IT202000016399A1 - Seggiola componibile e metodo di realizzazione di detta seggiola componibile - Google Patents

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Torsten Fritze
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Description

DESCRIZIONE
SEGGIOLA COMPONIBILE E METODO DI REALIZZAZIONE DI DETTA SEGGIOLA COMPONIBILE
La presente invenzione ha per oggetto una seggiola componibile e metodo di realizzazione di detta seggiola componibile del tipo precisato nel preambolo della prima rivendicazione.
In particolare, la presente invenzione ha per oggetto una seggiola componibile, o modulare, nel senso pi? allargato del termine, ossia un qualsiasi dispositivo che consenta la seduta di un utente e che pu?, a seconda della configurazione, essere costituito da una sedia, una poltrona, un divanetto o altro per varie tipologie di applicazione tra cui ufficio, casa, giardino, lusso o altro ancora come, ad esempio, macchine, aeroplani, applicazioni nel campo medico come sedie a rotelle, e nel campo delle sedie per bambini.
Come noto, allo stato della tecnica attuale, sono state realizzate molte diverse tipologie di seggiole, ad esempio a braccioli, reclinabili, slings, o poltrone o divani o altro ancora a seconda del mercato di riferimento a cui le dette seggiole sono destinate.
Storicamente, le seggiole o sedie derivano dalle pi? semplici panche. Queste ultime sono infatti dotate di un semplice piano di appoggio definente la seduta vincolato strutturalmente ad almeno due piloni di sostegno atti a consentire la seduta rialzata rispetto al pavimento.
Allo stato attuale, le seggiole sono tipicamente atte a consentire l?appoggio di almeno un utente, e preferibilmente uno, su di un piano chiamato seduta. La maggior parte delle seggiole presentano poi degli elementi aggiuntivi di appoggio, come lo schienale, e possono comprendere anche dei braccioli e dei supporti per l?appoggio rispettivamente degli arti superiori e inferiori.
Tra i vari tipi pi? comuni di seggiole ? possibile individuare la cosiddetta sedia a sdraio, costituita da una greppina pieghevole il cui schienale ? reclinabile con angolature variabili e sulla quale ? possibile assumere una posizione seduta o sdraiata, a piacere del fruitore, la sedia curulis, altres? sviluppata in faldistorio, con struttura sostanzialmente incrociata, o ad X, e talvolta pieghevole per il supporto della seduta, la sedia tripolina interamente pieghevole e usata storicamente nei campi di battaglia, la sedia monoblocco generalmente in materiale polimerico e usata per ambienti esterni, principalmente nell?ambito della ristorazione, la sedia a dondolo comprendente due supporti curvi ed atti a consentire il movimento dondolatorio tipico della seggiola in oggetto, e la sedia a sbalzo, o cantilever, di uso molto comune e comprendente due soli montanti ripiegati a livello del pavimento e a livello del sedile e collegata orizzontalmente da un tubo continuo.
Ai suddetti esempi, sono state aggiunte altre numerose differenti tipologie e strutture di seggiole concepite per soddisfare dei bisogni estetici, ad esempio la richiesta nel mercato di una determinata forma, o dei bisogni tecnici, derivanti ad esempio dalla necessit? di ottimizzare il processo produttivo pur mantenendo elevati i livelli di qualit? del prodotto seggiola.
In particolare, alcuni esemplari di seggiola sono sostanzialmente costituiti da un telaio utilizzato per conferire supporto e forma alla struttura globale della seggiola ed almeno una membrana, tipicamente realizzata in tessuto, atta ad essere vincolata al telaio in modo tale da realizzare seduta e, eventualmente, schienale. Esempi di seggiole che includono tali sistemi di composizione sono descritti nei documenti brevettuali US2830350A, US2830350A e US3752209A.
Il documento US2830350A descrive sostanzialmente un meccanismo di accoppiamento tra telaio e tessuto che prevede l?uso di una guaina definente un profilo aperto ed adagiabile sul telaio in maniera tale da bloccarsi su di esso in posizione, grazie ad una linguetta che si inserisce in un?asola, ed in maniera tale da intrappolare una estremit? del tessuto entro una porzione sostanzialmente a gancio. Il documento US2830350A presenta fondamentalmente lo stesso principio precedentemente descritto, ma in maniera ancora pi? semplificata dato che la guaina ? un semplice elemento tubolare contro-sagomato interamente al telaio. Il documento US3752209A, infine, descrive una versione evoluta della guaina del documento precedente in cui sono implementati, agli estremi del profilo, degli elementi seghettati per incrementare la presa della guaina sul telaio e sul tessuto. La tecnica nota descritta comprende alcuni importanti inconvenienti.
In particolare, premettendo che l?evoluzione delle membrane di appoggio ha consentito di realizzare sedute e schienali pi? performanti grazie soprattutto all?impiego di tessuti il cui comportamento meccanico ? variabile in maniera localizzata e predeterminata, in dipendenza della propria conformazione interna, i meccanismi di vincolo semplici e rapidi, come quelli descritti nei sopra citati documenti brevettuali, sostanzialmente vanificano o riducono le performances dei tessuti di nuova generazione.
Infatti, difficilmente il tessuto viene effettivamente vincolato in maniera omogenea lungo il telaio, ed inoltre, durante il normale uso, le guaine della tecnica nota comportano dei rilasci di tessuto, in alcuni punti particolarmente sollecitati da sforzi di trazione, che compromettono la funzionale globale della seggiola.
In questo contesto, la seggiola risulta essere scomoda o addirittura pu? provocare nell?utente adozioni di posture errate che compromettono il bilancio corporeo.
In conclusione, gli effetti dell?usura sulle guaine che reggono il tessuto sollecitato a trazione possono portare a rotture vere e proprie della seggiola con necessit? di sostituzione dei componenti e, nei casi peggiori, con rottura anche del tessuto che rimane solo parzialmente intrappolato in parte della guaina.
In questa situazione il compito tecnico alla base della presente invenzione ? ideare una seggiola componibile e metodo di realizzazione di detta seggiola componibile in grado di ovviare sostanzialmente ad almeno parte degli inconvenienti citati. Nell'ambito di detto compito tecnico ? un importante scopo dell'invenzione ottenere una seggiola componibile e relativo metodo di realizzazione che consentano di sfruttare al meglio i tessuti di nuova generazione a comportamento localizzato variabile in maniera altamente performante e senza ridurre, quindi, o vanificare l?efficacia di tali tessuti.
Un altro importante scopo dell'invenzione ? realizzare una seggiola componibile e relativo metodo di realizzazione che consentano di vincolare la membrana determinata dal tessuto in maniera omogenea rispetto al telaio in modo tale da non alterare il comportamento della membrana soprattutto quando progettata specificatamente per l?uso sul telaio.
Un ulteriore compito dell?invenzione ? realizzare una seggiola che rimanga, nel tempo, sempre comoda e faciliti l?adozione di una postura corretta da parte di un utente.
In conclusione, uno scopo dell?invenzione ? realizzare una seggiola che sia estremamente longeva, ossia meno sensibile agli effetti di usura, consentendo ridotte sostituzioni e, al contempo, una elevata semplicit? ed economicit? di realizzazione.
Il compito tecnico e gli scopi specificati sono raggiunti da una seggiola componibile, e relativo metodo di realizzazione, come rivendicata nella annessa rivendicazione 1.
Soluzioni tecniche preferite sono evidenziate nelle rivendicazioni dipendenti.
Le caratteristiche ed i vantaggi dell?invenzione sono di seguito chiariti dalla descrizione dettagliata di esecuzioni preferite dell?invenzione, con riferimento agli uniti disegni, nei quali:
la Fig. 1 mostra un esempio di seggiola componibile secondo l?invenzione realizzata con un telaio complesso e tridimensionale;
la Fig.2 illustra una vista parzialmente sezionata della seggiola di Fig.1; la Fig. 3 ? un esempio di meccanismo di accoppiamento di una seggiola componibile secondo l?invenzione in una prima configurazione in cui il telaio comprende delle dentature ed il cursore ? un?asta includente fori contro-sagomati ai denti;
la Fig.4a rappresenta il cursore del meccanismo di Fig.3;
la Fig.4b mostra il telaio del meccanismo di Fig.3;
la Fig.5a illustra un altro esempio di meccanismo di accoppiamento di una seggiola componibile secondo l?invenzione in una prima configurazione in cui il telaio comprende una rotaia sagomata a T ed il cursore ? un elemento tubolare contro-sagomato alla rotaia;
la Fig.5b ? un ulteriore esempio di meccanismo di accoppiamento di una seggiola componibile secondo l?invenzione in una prima configurazione in cui il telaio comprende una rotaia sagomata a O ed il cursore ? un elemento tubolare contro-sagomato alla rotaia;
la Fig. 6 rappresenta un cursore simile al cursore di Fig. 5a in cui sono mostrati gli intagli ed in cui, in particolare, ? presente un intaglio pi? esteso nel fondo per consentire la piega del cursore anche fino ad angoli pari o superiori a 90?; la Fig. 7 mostra un esempio di una parte di meccanismo di accoppiamento di una seggiola componibile secondo l?invenzione in una seconda configurazione in cui il cursore ? un elemento tubolare integrato nella membrana;
la Fig. 8 illustra una vista dall?alto di un meccanismo di accoppiamento di una seggiola componibile secondo l?invenzione che include un telaio comprendente una rotaia ed il cursore e la membrana di Fig.7;
la Fig. 9a ? un esempio di meccanismo di accoppiamento di una seggiola componibile secondo l?invenzione in cui il telaio comprende due file di rotaie sagomata a O e due cursori separati includenti ciascuno un elemento tubolare contro-sagomato alla rotaia;
la Fig. 9b rappresenta una variante dell?esempio di Fig. 9a in cui le protuberanze sono configurate per essere agganciate da un solo cursore comprendente due porzioni di ricevimento;
la Fig. 10 mostra un esempio di realizzazione di una seggiola componibile secondo l?invenzione in cui sono presenti dei particolari mezzi di sostegno;
la Fig. 11 illustra un dettaglio dei mezzi di sostegno e, in particolare, del meccanismo di accoppiamento del tenditore di una seggiola componibile secondo l?invenzione;
la Fig.12 ? una vista schematica in prospettiva di un esempio di telaio preferito di una seggiola secondo l?invenzione;
la Fig.13a rappresenta il dettaglio del meccanismo realizzato dalla cerniera del telaio di una seggiola componibile secondo l?invenzione in configurazione di riposo o pre-assemblaggio;
la Fig. 13b mostra il dettaglio del meccanismo realizzato dalla cerniera del telaio di una seggiola secondo l?invenzione in configurazione d?uso o assemblata; la Fig. 14 illustra il dettaglio della cerniera di una seggiola componibile secondo l?invenzione;
la Fig.15 ? una vista frontale di una seggiola componibile secondo l?invenzione includente una membrana di copertura del fondo della struttura di supporto e, in particolare, dei mezzi di sostegno;
la Fig. 16 rappresenta una vista frontale di una seggiola componibile secondo l?invenzione includente un congegno di accoppiamento sul fondo del telaio e sui mezzi di sostegno in una forma realizzativa da ufficio; e
la Fig. 17 mostra una vista frontale di una seggiola componibile secondo l?invenzione in una forma realizzativa alternativa in cui la membrana ? sospesa. Nel presente documento, le misure, i valori, le forme e i riferimenti geometrici (come perpendicolarit? e parallelismo), quando associati a parole come "circa" o altri simili termini quali "pressoch?" o "sostanzialmente", sono da intendersi come a meno di errori di misura o imprecisioni dovute a errori di produzione e/o fabbricazione e, soprattutto, a meno di un lieve scostamento dal valore, dalla misura, dalla forma o riferimento geometrico cui ? associato. Ad esempio, tali termini, se associati a un valore, indicano preferibilmente uno scostamento non superiore al 10% del valore stesso.
