IT201900016307A1 - Dispositivo aspirapolvere e metodo di sanificazione di un dispositivo aspirapolvere - Google Patents

Dispositivo aspirapolvere e metodo di sanificazione di un dispositivo aspirapolvere Download PDF

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cleaner device
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leds
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Luciano Scian
Emanuele Mazzolo
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De Longhi Appliances Srl
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"DISPOSITIVO ASPIRAPOLVERE E METODO DI SANIFICAZIONE DI UN DISPOSITIVO ASPIRAPOLVERE"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Forme di realizzazione qui descritte si riferiscono a un dispositivo aspirapolvere preferibilmente per uso domestico, provvisto di un contenitore di raccolta della polvere, o sporco, del tipo utilizzabile preferibilmente senza sacchetti. Il dispositivo aspirapolvere secondo il trovato è vantaggiosamente provvisto di mezzi di sanificazione a raggi ultravioletti per ridurre e/o eliminare la carica microbica presente nel materiale aspirato nel contenitore di raccolta o trattenuto nell’unità di filtrazione eventualmente associata ad esso.
Il presente trovato si riferisce anche a un metodo di sanificazione per un dispositivo aspirapolvere.
STATO DELLA TECNICA
È nota la necessità di mantenere puliti e salubri gli ambienti destinati alle attività umane. Tali ambienti sono notoriamente infestati da allergeni e altre indesiderate sostanze organiche e inorganiche come muffa, virus, batteri, acari della polvere che possono essere molto nocivi, se non letali, per la salute umana.
Soprattutto le superfici di pavimenti, tappeti, materassi, divani, possono contenere un’elevata concentrazione di sostanze organiche ed inorganiche, come capelli, peli di animali, eventuali residui di alimenti, che possono determinare condizioni ambientali potenzialmente dannose per la salute umana.
Per pulire le suddette superfici è noto l’utilizzo di dispositivi aspirapolvere provvisti di una testa di aspirazione che va a contatto con la superficie da pulire, di un contenitore di raccolta del materiale aspirato e di un rotore palettato, selettivamente attivato da un motore, per generare un flusso di aspirazione che trasporta con sé il materiale aspirato dalla testa di aspirazione al contenitore di raccolta.
Sono sempre più diffusi, inoltre, dispositivi aspirapolvere che prevedono l’uso diretto del contenitore di raccolta, senza l’utilizzo di sacchetti di raccolta del tipo usa e getta.
Generalmente lo svuotamento del contenitore di raccolta per eliminare il materiale in esso contenuto non viene fatto ogni volta che si utilizza il dispositivo aspirapolvere, ma anche diversi giorni dopo. Ciò aumenta la possibilità che le polveri accumulate favoriscano la proliferazione di batteri, di muffe e di sgradevoli odori. Questo può comportare anche problemi di sicurezza per l’utilizzatore nel caso entri in contatto con tali materiali, ad esempio durante la rimozione e lo svuotamento del contenitore di raccolta.
Sono noti anche dispositivi aspirapolvere che comprendono lampade a raggi ultravioletti posizionate nella testa di aspirazione le quali sono configurate per emettere raggi ultravioletti verso le superfici da pulire durante le operazioni di aspirazione, al fine di sanificare le superfici oppure per intercettare il flusso di aspirazione in movimento per ridurre la carica microbica in esso trasportata.
Tali dispositivi aspirapolvere, tuttavia, non eliminano la carica batterica presente negli ambienti da pulire, in particolare sulle superfici, e perciò non sono in grado di fornire un’adeguata azione di sanificazione. Un inconveniente dei suddetti dispositivi aspirapolvere provvisti di lampade a raggi ultravioletti, inoltre, è dato dal fatto che il tempo di esposizione ai raggi ultravioletti della superficie da pulire o del flusso di aspirazione da sanificare è troppo limitato per garantire una efficace riduzione o eliminazione della carica microbica presente.
Dato che il tempo di esposizione ai raggi ultravioletti è molto limitato, inoltre, anche il materiale aspirato e inviato nel contenitore di raccolta non viene sanificato potendo provocare problematiche analoghe a quelle sopra descritte sia durante lo svuotamento del contenitore di raccolta sia durante la manutenzione del dispositivo di aspirazione.
Ulteriormente, tali soluzioni note presentano l’inconveniente che, poiché i raggi ultravioletti, i quali possono essere anche molto dannosi, vengono emessi durante l’utilizzo del dispositivo aspirapolvere, l' utilizzatore potrebbe essere esposto e/o essere colpito da essi con conseguenti rischi per la sua salute.
Esiste pertanto la necessità di perfezionare un dispositivo aspirapolvere e un metodo di sanificazione di un dispositivo aspirapolvere che possano superare almeno uno degli inconvenienti della tecnica nota.
