IT201900007761A1 - Inserto per seggiola componibile - Google Patents

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IT201900007761A1
IT201900007761A1 IT102019000007761A IT201900007761A IT201900007761A1 IT 201900007761 A1 IT201900007761 A1 IT 201900007761A1 IT 102019000007761 A IT102019000007761 A IT 102019000007761A IT 201900007761 A IT201900007761 A IT 201900007761A IT 201900007761 A1 IT201900007761 A1 IT 201900007761A1
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IT
Italy
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insert
frame
fabric
chair
coupling
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Application number
IT102019000007761A
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English (en)
Inventor
Torsten Fritze
Original Assignee
Dv8 Id S R L
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47CCHAIRS; SOFAS; BEDS
    • A47C31/00Details or accessories for chairs, beds, or the like, not provided for in other groups of this subclass, e.g. upholstery fasteners, mattress protectors, stretching devices for mattress nets
    • A47C31/02Upholstery attaching means
    • A47C31/023Upholstery attaching means connecting upholstery to frames, e.g. by hooks, clips, snap fasteners, clamping means or the like
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B60VEHICLES IN GENERAL
    • B60NSEATS SPECIALLY ADAPTED FOR VEHICLES; VEHICLE PASSENGER ACCOMMODATION NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • B60N2/00Seats specially adapted for vehicles; Arrangement or mounting of seats in vehicles
    • B60N2/58Seat coverings
    • B60N2/5816Seat coverings attachments thereof
    • B60N2/5825Seat coverings attachments thereof by hooks, staples, clips, snap fasteners or the like

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Aviation & Aerospace Engineering (AREA)
  • Transportation (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Chair Legs, Seat Parts, And Backrests (AREA)
  • Earth Drilling (AREA)
  • Golf Clubs (AREA)

Description

DESCRIZIONE
INSERTO PER SEGGIOLA COMPONIBILE
La presente invenzione ha per oggetto un inserto per seggiola componibile del tipo precisato nel preambolo della prima rivendicazione.
In particolare, la presente invenzione ha per oggetto un inserto per seggiola del tipo componibile, o modulare. Nel presente testo il termine seggiola è, nel senso più allargato del termine, un qualsiasi dispositivo che consenta la seduta di un utente e che può, a seconda della configurazione, essere costituito da una sedia, una poltrona, un divanetto o altro per varie tipologie di applicazione tra cui ufficio, casa, giardino, lusso o altro ancora.
Come noto, allo stato della tecnica attuale, sono state realizzate molte diverse tipologie di seggiole, ad esempio a braccioli, reclinabili, slings, o poltrone o divani o altro ancora a seconda del mercato di riferimento a cui seggiole sono destinate. Storicamente, le seggiole o sedie derivano dalle più semplici panche. Queste ultime sono infatti dotate di un semplice piano di appoggio definente la seduta vincolato strutturalmente ad almeno due piloni di sostegno atti a consentire la seduta rialzata rispetto al pavimento.
Allo stato attuale, le seggiole sono tipicamente atte a consentire l’appoggio di almeno un utente, e preferibilmente uno, su di un piano chiamato seduta. La maggior parte delle seggiole presentano poi degli elementi aggiuntivi di appoggio, come lo schienale, e possono comprendere anche dei braccioli e dei supporti per l’appoggio rispettivamente degli arti superiori e inferiori.
Tra i vari tipi più comuni di seggiole è possibile individuare la cosiddetta sedia a sdraio, costituita da una greppina pieghevole il cui schienale è reclinabile con angolature variabili e sulla quale è possibile assumere una posizione seduta o sdraiata, a piacere del fruitore, la sedia curulis, altresì sviluppata in faldistorio, con struttura sostanzialmente incrociata, o ad X, e talvolta pieghevole per il supporto della seduta, la sedia tripolina interamente pieghevole e usata storicamente nei campi di battaglia, la sedia monoblocco generalmente in materiale polimerico e usata per ambienti esterni, principalmente nell’ambito della ristorazione, la sedia a dondolo comprendente due supporti curvi ed atti a consentire il movimento dondolatorio tipico della seggiola in oggetto, e la sedia a sbalzo, o cantilever, di uso molto comune e comprendente due soli montanti ripiegati a livello del pavimento e a livello del sedile e collegata orizzontalmente da un tubo continuo.
Ai suddetti esempi, sono state aggiunte altre numerose differenti tipologie e strutture di seggiole concepite per soddisfare dei bisogni estetici, ad esempio la richiesta nel mercato di una determinata forma, o dei bisogni tecnici, derivanti ad esempio dalla necessità di ottimizzare il processo produttivo pur mantenendo elevati i livelli di qualità del prodotto seggiola.
Esempi di questo tipo sono descritti nelle domande di brevetto US-A-2839126 e US-A-5762403 e US-B-6293624 e US2010109414A1.
Le seggiole descritte nelle citate domande di brevetto presentano degli accorgimenti e delle configurazioni tali da consentire l’assemblaggio della sedia a partire da elementi reciprocamente vincolabili.
In particolare, tutte le seggiole presentano la possibilità di adattare un pezzo finito di tessuto ad una porzione del telaio della seggiola in maniera tale da realizzare parti della stessa come la seduta e/o lo schienale.
Nel dettaglio, tutte le soluzioni citate presentano una intelaiatura forata all'interno del quale può essere introdotta una porzione periferica di tessuto o striscia di tessuto in maniera tale da agganciare la stessa. Il meccanismo di aggancio prevede, in particolare, che un cursore imprigionato nel tessuto sia inserito in una guida. La tecnica nota descritta comprende alcuni importanti inconvenienti.
In particolare, le seggiole del tipo descritto non conserto l'inserimento o l’accoppiamento di tessuti aggiuntivi o di altri materiali quali le imbottiture od altro. Infatti, attualmente, le seggiole siffatte sono concepite per consentire il solo inserimento di tessuto sul telaio od all'interno delle guide del telaio stesso occupando la maggior parte dello spazio realizzato dalla guida.
Quando si intende inserire un numero maggiore di tessuti sullo stesso telaio è necessario, quindi, modificare il telaio ricavando delle guide aggiuntive al fine di consentire l'aggiunta di materiali diversi.
In questa situazione il compito tecnico alla base della presente invenzione è ideare un inserto per seggiola componibile in grado di ovviare sostanzialmente ad almeno parte degli inconvenienti citati.
Nell'ambito di detto compito tecnico è un importante scopo dell'invenzione ottenere un inserto per seggiola componibile che consenta di ampliare le possibilità di composizione della seggiola stessa consentendo di aggiungere materiali od altri elementi al telaio di base senza dover ricorrere a lavorazioni o sostituzioni del telaio stesso e consentendo, al contempo, di aggiungere anche funzionalità alla seggiola stessa.
Un altro importante scopo dell'invenzione è realizzare un inserto per seggiola componibile che sia facile e veloce da realizzare, nonché parimenti facilmente e velocemente installabile sulla seggiola componibile.
Il compito tecnico e gli scopi specificati sono raggiunti da un inserto per seggiola componibile come rivendicata nella annessa rivendicazione 1.
Soluzioni tecniche preferite sono evidenziate nelle rivendicazioni dipendenti.