Inoltre, quando usati, termini come ?primo?, ?secondo?, ?superiore?, ?inferiore?, ?principale? e ?secondario? non identificano necessariamente un ordine, una priorit? di relazione o posizione relativa, ma possono essere semplicemente utilizzati per pi? chiaramente distinguere tra loro differenti componenti.
Salvo diversamente specificato, come risulta dalle seguenti discussioni, si considera che termini come "trattamento", "informatica", "determinazione", "calcolo", o simili, si riferiscono all'azione e/o processi di un computer o simile dispositivo di calcolo elettronico che manipola e/o trasforma dati rappresentati come fisici, quali grandezze elettroniche di registri di un sistema informatico e/o memorie in, altri dati similmente rappresentati come quantit? fisiche all'interno di sistemi informatici, registri o altri dispositivi di memorizzazione, trasmissione o di visualizzazione di informazioni.
Le misurazioni e i dati riportati nel presente testo sono da considerarsi, salvo diversamente indicato, come effettuati in Atmosfera Standard Internazionale ICAO (ISO 2533:1975).
Con riferimento alle Figure, la seggiola componibile secondo l'invenzione ? globalmente indicata con il numero 1.
La seggiola componibile 1 ? preferibilmente una sedia, tuttavia potrebbe essere un qualsiasi dispositivo che consenta la seduta di un utente e che pu?, a seconda della configurazione, essere costituito, pertanto, anche da dispositivi diversi da una sedia come una poltrona, un divanetto.
Ad esempio, la seggiola 1 pu? essere anche un sedile per veicolo o per altri mezzi quali treni o velivoli.
Inoltre, la seggiola 1 non ? vincolata ad un uso e ad un design specifico, ma pu? essere adattata, a seconda della convenienza, ad usi di vario genere come l?utilizzo casalingo, in ufficio o in altri ambienti diversi da quelli citati.
Ad esempio, la seggiola 1 pu? essere una sedia che incorpora articolazioni, come le comuni task chair. Oppure, la seggiola 1 pu? essere, come gi? accennato, utilizzata per applicazioni in campo industriale, in particolare su macchine, aeroplani, ad anche applicazioni in campo medicale, in particolare come sedie a rotelle, o anche nel campo delle sedie per bambini.
In particolare, la seggiola componibile 1 preferibilmente comprende almeno una struttura di supporto 10.
La struttura di supporto 10 ? preferibilmente atta a consentire il sostegno della seggiola 1 e, in particolare, a supportare un utente in appoggio sulla seggiola 1. Pertanto, essa ? sostanzialmente la parte della seggiola 1 atta ad accogliere i vari componenti che consentono il corretto funzionamento della seggiola 1.
La struttura di supporto 10 pu?, quindi, comprendere dei mezzi di sostegno 5. I mezzi di sostegno 5 possono essere, ad esempio, delle gambe o steli, configurati per reggere la porzione di appoggio sulla quale l?utente di appoggia. Oppure, i mezzi di sostegno 5 possono essere configurati in maniera particolare come successivamente descritto.
In ogni caso, preferibilmente, la struttura di supporto 10 include un telaio 2.
Il telaio 2 ? sostanzialmente la parte della struttura di supporto atta ad interfacciarsi con la porzione di appoggio su cui l?utente si appoggia direttamente.
Il telaio 2 pu?, quindi, essere realizzato tramite uno o pi? elementi. Tali elementi possono essere collegati e realizzare una struttura continua, oppure possono essere frammentati e discontinui.
Tra le varie configurazioni, preferibilmente ma non necessariamente, il telaio 2 definisce, in uso o, in altre parole quando assemblato, una struttura chiusa.
Preferibilmente, il telaio 2 si estende, in tutto o in parte, lungo una traiettoria di sviluppo 2a.
Tale traiettoria di sviluppo ? la direzione lungo la quale si estende il telaio 2 o la parte del telaio 2. La traiettoria di sviluppo 2a pu?, quindi, essere rettilinea o pu? anche essere curvilinea.
Qualora il telaio 2 definisca una struttura chiusa, ad esempio una sorta di cornice, la traiettoria di sviluppo 2a curvilinea consente al telaio 2 di richiudersi in s? stesso e intrappolare un foro, come avviene per ogni anello.
Naturalmente, il telaio 2 potrebbe comprendere anche componenti aggiuntive, come i poggia-braccia, o poggioli, sostanzialmente removibili e sviluppantesi al di fuori della traiettoria di sviluppo 2a.
Il telaio 2 pu?, quindi, essere di tipo tradizionale o convenzionale. Oppure, pu? non avere una struttura necessariamente formata da porzioni planari.
Preferibilmente, il telaio 2 determina una struttura il cui percorso ? curvilineo complesso che si estende nello spazio in maniera tridimensionale.
Una struttura complessa di questo tipo ?, ad esempio, una curva 3D composita ovvero una curva che pu? essere realizzata da una traiettoria di sviluppo 2a che ruota attorno ad almeno due assi principali nello spazio tridimensionale.
Il telaio 2 potrebbe, quindi, essere realizzato con materiale polimerico, ad esempio estruso, o altri materiali che consentano di realizzare profili cavi e continui con traiettoria di sviluppo 2a non complanare.
Oppure, il telaio 2 potrebbe essere realizzato tramite una struttura composita, ad esempio includente una anima metallica ricoperta di materiale differente, come un materiale polimerico, ad esempio tramite tecnologie quali l?injection molding di polimero su anima in metallo, od anche senza anima in metallo.
La non complanarit? rimane comunque un elemento non necessario, ma preferibile ai fini della realizzazione della seggiola 1, soprattutto in riferimento al comfort offerto da essa.
Il telaio 2 pu? a sua volta essere vincolato e supportato da altri componenti, come mezzi di sostegno 5 quali gambe o articolazioni, che sorreggono rispetto al suolo il telaio 2.
Il telaio 2 include, quindi, ameno una protuberanza 20.
La protuberanza 20 ? sostanzialmente una parte di telaio 2 che si distingue dal resto del telaio 2 per definire una funzione come meglio specificato in seguito.
Tale protuberanza 20, essenzialmente, preferibilmente protrude in direzione incidente rispetto alla traiettoria di sviluppo 2a.
Ancora pi? in dettaglio, la protuberanza 20 si estende perpendicolarmente alla traiettoria di sviluppo 2a.
La protuberanza 20 pu?, quindi, realizzare una pluralit? di differenti configurazioni. In una prima forma di realizzazione, ad esempio, la protuberanza 20 include almeno un dente 200. Tale dente 200 si estende, quindi, perpendicolarmente rispetto alla traiettoria di sviluppo 2a.
Naturalmente, preferibilmente, il telaio 2 include una pluralit? di protuberanze 20 quando esse sono definite da denti 200. Pertanto, siffatte protuberanze 20 sono distribuite in maniera discontinua lungo la traiettoria di sviluppo 2a sul telaio 2. In una forma di realizzazione alternativa, la protuberanza 20 include una rotaia 201. La rotaia 201, preferibilmente, si estende con continuit? parallelamente alla traiettoria di sviluppo 2a.
La rotaia 201 pu?, quindi, a sua volta essere configurata in modi differenti.
Ad esempio, essa pu? realizzare un?are di sezione, lungo un piano perpendicolare alla traiettoria di sviluppo 2a, sostanzialmente avente forma a T.
Oppure, la rotaia 201 pu? definire un?area di sezione avente forma sostanzialmente arrotondata o ad O.
Inoltre, il telaio 2 potrebbe comprendere una pluralit? di protuberanze 20, ad esempio disposte in file tra loro parallele ed estendentisi parallelamente alla traiettoria di sviluppo 2a.
Naturalmente, le protuberanze 20 potrebbero includere file di denti 200 o rotaie 201, come mostrato ad esempio nelle Figg 9a-9b.
Come anticipato, il telaio 2 ha lo scopo di sostenere la porzione di appoggio che va direttamente a contatto con l?utente.
Tale porzione di appoggio ? realizzata, in particolare, da una membrana 3.
Pertanto, la seggiola 1 comprende anche una membrana 3.
La membrana 3 ?, quindi, configurata per essere sostanzialmente vincolata, in tutto od in parte, all?intero telaio 2 od a parte di esso.
La membrana 3, in generale, ? sostanzialmente un foglio deformabile che pu? essere realizzato in qualsiasi materiale.
Preferibilmente, la membrana 3 ? realizzata con un tessuto che pu? essere definito esclusivamente da un foglio di fibre, oppure pu? comprendere anche degli elementi di imbottitura ad esempio intrappolati tra due lembi di tessuto in modo tale da definire una struttura sandwich.
