IT202000012664A1 - Gruppo macinacaffè con dispositivi di carico intercambiabili - Google Patents

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IT202000012664A1
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IT
Italy
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coffee grinder
coffee
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fastening
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IT102020000012664A
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English (en)
Inventor
Giacomo Abbiati
Original Assignee
Gruppo Cimbali Spa
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47JKITCHEN EQUIPMENT; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; APPARATUS FOR MAKING BEVERAGES
    • A47J42/00Coffee mills; Spice mills
    • A47J42/38Parts or details
    • A47J42/40Parts or details relating to discharge, receiving container or the like; Bag clamps, e.g. with means for actuating electric switches

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Description

Titolo: ?Gruppo macinacaff? con dispositivi di carico intercambiabili?.
DESCRIZIONE
Campo tecnico
La presente invenzione si sviluppa nel campo dei macinacaff?, intesi ad erogare caff? macinato che pu? essere raccolto con varie tipologie di contenitori per la preparazione in modi alternativi di una bevanda a base di caff?. Diversi aspetti dell?invenzione riguardano in particolare un dispositivo macinacaff?, uno o pi? dispositivi di carico fissabili al dispositivo macinacaff? per adattarlo all?erogazione di caff? macinato in diversi tipi di contenitore, un assieme macinacaff?, che comprende un dispositivo macinacaff? ed un dispositivo di carico fissati fra loro, ed un kit macinacaff? comprendente un dispositivo macinacaff? ? pi? dispositivi di carico intercambiabili fra loro.
Stato della tecnica
Esistono nella tecnica varie tipologie di macinacaff?, manuali o automatici, che macinano chicchi di caff? per ottenere caff? macinato, necessario alla preparazione di varie bevande a base di caff?. Le bevande possono essere preparate secondo molte modalit? diverse, che si basano su rispettivi macchinari diversi. In base alla macchina utilizzata per la preparazione della bevanda, o comunque alla destinazione prevista per il caff? macinato, cambia anche il contenitore pi? appropriato per prelevare il caff? macinato dal dispositivo macinacaff?.
Tuttavia, la maggior parte dei macinacaff? noti sono adatti ad interfacciarsi con un solo tipo di contenitore per prelevare il caff?, oppure con un numero ristretto di contenitori diversi. Perci?, ogni diverso utilizzo del caff? macinato richiede anche un diverso macinacaff?.
Una prima distinzione sui macinacaff? riguarda le modalit? di erogazione, che possono essere tradizionali o on demand. Nei macchinari on demand la macinazione dei chicchi di caff? ? temporizzata o comunque controllata affinch? il dispositivo produca ogni volta una singola dose prestabilita di caff? macinato, espressa ad esempio in termini di peso. Due esempi di macinadosatori per caff? on demand sono descritti in EP 3329811 e WO 2017149183.
Viceversa, nei macchinari tradizionali la macinazione coinvolge una quantit? significativa di caff?, maggiore di una singola dose, che viene raccolta in un contenitore di accumulo. Il contenitore ? provvisto di una tagliola che pu? essere aperta mediante una leva. Ad ogni apertura una certa quantit? di caff? viene erogata all?esterno per gravit?, fino a raggiungere la dose desiderata.
Il caff? macinato poi pu? essere destinato alla preparazione sul momento di una bevanda, come il caff? espresso, tramite l?attraversamento di un fluido pressurizzato, ad esempio acqua calda, nel qual caso il contenitore di trasporto pi? diffuso ? rappresentato da un portafiltro. I macinacaff? noti possono quindi prevedere una coppia di bracci scanalati disposti a forcella per trattenere fra di loro un portafiltro.
In alternativa, il caff? macinato pu? essere venduto ad un cliente per uso successivo. In tal caso il contenitore di raccolta pu? essere un sacchetto o un barattolo.
Infine, il caff? macinato pu? essere utilizzato sul momento per preparare una bevanda denominata caff? filtro. ? quindi previsto che il fluido di infusione non sia pressurizzato, ma venga versato sul caff? macinato, che viene sostenuto e trattenuto da un filtro, mentre il liquido cola lentamente per gravit? attraverso il filtro ed il caff? macinato stesso. Un esempio di contenitore adatto alla preparazione di caff? filtro ? denominato dripper, conformato come una tazza conica sul cui fondo, aperto, viene posizionato il filtro. Il caff? macinato quindi viene depositato sopra il filtro e il fluido di infusione viene versato sul caff? macinato, in modo tale da attraversare il filtro percolando in un?altra tazza, sottostante, per servire la bevanda.
Sommario dell?invenzione
Lo scopo della presente invenzione ? di risolvere gli inconvenienti commentati della tecnica nota, ed in particolare consentire l?erogazione di caff? macinato per molti degli utilizzi descritti sopra con un unico macchinario, al pi? con la semplice rimozione e sostituzione di alcuni componenti.
Questo ed altri scopi sono raggiunti da un gruppo macinacaff? secondo una qualsiasi delle unite rivendicazioni. In modo analogo gli scopi sono ottenuti da singoli componenti del gruppo macinacaff?, quali un dispositivo macinacaff? o un dispositivo di carico, nonch? da kit in cui sono forniti un dispositivo macinacaff? e diversi dispositivi di carico intercambiabili.
Un primo aspetto dell?invenzione riguarda in particolare il sistema di fissaggio rimovibile di un dispositivo di carico ad un dispositivo macinacaff?. Grazie a questo fissaggio rimovibile, diversi dispositivi di carico, purch? abbiano il medesimo sistema di fissaggio, possono essere fissati al medesimo dispositivo macinacaff?. Ciascuno dei dispositivi di carico costituisce un?interfaccia per il dispositivo macinacaff? con uno o pi? diversi contenitori di trasporto del caff? macinato. La scelta del dispositivo di carico pi? appropriato rende il gruppo macinacaff? particolarmente flessibile, secondo gli scopi prefissati. Inoltre, viene semplificato il lavaggio dei singoli componenti.
