IT201900020154A1 - Composizione per la prevenzione e il trattamento di affezioni dell’apparato respiratorio - Google Patents

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Description

Domanda di brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“Composizione per la prevenzione e il trattamento di affezioni dell’apparato respiratorio”
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda una composizione comprendente un’associazione di un estratto di lumaca e gomma Karaya utile per la prevenzione e il trattamento di affezioni dell’apparato respiratorio. La composizione è particolarmente efficace grazie all’azione sinergica dei suoi componenti.
Antefatto dell’invenzione
APPARATO RESPIRATORIO E PATOLOGIE RESPIRATORIE
L’apparato respiratorio è costituito da diverse strutture anatomiche che servono alla sua corretta funzione.
Esso è, infatti, deputato allo scambio di gas, ossigeno e anidride carbonica, tra i tessuti e l’ambiente esterno che è fondamentale per tutti i processi cellulari dell’organismo.
Anatomicamente si distinguono due macro aree che sono le vie aeree superiori e quelle inferiori. Le prime sono costituite da naso, faringe e strutture associate, mentre le seconde sono costituite da laringe, trachea, bronchi e polmoni, la cui superficie respiratoria vera e propria è costituita dagli alveoli. Questo complesso sistema di organi serve a preparare l’aria al suo ingresso nei polmoni, tramite la filtrazione di eventuale particolato, il riscaldamento e l’umidificazione. A livello delle cavità nasali possono essere bloccate le particelle più grandi di 10-15 micron, questo grazie alle vibrisse e alla presenza di muco che intrappola queste particelle oltre alla precipitazione per turbolenza, mediata dai turbinati che deviano la direzione dell’aria. Il muco si stratifica al di sopra del liquido peri-ciliare, nel quale sono immerse le ciglia vibratili delle cellule dell'epitelio. Particelle di circa 10 micron arrivano in trachea, vengono intrappolate nel muco e poi eliminate dal movimento ciliare. Particelle di 2-5 micron sedimentano nei bronchioli terminali per precipitazione gravitazionale, mentre quelle di dimensioni inferiori ai 2 micron vengono rimosse dai macrofagi alveolari e allontanate dal sistema linfatico polmonare.
Tutto il tratto respiratorio è costituito da cellule epiteliali che differiscono per tipo e per funzione lungo l’albero tracheobronchiale. Le cellule colonnari ciliate caratterizzano le vie aeree dalla trachea fino ai bronchioli terminali. Dalla loro superficie apicale protrudono le ciglia che hanno il compito di muoversi con effetto pulente sul muco e su eventuali particelle inalate.
Le cellule caliciformi mucipare sono deputate alla secrezione di muco, utile a mantenere la corretta umidità dell’epitelio e a intrappolare particolato. Esse sono presenti nei tratti più ampi delle vie aeree sotto i piccoli bronchi ma non sono state ritrovate nei bronchioli.
Tutti i componenti dell’apparato respiratorio possono essere esposti ad una serie di malattie, di diversa eziologia, spesso sostenute da differenti microrganismi patogeni che, diventando preponderanti nel microambiente e sulla flora normalmente presente, determinano la malattia e, di conseguenza, portano ad una ridotta funzionalità.
ESEMPI DI AFFEZIONI DELLE VIE RESPIRATORIE
In funzione dell’area dell’apparato respiratorio interessata si possono distinguere diverse condizioni patologiche caratterizzate da infiammazione dovute a virus, batteri o funghi.
Tosse
Uno dei sintomi principali nelle affezioni delle vie respiratorie è la tosse.
Da un punto di vista fisiologico, il riflesso della tosse di per sé è un’importante difesa in grado di favorire l’eliminazione dalle vie respiratorie di particolato che potrebbe contenere allergeni o microrganismi patogeni. In condizioni normali la tosse svolge un ruolo primario nella protezione delle vie aeree e del parenchima polmonare. Quando tale processo aumenta in frequenza ed intensità a causa di diversi fattori non svolge più un ruolo benefico e diventa per i pazienti uno dei sintomi che richiedono una consultazione medica.
La tosse viene classificata comunemente in tosse acuta, subacuta e cronica.
Nel primo caso la durata è di massimo 3 settimane e nella maggior parte dei pazienti è dovuta ad infezioni delle alte vie respiratorie, a bronchiti acute o tracheobronchiti dovute ad infezioni batteriche o virali. Questo tipo di tosse di solito passa nel giro di un paio di settimane insieme alla completa risoluzione dell’infezione.