In particolare, uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo aspirapolvere in grado di eliminare la carica microbica presente nel materiale aspirato, in modo da rendere sicure le fasi di svuotamento, pulizia o manutenzione del contenitore di raccolta.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di mettere a disposizione un dispositivo aspirapolvere che consenta una sanificazione semplice e automatica del materiale di volta in volta aspirato.
Un ulteriore scopo è quello di realizzare un dispositivo aspirapolvere che consenta di ottimizzare i consumi energetici.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di mettere a punto un metodo di sanificazione di un dispositivo aspirapolvere che consenta di eliminare la carica batterica nel materiale aspirato.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, un dispositivo aspirapolvere comprende un’unità di aspirazione e raccolta configurata per aspirare un flusso di aria e sporco dall’esterno attraverso un circuito di aspirazione, per trattenere lo sporco aspirato e per reimmettere il flusso di aria all’ esterno.
L’unità di aspirazione e raccolta comprende un condotto di aspirazione, dal quale viene prelevato il flusso di aria e sporco, ed un contenitore di raccolta fluidicamente connesso al condotto di aspirazione e provvisto di una camera di raccolta configurata per ricevere lo sporco aspirato dall’ esterno
L’unità di aspirazione e raccolta comprende, inoltre, un gruppo di distribuzione motorizzato, disposto in comunicazione fluidica con la camera di raccolta, e configurata per movimentare e direzionare il flusso dal condotto di aspirazione nel contenitore di raccolta e reimmetterlo all’esterno.
In accordo con un aspetto del presente trovato l’unità di aspirazione e raccolta è provvista di mezzi di sanificazione a raggi ultravioletti configurati per emettere raggi ultravioletti direzionati in modo da investire detta camera di raccolta così da eliminare la carica microbica proliferante dal o presente nello sporco trattenuto al suo interno.
Secondo forme di realizzazione, i mezzi di sanificazione a raggi ultravioletti comprendono dispositivi led (dall’inglese Light Emitting Diode - diodo emettitore di luce) posizionati all’interno della camera di raccolta.
In particolare, i dispositivi led sono del tipo a ultravioletti, configurati per emettere radiazioni elettromagnetiche aventi una lunghezza d’onda compresa fra circa 10 nm e circa 400 nm.
Secondo possibili soluzioni realizzative, i dispositivi led sono configurati per emettere raggi UV-C aventi una lunghezza d’onda in un intorno di 200-250nm, i quali sono particolarmente idonei ad agire sul DNA di batteri, virus, germi, acari e altri microorganismi patogeni eliminando la loro capacità di riprodursi.
Secondo forme di realizzazione, il dispositivo aspirapolvere è preferibilmente del tipo senza fili, provvisto di una batteria, o un gruppo di accumulo di carica ricaricabile.
Secondo forme di realizzazione, i dispositivi led sono selettivamente attivabili in modo automatico al collegamento della batteria, o gruppo di accumulo, ad un circuito di alimentazione e ricarica.
Secondo possibili varianti, può essere previsto una batteria, o gruppo di accumulo dedicato per l' attivazione/accensione dei led, selettivamente attivabile quando il dispositivo aspirapolvere non è in uso.
Secondo forme di realizzazione, il dispositivo aspirapolvere comprende un’unità di filtrazione disposta all'interno della camera di raccolta e configurata per filtrare il flusso di aria e sporco aspirato, prima che esso venga immesso all’esterno.
Secondo forme di realizzazione, l’unità di filtrazione è disposta in posizione centrale e si estende verticalmente all’ interno del contenitore, in modo tale da definire una camera di raccolta avente forma di corona anulare, e i dispostivi led possono essere distribuiti lungo una circonferenza di dimensioni correlate all’ampiezza della camera di raccolta, così da direzionare almeno la maggior parte della radiazione luminosa direttamente verso le polveri e lo sporco presenti in essa.
Forme di realizzazione qui descritte si riferiscono anche ad un metodo di sanificazione per un dispositivo aspirapolvere comprendente un’unità aspirazione e raccolta che aspira dall’ esterno, attraverso un circuito di aspirazione, il flusso di aria e sporco e lo invia nella camera di raccolta dove la frazione più pesante si sedimenta per gravità e la frazione più leggera viene filtrata da un unità di filtrazione prima di essere reimmessa all’esterno.
In accordo con un aspetto del presente trovato, il metodo prevede di attivare mezzi di sanifìcazione a raggi ultravioletti per emettere raggi ultravioletti all’interno della camera di raccolta così da eliminare la carica microbica proliferante dal o presente nello sporco trattenuto al suo interno.
Secondo forme di realizzazione, il metodo prevede di attivare i mezzi di sanifìcazione quando il dispositivo aspirapolvere non è in uso.
In tal modo, i dispositivi led sono configurati per passare da una condizione disattivata corrispondentemente ad una condizione di utilizzo del dispositivo di aspirazione, in cui non emettono detti raggi ultravioletti nella camera di raccolta, ad una condizione attivata corrispondentemente ad una condizione di non utilizzo del dispositivo di aspirazione, in cui emettono i raggi ultravioletti nella camera di raccolta.