Preferibilmente, in ogni caso, la membrana 3 definisce una superficie di appoggio 30 ed un bordo 31.
La superficie di appoggio 30 ? preferibilmente, in uso, atta a sostenere l?utente. Pertanto, preferibilmente, essa definisce la porzione di appoggio per l?utente stesso ed ? atta a sostenere la forza peso dell?utente.
Il bordo 31 ? sostanzialmente, invece, definita dalla zona perimetrica della superficie di appoggio 30. In altre parole, il bordo 31 ? sostanzialmente definito da almeno parte della zona di contorno della superficie di appoggio 30.
In uso, preferibilmente, il telaio 2 ? atto a sostenere, eventualmente in tensione, la membrana 3 in corrispondenza di almeno parte del bordo 31.
La membrana 3 pu?, infatti, essere interamente connessa al telaio 2 lungo il proprio bordo 31 o pu? essere connesso solo parzialmente lungo il proprio bordo 31 ad esempio nel caso in cui si intenda definire una seggiola 1 includente parte della membrana 3 sospesa nel vuoto.
Quest?ultimo accorgimento pu? anche essere opportuno nel caso in cui si intenda realizzare la seggiola 1 con membrane differenti. Infatti, la seggiola 1 potrebbe comprendere delle membrane 3 in parte vincolati al telaio 2 nei bordi 31 e in parte vincolati ad altri elementi rigidi o deformabili per realizzare la porzione di appoggio. In particolare, preferibilmente il telaio 2 tende localmente la membrana 3 in relazione alla forma assunta dal telaio 2 stesso. In questo senso ? quindi importante che la membrana 3 segua, almeno in corrispondenza dei bordi 31, la traiettoria di sviluppo 2a.
Inoltre, la membrana 3, quando comprendente un tessuto, pu? includere delle fibre composite, ossia comprendenti filamenti polimerici attorno ai quali sono ritorti dei filamenti del tessuto. Tale tipologia di fibre consente di rinforzare il tessuto o, pi? in generale, di modificare a piacimento le propriet? meccaniche locali della membrana 3 stessa. Con propriet? locali si intende che la superficie di appoggio 30 pu? essere considerata come un insieme di superfici pi? piccole definenti ciascuna delle propriet? meccaniche proprie e che possono, quindi, essere variabili da superficie a superficie.
In sostanza, la conformazione della membrana 3, soprattutto se in tessuto, pu? essere realizzata con studi e procedimenti quali, ad esempio, la teoria degli elementi finiti o altri tipi di metodo che consentano di discretizzare la superficie e controllare le propriet? meccaniche locali degli elementi discreti.
La membrana 3 pu? essere realizzata tramite macchine per maglieria automatizzate e, in particolare, con macchine note come flat bed knitting machine.
Con tali macchine ? possibile, come gi? detto, controllare le propriet? meccaniche degli elementi discreti della superficie di appoggio 30 in maniera tale da consentire che la membrana 3 assuma delle caratteristiche volute in funzione degli elementi strutturali che interagiscono con esso nella seggiola 1.
La membrana 3, potrebbe anche essere realizzata con macchine per tessitura convenzionali.
In questo caso, ad esempio, il tessuto della membrana 3 pu? evidenziare delle propriet? meccaniche differenti all?interno della superficie di appoggio 30 ad esempio a seconda della titolazione o della trama adottata all?interno del tessuto. La membrana 3 pu?, inoltre, sia che sia realizzato con tecnologia computerizzata o che sia realizzato con tecnologia tessile convenzionale, includere degli elementi di supporto localizzati. Ad esempio, la membrana 3 pu? includere al proprio interno delle strutture metalliche, come barre o filamenti, intrappolati o tramati all?interno di tasche ricavabili agevolmente nella membrana 3, in maniera tale da aumentare localmente la rigidezza della superficie di appoggio 30. In tal senso, il tessuto della membrana 3 potrebbe presentarsi come una superficie di appoggio 30 tessuta includente delle costole o dei diaframmi, ad esempio metallici, atti a rinforzare la struttura del tessuto stesso, o anche dei filamenti metallici o non configurati per essere scaldati a comando per modificare localmente le propriet? termiche della membrana 3.
Nella forma di realizzazione preferita, la membrana 3 ? realizzata combinando due diversi metodi di intreccio. Preferibilmente, infatti, essa ? realizzando combinando la tecnica dell?intreccio a maglia con la tecnica del tramato.
Nel dettaglio, la membrana 3 include un intreccio periodico la cui base comprende almeno un filamento principale 33.
Il filamento principale ?, preferibilmente, intrecciato a maglia.
Inoltre, la superficie di appoggio 30 comprende una o pi? porzioni a comportamento controllato 30a.
Le porzioni a comportamento controllato 30a includono preferibilmente l?intreccio periodico, determinato dal filamento principale 33, al cui interno ? inserito ulteriormente almeno un filamento secondario 34.
Il filamento secondario 34 ?, preferibilmente, disposto in trama lungo una traiettoria predetermina in modo tale da variare, in maniera controllata, il comportamento meccanico della superficie di appoggio 30.
Il comportamento meccanico della superficie di appoggio 30 viene sostanzialmente variato in corrispondenza delle porzioni a comportamento controllato 30a, che sono delle zone della superficie di appoggio 30 che includono filamenti secondari 34 tramati, variando il tipo od il numero dei filamenti secondari 34.
Sostanzialmente, quindi, la membrana 3 include preferibilmente un tessuto ibrido includente una struttura a maglia al cui interno sono inseriti in trama, con la tecnica della cucitura in tramato combinata con la tecnica della maglieria, i filamenti secondari 34 in opportune porzioni a comportamento controllato 30a.
Tali filamenti secondari 34 sono preferibilmente inseriti all?interno della maglia in modo tale da essere intrecciati almeno tra due file adiacenti di filamento principale 33 lungo una traiettoria predetermina. Come noto, infatti, gli intrecci periodici che compongono una maglia possono essere sostanzialmente definiti da file continue reciprocamente intrecciate in successione comprendenti almeno un filamento principale 33 che ha preferibilmente, ma non necessariamente, propriet? e caratteristiche diverse dal filamento secondario 34.
Tuttavia, l?inserimento del filamento secondario 34 pu? essere effettuato mediante un principio diverso dall?intreccio. Ad esempio, il filato principale 33 pu? essere lavorato in maniera tale da realizzare un doppio strato. Pertanto, il filato secondario 34, in questa situazione, pu? essere intrecciato, ad esempio in maniera alternativa, ai due strati di maglia, oppure il filato tramato secondario 34 pu? essere non intrecciato nella maglia ma semplicemente inserito tra gli strati quando la maglia ha due strati fronte e retro. Configurazioni di questo tipo possono agevolare l?inserimento di cuscini od anche air bag tra gli strati della membrana 3.
Sostanzialmente, quindi, in generale, la membrana 3 include un almeno un filato principale 33 definente un intreccio a maglia all?interno del quale ? inserito, secondo forme di realizzazione che possono essere diverse, almeno un filato secondario 34 disposto in trama, ossia lungo una traiettoria predeterminata.
Da un punto di vista microscopico, le file adiacenti di filamento principale 33 della maglia definiscono delle boccole sostanzialmente disposte lungo una direzione denominata battuta. Quest?ultima, preferibilmente, definisce la traiettoria predeterminata del filamento secondario 34. Preferibilmente, il filamento secondario 34 di trama ? disposto adiacentemente alle boccole e transita tra l?intreccio definito dal filamento principale 33 e la battuta.
In dettaglio, il filamento secondario 34 pu? essere preferibilmente intrecciato con due file adiacenti del filamento principale 33 e le file adiacenti del filamento principale 33 possono definire quindi delle maglie dell?intreccio attraverso le quali transita il filamento secondario 34
In particolare, il filamento secondario 34, quindi, ? preferibilmente intrecciato al filamento principale 33 in maniera tale da passare sul fronte e sul retro della maglia, di boccola in boccola od ogni due boccole. In generale, preferibilmente, il filamento secondario 34 ? intrecciato al filamento principale 33 lungo la battuta, ma potrebbe anche essere intrecciato al filamento principale 33 lungo altre direzioni.
Naturalmente, l?intreccio potrebbe includere una pluralit? di filamenti secondari 34 ad esempio lungo la stessa direzione di battuta od alternativamente anche lungo una direzione perpendicolare alla direzione di battuta, dato che, come gi? detto, il filamento secondario 34 disposto in trama consente di variare il comportamento meccanico locale di ogni singola porzione a comportamento controllato 30a variando il tipo, od anche il numero, di filamenti secondari 34.
In sostanza, tale configurazione del tessuto della membrana 3 consente di realizzare membrane 3 a comportamento disuniforme lungo l?intera superficie di appoggio 30 ad esempio realizzando zone pi? rigide, ad esempio destinate alla seduta dell?utente, o meno rigide, ad esempio destinate alla schiena del?utente, semplicemente controllando la tipologia od il numero di filamenti secondari 34 tramati.
Da un punto di vista pratico, al fine di ottenere l?inserimento della trama nell?intreccio a maglia, possono essere previste lavorazioni che prevedono l?intreccio del filato principale 33 attorno al filato secondario 34 continuando a modificare, in maniera alternata, le posizioni dell?ago del dietro e del davanti, ossia corrispondenti rispettivamente alla faccia del dritto ed alla faccia del rovescio, sulla macchina per la lavorazione a maglia. In tale maniera, il filamento principale 33 realizza delle maglie che sono sostanzialmente avvolte attorno al filamento secondario 34 cos? da bloccarlo.
In dettaglio, inoltre, il filamento secondario 34 pu? essere inserito all?interno dell?intreccio della maglia definita dal filamento principale 33 anche contemporaneamente alla lavorazione degli aghi, tramite un guida-filo. Il guida-filo, di per s? noto al tecnico del ramo, pu? quindi posizionare il filamento secondario 34 all?interno dell?intreccio, mentre quest?ultimo viene formato.
Il guida-filo pu? anche essere configurato per posizionare una pluralit? di filamenti secondari 34 nell?intreccio, come gi? ampiamente descritto.