Le caratteristiche ed i vantaggi dell’invenzione sono di seguito chiariti dalla descrizione dettagliata di esecuzioni preferite dell'invenzione, con riferimento agli uniti disegni, nei quali:
la Fig. 1 mostra una vista frontale di una seggiola secondo l’invenzione; la Fig. 2 illustra una vista in esploso di una seggiola secondo l’invenzione; la Fig. 3 è il dettaglio del tenditore e della porzione di sostegno di una seggiola secondo l’invenzione;
la Fig. 4 rappresenta una vista schematica in prospettiva del telaio di una seggiola secondo l’invenzione;
la Fig. 5a mostra il dettaglio del meccanismo realizzato dalla cerniera del telaio di una seggiola secondo l’invenzione in configurazione di riposo o pre-assemblaggio;
la Fig. 5b illustra il dettaglio del meccanismo realizzato dalla cerniera del telaio di una seggiola secondo l’invenzione in configurazione d’uso o assemblata;
la Fig. 6 è una vista in sezione del telaio di una seggiola secondo l’invenzione con una guida;
la Fig. 7 rappresenta il dettaglio della cerniera di una seggiola secondo l’invenzione;
la Fig. 8 mostra un esempio schematico di introduzione dei cursori del tessuto all’interno della guida del telaio di una seggiola secondo l’invenzione;
la Fig. 9a illustra una vista in sezione del telaio di una seggiola secondo l’invenzione con due tessuti vincolati al telaio in una sola guida;
la Fig. 9b è una vista in sezione del telaio di una seggiola secondo l’invenzione con due guide, un tessuto ed un congegno di accoppiamento in cui tessuto ed il congegno di accoppiamento sono vincolati al telaio ciascuno tramite apposita guida;
la Fig. 10 rappresenta una vista frontale di una seggiola secondo l’invenzione includente un tessuto di copertura del fondo della porzione di appoggio;
la Fig. 11 mostra una vista frontale di una seggiola secondo l’invenzione includente un congegno di accoppiamento sul fondo della porzione di appoggio e porzione di sostegno in una forma realizzativa da ufficio;
la Fig. 12 illustra una vista frontale di una seggiola secondo l’invenzione includente in una forma realizzativa alternativa in cui il tessuto è sospeso;
la Fig. 13a è una vista laterale in dettaglio di una seggiola secondo l’invenzione nella forma di realizzazione preferita mostrata nelle Figg. 1-2;
la Fig. 13b rappresenta una vista laterale in dettaglio di una seggiola secondo l’invenzione nella forma di realizzazione alternativa mostrata nelle Figg. 9a e 10;
la Fig. 13c mostra una vista laterale in dettaglio di una seggiola secondo l’invenzione nella forma di realizzazione alternativa mostrata nelle Figg. 9b e 11 ;
la Fig. 14 illustra una vista in prospettiva di un inserto per seggiola secondo l’invenzione;
la Fig. 15 è una vista dall’alto di un inserto per seggiola secondo l’invenzione; la Fig. 16 rappresenta una vista laterale di un inserto per seggiola secondo l’invenzione in cui è evidenziato il profilo della zona di accoppiamento;
la Fig. 17a mostra un esempio di deformazioni di un inserto per seggiola secondo l’invenzione per strutture convesse;
la Fig. 17b illustra un esempio di deformazioni di un inserto per seggiola secondo l’invenzione per strutture concave;
la Fig. 18 è una vista in prospettiva di un inserto per seggiola secondo l’invenzione con doppia zona di giunzione, ma senza corpi esterni;
la Fig. 19 rappresenta una vista laterale del profilo di un inserto per seggiola secondo l’invenzione con doppia zona di giunzione;
la Fig. 20a mostra un esempio di applicazione di un inserto per seggiola secondo l’invenzione in una seggiola componibile secondo l’invenzione; e
la Fig. 20b illustra un esempio di applicazione di due inserti per seggiola secondo l’invenzione in una seggiola componibile secondo l’invenzione in cui un inserto è a doppia zona di giunzione ed un inserto è a singola zona di giunzione. Nel presente documento, le misure, i valori, le forme e i riferimenti geometrici (come perpendicolarità e parallelismo), quando associati a parole come "circa" o altri simili termini quali "pressoché" o "sostanzialmente", sono da intendersi come a meno di errori di misura o imprecisioni dovute a errori di produzione e/o fabbricazione e, soprattutto, a meno di una lieve divergenza dal valore, dalla misura, dalla forma o riferimento geometrico cui è associato. Ad esempio, tali termini, se associati a un valore, indicano preferibilmente una divergenza non superiore al 10% del valore stesso.
Inoltre, quando usati, termini come “primo”, “secondo”, “superiore”, “inferiore”, “principale” e “secondario” non identificano necessariamente un ordine, una priorità di relazione o posizione relativa, ma possono essere semplicemente utilizzati per più chiaramente distinguere tra loro differenti componenti.
Le misurazioni e i dati riportati nel presente testo sono da considerarsi, salvo diversamente indicato, come effettuati in Atmosfera Standard Internazionale ICAO (ISO 2533:1975).
Con riferimento alle Figure, l’inserto per seggiola componibile secondo l'invenzione è globalmente indicato con il numero 100.
L’inserto 100 è preferibilmente utilizzato in una seggiola componibile 1 come di seguito descritta. Tuttavia, l’inserto 100 è utilizzabile in una qualsiasi seggiola che comprenda almeno un telaio ed una struttura di sostegno includente, ad esempio, elementi tubolari. Infatti, l’innesto 100 è utilizzabile su ogni seggiola allo stato della tecnica attuale.
Con il termine seggiola si intende, preferibilmente, una sedia. Tuttavia la seggiola potrebbe essere un qualsiasi dispositivo che consenta la seduta di un utente e che può, a seconda della configurazione, essere costituito, pertanto, anche da dispositivi diversi da una sedia come una poltrona, un divanetto.
Ad esempio, la seggiola può essere anche un sedile per veicolo, come un’automobile, o per altri mezzi quali treni o velivoli.
Inoltre, la seggiola non è vincolata ad un uso e ad un design specifico, ma può essere adattata, a seconda della convenienza, ad usi di vario genere come l'utilizzo casalingo, in ufficio o in altri ambienti diversi da quelli citati, ad esempio ristoranti, hotels, sale conferenze, aule studio od altro ancora.
In particolare, la seggiola componibile 1 preferibilmente comprende almeno una porzione di appoggio 2.
La porzione di appoggio 2 è preferibilmente atta a consentire l’appoggio di un utente su di essa. Pertanto, essa è sostanzialmente la parte della seggiola 1 atta ad accogliere almeno parte del corpo dell’utente.
Preferibilmente, la porzione di appoggio 2 include quindi un telaio 20 ed un tessuto 21
Il tessuto 21 può essere definito esclusivamente da un foglio di fibre, oppure può comprendere anche degli elementi di imbottitura ad esempio intrappolati tra due lembi di tessuto.
Preferibilmente, in ogni caso, il tessuto 21 definisce una superficie 210 ed una zona perimetrica 211.
La superficie 210 è preferibilmente atta a sostenere l’utente. Pertanto, preferibilmente, essa definisce la superficie di appoggio per l’utente stesso ed è atta a sostenere la forza peso dell’utente.
La zona perimetrica 211 è sostanzialmente, invece, definita dai bordi della superficie 210. In altre parole, la zona perimetrica 211 è sostanzialmente definita dalla zona di contorno della superficie 210.
Preferibilmente, il tessuto 21 include delle fibre composite, ossia comprendenti filamenti polimerici attorno ai quali sono ritorti dei filamenti di tessuto. Tale tipologia di fibre consente di rinforzare il tessuto o, più in generale, di modificare a piacimento le proprietà meccaniche locali del tessuto 21 stesso. Con proprietà locali si intende che la superficie 210 può essere considerata come un insieme di superfici più piccole definenti ciascuna delle proprietà meccaniche proprie e che possono, quindi, essere variabili da superficie a superficie.
In sostanza, la conformazione del tessuto 21 può essere realizzata con studi e procedimenti quali, ad esempio, la teoria degli elementi finiti o altri tipi di metodo che consentano di discretizzare la superficie e controllare le proprietà meccaniche locali degli elementi discreti.
Preferibilmente, il tessuto 21 è realizzato tramite macchine per maglieria automatizzate e in particolare con macchine note come fiat bed knitting machine. Con tali macchine è possibile, come già detto, controllare le proprietà meccaniche degli elementi discreti della superficie 210 in maniera tale da consentire che il tessuto 21 assuma delle caratteristiche volute in funzione degli elementi strutturali che interagiscono con esso nella seggiola 1.
Il tessuto 21 può anche essere realizzato con macchine per tessitura convenzionali.
