IT201900017231A1 - Cartuccia filtrante con flangia di connessione ad un impianto fluidodinamico in battuta contro una sbordatura radiale del contenitore facente parte di detta cartuccia - Google Patents

Cartuccia filtrante con flangia di connessione ad un impianto fluidodinamico in battuta contro una sbordatura radiale del contenitore facente parte di detta cartuccia Download PDF

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flange
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cartridge
wall
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IT102019000017231A
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Andrea Gariboldi
Daniele Saponaro
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O M R T S R L
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Description

DESCRIZIONE
Descrizione dell’INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:
“Cartuccia filtrante con flangia di connessione ad un impianto fluidodinamico in battuta contro una sbordatura radiale del contenitore facente parte di detta cartuccia”
Campo di applicazione dell’invenzione
La presente invenzione trova applicazione nel settore della tecnica concernente le cartucce filtranti connettibili ad un impianto fluidodinamico (come ad esempio un impianto oleodinamico, idraulico o motoristico) per la decontaminazione di uno o più fluidi circolanti nello stesso. I fluidi oggetto di filtrazione possono consistere, a titolo esemplificativo, in oli idraulici, oli di lubrificazione, fluidi combustibili, acque glicole, emulsioni e fluidi sintetici.
Le cartucce filtranti note comprendono, generalmente, un’unità filtrante alloggiata in un contenitore pressoché cilindrico chiuso, ad un’estremità, da una flangia sostanzialmente discoidale. Detta flangia è il componente della cartuccia in corrispondenza del quale quest’ultima è connettibile ad un impianto fluidodinamico, eventualmente per il tramite di altri elementi come ad esempio una “testata”. La presente invenzione si riferisce, in particolare, ad una cartuccia filtrante la cui flangia di connessione ad un impianto fluidodinamico è in battuta contro una sbordatura radiale del contenitore facente parte di detta cartuccia.
Rassegna dell’arte nota
Come sopra accennato, le cartucce filtranti note comprendono, generalmente, un’unità filtrante sostanzialmente tubolare alloggiata in un contenitore pressoché cilindrico. Quest’ultimo, ad una prima estremità, è chiuso ermeticamente da una base solitamente denominata “calotta”. Ad una seconda estremità opposta alla prima estremità, il contenitore comprende un’apertura occlusa da una flangia sostanzialmente discoidale per la connessione della cartuccia ad un impianto fluidodinamico. La flangia comprende un foro centrale di forma circolare da cui si diparte un corto codolo tubolare diretto verso l’interno della cartuccia. Il codolo può essere filettato internamente così da risultare avvitabile ad un nipplo (di un impianto fluidodinamico) filettato esternamente in corrispondenza di una superficie cilindrica di accoppiamento. La flangia comprende inoltre una pluralità fori periferici disposti circonferenzialmente attorno al foro centrale. Il fluido da filtrare entra nella cartuccia attraverso i fori periferici e, dopo essere stato filtrato dall’unità filtrante, fuoriesce dalla cartuccia attraverso il foro centrale.
Il contenitore è solitamente realizzato in lamiera imbutita ed è connesso alla flangia in corrispondenza di un proprio bordo circolare delimitante la sopra citata apertura. La flangia ha un diametro esterno inferiore al diametro del suddetto bordo del contenitore. La connessione tra il contenitore e la flangia è pertanto solitamente realizzata per il tramite di un opportuno anello d’interfaccia. Più precisamente, la flangia è aggraffata o saldata coassialmente all’anello d’interfaccia e quest’ultimo è curlingato coassialmente al contenitore in corrispondenza del suddetto bordo circolare con l’interposizione di un materiale sigillante, come ad esempio un mastice.
L’unità filtrante comprende un’anima tubolare in acciaio o in materiale plastico chiusa da una base ad un’estremità ed includente una pluralità di fori passanti in corrispondenza della propria parete laterale. L’anima tubolare è rivestita lateralmente ed esternamente da un elemento cilindrico plissettato ottenuto piegando su se stesso un setto filtrante composito, a strato singolo o multistrato, includente fibre di cellulosa, microfibre inorganiche e/o reti plastiche o metalliche. Detto elemento plissettato è supportato dall’anima tubolare ed è il componente filtrante “propriamente detto”. L’elemento plissettato e l’anima tubolare sono calzati l’uno sull’altra, così da risultare coassiali.
L’unità filtrante è alloggiata all’interno del contenitore in modo tale per cui la bocca dell’anima tubolare sia parzialmente calzata sul codolo della flangia con l’interposizione di una guarnizione anulare, come ad esempio un o-ring. Una molla preme l’unità filtrante contro la flangia in modo da assicurare un accoppiamento a tenuta tra le due per il tramite della suddetta guarnizione. Per effetto di ciò l’unità filtrante divide il volume interno al contenitore in due comparti: un primo comparto, esterno all’unità filtrante, comunicante con i sopra citati fori periferici della flangia, ed un secondo comparto, interno all’unità filtrante, comunicante con il sopra citato foro centrale. Un’ulteriore guarnizione anulare è alloggiata nell’anello di interfaccia allo scopo di garantire un accoppiamento a tenuta tra il contenitore e l’elemento cui la cartuccia viene connessa.
