IT201900018956A1 - Elemento e sistema di regolazione e metodo di livellamento per mobili - Google Patents

Elemento e sistema di regolazione e metodo di livellamento per mobili Download PDF

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Marco Seddio
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Nitesco S R L Unipersonale
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Description

DESCRIZIONE del brevetto per invenzione
Avente per titolo:
ELEMENTO E SISTEMA DI REGOLAZIONE E METODO DI LIVELLAMENTO PER MOBILI
Depositante:
DESCRIZIONE
Campo tecnico
La presente invenzione riguarda un elemento e sistema di regolazione e metodo di livellamento per mobili secondo le caratteristiche della parte precaratterizzante delle rispettive rivendicazioni.
Tecnica anteriore
Nel campo dei mobili in generale e, in particolare, dei tavoli, sono noti sistemi di livellamento manuali ad esempio basati su un elemento fissato inferiormente alle gambe di appoggio al suolo in cui, agendo svitando o avvitando il supporto, è possibile variare la distanza tra la parte terminale dell’elemento e il suolo per compensare tolleranze costruttive della gamba di supporto e/o irregolarità del suolo, a seguito delle quali il tavolo non ha uno stabile appoggio al suolo in quanto, a causa, ad esempio, di una gamba del tavolo anche solo leggermente sollevata rispetto alle altre gambe del medesimo tavolo, il tavolo oscilla in funzione della posizione del peso esercitato sulla sua superficie superiore.
Problemi della tecnica anteriore
Le soluzioni della tecnica anteriore che prevedono il ricorso a elementi regolabili manualmente, sono efficaci nel caso di mobili che vengono installati in posizione fissa e, una volta avvenuta la regolazione, non vengono successivamente spostati. Tuttavia, tali soluzioni risultano poco adatte nel caso di mobili, come ad esempio i tavoli, particolarmente ma non necessariamente di locali pubblici come ad esempio ristoranti, vengono spostati con una certa frequenza. Ad esempio i tavoli potrebbero essere spostati nel caso in cui sia necessario compiere attività di pulizia del pavimento o creare delle tavolate di grande estensione accostando più tavoli tra di loro. In questi casi, l’operatore deve, una volta posizionato il singolo tavolo, verificare se esso è in posizione di equilibrio rispetto al suolo o pavimento di appoggio e, nel caso in cui non lo sia, identificare la gamba o le gambe del tavolo che sono sollevate rispetto al suolo e rispetto alle altre gambe, intervenire per ristabilire l’equilibrio agendo sull’elemento regolabile della singola gamba. Può essere necessario ripetere la procedura più volte perché, dopo aver modificato l’altezza di una gamba, si potrebbero riscontrare ancora problemi di assenza di equilibrio tanto da richiedere una nuova verifica e una nuova correzione sulla stessa gamba o su un’altra gamba del tavolo.
Scopo dell’invenzione
Scopo della presente invenzione è di fornire un elemento di regolazione e sistema e metodo di livellamento per mobili, come ad esempio tavoli, che sia rapido ed efficace con un intervento minimo o nullo da parte dell’operatore.
Concetto dell’invenzione
Lo scopo viene raggiunto con le caratteristiche della rivendicazione principale. Le sottorivendicazioni rappresentano soluzioni vantaggiose.
Effetti vantaggiosi dell’invenzione
La soluzione in conformità con la presente invenzione, attraverso il notevole apporto creativo il cui effetto costituisce un immediato e non trascurabile progresso tecnico, presenta diversi vantaggi.
Mediante l’elemento e sistema di regolazione e metodo inventivi, si ottengono livellamento e equilibratura dei mobili, come ad esempio tavoli, in modo rapido e con minimi o in assenza di interventi dell’operatore.
Ulteriormente la soluzione inventiva consente un notevole risparmio di tempo per gli operatori che, in assenza di tale incombenza svolta in modo automatico o semi-automatico, possono dedicarsi ad altre mansioni.
Vantaggiosamente la soluzione inventiva risulta applicabile anche a mobili esistenti, come ad esempio tavoli o tavolini o un qualsiasi mobile di un arredamento, ad esempio un mobile, tavolo o tavolino per bar, ristoranti, sia per interni che per esterni.
Descrizione dei disegni
Viene di seguito descritta una soluzione realizzativa con riferimento ai disegni allegati da considerarsi come esempio non limitativo della presente invenzione, in cui:
Fig. 1 rappresenta una vista prospettica dal basso dell’elemento di regolazione inventivo facente parte del sistema di regolazione inventivo per livellamento secondo la presente invenzione in condizione completamente ritratta.
Fig.2 rappresenta una vista prospettica dal basso dell’elemento di regolazione di Fig.1 in condizione completamente estesa.
Fig. 3 rappresenta una vista dell’elemento di regolazione di Fig. 1 secondo il punto di vista indicato con P in Fig.1.
Fig. 4 rappresenta una vista dell’elemento di regolazione di Fig. 3 secondo il punto di vista indicato con M in Fig.3.
Fig. 5 rappresenta una vista dell’elemento di regolazione di Fig. 3 secondo il punto di vista indicato con N in Fig.3.
Fig.6 rappresenta una vista laterale dell’elemento di regolazione di Fig.2 in condizione completamente estesa.
Fig. 7 rappresenta una vista prospettica in esploso dell’elemento di regolazione secondo di Fig.1.
Fig. 8 rappresenta una vista dell’elemento di regolazione di Fig. 3 secondo la linea di sezione A-A indicata in Fig.3.
Fig. 9 rappresenta una vista dell’elemento di regolazione di Fig. 3 secondo la linea di sezione B-B indicata in Fig.3.