In questo caso, ad esempio, il tessuto 21 può evidenziare delle proprietà meccaniche differenti all'interno della superficie 210 ad esempio a seconda della titolazione o della trama adottata all’interno del tessuto 21.
Il tessuto 21 può, inoltre, sia che sia realizzato con tecnologia computerizzata o che sia realizzato con tecnologia tessile convenzionale, includere degli elementi di supporto localizzati. Ad esempio, il tessuto 21 può includere al proprio interno delle strutture metalliche, come barre o filamenti, intrappolati o tramati all’interno di tasche ricavabili agevolmente nel tessuto 21, in maniera tale da aumentare localmente la rigidezza della superficie 210. In tal senso, il tessuto 21 potrebbe presentarsi come una superficie 210 tessuta includente delle costole o dei diaframmi, ad esempio metallici, atti a rinforzare la struttura del tessuto 21 stesso.
Preferibilmente, il telaio 20 definisce, in uso o, in altre parole, quando assemblato, una struttura chiusa. Conseguentemente, il telaio 20 si estende lungo una traiettoria curvilinea in maniera tale da richiudersi in sé stesso e intrappolare un foro, come avviene per ogni anello.
Il telaio 20 non ha una struttura necessariamente formata da porzioni planari, ma ha preferibilmente, una struttura complessa che si estende nello spazio in maniera tridimensionale, come mostrato in particolare nelle Fig. 2, 4 e 8.
Una struttura complessa di questo tipo è, ad esempio, una curva 3D composita ovvero una curva realizzata lungo una traiettoria che ruota attorno ad almeno due assi principali nello spazio tridimensionale.
Preferibilmente, il telaio 20 definisce una condizione d’uso o configurazione di assemblaggio in cui realizza la struttura chiusa ed una condizione di riposo o configurazione pre-assemblaggio in cui assume una forma differente.
In uso o configurazione assemblata, preferibilmente, il telaio 20 è atto a sostenere in tensione il tessuto 21 in corrispondenza di almeno parte della zona perimetrica 211.
Il tessuto 21 può infatti essere interamente connesso al telaio 20 lungo la propria zona perimetrica 211 o può essere connesso solo parzialmente lungo la propria zona perimetrica 211, ad esempio nel caso in cui si intenda definire una seggiola 1 includente parte del tessuto 21 sospeso, come mostrato in Fig. 12.
Quest’ultimo accorgimento può anche essere opportuno nel caso in cui si intenda realizzare la seggiola 1 con tessuti 21 differenti. Infatti, la seggiola 1 potrebbe comprendere dei tessuti 21 in parte vincolati al telaio 20 nelle porzioni perimetrali e in parte vincolati ad altri tessuti per realizzare la porzione di appoggio 2.
In particolare, il telaio 20 tende localmente il tessuto 21 in relazione alla forma assunta dal telaio 20 stesso.
Nella condizione di riposo o configurazione pre-assemblaggio, invece, il telaio 20 può rilasciare il tessuto 21.
Al fine di ottenere tale risultato, il telaio 20 comprende preferibilmente, ma non necessariamente, almeno due parti 200.
Le parti 200 sono porzioni di telaio 20 che possono coincidere sostanzialmente con tratti della struttura chiusa definita dal telaio 20. Preferibilmente, esse sono reciprocamente separate e reciprocamente labilmente vincolate in corrispondenza di due punti fissi. Alternativamente, esse possono essere parti di un sol pezzo definente dei punti di labilità tra le parti 200 che consentono di individuare le singole parti 200. In quest’ultimo caso i punti fissi corrisponderebbero ai punti di labilità. Preferibilmente, tali punti fissi corrispondono ai punti di estremità delle parti 200, ma potrebbero essere previsti altri punti, ad esempio intermedi, in maniera tale da realizzare delle forme anulari con bordi irregolari.
Preferibilmente, le parti 200 sono reciprocamente labilmente vincolate per mezzo di due cerniere 201.
Le cerniere 201 preferibilmente sono i mezzi atti a consentire la commutazione delle condizioni o configurazioni di uso (assemblaggio) o di riposo (pre-assemblaggio) delle parti 200 ovvero del telaio 20.
Tali cerniere 201 sono preferibilmente meccaniche.
In particolare, preferibilmente, le cerniere 201 definiscono la configurazione d’uso, o di assemblaggio, in cui le parti 200 realizzano effettivamente il telaio 20 e la configurazione di riposo, o pre-assemblaggio, in cui le parti 200 sono reciprocamente ripiegate a libro.
In tale maniera, vengono ridotti gli ingombri del piano di appoggio 2 quando le parti 200, o il telaio 20, sono nella configurazione di riposo o pre-assemblaggio.
Le cerniere 201 definiscono preferibilmente ciascuna un asse di rotazione 2a. L’asse di rotazione 2a giace preferibilmente lungo il piano sagittale, che divide la struttura chiusa in due porzioni sostanzialmente identiche. In uso il piano sagittale contiene opportunamente la direzione verticale.
L’asse di rotazione 2a definisce preferibilmente l’unico grado di libertà concesso alle parti 200 del telaio 20. Pertanto, sostanzialmente, le parti 200 sono atte a ruotare preferibilmente esclusivamente attorno all’asse di rotazione 2a delle cerniere 201. Opportunamente, gli assi di rotazione 2a delle due cerniere 201 sono reciprocamente allineati. Pertanto, il telaio 20 è capace di essere sostanzialmente richiuso, come avviene per un comune libro, nella configurazione di riposo, o preassemblaggio, e di essere riaperto identificando almeno una configurazione d’uso, o assemblata, corrispondente ad una configurazione di equilibrio stabile in cui il telaio 20 pone il tessuto 21 in tensione.
In particolare, detto telaio 20 pone il tessuto 21 in tensione preferibilmente esclusivamente quando le parti 200 sono in configurazione d’uso.
Al fine di realizzare la configurazione d’uso, o assemblata, o di equilibrio stabile, la seggiola 1 secondo l’invenzione preferibilmente è configurata per consentire la rotazione reciproca delle parti 200 esclusivamente in un verso. In particolare, la rotazione reciproca concessa è preferibilmente opposta al suolo, in maniera tale da consentire al telaio 20 di opporsi ad un eventuale forza peso di un grave o un utente disposto sulla porzione di appoggio 2.
Con rotazione opposta al suolo si intende che, quando il telaio 20 è aperto a libro, esso si affaccia sul suolo come un libro consentirebbe alle proprie pagine di affacciarsi al suolo, una volta aperto.
In tal senso, preferibilmente, la seggiola 1 prevede, in un primo esempio realizzativo, una particolare configurazione delle cerniere 201.
Nel dettaglio, e come visibile nelle Fig. 5a, 5b e 7, ciascuna delle cerniere 201 include delle porzioni di interferenza 201a.
Le porzioni di interferenza 201 a sono preferibilmente reciprocamente interferenti esclusivamente quando le parti 200 realizzano il telaio 20 in configurazione d’uso. Inoltre, esse sono orientate in maniera tale che quando l’utente è in appoggio sulla superficie di appoggio 210, le porzioni di interferenza 201 a realizzano una forza di interferenza reciproca proporzionale alla forza peso dell’utente.
In altre parole, le porzioni di interferenza 201 a possono essere degli spallamenti atti a collidere quando il telaio 20 è in uso e le parti 200 sono disposte in una posizione di equilibrio stabile e la forza di interferenza può essere la reazione vincolare interagente tra le porzioni di interferenza 201 a affacciate l’una all’altra.
Opportunamente, le parti 200 realizzano la posizione di equilibrio stabile proprio grazie alle porzioni di interferenza 201 a.
In una configurazione più complessa, le cerniere 201 potrebbero non essere delle cerniere meccaniche, ad esempio note come le cerniere delle porte in ambito domestico, ma essere delle cerniere 201 atte a consentire la labilità delle parti 200 a deformazione elastica.