Durante il funzionamento dell’impianto al quale è connessa la cartuccia, il fluido da filtrare entra in quest’ultima attraverso i fori periferici della flangia e va ad occupare il suddetto primo comparto. Per effetto di una differenza di pressione tra l’interno e l’esterno dell’unità filtrante, il fluido tende ad attraversare la parete laterale di quest’ultima decontaminandosi ed accumulandosi nel secondo comparto. Da qui il fluido torna nell’impianto fuoriuscendo dalla cartuccia attraverso il foro centrale della flangia.
Nelle cartucce filtranti note, il fatto che la flangia di connessione ad un impianto fluidodinamico sia fissata al contenitore per il tramite di un anello d’interfaccia curlingato al bordo circolare dello stesso fa sì che alcune tolleranze geometriche siano difficilmente rispettabili, in specie quelle di coassialità. In aggiunta a ciò, per evitare trafilamenti di fluidi tra il contenitore e l’anello, la curlingatura deve essere effettuata con estrema precisione e solo dopo aver atteso la completa polimerizzazione del mastice applicato sull’anello.
Scopi dell’invenzione
Scopo della presente invenzione è quello di superare gli inconvenienti suddetti indicando una cartuccia filtrante non soggetta a trafilamenti di fluidi tra il contenitore e l’anello d’interfaccia, e nella realizzazione della quale le tolleranze geometriche associate alla posizione della flangia e dell’anello d’interfaccia siano più facilmente rispettabili con riferimento alle cartucce note.
Sommario e vantaggi dell’invenzione
Oggetto della presente invenzione è una cartuccia filtrante connettibile ad un impianto fluidodinamico per la decontaminazione di uno o più fluidi circolanti nello stesso,
detta cartuccia comprendendo:
• una flangia sostanzialmente discoidale includente:
− almeno un primo foro passante, per consentire l’ingresso in detta cartuccia di un fluido da filtrare;
− almeno un secondo foro passante, per consentire la fuoriuscita da detta cartuccia di detto fluido dopo essere stato filtrato;
• un contenitore includente:
− almeno una parete laterale sostanzialmente cilindrica;
− una base connessa ermeticamente a detta parete laterale in corrispondenza di una prima estremità della stessa;
− un’apertura, sostanzialmente circolare, in corrispondenza di una seconda estremità di detta parete laterale opposta a detta prima estremità,
detta apertura essendo occlusa da detta flangia,
detta apertura e detta flangia essendo coassiali sia l’una all’altra, sia a detta parete laterale del contenitore;
• un’unità filtrante includente:
− almeno una parete laterale filtrante sostanzialmente cilindrica;
− una base connessa a detta parete laterale dell’unità filtrante in corrispondenza di una prima estremità della stessa;
− un’apertura in corrispondenza di una seconda estremità di detta parete laterale dell’unità filtrante opposta a detta prima estremità,
detta unità filtrante essendo alloggiata all’interno di detto contenitore in modo tale per cui
− dette basi (del contenitore e dell’unità filtrante) siano contrapposte l’una all’altra
e
− detta apertura dell’unità filtrante sia contrapposta a detta flangia e sia comunicante con detto secondo foro,
detta unità filtrante dividendo lo spazio interno a detto contenitore in:
− un primo comparto, esterno a detta unità filtrante, accessibile per il tramite di detto primo foro;
− un secondo comparto, interno a detta parete laterale dell’unità filtrante, accessibile per il tramite di detto secondo foro e di detta apertura dell’unità filtrante;
• mezzi elastici alloggiati all’interno di detto contenitore e compressi tra dette basi, così da spingere detta unità filtrante verso detta flangia;
• mezzi di tenuta tra detta flangia e detta unità filtrante cosicché il passaggio di un fluido tra detti primo e secondo comparto possa aver luogo solo con un attraversamento di detta parete laterale dell’unità filtrante,
in cui, secondo l’invenzione, detto contenitore comprende una parete sostanzialmente anulare delimitante detta apertura del contenitore,
detta parete sostanzialmente anulare essendo coassiale a detta parete laterale del contenitore ed estendendosi, almeno parzialmente, radialmente da quest’ultima verso un asse longitudinale di detta parete laterale del contenitore, detta parete laterale del contenitore e detta parete sostanzialmente anulare essendo connesse l’una all’altra da una piega,
detta parete laterale del contenitore e detta parete sostanzialmente anulare consistendo, nel loro insieme, in un’unica porzione di lastra metallica (ad esempio una lamiera) deformata plasticamente,
il diametro esterno di detta flangia essendo superiore al diametro interno di detta parete sostanzialmente anulare (ossia al diametro dell’apertura del contenitore),
detta flangia essendo almeno parzialmente alloggiata all’interno di detto contenitore ed essendo premuta contro detta parete sostanzialmente anulare da detta unità filtrante spinta da detti mezzi elastici,
detta cartuccia filtrante comprendendo mezzi di guida di detta flangia rispetto a detto contenitore, detti mezzi di guida vincolando detta flangia a traslare, rispetto a detta parete laterale del contenitore, lungo detto asse longitudinale (ossia mantenendo le stesse coassiali) ed impedendo al contempo alcuna rotazione tra detta flangia e detta parete laterale del contenitore.