Il sistema di fissaggio prevede una o pi? aperture di fissaggio, formate in una parete di fissaggio del telaio del dispositivo macinacaff?, ed uno o pi? perni di fissaggio del dispositivo di carico, che si inseriscono nelle aperture di fissaggio. Uno o pi? elementi di blocco del dispositivo macinacaff? sono mobili lungo la parete di fissaggio per impegnare e disimpegnare sedi di blocco formate nei perni di fissaggio, cos? da trattenere e rilasciare i perni di fissaggio.
Nella forma realizzativa preferita gli elementi di blocco sono due piastre con una coppia di asole ciascuna. Le piastre scorrono su di una guida interna al telaio, parallelamente alla parete di fissaggio. Quattro perni di fissaggio si inseriscono ciascuno in una rispettiva apertura di fissaggio e in una rispettiva asola. Le due piastre sono premute elasticamente affinch? i bordi delle asole penetrino in scanalature dei perni, bloccandone la corsa.
Lo sblocco del dispositivo di carico pu? essere ottenuto ad esempio grazie ad organi di controllo che emergono da aperture di controllo della parete di fissaggio. Questi possono essere spinti, contro l?azione di organi elastici, per far scorrere le piastre in modo che i bordi delle asole siano estratti dalle scanalature dei perni.
Altri aspetti dell?invenzione riguardano diverse possibili conformazioni dei dispositivi di carico per l?adattamento ottimale ai diversi contenitori che possono essere utilizzati per prelevare il caff? macinato.
Le forme realizzative preferite infatti prevedono due dispositivi di carico, alternativi e intercambiabili, uno dei quali della tipologia on demand e l?altro tradizionale, che sono sufficienti ad adattare il dispositivo macinacaff? per erogare caff? macinato a portafiltri, dripper, sacchetti e barattoli di diverse dimensioni, rendendo il gruppo macinacaff? particolarmente versatile secondo gli scopi prefissati.
Una coppia di bracci a forcella pu? essere parte del dispositivo macinacaff?, con funzioni diverse in base al contenitore ed al dispositivo di carico adottati, come sostenere un portafiltro, trattenere un contenitore come un barattolo, o fornire un appoggio per ulteriori supporti a forcella o a piattino di una delle versioni del dispositivo di carico.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell?invenzione saranno riconoscibili da un tecnico del ramo dalla seguente descrizione dettagliata di forme realizzative esemplificative dell?invenzione.
Breve descrizione delle figure
Per migliore comprensione della successiva descrizione dettagliata, alcune forme realizzative dell?invenzione sono illustrate negli uniti disegni, in cui:
- la figura 1 mostra un dispositivo macinacaff? secondo una forma realizzativa dell?invenzione,
- la figura 2 ? una vista ingrandita di una porzione del dispositivo macinacaff? di figura 1,
- la figura 3 mostra una parte del dispositivo macinacaff? di figura 1, da un lato che in uso si trova all?interno del dispositivo macinacaff?,
- le figure da 4 a 6 mostrano schematicamente tre condizioni di allineamento o disallineamento fra alcune asole e aperture del dispositivo macinacaff? di figura 1,
- le figure 7 e 8 sono due viste prospettiche, da punti di vista posteriori e anteriori, di un dispositivo di carico fissabile al dispositivo macinacaff? di figura 1, per l?interfaccia con alcuni tipi di contenitori di caff? macinato,
- la figura 9 rappresenta un gruppo macinacaff? composto dal dispositivo macinacaff? di figura 1 e dal dispositivo di carico delle figure 7 e 8, in condizione d?uso assieme ad un contenitore per caff? macinato,
- la figura 10 mostra un esempio noto di portafiltro utilizzabile con il gruppo macinacaff? di figura 9, in sostituzione del contenitore per caff? macinato ivi illustrato, - la figura 11 mostra un dispositivo di carico alternativo e intercambiabile con quello delle figure 7 e 8,
- la figura 12 mostra una vista in sezione del dispositivo di carico di figura 11, - la figura 13 mostra un gruppo macinacaff? composto dal dispositivo macinacaff? di figura 1 e dal dispositivo di carico di figura 11,
- la figura 14 mostra una forcella di appoggio per un dripper,
- le figure 15 mostra il gruppo macinacaff? di figura 13 su cui ? stata montata in aggiunta la forcella di figura 14,
- la figura 16 mostra il gruppo macinacaff? di figura 15 in condizione d?uso con un dripper appoggiato sulla forcella,
- la figura 17 mostra il gruppo macinacaff? di figura 13 su cui ? stato montato in aggiunta un piattino alternativo alla forcella di figura 14,
- le figure 18 e 19 mostrano il gruppo macinacaff? di figura 13 in condizione d?uso con due diversi contenitori per caff? macinato.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Nelle figure sono mostrati un dispositivo macinacaff? 100 ed alcuni dispositivi di carico 200 fissabili rimovibilmente al dispositivo macinacaff? 100, in modo intercambiabile. L?assieme di un dispositivo macinacaff? 100 ed uno qualsiasi dei dispositivi di carico 200 verr? di seguito chiamato gruppo macinacaff?.
Il dispositivo macinacaff? 100 comprende un telaio 110 che contiene la maggior parte dei componenti, anche di tecnica nota, che consentono il funzionamento del dispositivo macinacaff? 100. Il telaio 110 presenta una base (non visibile nelle figure), opzionalmente dotata di piedini o altri elementi di appoggio 111, posta inferiormente per mantenere il dispositivo macinacaff? 100 in una posizione eretta quando appoggiato ad un pianale. Nel seguito quindi si utilizzeranno i termini inferiore/superiore/sopra/sotto o termini analoghi in riferimento al posizionamento eretto.
Il dispositivo macinacaff? 100 comprende organi di macinazione configurati per macinare chicchi di caff?. Gli organi di macinazione sono interni al telaio 110, e quindi non sono illustrati nelle figure. Tali organi sono generalmente noti e possono comprendere ad esempio un gruppo macine ed un motore di azionamento del gruppo macine. Il dispositivo macinacaff? 100 pu? comprendere inoltre pulsanti, display e/o pannelli per comandare il funzionamento degli organi di macinazione, nonch? un?unit? di elaborazione configurata per rendere operativi tali comandi controllando il motore di azionamento.