In tal senso le parti 200, potrebbero addirittura essere, come già accennato, parte di un unico pezzo chiuso ed atto ad essere ripiegato in determinati punti fissi di labilità. Esempi applicativi come questi sono presenti, ad esempio, nei sistemi bearing-less in cui gli spostamenti consentiti di una cerniera possono essere demandati a deformazioni del materiale invece che alle connessioni meccaniche della struttura.
Le cerniere 201 potrebbero, inoltre, prevedere anche dei mezzi di blocco atti a bloccare reciprocamente le parti 200, quando in configurazione d’uso o assemblata, in maniera tale da assicurare che essere continuino a mantenere il tessuto 21 in tensione.
Alternativamente, le cerniere 201 possono includere un elemento elastico, ad esempio una molla, atto a mantenere le parti 200 in configurazione d’uso o assemblata, se non sollecitate. In quest’ultimo caso i mezzi di blocco potrebbero essere configurati per bloccare le parti 200, e quindi il telaio, in configurazione di riposo o pre-assemblaggio.
Oppure le porzioni di interferenza 201 a potrebbero, invece, comprendere esse stesse dei mezzi di blocco. Ad esempio, queste ultime possono includere un meccanismo elastico bloccabile a pressione ed atto a bloccare la rotazione attorno alla cerniera 201 appena le porzioni di interferenza 201 a collidono. Inoltre, tale meccanismo potrebbe consentire il rilascio delle parti 200 e lo sblocco delle cerniere 201 quando nuovamente sottoposti a pressione. Un esempio di questo tipo può essere un meccanismo di blocco con pressore a molla.
Il tessuto 21, come detto, è vincolato al telaio 20 preferibilmente in corrispondenza di almeno parte della propria zona perimetrica 211.
In particolare, preferibilmente, il telaio 20 definisce una guida 202.
La guida 202 è preferibilmente una guida cava e continua almeno lungo ciascuna delle parti 200. In particolare, preferibilmente, la guida 202 assume sostanzialmente la conformazione di binario all'interno del quale possono transitare degli elementi, ad esempio rigidi, compatibili con le dimensioni della guida 202.
Esempi di questo tipo sono descritti, ad esempio, nella domanda di brevetto US-A-2839126, qui incorporata come riferimento, alla colonna 1 linee 62-72 e colonna 2 linee 1-12.
In sostanza, la guida 202 può includere, quindi, anche dei fori di accesso che consentono l'inserimento di oggetti all’interno della guida 202 stessa. Tali fori possono essere collocati, ad esempio, in punti predeterminati del telaio 20 come, ad esempio, i punti fissi alle estremità delle parti 200. Preferibilmente, i fori di accesso sono posizionati nella zona superiore, rispetto al suolo, del telaio 20 in maniera tale da consentire l'inserimento di oggetti dall’alto verso il basso, come mostrato in Fig. 8. Preferibilmente, i fori di accesso sono rivolti verso il suolo in modo da essere celati ad un eventuale utente che osserva la seggiola 1 in configurazione d’uso o assemblata.
Il tessuto 21 preferibilmente include quindi almeno un cursore 212.
Il cursore 212 può essere definito da una porzione rinforzata di tessuto 21 , o da una porzione del tessuto 21 a maggior spessore e/o densità, oppure può essere definito da un elemento esterno al tessuto 21 e agganciato al tessuto 21 stesso.
Preferibilmente, in ogni caso, il cursore 212 è disposto lungo la zona perimetrica 211 ed è atto ad essere inserito all'interno della guida 202.
Pertanto, preferibilmente, la guida 202 è atta a consentire lo slittamento del cursore 212 al proprio interno. In dettaglio, la guida 202 è configurata per intrappolare almeno parte del cursore 212 al fine di vincolare reciprocamente il tessuto 21 ed il telaio 20.
Il cursore 212 può quindi essere realizzato continuo lungo la zona perimetrica 211 del tessuto 21 o il tessuto 21 può prevedere una pluralità di cursori 212 consecutivi. Preferibilmente, il telaio 20 è sostanzialmente una cornice per il tessuto 21 all'interno del quale il tessuto può essere adagiato per scorrimento del cursore 212 nella guida 202. Un meccanismo simile è descritto anche nella domanda di brevetto US-B-6293624, qui incorporata come riferimento, in colonna 3 linee 26-52.
Tuttavia, preferibilmente, la guida 202 è accessibile esclusivamente dal basso della seggiola 1, ossia dal suolo, ed il tessuto 21 è vincolato al telaio 20 in maniera tale da avvolgere almeno parte del telaio 20 stesso.
In tale maniera, non solo la connessione tra telaio 20 e tessuto 21 è nascosta all'utente, ma inoltre il telaio 20 stesso è ricoperto dal tessuto 21 e la tensione viene ulteriormente garantita dall'avvolgimento del tessuto 21 attorno al telaio 20.
Le parti 200 possono quindi essere differenti, oppure essere possono essere reciprocamente identiche e speculari rispetto agli assi di rotazione 2a.
Quest’ultimo esempio realizzativo è preferibile soprattutto al fine di ottimizzare la produzione delle parti 200. Queste ultime sono, infatti, preferibilmente realizzate in alluminio per mezzo di estrusione tridimensionale. Ovviamente, le parti 200 potrebbero essere realizzate anche con materiale polimerico, ad esempio anch’esso estruso, o altri materiali che consentano di realizzare profili cavi e continui con traiettoria di sviluppo non complanare. In un altro tipo di realizzazione, le parti 200, e quindi il telaio 20, potrebbero essere realizzati tramite una struttura composita, ad esempio includente una anima metallica ricoperta di materiale differente, come un materiale polimerico, ad esempio tramite tecnologie quali l’injection molding di polimero su anima in metallo.
La non complanarità rimane comunque un elemento non necessario, ma preferibile ai fini della realizzazione della seggiola 1 , soprattutto in riferimento al comfort offerto da essa.
La seggiola 1 comprende, oltre alla porzione di appoggio 2, anche una porzione di sostegno 3.
La porzione di sostegno 3 è preferibilmente atta a sostenere la porzione di appoggio 2 sospesa e stabilmente distanziata rispetto al suolo. Ad esempio, una tipica porzione di sostegno 3 inclusa nelle comuni sedie è costituita dalle quattro, o meno, gambe di sostegno.
Diversamente, ma non necessariamente, la porzione di sostegno 3 è preferibilmente costituita da una struttura tubolare atta ad essere connessa alla porzione di appoggio 2. Più in generale. La porzione di sostegno 3 include dei mezzi di aggancio 30.
I mezzi di aggancio 30 sono preferibilmente atti a vincolare risolvibilmente ed in maniera stabile la porzione di appoggio 2 e la porzione di sostegno 3.
Tali mezzi di aggancio 30 sono preferibilmente dei vincoli ad incastro atti a connettere le porzioni 2, 3 in punti fissi predeterminati al fine di realizzare la seggiola 1.
Più nel dettaglio, il telaio 20 include delle protuberanze 22.
Le protuberanze 22 sono preferibilmente protrudenti verso il suolo. Sostanzialmente le protuberanze 22 sono degli elementi ad esempio cilindrici che fuoriescono dal telaio 20 per poter interagire con altre componenti esterni.
Tali protuberanze 22 sono quindi preferibilmente, a loro volta, vincolate al telaio 20 per mezzo di vincoli noti come chiodature, bullonatura o altre tipologie di giunzione. Alternativamente, le protuberanze 22 potrebbero essere ricavate direttamente sul telaio 20.
Le protuberanze 22 possono quindi essere costituite da materiale metallico o, preferibilmente, polimerico. Ad esempio, le protuberanze 22 possono essere realizzate con la tecnologia dell’injection molding.
I mezzi di aggancio 30 sono, quindi, opportunamente configurati per interagire con le protuberanze 213. In particolare, preferibilmente, i mezzi di aggancio 30 includono dei fori 31 configurati strutturalmente per accogliere le protuberanze 22 in maniera da bloccare stabilmente la porzione di appoggio 2 sulla porzione di sostegno 3. In particolare, preferibilmente, la seggiola 1 è configurata in maniera tale che il peso della porzione di appoggio 2 e, eventualmente, di un grave o utente disposto su di esso, tenda a mantenere la porzione di appoggio 2 e la porzione di supporto 3 reciprocamente vincolati e stabilmente bloccati.