Fig. 10 rappresenta una vista in sezione dell’elemento di regolazione di Fig. 3 in condizione parzialmente estesa.
Fig. 11 rappresenta una vista in sezione dell’elemento di regolazione di Fig. 3 in condizione completamente estesa.
Fig. 12 rappresenta una possibile forma di realizzazione alternativa dell’elemento di regolazione inventivo.
Fig. 13 rappresenta una vista prospettica esemplificativa di un tavolo comprendente il sistema di regolazione inventivo dotato di un insieme di elementi di regolazione inventivi.
Descrizione dell’invenzione
La presente invenzione riguarda (Fig.1, Fig.2, Fig.13) un elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) il quale può essere combinato in un sistema di regolazione (17) per realizzare un livellamento di un mobile (14), come ad esempio un tavolo, e riguarda ulteriormente un metodo di livellamento per mobili basato sull’uso dell’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) o del sistema di regolazione (17) descritti. Il sistema di regolazione (17) potrà comprendere (Fig.13) almeno uno, preferibilmente un insieme di elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) realizzati in forma di piedi di regolazione fissati a rispettive gambe o elementi di supporto rispetto al suolo (15’, 15’’, 15’’’, 15’’’’) del mobile (14), come ad esempio un primo elemento di regolazione (1’) fissato ad una prima gamba o elemento di supporto rispetto al suolo (15’), un secondo elemento di regolazione (1’’) fissato ad una seconda gamba o elemento di supporto rispetto al suolo (15’’), un terzo elemento di regolazione (1’’’) fissato ad una terza gamba o elemento di supporto rispetto al suolo (15’’’), un quarto elemento di regolazione (1’’’’) fissato ad una quarta gamba o elemento di supporto rispetto al suolo (15’’’’), in cui le gambe o elementi di supporto (15’, 15’’, 15’’’, 15’’’’) del mobile (14) sostengono un piano (16) del mobile (14) rispetto al suolo. Ad esempio, il sistema (17) potrà essere fissato sulle gambe o elementi di supporto al suolo (15’, 15’’, 15’’’, 15’’’’) del mobile (14), in cui il mobile (14) potrà essere un tavolo o tavolino o un qualsiasi mobile di un arredamento, ad esempio un mobile, tavolo o tavolino per bar, ristoranti, sia per interni che per esterni. Grazie al sistema (17), si potrà ottenere una regolazione automatica o semi-automatica in modo tale da portare il mobile (14) in una condizione di equilibrio senza oscillazioni, al fine di poter compensare le eventuali irregolarità e/o la non perfetta planarità del pavimento o suolo su cui il mobile (14) è appoggiato.
Sarà evidente che il sistema di regolazione (17) potrà comprendere un numero maggiore o minore di elementi di regolazione. Ad esempio, il numero di elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) o piedi utilizzati nel sistema (17) potrà essere di un solo elemento di regolazione, due elementi di regolazione, tre elementi di regolazione, quattro elementi di regolazione oppure un numero maggiore di quattro di elementi di regolazione in base alle dimensioni del mobile, alla configurazione della base o piano (16) del mobile (14), peso del mobile (14), disposizione delle gambe o elementi di supporto rispetto al suolo (15’, 15’’, 15’’’, 15’’’’) del mobile (14).
In particolare, l’elemento di regolazione (1) comprende un primo componente (11) ed un secondo componente (12) in cui il secondo componente (12) può essere spostato (Fig. 1, Fig. 2, Fig. 3, Fig. 4, Fig. 6, Fig. 6) verticalmente rispetto al primo componente (11) con una escursione corrispondente ad una corsa (C) di regolazione per realizzare un contatto stabile con il pavimento o suolo su cui il mobile (14) è appoggiato eliminando eventuali traballamenti del mobile (14) dovuti al mancato contatto al suolo di una o più delle gambe o elementi di supporto rispetto al suolo (15’, 15’’, 15’’’, 15’’’’) del mobile (14). La corsa (C) di regolazione potrà essere differente in funzione delle esigenze potendosi prevedere elementi di regolazione (1) dotati di corsa (C) piccola oppure media oppure grande in funzione delle esigenze.
Ad esempio, nel caso in cui si ritenga sufficiente una corsa (C) piccola si potranno avere valori di corsa (C) compresi tra 0 mm e 10 mm, nel caso in cui si ritenga sufficiente una corsa (C) grande si potranno avere valori di corsa (C) compresi tra 0 mm e 18 mm.
L’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) comprende (Fig. 7, Fig. 8, Fig. 9) internamente un attuatore (8), il quale realizza lo spostamento del secondo componente (12) rispetto al primo componente (11). L’attuatore (8) è azionato (Fig. 7, Fig. 8) tramite un dispositivo di movimentazione (6) il quale preferibilmente comprende un motore (9) elettrico associato ad un rispettivo ingranaggio (10) di ingaggiamento con l’attuatore (8).
Per limitare l’escursione della corsa (C) evitando che si abbia uno sfilamento tra primo componente (11) e secondo componente (12), si potrà integrare un fine corsa meccanico di bloccaggio, ad esempio per bloccaggio della rotazione dell’attuatore (8) o per bloccaggio dello spostamento verticale dell’attuatore (8) o del secondo componente (12) rispetto al primo componente. Alternativamente si potrà ricorrere a un finecorsa implementato mediante un dispositivo elettronico per il calcolo della corrente assorbita dal motore (9) oppure per il calcolo o misurazione del numero di giri di rotazione compiuti dal motore (9) stesso.