Preferibilmente, gli organi di macinazione sono configurati, grazie al loro controllo, per arrestarsi dopo aver macinato una dose prestabilita di chicchi di caff?. Ci? pu? essere ottenuto secondo tecniche note pre-impostando un tempo di macinazione, oppure in modo pi? preciso grazie a controlli in retroazione che prevedono la misura, mediante appositi sensori, del peso dei chicchi di caff? o del caff? gi? macinato. In tal caso il dispositivo macinacaff? 100 ? un dispositivo macinadosatore. Ulteriori impostazioni note degli organi di macinazione possono consentire la regolazione della granulometria del caff? macinato.
Il dispositivo macinacaff? 100 comprende una tramoggia 120 configurata per ricevere chicchi di caff? e convogliarli agli organi di macinazione. Inoltre, il telaio 110 presenta un?apertura di passaggio 112 affacciata all?esterno dell?involucro 110 ed in comunicazione con gli organi di macinazione (l?apertura di passaggio 112 ? visibile solo parzialmente nella figura 3, ove la maggior parte del telaio 110 ? stata rimossa per mostrare alcune parti interne).
L?apertura di passaggio 112 si trova in una posizione superiore rispetto alla base del telaio 110, ed ? rivolta verso il basso. Al di sotto dell?apertura di passaggio 112 ? presente uno spazio anteriore, esterno al telaio 110. Lo spazio anteriore ? occupato almeno in parte dal dispositivo di carico 200, come sar? descritto in maggior dettaglio nel seguito.
Il telaio 110 presenta una parete, denominata parete di fissaggio 113, posta inferiormente all?apertura di passaggio 112 ed affacciata allo spazio anteriore. L?apertura di passaggio 112 infatti ? formata in una porzione di testa 114 del telaio 110, che aggetta al di sopra della parete di fissaggio 113 e che si trova in una posizione superiore rispetto alla base del telaio 110.
La parete di fissaggio 113 presenta una porzione superiore, prossimale all?apertura di passaggio 112, ed una porzione inferiore, distale dall?apertura di passaggio 112.
La parete di fissaggio 113 ? predisposta per il fissaggio rimovibile di uno o pi? alternativi dispositivi di carico 200. Ogni dispositivo di carico 200 ? provvisto generalmente di mezzi per il sostegno di un contenitore per caff? macinato e/o per l?indirizzamento del caff? macinato dall?apertura di passaggio 112 ad un contenitore per caff? macinato. In particolare, quando un dispositivo di carico 200 viene fissato alla parete di fissaggio 113, fra la porzione superiore e la porzione inferiore della parete di fissaggio 113, esso occupa almeno parzialmente lo spazio anteriore, in un modo per cui un contenitore per caff? macinato, opportunamente posizionato rispetto al dispositivo di carico, riceva il caff? macinato proveniente dal telaio 110 attraverso l?apertura di passaggio 112.
Viene ora descritto il sistema di fissaggio fra una qualsiasi delle versioni dei dispositivi di carico 200 e il dispositivo macinacaff? 100. Sono invece rimandati a una parte successiva della descrizione i dettagli su come vengono sostenuti i contenitori per caff? macinato e su come il caff? macinato viene convogliato ad essi.
Ogni dispositivo di carico 200 comprende uno o pi? perni di fissaggio 210, preferibilmente almeno due perni di fissaggio 210, pi? preferibilmente almeno due coppie di perni di fissaggio 210, come illustrato nelle figure in cui i perni di fissaggio 210 sono esattamente quattro.
Corrispondentemente, la parete di fissaggio 113 presenta almeno un?apertura di fissaggio 115, preferibilmente due aperture di fissaggio 115, e pi? preferibilmente almeno due coppie di aperture di fissaggio 115, ovvero un?apertura di fissaggio 115 per ogni perno di fissaggio 210. Verranno inizialmente descritte caratteristiche per un solo perno 210 ed una sola apertura di fissaggio 115, che devono comunque intendersi applicabili a ciascun perno 210 e ciascuna rispettiva apertura di fissaggio 115.
Il perno di fissaggio 210 ? inseribile scorrevolmente attraverso l?apertura di fissaggio 210 lungo una direzione assiale X-X, che ? sostanzialmente perpendicolare alla parete di fissaggio 113. Preferibilmente, quando il telaio 110 ? in posizione eretta la direzione assiale X-X ? sostanzialmente orizzontale.
Il perno di fissaggio 210 presenta una sede di blocco 211, costituita ad esempio da una scanalatura su una superficie laterale del perno 210. Preferibilmente, la scanalatura ? una scanalatura anulare con un profilo che si estende attorno ad un asse di sviluppo prevalente del perno 210, orientato nella direzione assiale X-X.
Nelle forme realizzative illustrate, quando il dispositivo di carico 200 ? fissato al dispositivo macinacaff? 100, la sede di blocco 211 si trova all?interno del telaio 110, ovvero emerge internamente al telaio 110 dalla faccia interna della parete di fissaggio 113. La faccia interna della parete di fissaggio 113 ? ovviamente quella rivolta verso l?interno del telaio 110, ed ? visibile in figura 3, mentre un?opposta faccia esterna della parete di fissaggio 113 ? rivolta verso lo spazio anteriore.
Il dispositivo macinacaff? 100 comprende almeno un elemento di blocco 130, disposto preferibilmente all?interno del telaio 110. L?elemento di blocco 130 ? mobile lungo la parete di fissaggio 113.
A tale scopo, il dispositivo macinacaff? 100 comprende almeno una guida 140 fissata alla parete di fissaggio 113, disposta all?interno del telaio 110 lungo la parete di fissaggio 113. Nella forma realizzativa illustrata sono previste due guide 140 fra loro parallele, di analoghe caratteristiche, e di cui ne sar? descritta pi? in dettaglio una sola.
