontale di soletta semi-finita pu? venire fustellata della dimensione desiderata. La porzione 93 del semi-stampo 48 pu? essere provvista di una pluralit? di segmenti ad arco rialzati 118, per l?incisione di rispettivi solchi ad arco sulla superficie 9 della soletta semi-finita, che restano visibili anche dopo la fase di fustellatura, per l?indicazione di taglio per la scelta della taglia di soletta necessaria all?utilizzatore.
I raggi di curvatura della porzione rialzata convessa 65 e degli archi 116, 117 di raccordo tra la superficie inferiore 115 ed il cordolo rialzato 95 hanno raggi dimensionati in maniera tale che il cordone rialzato 15 si posizioni in maniera adeguata sulla soletta multistrato 10, come in precedenza descritto, in quanto, variando la dimensione di tali raggi di archi di raccordo, il cordone rialzato 15 si posiziona pi? internamente o pi? esternamente rispetto alla mezzeria longitudinale e l?estremit? posteriore della soletta multistrato 10, ovvero, variando la dimensione di tali raggi di archi di raccordo ? possibile scegliere la posizione in cui creare il cordone rialzato 15 sulla superficie 13 rispetto la mezzeria longitudinale e l?estremit? posteriore della soletta multistrato 10.

Claims (10)

Descrizione dell'invenzione industriale intitolata: ?SOLETTA MULTISTRATO UTILIZZABILE ENTRO CALZATURE DI VARIO GENERE, PROCESSO DI FABBRICAZIONE DI TALE SOLETTA MULTISTRATO E STAMPO UTILIZZATO IN DETTO PROCESSO DI FABBRICAZIONE? RIVENDICAZIONI
1. Soletta multistrato (10) utilizzabile entro calzature da vario genere, ed atta a sostenere l?utilizzatore di tale calzatura con soletta multistrato (10) sia in fase statica che in fase di camminata, soletta multistrato (10) avendo un profilo perimetrale (11) del tipo standard e comprendendo almeno uno strato inferiore (21) ed almeno uno strato superiore (22) realizzati in poliuretano espanso a cellule aperte, estesi per tutta l?estensione della soletta multistrato (10) stessa ed uniti sovrapposti tra loro e termoformati, inoltre, detta soletta multistrato (10) essendo sagomata con una superfice superiore (13) leggermente concava superiormente nella sua parte posteriore, piana nella sua parte frontale, e convessa superiormente nella sua parte centrale (14), ed essendo suddivisa nella sua estensione longitudinale per spessore e densit? in quattro zone, una prima zona (17) corrispondente al tallone del piede dell?utilizzatore, una seconda zona (18) corrispondente all?arco plantare del piede dell?utilizzatore e comprendente la detta porzione convessa (14), una terza zona (19) corrispondente al metatarso del piede dell?utilizzatore ed una quarta zona (20) corrispondente alle falangi del piede dell?utilizzatore, detta soletta (110) essendo caratterizzata dal fatto che detto primo strato inferiore (21) ? atto a fornire sostegno al secondo strato superiore (22) a lui sovrapposto e ad effettuare una ammortizzazione quando viene esercitata una pressione verso il basso da parte del piede, o di almeno una sua porzione, detto primo strato inferiore (21) avendo inoltre una densit? maggiore rispetto alla densit? del secondo strato (22), mentre detto secondo strato (22) essendo atto ad effettuare un effetto di accoglimento ed ammortizzazione del piede, o parte del piede, quando effettua una pressione verso il basso, ed essendo atto inoltre ad effettuare una spinta elastica verso l?alto quando la pressione esercitata verso il basso dal piede diminuisce, considerato lo spessore medio centrale della prima zona (17) come 100%, lo spessore medio centrale della seconda zona (18) essendo pari ad una percentuale compresa circa tra 105 % e il 107 % rispetto allo spessore della prima zona (17), lo spessore medio centrale della terza zona (19) essendo pari ad una percentuale compresa circa tra 92 % e il 93 % rispetto allo spessore della prima zona (17), e lo spessore medio centrale della quarta zona (20) essendo pari ad una percentuale compresa circa tra 63 % e il 73 % rispetto allo spessore della prima zona (17), detta superficie superiore (13) comprendendo un cordone rialzato allungato (15) ricavato di pezzo, sagomato preferibilmente con una sezione semicilindrica convessa verso l?alto e con larghezza ridotta, esteso internamente ed in maniera distanziata in corrispondenza del profilo perimetrale (11) interessando la terza zona (19), la seconda zona (18) ed la prima zona (17), restando aperto frontalmente in maniera tale da non interferire con le teste metatarsali e con le falangi del piede dell?utilizzatore, tale cordone (15) essendo atto a creare una leggera sospensione della zona centrale della pianta del piede, per incrementare l?ammortizzazione in fase di impatto ed assistendo la fase propulsiva in fase di stacco del piede dal terreno, ed essendo atto ad aiutare il piede dell?utilizzatore a centrarsi sulla soletta multistrato (10) senza inclinazioni.