Vantaggiosamente, nella cartuccia filtrante oggetto d’invenzione, la parete laterale e la parete sostanzialmente anulare del contenitore consistono in un unico corpo metallico. Grazie a ciò, fungendo la parete sostanzialmente anulare da anello d’interfaccia tra la parete laterale del contenitore e la flangia, non sono presenti giunzioni, né saldature tra dette pareti laterale e sostanzialmente anulare e conseguentemente non possono verificarsi fenomeni di trafilamento di fluidi tra le stesse.
In aggiunta a quanto detto, nella cartuccia oggetto d’invenzione l’assenza di giunzioni e saldature garantisce il rispetto delle tolleranze di coassialità della flangia e della parete sostanzialmente anulare rispetto alla parete laterale del contenitore.
Altre caratteristiche innovative della presente invenzione sono illustrate nella descrizione che segue e richiamate nelle rivendicazioni dipendenti.
Secondo un aspetto dell’invenzione, detta flangia, in corrispondenza di un proprio bordo esterno, è a contatto con detta parete laterale del contenitore internamente a quest’ultimo.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, detti mezzi di guida comprendono: • almeno un dente sporgente preferibilmente radialmente da detta parete laterale del contenitore internamente a quest’ultimo,
detto dente estendendosi preferibilmente longitudinalmente lungo detta parete laterale del contenitore a partire da detta parete sostanzialmente anulare; • almeno un recesso estendentesi preferibilmente radialmente in detta flangia a partire da detto bordo esterno,
detto bordo esterno essendo a contatto con detta parete laterale del contenitore combaciando, almeno parzialmente, con quest’ultima almeno esternamente a detto recesso,
detto dente e detto recesso essendo conformati e disposti in modo tale per cui • detto dente sia alloggiato in detto recesso e sia scorrevole in quest’ultimo ad una traslazione di detta flangia rispetto a detta parete laterale del contenitore lungo detto asse longitudinale (ossia mantenendo le stesse coassiali) e
• l’alloggiamento di detto dente in detto recesso consenta una traslazione tra detta flangia e detta parete laterale del contenitore lungo detto asse longitudinale impedendo al contempo una rotazione tra le stesse attorno a detto asse longitudinale.
Vantaggiosamente, il fatto che il bordo esterno della flangia combaci, almeno parzialmente, con la parete laterale del contenitore costituisce un’ulteriore garanzia per quanto concerne il rispetto delle tolleranze geometriche di coassialità.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, detta flangia, in corrispondenza di detto bordo esterno, comprende una sbordatura sostanzialmente conformata come una parete cilindrica interrotta in corrispondenza di detto recesso ed estendentesi verso detta base del contenitore,
detta flangia e detta parete laterale del contenitore essendo a contatto l’una con l’altra combaciando, almeno parzialmente, almeno in corrispondenza di detta sbordatura.
Vantaggiosamente, detta sbordatura conferisce alla flangia una maggiore rigidezza a flessione.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, detta sbordatura è connessa ad una porzione rimanente di detta flangia da una piega,
detta flangia consistendo in un’unica porzione di lastra metallica forata e deformata plasticamente.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, detta flangia, in corrispondenza del bordo di delimitazione di ciascuno di detti primo e secondo foro, comprende una sbordatura sostanzialmente conformata come una parete cilindrica estendentesi verso detta base del contenitore.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, dette sbordature dei primi e secondi fori sono connesse ad una porzione rimanente di detta flangia da rispettive pieghe realizzate in corrispondenza dei bordi di delimitazione di detti primo e secondo foro,
detta flangia consistendo in un’unica porzione di lastra metallica forata e deformata plasticamente. Più precisamente, i fori della flangia sono preferibilmente realizzati tagliando detta lastra mediante un punzone.
Secondo questo aspetto dell’invenzione, le sbordature in corrispondenza dei fori, oltre a conferire alla flangia una maggiore resistenza a flessione, deviano le cricche formatesi nella flangia durante il taglio esercitato dal punzone. Ciò riduce vantaggiosamente il rischio di rottura della flangia per propagazione di cricca (problema, di converso, relativamente diffuso nelle flange delle cartucce filtranti dell’arte nota).