Il motore (9) è supportato da un rispettivo supporto (7). Ad esempio, il supporto (7) può essere realizzato in forma di un supporto di fissaggio, il quale è fissato al secondo componente (12) per mezzo di viti (13) e il supporto (7) potrà essere dotato di alette di fissaggio del motore (9) entro una rispettiva culla di fissaggio per il motore. Il sistema meccanico costituito dall’insieme di ingranaggio (10), attuatore (8) e rispettivi mezzi di guida, consente di trasformare il moto rotatorio impresso dall’albero del motore (9) in un moto lineare di estrazione o ritrazione reciproca di primo componente (11) e secondo componente (12) al fine di ottenere la regolazione desiderata, cioè al fine di ottenere il sollevamento o l’abbassamento di una o più gambe o elementi di supporto rispetto al suolo (15’, 15’’, 15’’’, 15’’’’) del mobile (14) sul quale è installato il sistema (17), in tal modo portando in equilibrio il mobile (14) stesso rispetto al suolo.
In particolare, il motore (9) elettrico mette in rotazione un elemento di trasmissione (10) su asse di rotazione orizzontale (22) e l’elemento di trasmissione (10) agisce (Fig. 8) tangenzialmente su una superficie di ingaggiamento (21) dell’attuatore (8). Preferibilmente, l’elemento di trasmissione (10) è un ingranaggio (10) il quale si accoppia con corrispondenti denti di accoppiamento presenti sulla superficie di ingaggiamento (21) dell’attuatore (8). In tal modo l’attuatore (8) entra in rotazione su un asse di rotazione verticale (23). L’attuatore (8) comprende (Fig. 7, Fig. 10, Fig. 11) una prima superficie di accoppiamento (24) a conformazione cilindrica, la quale si accoppia con una corrispondente seconda superficie di accoppiamento (25) a conformazione cilindrica del primo componente (11). La seconda superficie di accoppiamento (25) ha un diametro maggiore del diametro della prima superficie di accoppiamento (24), in modo tale che l’attuatore (8) è posizionato internamente al primo componente (11). Il secondo componente (12) è dotato di un fianco (26) a conformazione cilindrica con diametro interno maggiore del diametro esterno del primo componente (11), in modo tale che il secondo componente (12) racchiude il primo componente (11) realizzando una interfaccia di scorrimento (27) reciproco tra primo componente (11) e il secondo componente (12). L’attuatore (8) è fissato in modo ruotabile al secondo componente (12), in modo tale che l’attuatore (8) si muove verticalmente insieme al secondo componente (12) durante il moto lineare di estrazione o ritrazione reciproca di primo componente (11) e secondo componente (12), ma l’attuatore (8) rimane libero di ruotare su asse verticale rispetto al secondo componente (12) stesso. La prima superficie di accoppiamento (24) e la seconda superficie di accoppiamento (25) si accoppiano reciprocamente mediante un accoppiamento dotato di filettatura e contro-filettatura, in modo tale che la rotazione dell’attuatore (8), comandata dal dispositivo di movimentazione (6), cioè da motore (9) e ingranaggio (10), corrisponde a una azione di avvitamento e svitamento dell’attuatore (8) rispetto al primo componente (11) e l’avvitamento e svitamento dell’attuatore realizza il moto di spostamento verticale del secondo componente (12) rispetto al primo componente (11). Tale moto di spostamento verticale del secondo componente (12) rispetto al primo componente (11) costituisce il movimento di regolazione avente una escursione corrispondente alla corsa (C) di regolazione definita dalla estensione verticale di filettatura e contro-filettatura di prima superficie di accoppiamento (24) e seconda superficie di accoppiamento (25). Alla azione di avvitamento corrisponde una ritrazione in direzione verticale del secondo componente (12) rispetto al primo componente (11), mentre alla azione di svitamento corrisponde una estrazione in direzione verticale del secondo componente (12) rispetto al primo componente (11). Il sistema (17) potrà essere completamente autonomo, munito di batteria e, una volta attivato, potrà regolare la corsa (C) di uno o più elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) del sistema (17), portando in equilibrio il mobile (14) rispetto al suolo. La batteria potrà essere indifferentemente posizionata internamente all’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) oppure esternamente all’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’). Ad esempio, nel caso di batteria posizionata internamente all’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’), la batteria potrà essere alloggiata all’interno della camera (18) nello spazio disponibile a fianco del dispositivo di movimentazione (6) o superiormente al dispositivo di movimentazione (6). Si potranno prevedere forme di realizzazione in cui la batteria è una batteria rimovibile e sostituibile alla fine del suo ciclo di carica come pure forme di realizzazione in cui la batteria è ricaricabile, ad esempio mediante un connettore di alimentazione posizionato lateralmente oppure mediante tecnologia di ricarica senza fili a bobina di induzione. Ad esempio, nel caso di batteria posizionata esternamente all’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’), la batteria potrà essere alloggiata all’interno di una scatola di giunzione o in corrispondenza di un elemento accessorio del sistema come una pulsantiera. In tal caso, la batteria potrà essere collegata a uno o più elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) tramite un cablaggio di alimentazione.
Si potranno prevedere forme di realizzazione in cui:
- il sistema (17) comprende anche un dispositivo di controllo remoto o radio comando, tramite il quale, si potrà regolare manualmente la corsa (C) di un singolo o un insieme di elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’);
- il sistema (17) comprende anche una pulsantiera fissata sul mobile (14), tramite la quale si potrà regolare manualmente la corsa (C) di un singolo o un insieme di elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’); la pulsantiera potrà ad esempio essere incassata e/o avvitata su un piano o elemento del mobile (14), ad esempio inferiormente al piano di un tavolo.