In questo modo, i raggi ultravioletti vengono emessi quando il dispositivo aspirapolvere non è in uso, prevenendo così possibili rischi per l’utente.
Secondo forme di realizzazione, il dispositivo aspirapolvere è del tipo senza fili, e il metodo prevede di attivare selettivamente i led quando il dispositivo aspirapolvere viene collegato ad un circuito o rete elettrica di alimentazione e ricarica.
Prevedere di accendere i dispositivi led quando il dispositivo aspirapolvere è in ricarica consente di ottimizzare i consumi energetici complessivi, garantendo nel contempo un’adeguata sanificazione della camera di raccolta. Per la ricarica delle batterie o dei gruppi di accumulo, infatti, i tempi richiesti sono generalmente dell’ordine di 1-6 ore, mentre quelli necessari per ottenere una completa sanificazione della camera di raccolta sono di circa lora.
Secondo possibili varianti, può essere previsto che il dispositivo aspirapolvere comprenda una batteria, o un gruppo di accumulo dedicato per l’attivazione dei mezzi di sanificazione, il quale può essere attivato, ad esempio in modo automatico, allo spegnimento del dispositivo aspirapolvere, e mantenuto acceso per un tempo definito.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Questi ed altri aspetti, caratteristiche e vantaggi del presente trovato appariranno chiari dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fomite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 è una vista in alzato laterale di un dispositivo aspirapolvere in accordo con forme di realizzazione qui descritte;
- la fig. 2 è una vista laterale di un particolare ingrandito e parzialmente esploso di fig. 1 ;
- la fig. 3 è una vista in sezione di fig. 2;
- la fig. 4 è un’ulteriore vista in sezione di fig. 2 in cui i componenti sono associati fra loro;
- la fig. 5 è una vista in pianta dal basso di un componente illustrato in fig. 2;
- la fig. 6 è un particolare ingrandito di fig. 4.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Si farà ora riferimento nel dettaglio alle varie forme di realizzazione del trovato, delle quali uno o più esempi sono illustrati nelle figure allegate. Ciascun esempio è fornito a titolo di illustrazione del trovato e non è inteso come una limitazione dello stesso. Ad esempio, le caratteristiche illustrate o descritte in quanto facenti parte di una forma di realizzazione potranno essere adottate su, o in associazione con, altre forme di realizzazione per produrre un’ulteriore forma di realizzazione. Resta inteso che il presente trovato sarà comprensivo di tali modifiche e varianti.
Forme di realizzazione descritte utilizzando le figure allegate si riferiscono a un dispositivo aspirapolvere indicato complessivamente con il numero di riferimento 10. Il dispositivo aspirapolvere 10 secondo il trovato può essere scelto tra un aspirapolvere tradizionale con traino, un aspirapolvere di tipo moderno con motore disposto in corrispondenza dell’impugnatura, o una scopa elettrica.
Secondo forme di realizzazione preferite, il dispositivo aspirapolvere 10 è del tipo senza fili, come ad esempio il dispositivo aspirapolvere 10 illustrato in fig. 1.
Secondo varianti di realizzazione, il dispositivo aspirapolvere 10 può essere del tipo che necessita di essere connesso in modo continuo alla rete elettrica durante il suo utilizzo.
Il dispositivo aspirapolvere 10 secondo il trovato è preferibilmente di tipo “bagless”, ovvero senza sacco di raccolta sostituibile.
In accordo con forme di realizzazione, il dispositivo aspirapolvere 10 comprende un gruppo di aspirazione e raccolta 11 configurato per aspirare un flusso A di aria e sporco dall’esterno attraverso un circuito di aspirazione 12, per trattenere lo sporco aspirato e per reimmettere il flusso A di aria all’ esterno.
Il gruppo di aspirazione e raccolta 11 comprende un condotto di aspirazione 17, dal quale viene prelevato il flusso A di aria e sporco, ed un contenitore di raccolta 13 fluidicamente connesso al condotto di aspirazione 17 e provvisto di una camera di raccolta 14 configurata per ricevere il flusso A d’aria e sporco aspirato dall’esterno.
Nella camera di raccolta 14 possono depositarsi i materiali aspirati che hanno peso specifico e dimensioni maggiori, e che quindi non possono essere trasportati a lungo dal flusso di aria A.
Secondo forme di realizzazione, il gruppo di aspirazione e raccolta 1 1 comprende, inoltre, un’unità di filtrazione 15 configurata per filtrare il flusso A di aria e sporco aspirato e ottenere un flusso d’aria sostanzialmente pulito da reimmettere all’esterno.