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, detta flangia è a contatto con detta parete sostanzialmente anulare combaciando parzialmente con quest’ultima in corrispondenza di una porzione periferica di detta parete sostanzialmente anulare consecutiva a detta parete laterale del contenitore.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, detta parete sostanzialmente anulare, in corrispondenza di una faccia della stessa rivolta verso l’esterno del contenitore, comprende almeno una sede ove è alloggiabile una guarnizione anulare, detta sede essendo conformata in modo tale per cui, quando una guarnizione anulare è alloggiata in detta sede, detta guarnizione anulare sia coassiale a detta parete laterale del contenitore.
Secondo questo aspetto dell’invenzione, la porzione di lastra da cui si ottengono la parete laterale e la parete sostanzialmente anulare del contenitore è deformata plasticamente in modo da includere anche una sede di alloggiamento per una guarnizione anulare che garantisce un accoppiamento a tenuta tra il contenitore e l’elemento cui la cartuccia viene connessa.
Breve descrizione delle figure
Ulteriori scopi e vantaggi della presente invenzione risulteranno chiari dalla descrizione particolareggiata che segue di un esempio di realizzazione della stessa e dai disegni annessi, dati a puro titolo esplicativo e non limitativo, in cui: − la figura 1 mostra, in sezione retta schematica una cartuccia filtrante secondo la presente invenzione;
− la figura 2 mostra, in vista prospettica, un primo componente della cartuccia di figura 1. Detto primo componente è, più precisamente, una flangia di connessione della cartuccia di figura 1 ad un impianto fluidodinamico;
− la figura 3 mostra la flangia di figura 2 in sezione retta schematica;
− la figura 4 mostra, in vista prospettica, un secondo componente della cartuccia di figura 1. Detto secondo componente è, più precisamente, un contenitore integrante un anello d’interfaccia delimitante un’apertura occludibile dalla flangia di figura 2;
− la figura 5 mostra, in vista prospettica, il contenitore di figura 4 con la suddetta apertura occlusa dalla flangia di figura 2.
Descrizione dettagliata di alcune forme preferite di realizzazione dell’invenzione
Nel seguito della presente descrizione una figura potrà essere illustrata anche con riferimento ad elementi non espressamente indicati in quella figura ma in altre figure. La scala e le proporzioni dei vari elementi raffigurati non corrispondono necessariamente a quelle reali.
La figura 1 mostra una cartuccia filtrante 1, oggetto d’invenzione, connettibile ad un impianto fluidodinamico per la decontaminazione di uno o più fluidi circolanti nello stesso. La cartuccia 1 comprende una flangia 2 alloggiata, almeno parzialmente, in un contenitore 3.
La flangia 2, visibile nelle figure 2 e 3 isolata dai rimanenti componenti della cartuccia 1, è di forma sostanzialmente discoidale. Essa comprende un primo foro 5 centrale, passante e preferibilmente circolare, ed uno o più secondi fori 6 periferici, anch’essi passanti e preferibilmente disposti circonferenzialmente attorno al foro 5. I fori 6, mostrati a titolo esemplificativo in numero pari a otto, sono preferibilmente circolari, equidistanti circonferenzialmente l’uno dall’altro ed uguali tra loro.
Come è possibile notare in figura 3, la flangia 2, per ciascuno dei fori 5 e 6, in corrispondenza del bordo 7 o 8 di delimitazione dello stesso, comprende preferibilmente una sbordatura 9 o 10 sostanzialmente conformata come una parete cilindrica. La flangia 2 è preferibilmente realizzata in lamiera e le sbordature 9 e 10 sono preferibilmente connesse alla porzione rimanente di flangia 2 da rispettive pieghe ottenute deformando plasticamente la lamiera in corrispondenza dei suddetti bordi 7 e 8. Più precisamente, i fori 5 e 6 e le sbordature 9 e 10 sono preferibilmente realizzati tagliando mediante un punzione la lamiera (ossia la lastra metallica) in cui è realizzata la flangia 2.
Come è possibile notare in figura 1, la sbordatura 9 che si origina dal bordo 7 del foro 5 si presenta come un corto codolo sostanzialmente tubolare che si estende verso l’interno del contenitore 3. Il codolo 9 può essere filettato internamente così da consentire alla flangia 2 di essere avvitabile ad una superficie cilindrica filettata esternamente di un nipplo di un impianto fluidodinamico. La flangia 2 è infatti il componente della cartuccia 1 tramite il quale quest’ultima è connettibile ad un impianto fluidodinamico per la filtrazione di un fluido circolante in detto impianto. Più precisamente, i fori 6 (corrispondenti al precedentemente citato “primo foro”) consentono l’ingresso nella cartuccia 1 del fluido da filtrare. Il foro 5 (corrispondente al precedentemente citato “secondo foro”) consente la fuoriuscita dalla cartuccia 1 del fluido filtrato. Per inciso, sebbene i fori 6 siano mostrati a titolo esemplificativo in numero pari a otto, per consentire l’ingresso del fluido da filtrare nella cartuccia 1 è sufficiente che quest’ultima comprenda un foro 6.