Il sistema (17) sarà preferibilmente interfacciabile con altri dispositivi IoT, per poterne controllare la funzionalità a distanza, ad esempio tramite una applicazione di controllo per smartphone, personal computer, o unità di controllo remota in generale.
Nel modello base del sistema (17) la irregolarità viene compensata manualmente dall’utente, grazie alla pulsantiera o grazie al dispositivo di controllo remoto o radio comando.
Nel modello maggiormente completo del sistema (17), la irregolarità viene compensata in automatico, tramite una serie di sensori (31) che valutano l’equilibrio orizzontale del mobile e, conseguentemente, stabiliscono il posizionamento adeguato di un singolo o un insieme di elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’). Ad esempio, si potranno prevedere sensori (31) di misurazione dell’inclinazione da soli o in combinazione con sensori di vibrazione o oscillazione.
L’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) potrà essere dotato di connettore, ad esempio di tipo USB, per ricarica della batteria, funzioni diagnostiche ed eventualmente anche per il controllo diretto del dispositivo di movimentazione (6), cioè per azionare il motore (9) tramite il collegamento USB con un dispositivo locale di controllo. In generale, il dispositivo di controllo potrà comunicare con l’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) tramite connessione fisica, mediante cavo di connessione, wireless o radio. A livello elettronico, l’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) comprende il motore (9) alimentato da rispettiva batteria e il dispositivo di controllo, anch’esso preferibilmente alimentato a batteria, che gestirà la movimentazione del motore (9) in un senso o nell’altro. Il dispositivo di controllo potrà essere racchiuso in un telecomando che, mediante alcuni pulsanti, fornirà all’utente la possibilità di agire sulla regolazione in altezza, cioè modificando il valore della corsa (C) dell’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’). Si potrà prevedere che internamente all’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) sia presente un dispositivo di interfacciamento (30), ad esempio in forma di scheda elettronica dedicata, per svolgere almeno una funzione selezionata tra:
- controllo dei dispositivi interni all’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’);
- instaurazione di un canale di comunicazione (29) con un’unità di controllo (28’, 28’’); - diagnostica dei dispositivi interni all’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’);
- invio di segnalazione di stato o di allarme.
Nel dettaglio saranno disponibili diverse configurazioni:
a) Sistema (17) manuale, azionato da telecomando collegato direttamente con cavo di connessione, a regolazione manuale.
b) Sistema (17) semi-automatico, azionato tramite applicazione software di controllo remoto installata su una unità di controllo, come ad esempio smartphone, personal computer, o similari;
c) Sistema (17) completamente automatico, a batteria, sincronizzato con sensore vibrazionale montato sul mobile, dotato di un controllo intelligente, in grado di regolare la corsa (C) di uno o più elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’), allo scopo di porre in equilibrio il mobile.
In generale, dunque (Fig. 13), il sistema (17) potrà comprendere una prima unità di controllo (28’) in forma di pulsantiera fissata sul mobile (14) e, in alternativa o in combinazione, una seconda unità di controllo (28’’) in forma di dispositivo di comunicazione senza fili, il quale comunica con uno o più elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) tramite un canale di comunicazione (29) senza fili. Ad esempio, il dispositivo di comunicazione senza fili potrà essere un telecomando o un dispositivo touch come ad esempio uno smartphone o un tablet, un palmare o personal computer, sul quale è presente una applicazione di controllo degli uno o più elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’). Il canale di comunicazione (29) senza fili potrà essere un qualsiasi canale di comunicazione senza fili come, a solo titolo di esempio non limitativo, canale di comunicazione Wi-Fi, canale di comunicazione Bluetooth, eccetera. Tramite il canale di comunicazione (29) senza fili si potranno impartire comandi agli uno o più elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) e anche ricevere informazioni di stato come ad esempio segnali di allarme del tipo segnale di allarme per motore sotto sforzo che indica una condizione di bloccaggio dell’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) corrispondente, segnale di allarme per batteria in corso di esaurimento per il rispettivo elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’), segnale di raggiungimento di fine corsa per il rispettivo elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’), eccetera.
L’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) è preferibilmente realizzato con un grado di protezione almeno pari a IP65, per evitare danni, quando, all’interno dei locali dove i mobili generalmente sono riposti, si effettua il lavaggio del pavimento, anche con macchine automatiche. Per ottenere un grado adeguato di protezione, l’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) è dotato (Fig. 7, Fig. 8) di una prima guarnizione (5) la quale è posizionata in corrispondenza della interfaccia di scorrimento reciproco (27) tra primo componente (11) e secondo componente (12), in modo tale che, durante il moto lineare di estrazione o ritrazione reciproca di primo componente (11) e secondo componente (12) e anche nella posizione di equilibrio raggiunta, la prima guarnizione (5) impedisce la penetrazione di polvere o acqua o umidità internamente all’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’), cioè entro una camera (18) racchiusa tra primo componente (11) e secondo componente (12). La camera (18) ospita al suo interno i componenti elettrici dell’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’), come ad esempio motore, elettronica di controllo e comunicazione, batteria. La camera (18) è dotata di una copertura (3) per accesso agli elementi interni la quale è posizionata dal lato opposto dell’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) rispetto ad una superficie di appoggio al suolo (19). In corrispondenza della copertura (3) l’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) è dotato (Fig.7, Fig.8) di una seconda guarnizione (4) per sigillatura della camera (18). Preferibilmente, ma non necessariamente, la copertura (3) è fissata al primo componente (11) tramite un sistema di fissaggio ad incastro mediante denti di bloccaggio ed è dotata di una linguetta (20) sporgente lateralmente per sua rimozione facilitata dal primo componente (11) in caso di necessità di ispezione. Il fissaggio dell’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) al mobile, avviene preferibilmente tramite un elemento di fissaggio (2) che potrà essere, ad esempio, un materiale bi-adesivo applicato su una superficie di attacco (32) dell’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’), garantendo quindi oltre alla opportuna resistenza, anche una certa facilità e velocità di applicazione del sistema. Ulteriormente, con tale sistema di fissaggio a bi-adesivo l’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) può essere facilmente rimosso, sostituito, spostato, reinstallato dall’utente, ove ce ne fosse bisogno. Ad esempio, la superficie di attacco (32) dell’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) potrà essere una superficie parallela alla superficie di appoggio al suolo (19) disposta su un primo lato dell’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) opposto rispetto a un secondo lato dell’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’), in corrispondenza del quale è presente la superficie di appoggio al suolo (19).