La porzione di supporto 3, come accennato, non definisce necessariamente una struttura per come precedentemente descritta, ma può includere anche una configurazione di tipo convenzionale, ad esempio a sbalzo, o a quattro gambe o di altro tipo, purché includente dei mezzi di aggancio 30 atti a consentire l’accoppiamento della porzione di appoggio 2 e della porzione di supporto 3. In una configurazione alternativa della seggiola 1, le parti 200 possono comprendere due guide 202 ciascuna, come mostrato in Fig. 9b. In tal caso, ad esempio, la seggiola 1 può essere configurata in maniera tale da intrappolare due differenti tessuti 21 , di cui uno atto a realizzare la porzione di appoggio 2, e di cui l’altro atto a ricoprire il fondo della seggiola, come esplicitamente mostrato nelle Figg. 10 e 13b. La seconda guida 202 potrebbe altresì consentire il vincolo, per incastro, di un congegno di accoppiamento 5, come mostrato nelle Figg. 9b e 13c.
Il congegno di accoppiamento 5 potrebbe essere, ad esempio, una scocca disponibile sul fondo, rispetto al suolo, della porzione di appoggio 2 in maniera tale da sostenere lo stesso, tramite il vincolo nella seconda guida 202, nascondendo parte del fondo della seggiola 1 , e consentendo di vincolare la porzione di appoggio 2 a qualsiasi tipo di porzione di supporto 3. Infatti, il congegno di accoppiamento 5 potrebbe essere dotato di una rigidezza propria, ad esempio data dal fatto di essere costituito da una struttura metallica o polimerica, tale da consentire l’accoppiamento della porzione di appoggio 2 con porzioni di sostegno 3 quali i supporti a rotelle delle tipiche seggiole da ufficio, come mostrato in Fig. 11.
Pertanto, il congegno di accoppiamento 5 può essere contro-sagomato alla porzione inferiore del telaio 20 e, in particolare, può avere bordo contro-sagomato alla seconda guida 202 e può essere contro-sagomato alla forma finale assunta dalla superficie 210 del tessuto 21 della porzione di appoggio 2. Ovviamente, il congegno di accoppiamento 5 può includere dei meccanismi di articolazione della porzione di appoggio 2 noti allo stato della tecnica attuale. Meccanismi di questo tipo sono noti, ad esempio, con il termine Synchro-tilt.
La seggiola 1 comprende, inoltre, preferibilmente un tenditore 4.
Il tenditore 4 può essere parte della porzione di sostegno 3 ed integrato all'interno di essa o può essere un elemento esterno.
Preferibilmente, il tenditore 4 è configurato per tendere lungo punti fissi predeterminati la superficie di appoggio 210 in maniera tale che il tessuto 21 definisca almeno due zone specifiche, o anche di più. Preferibilmente il tessuto 21, quando teso, definisce uno schienale 21 a ed una seduta 21 b.
La seduta 21 a è, preferibilmente, disposta adiacentemente alla porzione di sostegno 3, mentre lo schienale 21 a è distanziato da esso ed è atto ad accogliere la schiena dell’utente. In particolare, il tenditore 4 è atto ad esercitare una tensione maggiore sulla seduta 21 a.
La seduta 21 a, quindi, include una superficie di appoggio 210 sottoposta a maggior tensione rispetto, ad esempio, allo schienale.
Il tenditore 4 preferibilmente include un elemento tubolare 40.
L’elemento tubolare 40 può quindi essere cavo o anche pieno. Preferibilmente esso è a forma di U, o di C, ed è atto ad esercitare una tensione sulla superficie di appoggio 210 lungo la propria estensione.
La superficie di appoggio 210 può quindi essere disposta tra il tenditore 4 ed il suolo in maniera tale che il tenditore 4 tenda il tessuto 21 direttamente verso il suolo stesso.
Preferibilmente, la superficie di appoggio 210 include una tasca 21 Oa.
La tasca 21 Oa è preferibilmente configurata per alloggiare almeno parte dell’elemento tubolare 40. In tale maniera l’elemento tubolare 40, quando sottoposto a degli spostamenti, muove solidalmente parte del tessuto 21.
A seconda della conformazione della tasca 21 Oa, inoltre, il tessuto 21 viene sollecitato esclusivamente lungo i punti di attacco dell’elemento tubolare 40 alla tasca 21 Oa o, se la tasca 21 Oa ricopre completamente l’elemento tubolare 40, il tessuto 21 viene sollecitato lungo tutta l’estensione dell’elemento tubolare 40.
In questa configurazione, preferibilmente, l’elemento tubolare 40 è disposto al di sotto, rispetto al suolo, del tessuto 21 ed all'interno della tasca 21 Oa ricavata sul tessuto stesso, come mostrato in Fig. 2.
Inoltre, la porzione di sostegno 3 può includere delle seconde protuberanze 32. Le seconde protuberanze 32 sono preferibilmente dello stesso tipo delle protuberanze 22 e assolvono sostanzialmente la medesima funzione.
Infatti, preferibilmente, le seconde protuberanze 32 sono alloggiate all'interno dell’elemento tubolare 40 e quest’ultimo è quindi configurato per alloggiarle.
In aggiunta, la porzione di sostegno 3 include dei mezzi di vincolo 33.
I mezzi di vincolo 33 sono preferibilmente configurati per bloccare l’elemento tubolare 40 in una posizione predeterminata verso il suolo in cui il tenditore 4 sottopone la superficie di appoggio 210 ad una tensione continua.
Opportunamente, i mezzi di vincolo 33 sono sostanzialmente dei mezzi di incastro atti ad intrappolare almeno parte del tenditore 4 in maniera tale che esso possa rimanere disposto stabilmente in una posizione predeterminata esercitando la propria azione in maniera, come detto, continuativa.
Nel dettaglio, il tenditore 4 può anche definire una curvatura, o concavità verso il suolo. Quest’ultima può, infatti, agevolare l’accoppiamento tra i mezzi di vincolo 33 massimizzandone la stabilità dato che il tenditore 4, una volta che l’utente si è adagiato sulla porzione di appoggio 2, esercita una forza concorde alla direzione di bloccaggio dei mezzi di vincolo 33.
La realizzazione della porzione di appoggio 2, e in particolare di seduta 21 b e schienale 21 a, è ottenuta principalmente grazie al tenditore 4. Tuttavia, anche le configurazioni del telaio 20 e del tessuto 21 contribuiscono in maniera rilevante agli aspetti tecnici della porzione di appoggio 2, ad esempio grazie alle differenti rigidezze che può assumere il tessuto 21 anche grazie alla forma del telaio 20. Come detto, la tecnica di realizzazione del tessuto 21, tramite machine knitting, consente di controllare localmente la densità e la conformazione del tessuto 21. Inoltre, la forma del telaio 20 può consentire, e preferibilmente consente, di sottoporre il tessuto 21 a tensioni diverse lungo la propria zona perimetrale 211. In particolare il telaio 20 assume una forma preferibilmente all’incirca a otto tridimensionale con la porzione riservata alla seduta 21 b più larga rispetto alla porzione riservata allo schienale 21 a.
In questo modo, a priori, il tessuto 21 viene teso maggiormente nella zona riservata alla seduta 21 b. Pertanto, è possibile combinare sinergicamente le possibilità tecnologiche fornite da tessuto 21 , telaio 20 e tenditore 4, per poter definire una superficie di appoggio 210 controllata in ogni settore.
Opportunamente, ad esempio, la seduta 21 b presenta una rigidezza maggiore rispetto allo schienale 21 a ed una deformabilità quindi inferiore.
Il funzionamento della seggiola 1 precedentemente descritta in termini strutturali è sostanzialmente definito dal procedimento di realizzazione della stessa, in seguito descritto.