La tosse subacuta è caratterizzata da una durata compresa fra le 3 e le 8 settimane ed è generalmente correlata a specifiche infezioni (come da M. pneumoniae) dove una maggiore risposta a livello bronchiale può persistere per più tempo anche dopo la risoluzione dell’infezione.
La tosse cronica e persistente è invece dovuta solitamente ad altri tipi di cause come il fumo di sigaretta, l’utilizzo di ACE inibitori, asma, malattia da reflusso gastroesofageo e fibrosi cistica.
Esistono diversi trattamenti farmacologici per alleviare la tosse come ad esempio la codeina o il destrometorfano che agiscono a livello centrale inibendo il centro della tosse, la N-acetilcisteina che agisce come mucolitico aumentando la scorrevolezza e quindi l’eliminazione del muco, i farmaci anticolinergici come il tiotropio e l’ipatropio che vengono assunti per via inalatoria e inibiscono la broncocostrizione e l’ipersecrezione del muco antagonizzando il legame dell’acetilcolina con i recettori muscarinici a livello polmonare.
Il trattamento farmacologico deve essere ben ponderato e valutato in base innanzitutto alla causa che ha determinato la comparsa della tosse così come in base alla gravità e alla persistenza del sintomo. Comunque, tutti i trattamenti farmacologici, soprattutto se usati per periodi prolungati, possono provocare effetti collaterali di diversa entità ed importanza che riducono la compliance del paziente.
Rinite, rinite allergica e rinofaringite (raffreddore)
La rinite è un processo infiammatorio che riguarda la mucosa delle cavità nasali e si distingue in acuta e cronica. Le riniti acute sono generalmente sostenute da virus, tra cui Rhinovirus, Coronavirus, virus influenzali e parainfluenzali, RSV, Coxsackie virus, ECHO virus e adenovirus. Il contagio avviene per diretto contatto col soggetto malato che, nel picco di massima contagiosità (generalmente il primo giorno), presenta 500-1000 virioni per ml di secreto, che emette tramite tosse e starnuti. Sono possibili sovrainfezioni batteriche che portano a complicazioni quali otiti e sinusiti. Il raffreddore comune da Rhinovirus determina una sintomatologia acuta nei primi 3-4 giorni, mentre per 7-10 giorni persistono tosse e altri sintomi. Si ha un eccesso di secrezioni mucose che sono fluide e trasparenti, e diventano purulente e maleodoranti nel caso di sovrapposizione batterica.
La forma cronica generalmente è secondaria a sinusiti, deviazioni del setto nasale e adenoidi ipertrofiche.
La rinite allergica è dovuta all’esposizione da parte del soggetto a sostanze che gli provocano una reazione IgE mediata, caratterizzata da produzione eccessiva di fluidi, prurito intranasale, starnuti e ostruzione. Le IgE, infatti, si legano ai mastociti che rilasciano grandi quantità di istamina, responsabile di tutte le manifestazioni morbose. Recenti studi hanno evidenziato che la rinite allergica e l’asma sono concorrenti e da considerare come due manifestazioni dell’intero tratto respiratorio, piuttosto che collocarle l’una nel tratto superiore e l’altra nel tratto inferiore dell’albero respiratorio. Risulta infatti che tra il 20% e il 50% dei pazienti con rinite allergica hanno anche l’asma e che dal 30% al 90% dei pazienti con asma hanno concomitante rinite. Pertanto, la rinite allergica potrebbe essere un fattore predisponente allo sviluppo di asma allergica e, nello specifico, la sensibilizzazione ad aeroallergeni (polline o pelo di animale) sembrerebbe un importante fattore di rischio nell’associazione di asma e rinite.
Il comune raffreddore è noto invece come rinofaringite, un’infiammazione delle mucose del naso e della faringe che può essere dovuta a virus influenzali o parainfluenzali o a virus del raffreddore come gli adenovirus. Anche il freddo può essere un fattore scatenante della patologia in quanto va a ridurre l’efficacia dei processi immunitari.
Sinusite
La sinusite è l’infiammazione della mucosa che riveste i seni paranasali, cavità ossee situate nel massiccio facciale che sono in comunicazione con le fosse nasali e, pertanto, possono infettarsi per le stesse cause che determinano la rinite. Le sinusiti possono essere distinte in acute virali o batteriche (fino a 4 settimane), croniche (oltre 12 settimane) e ricorrenti acute (almeno 4 episodi all’anno con risoluzione).