2. Soletta multistrato secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che la prima zona (17) presenta uno spessore medio centrale compreso tra circa 8,00 mm e 14,00 mm, la seconda zona (18) presenta uno spessore medio centrale compreso tra circa 8,40 mm e 15,00 mm, la terza zona (19) presenta uno spessore medio centrale compreso tra circa 7,40 mm e 13,00 mm, e la quarta zona (20) presenta uno spessore medio centrale compreso tra circa 5,00 mm e 10,20 mm, i suddetti spessori variando in dipendenza allo spazio interno disponibile nella calzatura in cui la soletta multistrato (10) deve essere inserita, mentre detto cordone (15) avendo uno spessore centrale compreso tra circa 0,30 mm e 1 mm, proporzionale in maniera crescente rispetto ai valori dello spessore della prima zona (17).
3. Soletta multistrato secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto primo strato (21) ha una densit? iniziale pre-termoformatura compresa tra 120 e 200 Kg/m?, mentre il secondo strato (22) ha una densit? iniziale pre-termoformatura compresa tra 90 e 115 Kg/m?, preferibilmente di 115 Kg/m?.
4. Soletta multistrato secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che per utilizzatori con peso corporeo compreso tra 40 e 65 Kg, si utilizza un primo strato inferiore (40) con densit? iniziale pre-termoformatura compresa tra 120 e 140 Kg/m?, per utilizzatori con peso corporeo compreso come ad esempio tra 65 e 85 Kg, si utilizza un primo strato inferiore (40) con densit? iniziale pretermoformatura compresa tra 140 e 160 Kg/m?, per utilizzatori con peso corporeo compreso tra 85 e 105 Kg, si utilizza un primo strato inferiore (40) con densit? iniziale pre-termoformatura compresa tra 160 e 180 Kg/m?, per utilizzatori con peso corporeo compreso tra 105 e 120 Kg, si utilizza un primo strato inferiore (40) con densit? iniziale pre-termoformatura compresa tra 180 e 200 Kg/m?.
5. Soletta multistrato secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che la superficie superiore (13) della soletta multistrato (10) ? sagomata con una pluralit? di porzioni a sezione semicilindrica convessa superiormente (13?), ad estensione trasversale o longitudinale sul piano orizzontale rispetto all?estensione della soletta multistrato (10) stessa, oppure ad estensione cilindrica od ovale sul piano orizzontale, tali porzioni (13?) essendo suddivise da solchi (13?), ed essendo atte ad aumentare l?effetto ammortizzante della soletta multistrato (10) stessa.