Come gi? accennato, il filamento secondario 34 potrebbe essere sostanzialmente anche intrecciato tra due strati di maglia. Pertanto, il filamento secondario 34 potrebbe essere inglobato tra due strati definenti ciascuno un intreccio la cui base ? definita dal filamento principale 33. Inoltre, il filamento secondario 33 potrebbe essere intrecciato, ad esempio in maniera alternata, ai due strati, oppure potrebbe essere inserito tra due strati definendo una struttura sostanzialmente a sandwich. Addirittura, l?intreccio a maglia del filamento principale 33 potrebbe definire una pluralit? di porzioni tubolari entro cui sono inseriti uno o pi? filamenti secondari 34. Preferibilmente, il filamento secondario 34 definisce delle caratteristiche meccaniche differenti rispetto al filamento principale 33. Ad esempio, il filamento secondario 34 pu? essere pi? o meno rigido rispetto al filamento principale 33 in maniera tale da aumentare l?elasticit? o la rigidezza locale della membrana 3 in corrispondenza delle porzioni a comportamento controllato 30a.
? importante notare, in questo senso, che la membrana 3, in particolare l?intera superficie di appoggio 30, pu? includere una pluralit? di porzioni a comportamento controllato 30a tra loro differenti. Pertanto, ciascuna delle porzioni a comportamento controllato 30a pu? essere diversa dalle altre e pu? includere un numero differente di filamenti secondari 34 tramati e/o anche filamenti secondari 34 semplicemente di diversa tipologia. Pertanto, la membrana 3 pu? includere, al proprio interno, vari filamenti secondari 34 differenti.
Il filamento secondario 34 potrebbe, inoltre, anche definire delle propriet? termiche od elettriche variabili e differenti rispetto al filamento principale 33. In tal senso, ad esempio, il filamento secondario 34 potrebbe anche essere un filamento con propriet? meccaniche simili al filamento principale 33, ma maggiormente o diversamente reattivo al calore, piuttosto che al passaggio di corrente. Ad esempio, il filamento secondario 34 potrebbe includere materiale piezoelettrico atto a variare la forma in seguito al passaggio di corrente al proprio interno od anche un materiale che consente al filamento secondario 34 di subire elongazioni o restringimenti proporzionalmente all?applicazione e sottrazione di calore.
Pertanto, la membrana 3 pu? includere almeno un filamento secondario 34 che comprendente, o ? costituito da, almeno una componente di tipo termo-restringente, o heat-shrink, in maniera tale da poter variare la tensione locale delle porzioni a comportamento controllato 30a in funzione del calore a cui ? sottoposta la membrana 3.
Oppure, come precedentemente anticipato, il filamento secondario 34 potrebbe includere materiale atto ad essere controllato termicamente in maniera tale poter consentire, ad esempio, di varia a comando la temperatura locale della porzione a comportamento controllato 30a.
Il filamento secondario 34 pu? anche comprendere almeno una componente termorestringente ed una componente elastica in modo tale da poter ottenere un restringimento controllato sia dal calore che dalla componente elastica.
In ogni caso, preferibilmente, il filamento secondario 34 ed il filamento principale 33 sono reciprocamente solidalmente vincolati in corrispondenza del bordo 31 della membrana 3. Con solidalmente vincolati, si intende che, mentre il filamento secondario 34 e principale 33 sono reciprocamente scorrevoli nelle zone di intreccio o sovrapposizione definite nella porzione a comportamento controllato 30a, in corrispondenza del bordo 31 essi sono tra loro legati in modo tale da non essere reciprocamente labili l?uno rispetto all?altro. Tale vincolo pu? essere ottenuto cucendo od incollando o saldando termicamente i filamenti 33, 34 in corrispondenza di punti fissi disposti nel bordo 31, od anche tramite altri metodi, ad esempio tramite i metodi in seguito descritti.
Quest?ultima caratteristica, sostanzialmente, consente di aumentare l?efficacia di funzionamento della trama nella maglia. Inoltre, l?efficacia viene ulteriormente migliorata grazie ad una configurazione come qui di seguito descritta.
La membrana 3, infatti, include anche una guida 32.
La guida 32 ? preferibilmente un elemento tubolare disposto in corrispondenza del bordo 31. Tale guida 32 pu? essere un elemento esterno saldato o cucito sul bordo 31 della membrana 3, oppure pu? essere realizzata da parte della membrana 3. La guida 32 pu? essere definita quindi da un avvolgimento della membrana 3 in corrispondenza della membrana 3.
Nella forma di realizzazione preferita della membrana 3, inoltre, l?accoppiamento di un filamento secondario 34 tramato entro uno o pi? strati di maglia definiti dall? intreccio periodico la cui base ? definita dal filamento principale 33, avviene principalmente in corrispondenza della guida 32.
In dettaglio, il filamento secondario 34 definisce almeno un avvolgimento entro la guida 32 in maniera tale da realizzare una fila o riga 3a.
La fila 3a ? definita sostanzialmente dalla chiusura degli avvolgimenti ed include i punti fissi lungo i quali i filamenti 33, 34 sono tra loro vincolati solidalmente.
La fila 3a si estende, quindi parallelamente alla guida 32, e definisce una linea in corrispondenza della quale il filamento principale 33 ed il filamento secondario 34 sono reciprocamente bloccati e tra loro solidali.
Ancora pi? in dettaglio, il filamento secondario 34 ? inserito all?interno della membrana 3 in modo tale da realizzare almeno un giro pressoch? completo entro la guida 32.
In particolare, inoltre, il filamento secondario 34 pu? essere avvolto totalmente nella guida 32, o parzialmente, definendo sostanzialmente delle trame a doppio filamento secondario 34 dato, ad esempio, dall?ingresso del filamento secondario 34 nella guida 32 e dalla successiva uscita.
L?avvolgimento del filamento secondario 34 ha l?effetto molto importante di bloccare reciprocamente il filamento principale 33 e secondario 34 in corrispondenza della fila 3a parallelamente alla guida 32.
La disposizione del filamento secondario 34 in trama pu? seguire, inoltre, una pluralit? di percorsi.
Ad esempio, il filamento secondario 34, pu? essere disposto entro l?intreccio di base a maglia seguendo un percorso continuo.
Il percorso pu? essere realizzato disponendo il filamento secondario 34 in modo tale da avvolgersi, con un giro completo, entro la guida 32, per poi procedere entro l?intreccio a maglia definito dal filamento principale 33, ed avvolgersi nuovamente entro una seconda guida 32, od un?altra porzione della stessa guida 32, disposta sul lato opposto rispetto al precedente lato della guida 32. Per poter passare ad una fila, o battuta, inferiore o superiore, il filamento secondario 34 procede parallelamente alla guida 32 per poi avvolgersi nuovamente su di esso ed intrecciarsi nuovamente al filamento principale 33 fino a giungere alla guida 32 di partenza. Naturalmente, tale procedimento pu? prevedere, lungo alcune battute, l?introduzione di un secondo filamento secondario 34 od anche di un terzo o pi? filamento secondari 34.
Ancora pi? in dettaglio, il filamento secondario 34 ? intrecciato entro l?intreccio in corrispondenza della guida 32 in modo tale da essere ?agganciato in inglese? od a ?falsa costa inglese? come usualmente avviene tra il filamento e l?ago della lavorazione a maglia.
Inoltre, il filamento secondario 34, pu? essere trascinato accanto alla guida 32, per passare da una battuta all?altra, oppure pu? essere inserito all?interno della guida 32 stessa.
In generale, preferibilmente, il filamento secondario 34 ? vincolato solidalmente all?intreccio realizzato dal filamento principale 33 in corrispondenza della guida 32; diversamente il filamento secondario 34 scorre liberamente all?interno dell?intreccio nelle zone della membrana 3 diverse dai bordi 31, ovvero dalla guida 32.
La guida 32 ha, in ogni caso, un?altra importante funzione.
La guida 32 ?, infatti, configurata per alloggiare almeno un cursore 4.
La seggiola 1, comprende, quindi anche almeno un cursore 4. Il meccanismo di aggancio della seggiola 1 potrebbe, in particolare, includere esclusivamente uno o pi? cursori 4, una membrana 3 ed un telaio 2. In questo senso si vuole intendere che, preferibilmente ma non necessariamente, il meccanismo non necessita di ulteriori componenti per la realizzazione del vincolo tra le parti.
Se sono presenti pi? cursori 4, come mostrato in Fig. 9a, essi possono essere vincolati allo stesso telaio 2 su file parallele.
Il cursore 4 ? preferibilmente un elemento lungiforme inseribile all?interno di parte della membrana 3 in corrispondenza del bordo 31, nel dettaglio grazie alla guida 32. A solo titolo di esempio, il cursore 4 potrebbe anche essere una sbarra scorrevole, od un?asta scorrevole o qualsiasi altro elemento scorrevole disponibile nella guida 32.
Il cursore 4 definisce, quindi, una direzione di estensione 4a.
La direzione di estensione 4a ? la direzione lungo la quale il cursore si estende principalmente. Tale direzione di estensione 4a, in particolare, ? preferibilmente almeno parzialmente parallela rispetto alla traiettoria di sviluppo 2a.
Infatti, il cursore 4 ? configurato per interagire con il telaio 2.
Il cursore 4, come gi? detto, ? preferibilmente alloggiato entro la guida 32.
Il cursore 4 pu? quindi estendersi lungo tutto il bordo 31 o lungo parte di esso. Inoltre, il cursore 4 pu? essere realizzato continuo lungo il bordo 31 della membrana 3 o la membrana 3 pu? prevedere una pluralit? di cursori 4 consecutivi inclusi nella membrana 3.
Preferibilmente, nella forma di realizzazione delle Figg. 1-2, il telaio 2 ? sostanzialmente una cornice per la membrana 3 sulla quale il tessuto della membrana 3 pu? essere adagiato, ad esempio per incastro, del cursore 4 nella guida 32 con la protuberanza 20 come meglio specificato qui di seguito.
Il cursore 4, infatti, comprende almeno una porzione di ricevimento 40.
La porzione di ricevimento 40 pu? essere una parte del cursore 4 oppure pu? essere determinata dalla forma del cursore 4 stesso.
In generale, la porzione di ricevimento 40 ? configurata per alloggiare almeno in parte la protuberanza 20.