Nel momento in cui la sinusite coinvolge la cavità nasale si parla di rinosinusite. Generalmente, un seno sano è sterile, caratterizzato da drenaggio appropriato dei muchi e libero passaggio dell’aria. Anormalità o immobilità ciliare determinano inibizione del drenaggio risultante in sinusite. Fattori predisponenti a questa patologia sono uno stato immunocompromesso, deviazione del setto nasale, polipi nasali, tumori, traumi e fratture, abuso di cocaina e presenza di corpi estranei.
Una forma acuta virale può essere soggetta alla sovrainfezione batterica. I batteri comunemente responsabili di queste infezioni sono Streptococcus pneumoniae, Haemophilus influenzae non tipizzabile, Moraxella catarrhalis. Pseudomonas aeruginosa è più frequentemente presente nelle sinusiti da infezioni HIV e fibrosi cistica. Alcuni generi di funghi come Candida, Aspergillus, Blastomyces, Coccidioides, Rizophus, Histoplasma e Cryptococcus possono causare sinusite in pazienti immunocompromessi.
I segni e i sintomi della rinosinusite acuta consistono in: fuoriuscite mucopurulente dal naso, ostruzione nasale, congestione, dolore facciale, pressione ai seni coinvolti, iposmia, anosmia, febbre, sensazione di pressione o di “tappo” alle orecchie, dolore ai denti. Generalmente nei primi 3-5 giorni non si è in grado di distinguere una forma virale da una batterica, per cui è sconsigliato l’uso di antibiotici. Se la patologia persiste oltre i 10 giorni allora molto probabilmente sarà sostenuta da batteri e il trattamento antibiotico è indicato. Le forme croniche hanno un insorgere più lento, maggiore durata e frequenza. I sintomi sono simili a quelli della forma acuta con, in aggiunta, alito cattivo, laringite, bronchite e peggioramento dell’asma.
Spesso la sinusite si risolve spontaneamente e il trattamento è prevalentemente sintomatico. In particolare, il trattamento decongestionante serve a ridurre l’edema, migliorare il drenaggio del muco in eccesso e mantenere la pervietà degli osti del seno. Si può ottenere un buon risultato dall’applicazione locale di soluzione salina ipertonica sia nel trattamento della forma batterica acuta che di quella acuta ricorrente che in quella cronica ed anche in prevenzione.
La scelta degli antibiotici deve invece tener conto della produzione di beta lattamasi e della presenza di pneumococchi resistenti ai farmaci.
Faringite (faringotonsillite)
Si tratta di un processo infiammatorio di faringe, ipofaringe, ugola e tonsille, che si trasmette, generalmente, per contatto diretto con le secrezioni respiratorie. È più frequente in età pediatrica (5-15 anni) e, benché sia frequentemente autolimitante, il gonfiore delle parti coinvolte può provocare una ridotta pervietà delle vie aeree o comunque precludere l’ingestione di adeguate quantità di liquidi con conseguente disidratazione.
L’infezione può essere sostenuta da virus (come Epstein-Barr) e da batteri, in particolare lo Streptococcus pyogenes beta-emolitico di gruppo A è il più frequente nelle forme pediatriche, ma anche Micoplasma pneumoniae e Clamidia pneumoniae sono ritrovati negli adulti e nei bambini. Sono inoltre da considerare le forme trasmesse per contatto sessuale e sostenute da Neisseria gonorrhoeae e quelle da Corynebacterium dyphtheriae (forma ridotta dall’uso del vaccino).
Epiglottite
Si tratta di una infiammazione dell’epiglottide, conseguente ad infezione virale o batterica, che determina un rigonfiamento dell’organo con possibile ostruzione delle vie aeree.
È causata prevalentemente da H. influenzae di tipo b, ma anche da streptococchi, stafilococchi o da un trauma termico. Si manifesta con dolore alle orecchie (negli adulti), disfonia, mentre la febbre è assente fino al 50% dei casi e può svilupparsi in una fase tardiva. Il trattamento è antibiotico quando i batteri sono la causa della malattia, mentre può essere richiesta l’intubazione nel caso di una ostruzione severa delle vie aeree.