6. Processo di fabbricazione di una soletta multistrato (10) secondo almeno una delle rivendicazioni 1-5, tale processo di fabbricazione utilizzando sostanzialmente le seguenti attrezzature:
- un mezzo accoppiatore a fiamma per polimeri termoplastici del tipo noto in s? e/o materiale collante, preferibilmente colla poliuretanica ;
- uno stampo di termoformatura costituito da almeno un primo semi-stampo (maschio) e da almeno un secondo semi-stampo (femmina), di cui almeno uno dei due semi-stampi ? movimentabile linearmente in avvicinamento ed in allontanamento rispetto all?altro semi-stampo, sagomati per essere accoppiato tra loro ed ottenere una soletta semi-finita con forma e dimensioni desiderati, in cui la femmina ? utilizzata per termoformare la parte inferiore (9) della soletta semi-finita, mentre il maschio ? utilizzato per termoformare la parte superiore (13) della soletta semi-finita ;
- un mezzo fustellatore, come ad esempio una fustella a lama liscia in acciaio oppure fustella con lama seghettata in acciaio ( nota anche come tex o micro-tex) ;
ed utilizzando i seguenti elementi componenti:
- Un primo strato inferiore a base rettangolare (40) in poliuretano espanso a cellule aperte, avente lunghezza e larghezza tali da risultare infine maggiori della taglia desiderata, con spessore compreso tra 2 mm e 6 mm, e densit? compresa tra 120 e 200 Kg/m? ;
- Un secondo strato intermedio a base rettangolare (41) in poliuretano espanso a cellule aperte, avente lunghezza e larghezza identiche al primo strato (40), e con spessore compreso tra 2 mm e 10 mm, e densit? di compresa tra 90 e 115 Kg/m? ;
- Un terzo strato (43) a base rettangolare in tessuto o in microfibra o in alternativa in pelle animale lavorata, avente forma con lunghezza e larghezza identiche ai due primi strati (40) 41) ;
e prevedendo almeno le seguenti fasi:
a) L?accoppiamento di almeno i due primi strati a base rettangolare (40, 41) aventi densit? differenti tra loro, ed eventualmente il terzo strato (43) ;
b) La termoformatura di tali strati a base rettangolare accoppiati entro il detto stampo di termoformatura ;
c) Estrazione degli strati a base rettangolare, accoppiamento dell?eventuale terzo strato a base rettangolare (43) e loro sagomatura esterna finale mediante mezzo fustellatore ;
caratterizzato dal fatto che la detta fase di termoformatura prevede il mantenimento di una differenza di temperatura tra il primo semi-stampo ed il secondo semi-stampo, i quali sono riscaldabili in maniera indipendente uno dall?altro, tale che la temperatura pi? bassa venga applicata allo strato a base rettangolare con la densit? inferiore, in maniera tale da poter termoformare tutti gli strati a base rettangolare senza danneggiarli, inoltre, almeno uno strato in tessuto TNT essendo interponibile tra la superficie esterna degli strati a base rettangolare ed il rispettivo semi-stampo, ed essendo atto preservare le propriet? meccaniche degli strati a base rettangolare stessi durante la fase di termoformatura, per poi essere rimosso.
7. Processo di fabbricazione secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che la differenza di temperatura tra i due semi-stampi dello stampo di termoformatura ? compresa tra 10? C e 20? C.
8. Processo di fabbricazione secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto la fase a) prevede l?unione in successione, mediante il mezzo accoppiatore a fiamma o mediante colla poliuretanica, del primo strato inferiore poliuretanico (40), del secondo strato poliuretanico (41) e del terzo strato (43) in tessuto o microfibra, in maniera che i perimetri di tutti tali strati coincidano tra loro, ottenendo un corpo multistrato (44) a base rettangolare, che la fase b), ovvero la termoformatura di tali strati a base rettangolare accoppiati entro il detto stampo di termoformatura, prevede il posizionamento del detto corpo multistrato (44) tra i due semistampi allontanati tra loro, interponendo tra il semi-stampo maschio ed il terzo strato (43) il detto strato in tessuto TNT, ed eventualmente interponendo un ulteriore strato in tessuto TNT tra i semi-stampo femmina e il primo strato inferiore (40), se quest?ultimo ha densit? compresa tra circa 120 e 140 Kg/m?, e prevede l?accoppiamento dei due semi-stampi, con il semi-stampo maschio ad una temperatura compresa tra i 190?C ed i 205?C, ed il semi-stampo femmina con una temperatura compresa tra i 200?C ed i 225?C, in maniera che il semi-stampo femmina abbia sempre una temperatura maggiore rispetto alla temperatura del semi-stampo maschio, e per un tempo compreso tra 1?45? e 3?00? ed una pressione compresa tra i 6 BAR ed i 12 BAR, in relazione agli spessori degli strati (40, 41) e agli spessori della soletta multistrato che si vogliono ottenere dopo termoformatura, e che la fase c) prevede l?allontanamento due semistampi con estrazione soletta multistrato sagomata semi-finita ottenuta mediante termoformatura, e rimozione dell?almeno strato in tessuto TNT, e successiva fustellatura della soletta multistrato semi-finita ottenuta mediante il mezzo fustellatore con lama in acciaio del tipo seghettato, per finitura bordi soletta multistrato (10).