Come è possibile notare in figura 2, uno o più recessi 11 si estendono preferibilmente radialmente nella flangia 2 a partire da un bordo esterno 12 della stessa. I recessi 11 (mostrati, a titolo esemplificativo, in numero pari a quattro) sono preferibilmente equidistanti circonferenzialmente l’uno dall’altro e sono preferibilmente uguali tra loro. Come sarà illustrato nel seguito della presente descrizione, i recessi 11 contribuiscono ad immobilizzare la flangia 2 al contenitore 3. La flangia 2, in corrispondenza del bordo 12, comprende preferibilmente una sbordatura 13 sostanzialmente conformata come una parete cilindrica interrotta in corrispondenza dei recessi 11. Essendo flangia 2 preferibilmente realizzata in lamiera, al pari delle sbordature 9 e 10 dei fori 5 e 6, la sbordatura 13 è preferibilmente connessa alla porzione rimanente di flangia 2 da una piega ottenuta deformando plasticamente la lamiera in corrispondenza del suddetto bordo 12. Alla luce di quanto detto, la flangia 2 consiste preferibilmente in un’unica porzione di lastra metallica forata e deformata plasticamente.
Come è possibile notare in figura 3, le sbordature 9, 10 e 13, originandosi dai bordi 7, 8 e 12, si estendono dalla medesima parte rispetto alla porzione rimanente di flangia 2. In aggiunta a ciò, le sbordature 9, 10 e 13 sono rispettivamente connesse preferibilmente sostanzialmente ortogonalmente alla porzione rimanente di flangia 2. In altre parole, ciascuna delle sbordature 9, 10 e 13 è preferibilmente sostanzialmente ortogonale alla porzione di flangia 2 che circonda il bordo 7, 8 o 12 (ossia alla porzione di flangia 2 da cui si origina la piega in corrispondenza di detto bordo 7, 8 o 12).
La figura 4 mostra il contenitore 3 in vista prospettica frontale e leggermente dall’alto. Il contenitore 3 comprende una parete laterale 15 sostanzialmente cilindrica, chiusa ermeticamente da una base 16 in corrispondenza di una prima estremità, e terminante in un’apertura 17 in corrispondenza di una seconda estremità della parete 15 opposta a detta prima estremità. L’apertura 17 è sostanzialmente circolare e coassiale alla parete 15. Come visibile in figura 1, quando la cartuccia 1 è completamente assemblata, la flangia 2 è almeno parzialmente alloggiata all’interno del contenitore 3 ad occludere l’apertura 17. Più precisamente, la flangia 2 è almeno parzialmente alloggiata nel contenitore 3 coassialmente alla parete 15, con le sbordature 9, 10 e 13 dirette verso la base 16.
L’apertura 17 è delimitata da una parete sostanzialmente anulare 18 coassiale alla parete 15 ed estendentesi, almeno parzialmente, radialmente da quest’ultima verso un asse longitudinale della parete 15. Le pareti 15 e 18, nel loro insieme, consistono preferibilmente in un’unica porzione di lamiera deformata plasticamente. Dette pareti 15 e 18 consistono cioè in un unico corpo metallico e sono connesse l’una all’altra da una piega.
Una guarnizione anulare 19 (visibile in figura 1) è alloggiabile in corrispondenza di una sede 20, anch’essa anulare, realizzata in corrispondenza della parete 18. La sede 20 è preferibilmente concentrica all’apertura 17 (ossia coassiale alla parete 15) ed è realizzata in corrispondenza di una faccia della parete 18 rivolta verso l’esterno del contenitore 3. La guarnizione 19 è preferibilmente un o-ring e, quando alloggiata nella sede 20, è compressa assialmente (ossia lungo il suddetto asse longitudinale della parete 15) ad una connessione della cartuccia 1 ad un impianto fluidodinamico, così da assicurare un accoppiamento a tenuta tra detti due elementi. Per inciso, anziché essere un o-ring, la guarnizione 19 potrebbe avere una sezione trasversale rettangolare o di altra forma. Nuovamente per inciso, essendo la sede 20 preferibilmente concentrica all’apertura 17, la sede 20 è preferibilmente conformata in modo tale per cui la guarnizione 19, quando alloggiata nella sede 20, sia coassiale alla parete 15.
Uno o più denti 21 sporgono preferibilmente radialmente dalla parete 15 internamente al contenitore 3. I denti 21 (mostrati, a titolo esemplificativo, in numero pari a quattro) si estendono preferibilmente longitudinalmente lungo la parete 15 a partire dalla parete 18, sono preferibilmente equidistanti circonferenzialmente l’uno dall’altro e sono preferibilmente uguali tra loro. Come sarà illustrato nel seguito della presente descrizione, i denti 21, insieme ai recessi 11, contribuiscono ad immobilizzare la flangia 2 al contenitore 3. A tal fine, i denti 21 sono in numero uguale ai recessi 11.