Il procedimento di realizzazione comprende una pluralità di fasi successive che consentono, dalle singole parti, di ricavare la seggiola 1. Tuttavia, la fase più importante consiste nella fase di tensionamento. Infatti, nella fase di tensionamento preferibilmente le parti 200 sono reciprocamente ruotate rispetto agli assi di rotazione 2a in maniera tale da realizzare il telaio 20 e porre in tensione il tessuto 21.
Tale fase di tensionamento è innovativa in quanto consente di realizzare la porzione di appoggio 2 senza alcuna difficoltà e garantisce il corretto tensionamento della stessa al fine di realizzare la seggiola 1.
Inoltre, la fase di tensionamento può essere anticipata da una fase di installazione in cui il tessuto 21 viene vincolato al telaio 20. In particolare, preferibilmente, il o i cursori 212 della superficie 210 vengono inseriti all'interno delle guide 202 delle parti, ad esempio passando per una fenditura appositamente ricavata agli estremi delle parti 200, ed il tessuto 21 viene quindi vincolato in corrispondenza della zona perimetrica 211 al telaio 20.
Il procedimento, aldilà delle fasi sopracitata, include altre fasi rilevanti che possono integrarsi oppure escludere la fase precedente.
Ad esempio, in un procedimento di realizzazione preferito della seggiola 1, può includere una porzione di appoggio 2 definita nella fase di tensionamento ed eventualmente dalla fase di installazione.
Alternativamente, il procedimento di realizzazione può includere una porzione di appoggio 2 includente, in partenza, il telaio 20 ed il tessuto 21 correttamente reciprocamente vincolati con il tessuto 21 tensionato.
Il procedimento può, quindi, comprendere una fase di vincolo in cui la porzione di sostegno 3 e la porzione di appoggio 2 sono reciprocamente vincolate.
In particolare, preferibilmente, la fase di vincolo consiste nell'inserimento delle protuberanze 22 all'interno dei fori 31 dei mezzi di aggancio 30.
Inoltre, il procedimento può vantaggiosamente comprendere una ulteriore fase di sagomatura in cui il tenditore 4 viene vincolato alla porzione di appoggio 2 ed alla porzione di sostegno 3 e pone in tensione la superficie 210.
Più nel dettaglio, preferibilmente, l’elemento tubolare 40 del tenditore 4 viene inserito all'interno della tasca 21 Oa ricavata sulla superficie 210 e viene quindi vincolato inserendo le seconde protuberanze 32 all'interno delle estremità di esso. Una volta vincolato il tenditore 4 ad entrambe le porzioni 2, 3 esso viene preferibilmente avvicinato al suolo e bloccato tramite i mezzi di vincolo 33 che consentono di mantenere l’elemento tubolare 40, e quindi il tenditore 4, in una posizione tale per cui il tessuto 21 viene posto in tensione in punti predeterminati, Pertanto, la sagomatura della seggiola 1 consente di definire lo schienale 21 a e la seduta 21 b della seggiola 1.
Come già detto, l’inserto 100 può essere parte della seggiola componibile 1 come sopra descritta, oppure può essere destinato ad altre seggiole.
In ogni caso, preferibilmente, l’inserto 100 comprende una struttura di supporto 101.
La struttura di supporto 101 è preferibilmente atta a consentire l’aggancio dell’inserto 100 ad un supporto esterno 105.
Il supporto esterno 105 può essere un qualsiasi tipo di corpo atto a consentire stabilmente l’aggancio dell’inserto 100. Pertanto esso può essere, ad esempio, un elemento tubolare ad esempio appartenente al telaio di una seggiola. In tal senso, preferibilmente, il supporto esterno 105 può coincidere con il telaio 20.
La struttura di supporto 101, inoltre, definisce preferibilmente una direzione di sviluppo prevalente 101a.
La direzione di sviluppo prevalente 101 a è preferibilmente la direzione lungo la quale si estende la struttura di supporto 101. Inoltre, preferibilmente, la direzione di sviluppo prevalente 101 a è la direzione lungo la quale la struttura di supporto 101 è vincolato al supporto esterno 105.
La struttura di supporto 101 include, quindi, preferibilmente una zona di accoppiamento 102 ed una zona di giunzione 103.
La zona di accoppiamento 102 è la zona immediatamente atta a consentire il vincolo con uno o più supporti esterni 105, mentre la zona di giunzione 103 è preferibilmente atta a consentire la giunzione o vincolo della struttura di supporto 101 ad almeno un corpo esterno 104. Naturalmente, la zona di giunzione 103 potrebbe consentire la giunzione della struttura di supporto 101 con una pluralità di corpi esterni 104, così come la zona di accoppiamento potrebbe consentire l'accoppiamento con una pluralità di supporti esterni 105, come è ad esempio mostrato nelle Figg. 20a-20b. Il corpo esterno 104 è preferibilmente un qualsiasi elemento esterno che possa essere giuntato alla zona di giunzione 103. Preferibilmente, il corpo esterno 104 è un elemento che contribuisce al rivestimento di una seggiola, ad esempio come la seggiola componibile 1, e può includere degli elementi utili in tal senso come un tessuto, una imbottitura od un corpo solido, come una scocca.
Preferibilmente, il corpo esterno 104 è uno o più a scelta tra il tessuto, l'imbottitura ed il corpo solido.
L’inserto 100 comprende quindi preferibilmente, quando in uso, sia la struttura di supporto 101 che il corpo esterno 104.
La zona di accoppiamento 102 preferibilmente definisce un elemento tubolare aperto estendentesi lungo la direzione di sviluppo prevalente 101 a. L’elemento tubolare aperto è sostanzialmente un tubo comprendente almeno un foro che si estende lungo la direzione di sviluppo prevalente 101 a.
Ad esempio, se l’elemento tubolare è una trave a pareti sottili, la zona di accoppiamento 102 è una trave a pareti sottili con sezione aperta.
Pertanto, la zona di accoppiamento 102 definisce sostanzialmente un profilo aperto che definisce un tratto perimetrale 102b ed un tratto forato 102c.
Il profilo aperto è preferibilmente la forma realizzata dalla sezione della zona di accoppiamento rispetto ad un piano perpendicolare alla direzione di sviluppo prevalente 101 a.
Il tratto perimetrale 102b corrisponde quindi, sostanzialmente, alla parte di profilo realizzata dalle pareti della zona di accoppiamento 102, mentre il tratto forato corrisponde alla porzione libera del profilo.
In particolare, preferibilmente, il tratto forato 102c corrisponde a meno del 35% rispetto al tratto perimetrale 102b.
In questo modo, la zona di accoppiamento 102 realizza sostanzialmente un gancio per la struttura di supporto 101.
La zona di giunzione 103, invece, definisce preferibilmente una superficie piana estendentesi lungo la direzione di sviluppo prevalente 101 a.
Preferibilmente, la zona di accoppiamento 102 è sostanzialmente circolare e, pertanto, la struttura di supporto 101 realizza sostanzialmente, nel complesso, una forma a punto di domanda od a gancio.
La zona di giunzione 103, in questa forma di realizzazione, è immediatamente adiacente al tratto forato 102c, ma potrebbe anche non esserlo. Ad esempio, la zona di giunzione 103 potrebbe essere vincolata al tratto perimetrale 102b lontano dal tratto forato 102c.
In ogni caso, come detto, la zona di giunzione 103 è configurata per consentire la giunzione dell’inserto 100 con il corpo esterno 104.
A tal proposito, preferibilmente, la zona di giunzione 103 può comprendere vai elementi di giunzione pur rientrando nel medesimo concetto inventivo. Ad esempio, la zona di giunzione può comprendere delle asole atte ad accogliere degli elementi di incastro, come dei bottoni, oppure può includere dei bottoni essa stessa, oppure può includere una porzione adesiva, in velcro, colla od altro.
Preferibilmente, la zona di giunzione 103 è una porzione sufficientemente sottile da essere forata e può consentire la cucitura di un tessuto su di essa.
Quindi, la struttura di supporto 101 comprende almeno una zona di giunzione 103, tuttavia potrebbe includere anche due zone di giunzione 103.