In una forma di realizzazione (Fig. 12) si potrà prevedere che l’attuatore (8) sia fissato al secondo componente (12) tramite un cuscinetto (33) per facilitare la rotazione descritta tra l’attuatore (8) e il secondo componente (12) al fine di realizzare la movimentazione verticale congiunta dei due componenti rispetto al primo componente (11) al contempo garantendo la libera rotazione di comando dell’attuatore (8) azionato dal dispositivo di movimentazione (6) comprendente il motore (9).
La dimensione complessiva dell’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) e, in generale, di tutto il sistema, sarà contenuta, come ad esempio altezza complessiva nella condizione ritratta uguale o inferiore a 25 mm, per salvaguardare l’estetica dei tavolini e/o mobili dove il sistema è applicato.
In definitiva, la presente invenzione riguarda (Fig.1, Fig.2, Fig.7, Fig.8, Fig.9, Fig.10, Fig. 11) un elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) per stabilizzazione di un mobile (14) rispetto a una superficie di supporto sulla quale è disposto il mobile (14) in cui l’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) è dotato di un primo componente (11) per fissaggio al mobile (14), un secondo componente (12) e un attuatore (8) per movimentazione assiale del secondo componente (12) rispetto al primo componente (11) secondo una direzione di movimentazione verticale per realizzare una stabilizzazione del mobile (14) con stabile appoggio alla superficie di supporto del mobile (14) in corrispondenza di una superficie di appoggio al suolo (19) del secondo componente (12). L’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) comprende un dispositivo di movimentazione (6) elettrico, il quale è meccanicamente collegato all’attuatore (8) per trasmissione di moto dal dispositivo di movimentazione (6) all’attuatore (8) per movimentazione assiale del secondo componente (12) rispetto al primo componente (11) con spostamento di sollevamento o abbassamento del secondo componente (12) rispetto al primo componente (11), tramite corrispondente sollevamento o abbassamento dell’attuatore (8) rispetto al primo componente (11).
La presente invenzione riguarda anche (Fig. 13) un metodo di regolazione per stabilizzazione di un mobile (14) rispetto a una superficie di supporto, sulla quale è disposto il mobile (14) mediante un dispositivo di controllo (28’, 28’’) dotato di un canale di comunicazione (29) con almeno un elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) di uno o più elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’). L’almeno un elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) è realizzato in forma di piede di regolazione fissato al mobile (14). L’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) è realizzato secondo una delle forme di realizzazione descritte. Il metodo comprende le seguenti fasi:
(i) acquisizione di segnali di misurazione da parte del dispositivo di controllo (28’, 28’’) mediante sensori (31) disposti sul mobile (14);
(ii) verifica di una condizione di assenza di stabilizzazione del mobile (14) rispetto al suolo; (iii) invio di segnali di controllo dal dispositivo di controllo (28’, 28’’) all’almeno un elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) di uno o più elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’); (iv) sollevamento o abbassamento dell’attuatore (8) rispetto al primo componente (11); (v) ripetizione delle fasi da (i) a (iv) fino alla verifica della instaurazione di una condizione di stabilizzazione del mobile (14) rispetto al suolo.
Si potrà prevedere anche una fase di verifica in cui si monitora la corrente assorbita dal motore, allo scopo di fermarne la corsa quando, un valore elevato indica che l’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) è in condizione di appoggio sulla superficie di supporto del mobile. In generale, si potrà prevedere che il sistema di regolazione lavori in una modalità automatica in cui è controllato tramite sensori in grado di rilevare l’inclinazione del piano del mobile, e quindi, comandare il movimento del motore o dei motori di uno o più elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) fino ad azzerare l’inclinazione rilevata. Nel caso di monitoraggio della corrente assorbita dal dispositivo di movimentazione (6) elettrico, a seguito della fase di verifica si potrà prevedere, quindi, una fase di arresto del dispositivo di movimentazione (6) elettrico in caso di verifica di un valore di corrente superiore a una soglia di intervento impostata o impostabile, la quale è indicativa del raggiungimento di una condizione di appoggio sulla superficie di supporto del mobile (14).
La presente invenzione riguarda anche (Fig. 13) un sistema di regolazione (17) per stabilizzazione di un mobile (14) rispetto a una superficie di supporto sulla quale è disposto il mobile (14), in cui il sistema di regolazione (17) comprende un dispositivo di controllo (28’, 28’’) dotato di un canale di comunicazione (29) con almeno un elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’). L’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) è realizzato in forma di piede di regolazione fissato al mobile (14) ed è costruito secondo una delle forme di realizzazione descritte. Il sistema di regolazione (17) comprende sensori (31) per misurazione di una condizione di assenza di stabilizzazione del mobile (14) rispetto al suolo in cui i sensori (31) comprendono sensori selezionati tra sensori (31) di misurazione dell’inclinazione, sensori di vibrazione o di oscillazione. Preferibilmente, il sistema di regolazione (17) comprende un insieme di elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) realizzati in forma di piedi di regolazione per fissaggio a rispettivi elementi di supporto rispetto al suolo (15’, 15’’, 15’’’, 15’’’’) del mobile (14).