Con riferimento alla figura 1 è possibile notare che la cartuccia 1 include un’unità filtrante 25 alloggiata all’interno del contenitore 3. L’unità 25 comprende una parete laterale filtrante 26 sostanzialmente cilindrica, chiusa da una base 27 in corrispondenza di una prima estremità, e delimitante un’apertura 28 in corrispondenza di una seconda estremità della parete 26 opposta a detta prima estremità. L’unità 25 è disposta (all’interno della cartuccia 1) in modo tale per cui le pareti 15 e 26 siano coassiali, le basi 16 e 27 siano contrapposte l’una all’altra, e l’apertura 28 sia contrapposta alla flangia 2 e comunicante con il foro 5. Più precisamente, il codolo 9 della flangia 2 penetra almeno parzialmente all’interno dell’unità 25 attraverso l’apertura 28. In altre parole, l’unità 25 è parzialmente calzata sul codolo 9 in corrispondenza dell’apertura 28 (ove quindi l’unità 25 è connessa alla flangia 2).
La parete 26 comprende un’anima tubolare 29 preferibilmente realizzata in materiale plastico, includente una pluralità di fori passanti e rivestita esternamente da un elemento cilindrico 30 preferibilmente plissettato, ottenuto piegando su se stesso un setto filtrante composito, a strato singolo o multistrato, preferibilmente includente fibre di cellulosa, microfibre inorganiche e/o reti plastiche o metalliche. L’elemento 30 è supportato dall’anima 29 ed è il componente filtrante “propriamente detto” della cartuccia 1. L’anima 29 e l’elemento 30 sono sostanzialmente noti. Non ci si sofferma pertanto sul fornirne ulteriori dettagli.
Una molla 31 è alloggiata all’interno del contenitore 3 e compressa longitudinalmente tra le basi 16 e 27. La molla 31 funge pertanto da mezzo elastico idoneo a spingere l’unità 25 verso il codolo 9 della flangia 2, esercitando una forza diretta longitudinalmente.
Come precedentemente accennato e come visibile in figura 5, la flangia 2 è almeno parzialmente alloggiata nel contenitore 3, coassialmente alla parete 15, in modo da occludere l’apertura 17. Più precisamente, la flangia 2 ha un diametro esterno superiore al diametro interno della parete 18 ed è a contatto con la parete 15, internamente al contenitore 3, in corrispondenza del proprio bordo esterno. La flangia 2 è premuta contro la parete 18 dall’unità 25 a sua volta spinta dalla molla 31. Preferibilmente, la flangia 2 combacia parzialmente con la parete 18 in corrispondenza di una porzione periferica di quest’ultima consecutiva alla parete 15.
L’immobilizzazione della flangia 2 rispetto al contenitore 3 ha luogo preferibilmente grazie alla presenza dei recessi 11 e dei denti 21. Più precisamente, la flangia 2 è alloggiata, almeno parzialmente, nel contenitore 3 in modo da combaciare, almeno parzialmente, con la parete 15 almeno in corrispondenza della sbordatura 13 (ossia in corrispondenza del proprio bordo esterno almeno esternamente ai recessi 11) e con ciascuno dei denti 21 alloggiato in un rispettivo recesso 11. I denti 21 e i recessi 11 sono conformati e disposti in modo tale per cui:
• ciascun dente 21 sia scorrevole nel recesso 11 ove è alloggiato ad una traslazione della flangia 2 rispetto alla parete 15 lungo l’asse longitudinale di quest’ultima (ossia mantenendo la flangia 2 e la parete 15 coassiali) e
• l’alloggiamento di ciascun dente 21 in un rispettivo recesso 11 consenta una traslazione tra la flangia 2 e la parete 15 lungo l’asse longitudinale di quest’ultima impedendo al contempo una rotazione tra le stesse attorno a detto asse longitudinale.
Alla luce di quanto detto, i recessi 11 e i denti 21 fanno parte di mezzi di guida (della flangia 2 rispetto al contenitore 3) vincolanti la flangia 2 a traslare, rispetto alla parete 15, lungo detto asse longitudinale di quest’ultima (ossia mantenendo le stesse coassiali) ed impedenti alcuna rotazione tra la flangia 2 e la parete 15. Essendo il bordo esterno della flangia 2 a contatto con la parete 15, internamente al contenitore 3, combaciando, almeno parzialmente, con quest’ultima almeno esternamente ai recessi 11, ed essendo la flangia 2 premuta contro la parete 18 dall’unità 25 a sua volta spinta dalla molla 31, i recessi 11 ed i denti 21, impedendo una rotazione tra la flangia 2 e la parete 15 attorno all’asse longitudinale di quest’ultima, immobilizzano la flangia 2 rispetto al contenitore 3. Per inciso, essendo il bordo esterno della flangia 2 a contatto con la parete 15, internamente al contenitore 3, combaciando, almeno parzialmente, con quest’ultima almeno esternamente ai recessi 11 (ossia almeno in corrispondenza della sbordatura 13), sebbene i recessi 11 ed i denti 21 siano mostrati a titolo esemplificativo in numero pari a quattro, per ottenere l’immobilizzazione tra la flangia 2 ed il contenitore 3 è sufficiente che questi ultimi comprendano rispettivamente un solo recesso 11 ed un solo dente 21.