In questa forma di realizzazione alternativa, preferibilmente, le zone di giunzione 103 sono reciprocamente separate dal tratto forato 102c e vincolate rispettivamente agli estremi opposti del tratto perimetrale 102b.
In questo modo, la zona di accoppiamento 102 può agevolmente alloggiare qualsivoglia supporto esterno 105 introducendo quest’ultimo tra le zone di giunzione 103.
Preferibilmente, infatti, l’intera struttura di supporto 101 è in un sol pezzo ed include materiale flessibile. Ancor più in dettaglio, la struttura di supporto 101 include materiale polimerico deformabile, come la gomma. La deformazione della struttura di supporto 101 può essere esclusivamente elastica, oppure può essere parzialmente elastica e plastica, oppure la struttura di supporto 101 potrebbe essere un elemento interamente deformabile plasticamente in maniera tale da consentire il mantenimento della deformazione dello stesso e consentire la conformazione dello stesso a piacimento, ad esempio contro-sagomando la zona di accoppiamento 102 al supporto esterno 105.
Vantaggiosamente, la zona di accoppiamento 102 comprende una pluralità di primi intagli 102a.
I primi intagli 102a sono dei fori passanti disposti sulla superficie della zona di accoppiamento. Pertanto, sostanzialmente, gli intagli sono preferibilmente disposti nella zona di accoppiamento 102 in corrispondenza dei tratti perimetrali 102b. Preferibilmente, gli intagli 102a sono, infatti, perimetrali e si estendono lungo piani perpendicolari alla direzione di sviluppo prevalente 101 a.
In questo modo, i primi intagli 102a sono realizzati per consentire la deformazione, preferibilmente elastica, di almeno parte della struttura di supporto 101 ed almeno la curvatura di almeno parte della direzione di sviluppo prevalente 101 a. Ancora più in dettaglio, gli intagli 102a consentono di flettere agevolmente almeno parte della struttura di supporto 101, principalmente la zona di accoppiamento 102.
Preferibilmente, quindi, i primi intagli 102a si estendono lungo almeno il 70% del tratto perimetrale 102b definito localmente dal profilo della sezione definita dal piano corrispondente nella zona di accoppiamento 102.
A tal proposito, anche la zona di giunzione 103 preferibilmente comprende una pluralità di secondi intagli 103a.
I secondi intagli 103a si estendono, preferibilmente, anch’essi lungo piani perpendicolari alla direzione di sviluppo prevalente 101 a in maniera tale da consentire la deformazione, preferibilmente elastica, di almeno parte della struttura di supporto 101 ed almeno la curvatura di almeno parte della direzione di sviluppo prevalente 101 a.
In dettaglio, i secondi intagli 103a consentono preferibilmente la flessione principalmente della zona di giunzione 103.
Inoltre, preferibilmente, i primi intagli 102a ed i secondi intagli 103a sono preferibilmente disposti in corrispondenza di piani corrispondenti.
Inoltre, sia i primi intagli 102a che i secondi intagli 103a possono definire forme diverse. Ad esempio, essi possono definire delle forme sostanzialmente rettilinee e definire, pertanto, fori passanti rettilinei lungo il tratto perimetrale 102b e lungo la superficie piana definita dalla zona di giunzione 3.
Oppure ciascuno degli intagli 102a, 103a può definire una forma a triangolo isoscele in cui il vertice del triangolo isoscele è rivolto rispettivamente verso la zona di giunzione 103 e verso la zona di accoppiamento 102.
Preferibilmente, i primi intagli 102a sono rettilinei, mentre i secondi intagli 103 realizzano una forma a triangolo.
L’inserto 100 può essere, quindi, utilizzato in diverse configurazioni.
Ad esempio, l’inserto 100 può essere inserito in una seggiola come la seggiola componibile 1. Pertanto, la seggiola 1 può essenzialmente comprendere l’innesto 100 ed il telaio 20 dove il telaio 20 può definire anche solo e semplicemente un elemento tubolare.
In questo caso, pertanto, il supporto esterno 105 dell'inserto 100 corrisponde al telaio 20. In uso, la zona di accoppiamento 102 può intrappolare il telaio 20 e la struttura di supporto 101 si conforma al telaio 20 variando localmente la direzione di sviluppo prevalente 101 a se il telaio 20 è non rettilineo. Sostanzialmente, quindi, la deformabilità dell'inserto 100 consente di adattarlo facilmente a qualsiasi telaio 20, ad esempio telai con forme complesse come quello della seggiola 1.
Inoltre, il fatto di definire una zona di accoppiamento 102 con le proporzioni citate ed un materiale deformabile consente di intrappolare telai 20 con diametri o sezioni normali di diverse dimensioni.
Come già detto, infatti, l’inserto 100 è preferibilmente realizzato in materiale deformabile, ad esempio, ma non esclusivamente, polimerico. Inoltre, esso è preferibilmente in un sol pezzo, ma potrebbe essere realizzato anche in più pezzi giuntati tra loro.
In una configurazione d’uso preferita, la seggiola 1 comprende un telaio 20 che include alcune delle caratteristiche precedentemente descritte. Essenzialmente, ad esempio, il telaio 20 definisce almeno una guida 202, il tessuto 21 include almeno un cursore 212 atto ad essere intrappolato all'interno della guida 202. La guida 202 è quindi configurata per intrappolare almeno parte del cursore 212 al fine di vincolare reciprocamente il tessuto 21 ed il telaio 20, come già descritto. Tuttavia, in aggiunta, la guida 202 è configurata per intrappolare la zona di accoppiamento 102 dell’inserto 100 al fine di vincolare reciprocamente l’inserto 100 ed il telaio 20. Inoltre, la zona di accoppiamento 102 intrappola vantaggiosamente a sua volta il cursore 212.
In questo modo, la guida 202 realizza un blocco in grado di vincolare contemporaneamente e saldamente sia un tessuto 21 che un corpo esterno 104. Questa caratteristica è di fondamentale importanza quando si intende assemblare il tessuto sulla seggiola 1. Ad esempio, l’assemblaggio può consistere nella unione di parti funzionali della seggiola 1 o anche in un semplice rivestimento.
Infatti, l’inserto 100 consente di realizzare un particolare procedimento di assemblaggio della seggiola 1.
Il procedimento di assemblaggio può essere sostanzialmente un procedimento di mero assemblaggio o può coincidere sostanzialmente con un procedimento di rivestimento della seggiola 1.
In particolare, il procedimento di assemblaggio, o rivestimento, comprende almeno le fasi di accoppiamento e di inserimento al fine di realizzare la struttura precedentemente descritta.
Nella fase di accoppiamento, preferibilmente, il cursore 212 viene intrappolato all'interno della zona di accoppiamento 102 in maniera tale da reciprocamente vincolare l’inserto 100 ed il tessuto 21.
Inoltre, nella fase di inserimento, la zona di accoppiamento 102 viene inserita nella guida 202 in maniera tale da reciprocamente vincolare l’inserto 100 ed il telaio 20 cosicché la seggiola 1 sia almeno parzialmente rivestita sia con il corpo esterno 104 che con il tessuto 21.
Il corpo esterno 104 può quindi essere una scocca, o un tessuto aggiuntivo od una imbottitura nascosta dal tessuto 21.
L’inserto 100 secondo l’invenzione consegue importanti vantaggi.
Infatti, l’inserto 100 è facilmente inseribile su od all'interno di telai e, pertanto, consente di ampliare notevolmente la possibilità di composizione della seggiola su cui è installato. L’inserto 100 fornisce, infatti, la possibilità di aggiungere un ulteriore livello di funzionalità al metodo di attacco esistente per il tessuto 21 primario che costituisce la superficie di seduta e l'area dello schienale di una seggiola, come la seggiola 1.
Questo, in pratica, consente di poter realizzare facilmente uno schienale imbottito a maglia con caratteristiche prestazionali derivanti dalla sovrapposizione tra un tessuto tessile convenzionale in configurazione imbottita o piatta ed uno strato secondario di una rete a maglia.