Il dispositivo di controllo (28’, 28’’) del sistema di regolazione (17) potrà essere configurato per operare secondo un metodo di regolazione per stabilizzazione del mobile (14), in cui il metodo è un metodo come precedentemente descritto.
La presente invenzione riguarda anche (Fig. 13) un mobile (14) comprendente almeno un elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) per stabilizzazione di un mobile (14) rispetto a una superficie di supporto sulla quale è disposto il mobile (14), in cui l’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) è realizzato secondo una delle forme di realizzazione descritte. Il mobile (14) potrà essere dotato del sistema di regolazione (17) per stabilizzazione del mobile (14) che è stato precedentemente descritto. Il mobile (14) potrà comprendere un numero di elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) selezionato tra due elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) reciprocamente distanziati, tre elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) reciprocamente distanziati, quattro elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) reciprocamente distanziati, cinque elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) reciprocamente distanziati, sei elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) reciprocamente distanziati. Sarà evidente che si potrà prevedere anche un numero maggiore di elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’). Ad esempio, il mobile può essere un tavolo dotato di gambe di supporto costituenti elementi di supporto rispetto al suolo (15’, 15’’, 15’’’, 15’’’’), il tavolo essendo dotato di detto almeno un elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) il quale è fissato inferiormente ad una rispettiva gamba del tavolo oppure, in una soluzione maggiormente preferita, il tavolo potrà comprendere un elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) per ciascuna delle gambe di supporto del tavolo.
Vantaggiosamente, la soluzione inventiva risulta applicabile anche a mobili esistenti, come ad esempio tavoli o tavolini o un qualsiasi mobile di un arredamento, ad esempio un mobile, tavolo o tavolino per bar, ristoranti, sia per interni che per esterni.
La descrizione della presente invenzione è stata fatta con riferimento alle figure allegate in una forma di realizzazione preferita della stessa, ma è evidente che molte possibili alterazioni, modifiche e varianti saranno immediatamente chiare agli esperti del settore alla luce della precedente descrizione. Così, va sottolineato che l'invenzione non è limitata dalla descrizione precedente, ma include tutte quelle alterazioni, modifiche e varianti in conformità con le annesse rivendicazioni.
NOMENCLATURA UTILIZZATA
Con riferimento ai numeri identificativi riportati nelle figure allegate, si è usata la seguente nomenclatura:
1. Elemento di regolazione
1’. Primo elemento di regolazione
1’’. Secondo elemento di regolazione
1’’’. Terzo elemento di regolazione
1’’’’. Quarto elemento di regolazione
2. Elemento di fissaggio
3. Copertura
4. Seconda guarnizione
5. Prima guarnizione
6. Dispositivo di movimentazione
7. Supporto
8. Attuatore
9. Motore
10. Ingranaggio o elemento di trasmissione
11. Primo componente
12.Secondo componente
13. Vite
14. Mobile o tavolo
15’ Prima gamba o elemento di supporto rispetto al suolo
15’’. Seconda gamba o elemento di supporto rispetto al suolo
15’’’ Terza gamba o elemento di supporto rispetto al suolo 15’’’’. Quarta gamba o elemento di supporto rispetto al suolo 16. Piano
17. Sistema di regolazione
18. Camera
19. Superficie di appoggio al suolo
20. Linguetta
21. Superficie di ingaggiamento
22. Asse di rotazione orizzontale
23. Asse di rotazione verticale
24. Prima superficie di accoppiamento
25. Seconda superficie di accoppiamento
26. Fianco
27. Interfaccia di scorrimento
28’. Primo dispositivo di controllo
28’’. Secondo dispositivo di controllo
29. Canale di comunicazione
30. Dispositivo di interfacciamento
31. Sensore
32. Superficie di attacco
33. Cuscinetto
C. Corsa

Claims (31)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) per stabilizzazione di un mobile (14) rispetto a una superficie di supporto sulla quale è disposto il mobile (14), in cui l’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) è dotato di un primo componente (11) per fissaggio al mobile (14), un secondo componente (12) e un attuatore (8) per movimentazione assiale del secondo componente (12) rispetto al primo componente (11) secondo una direzione di movimentazione verticale per stabilizzazione del mobile (14) con stabile appoggio alla superficie di supporto del mobile (14) in corrispondenza di una superficie di appoggio al suolo (19) del secondo componente (12) caratterizzato dal fatto che l’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) comprende un dispositivo di movimentazione (6) elettrico il quale è meccanicamente collegato all’attuatore (8) per trasmissione di moto dal dispositivo di movimentazione (6) all’attuatore (8) per movimentazione assiale del secondo componente (12) rispetto al primo componente (11) con spostamento di sollevamento o abbassamento del secondo componente (12) rispetto al primo componente (11), tramite corrispondente spostamento di sollevamento o abbassamento dell’attuatore (8) rispetto al primo componente (11).
  2. 2. Elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che il secondo componente (12) è dotato di un fianco (26) a conformazione cilindrica con diametro interno maggiore del diametro esterno del primo componente (11), in modo tale che il secondo componente (12) racchiude il primo componente (11) realizzando una interfaccia di scorrimento (27) reciproco tra il primo componente (11) e il secondo componente (12).
  3. 3. Elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che comprende una prima guarnizione (5) la quale è posizionata in corrispondenza della interfaccia di scorrimento (27) reciproco tra primo componente (11) e secondo componente (12), in modo tale che la prima guarnizione (5) impedisce la penetrazione di polvere o acqua o umidità internamente ad una camera (18) dell’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’).