La guida 140 si sviluppa lungo una direzione di scorrimento Y-Y, sostanzialmente parallela alla parete di fissaggio 113, ovvero sostanzialmente perpendicolare alla direzione assiale X-X. Preferibilmente, quando il telaio 110 ? in posizione eretta, la direzione di scorrimento Y-Y ? sostanzialmente orizzontale, cos? come la direzione assiale X-X. Non sono comunque esclusi orientamenti anche verticali della direzione di scorrimento Y-Y.
L?elemento di blocco 130 ? scorrevole lungo la guida 140. Ciascuna guida 140 pu? essere conformata ad esempio come un?asta, ed ogni elemento di blocco 130 comprende uno o pi? fori o occhielli 131 calzati scorrevolmente sull?asta.
L?elemento di blocco 130 precisamente ? mobile lungo la guida almeno fra una prima posizione ed una seconda posizione distanziate nella direzione di scorrimento Y-Y. Nella prima posizione, l?elemento di blocco 130 impegna la sede di blocco 211 di almeno un corrispondente perno di fissaggio 210 che ? inserito in una delle aperture di fissaggio 115. In tal modo si arresta lo scorrimento del perno di fissaggio 210 in direzione assiale X-X attraverso l?apertura di fissaggio 115. Nella seconda posizione, l?elemento di blocco 130 non impegna la sede di blocco 115, e quindi il perno 210 viene lasciato libero di scorrere assialmente.
Nella forma realizzativa preferita, ciascun elemento di blocco 130 comprende una piastra 132, sostanzialmente parallela alla parete di fissaggio 113 e ravvicinata alla parete di fissaggio 113. Nella piastra 132 ? formata almeno un?asola 133 che si estende prevalentemente nella direzione di scorrimento Y-Y. Sia nella prima che nella seconda posizione, l?apertura individuata dall?asola 133 ? affacciata all?apertura di fissaggio 115 in allineamento nella direzione assiale X-X, ed in particolare il perno di fissaggio 210 si estende attraverso la rispettiva apertura di fissaggio 115 e la rispettiva asola 133.
L?asola 133 ? delimitata da un bordo, una cui porzione penetra nella scanalatura del perno di fissaggio 210 quando l?elemento di blocco 130 ? nella prima posizione. Viceversa, nella seconda posizione il bordo dell?asola 133 disimpegna la scanalatura.
Oltre alla scanalatura che riceve il bordo dell?asola 133, ciascun perno di fissaggio 210 presenta una sede di tenuta 212 che ospita una guarnizione (non illustrata), ad esempio conformata come un?ulteriore scanalatura in cui ? posizionato un o-ring. Quando il dispositivo di carico 200 ? fissato al dispositivo macinacaff? 100, la guarnizione ? disposta fra il perno di fissaggio 210 e l?apertura di fissaggio 115 per smorzare le vibrazioni scambiate fra il dispositivo macinacaff? 100 e il dispositivo di carico 200.
Preferibilmente, il dispositivo macinacaff? 100 comprende organi elastici 150 configurati per premere l?elemento di blocco 130 dalla seconda posizione verso la prima posizione, ovvero per causare l?arresto del perno 210. Gli organi elastici 150 possono essere rappresentati ad esempio da una molla calzata sulla guida 140, ed attiva fra l?elemento di blocco 130 ed un fermo 141 fissato alla guida 140. Nella forma realizzativa delle figure il fermo 141 costituisce anche una connessione fra la guida 140 e la parete di fissaggio 113.
Per garantire un?adeguata pressione degli organi elastici 150 sull?elemento di blocco 130, che eviti durante l?uso la sua liberazione accidentale dalla sede di blocco 211, ? preferibile che gli organi elastici 150 siano configurati per premere l?elemento di blocco 130 anche oltre la prima posizione (sempre in allontanamento dalla seconda posizione), verso una posizione di fine corsa che potr? essere raggiunta solamente quando il perno 210 ? disinserito dall?apertura di fissaggio 115. La prima posizione si trova quindi fra la posizione di fine corsa e la seconda posizione.
La posizione di fine corsa pu? corrispondere ad una posizione di riposo degli organi elastici 150, oppure ad una posizione in cui lo scorrimento dell?elemento di blocco 130 lungo la guida 140 non ha possibilit? di proseguire, nonostante una residua pressione degli organi elastici 150, ad esempio per il termine della guida 140 o per la presenza di ulteriori fermi non illustrati.
Si osservi che nella seconda posizione l?allineamento assiale fra l?apertura di fissaggio 115 e l?asola 133 ? totale (figura 4), nel senso che consente lo scorrimento del perno 210 attraverso entrambe. Nella prima posizione, l?allineamento assiale ? quasi totale (figura 5), ed infatti il perno 210 pu? estendersi attraverso entrambe, ma il bordo dell?asola risulta parzialmente sovrapposto assialmente all?apertura di fissaggio 115 per poter impegnare la scanalatura del perno 210 ed impedirne lo scorrimento assiale. Nella posizione di fine corsa, la piastra 132 ostruisce almeno in parte l?apertura di fissaggio 115 (figura 6). Pertanto, il disallineamento assiale fra l?asola 133 e l?apertura di fissaggio 115 ? tale da impedire che il perno si estenda attraverso entrambe in una misura sufficiente affinch? la sede di blocco 211 emerga all?interno del telaio 110.
? comunque preferibile che nella posizione di fine corsa l?intersezione assiale dell?apertura di fissaggio 115 e dell?asola 133 definisca almeno uno spiraglio visibile in figura 6. In una forma realizzativa, il perno di fissaggio 210 presenta una porzione di punta 213 conformata in modo tale da essere inseribile nello spiraglio e da determinare il movimento dell?organo di blocco 130 dalla posizione di fine corsa verso la seconda posizione, agendo sul bordo dell?asola 133, quando il perno 210 ? premuto assialmente attraverso l?apertura di fissaggio 115 verso l?interno del telaio 110.
Un esempio di tale conformazione ? data da una porzione di punta 213 conica o smussata secondo un angolo minore o uguale a 45?, misurato rispetto alla direzione assiale X-X.