In questo modo, il telaio 2, la membrana 3 ed il cursore 4 sono vincolari solidalmente in corrispondenza di almeno un punto fisso.
Tale vincolo ? possibile poich?, essendo il cursore 4 inserito entro la guida 32, almeno parte della membrana 3 ? bloccata o intrappolata tra il cursore 4 ed il telaio 2 che sono a loro volta bloccati tramite la porzione di ricevimento 40 e la protuberanza 20.
La seggiola 1 pu? includere anche una pluralit? di cursori 4 eventualmente vincolabili alla stessa protuberanza 20 od anche a rispettive protuberanze 20 ad esempio estendentisi lungo file parallele.
Oppure lo stesso cursore 4 pu? includere due porzioni di ricevimento 40 od anche pi?, configurate per alloggiare ciascuna una protuberanza 20 o pi? protuberanze 20, ad esempio se definite da denti 200.
Il cursore 4 pu?, quindi, essere rigido. In questo caso, ? preferibilmente che il cursore 4 presenti una direzione di estensione 4a che sia parallela e sovrapponibile alla traiettoria di sviluppo 2a in modo tale da rendere l?accoppiamento efficiente. Preferibilmente, il cursore 4 ? deformabile in maniera tale che la direzione di estensione 4a possa essere ruotata attorno a qualsiasi asse e possa essere resa parallela, a comando, rispetto alla traiettoria di sviluppo 2a.
Per favorire la deformazione del cursore 4 e la variazione della direzione di estensione 4a, preferibilmente il cursore 4 comprende una pluralit? di intagli 41. Gli intagli 41 sono preferibilmente dei fori, passanti o non passanti, disposti sulla superficie di estensione del cursore 4.
Preferibilmente, gli intagli 41 sono perimetrali e si estendono lungo piani perpendicolari alla direzione di estensione 4a.
In questo modo, gli intagli 41 sono favoriscono la deformazione, preferibilmente elastica, di almeno parte del cursore 4 ed almeno la curvatura di almeno parte della direzione di estensione 4a. Ancora pi? in dettaglio, gli intagli 41 consentono di flettere agevolmente almeno parte del cursore 4.
Preferibilmente, inoltre, gli intagli 41 si estendono lungo almeno il 20% del tratto perimetrale definito localmente dai profili definiti dalle sezioni lungo piani perpendicolari alla direzione di estensione 4a. Naturalmente, gli intagli 41 possono estendersi anche lungo pi? del 20%, anche fino al 90%, del tratto perimetrale definito localmente dai profili definiti dalle sezioni lungo piani perpendicolari alla direzione di estensione 4a. Aumentando l?estensione degli intagli 41, in generale, viene proporzionalmente incrementata la possibilit? di descrivere curvature superiori del cursore 4. Esempi di intagli 41 pi? o meno estesi sono rappresentati in Fig. 6.
Gli intagli 41 possono, inoltre, essere realizzati in maniera alternata lungo il cursore 4 in maniera tale da distribuirsi alternativamente su due lati opposti, parallelo alla direzione di estensione 4a, del cursore 4. Tale configurazione ? mostrata, in particolare, in Fig.5.
Gli intagli 41 possono, inoltre, definire forme diverse. Ad esempio, essi possono definire delle forme sostanzialmente rettilinee e definire, pertanto, fori rettilinei lungo i piani perpendicolari alla direzione di estensione 4a.
Oppure ciascuno degli intagli 41 pu? definire una forma a triangolo isoscele in cui il vertice del triangolo isoscele per incrementare ancora di pi? la deformabilit?.
Il cursore 4, a seconda della configurazione del telaio 2, pu? definire diverse forme. Ad esempio, se la protuberanza 20 ? un dente 200, il cursore 4 pu? essere costituito anche da una semplice asta, inseribile all??interno della guida 32. Preferibilmente, in questo caso, il cursore 4 pu? includere almeno un foro 42.
Il foro 42 sostanzialmente realizza la porzione di ricevimento 40. Esso pu?, quindi, essere passante o non passante.
Il foro 42, in generale, ? preferibilmente configurato per alloggiare almeno parte del dente 200 e della membrana 3. Sostanzialmente, essendo la membrana 3 calzata sul cursore 4, il foro 42 ? destinato ad includere parte della membrana 3 che viene spinta dal dente 200 entro il foro 42 od anche perforata in parte dal dente 200 stesso. Preferibilmente, se ? prevista la perforazione, i filamenti secondari 34 sono sufficientemente resistenti da non lesionarsi durante la perforazione che, di fatto, ? realizzata sostanzialmente perforando la maglia, ad esempio separando due filamenti principali 33 adiacenti con un dente 200.
In questo modo, la membrana 3 ? ben salda rispetto al cursore 4 ed al telaio 2 in almeno un punto fisso determinato, in questo caso, dal dente 200.
Se, invece, la protuberanza 20 ? una rotaia 201, il cursore 4 pu? essere costituito da od includere un elemento tubolare. L?elemento tubolare, come l?asta descritta precedentemente, ? sostanzialmente configurato per essere inserito entro la guida 32.
Preferibilmente, inoltre, l?elemento tubolare ? un elemento tubolare aperto, estendentesi lungo la direzione di estensione 4a, e definente pertanto un profilo 43. Il profilo 43 ? preferibilmente un profilo a C definito lungo piani perpendicolari alla direzione di estensione 4a.
Il profilo 43, quindi, realizza la porzione di ricevimento 40. Infatti, il profilo 43 ? configurato per intrappolare almeno parte della rotaia 201 e della membrana 3. Anche in questo caso, come nell?esempio precedente, la membrana 3 frapposta tra la rotaia 201 e la porzione ricevimento viene sostanzialmente intrappolata, ossia bloccata in corrispondenza di una pluralit? di punti fissi che si estendono lungo la direzione di estensione 4a.
Ancora pi? in dettaglio, preferibilmente, la protuberanza 20 e l?elemento tubolare sono reciprocamente contro-sagomati.
In ogni caso, il cursore 4 pu? essere estraibile rispetto alla guida 32, pu? essere vincolabile alla guida 32 quando inserito o pu? anche essere integrato all?interno della guida.
In particolare, il cursore 4 pu? scorrevolmente vincolato entro la guida 32 in maniera tale da essere estraibile lungo la direzione di estensione 4a dalla membrana 3.
Oppure, il cursore 4 pu? essere integrato nella membrana 3 e vincolato entro la guida 32 in maniera tale da essere bloccato lungo la direzione di estensione 4a rispetto alla membrana 3.
Tale blocco pu? essere realizzato con dispositivi meccanici, ad esempio ad espansione, che vengono azionati quando il cursore 4 ? dentro alla guida 32. Oppure possono essere realizzati semplicemente dalla superficie esterna del cursore 4.
In tal senso, ad esempio, la superficie esterna potrebbe avere una rugosit? tale da rendere difficoltoso lo scorrimento del cursore 4 entro la membrana 3, in particolare la guida 32.
Il cursore potrebbe, inoltre, includere elementi di rinforzo come, ad esempio, dei cavi metallici disposti agli estremi del profilo 43 ed estendentisi lungo la direzione di estensione 4a. Oppure potrebbero essere previsti diaframmi per irrigidire la presa del profilo 43 sulla protuberanza e rinforzare l?aggancio, sia esso per scorrimento o clippaggio, del cursore 4 sul telaio 2 per intrappolare la membrana 3.
In ogni caso, grazie al meccanismo di accoppiamento determinato da telaio 2, membrana 3 e cursore 4, la seggiola 1 definisce almeno una seduta. Preferibilmente, inoltre, la seggiola 1 definisce anche uno schienale.
La seduta, quindi, ? definita da almeno parte della superficie di appoggio 30 ed ? la parte generalmente sottoposta a maggior tensione rispetto, ad esempio, allo schienale.
La membrana 3 preferibilmente vincolata al telaio 2 attraverso il cursore 4 incluso nella guida 32 pu? esprimere le proprie caratteristiche tecnologiche in maniera controllata.
Sostanzialmente, la membrana 3 ? vincolata al telaio 2 in modo tale da risultare vincolato non labilmente, in almeno un punto fisso, almeno in corrispondenza del bordo 31. Questa caratteristica ? importante poich? l?accoppiamento tra telaio 2 e membrana 3 cos? realizzato consente di evitare che la membrana 3 si muova sul telaio 2 delocalizzando le porzioni a comportamento controllato 30a e vanificando gli effetti meccanici forniti dalla membrana 3.
Preferibilmente, le porzioni a comportamento controllato 30a sono disposte in punti predeterminati dello schienale e della seduta. In particolare, preferibilmente, la membrana 3 che realizza lo schienale include preferibilmente pi? porzioni a comportamento controllato 30a ciascuna a deformabilit? differente per consentire maggior libert? e morbidezza nella parte inferiore e maggior rigidezza nella parte superiore.
In particolare, ad esempio, una prima porzione a comportamento controllato 30a ? disposta in corrispondenza della zona lombare dell?utente disposto in seduta, una seconda porzione a comportamento controllato 30a ? disposta preferibilmente in corrispondenza della parte alta della dorsale toracica dell?utente in seduta e la terza porzione a comportamento controllato 30a ? disposta tra la prima e la seconda porzione a comportamento controllato 30a.
In particolare, preferibilmente la prima porzione a comportamento controllato 30a e la seconda porzioni a comportamento controllato 30a includono secondi filamenti 34 ad elevata elasticit? in modo tale che tali porzioni a comportamento controllato 30a siano maggiormente deformabili.
La terza porzione a comportamento controllato 30a preferibilmente include almeno un secondo filamento 34 rigido in maniera tale che tale porzione a comportamento controllato 30a sia pi? rigida almeno rispetto alle altre due porzioni a comportamento controllato 30a e poco deformabile.
In questo modo, quando l?utente si dispone sulla seggiola, la membrana 3 si conforma alla porzione lombare e dorsale toracica del corpo dell?utente senza che la struttura del telaio 2 debba essere necessariamente sagomata in tale maniera. Infatti, la portanza ? demandata alla membrana 3 e la conformazione della superficie di appoggio 30 definisce, con le porzioni a comportamento controllato 30a, la forma che pu? assumere la seggiola 1 ad esempio almeno in corrispondenza dello schienale.