  4. 4. Elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che la camera (18) ospita al suo interno il dispositivo di movimentazione (6).
  5. 5. Elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 3 a 4, caratterizzato dal fatto che la camera (18) è dotata di una copertura (3) di accesso la quale è posizionata dal lato opposto dell’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) rispetto alla superficie di appoggio al suolo (19), l’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) essendo dotato in corrispondenza della copertura (3) di una seconda guarnizione (4) per sigillatura della camera (18).
  6. 6. Elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che la copertura (3) è fissata al primo componente (11) tramite un sistema di fissaggio ad incastro mediante denti di bloccaggio.
  7. 7. Elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’attuatore (8) comprende una prima superficie di accoppiamento (24) a conformazione cilindrica, la quale si accoppia con una corrispondente seconda superficie di accoppiamento (25) a conformazione cilindrica del primo componente (11), secondo una configurazione in cui la prima superficie di accoppiamento (24) e la seconda superficie di accoppiamento (25) si accoppiano reciprocamente mediante un accoppiamento dotato di filettatura e contro-filettatura in modo tale che una rotazione reciproca dell’attuatore (8), tramite il dispositivo di movimentazione (6), rispetto al primo componente (11) causa detto spostamento di sollevamento o abbassamento dell’attuatore (8) rispetto al primo componente (11) per movimentazione assiale del secondo componente (12) rispetto al primo componente (11).
  8. 8. Elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che la seconda superficie di accoppiamento (25) ha un diametro maggiore del diametro della prima superficie di accoppiamento (24), in modo tale che l’attuatore (8) è posizionato internamente al primo componente (11).
  9. 9. Elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’attuatore (8) è fissato in modo ruotabile al secondo componente (12), in modo tale che l’attuatore (8) è libero di ruotare su asse verticale rispetto al secondo componente (12).
  10. 10. Elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che l’attuatore (8) è fissato al secondo componente (12) tramite un cuscinetto (33) per libera rotazione tra l’attuatore (8) e secondo componente (12).
  11. 11. Elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 7 a 10, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di movimentazione (6) comprende un motore (9) elettrico, il quale è dotato di un elemento di trasmissione (10) secondo una configurazione, in cui il motore (9) elettrico ha un asse di rotazione orizzontale (22), l’elemento di trasmissione (10) agendo tangenzialmente su una superficie di ingaggiamento (21) dell’attuatore (8), in modo tale che l’attuatore (8) ha un asse di rotazione verticale (23).
  12. 12. Elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) secondo la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che l’elemento di trasmissione (10) è un ingranaggio il quale si accoppia con corrispondenti denti di accoppiamento presenti sulla superficie di ingaggiamento (21) dell’attuatore (8).
  13. 13. Elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il dispositivo di movimentazione (6) è fissato al secondo componente (12) tramite un supporto (7) realizzato in forma di un supporto di fissaggio, il quale è fissato al secondo componente (12) per mezzo di viti (13) e il supporto (7) è dotato di alette di fissaggio del dispositivo di movimentazione (6) entro una rispettiva culla di fissaggio per il dispositivo di movimentazione (6).
  14. 14. Elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che il dispositivo di movimentazione (6) elettrico è alimentato mediante una batteria selezionata tra: - batteria sostituibile posizionata internamente all’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’); - batteria ricaricabile posizionata internamente all’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’); - batteria sostituibile posizionata esternamente all’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’), con collegamento all’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) mediante connessioni elettriche; - batteria ricaricabile posizionata esternamente all’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’), con collegamento all’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) mediante connessioni elettriche.
  15. 15. Metodo di regolazione per stabilizzazione di un mobile (14) rispetto a una superficie di supporto sulla quale è disposto il mobile (14), mediante un dispositivo di controllo (28’, 28’’) dotato di un canale di comunicazione (29) con almeno un elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) di uno o più elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’), in cui l’almeno un elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) è realizzato in forma di piede di regolazione fissato al mobile (14), l’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) essendo dotato di un primo componente (11) per fissaggio al mobile (14), un secondo componente (12) e un attuatore (8) per movimentazione assiale del secondo componente (12) rispetto al primo componente (11) secondo una direzione di movimentazione verticale, per realizzare una stabilizzazione del mobile (14) con stabile appoggio alla superficie di supporto del mobile (14) in corrispondenza di una superficie di appoggio al suolo (19) del secondo componente (12), in cui l’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) comprende un dispositivo di movimentazione (6) elettrico, il quale è meccanicamente collegato all’attuatore (8) per trasmissione di moto dal dispositivo di movimentazione (6) all’attuatore (8), per movimentazione assiale del secondo componente (12) rispetto al primo componente (11) con sollevamento o abbassamento del secondo componente (12) rispetto al primo componente (11), tramite corrispondente sollevamento o abbassamento dell’attuatore (8) rispetto al primo componente (11), il metodo comprendente le seguenti fasi: (i) acquisizione di segnali di misurazione da parte del dispositivo di controllo (28’, 28’’) mediante sensori (31) disposti sul mobile (14); (ii) verifica di una condizione di assenza di stabilizzazione del mobile (14) rispetto al suolo; (iii) invio di segnali di controllo dal dispositivo di controllo (28’, 28’’) all’almeno un elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) di uno o più elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’); (iv) sollevamento o abbassamento dell’attuatore (8) rispetto al primo componente (11); (v) ripetizione delle fasi da (i) a (iv) fino alla verifica della instaurazione di una condizione di stabilizzazione del mobile (14) rispetto al suolo.