Nelle forme realizzative illustrate, la parete di fissaggio 113 presenta almeno una finestra di controllo 116, precisamente una per ogni elemento di blocco 130. Inoltre, ciascun elemento di blocco 130 comprende un organo di controllo 134 che emerge al di fuori del telaio 110 attraverso la finestra di controllo 116.
L?organo di controllo 134 ? mobile entro la finestra di controllo 116, ed ? mobile per trascinare l?elemento di blocco 130 fra la prima posizione, la seconda posizione ed opzionalmente la posizione di fine corsa. L?organo di controllo 134 pu? essere rappresentato ad esempio da una mensola fissata alla piastra 132, o formata di pezzo con la piastra 132. In diverse forme realizzative, l?organo di controllo 134 pu? essere afferrabile e trascinabile sia dalla prima posizione alla seconda posizione, sia dalla seconda posizione alla prima posizione, oppure pu? essere reso inafferrabile da alcune parti del dispositivo di carico 200, come descritto in seguito. In tal caso, almeno quando il dispositivo di carico 200 ? fissato al dispositivo macinacaff? 100, ? consentita solamente la spinta dell?organo di controllo 134 dalla prima posizione verso la seconda posizione, ma non viceversa.
Pertanto, il fissaggio del dispositivo di carico 200 al dispositivo macinacaff? 100 pu? essere ottenuto ad esempio spingendo l?organo di controllo 134 lungo la direzione di scorrimento Y-Y, in modo tale da portare l?elemento di blocco 130 dalla posizione di fine corsa alla seconda posizione, contro l?azione degli organi elastici 150, per poi inserire il perno 210 e cessare la spinta sull?organo di controllo 134, cos? che gli organi elastici 150 riportino l?elemento di blocco 130 dalla seconda alla prima posizione.
Successivamente, il dispositivo di carico 200 pu? essere rimosso spingendo l?organo di controllo 134 dalla prima alla seconda posizione, per poi estrarre il perno 210 e mollare l?organo di controllo 134 cos? che gli organi elastici 150 riportino l?elemento di blocco 130 dalla seconda posizione alla posizione di fine corsa.
In forme realizzative meno vantaggiose e non illustrate, il movimento dell?organo di controllo 134 fra la prima e la seconda posizione consente di bloccare e sbloccare il perno 210, anche in assenza di organi elastici 150.
Nella forma realizzativa preferita, il dispositivo macinacaff? 100 comprende due elementi di blocco 130, mobili in avvicinamento ed allontanamento reciproco lungo la direzione di scorrimento Y-Y. I due elementi di blocco 130 possono essere ad esempio scorrevoli lungo una stessa guida 140, o una stessa coppia di guide 140, che nelle figure sono distanziate fra loro sostanzialmente in verticale.
Ciascun elemento di blocco 130 ? configurato per impegnare, nella prima posizione, la sede di blocco 211 di almeno un rispettivo perno di fissaggio 210.
Preferibilmente, la seconda posizione di entrambi gli elementi di blocco 130 corrisponde ad una distanza minima fra gli elementi di blocco 130, mentre la prima posizione corrisponde ad una distanza aumentata fra gli elementi di blocco 130, rispetto alla distanza minima, e la posizione di fine corsa corrisponde ad una distanza massima fra gli elementi di blocco 130, maggiore della distanza aumentata. In altre parole, lo sblocco dei perni 210 ? ottenibile ravvicinando fra loro gli elementi di blocco 130 lungo la direzione di scorrimento Y-Y, mentre il loro blocco ? ottenibile distanziando gli elementi di blocco 130, ad esempio grazie all?azione degli organi elastici 150.
Nella forma realizzativa delle figure, ciascun elemento di blocco 130 presenta una coppia di asole 133 in modo tale da trattenere nella prima posizione una coppia di perni di fissaggio 210. Le due coppie di perni di fissaggio 210, cos? come i due elementi di blocco 130, sono distanziate fra loro lungo la direzione di scorrimento Y-Y, mentre i due perni di fissaggio 210 che compongono ciascuna coppia, cos? come le due asole 133 di ogni elemento di blocco 130, sono distanziate fra loro perpendicolarmente alla direzione di scorrimento Y-Y e alla direzione assiale X-X. Analoga disposizione hanno le aperture di fissaggio 115.
Si osservi quindi che sono presenti aperture di fissaggio 115 e perni di fissaggio 210 sia in corrispondenza della porzione superiore che della porzione inferiore della parete di fissaggio 113.
Il dispositivo di carico 200 ha principalmente la funzione di interfacciare l?apertura di passaggio 112 con almeno un rispettivo contenitore per prelevare il caff? macinato, in modo tale che il caff? macinato possa essere caricato dall?apertura di passaggio 112 al contenitore. Comunque, alcuni organi di sostegno per alcuni tipi di contenitore possono anche essere integrati direttamente nel dispositivo macinacaff? 100, come visibile nelle figure e come descritto di seguito.
Il dispositivo macinacaff? 100 infatti comprende una coppia di bracci 160 configurati per sostenere un portafiltro 300, mostrato in figura 10. I bracci 160 sporgono dalla parete di fissaggio 113, sostanzialmente lungo la direzione assiale X-X. Inoltre, essi sono distanziati fra loro orizzontalmente, preferibilmente lungo la direzione di scorrimento Y-Y. In altre parole, i bracci 160 sono disposti a forcella.
Giova qui osservare, sebbene sia ben noto nella tecnica, che un portafiltro 300 (figura 10) comprende una coppa 310, con pareti laterali ed un fondo. Inoltre, il portafiltro 300 comprende un manico 320 connesso alla coppa 310, ed usualmente uno o pi? canali di scarico 330 che sporgono dal fondo della coppa 310, e sono in comunicazione di fluido con la coppa 310. Nella maggior parte dei modelli, la coppa 310 presenta una pluralit? di alette laterali 311, ad esempio due o tre alette 311, che sporgono esternamente dalle pareti laterali della coppa 310.