Laringite
Infiammazione della laringe che si manifesta con afonia e raucedine, causata principalmente da virus, ma fino al 10% dei casi anche da batteri (inclusi streptococchi e C. dyphtheriae). Cause non infettive possono essere tumori, traumi termici o caustici e malattia da reflusso gastroesofageo (GERD). La laringite presenta dei sintomi che durano 3-4 giorni e, a meno della presenza di batteri, non si fa uso di antibiotici. Bronchite
La bronchite è una frequente infiammazione dei bronchi che si manifesta con tosse, respiro corto e dolore al torace. La bronchite si distingue in acuta e cronica. Nel primo caso la tosse dura circa tre settimane ed è causata nel 90% dei casi da infezione virale che può sopraggiungere in seguito a contagio con altre persone infette. Fattori di rischio predisponenti possono essere fumo di sigaretta o altre fonti di inquinamento ambientale. La bronchite cronica è caratterizzata da tosse per tre mesi all’anno per almeno due episodi annui e il fumo di sigaretta insieme ad altre cause genetiche o ambientali sono i principali fattori scatenanti. Di norma, se non in casi particolari, non si utilizzano antibiotici ma farmaci antinfiammatori steroidei, paracetamolo per sopperire ad un eventuale aumento della temperatura e broncodilatatori come il salbutamolo per migliorare la respirazione.
È stato ora sorprendentemente trovato che un’associazione di estratto di lumaca e gomma Karaya è particolarmente efficace nella prevenzione e/o nel trattamento di affezioni delle vie respiratorie grazie all’azione sinergica dei suoi componenti.
Descrizione dettagliata dell’invenzione
Costituisce pertanto oggetto della presente invenzione una composizione contenente un’associazione di estratto di lumaca e gomma Karaya per la prevenzione o il trattamento di affezioni respiratorie.
I componenti dell’associazione secondo la presente invenzione sono tutti componenti noti, ampiamente utilizzati in terapia.
ESTRATTO DI LUMACA
La lumaca, o chiocciola, è un animale appartenente alla famiglia dei Molluschi, Classe dei Gasteropodi (in greco, gastèr = ventre, pus = piede). Tale mollusco si sposta mediante un piede espanso, su cui poggia l'intero corpo e che rappresenta la sua unica struttura locomotoria.
La lumaca presenta una conchiglia (limacella) esterna (elemento avente funzione protettiva e utile a distinguere le varie specie) a forma di spirale, da cui la denominazione “Helix”.
Negli anni è aumentato il consumo di lumache nell’ambito gastronomico e commerciale in vari ambiti anche legati alla salute.
Il genere Helix è quello di maggiore interesse gastronomico e commerciale. Le principali specie allevate sono: Helix Aspersa Muller, Helix Pomatia L., Helix Vermiculata.
L’estratto di lumaca (carne di lumaca) che si ricava dall’intero corpo del mollusco ad esclusione della limacella esterna è noto per il suo consumo nel settore alimentare. La composizione comprende circa l’80% d’acqua, circa il 13% di proteine, 4% di carboidrati e pochi grassi (0,6%).
Tra gli amminoacidi essenziali lisina, leucina e valina sono presenti in concentrazioni più elevate mentre acido glutammico, alanina e acido aspartico sono gli amminoacidi non essenziali maggiormente abbondanti. Sono presenti tra le vitamine la A, E, B1, B2, B3 e B6.
Altro derivato/estratto di notevole interesse è il mucopolisaccaride di lumaca, chiamato comunemente "bava” che è una secrezione prodotta da alcune ghiandole localizzate a livello del piede. Viene impiegata già da diversi anni in medicina e nell'industria cosmetica, in virtù delle sue spiccate proprietà nutritive e idratanti. La sostanza utilizzata nel settore cosmetico è la bava prodotta dalla varietà Helix Aspersa, la specie di lumache più diffusa nel bacino del Mediterraneo, inclusa la penisola italiana. La sostanza si presenta come liquido chiaro, limpido o appena opalescente; è completamente miscibile in acqua, insolubile in oli vegetali o minerali, disperdibile in emulsioni olio in acqua. La bava di lumaca viene opportunamente raccolta, filtrata, concentrata ed essiccata ed è utilizzata per diverse sue attività terapeutiche. In ambito cosmetico è molto utilizzata per la sua capacità di stimolare la formazione di collagene, di elastina e di componenti dermici che riparano i segni di fotoinvecchiamento. Inoltre riduce al minimo il danno generato dai radicali liberi, grazie al suo contenuto in proteine, acido ialuronico ad alto e basso peso molecolare e antiossidanti. Sostanze contenute all’interno della bava come allantoina, collagene, elastina, elicidina, Helix pomatia agglutinina, antibiotici naturali, acido glicolico, hanno importanti attività farmacologiche. L’allantoina è molto utilizzata in cosmetica per i suoi effetti idratante e cheratolitico, per la sua capacità di aumentare la quantità d’acqua della matrice extracellulare e di migliorare le desquamazioni degli strati superiori di pelle morta, e per l’attitudine a promuovere la proliferazione cellulare e la guarigione delle ferite. La componente ricca in acido ialuronico e glicoproteine giustifica l’effetto idratante e lenitivo della bava che nell’ambito della presente composizione può essere utile per richiamare