Lo stesso discorso pu? essere affrontato, inoltre, per la seduta. Ad esempio, nella seduta possono essere previste delle paratie laterali pi? cedevoli, definenti quindi porzioni a comportamento controllato 30a, ed una zona contrale di appoggio pi? rigida, ad esempio similare alla terza porzione a comportamento controllato 30a dello schienale od anche pi? rigida, ad esempio con pi? filamenti secondari 34 disposti lungo la battuta con filamenti 34 pi? rigidi.
Il sistema di accoppiamento determinato dal cursore 4, dal telaio 2 e dalla membrana 3 appena descritti ? di particolare efficienza in un esempio di seggiola 1 come qui di seguito descritto.
In una forma di realizzazione preferita, ma non esclusiva, il telaio 2 definisce una curva 3D composita ovvero una curva realizzata lungo una traiettoria di sviluppo 2a che ruota attorno ad almeno due assi principali nello spazio tridimensionale.
Preferibilmente, il telaio 2 definisce una condizione d?uso o configurazione di assemblaggio in cui realizza la struttura chiusa ed una condizione di riposo o configurazione pre-assemblaggio in cui assume una forma differente.
In uso o configurazione assemblata, preferibilmente, il telaio 2 ? atto a sostenere in tensione la membrana 3 in corrispondenza di almeno parte del bordo 31.
Come gi? detto, infatti, la membrana 3 pu? essere interamente connessa al telaio 2 lungo il proprio bordo 31 o pu? essere connesso solo parzialmente lungo il proprio bordo 31, ad esempio nel caso in cui si intenda definire una seggiola 1 includente parte della membrana 3 sospesa, come mostrato in Fig.17.
Quest?ultimo accorgimento pu? anche essere opportuno nel caso in cui si intenda realizzare la seggiola 1 con membrane 3 differenti. Infatti, la seggiola 1 potrebbe comprendere delle membrane 3 in parte vincolati al telaio 2 nelle porzioni perimetrali e in parte vincolati ad altre membrane 3 per realizzare la porzione di appoggio 30. In particolare, il telaio 2 tende localmente la membrana 3 in relazione alla forma assunta dal telaio 2 stesso.
Nella condizione di riposo o configurazione pre-assemblaggio, invece, il telaio 2 rilascia la membrana 3.
Al fine di ottenere tale risultato, il telaio 2 comprende preferibilmente, ma non necessariamente, almeno due parti 22.
Le parti 22 sono porzioni di telaio 2 che possono coincidere sostanzialmente con tratti della struttura chiusa definita dal telaio 2. Preferibilmente, esse sono reciprocamente separate e reciprocamente labilmente vincolate in corrispondenza di due punti fissi. Alternativamente, esse possono essere parti di un sol pezzo definente dei punti di labilit? tra le parti 22 che consentono di individuare le singole parti 22. In quest?ultimo caso i punti fissi corrisponderebbero ai punti di labilit?. Preferibilmente, tali punti fissi corrispondono ai punti di estremit? delle parti 22, ma potrebbero essere previsti altri punti, ad esempio intermedi, in maniera tale da realizzare delle forme anulari con bordi irregolari.
Preferibilmente, le parti 22 sono reciprocamente labilmente vincolate per mezzo di due cerniere 23.
Le cerniere 23 preferibilmente sono i mezzi atti a consentire la commutazione delle condizioni o configurazioni di uso (assemblaggio) o di riposo (pre-assemblaggio) delle parti 22 ovvero del telaio 2.
Tali cerniere 23 sono preferibilmente meccaniche.
In particolare, preferibilmente, le cerniere 23 definiscono la configurazione d?uso, o di assemblaggio, in cui le parti 22 realizzano effettivamente il telaio 2 e la configurazione di riposo, o pre-assemblaggio, in cui le parti 22 sono reciprocamente ripiegate a libro.
In tale maniera, vengono ridotti gli ingombri del telaio 2 quando le parti 22, o il telaio 2, sono nella configurazione di riposo o pre-assemblaggio.
Le cerniere 23 definiscono preferibilmente ciascuna un asse di rotazione 1a. L?asse di rotazione 1a giace preferibilmente lungo il piano sagittale, che divide la struttura chiusa in due porzioni sostanzialmente identiche. In uso il piano sagittale contiene opportunamente la direzione verticale.
L?asse di rotazione 1a definisce preferibilmente l?unico grado di libert? concesso alle parti 22 del telaio 2. Pertanto, sostanzialmente, le parti 22 sono atte a ruotare preferibilmente esclusivamente attorno all?asse di rotazione 1a delle cerniere 23. Opportunamente, gli assi di rotazione 1a delle due cerniere 23 sono reciprocamente allineati. Pertanto, il telaio 2 ? capace di essere sostanzialmente richiuso, come avviene per un comune libro, nella configurazione di riposo, o pre-assemblaggio, e di essere riaperto identificando almeno una configurazione d?uso, o assemblata, corrispondente ad una configurazione di equilibrio stabile in cui il telaio 2 pone il la membrana 3 in tensione.
In particolare, il telaio 2 pone la membrana 3 in tensione preferibilmente esclusivamente quando le parti 22 sono in configurazione d?uso.
Al fine di realizzare la configurazione d?uso, o assemblata, o di equilibrio stabile, la seggiola 1, in questo esempio di forma di realizzazione, preferibilmente ? configurata per consentire la rotazione reciproca delle parti 22 esclusivamente in un verso. In particolare, la rotazione reciproca concessa ? preferibilmente opposta al suolo, in maniera tale da consentire al telaio 2 di opporsi ad un eventuale forza peso di un grave o un utente disposto sulla porzione di appoggio definita dalla membrana 3.
Con rotazione opposta al suolo si intende che, quando il telaio 2 ? aperto a libro, esso si affaccia sul suolo come un libro consentirebbe alle proprie pagine di affacciarsi al suolo, una volta aperto.
In tal senso, preferibilmente, la seggiola 1 prevede, in un primo esempio realizzativo, una particolare configurazione delle cerniere 23.
Nel dettaglio, e come visibile nelle Figg. 12-14, ciascuna delle cerniere 23 include delle porzioni di interferenza 23a.
Le porzioni di interferenza 23a sono preferibilmente reciprocamente interferenti esclusivamente quando le parti 22 realizzano il telaio 2 in configurazione d?uso. Inoltre, esse sono orientate in maniera tale che quando l?utente ? in appoggio sulla membrana 3 vincolata al telaio 2, le porzioni di interferenza 23a realizzano una forza di interferenza reciproca proporzionale alla forza peso dell?utente.
In altre parole, le porzioni di interferenza 23a possono essere degli spallamenti atti a collidere quando il telaio 2 ? in uso e le parti 22 sono disposte in una posizione di equilibrio stabile e la forza di interferenza pu? essere la reazione vincolare interagente tra le porzioni di interferenza 23a affacciate l?una all?altra.
Opportunamente, le parti 22 realizzano la posizione di equilibrio stabile proprio grazie alle porzioni di interferenza 23a.
In una configurazione pi? complessa, le cerniere 23 potrebbero non essere delle cerniere meccaniche, ad esempio note come le cerniere delle porte in ambito domestico, ma essere delle cerniere 23 atte a consentire la labilit? delle parti 22 a deformazione elastica.
In tal senso le parti 22, potrebbero addirittura essere, come gi? accennato, parte di un unico pezzo chiuso ed atto ad essere ripiegato in determinati punti fissi di labilit?. Esempi applicativi come questi sono presenti, ad esempio, nei sistemi bearing-less in cui gli spostamenti consentiti di una cerniera possono essere demandati a deformazioni del materiale invece che alle connessioni meccaniche della struttura. Le cerniere 23 potrebbero, inoltre, prevedere anche dei mezzi di blocco atti a bloccare reciprocamente le parti 22, quando in configurazione d?uso o assemblata, in maniera tale da assicurare che essere continuino a mantenere la membrana 3 in tensione.
Alternativamente, le cerniere 23 possono includere un elemento elastico, ad esempio una molla, atto a mantenere le parti 22 in configurazione d?uso o assemblata, se non sollecitate. In quest?ultimo caso i mezzi di blocco potrebbero essere configurati per bloccare le parti 22, e quindi il telaio 2, in configurazione di riposo o pre-assemblaggio.
Oppure le porzioni di interferenza 23a potrebbero, invece, comprendere esse stesse dei mezzi di blocco. Ad esempio, queste ultime possono includere un meccanismo elastico bloccabile a pressione ed atto a bloccare la rotazione attorno alla cerniera 23 appena le porzioni di interferenza 23a collidono. Inoltre, tale meccanismo potrebbe consentire il rilascio delle parti 22 e lo sblocco delle cerniere 23 quando nuovamente sottoposti a pressione. Un esempio di questo tipo pu? essere un meccanismo di blocco con pressore a molla.
La membrana 3, come detto, ? vincolata al telaio 2 preferibilmente in corrispondenza di almeno parte del proprio bordo 31 tramite il cursore 4 e la protuberanza 20.
Le parti 22 possono quindi essere differenti, oppure essere possono essere reciprocamente identiche e speculari rispetto agli assi di rotazione 1a.
Quest?ultimo esempio realizzativo ? preferibile soprattutto al fine di ottimizzare la produzione delle parti 22. Queste ultime sono, infatti, preferibilmente realizzate in alluminio per mezzo di estrusione tridimensionale. Ovviamente, le parti 22 potrebbero essere realizzate anche con materiale polimerico, ad esempio anch?esso estruso, o altri materiali che consentano di realizzare profili cavi e continui con traiettoria di sviluppo non complanare. In un altro tipo di realizzazione, le parti 22, e quindi il telaio 2, potrebbero essere realizzati tramite una struttura composita, ad esempio includente una anima metallica ricoperta di materiale differente, come un materiale polimerico, ad esempio tramite tecnologie quali l?injection molding di polimero su anima in metallo.
La struttura di supporto 10 comprende, oltre al telaio 2, anche i mezzi di sostegno 5.