Il gruppo di aspirazione e raccolta 11 comprende anche un gruppo di distribuzione motorizzato 16 posto in comunicazione fluidica con la camera di raccolta 14 e configurato per movimentare e direzionare il flusso A dal condoto di aspirazione 17 nel contenitore di raccolta 13 e reimmeterlo all’esterno.
In accordo con un aspeto del presente trovato, l’unità di aspirazione e raccolta 11 comprende mezzi di sanificazione 18 configurati per emetere raggi ultravioleti direzionati in modo da investire la camera di raccolta 14 così da eliminare la carica microbica proliferante dal o presente nello sporco tratenuto al suo interno.
Secondo forme di realizzazione, i mezzi di sanificazione a raggi ultravioletti comprendono led 18a disposti allinteno della camera di raccolta 14.
Dato che i raggi ultravioletti generati dai led 18a investono diretamente la camera di raccolta 14, essi sono in grado di disativare il DNA di bateri, virus, germi, acari e altri microorganismi patogeni presenti nello sporco aspirato. Tale posizionamento dei led 18a rende particolarmente efficace l’azione di sanificazione del dispositivo aspirapolvere 10, perché è proprio nella camera di raccolta 14 che lo sporco si deposita e permane per un tempo più lungo.
Infati, poiché gli utenti non eliminano di volta in volta lo sporco accumulato nella camera di raccolta 14 e/o nell’unità di filtrazione 15, ciò può comportare il rischio proliferazione di bateri, di muffe e di sgradevoli odori. La presenza dei suddeti led 18a consente di eliminare totalmente questo rischio consentendo agli utenti di operare in sicurezza.
Secondo forme di realizzazione, i led 18a sono alimentati mediante un circuito di alimentazione dedicato, il quale è normalmente in condizione spenta durante l’utilizzo del dispositivo aspirapolvere 10 e può essere attivato quando quest’ultimo non è utilizzato.
Secondo forme di realizzazione preferite di un dispositivo aspirapolvere 10 del tipo senza fili, può essere previsto che i led 18a vengano alimentati quando il dispositivo aspirapolvere 10 viene messo in carica, ovvero collegato ad una rete elettrica.
Secondo possibili soluzioni alternative, ad esempio nel caso di un dispositivo aspirapolvere 10 di tipo tradizionale con cavo, può essere prevista una batteria, o un gruppo di accumulo di carica dedicato per il circuito di alimentazione dei mezzi di sanificazione 18, ovvero dei led 18a, attivabile quando il dispositivo aspirapolvere 10 non è in uso. Ad esempio, la batteria, o il gruppo di accumulo possono essere provvisti di dispositivi di attivazione selettivamente azionabili solo quando il gruppo di distribuzione 16 del dispositivo aspirapolvere 10 è spento.
In accordo con forme di realizzazione, non illustrate, il contenitore di raccolta 13 può comprendere uno schermo di protezione configurato per limitare, ovvero impedire, il passaggio dei raggi ultravioletti dalla camera di raccolta 14 verso l esterno.
In accordo con possibili soluzioni realizzative, la camera di raccolta 14 può comprendere uno schermo di protezione in materiale metallico, ad esempio un foglio di alluminio che, oltre a eliminare il passaggio dei raggi ultravioletti verso l’esterno, amplifica la riflessione dei raggi ultravioletti all’ interno della camera di raccolta 14 aumentando la probabilità che colpisca i microorganismi in essa presenti.
Secondo possibili varianti di realizzazione, lo schermo di protezione può essere realizzato come un rivestimento in materiale non trasparente alle radiazioni ultraviolette, applicato sulle pareti del contenitore di raccolta 13.
Secondo forme di realizzazione, i raggi ultravioletti emessi dai led 18a sono di tipo UV-C ed hanno una lunghezza d’onda compresa fra circa 200nm e circa 280nm. In particolare, a una lunghezza d’onda di circa 254nm i raggi ultravioletti distruggono i legami molecolari del DNA dei microorganismi rendendoli inoffensivi o impedendone la crescita o la riproduzione.
In accordo con possibili forme di realizzazione, i mezzi di sanificazione 18, ovvero i led 18a, sono posizionati all’inteno della camera di raccolta 14, così da ridurre al minimo le distanze e i possibili ostacoli fra essi e il materiale da sanificare raccolto nella camera di raccolta 14.
In accordo con forme di realizzazione, i led 18a sono posizionati all’ interno della camera di raccolta 14 in posizione sopraelevata rispetto ad una superficie di fondo 28 sulla quale si sedimenta lo sporco aspirato e caduto per gravità.
Infatti, l’efficacia di sanifìcazione dipende anche dalla disposizione dei led 18a che, se ricoperti di sporco, non riescono a diffondere i raggi ultravioletti in tutta la camera di raccolta 14.
La posizione sopraelevata dei led 18a rispetto alla suddetta superficie di fondo 28 consente, quindi, di evitare la sedimentazione di polvere o sporcizia su di essi sicché i led 18a rimangono sempre perfettamente efficienti.