acqua, fluidificando così il muco e formando un film protettivo sulla mucosa della gola che la protegge dagli agenti esterni. L’elicidina invece è una mucoglicoproteina della bava utilizzata come soppressore della tosse, quindi di particolare interesse per la presente invenzione. Uno studio in vitro dimostra che l’elicidina presenta un effetto spasmolitico sulla muscolatura liscia tracheale isolata da porcellini d’india, in parte dovuto all’induzione della produzione di prostaglandina E2. Uno studio in vivo condotto su gatti, attraverso la valutazione della stimolazione del nervo laringeo superiore, mostra come l’elicidina produca un’azione antitussiva simile alla codeina fosfato. Un altro studio in vivo condotto su topi dimostra come l’elicidina produca un effetto antitussivo, prevenendo la tosse provocata da inalazione di aerosol di acido solforico 0,5 N, in maniera simile all’alimemazina, composto fenotiazinico capace di sopprimere il riflesso della tosse. Uno studio clinico in doppio cieco condotto su vari pazienti ospedalizzati affetti da tosse, ha mostrato come nei pazienti trattati con elicidina si riscontrasse un numero di episodi di tosse significativamente inferiore rispetto ai pazienti trattati con placebo. Un ulteriore studio clinico in doppio cieco ha confermato l’effetto antitussivo dell’elicidina attraverso valutazione mediante polisonnografo degli episodi notturni di tosse in pazienti con disturbi polmonari cronici ostruttivi. Lo studio ha avuto una durata di 5 giorni; nelle prime due notti sono stati analizzati i pazienti per reclutare quelli in cui si sono registrati più di 20 episodi di tosse. Dal terzo giorno è partita la somministrazione di sciroppo di elicidina al 10% o di placebo in due dosi da 15 ml per 3 volte al giorno per 3 giorni consecutivi e sono stati valutati poi gli episodi di tosse nella quarta e quinta notte. È stato utilizzato come controllo il numero di episodi di tosse registrati nella seconda notte, prima della somministrazione. In conclusione nei pazienti trattati con sciroppo di elicidina si è registrata una riduzione significativa sia nella durata che nel numero di episodi di tosse notturna rispetto a quelli trattati con placebo. Quindi questa sostanza contenuta nella bava è consigliata per il trattamento della tosse, soprattutto per i pazienti in cui gli agenti oppioidi e antistaminici antitussivi sono controindicati. Nell’ambito della presente invenzione l’azione idratante e antitussiva dell’estratto di lumaca appare interessante al fine di alleviare segni e sintomi tipici delle affezioni delle alte vie respiratorie.
GOMMA KARAYA
La gomma Karaya si ottiene dagli essudati della Sterculia urens, un albero grande e cespuglioso che appartiene alla famiglia delle Sterculiaceae, che cresce nelle foreste secche e rocciose dell’India centrale e settentrionale. La gomma Karaya ha l’aspetto di una polvere fine, un colore grigio-rosa e un odore e un sapore leggermente acetico; combinata con alcuni composti come i glicoli, ha la capacità di formare dei film sottili, quando è plastificata con questi composti. La maggior parte della gomma Karaya in commercio è ottenuta dalla Sterculia urens, tutte le parti dell'albero presentano questa gomma morbida quando vengono tagliate. La gomma Karaya viene prodotta carbonizzando o cicatrizzando il tronco dell'albero e rimuovendo un pezzo di corteccia o praticando dei fori nel tronco. La gomma filtra dai tagli e viene raccolta, lavata, seccata e viene poi valutata. La gomma non è digerita e assorbita sistemicamente e il suo uso principale è quello di lassativo di massa per la sua capacità di formare un gel mucillaginoso a contatto con l’acqua. A contatto con l’acqua infatti non si dissolve, ma si rigonfia formando una soluzione viscosa colloidale, gonfiore dovuto alla presenza di gruppi acetilici nella sua struttura. È stata anche utilizzata in modo limitato come additivo essicante o adsorbente nella produzione di carta in combinazione con gli amidi. Viene utilizzata in varie industrie per le sue capacità di assorbimento dell’acqua, assorbimento dell’umidità, capacità di formare gel e film e per la sua capacità di adesività. È altamente resistente all’idrolisi da acidi deboli e alla degradazione effettuata dalla maggior parte dei microrganismi. Dal punto di vista degli usi medicinali, viene usata in caso di costipazione, malattie epatiche e come lassativo. Anche in caso di ferite o piaghe, è utile la polvere della gomma perché aumenta la normale granulazione del tessuto, garantendo una normale crescita epidermica. È anche utilizzata per trattare le infezioni della gola, di particolare interesse per la presente composizione. La sua capacità di formare un film adesivo appare interessante per la presente composizione, al fine di creare una barriera adesiva sulla mucosa della gola, che allontana eventuali microrganismi, allergeni o polveri che possono far scaturire la sintomatologia tipica delle affezioni delle vie respiratorie. Pertanto, costituisce un oggetto della presente invenzione una composizione comprendente l’associazione di estratto di lumaca e gomma Karaya in miscela con uno o più adatti veicolanti accettabili.