I bracci 160 sono quindi distanziati fra loro in modo tale da trattenere fra di loro la coppa 310 del portafiltro 300. Inoltre, ciascun braccio 160 presenta, su un lato interno rivolto verso il braccio 160 opposto, almeno una gola 161 conformata per ricevere una rispettiva aletta 311 del portafiltro 300. Nella forma realizzativa illustrata ciascun braccio 160 presenta sul lato interno due gole 161 distanziate verticalmente. Ciascuna gola 161 si estende prevalentemente nella direzione assiale X-X.
Le gole 161 dei bracci 160 possono essere sfruttate per sostenere anche altri tipi di contenitori, ad esempio barattoli 400 (figura 9), che abbiano le dimensioni giuste per essere trattenute fra i bracci 160 ed alette laterali 401 inseribili nelle gole 161.
Sebbene da quanto descritto emerge che il dispositivo macinacaff? 100 ? in grado di sostenere un portafiltro 300 (o un primo tipo di barattolo 400), non ? previsto che il caff? macinato sia scaricato dall?apertura di passaggio 112 direttamente ad un portafiltro 300 sostenuto dalla coppia di bracci 160, ma che fra di essi sia interposto il dispositivo di carico 200.
Infatti, la coppia di bracci 160 ? disposta in corrispondenza della porzione inferiore della parete di fissaggio 113, precisamente in una posizione inferiore rispetto alle aperture di fissaggio 115, significativamente al di sotto dell?apertura di passaggio 112. Il dispositivo di carico 200 ? quindi fissabile all?esterno del telaio del dispositivo macinacaff? 100 fra l?apertura di passaggio 112 e la coppia di bracci 160.
Il dispositivo di carico 200 comprende un pannello 220 da cui sporgono i perni di fissaggio 210. Quando il dispositivo di carico 200 ? fissato al dispositivo macinacaff?, il pannello 220 ? disposto lungo la parete di fissaggio 113, fra la porzione di testa 114 del telaio 110 e la coppia di bracci 160.
In particolare, il pannello 220 presenta una porzione superiore posta in corrispondenza della porzione superiore della parete di fissaggio 113, ed una porzione inferiore posta in corrispondenza della porzione inferiore della parete di fissaggio 113.
Alcuni perni 210 possono sporgere dalla porzione superiore del pannello 220, ed altri alla porzione inferiore del pannello 220.
Il pannello 220 non ? necessariamente planare, ma anzi preferibilmente presenta due opposti rilievi 221 cavi posti in corrispondenza delle finestre di controllo 116. I rilievi 221 individuano ciascuno un vano per il movimento degli organi di controllo 134 assieme ai rispettivi elementi di blocco 130 fra la prima e la seconda posizione. I rilievi 221 coprono gli organi di controllo 134 impedendone la presa, ma presentano ciascuno un?apertura a cui ? affacciato un lato del rispettivo organo di controllo 134, consentendone la spinta dalla prima alla seconda posizione.
In una forma realizzativa, mostrata nelle figure 7-9, il dispositivo di carico 200 consente un?erogazione di tipo on demand. In particolare, il dispositivo di carico 200 comprende un canale convogliatore 230, fissato al pannello 220.
Il canale convogliatore 230 presenta un?apertura superiore 231 ed un?apertura inferiore 232, distanziate fra loro verticalmente. L?apertura superiore 231 ? in comunicazione con l?apertura di passaggio 112, e quindi con gli organi di macinazione, per ricevere il caff? macinato, e si trova in corrispondenza della porzione superiore del pannello 220. L?apertura inferiore 232 ? invece posta in corrispondenza della porzione inferiore del pannello 220. In particolare, l?apertura inferiore 232 ? prossima ai bracci 160, in modo tale che il caff? macinato uscente dall?apertura inferiore 232 possa ricadere in un portafiltro 300 o in un barattolo 400 trattenuto fra i bracci 160.
In una forma di realizzazione alternativa non illustrata, l?apertura inferiore 232 ? provvista di un elemento di chiusura, ad esempio un piattello imperniato al canale convogliatore 230, che quindi funge anche da canale di accumulo. L?elemento di chiusura ? azionabile fra una posizione chiusa ed una posizione aperta. Nella posizione chiusa, l?elemento di chiusura impegna l?apertura inferiore 232, chiudendola. Il caff? macinato che entra dall?apertura superiore 231 pu? quindi accumularsi nel canale convogliatore 230, sull?elemento di chiusura. Nella posizione aperta, l?apertura inferiore 232 ? libera dall?elemento di chiusura. Perci?, il caff? macinato prima accumulato nel canale convogliatore 230 pu? essere scaricato all?esterno, cadendo attraverso l?apertura inferiore 232 e riversandosi nel contenitore che sia posizionato fra la coppia di bracci 160.
Un?altra forma realizzativa di dispositivo di carico 200 ? rappresentata nelle figure 11-19, ed ? configurata per consentire un?erogazione di caff? macinato di tipo tradizionale.
Tale dispositivo di carico 200 comprende un becco di scarico 240, fissato direttamente o indirettamente al pannello 220 in corrispondenza della porzione superiore del pannello 220. Il becco di scarico 240 infatti ? posizionato in corrispondenza dell?apertura di passaggio 112, ed ? in comunicazione con essa e quindi con gli organi di macinazione. Il becco di scarico 240 individua un canale conformato per guidare il caff? macinato uscente dall?apertura di passaggio 112 verso il basso, e preferibilmente in allontanamento dalla parete di fissaggio 113.
Preferibilmente, il dispositivo di carico 200 comprende anche un elemento di trattenimento 250, connesso in modo mobile al becco di scarico 240. In particolare, l?elemento di trattenimento 250 ? mobile fra una posizione di trattenimento ed una posizione libera. Nella posizione libera, l?elemento di trattenimento 250 ? distanziato dal becco di scarico 240. Invece, nella posizione di trattenimento l?elemento di trattenimento 250 ? premuto contro il becco di scarico 240, precisamente contro una superficie esterna del becco di scarico 240. Preferibilmente, l?elemento di trattenimento 250 comprende un disco 251, ad esempio in gomma, che nella posizione di trattenimento si trova a contatto con il becco di scarico 240.