Secondo forme di realizzazione, i led 18a sono disposti in corrispondenza dell’estremità superiore della camera di raccolta 14, con la propria superficie di emissione almeno in parte rivolta verso la superficie di fondo 28.
In accordo con forme di realizzazione, illustrate in figg. 2-3, il contenitore di raccolta 13 è chiuso inferiormente da una parete di chiusura inferiore 20.
In accordo con forme di realizzazione, illustrate in fìg. 2, la parete di chiusura inferiore 20 può essere selettivamente apribile e chiudibile, ad esempio per consentire lo svuotamento della camera di raccolta 14 o per la manutenzione dei componenti contenuti al suo interno.
Secondo forme di realizzazione, la parete di chiusura inferiore 20 può comprendere una cerniera, o un fulcro d’impeniamento 36, associato ad un bordo inferiore della parete laterale del contenitore di raccolta 13, che ne consente la rotazione in apertura o chiusura, e mezzi di bloccaggio 37, ad esempio posizionati in posizione contrapposta al fulcro di imperniamento 36 e idonei a bloccare la parete di chiusura 20 in posizione chiusa.
In uso, ovvero in una condizione assemblata del dispositivo aspiratore 10, il contenitore di raccolta 13 è chiuso superiormente da una parete di chiusura superiore 29 contrapposta alla parete di chiusura inferiore 20.
La parete di chiusura inferiore 20 e la parete di chiusura superiore 29 sono configurate per delimitare e sigillare la camera di raccolta 14.
Secondo forme di realizzazione, la parete di chiusura superiore 29 è equipaggiata con i suddetti led 18a.
In accordo con possibili forme di realizzazione, la parete di chiusura superiore 29 può essere fissa oppure selettivamente amovibile per consentire superiormente l’accesso alla camera di raccolta 14 per il suo svuotamento o per la manutenzione dei componenti al suo interno.
In accordo con forme di realizzazione, la camera di raccolta 14 presenta un’apertura superiore 19 di volta in volta resa accessibile o inaccessibile dalla parete di chiusura superiore 29, figg. 2-3.
Secondo forme di realizzazione, il contenitore di raccolta 13 può essere di tipo removibile, eventualmente insieme alla parete di chiusura superiore 29, o anche senza di essa. Secondo tali forme di realizzazione, in condizione assemblata la camera di raccolta 14 è chiusa dalla parete di chiusura superiore 29, mentre in condizione non assemblata, la camera di raccolta 14 può essere sostanzialmente aperta.
Secondo forme di realizzazione, la parete di chiusura superiore 29 presenta una superfìcie di supporto 26 affacciata, in uso, verso la camera di raccolta 14, e sulla quale sono posizionati i suddetti led 18a.
I led 18a sono quindi direttamente affacciati verso la camera di raccolta 14 in modo da irraggiare lo sporco in essa contenuto, e agire in modo efficace sul DNA di batteri, virus, germi, acari e altri microorganismi patogeni da esso trasportati, impedendone di fatto la proliferazione (fig. 4).
In accordo con forme di realizzazione, i led 18a sono disposti in modo uniforme sulla superficie di supporto 26, fig. 5.
In accordo con forme di realizzazione, illustrate ad esempio in figg. 1-6, l’unità di aspirazione e raccolta 1 1 è collegata inferiormente al gruppo di distribuzione motorizzato 16.
In accordo con tali soluzioni realizzative, il gruppo di distribuzione motorizzato 16 è posizionato a selettiva chiusura del contenitore di raccolta 13, e comprende la parete di chiusura superiore 29.
Sebbene nell'esempio qui descritto, la parete di chiusura superiore 29 faccia parte del gruppo di distribuzione motorizzato 16, non si escludono ulteriori forme di realizzazione in cui il gruppo di distribuzione motorizzato 16 è disposta in un’altra posizione rispetto alla camera di raccolta 14, ma è comunque fluidicamente connessa con questa, e la parete di chiusura superiore 29 è un componente distinto e separato dal gruppo di distribuzione motorizzato 16.
In accordo con forme di realizzazione, l’apertura superiore 19 è sagomata per ricevere in accoppiamento il gruppo di distribuzione 16 che, almeno durante l’uso, è operativamente accoppiato al contenitore di raccolta 13 in modo da sigillare la camera di raccolta 14 rispetto all’ esterno, figg. 3-4.
Secondo forme di realizzazione, il gruppo di distribuzione 16 presenta un vano di contenimento 21 all’ interno del quale è alloggiato un gruppo motore 22 comprendente un motore 23 idoneo a movimentare un rotore palettato 24 configurato per produrre una differenza di pressione tale da generare, movimentare e direzionare il suddetto flusso A aspirato in corrispondenza del condotto di aspirazione 17, figg. 3-4.