L’estratto di lumaca può essere presente in una quantità compresa tra 10 mg e 20000 mg, preferibilmente tra 50 mg e 10000 mg, ancor più preferibilmente tra 100 mg e 8000 mg.
La gomma Karaya può essere presente in una quantità compresa tra 1 mg e 10000 mg, preferibilmente tra 10 mg e 7000 mg, ancor più preferibilmente tra 20 mg e 5000 mg.
In una forma di realizzazione preferita, la composizione oggetto della presente invenzione comprende l’associazione di estratto di lumaca e gomma Karaya in miscela con uno o più adatti veicolanti accettabili.
Adatti veicolanti accettabili sono quelli comunemente noti all’esperto del ramo per la preparazione di composizioni per somministrazione orale quali sciroppi, soluzioni, sospensioni, polveri o granulati, compresse, capsule, pellet.
A titolo di esempio non limitativo, tali veicolanti accettabili possono essere costituiti da leganti, diluenti, lubrificanti, glidanti, disaggreganti, solubilizzanti (bagnanti), stabilizzanti, coloranti, antiagglomeranti, emulsionanti, addensanti e gelificanti, agenti di rivestimento, umidificanti, sequestranti ed edulcoranti. Nello specifico, esempi di diluenti possono essere: magnesio carbonato, cellulosa microcristallina, amido, lattosio e saccarosio. I lubrificanti principalmente impiegati sono magnesio stearato, acido stearico e sodio stearil fumarato. Come glidanti si possono citare silice colloidale e silicato di magnesio; come disaggreganti si possono citare i polivinilpirrolidoni reticolati e l’amido sodio glicolato; come solubilizzanti si possono citare i tensioattivi come i TWEEN o il sodio lauril solfato e, come stabilizzanti, si possono citare tutte le classi di conservanti (acido sorbico e derivati, acido benzoico e derivati, parabeni), antiossidanti (acido ascorbico e derivati, tocoferolo) e acidificanti (acido fosforico, acido tartarico). Gli addensanti e i gelificanti possono essere carragenina, pectine e amidi; gli agenti di rivestimento possono includere, ad esempio, cere e derivati; gli antiagglomeranti possono includere calcio o magnesio carbonato; gli umidificanti possono includere sorbitolo e mannitolo; i sequestranti possono includere EDTA e derivati; gli edulcoranti possono includere aspartame e acesulfame di potassio.
La composizione oggetto della presente invenzione è preferibilmente una composizione liquida o solida per uso orale, ancor più preferibilmente uno sciroppo, una soluzione acquosa, una sospensione, una polvere o granulato, una compressa, una capsula o pellet.
La composizione oggetto della presente invenzione può essere un dispositivo medico, un integratore alimentare, una composizione nutraceutica, dietetica e nutrizionale, un prodotto alimentare, una bevanda, un nutraceutico, un medicamento, un alimento medicato, una composizione farmaceutica o un alimento a fini medici speciali oppure anche in forma di mangime semplice, complementare, completo, destinato a particolari fini nutrizionali o medicato.
Le composizioni di cui alla presente invenzione sono particolarmente efficaci nel contrastare le patologie dell’apparato respiratorio grazie all’azione sinergica dei loro componenti.
La composizione oggetto della presente invenzione esibisce un valido effetto sinergico, in particolare, quando l’estratto di lumaca è presente in una quantità compresa tra 10 mg e 10000 mg, e la gomma Karaya è presente in una quantità compresa tra 10 mg e 5000 mg.