Pertanto, l’inserto 100 consente il preciso controllo della tensione della fibra o del tessuto stesso mediante un vincolo preciso del tessuto e la possibilità di variare anche la tensione, a cui è sottoposta la porzione di fibra o tessuto supportata, per ottenere un livello superiore di comfort.
Inoltre, nel consentire le suddette implementazioni, ad esempio tramite l'inserimento di corpi esterni 104, l’inserto 100 evita di realizzare ulteriori lavorazioni sulla seggiola o di dover compiere particolari operazioni di giunzione.
In conseguenza di tali vantaggi, un ulteriore vantaggio offerto dall'inserto 100 è quello di consentire un veloce e semplice montaggio del corpo esterno 104 sulla seggiola 1.
La conformazione dell’inserto 100 rende, inoltre, lo stesso molto facilmente realizzabile con costi ridotti.
L’invenzione è suscettibile di varianti rientranti nell'ambito del concetto inventivo definito dalle rivendicazioni.
Ad esempio, il sistema di vincolo del tessuto 21 e telaio 20 potrebbe essere differente e potrebbe prevedere un vincolo reciproco non risolvibile. Inoltre, la guida 202 potrebbe essere atta ad alloggiare una pluralità di cursori 212 affiancati, come mostrato in Fig. 9a; pertanto, il telaio 20 potrebbe essere operativamente connesso e vincolato ad una pluralità di tessuti 21 tra loro, ad esempio, sovrapposti.
L’innesto 100 potrebbe, quindi, comprendere anche una porzione intermedia 106.
La porzione intermedia 106 potrebbe essere, ad esempio, disposta tra la zona di accoppiamento 102 e la zona di giunzione 103. Essa potrebbe essere, inoltre, una parte della zona di giunzione 103 non includente secondi intagli 103a.
Preferibilmente, inoltre, la porzione intermedia 106 è preferibilmente una porzione deformabile plasticamente. Per poter realizzare tale deformazione, la porzione intermedia 106 potrebbe comprendere delle scanalature atte a ridurre lo spessore locale della struttura di supporto 102, aumentando al contempo la flessibilità, ed un’anima in materiale plastico, come un metallo sottile. Naturalmente, è possibile utilizzare qualsiasi materiale che possa consentire la deformazione plastica in modo tale da modificare l'orientazione della zona di giunzione 103 rispetto alla zona di accoppiamento.
In tale ambito tutti i dettagli sono sostituibili da elementi equivalenti ed i materiali, le forme e le dimensioni possono essere qualsiasi.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Inserto (100) per seggiola (1) componibile comprendente - una struttura di supporto (101) atta a consentire l’aggancio di detto inserto (100) ad almeno un supporto esterno (105) ed estendentesi lungo una direzione di sviluppo prevalente (101 a), - detta struttura di supporto (101) includendo una zona di accoppiamento (102) definente un elemento tubolare aperto estendentesi lungo detta direzione di sviluppo prevalente (101 a) ed una zona di giunzione (103) definente una superficie piana estendentesi lungo detta direzione di sviluppo prevalente (101 a) configurata per consentire la giunzione di detto inserto (100) con almeno un corpo esterno (104), e caratterizzato dal fatto che - detta zona di accoppiamento (102) comprende una pluralità di primi intagli (102a) perimetrali estendentisi lungo piani perpendicolari a detta direzione di sviluppo prevalente (101 a) in maniera tale da consentire la deformazione di almeno parte di detta struttura di supporto (101) ed almeno la curvatura di almeno parte di detta direzione di sviluppo prevalente (101 a).
  2. 2. Inserto (100) secondo la rivendicazione 1, in cui detta zona di giunzione (103) comprende una pluralità di secondi intagli (103a) anch’essi estendentisi lungo piani perpendicolari a detta direzione di sviluppo prevalente (101 a) in maniera tale da consentire la deformazione di almeno parte di detta struttura di supporto (101) ed almeno la curvatura di almeno parte di detta direzione di sviluppo prevalente (101a).
  3. 3. Inserto (100) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui detta zona di accoppiamento (102) definisce un profilo aperto definente un tratto perimetrale (102b) ed un tratto forato (102c), detto tratto forato (102c) corrispondendo a meno del 35% rispetto a detto tratto perimetrale (102b).
  4. 4. Inserto (100) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui detti primi intagli (102a) si estendono lungo almeno il 70% di detto tratto perimetrale (102b).
  5. 5. Inserto (100) secondo almeno una rivendicazione precedente, in cui ciascuno di detti primi intagli (102a) e secondi intagli (103a) definisce forme a scelta tra un foro passante rettilinei ed una forma a triangolo isoscele in cui il vertice di detto triangolo isoscele è rivolto verso rispettivamente detta zona di giunzione (103) detta zona di accoppiamento (102).
  6. 6. Inserto (100) secondo almeno una rivendicazione precedente, comprendente detto corpo esterno (104) in cui in cui detto corpo esterno (104) è uno o più a scelta tra un tessuto, una imbottitura od un corpo solido.
  7. 7. Inserto (100) secondo almeno una rivendicazione precedente, comprendente due zone di giunzione (103) e dette zone di giunzione (103) sono reciprocamente separate da detto tratto forato (102c) e vincolate rispettivamente agli estremi opposti di detto tratto perimetrale (102b).
  8. 8. Seggiola (1) comprendente un inserto (100) secondo almeno la rivendicazione 1 ed un telaio (20) definente un elemento tubolare in cui detto supporto esterno (105) corrisponde a detto telaio (20), detta zona di accoppiamento (102) intrappola detto telaio (20) e detta struttura di supporto (101) si conforma a detto telaio (20) variando localmente detta direzione di sviluppo prevalente (101 a) se detto telaio (20) è non rettilineo.
  9. 9. Seggiola (1) comprendente un inserto (100) secondo almeno la rivendicazione 1 , un telaio (20) ed un tessuto (21 ) in cui detto supporto esterno (105) corrisponde a detto telaio (20), detto telaio (20) definisce almeno una guida (202) cava e continua, detto tessuto (21) include almeno un cursore (212) atto ad essere inserito all'interno di detta guida (202), ed in cui detta guida (202) è configurata per intrappolare almeno parte di detto cursore (212) al fine di vincolare reciprocamente detto tessuto (21) e detto telaio (20) ed intrappolare detta zona di accoppiamento (102) al fine di vincolare reciprocamente detto inserto (100) e detto telaio (20), detta zona di accoppiamento (102) intrappolando a sua volta detto cursore (212).
  10. 10. Procedimento di assemblaggio di una seggiola (1) comprendente almeno - un telaio (20) definente almeno una guida (202) cava e continua lungo almeno una direzione predeterminata, ed - un tessuto (21) includente almeno un cursore (212) atto ad essere inserito all'interno di detta guida (202) in modo tale da rivestire almeno parte di detta seggiola (1), - detta guida (202) essendo configurata per intrappolare almeno parte di detto cursore (212) al fine di vincolare reciprocamente detto tessuto (21) e detto telaio (20), - detto procedimento comprendendo, inoltre, un inserto (100) comprendente una struttura di supporto (101) includente: - una zona di accoppiamento (102) definente un elemento tubolare aperto estendentesi lungo detta direzione di sviluppo prevalente (101 a) ed - una zona di giunzione (103) definente una superficie piana estendentesi lungo detta direzione di sviluppo prevalente (101 a) configurata per consentire la giunzione di detto inserto (100) con un corpo esterno (104), e caratterizzato dal fatto di comprendere almeno - una fase di accoppiamento in cui detto cursore (212) viene intrappolato all’interno di detta zona di accoppiamento (102) in maniera tale da reciprocamente vincolare detto inserto (100) e detto tessuto (21), e - una fase di inserimento di detta zona di accoppiamento (102) in detta guida (202) in maniera tale da reciprocamente vincolare detto inserto (100) e detto telaio (20) cosicché detta seggiola (1) sia almeno parzialmente rivestita sia con detto corpo esterno (104) che con detto tessuto (21).
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