9. Processo di fabbricazione secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che la fase a) prevede l?accoppiamento del primo strato inferiore (40) e del secondo strato (41), in maniera che i perimetri di detti strati coincidano tra loro, ottenendo un primo corpo multistrato (46) a base rettangolare, che la fase b), ovvero la termoformatura di tali strati a base rettangolare accoppiati entro il detto stampo di termoformatura, prevede il posizionamento del detto primo corpo multistrato (46) tra i due semi-stampi allontanati tra loro, interponendo, tra lo strato lo strato (41) ed il semi-stampo maschio e tra lo strato (40) avente densit? compresa tra circa 120 e 140 Kg/m? e il semi-stampo femmina, il detto strato in tessuto TNT, e prevede l?accoppiamento dei due semi-stampi, con il semi-stampo maschio ad una temperatura compresa tra i 190?C ed i 205?C, ed il semi-stampo femmina con una temperatura compresa tra i 200?C ed i 225?C, in maniera che il semi-stampo femmina abbia sempre una temperatura maggiore rispetto alla temperatura del semi-stampo maschio, e per un tempo compreso tra 1?45? e 3?00? ed una pressione compresa tra i 6 BAR ed i 12 BAR, in relazione agli spessori degli strati (40, 41) e agli spessori della soletta multistrato che si vogliono ottenere dopo termoformatura, e che l?estrazione degli strati a base rettangolare, accoppiamento dell?eventuale terzo strato a base rettangolare (43) e loro sagomatura esterna finale mediante mezzo fustellatore prevedono l?allontanamento dei due semi-stampi con estrazione primo corpo multistrato semi-finito sagomato a forma di soletta, e rimozione dell?almeno tessuto TNT, l?unione mediante mezzo accoppiatore a fiamma o mediante materiale collante, preferibilmente del tipo poliuretanico, del detto primo corpo multistrato (46) con il terzo strato (43) realizzato in pelle di animale lavorata, ottenendo una soletta multistrato semi-finita, la fustellatura soletta multistrato semi-finita ottenuta, mediante mezzo fustellatore in acciaio a lama liscia, per finitura bordi soletta multistrato (10) finita.
10. Stampo di termoformatura utilizzato nel processo di fabbricazione secondo la rivendicazione 6 di una soletta multistrato (10) secondo una delle rivendicazioni 1-5, detto stampo di termoformatura comprendendo:
- un primo semi-stampo (47), costituito da un corpo (48?) parallelepipedo provvisto di una prima superficie operativa (49), quest?ultima essendo utilizzata per la termoformatura della parte superiore (13) della soletta multistrato semi-finita,
- un secondo semi-stampo (48) costituito da un corpo (49?) parallelepipedo provvisto di una seconda superficie operativa (50), quest?ultima essendo sagomata per la termoformatura della parte inferiore (9) della soletta multistrato semi-finita, detti corpi (47?, 48?) essendo posizionati con le rispettive superfici operative (49, 50) contrapposte tra loro, ed almeno uno dei due corpi (47?, 48?) essendo movimentabile da mezzi di movimentazione lineare di un mezzo di pressatura, in avvicinamento ed in allontanamento rispetto all?altro corpo (47?, 48?), con l?interposizione di almeno due detti strati a base rettangolare (40, 41, 43) da termoformare per l?ottenimento della soletta multistrato semi-finita, caratterizzato dal fatto che detti due semistampi (47, 48) sono riscaldabili in maniera indipendente tra loro.
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