Costituisce pertanto un ulteriore oggetto della presente invenzione una composizione comprendente l’associazione estratto di lumaca e gomma Karaya in miscela con uno o più adatti veicolanti accettabili per l’uso nella prevenzione e/o nel trattamento di affezioni delle vie respiratorie sia nell’uomo che negli animali.
Le composizioni oggetto della presente invenzione sono particolarmente efficaci nel trattamento di tosse, rinite, rinite allergica, rinofaringite o raffreddore, rinosinusite, sinusite, faringite, epiglottite, laringite e bronchite, permettendo di ottenere contemporaneamente un effetto antinfiammatorio, antiossidante ed antimicrobico grazie all’azione sinergica dei loro componenti.
Efficacia e sinergia d’azione
I composti naturali estratto di lumaca e gomma Karaya dell’associazione oggetto della presente invenzione sono essenziali per ottenere la desiderata efficacia nella prevenzione e nel trattamento di affezioni delle vie respiratorie.
In particolare, la composizione oggetto della presente invenzione permette di ottenere contemporaneamente un effetto filmogeno ed un effetto antibatterico.
Senza essere legati ad una specifica teoria, gli inventori ritengono che l’effetto sinergico dell’associazione presente nella composizione oggetto della presente invenzione, derivi dalle seguenti attività dei componenti dell’associazione:
- Estratto di lumaca: grazie all’effetto idratante che alcune sue componenti riescono ad esercitare fluidifica il muco in eccesso e grazie alla presenza di mucoglicoproteine, tra cui l’elicidina che presenta anche documentate proprietà antitussive, esercita capacità filmogena.
- Gomma Karaya: potenzia l’effetto filmogeno in quanto riesce a formare una barriera sulla mucosa della gola schermandola da eventuali patogeni ed esercitando pertanto anche un’azione antibatterica.
L’attività sinergica dei suddetti principi attivi può essere studiata mediante l’utilizzo di qualsiasi test in vitro e/o in vivo noto in letteratura in grado di valutare l’attività filmogena e antibatterica delle composizioni secondo la presente invenzione e/o delle composizioni di confronto.
Per dimostrare l’efficacia filmogena della composizione di cui alla presente invenzione, di particolare interesse per la prevenzione e/o il trattamento di affezioni delle vie respiratorie, risultano adatti saggi in vitro come quelli determinanti la forza di trazione, lo sforzo di taglio, il metodo del peso di adesione, metodo della sonda fluorescente, metodo del canale di flusso, metodi spettroscopici meccanici, metodo di caduta del film liquido, il test al viscosimetro, il numero di adesione, studi in vitro di rilascio di sostanze.
In particolare, un modello in vitro propone di testare la presente composizione per il suo effetto mucoadesivo e filmogeno. Il protocollo prevede di utilizzare liposomi rivestiti da 4 polimeri diversi, ovvero alginato, estratto di lumaca, gomma Karaya e una miscela di estratto di lumaca e gomma Karaya. La mucoadesività viene valutata utilizzando un nuovo metodo in vitro che consente ai liposomi di interagire con una linea cellulare HT29-MTX producente muco senza applicare alcuna forza esterna, per poi determinare la capacità mucoadesiva mediante intensità di fluorescenza. Lo scopo è quello di dimostrare che i liposomi rivestiti dalla miscela di polimeri di estratto di lumaca e gomma Karaya, raggiungono mucoadesività più alta rispetto ai liposomi rivestiti da alginato e quelli rivestiti dai singoli componenti.
Per valutare l’effetto sinergico sulla mucoadesione, può essere utilizzato anche il modello del piano inclinato. Il piano in acciaio viene posizionato in orizzontale e la temperatura viene impostata 60ºC prima dell’inizio della corsa. Pochi ml di campione (o di acqua deionizzata per i controlli) vengono posti alla distanza predefinita sul piano e lasciati riposare per pochi minuti. Per eseguire il test, il piano viene inclinato a 45° e viene pesato il campione distaccatosi alla fine della corsa. Il campione cade in una capsula petri e viene pesato con registrazioni automatiche ad intervalli stabiliti (esempio 60 secondi).
Per dimostrare invece l’efficacia antibatterica della composizione di cui alla presente invenzione, risultano adatti saggi in vitro quali la brodo-diluizione (mediante il calcolo della MIC, minima concentrazione inibente e della MBC, minima concentrazione battericida) e la diffusione in agar (dove si applica una concentrazione standardizzata del campione in una brodo-coltura di batteri e si calcola la diffusività del campione all’interno del terreno).