I mezzi di sostegno 5 sono preferibilmente atti a sostenere il telaio 2 sospeso e stabilmente distanziato rispetto al suolo. Ad esempio, tipici mezzi di sostegno 5 inclusi nelle comuni sedie sono costituiti dalle quattro, o meno, gambe di sostegno. Nel presente esempio di realizzazione, i mezzi di sostegno 5 sono preferibilmente costituiti da una struttura tubolare atta ad essere connessa al telaio 2. Pi? in generale, i mezzi di sostegno 5 includono dei mezzi di aggancio 50.
I mezzi di aggancio 50 sono preferibilmente atti a vincolare risolvibilmente ed in maniera stabile il telaio 2 ed i mezzi di sostegno 5.
Tali mezzi di aggancio 50 sono preferibilmente dei vincoli ad incastro atti a connettere il telaio 2 ed i mezzi di sostegno 5 in punti fissi predeterminati al fine di realizzare la struttura di supporto 10 della seggiola 1.
Pi? nel dettaglio, il telaio 2 include dei perni 21.
I perni 21 sono preferibilmente protrudenti verso il suolo. Sostanzialmente i perni 21 sono degli elementi ad esempio cilindrici che fuoriescono dal telaio 2 per poter interagire con altre componenti esterni.
Tali perni 21 sono quindi preferibilmente, a loro volta, vincolati al telaio 2 per mezzo di vincoli noti come chiodature, bullonatura o altre tipologie di giunzione. Alternativamente, i perni 21 potrebbero essere ricavati direttamente sul telaio 2. I perni 21 possono, quindi, essere costituiti da materiale metallico o, preferibilmente, polimerico. Ad esempio, i perni 21 possono essere realizzati con la tecnologia dell?injection molding.
I mezzi di aggancio 50 sono, quindi, opportunamente configurati per interagire con i perni 21. In particolare, preferibilmente, i mezzi di aggancio 50 includono delle asole 51 configurate strutturalmente per accogliere i perni 21 in maniera da bloccare stabilmente il telaio 2 sui mezzi di sostegno 5. In particolare, preferibilmente, la seggiola 1 ? configurata in maniera tale che il peso del telaio 2, della membrana 3 e del cursore 4 e, eventualmente, di un grave o utente disposto su di esso, tenda a mantenere il telaio 2 ed i mezzi di sostegno 5 reciprocamente vincolati e stabilmente bloccati.
I mezzi di sostegno 5, come accennato, non definiscono necessariamente una struttura per come precedentemente descritta, ma possono includere anche una configurazione di tipo convenzionale, ad esempio a sbalzo, o a quattro gambe o di altro tipo, purch? includente, in questa forma di realizzazione, dei mezzi di aggancio 50 atti a consentire l?accoppiamento del telaio 2 e dei mezzi di sostegno 5. In una configurazione alternativa della seggiola 1, le parti 22 possono comprendere due protuberanze 22, come mostrato ad esempio nelle Figg. 9a-9b. In tal caso, ad esempio, la seggiola 1 pu? essere configurata in maniera tale da intrappolare due differenti membrane 3, di cui uno atto a realizzare la superficie di appoggio 30 e/o le porzioni a comportamento controllato 30a, e di cui l?altra pu? essere atta a ricoprire il fondo della seggiola, come esplicitamente mostrato in Fig.15.
I mezzi di sostegno 5 possono includere un congegno di accoppiamento, eventualmente anche una articolazione tipica delle task chair.
Ad esempio, il congegno di accoppiamento pu? essere una scocca, come mostrata in Fig. 16, disponibile sul fondo, rispetto al suolo, del telaio 2 in maniera tale da sostenere lo stesso, nascondendo parte del fondo della seggiola 1, e consentendo di vincolare il telaio 2 a qualsiasi componente dei mezzi di sostegno 5. Infatti, il congegno di accoppiamento potrebbe essere dotato di una rigidezza propria, ad esempio data dal fatto di essere costituito da una struttura metallica o polimerica, tale da consentire l?accoppiamento del telaio 2 con mezzi di sostegno 5 quali i supporti a rotelle delle tipiche seggiole da ufficio.
Pertanto, il congegno di accoppiamento pu? essere contro-sagomato alla porzione inferiore del telaio 2 e, in particolare, pu? avere bordo contro-sagomato alla protuberanza 20 e pu? essere contro-sagomato alla forma finale assunta dalla superficie della membrana 3 vincolata al telaio 2 tramite il cursore 4. Ovviamente, il congegno di accoppiamento pu? includere dei meccanismi di articolazione noti allo stato della tecnica attuale. Meccanismi di questo tipo sono noti, ad esempio, con il termine Synchro-tilt.
La seggiola 1 comprende, in questo esempio di forma di realizzazione, preferibilmente un tenditore 6.
Il tenditore 6 pu? essere parte dei mezzi di sostegno 5 ed integrato all?interno di essi o pu? essere un elemento esterno.
Preferibilmente, il tenditore 6 ? configurato per tendere lungo punti fissi predeterminati la superficie di appoggio 30 in maniera tale che la membrana 3 definisca almeno due zone specifiche, o anche di pi?. Preferibilmente la membrana 3, quando tesa, definisce almeno uno schienale ed una seduta.
Il tenditore 6 preferibilmente include un elemento tubolare 60.
L?elemento tubolare 60 pu? quindi essere cavo o anche pieno. Preferibilmente esso ? a forma di U, o di C, ed ? atto ad esercitare una tensione sulla superficie di appoggio 30 e/o delle porzioni a comportamento controllato 30a lungo la propria estensione.
La membrana 3 pu? quindi essere disposta tra il tenditore 6 ed il suolo in maniera tale che il tenditore 6 tenda la membrana 3 direttamente verso il suolo stesso. Preferibilmente, la membrana 3 include una tasca 35.
La tasca 35 ? preferibilmente configurata per alloggiare almeno parte dell?elemento tubolare 60. In tale maniera l?elemento tubolare 60, quando sottoposto a degli spostamenti, muove solidalmente parte della membrana 3.
A seconda della conformazione della tasca 35, inoltre, la membrana 3 viene sollecitato esclusivamente lungo i punti di attacco dell?elemento tubolare 60 alla tasca 35 o, se la tasca 35 ricopre completamente l?elemento tubolare 60, la membrana 3 viene sollecitato lungo tutta l?estensione dell?elemento tubolare 60. In questa configurazione, preferibilmente, l?elemento tubolare 60 ? disposto al di sotto, rispetto al suolo, della membrana 3 ed all?interno della tasca 35 ricavata sul tessuto stesso, come mostrato in Fig.10.
Inoltre, i mezzi di sostegno 5 possono includere dei secondi perni 52.
I secondi perni 52 sono preferibilmente dello stesso tipo dei perni 21 e assolvono sostanzialmente la medesima funzione.
Infatti, preferibilmente, i secondi perni 52 sono alloggiati all?interno dell?elemento tubolare 60 e quest?ultimo ? quindi configurato per alloggiarle.
In aggiunta, i mezzi di sostegno 5 includono dei mezzi di vincolo 53.
I mezzi di vincolo 53 sono preferibilmente configurati per bloccare l?elemento tubolare 60 in una posizione predeterminata verso il suolo in cui il tenditore 6 sottopone la membrana 3 ad una tensione continua.
Opportunamente, i mezzi di vincolo 53 sono sostanzialmente dei mezzi di incastro atti ad intrappolare almeno parte del tenditore 6 in maniera tale che esso possa rimanere disposto stabilmente in una posizione predeterminata esercitando la propria azione in maniera, come detto, continuativa.
Nel dettaglio, il tenditore 6 pu? anche definire una curvatura, o concavit? verso il suolo. Quest?ultima pu?, infatti, agevolare l?accoppiamento tra i mezzi di vincolo 53 massimizzandone la stabilit? dato che il tenditore 6, una volta che l?utente si ? adagiato sulla membrana 3, esercita una forza concorde alla direzione di bloccaggio dei mezzi di vincolo 53.
La realizzazione di seduta e schienale, ? ottenuta principalmente, in questo esempio di forma di realizzazione, grazie al tenditore 6. Tuttavia, anche le configurazioni del telaio 2 e della membrana 3 contribuiscono in maniera rilevante agli aspetti tecnici della struttura di supporto 10, ad esempio grazie alle differenti rigidezze che pu? assumere la membrana 3 anche grazie alla forma del telaio 2 ed al vincolo saldamente e stabilmente realizzato con esso grazie al cursore 4 od ai cursori 4. Il funzionamento della seggiola 1 componibile precedentemente descritta in termini strutturali ? sostanzialmente determinato dal metodo di realizzazione.
L?invenzione comprende, infatti, un nuovo metodo di realizzazione.
Il metodo comprende almeno una fase in cui viene predisposta la struttura di supporto. La struttura di supporto, come descritto, include il telaio 2.
Inoltre, il metodo comprende una fase in cui viene procurata la membrana 3.
In aggiunta, il metodo comprende una fase in cui viene inserito il cursore 4 nella guida 32.
Tale fase di inserimento del cursore 4 pu? essere realizzata durante la realizzazione della membrana 3. Ad esempio, la membrana 3 pu? essere tessuta direttamente sul cursore 4 in maniera tale da integrare lo stesso all?interno del tessuto della membrana 3. Inoltre, la guida 32 cos? realizzata attorno al cursore 4, pu? includere filamenti secondari 34 avvolti direttamente attorno al cursore 4.
Oppure, preferibilmente, la membrana 3 pu? essere realizzata indipendentemente ed il cursore 4 pu? essere successivamente inserito nella guida 32, ad esempio in fase di assemblaggio della seggiola 1.
Vantaggiosamente, il metodo comprende una ulteriore fase di aggancio in cui la porzione di ricevimento 40 ? agganciata sulla protuberanza 20.
In questo modo, il telaio 2, la membrana 3 ed il cursore 4 sono vincolati solidalmente in corrispondenza di almeno un punto fisso. Come gi? detto, se la protuberanza 20 include un dente 200, il dente 200 si inserisce nel foro 42 e spinge parte della membrana 3 entro il foro 42.
Se la protuberanza 20 ? una rotaia 201, la porzione di ricevimento 40 avvolge almeno parte della rotaia 201, intrappolandola.
L?aggancio pu? avvenire, in particolare, per scorrimento della protuberanza 20 della porzione di ricevimento 40 od anche per clippaggio, ossia incastro, della protuberanza nella porzione di ricevimento 40.