Una guarnizione anulare 32 è compressa (grazie alla presenza della molla 31), tra la flangia 2 e l’unità 25 in modo da assicurare un accoppiamento a tenuta tra detti due elementi. La guarnizione 32, precedentemente identificata con l’espressione “mezzi di tenuta”, è preferibilmente un o-ring ed è preferibilmente calzata sul codolo 9 esternamente a quest’ultimo. Essa è pertanto compressa tra la porzione di flangia 2 attorno al foro 5 (ossia attorno al bordo 7) e la porzione di unità 25 attorno all’apertura 28.
Grazie alla presenza della guarnizione 32, l’unità 25 divide lo spazio interno al contenitore 3 in due comparti: un primo comparto, esterno all’unità 25, accessibile per il tramite dei fori 6, ed un secondo comparto, interno all’anima tubolare 29 dell’unità 25, accessibile per il tramite del foro 5 e dell’apertura 28. Più precisamente, grazie alla presenza della guarnizione 32, il passaggio di un fluido tra i suddetti primo e secondo comparto può aver luogo solo con un attraversamento dell’anima 29 e dell’elemento 30 dell’unità 25.
Per inciso, come visibile in figura 5, la parete 18 non occlude, oppure occlude solo parzialmente, i fori 6 della flangia 2.
Sulla base della descrizione fornita per un esempio di realizzazione preferito, è ovvio che alcuni cambiamenti possono essere introdotti dal tecnico del ramo senza con ciò uscire dall’ambito dell’invenzione come definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Cartuccia filtrante (1) connettibile ad un impianto fluidodinamico per la decontaminazione di uno o più fluidi circolanti nello stesso, detta cartuccia (1) comprendendo: • una flangia (2) sostanzialmente discoidale includente: − almeno un primo foro passante (6), per consentire l’ingresso in detta cartuccia (1) di un fluido da filtrare; − almeno un secondo foro passante (5), per consentire la fuoriuscita da detta cartuccia (1) di detto fluido dopo essere stato filtrato; • un contenitore (3) includente: − almeno una parete laterale (15) sostanzialmente cilindrica; − una base (16) connessa ermeticamente a detta parete laterale (15) in corrispondenza di una prima estremità della stessa; − un’apertura (17), sostanzialmente circolare, in corrispondenza di una seconda estremità di detta parete laterale (15) opposta a detta prima estremità, detta apertura (17) essendo occlusa da detta flangia (2), detta apertura (17) e detta flangia (2) essendo coassiali sia l’una all’altra, sia a detta parete laterale (15); • un’unità filtrante (25) includente: − almeno una parete laterale filtrante (26, 29, 30) sostanzialmente cilindrica; − una base (27) connessa a detta parete laterale (26, 29, 30) dell’unità filtrante (25) in corrispondenza di una prima estremità della stessa; − un’apertura (28) in corrispondenza di una seconda estremità di detta parete laterale (26, 29, 30) dell’unità filtrante (25) opposta a detta prima estremità della stessa, detta unità filtrante (25) essendo alloggiata all’interno di detto contenitore (3) in modo tale per cui − dette basi (16, 27) siano contrapposte l’una all’altra e − detta apertura (28) dell’unità filtrante (25) sia contrapposta a detta flangia (2) e sia comunicante con detto secondo foro (5), detta unità filtrante (25) dividendo lo spazio interno a detto contenitore (3) in: − un primo comparto, esterno a detta unità filtrante (25), accessibile per il tramite di detto primo foro (6); − un secondo comparto, interno a detta parete laterale (26, 29, 30) dell’unità filtrante (25), accessibile per il tramite di detto secondo foro (5) e di detta apertura (28) dell’unità filtrante (25); • mezzi elastici (31) alloggiati all’interno di detto contenitore (3) e compressi tra dette basi (16, 27), così da spingere detta unità filtrante (25) verso detta flangia (2); • mezzi di tenuta (32) tra detta flangia (2) e detta unità filtrante (25) cosicché il passaggio di un fluido tra detti primo e secondo comparto possa aver luogo solo con un attraversamento di detta parete laterale (26, 29, 30) dell’unità filtrante (25), detta cartuccia (1) essendo caratterizzata dal fatto che detto contenitore (3) comprende una parete sostanzialmente anulare (18) delimitante detta apertura (17) del contenitore (3), detta parete sostanzialmente anulare (18) essendo coassiale a detta parete laterale (15) del contenitore (3) ed estendendosi, almeno parzialmente, radialmente da quest’ultima verso un asse longitudinale di detta parete laterale (15) del contenitore (3), detta parete laterale (15) del contenitore (3) e detta parete sostanzialmente anulare (18) essendo connesse l’una all’altra da una piega, detta parete laterale (15) del contenitore (3) e detta parete sostanzialmente anulare (18) consistendo, nel loro insieme, in un’unica porzione di lastra metallica deformata plasticamente, il diametro esterno di detta flangia (2) essendo superiore al diametro interno di detta parete sostanzialmente anulare (18), detta flangia (2) essendo almeno parzialmente alloggiata all’interno di detto contenitore (3) ed essendo premuta contro detta parete sostanzialmente anulare (18) da detta unità filtrante (25) spinta da detti mezzi elastici (31), detta cartuccia (1) comprendendo mezzi di guida (11, 21) di detta flangia (2) rispetto a detto contenitore (3), detti mezzi di guida (11, 21) vincolando detta flangia (3) a traslare, rispetto a detta parete laterale (15) del contenitore (3), lungo detto asse longitudinale ed impedendo al contempo alcuna rotazione tra detta flangia (2) e detta parete laterale (15) del contenitore (3).