Il gruppo di distribuzione 16 è delimitato da una parete esterna 25 che presenta una pluralità di fori 27, distribuiti su di essa o eventualmente disposti e concentrati in una o più zone circoscritte, i quali mettono in comunicazione il vano di contenimento 21 con l’esterno, figg. 4-5.
Quando il gruppo di distribuzione 16 è operativamente connesso al contenitore di raccolta 13, il condotto di aspirazione 17, la camera di raccolta 14 ed il vano di contenimento 21 definiscono il circuito di aspirazione 12, che presenta un ingresso in corrispondenza del condotto di aspirazione 17 ed un’uscita in corrispondenza dei fori 27.
In accordo con forme di realizzazione, la parete di chiusura superiore 29 presenta un foro 30 in posizione centrale definente un passaggio fluidico che mette in comunicazione fluidica la camera di raccolta 14 del contenitore di raccolta 13 con il vano di contenimento 21 del gruppo di distribuzione 16, permettendo il passaggio del flusso A verso i fori 27. In accordo con forme di realizzazione, illustrate in fig. 3-4, l’unità di filtrazione 15 è disposta in una posizione centrale della camera di raccolta 14.
In particolare, l’unità di filtrazione 15 è disposta assialmente rispetto al foro 30.
Secondo forme di realizzazione, l’unità di filtrazione 15 comprende una ghiera di supporto forata 31, associata inferiormente alla superficie di fondo 28 della parete di chiusura inferiore 20, ed un filtro 32 posizionato all’intemo della ghiera di supporto forata 31 e vantaggiosamente mobile rispetto ad essa.
L’ingombro complessivo dell’unità di filtrazione 15 definisce uno spazio sostanzialmente anulare di detta camera di raccolta 14 nel quale possono precipitare i materiali aspirati che hanno peso specifico e dimensioni maggiori fino a sedimentarsi per gravità nella corrispondente porzione sottostante di superficie di fondo 28.
Secondo forme di realizzazione, i led 18a sono disposti sulla superficie di supporto 26 attorno al suddetto passaggio fluidico 30, secondo una disposizione ad anello (fig. 5).
Secondo tali forme di realizzazione, anche la superficie di supporto 26 può avere forma di corona anulare e i led 18a possono essere posizionati lungo detta corona anulare equi-distanzianti l’uno rispetto all’altro.
I led 18a possono essere direttamente affacciati verso lo spazio sostanzialmente anulare in modo da irraggiare in modo adeguato il materiale sedimentato sulla periferia della superficie di fondo 28 ed eventualmente depositato sulle pareti interne della camera di raccolta 14.
Secondo forme di realizzazione, i led 18a sulla superficie di supporto 26 sono disposti con la loro superficie di emissione rivolta verso il basso, ovvero verso la parete di fondo 28, cosi da evirare l’emissione di radiazioni elettromagnetiche verso l’alto che potrebbero, se non adeguatamente schermate, colpire un utente.
Secondo forme di realizzazione, i led 18a possono essere disposti lungo una circonferenza disposta in una posizione intermedia tra l’unità di filtrazione 15 e la parete laterale del contenitore 13.
I led 18a, in tale posizione, sono configurati per irraggiare anche l’unità di filtrazione 15 sanificando, quindi, anche questa ultima.
In accordo con forme di realizzazione, illustrate in fig. 5, i led 18a sono angolarmente distanziati sulla superficie di supporto 26 di un angolo di posizionamento a, ad esempio variabile fra circa 20° e circa 180°, preferibilmente circa 40°. Conseguentemente il numero di led 18 può variare fra 18 e 2.
Tuttavia, è evidente che maggiore è il numero di led 18a posizionati sulla superficie di supporto 26, ovvero minore è l’angolo di posizionamento a, maggiore è la superficie irraggiata dai raggi ultravioletti emessi.
Secondo forme di realizzazione, il numero e/o la dimensione dei led 18a e quindi l’angolo di posizionamento a possono essere scelti in funzione della dimensione della camera di raccolta, o anche della tipologia di sporco che deve essere raccolta con il dispositivo aspirapolvere 10, in modo idoneo a garantire la completa sanificazione della camera di raccolta 14 e dello sporco sedimentato al suo interno.
Secondo forme di realizzazione, si possono anche prevedere dispositivi aspirapolvere 10 rivolti in particolare a persone aventi animali domestici, che possono comprendere un numero di led 18a maggiore di un dispositivo aspirapolvere 10 adibito, ad esempio, alla pulizia di un ufficio nel quale non sono mai presenti animali domestici.
In accordo con possibili forme di realizzazione, illustrate in fig. 1, il dispositivo aspirapolvere 10 comprende, inoltre, una testa di aspirazione 34, configurata per avvicinarsi ed eventualmente contattare le superficie da pulire. Il dispositivo aspirapolvere 10 può comprendere un tubo di aspirazione 35 connesso rispetto ad una prima estremità alla testa di aspirazione 34 e rispetto ad una seconda estremità, contrapposta alla prima estremità, al condotto di aspirazione 17.