  16. 16. Metodo di regolazione per stabilizzazione di un mobile (14) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che comprende una fase di verifica per monitoraggio della corrente assorbita dal dispositivo di movimentazione (6) elettrico, a seguito della fase di verifica essendo prevista una fase di arresto del dispositivo di movimentazione (6) elettrico in caso di verifica di un valore di corrente superiore a una soglia di intervento impostata o impostabile la quale è indicativa del raggiungimento di una condizione di appoggio sulla superficie di supporto del mobile (14).
  17. 17. Sistema di regolazione (17) per stabilizzazione di un mobile (14) rispetto a una superficie di supporto sulla quale è disposto il mobile (14), in cui il sistema di regolazione (17) comprende un dispositivo di controllo (28’, 28’’) dotato di un canale di comunicazione (29) con almeno un elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) di uno o più elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’), in cui l’almeno un elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) è realizzato in forma di piede di regolazione fissato al mobile (14), l’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) essendo dotato di un primo componente (11) per fissaggio al mobile (14), un secondo componente (12) e un attuatore (8) per movimentazione assiale del secondo componente (12) rispetto al primo componente (11) secondo una direzione di movimentazione verticale per stabilizzazione del mobile (14) con stabile appoggio alla superficie di supporto del mobile (14) in corrispondenza di una superficie di appoggio al suolo (19) del secondo componente (12), caratterizzato dal fatto che l’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) comprende un dispositivo di movimentazione (6) elettrico il quale è meccanicamente collegato all’attuatore (8) per trasmissione di moto dal dispositivo di movimentazione (6) all’attuatore (8) per movimentazione assiale del secondo componente (12) rispetto al primo componente (11) con spostamento di sollevamento o abbassamento del secondo componente (12) rispetto al primo componente (11) tramite corrispondente sollevamento o abbassamento dell’attuatore (8) rispetto al primo componente (11).
  18. 18. Sistema di regolazione (17) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto almeno un elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) è realizzato in forma di piede di regolazione è realizzato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 14.
  19. 19. Sistema di regolazione (17) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 17 a 18, caratterizzato dal fatto che il sistema di regolazione (17) comprende sensori (31) per misurazione di una condizione di assenza di stabilizzazione del mobile (14) rispetto al suolo.
  20. 20. Sistema di regolazione (17) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che i sensori (31) comprendono sensori selezionati tra sensori di misurazione dell’inclinazione, sensori di misurazione di vibrazione o oscillazione.
  21. 21. Sistema di regolazione (17) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 17 a 20, caratterizzato dal fatto che il canale di comunicazione (29) con l’almeno un elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) è un canale di comunicazione senza fili.
  22. 22. Sistema di regolazione (17) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 17 a 21, caratterizzato dal fatto che il sistema di regolazione (17) comprende un insieme di detti elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) realizzati in forma di piedi di regolazione per fissaggio a rispettivi elementi di supporto rispetto al suolo (15’, 15’’, 15’’’, 15’’’’) del mobile (14).
  23. 23. Sistema di regolazione (17) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 17 a 22, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di controllo (28’, 28’’) è configurato per operare secondo un metodo di regolazione per stabilizzazione del mobile (14), in cui il metodo è un metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 15 a 16.
  24. 24. Sistema di regolazione (17) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 17 a 23, caratterizzato dal fatto che comprende una pulsantiera per fissaggio al mobile (14), in cui la pulsantiera costituisce un primo dispositivo di controllo (28’).
  25. 25. Sistema di regolazione (17) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 17 a 24, caratterizzato dal fatto che comprende un dispositivo di comunicazione senza fili, il quale comunica con uno o più elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’), in cui il dispositivo di comunicazione senza fili costituisce un secondo dispositivo di controllo (28’’).
  26. 26. Sistema di regolazione (17) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di comunicazione senza fili è selezionato tra telecomando, dispositivo touch screen, smartphone, tablet, palmare, personal computer.
  27. 27. Mobile (14) comprendente almeno un elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) per stabilizzazione del mobile (14) rispetto a una superficie di supporto sulla quale è disposto il mobile (14), in cui l’elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) è dotato di un primo componente (11) per fissaggio al mobile (14), un secondo componente (12) e un attuatore (8) per movimentazione assiale del secondo componente (12) rispetto al primo componente (11) secondo una direzione di movimentazione verticale per stabilizzazione del mobile (14) con stabile appoggio alla superficie di supporto del mobile (14), in corrispondenza di una superficie di appoggio al suolo (19) del secondo componente (12), caratterizzato dal fatto che detto almeno un elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) è realizzato in forma di piede di regolazione è realizzato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 14.
  28. 28. Mobile (14) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che comprende un sistema di regolazione (17) per stabilizzazione del mobile (14) rispetto alla superficie di supporto sulla quale è disposto il mobile (14), il sistema di regolazione (17) essendo realizzato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 17 a 26.
  29. 29. Mobile (14) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 27 a 28, caratterizzato dal fatto che comprende un numero di elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) selezionato tra due elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) reciprocamente distanziati, tre elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) reciprocamente distanziati, quattro elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) reciprocamente distanziati, cinque elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) reciprocamente distanziati, sei elementi di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) reciprocamente distanziati.
  30. 30. Mobile (14) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 27 a 29, caratterizzato dal fatto che il mobile (14) è un tavolo dotato di gambe di supporto costituenti elementi di supporto rispetto al suolo (15’, 15’’, 15’’’, 15’’’’), il tavolo essendo dotato di detto almeno un elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) il quale è fissato inferiormente ad una rispettiva gamba del tavolo.
  31. 31. Mobile (14) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che il tavolo comprende un elemento di regolazione (1, 1’, 1’’, 1’’’, 1’’’’) per ciascuna delle gambe di supporto del tavolo.
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