Si osservi che un sacchetto per contenere caff? macinato pu? essere vincolato al becco di scarico 240 semplicemente interponendo una porzione di bordo del sacchetto fra l?elemento di trattenimento 250 e la superficie esterna del becco di scarico 240, per poi portare l?elemento di trattenimento 250 nella posizione di trattenimento.
Il dispositivo di carico 200 comprende inoltre un attuatore 260, ad esempio una leva, azionabile per portare l?elemento di trattenimento 250 dalla posizione di trattenimento alla posizione libera, e viceversa. Preferibilmente sono previsti ulteriori organi elastici 270 configurati per premere l?elemento di trattenimento 250 dalla posizione libera alla posizione di trattenimento.
Si osservi che una trasmissione meccanica, non illustrata, pu? essere interposta fra l?attuatore 260 e l?elemento di trattenimento 250 per trasmettere il movimento dell?attuatore 260 all?elemento di trattenimento 250 senza che essi compiano necessariamente lo stesso tipo di moto, ad esempio un moto rotatorio ed uno traslatorio, oppure due moti rotatori attorno ad assi diversi, oppure due moti traslatori in direzioni diverse.
Nella forma realizzativa delle figure 11-19, il dispositivo di carico 200 pu? prevedere un piattino di appoggio 271 per un barattolo (non illustrato, generalmente diverso dal barattolo 400), come visibile in figura 17, o una forcella di appoggio 272 per un dripper 500, come mostrato nelle figure 14-16.
Preferibilmente, il piattino di appoggio 271 e/o la forcella di appoggio 272 sono fissabili rimovibilmente al pannello 220, con comuni mezzi di fissaggio, in modo tale da essere intercambiabili e da consentire se necessario l?utilizzo del gruppo macinacaff? senza di essi.
Un esempio di mezzi di fissaggio ? dato da una flangia formata nel piattino di appoggio 271 o nella forcella di appoggio 272 e dotata di un foro 273, e da una vite 222 sporgente dal pannello 220. La vite 222 ha uno stelo e una testa, e il foro 273 ha una porzione allargata 274, attraversabile dalla testa della vite 222, ed una porzione ristretta 275, inattraversabile dalla testa della vite 222. Si ottiene quindi un posizionamento stabile quando lo stelo della vite 222 ? disposto attraverso la porzione ristretta 275. Nelle figure sono rappresentate due viti 222 e due fori 273.
Il piattino di appoggio 271 e/o la forcella di appoggio 272 sono distanziati verticalmente dal becco di scarico 240 e dall?apertura di passaggio 112, in modo tale da consentire il posizionamento di un contenitore fra il piattino 271 o la forcella 272 ed il becco di scarico 240. Infatti, essi sono disposti in corrispondenza della porzione inferiore del pannello 220, ed opzionalmente essi poggiano sulla coppia di bracci 160.
Si osservi che, secondo una variante di quanto illustrato nelle figure, un dispositivo di carico 200 dotato di un piattino di appoggio 271 e/o di una forcella di appoggio 272 pu? non prevedere alcun becco di scarico 240.
Viceversa, barattoli, lattine o altri contenitori 600 di dimensioni particolari, ad esempio maggiori della distanza fra il becco di scarico 240 e la coppia di bracci 160, possono essere appoggiati direttamente sul medesimo pianale su cui poggia anche il dispositivo macinacaff? 100, davanti o in mezzo alla coppia di bracci 160, come visibile nelle figure 18-19. In tal caso, il piattino di appoggio 271 e/o la forcella di appoggio 272 potrebbero costituire un intralcio per il contenitore 600, nel qual caso pu? essere prevista la loro assenza o rimozione.
Fra i vari possibili posizionamenti dei contenitori per caff? macinato sono quindi previsti una posizione in sospensione dai bracci 160, come il portafiltro 300 o un primo tipo barattolo 400 (figura 9), in corrispondenza della porzione inferiore della parete di fissaggio 113; una seconda posizione in appoggio su un piattino 271 o una forcella 272, per contenitori come un dripper 500 (figura 16) o un secondo tipo di barattolo, fra la porzione inferiore e la porzione superiore della parete di fissaggio 113; e una terza posizione in appoggio sullo stesso pianale su cui poggia anche il telaio 110 (figure 18 e 19).
Ovviamente un tecnico del ramo potr? apportare numerose modifiche equivalenti alle varianti sopra esposte, senza per questo uscire dall?ambito di tutela definito dalle unite rivendicazioni.

Claims (13)

RIVENDICAZIONI
1. Gruppo macinacaff?, comprendente un dispositivo macinacaff? (100) ed un dispositivo di carico (200), in cui:
- il dispositivo macinacaff? (100) comprende un telaio (110) avente un?apertura di passaggio (112),
- il dispositivo macinacaff? (100) comprende organi di macinazione interni al telaio (110), configurati per macinare chicchi di caff? e disposti in modo tale che il caff? macinato passi attraverso l?apertura di passaggio (112), e
- il dispositivo di carico (200) ? fissato rimovibilmente all?esterno del telaio (110) del dispositivo macinacaff? (100), il dispositivo di carico (200) essendo configurato per interfacciare l?apertura di passaggio (112) con almeno un rispettivo contenitore (300, 400, 500, 600), in modo tale che il caff? macinato possa essere caricato dall?apertura di passaggio (112) al contenitore (300, 400, 500, 600),
caratterizzato dal fatto che:
- il telaio (110) presenta una parete di fissaggio (113) che presenta un?apertura di fissaggio (115),
- il dispositivo di carico (200) comprende un perno di fissaggio (210) inserito scorrevolmente attraverso l?apertura di fissaggio (115), il perno di fissaggio (210) avendo una sede di blocco (211),
- il dispositivo macinacaff? (100) comprende un elemento di blocco (130) mobile lungo la parete di fissaggio (113) fra una prima posizione, in cui l?elemento di blocco (130) impegna la sede di blocco (211) in modo tale da arrestare lo scorrimento del perno di fissaggio (210) attraverso l?apertura di fissaggio (115), ed una seconda posizione, in cui l?elemento di blocco (130) non impegna la sede di blocco (211).