Il dispositivo aspirapolvere 10 comprende, inoltre, un gruppo impugnatura 33 associato all’unità di aspirazione e raccolta 11, mediante il quale un utilizzatore può direzionare opportunamente la testa di aspirazione 34.
In accordo con possibili forme di realizzazione, non illustrate, l’unità di aspirazione e raccolta 11 può essere disposta in posizione ribassata in modo tale che la testa di aspirazione 34 sia direttamente connessa al condotto di aspirazione 17.
In accordo con forme di realizzazione, è previsto un metodo di sanificazione per un dispositivo aspirapolvere 10 comprendente un’unità aspirazione e raccolta 1 1 che aspira dall’ esterno, attraverso un circuito di aspirazione 12, il flusso di aria A e sporco e lo invia nella camera di raccolta 14 dove la frazione più pesante si sedimenta per gravità e la frazione più leggera viene filtrata dall’unità di filtrazione 15. Il flusso A di aria e sporco è movimentato e direzione dalla testa motorizzata 16 che lo reimmette successivamente all’ esterno.
In accordo con un aspetto del presente trovato, il metodo prevede di attivare mezzi di sanificazione a raggi ultravioletti 18 per emettere raggi ultravioletti all’ interno della camera di raccolta 14 ed eliminare la carica microbica proliferante dal, o presente, nello sporco trattenuto al suo interno.
In particolare, si prevede di attivare una pluralità di led 18a quando il dispositivo aspirapolvere non è in funzione, ovvero non è utilizzato per aspirare lo sporco dall’ esterno.
In accordo con forme di realizzazione, il metodo prevede di attivare i led 18a in una condizione di non utilizzo del dispositivo aspirapolvere 10, in modo tale che essi emettano raggi ultravioletti nella camera di raccolta 14, e di disattivarli, o mantenerli non attivi, in una condizione di utilizzo del dispositivo aspirapolvere 10, in modo tale che essi non emettono raggi ultravioletti nella camera di raccolta 14.
Prevedere l’attivazione dei led 18a quando il dispositivo aspirapolvere 10 non è in funzione, ovvero quando l’utente non dovrebbe essere nelle sue immediate vicinanze, consente di ridurre il rischio di esposizione dell’utente ai raggi ultravioletti emessi dai led 18a.
Secondo forme di realizzazione, nel caso in cui il dispositivo aspirapolvere 10 sia del tipo cordless, il metodo può prevedere di attivare i mezzi di sanificazione 18, ovvero accendere i led 18a quando il dispositivo aspirapolvere 10 è connesso ad una sorgente elettrica.
L’attivazione dei led 18 in corrispondenza della condizione di ricarica del dispositivo aspirapolvere 10 consente di garantire un tempo idoneo di esposizione dello sporco accumulato nella camera di raccolta 14.
Infatti, il tempo necessario di emissione di raggi ultravioletti per sanificare la camera di raccolta 14 è di circa 1 ora nel caso di radiazioni a bassa lunghezza d’onda UV-C, ed è quindi inferiore, o tutt’al più uguale rispetto al tempo di ricarica del dispositivo aspirapolvere 10, normalmente dell’ordine di 1-6 ore.
Ciò vantaggiosamente consente di ricaricare il dispositivo aspirapolvere 10 e, in un tempo uguale o preferibilmente minore, anche sanificare la camera di raccolta 14, ottimizzando i consumi energetici.
Secondo forme di realizzazione, nel caso di un dispositivo aspirapolvere 10 del tipo cordless, il metodo prevede di mantenere attivi i led 18a per tutto il tempo necessario alla ricarica della batteria, o gruppo di accumulo.
Secondo varianti di forme di realizzazione, il metodo può prevedere di mantenere attivi i led 18a per un intervallo di tempo predefinito, ad esempio compreso tra 30 e 120 minuti, idoneo ad abbattere la carica batterica nella camera di raccolta 14, e successivamente spegnerli, anche se non è stata completata la ricarica del dispositivo aspirapolvere 10.
Secondo ulteriori varianti di realizzazione, nel caso di un dispositivo aspirapolvere 10 di tipo tradizionale, in uso collegato alla rete elettrica, può essere previsto di attivare una batteria, o un gruppo di accumulo di carica dedicato per alimentare e accendere i dispositivi di emissione di raggi ultravioletti 18 quando il dispositivo aspirapolvere 10 è spento.
Si può inoltre prevedere che la batteria, o il gruppo di accumulo possano essere ricaricati durante lo svolgimento delle operazioni di pulizia, e siano automaticamente attivati allo spegnimento del dispositivo aspirapolvere 10.