  2. 2. Cartuccia (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta flangia (2), in corrispondenza di un proprio bordo esterno, è a contatto con detta parete laterale (15) del contenitore (3) internamente a quest’ultimo.
  3. 3. Cartuccia (1) secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di guida (11, 21) comprendono: • almeno un dente (21) sporgente da detta parete laterale (15) del contenitore (3) internamente a quest’ultimo, detto dente (21) estendendosi lungo detta parete laterale (15) del contenitore (3) a partire da detta parete sostanzialmente anulare (18); • almeno un recesso (11) estendentesi in detta flangia (2) a partire da detto bordo esterno, detto bordo esterno essendo a contatto con detta parete laterale (15) del contenitore (3) combaciando, almeno parzialmente, con quest’ultima almeno esternamente a detto recesso (11), detto dente (21) e detto recesso (11) essendo conformati e disposti in modo tale per cui • detto dente (21) sia alloggiato in detto recesso (11) e sia scorrevole in quest’ultimo ad una traslazione di detta flangia (2) rispetto a detta parete laterale (15) del contenitore (3) lungo detto asse longitudinale e • l’alloggiamento di detto dente (21) in detto recesso (11) consenta una traslazione tra detta flangia (2) e detta parete laterale (15) del contenitore (3) lungo detto asse longitudinale impedendo al contempo una rotazione tra le stesse attorno a detto asse longitudinale.
  4. 4. Cartuccia (1) secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detta flangia (2), in corrispondenza di detto bordo esterno, comprende una sbordatura (13) sostanzialmente conformata come una parete cilindrica interrotta in corrispondenza di detto recesso (11) ed estendentesi verso detta base (16) del contenitore (3), detta flangia (2) e detta parete laterale (15) del contenitore (3) essendo a contatto l’una con l’altra combaciando, almeno parzialmente, almeno in corrispondenza di detta sbordatura (13).
  5. 5. Cartuccia (1) secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detta sbordatura (13) è connessa ad una porzione rimanente di detta flangia (2) da una piega, detta flangia (2) consistendo in un’unica porzione di lastra metallica forata e deformata plasticamente.
  6. 6. Cartuccia (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta flangia (2), in corrispondenza del bordo (8, 7) di delimitazione di ciascuno di detti primo e secondo foro (6, 5), comprende una sbordatura (10, 9) sostanzialmente conformata come una parete cilindrica estendentesi verso detta base (16) del contenitore (3).
  7. 7. Cartuccia (1) secondo la rivendicazione 6 quando dipendente dalla rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che dette sbordature (10, 9) dei primi e secondi fori (6, 5) sono connesse ad una porzione rimanente di detta flangia (2) da rispettive pieghe realizzate in corrispondenza dei bordi (8, 7) di delimitazione di detti primo e secondo foro (6, 5).
  8. 8. Cartuccia (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta flangia (2) è a contatto con detta parete sostanzialmente anulare (18) combaciando parzialmente con quest’ultima in corrispondenza di una porzione periferica di detta parete sostanzialmente anulare (18) consecutiva a detta parete laterale (15) del contenitore (3).
  9. 9. Cartuccia (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta parete sostanzialmente anulare (18), in corrispondenza di una faccia della stessa rivolta verso l’esterno di detto contenitore (3), comprende almeno una sede (20) ove è alloggiabile una guarnizione anulare (19), detta sede (20) essendo conformata in modo tale per cui, quando una guarnizione anulare (19) è alloggiata in detta sede (20), detta guarnizione anulare (19) sia coassiale a detta parete laterale (15) del contenitore (3).
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