Un modello in vivo, propone di testare la presente invenzione per valutarne l’effetto antitussivo su modelli animali (es. porcellini d’india o altri) con tosse provocata da inalazione di agenti irritanti come la capsaicina, l’acido citrico o altri. Gli animali anestetizzati vengono esposti ad una soluzione acquosa nebulizzata dell’agente irritante e durante l’esposizione sono osservati costantemente per valutare il numero di episodi tussivi. Dopo aver stabilito entro quanto tempo si verificano gli episodi tussivi, si fissa la durata dell’esposizione all’agente irritante. Tale modello propone di pretrattare gli animali con i singoli attivi o la loro combinazione (oggetto della presente invenzione) per via orale, 30 minuti prima dell’inalazione con capsaicina, per dimostrare come il numero di episodi tussivi venga sensibilmente ridotto dall’azione sinergica dei componenti rispetto agli stessi testati singolarmente.
Esempi
Vengono ora forniti a scopo illustrativo alcuni esempi non vincolanti di quantità per singola somministrazione dei componenti attivi delle composizioni oggetto della presente invenzione. Le quantità per singola somministrazione sono intese essere somministrate in idonea forma di dosaggio. Modifiche o variazioni delle forme di realizzazione qui esemplificate, ovvie ad un esperto del ramo, sono ricomprese dalle rivendicazioni annesse.
ESEMPIO 1 (compresse orosolubili)
Principio attivo Quantità per singola somministrazione Estratto di lumaca 100 mg
Gomma Karaya 200 mg
ESEMPIO 2 (compresse)
Principio attivo Quantità per singola somministrazione Estratto di lumaca 100 mg
Gomma Karaya 150 mg
ESEMPIO 3 (flacone orale)
Principio attivo Quantità per singola somministrazione Estratto di lumaca 100 mg
Gomma Karaya 30 mg
ESEMPIO 4 (flacone orale)
Principio attivo Quantità per singola somministrazione Estratto di lumaca 200 mg
Gomma Karaya 70 mg
ESEMPIO 5 (spray oro-faringeo)
Principio attivo Quantità per singola somministrazione Estratto di lumaca 40 mg
Gomma Karaya 20 mg
ESEMPIO 6 (bustine)
Principio attivo Quantità per singola somministrazione Estratto di lumaca 150 mg
Gomma Karaya 50 mg
Le composizioni vengono preparate secondo tecniche convenzionali quali la miscelazione.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Una composizione comprendente un’associazione di almeno un estratto di lumaca e Gomma Karaya in miscela con uno o più adatti veicolanti accettabili.
  2. 2) Composizione secondo la rivendicazione 1 in cui l’almeno un estratto di lumaca è estratto del corpo intero di lumaca e/o bava di lumaca.
  3. 3) Composizione secondo la rivendicazione 1 o 2 sotto forma di composizione liquida o solida per uso orale.
  4. 4) Composizione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui l’estratto di lumaca è presente in una quantità compresa tra 10 mg e 20000 mg, preferibilmente tra 50 mg e 10000 mg, ancor più preferibilmente tra 100 mg e 8000 mg.
  5. 5) Composizione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui la gomma Karaya può essere presente in una quantità compresa tra 1 mg e 10000 mg, preferibilmente tra 10 mg e 7000 mg, ancor più preferibilmente tra 20 mg e 5000 mg.
  6. 6) Composizione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui la composizione è un dispositivo medico, un integratore alimentare, una composizione nutraceutica, dietetica e nutrizionale, un prodotto alimentare, una bevanda, un nutraceutico, un medicamento, un alimento medicato, una composizione farmaceutica o un alimento a fini medici speciali, oppure anche in forma di mangime semplice, complementare, completo, destinato a particolari fini nutrizionali o medicato.
  7. 7) Composizione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti per l’uso nella prevenzione o nel trattamento di affezioni delle vie respiratorie sia nell’uomo che negli animali.
  8. 8) Composizione secondo la rivendicazione 7 per l’uso nel trattamento di tosse, rinite, rinite allergica, rinofaringite o raffreddore, rinosinusite, sinusite, faringite, epiglottite, laringite e/o bronchite.
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Non-Patent Citations (4)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Title
ANONYMOUS: "Karaya Gum (Sterculia Gum) - Benefits, Uses & Side effects", 19 September 2014 (2014-09-19), XP055705922, Retrieved from the Internet <URL:https://www.ayurtimes.com/karaya-gum-sterculia-gum/> [retrieved on 20200617] *
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