È chiaro che al dispositivo aspirapolvere 10 e al metodo di sanificazione per un dispositivo aspirapolvere fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti o fasi, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato come definito dalle rivendicazioni. È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di un dispositivo aspirapolvere 10 e di un metodo di sanificazione, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo aspirapolvere comprendente un’unità aspirazione e raccolta (11) provvista di un condotto di aspirazione (17), configurato per aspirare un flusso (A) di aria e sporco dall’esterno, e di un contenitore di raccolta (13), fluidicamente connesso al condotto di aspirazione (17), e definente una camera di raccolta (14) configurata per ricevere il flusso (A) aspirato dall’esterno, e di un gruppo di distribuzione (16) motorizzato, configurato per movimentare e direzionare detto flusso (A), caratterizzato dal fatto che detta unità di aspirazione e raccolta (11) è provvista di mezzi di sanificazione (18) configurati per emettere raggi ultravioletti direzionati in modo tale da investire l’interno di detta camera di raccolta (14).
  2. 2. Dispositivo aspirapolvere come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di sanificazione a raggi ultravioletti (18) comprendono una pluralità di led (18a) a raggi ultravioletti posizionati all’interno di detta camera di raccolta (14).
  3. 3. Dispositivo aspirapolvere come nella rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti led (18a) sono posizionati in posizione sopraelevata rispetto ad una superficie di fondo (28) di detta camera di raccolta (14) sulla quale si sedimenta lo sporco.
  4. 4. Dispositivo aspirapolvere in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di sanificazione a raggi ultravioletti (18) sono selettivamente attivabili solo in una condizione di non utilizzo di detto dispositivo aspirapolvere (10).
  5. 5. Dispositivo aspirapolvere come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti quando dipendono dalla 2, caratterizzato dal fatto che detto contenitore (13) è chiuso superiormente da una parete di chiusura superiore (29), e detti led (18a) sono disposti su una superficie di supporto (26) di detta parete di chiusura (29) con le rispettive facce di emissione dei raggi ultravioletti rivolte verso una superficie di fondo (28) di detta camera di raccolta (14).
  6. 6. Dispositivo aspirapolvere come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti quando dipendono dalla 2, caratterizzato dal fatto che comprende un’unità di filtrazione (15) configurata per filtrare il flusso (A) aspirato, disposta in una posizione centrale di detto contenitore (13), in cui detta camera di raccolta (14) ha forma di corona anulare, e detti led (18a) sono distribuiti secondo una disposizione ad anello.
  7. 7. Dispositivo aspirapolvere come nelle rivendicazioni 5 e 6, caratterizzato dal fatto che detta parete di chiusura superiore (29) presenta un foro (30) in posizione centrale definente un passaggio fluidico tra detta camera di raccolta (14) e detto gruppo di distribuzione (16), e detti led (18a) sono disposti attorno a detto foro (30).
  8. 8. Dispositivo aspirapolvere come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti quando dipendono dalla 2, caratterizzato dal fatto che detti led (18a) sono posizionati equi-distanzianti l’uno rispetto all’altro.
  9. 9. Metodo di funzionamento e sanificazione di un dispositivo aspirapolvere (10) atto ad aspirare un flusso (A) di aria e sporco dall’esterno, convogliarlo verso un contenitore di raccolta (13) mediante un gruppo di distribuzione (16) e raccogliere lo sporco in una camera di raccolta (14) di detto contenitore (13), in cui la frazione più pesante si sedimenta per gravità, caratterizzato dal fatto che prevede di eseguire un’azione di sanifìcazione di detta camera di raccolta (14) attivando mezzi di sanifìcazione a raggi ultravioletti (18) per emettere raggi ultravioletti direzionati all’ interno della camera di raccolta (14) ed eliminare la carica microbica proliferante dal o presente nelle polveri e nello sporco raccolti in essa.
  10. 10. Metodo come nella rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che l’attivazione di detti mezzi di sanifìcazione a raggi ultravioletti (18) prevede l’accensione di una pluralità di led (18a) a raggi ultravioletti quando detto dispositivo aspirapolvere (10) non è utilizzato per eseguire operazioni di pulizia e aspirare lo sporco dall’esterno.
  11. 11. Metodo come nella rivendicazione 9 o 10, in cui detto dispositivo aspirapolvere (10) è del tipo senza fili, caratterizzato dal fatto che prevede di attivare detti mezzi di sanifìcazione a raggi ultravioletti (18) durante le operazioni di ricarica di detto dispositivo aspirapolvere (10) quando esso è collegato ad una rete di energia elettrica.
  12. 12. Metodo come nelle rivendicazioni 9 o 10, in cui detto dispositivo aspirapolvere (10) è del tipo, in uso, collegato alla rete elettrica, caratterizzato dal fatto che prevede di attivare una batteria, o un gruppo di accumulo di carica ausiliario dedicato per alimentare detti mezzi di sanifìcazione a raggi ultravioletti (18) quando detto dispositivo aspirapolvere (10) è spento.
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