2. Gruppo macinacaff? secondo la rivendicazione 1, in cui il dispositivo macinacaff? (100) comprende organi elastici (150) configurati per premere l?elemento di blocco (130) dalla seconda posizione verso la prima posizione.
3. Gruppo macinacaff? secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui:
- la sede di blocco (211) ? una scanalatura formata in una superficie laterale del perno di fissaggio (210), e
- l?elemento di blocco (130) comprende una piastra (132) in cui ? formata un?asola (133) delimitata da un bordo,
- il perno di fissaggio (210) si estende attraverso l?asola (133), e nella prima posizione il bordo dell?asola (133) penetra nella scanalatura del perno di fissaggio (210).
4. Gruppo macinacaff? secondo le rivendicazioni 2 e 3, in cui:
- nella prima e nella seconda posizione l?asola (133) ? allineata all?apertura di fissaggio (115),
- quando il perno (210) ? disinserito dall?apertura di fissaggio (115), gli organi elastici (150) sono configurati per premere l?elemento di blocco (130) in allontanamento dalla seconda posizione fino ad una posizione di fine corsa oltre la prima posizione, e
- nella posizione di fine corsa la piastra (132) ostruisce almeno in parte l?apertura di fissaggio (115).
5. Gruppo macinacaff? secondo la rivendicazione 4, in cui:
- nella posizione di fine corsa l?intersezione assiale dell?apertura di fissaggio (115) e dell?asola (133) definisce uno spiraglio,
- il perno di fissaggio (210) presenta una porzione di punta (213) conica o smussata secondo un angolo minore o uguale a 45?, misurato rispetto a una direzione assiale (X-X) lungo cui ? scorrevole il perno di fissaggio (210), in modo tale che la porzione di punta (213) sia inseribile nello spiraglio per determinare il movimento dell?organo di blocco (130) dalla posizione di fine corsa verso la seconda posizione, agendo sul bordo dell?asola (133) quando il perno (210) ? premuto assialmente attraverso l?apertura di fissaggio (115) verso l?interno del telaio (110).
Un esempio di tale conformazione ? data da una porzione di punta 213.
6. Gruppo macinacaff? secondo una qualsiasi rivendicazione da 1 a 5, in cui:
- la parete di fissaggio (113) presenta una finestra di controllo (116), e
- l?elemento di blocco (130) comprende un organo di controllo (134) che emerge al di fuori del telaio (110) attraverso la finestra di controllo (116), l?organo di controllo (134) essendo mobile per trascinare l?elemento di blocco (130) fra la prima e la seconda posizione.
7. Gruppo macinacaff? secondo una qualsiasi rivendicazione da 1 a 6, in cui:
- il dispositivo macinacaff? (100) comprende due elementi di blocco (130), mobili in avvicinamento ed allontanamento reciproco,
- il dispositivo di carico (200) comprende una pluralit? di perni di fissaggio (210), preferibilmente due coppie di perni di fissaggio (210), ciascun elemento di blocco (130) essendo configurato per impegnare la sede di blocco (211) di almeno un rispettivo perno di fissaggio (210), preferibilmente di una rispettiva coppia di perni di fissaggio (210).
8. Gruppo macinacaff? secondo una qualsiasi rivendicazione da 1 a 7, in cui il dispositivo macinacaff? (100) comprende una guida (140) fissata alla parete di fissaggio (113), preferibilmente all?interno del telaio (110), l?elemento di blocco (130) essendo scorrevole lungo la guida (140) fra la prima e la seconda posizione.
9. Gruppo macinacaff? secondo una qualsiasi rivendicazione da 1 a 8, in cui il dispositivo di carico (200) comprende un becco di scarico (240) posizionato in corrispondenza dell?apertura di passaggio (112).
10. Gruppo macinacaff? secondo la rivendicazione 9, in cui il dispositivo di carico (200) comprende un elemento di trattenimento (250), connesso in modo mobile al becco di scarico (240), ed un attuatore (260), azionabile per portare l?elemento di trattenimento (250) fra una posizione di trattenimento, in cui l?elemento di trattenimento (250) ? premuto contro il becco di scarico (240) per vincolare un sacchetto al becco di scarico (240), ed una posizione libera, in cui l?elemento di trattenimento (250) ? distanziato dal becco di scarico (240) per liberare il sacchetto dal becco di scarico (240).
11. Gruppo macinacaff? secondo una qualsiasi rivendicazione da 1 a 10, in cui il dispositivo di carico (200) comprende un piattino di appoggio (271) per un barattolo o una forcella di appoggio (272) per un dripper (500), preferibilmente distanziati dal becco di scarico (240) in modo tale da consentire il posizionamento di un barattolo o un dripper (500) fra il piattino (271) o la forcella (272) ed il becco di scarico (240).
12. Gruppo macinacaff? secondo una qualsiasi rivendicazione da 1 a 8, in cui il dispositivo di carico (200) comprende un canale convogliatore (230) avente un?apertura superiore (231) in comunicazione con l?apertura di passaggio (112) per ricevere il caff? macinato, ed un?apertura inferiore (232) distanziata dall?apertura di passaggio (112).
13. Gruppo macinacaff? secondo una qualsiasi rivendicazione da 1 a 12, in cui il dispositivo macinacaff? (100) comprende una coppia di bracci di sostegno (160) per un portafiltro (300), la coppia di bracci (160) sporgendo dalla parete di fissaggio (113) ed essendo disposta in una posizione inferiore rispetto all?apertura di fissaggio (115), al di sotto dell?apertura di passaggio (112), in cui preferibilmente ciascun braccio (160) presenta, su un lato interno rivolto verso il braccio (160) opposto, almeno una gola (161) conformata per ricevere un?aletta (311) di un portafiltro (300) posizionato fra i due bracci (160).
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