Il metodo pu?, quindi, comprendere una ulteriore fase. Se il cursore 4 ? vincolato nella guida 32, il metodo pu? includere una fase di vincolo tra la fase di inserimento e la fase di aggancio.
Nella fase di vincolo, preferibilmente, il cursore 4 e la guida 32 sono reciprocamente vincolati in maniera tale da bloccare il cursore 4 e la guida 32 lungo la direzione di estensione 4a.
La seggiola 1 componibile, e relativo metodo di realizzazione, secondo l?invenzione conseguono importanti vantaggi.
Infatti, la seggiola 1 e relativo metodo di realizzazione consentano di sfruttare al meglio i tessuti di nuova generazione a comportamento localizzato variabile, in maniera altamente performante e senza ridurre, quindi, o vanificare l?efficacia di tali tessuti.
Infatti, le porzioni a comportamento controllato sono in grado di funzionare in maniera corretta dato che i filamenti secondari 34 che ne determinano il comportamento sono bloccati ai bordi 31 della membrana 3 tramite il meccanismo definito da cursore 4, telaio 2 e guida 32.
In sostanza, le configurazioni del telaio 2, della membrana 3 e del cursore 4 contribuiscono in maniera rilevante agli aspetti tecnici della seduta e/o dello schienale, ad esempio grazie alle differenti rigidezze che pu? assumere la membrana 3 grazie a od indipendentemente dalla forma del telaio 2.
Come detto, la tecnica di realizzazione della membrana, tramite machine knitting, consente di controllare localmente la densit? e la conformazione dei filamenti principali 33. La presenza del filamento secondario 34, bloccato tra cursore 4 e telaio, potenzia enormemente il controllo meccanico della superficie di appoggio 30 in particolare nelle porzioni a comportamento controllato 30a.
Inoltre, la forma del telaio 2 pu? consentire, e preferibilmente consente, di sottoporre la membrana 3 a tensioni diverse lungo il bordo 31.
In particolare il telaio 2 pu? assumere una forma preferibilmente all?incirca a otto tridimensionale con la porzione riservata alla seduta pi? larga rispetto alla porzione riservata allo schienale.
In questo modo, a priori, la membrana 3 viene tesa maggiormente nella zona riservata alla seduta. Pertanto, ? possibile combinare sinergicamente le possibilit? tecnologiche fornite da membrana 3, telaio 2 e cursore 4, per poter definire una superficie di appoggio 30 controllata in ogni settore.
Opportunamente, ad esempio, la seduta presenta una rigidezza maggiore rispetto allo schienale ed una deformabilit? quindi inferiore.
Un ulteriore vantaggio della seggiola 1, e relativo metodo di realizzazione, ? dato dal fatto che essi consentono di vincolare la membrana 3 determinata dal tessuto in maniera omogenea rispetto al telaio 2 in modo tale da non alterare il comportamento della membrana 3 soprattutto quando progettata specificatamente per l?uso sul telaio 2.
Infatti, eventuali meccanismi di accoppiamento come noti al tecnico del ramo, comportano il rilascio di alcune parti del tessuto che possono provocare cali di performance o, addirittura, rotture locali del tessuto stesso.
Pertanto, la seggiola 1 rimane, nel tempo, sempre comoda e facilita l?adozione di una postura corretta da parte di un utente.
L?adozione di meccanismi di accoppiamento che includono cursore 4, telaio 2 e membrana 3 come descritti consentono, soprattutto nella forma di realizzazione della seggiola 1 mostrata, a titolo d?esempio nelle Figg. 10-17 e precedentemente descritta come forma esemplare, di favorire il riciclaggio e disassemblaggio della seggiola 1 rendendo la seggiola 1 stessa secondo l?invenzione un prodotto circolare. In conclusione, la seggiola 1 ? estremamente longeva, ossia meno sensibile agli effetti di usura, consentendo ridotte sostituzioni e, al contempo, una elevata semplicit? ed economicit? di realizzazione.
L?invenzione ? suscettibile di varianti rientranti nell'ambito del concetto inventivo definito dalle rivendicazioni.
In tale ambito tutti i dettagli sono sostituibili da elementi equivalenti ed i materiali, le forme e le dimensioni possono essere qualsiasi.

Claims (15)

RIVENDICAZIONI
1. Seggiola (1) componibile comprendente:
- una struttura di supporto (10) includente un telaio (2) sviluppantesi almeno in parte lungo una traiettoria di sviluppo (2a),
- una membrana (3) includente una superficie di appoggio (30) atta a consentire l?appoggio di un utente, un bordo (31) atto ad essere almeno in parte vincolato a detto telaio (2) ed una guida (32) tubolare disposta in corrispondenza di detto bordo (31),
- un cursore (4) definente una direzione di estensione (4a) parallela almeno parzialmente rispetto a detta traiettoria di sviluppo (2a) ed alloggiato entro almeno parte di detta guida (32),
e caratterizzato dal fatto che
- detto telaio (2) include ameno una protuberanza (20) protrudente in direzione incidente rispetto a detta traiettoria di sviluppo (2a), e
- detto cursore (4) include almeno una porzione di ricevimento (40) configurata per alloggiare almeno in parte detta protuberanza (20) in modo tale da vincolare solidalmente, in corrispondenza di almeno un punto fisso, detto telaio (2), detta membrana (3) e detto cursore (4).
2. Seggiola (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detta traiettoria di sviluppo (2a) ruota attorno ad almeno due assi principali nello spazio tridimensionale in modo tale che detto telaio (2) determini un percorso curvilineo complesso che si estende nello spazio in maniera tridimensionale.
3. Seggiola (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto cursore (4) ? deformabile in maniera tale che detta direzione di estensione (4a) possa essere ruotata attorno a qualsiasi asse e possa essere resa parallela, a comando, rispetto a detta traiettoria di sviluppo (2a).
4. Seggiola (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto cursore (4) comprende una pluralit? di intagli (41) perimetrali estendentisi lungo piani perpendicolari a detta direzione di estensione (4a) in maniera tale da favorire la deformazione di almeno parte di detto cursore (4) ed almeno la curvatura, a comando, di almeno parte di detta direzione di estensione (4a).
5. Seggiola (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta protuberanza (20) include almeno un dente (200) estendentesi perpendicolarmente rispetto a detta traiettoria di sviluppo (2a) e detto cursore (4) comprende almeno un foro (42) realizzante detta porzione di ricevimento (40) e configurato per alloggiare almeno parte di detto dente (200) e di detta membrana (3).
6. Seggiola (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta protuberanza (20) include una rotaia (201) estendentesi con continuit? parallelamente a detta traiettoria di sviluppo (2a) e detto cursore (4) include un elemento tubolare aperto estendentesi lungo detta direzione di estensione (4a) e definente un profilo (43) a C lungo piani perpendicolari a detta direzione di estensione (4a) realizzante detta porzione di ricevimento (40) e configurato per intrappolare almeno parte di detta rotaia (201) e di detta membrana (3).
7. Seggiola (1) secondo la rivendicazione 6, in cui detta protuberanza (20) e detto elemento tubolare aperto sono reciprocamente contro-sagomati.
8. Seggiola (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto cursore (4) ? scorrevolmente vincolato entro detta guida (32) in maniera tale da essere estraibile lungo detta direzione di estensione (4a) da detta membrana (3).
9. Seggiola (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-7, in cui detto cursore (4) ? integrato in detta membrana (3) e vincolato entro detta guida (32) in maniera tale da essere bloccato lungo detta direzione di estensione (4a) rispetto a detta membrana (3).
10. Seggiola (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta membrana (3) include un intreccio periodico la cui base comprende almeno un filamento principale (33) intrecciato a maglia e detta superficie di appoggio (30) comprende una o pi? porzioni a comportamento controllato (30a) includenti detto intreccio periodico al cui interno ? inserito ulteriormente almeno un filamento secondario (34) disposto in trama lungo una traiettoria predetermina in modo tale da variare, in maniera controllata, il comportamento meccanico di detta superficie di appoggio (30) in corrispondenza di dette porzioni a comportamento controllato (30a) variando il tipo od il numero di detti filamenti secondari (34).
11. Seggiola (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto filamento secondario (34) definisce almeno un avvolgimento entro a detta guida (32) in maniera tale da realizzare una fila (3a) estendentesi parallelamente a detta guida (32) in corrispondenza della quale detto filamento principale (33) e detto filamento secondario (34) sono reciprocamente bloccati e tra loro solidali.
12. Seggiola (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto filamento secondario (34) ? intrecciato entro detto intreccio in corrispondenza di detta guida (32) in modo tale da essere ?agganciato in inglese? od a ?falsa costa inglese?.
13. Seggiola (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto filamento secondario (34) comprende almeno una componente di tipo termorestringente in maniera tale da poter variare la tensione locale di dette porzioni a comportamento controllato (30a) in funzione di un calore a cui ? sottoposta detta membrana (3).
14. Metodo di realizzazione di una seggiola (1) componibile comprendente: - predisporre una struttura di supporto includente almeno un telaio (2) estendentesi lungo una traiettoria di sviluppo (2a) ed includente include ameno una protuberanza (20) protrudente in maniera sghemba rispetto a detta traiettoria di sviluppo (2a) - procurare una membrana (3) includente una superficie di appoggio (30) atta a consentire l?appoggio di un utente, un bordo (31) atto ad essere almeno in parte vincolato a detto telaio (2) ed una guida (32) tubolare disposta in corrispondenza di detto bordo (31),
- inserire un cursore (4), include almeno una porzione di ricevimento (40) configurata per alloggiare almeno in parte detta protuberanza (20), entro detta guida (32),
e caratterizzato dal fatto di
- agganciare detta porzione di ricevimento (40) su detta protuberanza (20) in modo tale da vincolare solidalmente in corrispondenza di almeno un punto fisso detto telaio (2), detta membrana (3) e detto cursore (4).
15. Metodo secondo la rivendicazione precedente, comprendente:
- vincolare reciprocamente detto cursore (4) e detta guida (32) in maniera tale da bloccare detto cursore (4) e detta guida (32) lungo detta direzione di estensione (4a) tra detta fase di inserimento e detta fase di aggancio.
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